Vivere e muoversi in città: Gli incentivi per migliorarci la vita

Stanno vedendo la luce sempre più progetti volti a favorire gli spostamenti nelle città, a diminuire il traffico e a limitare l’inquinamento.  Sono tante le proposte che cercano di eliminare le auto dalle nostre strade, alcune valide, altre meno.

Il 2 luglio del 2018 sono entrati in vigore a Cesena gli Incentivi per chi utilizza la bici percorso casa-lavoro nel periodo giugno-novembre 2018. Gli incentivi economici sono rivolti a chi decide di rinunciare all’auto e sceglie di andare al lavoro in bicicletta. C’è anche l’introduzione in tutti i plessi elementari di figure che promuovano e sviluppino l’esperienza del Piedi-bus e altre forme di mobilità sostenibile. Nel dettaglio, l’iniziativa denominata “Al lavoro in bicicletta” si svolgerà da giugno a novembre e prevederà un incentivo di 25 centesimi per ogni chilometro del percorso da casa al lavoro, con un tetto massimo di 2,50 euro al giorno e di 50 euro al mese, il requisito fondamentale sarà quello di aver utilizzato finora un veicolo privato a motore e di essere passati alla bicicletta. La gazzetta di Modena, però, in questo articolo http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/04/10/news/fiab-citta-a-misura-d-auto-meno-ciclisti-1.16698307 segnala come in realtà il numero di ciclisti nel tempo risulti comunque invariato a causa del fatto che sia sempre più comodo girare in auto e che risulti comunque meno pericoloso che girare in bici.

Quello che in molti casi viene trascurato è il fatto che le nostre città, soprattutto le metropoli, non sono più a misura d’uomo, ma a misura d’auto. Questo significa che se prima potevi uscire a piedi per fare la spesa, per portare i bambini a scuola ed in generale potevi camminare in tranquillità per strada, oggi non è più così. L’80% dello spazio pubblico è destinato alla carreggiata e al parcheggio e ribaltare progressivamente questo rapporto, favorendo lo spazio pedonale, con l’obiettivo finale di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico con benefici anche  sulla sicurezza, non è facile. Per raggiungere questo obiettivo Il Parlamento dovrebbe aggiornare il Codice della Strada, dando poteri e mezzi ai Comuni per ridisegnare gli spazi pubblici, le strade, le piazze (anche con appalti di gestione integrati a lungo termine) e finanziare interventi di mobilità sostenibile. Le città, d’altro canto, devono organizzare programmi di riqualificazione volti in questa direzione.

Una delle problematiche maggiori, soprattutto per noi di Roma, riguarda i trasporti pubbliciche spesso non rappresentano un’alternativa valida e comoda rispetto all’automobile. Questo perché il servizio è molto lento, ci sono autobus con tempi di attesa minimi di 30 minuti, inaccettabili se devi andare in ufficio o se hai un appuntamento. In generale i nostri ritmi di vita sono troppo frenetici ed i nostri tempi sono troppo ristretti per poterci affidare ad un servizio inaffidabile. Bisognerebbe iniziare con il velocizzare il servizio di trasporto pubblico, concedendo un numero maggiore di corsie preferenziali, che non devono essere ostaggio dei “furbetti del traffico” e di parcheggi selvaggi. Per capire l’importanza della sfida vale la pena citare il dato (fonte Legambiente, Ecosistema Urbano) di Roma: oggi la città ha solo 112 km di percorsi di bus in sede dedicata/protetta su un totale di 3636 (appena il 5%).

Non mancano oltretutto le polemiche per Bus e Autobus che circolano nelle nostre città, estremamente inquinanti. Oggi il servizio è inadeguato, intervenire con un ricambio del parco pubblico circolante, spesso troppo vecchio, è d’obbligo per diminuire l’utilizzo dell’auto e ridurre gli impatti rispetto al parco esistente. Servirebbe inoltre un sistema di trasporto pubblico competitivo ed efficiente per le migliaia di persone che ogni giorno entrano in città per lavoro, spesso costrette ad utilizzare l’auto privata. La mobilità di prossimità e la micro mobilità (ciclabile ed elettrica) dovrebbe connettere tutti alle stazioni e alle fermate dei mezzi pubblici (questa una delle sfide più difficili). Importante sarebbe anche aumentare ed incentivare il servizio navetta per portare i bambini e ragazzi a scuola, ciò diminuirebbe notevolmente il traffico mattutino.

Notizia di poco tempo fa è che il Diesel sarà presto bandito dalle città Mi ha sorpreso come il diesel sia passato da salvatore dell’ambiente a reietto in meno di un decennio. Per anni era stato considerato un’alternativa più pulita ed efficiente alla benzina, e apprezzato per le sue emissioni ridotte del 15%. Tuttavia le più recenti ricerche hanno rivelato che questo carburante ha ricadute ben più gravi di quelle della benzina, producendo una quantità quattro volte superiore di diossido d’azoto (NO2) e 22 volte superiore di particolato (quelle minuscole particelle fuligginose che ti entrano nei polmoni, nel cervello e nel cuore). Certo non sarà facile per chi, come me, guida Diesel da sempre, convinto di fare bene all’ambiente. Sarò forse una di quelle che passerà all’ibrido elettrico? Sicuramente vi converrà farlo se vivete a Londra, dove da ottobre verrà introdotta la cosiddetta “T-charge”, in base alla quale chiunque si metta al volante di un mezzo al di sotto dello standard di emissioni ‘Euro-Norm 4’ (cioè in genere automobili diesel e benzina immatricolate prima del 2006) dovrà pagare altre 10 sterline oltre alla “Congestion Charge”.

La storia di Osho e dei sannyasin

Ad oggi chi non vuole abbandonare l’auto ha come alternativa il car sharing o l’acquisto di auto elettriche o ibride, che usufruiscono di numerose agevolazioni. In particolar modo il testo programmatico di Lega e 5 stelle ( https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/associazionerousseau/documenti/contratto_governo.pdf ) indica, espressamente: “In tema di mobilità sostenibile è necessario avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento e miglioramento degli obiettivi contenuti nell’accordo di Parigi” E ancora: “È prioritario utilizzare strumenti finanziari per favorire l’acquisto di un nuovo veicolo ibrido ed elettrico a fronte della rottamazione-vendita di un mezzo con motore endotermico o per interventi di retrofit per veicoli a combustione interna”. Parlando di veicoli ad uso privato,il Contratto di Governo MoVimento-Lega tiene conto anche degli altri sistemi di circolazione, primo fra tutti l’utilizzo condiviso a flusso libero delle autovetture: “È necessario concedere spazi pubblici per il car sharing a fronte di quote crescenti di vetture elettriche nella flotta” e “Occorre incentivare lo sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e di un sistema di bike-sharing capace di integrare differenti sistemi di mobilità su ferro e su gomma. Le ciclo stazioni dovrebbero essere presenti in prossimità dei parcheggi intermodali, delle stazioni ferroviarie, metropolitane e degli autobus, nonché prossime ai siti di interesse turistico”.

Alternativa che prende sempre più piede è quella di non farci proprio spostare dalle abitazioni. Si scrive smart work o «lavoro agile», si legge «lavoro dove e quando vuoi», tanto poi alla fine contano i risultati. E l’azienda ti valuta solo su quelli, non sulla presenza in ufficio. Entrato in vigore con il Jobs Act (legge 22 maggio 2017, n. 8) sta prendendo sempre più piede nelle nostre città, con diminuzioni nel traffico notevoli.

Cosa dire allora? Non ci resta che aspettare, con la speranza che nel prossimo futuro ci sia spazio per tutti, con una mobilità che punti alla comodità ed alla sicurezza di chi viaggia, con un occhio di riguardo per l’ambiente.

Ek.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!