La maledizione de “Il Club dei 27” – Le teorie complottistiche

La storia delle misteriose morti di alcuni miti della musica internazionale, accomunati dall’età in cui persero la vita, ma non solo

Le leggende e i racconti romanzati nel mondo della musica sono all’ordine del giorno. Anche grazie a congetture e racconti non sempre veritieri, si contribuisce a rendere ancora più iconici certi artisti. L’argomento di cui tratteremo oggi però è leggermente diverso. Il famigerato Club dei 27 non è un qualcosa di opinabile. Ha destato immenso interesse perché riguarda cantanti rock e non solo, di una certa fama.

I primi illustri “soci” del club

Fra il 1969 e il 1971 il mondo della musica venne scosso da una serie di morti improvvise con caratteristiche comuni fra loro. Il primo fu Brian Jones, polistrumentista dei Rolling Stones, trovato morto a soli 27 anni  sul fondo della piscina della sua casa nel Sussex il 3 luglio del 1969. Un anno dopo ci lasciò alla stessa età Jimi Hendrix, colui che è stato riconosciuto come uno dei migliori chitarristi di sempre. Nell’ottobre del 1970 toccò a Janis Joplin. Se ve lo state chiedendo, sì, anche la cantautrice statunitense morì alla fatidica età.

Ma non finisce qui! Il 3 luglio dell’anno successivo, il corpo di Jim Morrison, leader dei The Doors, venne ritrovato senza vita in una vasca da bagno. A 27 anni anche lui. Questi nomi illustri della musica internazionale furono i primi e più significati rappresentanti del Club dei 27. Oltre all’età nel momento della morte, questi artisti avevano altri tratti in comune. Erano tutti all’apice della propria carriera e la loro scomparsa è avvolta da un alone di mistero. Il British Medical Journal nel 2011 pubblicò uno studio in cui dichiarò che non esiste un rischio maggiore di morte per gli artisti di 27 anni. Non sarebbe stato semplice dimostrare il contrario.

Il culto del Club e le teorie complottistiche

Si tratta senza dubbio di una coincidenza che ha alimentato parecchio interesse e la creazione di numerose teorie complottistiche sulle presunte cause di morte dei musicisti suddetti.

Venivano tirati in ballo la CIA, i servizi segreti, gli alieni. C’è persino chi sostiene che alcuni di loro siano ancora vivi e si godano la vita tutti insieme in una nuova Woodstock. Secondo alcune congetture gli appartenenti a questo club virtuale sarebbero stati fatti fuori a causa della loro influenza sovversiva sulle masse. In particolare su Jimi Hendrix si disse che a molti non andava giù il fatto che finanziasse le Black Panthers.

Gli esponenti del club più recenti

Il termine giornalistico “Club dei 27” nacque in tempi relativamente recenti. Nel 1994, con la morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana, gli appassionati di rock cominciarono a ricollegare le scomparsi dei vari pezzi da 90 del mondo della musica.

L’ultima volta in cui tale maledizione ha riguardato un artista di fama mondiale, è stato nel luglio 2013, quando morì la cantante soul Amy Winehouse, pare a causa di un’intossicazione da alcolici e sostanze stupefacenti. Le morti dei famigerati membri di questo macabro club sono tutte avvenute o per suicidio, o per incidenti stradali o addirittura per omicidi.

Il Club dei J27

Forse ci avete già fatto caso, ma alcuni dei musicisti sopra citati, oltre ad essere morti all’età di 27 anni, hanno in comune la lettera J come iniziale del nome o del cognome: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison. Vediamo insieme come ebbe fine la vita di questi 4 miti della musica.

BRIAN JONES –  (Cheltenham, 28 febbraio 1942 – Hartfield, 3 luglio 1969)

Il polistrumentista dei Rolling Stones morì il 3 luglio 1969 in circostanze mai del tutto chiarite. Venne ritrovato annegato nella piscina di casa sua dopo aver assunto una massiccia quantità di alcol e droga. Alcuni hanno paventato l’ipotesi che potesse trattarsi di omicidio.

JIMI HENDRIX – (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970)

Il Dio delle sei corde, performer impareggiabile e ricco di talento, morì a Londra il 18 settembre 1970 soffocato da un conato di vomito provocato da un mix di alcol e tranquillanti.

JANIS JOPLIN – (Port Arthur, 19 gennaio 1943 – Los Angeles, 4 ottobre 1970)

Morì pochi giorni dopo Hendrix, di cui si vociferava fosse l’amante. Venne ritrovata nella sua stanza d’albergo a Los Angeles, stroncata da un’overdose di eroina.

JIM MORRISON – (Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971)

L’iconico leader dei Doors fu trovato senza vita il 3 luglio 1971 nella vasca da bagno di casa sua. Lo scoprì la sua innamorata Pamela. Rimagono molte incognite sulla causa della sua morte, dato che non venne mai svolta un’autopsia sul suo corpo.

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Governo Draghi – “C’è grossa crisi”, colpo di scena in vista?

E’ un momento molto delicato per l’Europa e più nello specifico per la politica e l’economia italiana, ma c’è chi predica unità

Today is the day! Il presidente del Consiglio è atteso in Parlamento per riferire sullo stato dell’arte della crisi Ucraina. Nelle ultime settimane sono stati fittissimi i colloqui fra Draghi e i vari leader internazionali.

La situazione non è propriamente semplice. Aleggia l’ombra di una crisi sul premier e i suoi ministri. Troppe le divergenze sulla decisione delle armi da inviare in Ucraina, soprattutto a causa dei distinguo del Movimento 5 Stelle.

Draghi si presenterà in Parlamento e adotterà la formula dell’informativa, nessuna discussione né voto fra i gruppi parlamentari. Se il M5S vorrà mettere al voto la linea del governo, dovrà presentare una mozione, discuterla in conferenza dei capogruppo e calendarizzarla. Un iter piuttosto lungo e poco auspicabile. Insomma, un’azione del genere da un lato potrebbe rivelarsi un grosso vantaggio per Draghi e co.

Dall’altra, tuttavia, potrebbe aumentare gli sconti interni alla maggioranza in un momento assai delicato. A pochi mesi dalla fine della legislatura non si vuole rischiare un capitombolo.

Enrico Letta, intervenuto al Forum organizzato a Sorrento da Mara Carfagna, non ha molti dubbi: “Credo che questo governo arriverà alla fine naturale della legislatura. Se ci fosse una crisi ora si andrebbe alle urne. Ma ora il paese ha bisogno delle riforme richieste per il Pnrr, sono state promesse”.

Conte sembra remare contro all’interno della maggioranza, ma Letta rimane fermo sulla sua posizione: “In un momento del genere qualsiasi governo avrebbe dei problemi, il conflitto in corso dopo la pandemia non ha aiutato. Gli effetti sull’economia sono devastanti. L’Italia ha una forte unità e mi auguro che le forza politiche rimangano unite per la ricerca della pace”.

Che tipo sei quando ti trovi nel branco?

Utilizziamo spesso il termine “branco” per indicare anche un gruppo di persone che si unisce per una determinata occasione o attività.

Unirsi in gruppo è segno di grande civiltà, stare insieme per giocare, studiare, lavorare, passeggiare e condividere ti rende parte di qualcosa di positivo e favorisce la maturazione dell’individuo. Per certi versi si potrebbe provare ad associare un funzionamento del branco di lupi e quello umano, e provare a vedere insieme le differenti figure principali all’interno dei Branchi di lupi e a quali personalità associarle nel mondo umano.

Vedremo insieme che i lupi vengono distinti con alcuni termini (alfa, beta, omega, intermedio, specialista) sono presi di peso dal mondo lupino, dove le gerarchie sono circolari e non piramidali – almeno in linea di massima e con qualche eccezione – e che sono anche fluide e non fissate una volta per tutte. Le gerarchie prevedono vari “ruoli sociali”, codificati dagli umani con tre lettere greche e alcuni aggettivi.

LUPI DA BRANCO

Diversi studi dimostrano che un branco vincente è generato dalla personalità dei lupi Alfa, dalla forza dei lupi Beta e dalla simpatia del lupo Omega. Il branco è una moltitudine che si fa unita per tutelare ogni suo membro, in una sorta di famiglia dove ognuno assume dignità proprio perché vi appartiene. Complici, risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all’autoconservazione, vediamo insieme i vari componenti dei lupi in branco

ALPHA: il lupo (o più tipicamente una coppia di lupi) a cui gli altri si sottomettono perché lo ritengono il più forte, il più intelligente, il più esperto, il più figo di tutti: non cerca praticamente mai il conflitto (il che non significa che, se altri lo cercano, non lo trovino: è un capo, non un pirla), anzi tende solitamente ad isolarsi abbastanza e a starsene per i cavoli suoi, possibilmente in una posizione sopraelevata, se ce n’è una disponibile.

Sa chinarsi e sa guidare quando deve, e non è tanto quando e dove, quanto il come lo fa. Quasi in maniera regale per la dignità con cui si flette e la maestria con cui dirige, ma la cosa più impressionante è la velocità di apprendimento con cui assorbe il messaggio inviatogli da un altro essere. La semplicità d’azione mette in luce la sua sicurezza, ponendo subito fine alle ostilità (grandi o piccole che siano).

Nel mondo umano è tipica dei LEADER NATURALI, fonte del progresso per ogni azienda o società, che crescono e imparano in autonomia, ispirati dalla propria Vision. Autorevole, giusto, attento alle situazioni grandi e piccole, creatore di appartenenza, prende decisioni difficili, dà il buon esempio ed è in grado di motivare ed ispirare.

BETA: i beta sono i “poliziotti”: sono quelli deputati a mantenere le regole e a garantire la sicurezza. Anche loro sono solitamente una coppia, di stazza più grande e robusta della media, hanno il compito di delimitare il territorio in cui si muove un branco. Sono i più grossi e più forti ma non si sentono all’altezza della leadership così offrono la loro forza e la loro capacità di coordinamento agli esemplari alfa.

Nel mondo umano è quella del GREGARIO, che per accendersi ha bisogno di incontrare sul suo cammino un leader che lo ispiri; per rimanere motivato deve poter collaborare ed essere coinvolto da una squadra, al fine di contribuire alla realizzazione di una Vision comune, che col tempo possa diventare anche la sua. Assistono con diverso stile i decisori nella loro attività quotidiana, sono i secondi in comando, gli interlocutori preferiti, il braccio destro, i confidenti dei segreti più reconditi, gli alleati nelle battaglie etiche e nei colpi bassi.

INTERMEDIO: gli individui con l’udito più sviluppato e che, per questo, hanno il compito di avvisare gli altri qualora si avvicini un potenziale pericolo. Sono tendenzialmente diffidenti verso le novità. Sono eclettici, la loro maggiore dote è che possono sostituire in caso di morte qualsiasi ruolo all’interno del branco.

Nel mondo umano è L’OPERATIVO, sono utili alla soluzione del compito si esprimono con la stimolazione del gruppo, l’informazione, l’ascolto, l’interesse, l’organizzazione pratica delle attività.

OMEGA: Il loro compito è quello di disinnescare le tensioni e di appianare i conflitti: e per questo, tra i lupi, vengono ricompensati con privilegi di tutto rispetto. Tra i lupi il loro ruolo principale (e fondamentale) è quello di mantenere la calma, per esempio, al momento del pasto, quando tutti vorrebbero mangiare per primi e più degli altri: senza un omega, ogni pasto finirebbe in rissa e il branco subirebbe sicuramente delle perdite, o si ritroverebbe con metà dei membri feriti e sanguinanti (e in mezzo ai boschi non c’è il veterinario pronto ad intervenire…). Non va mai a caccia, ma è pronto a sdrammatizzare nei momenti brutti.

Nel mondo umano i CONVERGENTI: promuovono la coesione e si manifestano con l’incoraggiamento, l’armonizzazione delle differenze, la ricerca dell’accordo, la facilitazione della comunicazione.

SPECIALISTI CACCIATORI: considerati di “basso rango” dal branco, meno dinamici socialmente, inseguono la preda, la stancano o cercano di spedirla nella direzione dei beta, che poi la attaccano definitivamente e la uccidono.

Nel mondo umano è l’ESECUTORE, lavorano per vivere, non scorgendo nessun tipo di arte nel loro lavoro, al quale dedicano – come tutti – circa l’80% della propria vita. Hanno un approccio all’attività STATICO e a volte mancano di quella visione dinamica necessaria a dare un significato profondo ai compiti da svolgere.

SPECIALISTI BALIA: in natura ha la funzione di “zio” (o zia, se femmina) dei cuccioli della coppia alpha. Tra i cani è molto più facile trovare balia maschi; le femmine sono più rare. Figure fondamentali quando sono presenti i cuccioli, deputato a fare la guardia alla tana in cui vivono madre e cuccioli ed è l’unico autorizzato ad entrarvi anche prima che i piccoli, svezzati, escano dalla tana.

Nel Mondo umano Il PROTETTORE o funzione «protettiva del gruppo», in quanto permette agli altri membri di sentirsi tranquilli. Sono pazienti, disponibili, amano stare con i bambini ed hanno spiccate doti di comunicazione non verbale.

LUPO SENZA BRANCO: Esiste un’ultima categoria di lupo, che non ha il fascino attribuitogli erroneamente nel sentire comune.  In questa condizione chi resta senza branco, è in realtà destinato a fare una brutta fine per motivi di mera sopravvivenza.  Infatti, per assicurare il buon esito della caccia è necessario un numero variabile di individui legato perlopiù al tipo di preda.

Nel mondo umano il NO-TEAM, non ama sottostare alle regole della squadra, ed ha difficoltà ad integrarsi con le leggi e le regole sociali. Nel lavoro ha difficoltà a rispettare le tempistiche assegnate anche se normalmente è molto bravo nella sua attività, che pratica con precisione.

Voi a quale lupo vi sentite più vicini?

FOTO: Almonature.com

Possiamo eliminare le zanzare dal mondo e vivere sereni?

Sta per arrivare l’estate e già iniziamo a percepire la loro presenza intorno a noi. Ma possiamo davvero “rinunciare” alle zanzare?

Ci siamo già muniti di racchette elettriche, piastrine, zampironi, spray alla citronella, Olio di Neem ovunque che sembra di essere in India.

Queste piccole ronzatrici, alle quali saremo disposti a donare anche il nostro sangue, se non fosse per la terribile scocciatura delle protuberanze pruriginose e di notti insonni a causa del loro piccolo, ma martellante frastuono, in realtà non sono poi così inutili come possiamo immaginare, anche se alcune di loro portano con sé malattie a volte fatali.

Uno studio condotto dalla comunità Europea, capitanato dall’esperta María José Ruiz-López, ha dimostrato che le zanzare svolgono un ruolo fondamentale nell’ambiente. La Ruiz-López afferma «Sappiamo che trasmettono le malattie e che quando ci pungono, le odiamo, ma non fanno solo questo.»

Prima di tutto è giusto sfatare un mito su questi piccoli vampiri succhia sangue, e cioè che solamente le femmine traggono nutrimento dagli animali (umani inclusi), mentre sia maschi che femmine si nutrono di nettare. Ciò significa che le zanzare svolgono un importante ruolo di impollinazione, in particolare quando sono attive durante la notte, momento in cui gli impollinatori per eccellenza, quali api e farfalle, non sono presenti. E qui sento già il mormorio con “uccidiamo tutte le femmine”, ma non si può, per la storia del proseguimento della specie.

Per non parlare poi del fatto che già prima che dispiegano le proprie ali, svolgono un ruolo ecologico rilevante in forma larvale, poiché filtrano microbi, detriti e alghe da pozze stagnanti, il che le rende spuntini irresistibili per piccoli pesci e anfibi che rappresentano l’alimento di pesci più grandi e uccelli e così via.

«Inoltre, sono importanti anche da adulte», spiega Ruiz-López «poiché, ad esempio, forniscono nutrimento a uccelli e ragni.»

E se eliminassimo almeno le quattro specie di zanzare che trasmettono la malaria? Loro sono le prime in lizza nei programmi di eradicazione, ma ci si è resi conto che non si può fare, poiché si sono dimostrate determinanti per l’ecosistema di più ampio respiro. «Se ci liberassimo di una di queste specie, non sappiamo cosa potrebbe succedere: più di quanto pensiamo, probabilmente», afferma Ruiz-López.

Tramite il progetto TransWNV, finanziato dall’UE, Ruiz-López ha studiato il ruolo della zanzara comune nella trasmissione del virus West Nile. Di solito, uccelli e zanzare si passano reciprocamente il virus, che tuttavia può essere trasmesso anche agli esseri umani. La ricercatrice ha riscontrato che alcuni uccelli, tra cui i passeri, sono altamente suscettibili alla malattia, mentre altri, quali quaglie e tortore, fungono da vettori asintomatici.

Ma allora perché le zanzare pungono anche noi esseri umani? A causa della rimozione di una fonte di approvvigionamento alimentare preferita della zanzara comune, ovvero gli uccelli, la costringe a cacciare prede meno desiderabili. Ed è proprio questo che avviene quando spuntano casi di virus West Nile negli esseri umani.

«Durante i miei interventi sostengo che ciò riflette il concetto di salute unica, vale a dire che la nostra salute è imprescindibile da quella degli animali e dell’ecosistema. Un ecosistema sano comprende le zanzare per fornire nutrimento agli insetti e pulire l’acqua: l’ambiente ha bisogno di tutti questi elementi.»

Sebbene le zanzare dimostrino una predilezione per specie, nonché per persone particolari, Ruiz-López ha un consiglio in merito: «Se si ha paura di essere punti, potrebbe essere una buona idea sedersi vicino a una persona più stuzzicante!». Quindi circondatevi di altre persone, alla fine qualcuno più appetibile di voi lo troveranno. 

Perché le dichiarazioni di Elisabetta Franchi non sono il vero problema

La bufera che ha colpito Elisabetta Franchi negli ultimi giorni è talmente vasta che non credo ci sia bisogno di presentazioni

L’imprenditrice si trova ad essere oggi più famosa per le sue recenti dichiarazioni, che per l’effettivo lavoro nella sua Maison.

Da madre lavoratrice, ascoltare le sue parole è stato strano – e la pezza è stata forse più strana della toppa.
Le dichiarazioni della Franchi sono un problema, ma non tanto per come si sta schierando il popolo. Come spesso accade in questi casi, ci troviamo di fronte a una fazione che dà ragione alla protagonista, e un’altra che le da contro. Ma è davvero così semplice la questione?

Mi sono laureata triennale in Ingegneria Elettronica ormai sei anni fa, conseguendo successivamente una magistrale in Biomedical Engineering, un corso di laurea dedicato all’Ingegneria Biomedica, completamente in inglese, lavorando e dovendo gestire anche una piccola malattia cronica autoimmune degenerativa che, per quanto innoqua, ha messo qualche difficoltà in più al mio percorso.

Una volta laureata, mi sono affacciata al mondo del lavoro che io consideravo “ufficiale”. Quello in cui mi sarei fatta una carriera nell’ambito che amo e su cui avevo sudato e faticato negli anni precedenti. Nel giro di un anno, con un po’ di fortuna e un altro pochino di fatica, ho anche trovato finalmente un lavoro che mi piace. Forse non proprio il lavoro che avevo pensato prima di iniziare l’università, ma un lavoro che mi fa sentire brava e, diciamolo, un lavoro che è anche soddisfacente.

Mi battevo per avere la mia indipendenza economica, per lavorare in un ambito che mi stimolasse, facendo qualcosa che per me fosse importante. Ero letteralmente terrorizzata dall’idea che un figlio avrebbe fatto finire tutto.
«Non puoi fare un figlio ora» mi dicevano. «Quando farai un figlio dovrai dire addio alla tua carriera». «Non sarai più in grado di gestire il tuo lavoro». «Sicuramente dovrai chiedere il part-time.»

Poi è successo. Io e mio marito un figlio lo volevamo davvero, quindi ho deciso di turarmi le orecchie e di provarci. Mi è stato insegnato che certi problemi capisci come risolverli solo quando te li ritrovi davanti. Mio figlio oggi ha un anno e mezzo e ha decisamente stravolto la mia esistenza, in modi che prima non immaginavo nemmeno possibili.
E il lavoro?

Grazie allo smartworking e ad una rete di colleghi di mentalità moderna, ho lavorato fino al nono mese di gravidanza, senza nessun calo di performance da parte mia. Essendo dipendente, ho potuto usufruire dei cinque mesi di maternità obbligatoria (che per la mia esperienza sono il giusto numero per riprendere possesso del proprio fisico e della propria mente dopo un cambiamento così radicale come la nascita di un bambino), al termine dei quali sono rientrata in ufficio con l’orario ridotto (come previsto dalla legge).

Tornare a lavorare, sebbene sempre in smartworking, per me è stato importante per iniziare a riprendermi un po’ di me stessa. Oggi sono tornata full time e trovo qualche difficoltà solo nel far combaciare gli orari dell’ufficio con le chiusure dell’asilo nido di mio figlio o delle vacanze della baby sitter.

Ma la mia è una storia come tante, con niente di speciale a parte forse la fortuna di avere una situazione che mi permetta di gestire bene lavoro e famiglia. Le parole della Franchi, però, non parlano di me. Non parlano delle donne che vogliono o hanno un figlio, ma che vogliono anche mantenere e coltivare la propria carriera. Le parole della Franchi sono un problema perché, è bene sottolinearlo, confessano l’inconfessabile, ciò che tutti sappiamo, ma che speravamo nessuno avesse più la faccia di dire.

Dicendo apertamente di preferire i manager uomini, la Franchi confessa un illecito. Per quanto tutti, per prime le donne, almeno una volta nella vita si sono trovate d’accordo con imprenditori che (a torto o a ragione) fanno avanzare gli uomini, dichiararlo come modo sistematico di proporre assunzioni e promozioni significa semplicemente confessare un reato – in quanto si prefigura una discriminazione di genere, basato oltretutto su una supposizione.

La dottoressa Franchi suppone, come tanti imprenditori. Suppone che una donna, solo perché nella pericolosa “età fertile” voglia o possa avere un figlio e, di conseguenza, decide che quella donna, che solo in quanto donna in età fertile allora automaticamente desiderosa di procreare, è meglio lasciarla indietro e aspettare “gli anta”, in modo che “se si doveva sposare si è sposata, se doveva fare figli li ha fatti, se doveva divorziarsi lo ha fatto”.

Insomma, una donna negli anta “ha già fatto tutto il circo” e l’azienda è fuori dal pericolo di dover vedere assentarsi una persona per cinque mesi. E suppone che un uomo, seppur nella stessa “età fertile” (stavolta non più pericolosa, perché l’uomo è maggiormente vincolato al lavoro), non voglia partecipare attivamente alla vita familiare.

«Eh, ma sai quante donne spariscono per anni una volta incinte?» È vero che tra maternità a rischio, maternità obbligatoria, aspettativa, allattamento e part-time una donna può assentarsi per diverso tempo dall’ufficio, ma quello che vorrei chiedervi è: cosa può portare una persona, in questo caso una donna, a studiare per anni, sgomitando e faticando ogni giorno, lavorando e impegnandosi il doppio dei colleghi uomini per dimostrare quanto vale, combattendo delle piccole grandi battaglie quotidiane che comprendono battutine e atteggiamenti più o meno gravemente sessisti, per poi arrivare al momento della gravidanza e decidere di interrompere la propria carriera, buttando anni e anni di impegno?


E non è forse tutto questo anche una discriminazione per i padri? Questi padri che oggi sono “fortunati” ad avere, quando va bene, ben dieci giorni di tempo per stare a casa con il nuovo arrivato o la nuova arrivata. Avere una disparità di questo tipo, obbliga i genitori fin da subito ad un meccanismo forzato in cui l’uomo torna immediatamente full time a lavoro e si occupa del proprio figlio solo nel “tempo libero” che gli avanza, mentre la donna (in assenza di alternative) avrà obbligatoriamente il ruolo di genitore che accudisce, perpetrando dei ruoli di genere anacronistici, appartenenti ad una società ben diversa da quella in cui viviamo oggi.

Non sarebbe meglio gestire l’arrivo di una nuova vita in famiglia in modo più elastico? In modo che ogni famiglia possa scegliere chi sta a casa e in che termini, ognuno in base a ciò che ritiene più opportuno per la propria situazione?

Magari dando anche ai padri il giusto tempo per abituarsi a un nuovo equilibrio, ad una nuova vita, a un nuovo ruolo, a dei nuovi orari, dei nuovi gesti, una nuova forma di stanchezza e di entusiasmo? Se la struttura della nostra società accogliesse diversamente le gravidanze, se sostenesse di più anche i padri fornendo loro un congedo adeguato alla situazione, se ci fosse una rete più solida a favore delle famiglie, se il lavoro fosse ottimizzato e orientato ad un equilibrio tra il profitto aziendale e il benessere psicofisico dei dipendenti, forse non ci sarebbe nessuna Elisabetta Franchi a fare scandalo per averci ricordato che non ci siamo ancora davvero evoluti.

Eliana Streppa

Michael Jackson – Le 5 curiosità mai rivelate sul Re del Pop

Nel 1983 la stampa attribuì a Michael Jackson il soprannome di Wacko Jacko, ovvero “Jack lo strambo”, dopo aver appreso due notizie che l’artista smentì in maniera categorica

Si diceva che la star statunitense avesse acquistato per una grossa cifra lo scheletro di Joseph Merrick, il cosiddetto uomo elefante. La seconda indiscrezione riguardava il fatto che Jackson dormisse in una camera iperbarica per mantenersi giovane. Come vi abbiamo anticipato, il re del pop negò entrambe le cose. Ciò non toglie che sulla vita di Michael siano state raccontante tantissime storie che suonano come leggende metropolitane, mentre altre, seppur strane, sono in realtà vere. Ve ne sveliamo 5 che pochissimi conoscono.

La folta chioma a fuoco

Nel 1984, mentre stava girando uno sport pubblicitario per la Pepsi Cola, i capelli di Jackson presero fuoco, provocandogli ustioni di secondo e terzo grado in testa. In seguito a tale incidente, il cantante dovette sottoporsi a svariati trapianti di cuoio capelluto.

Il suo amico scimpanzé

Nel favoloso ranch di Neverland, Michael aveva allestito uno zoo privato con tanti animali curiosi, come il montone Mr Tibbs e i lama Louis e Lola. Il suo preferito era senza dubbio lo scimpanzé Bubbles, adottato da un laboratorio di ricerca sul cancro quando l’animale aveva tre anni.

350 dollari per vederlo camminare

Fra le vicende più scabrose della vita di Jackson c’è il processo per pedofilia che lo vide imputato e da cui venne assolto nel 2005. Si racconta che il proprietario di un’abitazione con vista sul tribunale di Santa Maria, chiedesse 350 dollari ai fan e ai giornalisti per poterlo vedere camminare per pochi minuti.

La scarpa-antigravità

Tanto straordinario come cantante quanto come ballerino. A volte, però, Jackson andava oltre le leggi della fisica. Nel famoso video dell’88 di Smooth criminal, l’artista si piega a 45 gradi. Per riuscire in tale espediente scenico utilizzò una scarpa anti-gravità da lui stesso brevettata, che gli permetteva di agganciare il tacco della scarpa ad una griglia retrattile sul pavimento.

The King e The Queen

Michael Jackson e Freddie Mercury erano molto amici, tanto che nel 1980 registrarono insieme 3 canzoni: Victory, State of Shock e There must be more to life than this. Sono rimasti semplici demo e non sono mai ufficialmente usciti.

Vi consigliamo un musical su Netflix da vedere subito!<<<

FOTO: Solonotizie24.it

Guerra in Ucraina – Aggiornamenti continui (giorno 22)

Gli aggiornamenti più importanti in merito al conflitto che sta devastando l’Ucraina e che rischia di espandersi a macchia d’olio

Guerra Russia-Ucraina, i motivi del conflitto<<<

17 MARZO 2022

Pronti ad aumentare le sanzioni alla Russia

I ministri degli Esteri del G7 hanno diffuso un comunicato in cui precisano che le sanzioni hanno inflitto costi sostanziali all’economia russa e il loro impatto aumenterà ulteriormente in futuro. Tali sanzioni vogliono colpire i responsabili dell’attacco illegale all’Ucraina e non la società civile russa che ha mostrato segnali di protesta contro la guerra del presidente Putin”.

Possibile accordo entro 10 giorni

Il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato in un’intervista ai media polacchi che “potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi nei negoziati fra Russia e Ucraina. La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”.

Bombardamento sul teatro di Mariupol, il bunker ha salvato dei civili

Il parlamentare ucraino Sargiy Taruta ha scritto un post su Facebook in cui fornisce aggiornamenti sul bombardamento dei russi sul teatro di Mariupol: “Dopo una notte all’oscuro, al mattino del 22mo giorno di guerra finalmente una buona notizia da Mariupol: il bunker ha tenuto, la gente esce fuori viva”. Mosca nega di aver bombardato il palazzo, attribuendone la responsabilità al reggimento Azov ucraino.

L’avanzata russa si è fermata

L’Intelligence britannica ha comunicato che l’avanzata russa è bloccata su tutti i fronti. Le forze russe avrebbero fatto progressi minimi, continuando a registrare pesanti perdite. La maggior parte del territorio rimane sotto il controllo ucraino.

Riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell’Onu

Oggi si terrà una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell’Onu per rispondere alla crisi umanitaria in Ucraina. La richiesta è arrivata dopo l’intensificarsi dei bombardamenti contro i civili. A richiedere la riunione sono stati Regno Unito, USA, Francia, Irlanda, Albania e Norvegia.

16 MARZO 2022

Aiuti di Biden all’Ucraina

Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che “Zelensky ha chiesto aiuti e mezzi militari e noi glieli forniremo. Prendiamo le minacce di Putin molto seriamente”.

Piano di pace in 15 punti

Il Financial Times rivela che ci sarebbe una bozza di accordo sulla quale i negoziatori russi e ucraini starebbero lavorando. Un piano di pace in 15 punti fra i quali il ritiro delle truppe russe dal territorio, se l’Ucraina dichiara la neutralità e accetta limiti alle forze armate. Ovviamente l’Ucraina dovrebbe anche rinunciare ad entrare nella Nato.

Speranza di compromesso

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che “Alcune formulazioni di accordi con l’Ucraina sono prossime ad essere raggiunte, con uno status neutrale per Kiev in seria considerazione. Ci sono questioni non facili da risolvere, come l’uso della lingua russa in Ucraina, ma ci sono speranze per un compromesso”.

La Russia chiede rinforzi

Secondo un rapporto dell’intelligence arrivato oggi al ministero della Difesa britannico: “La Russia sta cercando di radunare truppe aggiuntive per rimpiazzare le perdite di soldati. Pare che la Russia stia faticando nelle sue operazioni militari di fronte alla resistenza ucraina”. Putin starebbe richiamando rinforzi da tutto il paese da inviare in Ucraina.

Oggi si esprimerà la Corte internazionale di giustizia sullo stop all’invasione

Per le 16 all’Aja è prevista la sentenza della Corte internazionale di giustizia (cig) dell’Onu sull’invasione russa dell’Ucraina. Kiev chiede che la Corte adotti misure urgenti ordinando alla Russia di sospendere immediatamente le operazioni militari.

Odessa bombardata dalle navi russe

Intorno a mezzanotte, navi da guerra russe hanno sparato missili sulla costa sud di Odessa. Per ora non ci sarebbero stati tentativi di sbarchi di truppe.

Il Senato degli Stati Uniti chiede indagini su crimini di guerra da parte di Putin

Il Senato statunitense ha approvato all’unanimità una risoluzione che condanno il presidente russo come criminale di guerra. Tale risoluzione si rivolge alla Corte Penale Internazionale dell’Aia affinché l’esercito russo venga perseguito per crimini di guerra commessi in Ucraina.

“Con alleati così vinceremo la guerra”

Il presidente Ucraino Zelensky, ha riferito ai giornalisti delle parole pronunciate nel colloquio avuto a Kiev con i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca: “Con alleati cosi vinceremo la guerra”. Il premier polacco Morawiecki ha sollecitato lo status di candidato all’entrata nell’Unione Europea dell’Ucraina.

15 MARZO 2022

Bombardato aeroporto di Dnipro

Le autorità regionali hanno comunicato che nella notte due bombardamenti russi hanno distrutto l’aeroporto di Dnipro: “La pista di decollo e di atterraggio è stata distrutta. Il terminale è danneggiato. Distruzione massiccia”.

Coprifuoco a Kiev

Il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko ha annunciato che da questa sera in città entrerà in vigore un coprifuoco di 36 ore. Kiev è circondata dall’esercito russo.

Zelensky sulle perdite russe

In un post su Telegram, il presidente ucraino ha affermato che “L’esercito russo ha già avuto più perdite in Ucraina che nelle due sanguinose guerre in Cecenia. Presto si arriverà a centinaia di elicotteri abbattuti, hanno già perso 80 caccia, centinaia di carri armati e migliaia di altri armamenti”.

Riprendono oggi i negoziati

Il presidente ucraino Zelensky ha riferito che le delegazioni ucraine e russe oggi proseguiranno a parlare per arrivare ad una pace onesta. Zelensky ha anche esortato i soldati russi a smettere di combattere: “Vi sto offrendo una possibilità di sopravvivere”.

La Cina nega di essere parte in causa nella guerra

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto in una telefonata al suo omologo spagnolo che la Cina non si starebbe preparando ad aiutare la Russia nella guerra in Ucraina. Lo riferisce l’agenzia di stampa cinese Xinhua.

“La guerra finirà entro maggio”

Oleksiy Atrestovich, consigliere della presidenza ucraina ha rivelato ai media del paese che “La guerra durerà fino a maggio, quando la Russia esaurirà le risorse per continuare l’invasione. Entro quella data dovremmo avere un accordo di pace, forse anche prima. Siamo a un bivio. Potrebbe esserci un accordo di pace entro due-tre settimane. Oppure Putin riuscirà a mettere insieme una truppa di siriani per riprovarci e una volta respinti anche loro, si arriverà ad un accordo entro fine aprile.

14 MARZO 2022

Cina pronta ad offrire aiuto militare alla Russia

Secondo quanto riportato da il Financial Times, gli Stati Uniti avrebbero comunicato agli alleati che la Cina sarebbe pronta a fornire assistenza militare alla Russia.

Le parole del premier ucraino

Il primo ministro ucraino Danys Smihal ha parlato in video al Consiglio d’Europa: “E’ arrivato il momento di fermare questa invasione prima che l’Europa sia in fiamme. Il mondo ha finalmente aperto gli occhi sulle vere intenzioni del presidente Putin. Le forza russe si stanno comportando come terroristi”.

400 mercenari siriani ai confini dell’Ucraina

Secondo l’osservatorio per i diritti umani in Siria, i miliziani arruolati nel paese sarebbero più di 40mila. I primi 400 mercenari sarebbero già nelle regioni di Rostov in Russia e Gomel in Bielorussia.

Progressi nei negoziati

Ihor Zhovkova, numero due dell’ufficio del presidente ucraino Vlodymyr Zelensky, ha dichiarato che “Ci sarebbero dei progressi nei colloqui fra russi e ucraini. Invece di chiedere all’Ucraina di arrendersi, pare che ora vogliano intraprendere dei negoziati costruttivi”.

Zelensky ai cittadini: “Bombardamenti solo temporanei”

Il presidente ucraino Zelensky ha parlato attraverso un video sul suo canale Telegram: “Purtroppo non possiamo ammirare il cielo azzurro sulle nostre città, ma credo che i tutti questi bombardamenti siano solo temporanei, stiamo lavorando per la fine dei bombardamenti”.

Da inizio invasione morti 90 bambini

L’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina comunica che dall’inizio dell’attacco russo sarebbero 90 i bambini uccisi e oltre 100 i feriti.

Kiev chiederà tregua immediata

Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraina Zelensky, ha riferito in un video su Twitter che l’Ucraina chiederà la tregua immediata ed il ritiro delle truppe russe. Solo allora si potrà parlare dei rapporti di vicinato e delle divergenze politiche.

Kiev avverte di un possibile attacco via mare a Odessa

Il New York Post, citando il segretario del Consiglio Nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, rivela che le forze russe starebbero pianificando l’invasione via mare di Odessa. Attacco rimandato a causa delle condizioni climatiche svantaggiose.

Riprendono i negoziati

Oggi alle ore 10:30 di Kiev (9:30 ora italiana) riprenderanno i colloqui in videoconferenza fra la delegazione ucraina e quella russa. Lo riporta il Kyiv Independent.

L’Oms lancia l’allarme

L’Organizzazione Mondiale della Sanità teme che la guerra possa peggiorare la situazione pandemica. Il Kyiv Independent specifica che c’è il rischio che ci siano più decessi a causa dei bassi tassi di vaccinazione in Ucraina. Lo stesso vale per gli oltre 2 milioni di profughi nelle aree circostanti.

La Russia chiede aiuto alla Cina

Come riportato dalla CNN, la Russia avrebbe chiesto assistenza militare alla Cina. In particolare sarebbero stati chiesti dei droni.

La Russia minaccia McDonald’s

I manager delle aziende occidentali che criticano il governo potrebbero essere arrestati e gli asset che dovessero ritirarsi dal paese potrebbero essere sequestrati. Secondo il Wall Street Journal, la giustizia russa avrebbe già avvertito McDonalds, Yum Brands e Ibm.

Oggi riassunto negoziati Kiev-Mosca

Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelelnsky ha rivelato su Twitter che oggi si terrà una riunione di negoziazione per riassumere i risultati preliminari. I gruppi di lavoro creati sono costantemente attivi per risolvere la questione pacificamente.

13 MARZO 2022

Più di 14 mila arresti in Russia

Dal 24 febbraio sono 14.274 le persone arrestate in Russia durante le proteste contro l’aggressione all’Ucraina. Ci sono 10 tribunali che stanno lavorando in procedimenti penali politici.

Salgono a 35 i morti nell’attacco alla base militare di Yavoriv

Il governatore della città ha riferito che i missili russi hanno provocato 35 vittime. Il bilancio precedente era di 20.

Bombe al fosforo nel Donbass

Il capo della polizia di Popasna (Donbass) ha accusato le truppe russe di aver bombardato la città con ordigni al fosforo. Nel bombardamento colpite anche due chiese ortodosse in cui si erano rifugiati i civili.

20 le vittime nella base militare Yavoriv vicino Leopoli

I soccorsi hanno riferito che sarebbero 20 i morti causati dal bombardamento russo sulla base militare di Yavoriv. Ci troviamo molto vicini al confine con la Polonia.

Lituania prossimo obiettivo di Putin

Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio Nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina ha annunciato: “Se la Russia dovesse vincere la guerra in Ucraina, poi vorrà conquistare la Lituania”.

Base aerea colpita dai missili russi

L’artiglieria russa ha colpito la base aerea a Ivano-Frankivsk. Lo ha riferito il sindaco della città Ruslan Martsinkiv, che ha esortato le persone che vivono in quella zona a scappare.

Colpito centro Internazionale per la pace

I bombardamenti su Leopoli hanno colpito il centro internazionale per la pace e la sicurezza dell’Ucraina. Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi ha comunicato tramite un post su Facebook che le armate russe avrebbero lanciato 8 missili. Non si conosce ancora il numero delle vittime.

Bombe anche su Leopoli

Il sito ucraino Kyiv Independent ha rivelato che le bombe russe starebbero colpendo anche Leopoli, la città importante più vicina alla Polonia dove sono affluiti centinaia di migliaia di profughi. Gran parte delle ambasciate occidentali si sono trasferite recentemente in questa città.

La Russia apre al negoziato con Kiev a Gerusalemme

Secondo il Jerusalem Post, Putin avrebbe aperto ai negoziati con l’Ucraina presso Gerusalemme, anche se la città israeliana non è convinta di dover ospitare le negoziazioni. “Sappiamo dalla nostra esperienza che i negoziati che non hanno possibilità portano a una situazione peggiore sul campo. Dobbiamo vedere se possiamo davvero essere utili”, ha aggiunto. Se ci può essere una svolta, faremo qualsiasi cosa”. Queste le parole della fonte diplomatica israeliana.

12 MARZO 2022

Colloquio Zelensky-Bennet

Il presidente ucraino ha annunciato su Twitter di aver avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Naftali Bennet: “Abbiamo parlato dell’aggressione russa e delle prospettive relative ai negoziati per la pace. Bisogna fermare le repressioni contro i civili”

Proseguono i negoziati in video conferenza

Il governo ucraino conferma che i negoziati con la delegazione russa proseguono in video. Le posizioni e le richieste dell’Ucraina sono state definite in modo preciso dalle precedenti direttive.

A Kharkiv l’ordine di sparare ai civili

Nelle conversazioni delle forze russe intercettate dal servizio di intelligence ucraino Sbu, è emerso che ai militari è stato dato l’ordine di sparare ai civili. “Ci è stato detto di colpire tutti, civili, bambini, dobbiamo fare fuori tutti”. Queste le parole intercettate di un soldato russo.

Le forze russe sparano sui civili

L’intelligence ucraina ha reso noto che le forze russe avrebbero aperto il fuoco su un convoglio di evacuati nella regione di Kiev, uccidendo 7 civili.

La Russia vuole creare una repubblica popolare a Kherson

Come rivelato da alcuni media locali, la Russia vuole proporre un referendum nella città portuale di Kherson per creare una repubblica popolare come quelle nate nelle province del Donetsk (2014) e del Luhansk (2015). I russi hanno già chiamato i deputati del consiglio regionale di Kherson per capire se coopereranno.

34.851 profughi in Italia

Il Viminale annuncia che dall’inizio del conflitto sono giunti in Italia 34.851 profughi, di cui 17.685 donne, 3040 uomini e 14126 minori.

Aiuti dagli Stati Uniti

Joe Biden ha autorizzato aiuti all’Ucraina fino a 200 milioni di dollari, che saranno utilizzati per apparecchiature militari e per l’addestramento delle forze ucraine.

Macron si rivolge a Putin

Il presidente francese Macron ha chiesto a Putin di togliere l’assedio a Mariupol e ha definito menzogne le accuse del presidente russo circa le violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze armate ucraine.

Colloqui con Kiev in videoconferenza

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha annunciato che Russia e Ucraina stanno tenendo dei colloqui in videoconferenza.

Città ucraine circondate

Zelensky è intervenuto in collegamento video con Eurocities a Firenze: “Le forze armate russe bombardano le città 24 ore su 24. Voglio distruggerle completamente. Bombardano chiese, piazze e cliniche”.

Zelensky in strada a Kiev

“Sono a Kiev, in via Bankova, fino alla fine, fino alla vittoria”. Così il presidente ucraino Zelensky in un video su Instagram risalente a stanotte. Zelensky si trova nella via dove hanno sede gli uffici presidenziali.

Concluso colloquio Scholz-Macron e Putin

Il presidente russo Vladimir Putin, nella telefonata con l’omologo francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che le forze di sicurezza ucraine starebbero violando il diritto internazionale umanitario. A riportarlo è l’agenzia Tass. Scholz e Macron hanno chiesto a Putin una tregua immediata in Ucraina per trovare una soluzione diplomatica al conflitto.

Abramovich squalificato da presidente del Chelsea

La squalifica è stata annunciata dalla Premier League che ha specificato che il club inglese potrà terminare l’attuale stagione. Il governo britannico ha aperto alla deroga alle restrizioni per consentire la vendita del club.

Parla Papa Francesco

Il Pontefice su Twitter ha chiesto di pregare per l’Ucraina e di fermare il conflitto: “Mai la guerra! Pensate soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna: bambini morti, feriti, orfani; bambini che hanno come giocattoli residui bellici…In nome di Dio fermatevi!”

Pesanti perdite per i russi

Il presidente ucraino Zelensky in tv ha riferito che “Le truppe russe stanno soffrendo pesanti perdite. E’ la più grande sconfitta delle truppe russe in decenni”. Zelensky ha anche chiesto il rilascio immediato del sindaco di Melitopol.

Presa la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Il Kyiv Independent ha annunciato, citando il capo dell’Energoaton, che l’impianto della centrale nucleare di Zaporizhzhia (la più grande d’Europa) non è più dell’Ucraina. E’ passata sotto il controllo di Mosca che ha già inviato nel sito 11 ingegneri.

Attacchi russi nonostante i corridoi umanitari

I media internazionali riferiscono che gli attacchi russi non si sarebbero interrotti in due delle aree in cui sono stati aperti corridoi umanitari per sgomberare i civili. I bombardamenti sono costanti.

Minacce a Finlandia e Svezia

Il direttore del secondo dipartimento europeo del ministero degli Esteri Russo ha usato parole forti nei confronti di Finlandia e Svezia: “Una loro adesione alla Nato comporterebbe gravi conseguenze politiche e militari. Le relazioni con questi due paesi andrebbero riviste e non posso escludere l’adozione di misure di ritorsione”.

Stazione spaziale a rischio caduta

Dmitry Rogozin, capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, ha rivelato che le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero provocare la caduta della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) e ne avrebbe chiesto la revoca.

Rogozin afferma che i rifornimenti all’Iss da parte delle navicelle russe saranno interrotti dalle sanzioni e che potrebbe esserci l’ammaraggio a l’atterraggio dell’Iss, che vanta un peso di 500 tonnellate.

Bombardata Moschea

Il Ministero degli Esteri ucraino riferisce del bombardamento di una moschea a Mariupol con all’interno 80 civili.

Aperti diversi corridoi umanitari

La vicepresidente ucraina Iryna Veshchuk in un videomessaggio ha comunicato che oggi saranno aperti alcuni corridoi umanitari per consentire ai civili di fuggire dalle città poste sotto assedio.

Respinto attacco missilistico russo

Il sindaco della città di Dnipro, Boriys Filatov, riferisce che questa mattina il sistema di difesa ha respinto l’attacco missilistico russo. Non ci sarebbero vittime.

Allarme interminabile

Stamattina presto l’allarme aereo a Leopoli (ovest del’Ucraina) è durato più di due ore. La città, fino ad ora considerata sicura, non aveva mai assistito ad una sirena di così lunga durata 

Colpito ospedale oncologico

Sul sito dell’Associated Press viene riportato di un ospedale per la cura di malati oncologici nei pressi di Mykolaiv seriamente danneggiato dai raid russi. All’interno della struttura un centinaio di pazienti. Nessun morto.

Bombardamenti nella notte

La CNN riferisce di forti bombardamenti nei sobborghi di Kiev. L’artiglieria pesante russa si starebbe avvicinando alla capitale.

11 MARZO 2022

Fosse comuni in Ucraina

“I morti in Ucraina vengono seppellitti in fosse comuni come nella Seconda Guerra Mondiale”. Lo ha riferito Sergiy Kyslysta (inviato ucraino dell’Onu) durante una riunione del Consiglio di Sicurezza.

Terza Guerra Mondiale

E’ stato chiaro il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: “Uno scontro diretto fra Nato e Russia provocherebbe la terza guerra mondiale“.

Rapito sindaco di Melitopol

Ivan Fedorov è stato sequestrato da un gruppo di militari russi mentre distribuiva aiuti umanitari alla popolazione. Lo ha annunciato su Telegram il ministro degli Interni Anton Gerashchecko: “Durante il rapimento gli hanno messo un sacchetto di plastica in testa”.

Preoccupazione per Chernobyl

Il New York Times, citando i ministeri della Difesa e dell’Intelligence ucraini rivela che: “Putin sta tramando un attacco terroristico. Cercheranno di causare un disastro nucleare a Chernobyl, accusando l’Ucraina della tragedia”.

Le parole di Zelensky

Zelensky chiede aiuti più concreti: “Le decisioni dei politici devono coincidere con l’umore dei popoli, che ci stanno sostenendo. So che il 60% degli europei è a nostro favore. L’Ue deve fare di più”.

Sviluppi positivi nei negoziati

Il presidente russo Vladimir Putin ha riferito nell’incontro con Lukashenko che ci sarebbero dei progressi nei colloqui con l’Ucraina: “I concordati vengono condotti su base giornaliera. I nostri negoziatori mi hanno riferito di qualche sviluppo positivo”. 

Le parole di Lukashenko

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko avrebbe detto in un colloquio bilaterale con Putin: “L’Ucraina avrebbe attaccato la Bielorussia se non fosse stato per l’attacco preventivo della Russia”.

Appello al popolo russo

Il leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, dal carcere invita il popolo a scendere in piazza contro la guerra: “Quel pazzo di Putin sarà fermato più rapidamente dal popolo russo se si oppone alla guerra: andate alle manifestazioni contro la guerra ogni fine settimana”.

Dnipro sotto attacco

L’agenzia ucraina Ukrinforma riporta di tre attacchi aerei da parte dei russi nel distretto Novokadatskyi di Dnipro.

Colpiti un condominio, un asilo nido e una fabbrica di scarpe. Ci sarebbe almeno un morto. Esplosioni anche a Lutsk.

Nuove sanzioni verso la Russia

I leader Ue sono determinati ad aumentare la pressione su Russia e Bielorussia. Ecco cosa è trapelato dal vertice di Versailles: “Abbiamo già adottato sanzioni importanti, ma siamo pronti ad aumentarle”.

“Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio che stanno dimostrando difendendo il loro paese e non li lasceremo soli. Una volta cessato l’assalto russo ci impegniamo a ricostruire un’Ucraina democratica”.

La Cina per la pace

Il premier cinese Li Keqiang si è offerto per mediare fra Russia e Ucraina nei negoziati per un cessate il fuoco immediato.

“La Cina esprime la sua preoccupazione per il problema dell’Ucraina e si batterà per la soluzione pacifica”. Questo il messaggio di Li.

Si teme attacco massiccio a Kiev

L’enorme convoglio russo di 64 chilometri situato fuori dalla capitale è stato ridistribuito intorno alla città.

Le truppe munite di carri armati e artiglieria sarebbero già in posizioni da combattimento. Si teme attacco massiccio a Kiev.

L’Onu lancia l’allarme

Oltre 2 milioni di persone sono fuggite dal paese, ma a questi vanno aggiunti circa 1,9 milioni che sono sfollati all’interno dei confini ucraini.

Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite ha spiegato la drammatica situazione: “La situazione umanitaria sta peggiorando con un ritmo allarmante. Finora abbiamo raggiunto 500mila persone con una qualche forma di assistenza umanitaria in Ucraina, fra cibo, coperte e medicine”.

Guerra Russia-Ucraina, i motivi del conflitto<<<

Guerra Russia-Ucraina, i motivi del conflitto

Il conflitto va avanti ormai da diversi giorni, Putin non accenna a compiere passi indietro. Ma quali sono le ragioni delle sue azioni?

Ogni giorno sui telegiornali arrivano immagini tremende dai territori ucraini, ospedali e asili bombardati, centinaia di civili uccisi dal fuoco russo e tanti disperati che cercano rifugio nelle nazioni vicine.

E’ esplosa la guerra in Europa. Putin ha preso la decisione di invadere prima il Donbass e poi l’Ucraina. I missili russi non colpiscono solo obiettivi militari. La situazione sta velocemente precipitando e il popolo ucraino non potrà resistere ancora a lungo. I negoziati fin qui andati in scena si sono risolti con un nulla di fatto.

Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire perché si è arrivati a questa assurda situazione. Gli interessi in gioco sono molteplici.

Breve storia dell’Ucraina

Situata lungo le rive del Mar Nero, l’Ucraina fu colonia greca, romana e bizantina. Nel Medio Evo i territori dell’odierna Ucraina erano divisi fra clan tribali slavi.

Nel 988 il principato di Kiev con Valdimir I dà vita alla cosiddetta Russia di Kiev, quella che sarebbe diventata la super potenza moderna. Le successive invasioni mongole portano alla distruzione della capitale e alla spartizione del territorio ucraino fra varie fazioni. Dall’impero ottomano fino a quello austriaco e gran parte anche all’impero russo che si stava diffondendo verso nord.

Nel 1917 la rivoluzione bolscevica vede svilupparsi una guerra civile in quel territorio con due repubbliche ucraine in lotta. Lo scontro fra i rossi (bolscevichi) e i bianchi (forze anticomuniste legate al vecchio esercito zarista) si conclude con la vittoria dei primi e nel 1922 l’Ucraina entra a far parte dell’Unione Sovietica.

Con il crollo dell’URSS nel 1991 l’Ucraina è tornata indipendente e dal 2004 con la Rivoluzione Arancione si è affermato il desiderio di stringere un rapporto più netto con l’Unione Europea. Scelta ribadita con la rivolta di Maidan del 2013.

I fatti del 2014

Le milizie armate nel 2014 hanno proclamato due repubbliche filo-russe nelle regioni di Donetsk e Lugansk (l’area mineraria del Donbass). Quella zona dell’Ucraina confinante con la Russia e in maggioranza di lingua russa. Più tardi l’esercito russo occupò la Crimea, successivamente annessa formalmente alla Russia. Nel Donbass in questi anni si è sempre combattuto, ma in maniera meno intensa rispetto ad ora.

Con l’invasione di Putin le due repubbliche sono state annesse alla Russia. La scusa che in quella zona la popolazione sia per lo più di etnia e lingua russa non regge. Se si dovessero ridisegnare i confini dell’Europa in base a tali caratteristiche, scoppierebbero guerre ovunque.

I motivi delle azioni di Putin

Secondo le statistiche l’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il 74° più povero del mondo. A riportarlo è lo Human Developmente Index. Nell’era zarista era soprannominato il granaio d’Europa per le sue potenzialità. Considerando le risorse minerarie e gli strategici sbocchi sul mar Nero e il mare di Azov.

Dobbiamo partire da un presupposto per capire la psicologia di Putin. Per il leader russo, il crollo dell’Unione Sovietica viene considerato la più grande tragedia geo-politca del ventesimo secolo. Il suo desiderio espresso è quello di tornare ad avere un’influenza piena sulle ex repubbliche sovietiche, come è già riuscito a fare in Georgia, Moldavia, Bielorussia e ora in Ucraina.

Lo scopo sarebbe quello di proteggere la Russia dalla minaccia occidentale mediante una serie di stati cuscinetto. La Nato viene vista come il nemico, pur rappresentando un’alleanza solamente difensiva.

Le reazioni dell’Occidente e quelle dei russi

Sono già partite pesanti sanzioni economiche nei confronti della Russia che stanno mettendo in ginocchio l’economia del paese, ma anche quello degli stati europei. Possibile che gli aiuti militari a favore di Kiev vengano implementati e che alcuni stati come Finlandia e Svezia, non ancora membri della Nato, chiedano di entrarvi per sentirsi più protetti.

Nonostante la propaganda della tv di stato russa, orientata a dipingere Kiev e l’occidente come il male assoluto, l’opinione pubblica si sta rendendo conto (questo anche fra i ministri e fra gli stessi militari russi) che la politica di Putin sta andando oltre.

Il dissenso è destinato a crescere con i danni economici che inevitabilmente il popolo russo dovrà affrontare nelle prossime settimane. In poche parole Putin si starebbe scavando la fossa da solo, anche dal punto di vista politico.

Può scoppiare la terza guerra mondiale?

Per ora non sembrerebbero esserci i presupposti perché ciò accada. L’Ucraina ancora non fa parte della Nato. Usa e Regno Unito hanno inviato aiuti militari al governo di Kiev. L’assistenza militare potrebbe aumentare qualora Putin dovesse decidere di continuare la sua opera di espansione.

Intanto a Kiev si vorrebbe accelerare l’adesione alla Ue e alla Nato stessa. Un attacco subito da una nazione facente parte dell’Alleanza Atlantica diventerebbe un attacco alla Nato stessa e sarebbe necessario l’intervento in prima linea degli stati coinvolti. Non si tratta di un’evenienza del breve periodo.

FOTO: Today.it

Serie TV – Le prossime uscite su Netflix: torna Bridgerton

Scopri tutte le ultime novità su Netflix a partire dal 25 febbraio, tante serie acclamate da pubblico e critica tornano con le nuove stagioni

Serie in arrivo dal 25 febbraio 2022

  • Vikings: Valhalla, stagione 1, dal 25 febbraio
  • Di nuovo 15 anni, stagione 1, dal 25 febbraio
  • La Giudice, stagione 1, dal 25 febbraio
  • The Fame Game, stagione 1, dal 25 febbraio

Serie in arrivo a marzo 2022

  • The Guardians of Justice, stagione 1, dal 1° marzo
  • Ritmo Selvaggio, stagione 1, dal 2 marzo
  • Mezzanotte a Istanbul, stagione 1, dal 3 marzo
  • Frammenti di Lei, stagione 1, dal 4 marzo
  • Mentiras, stagione 1, dal 4 marzo
  • Guida astrologica per cuori infranti, stagione 2, dall’8 marzo
  • The Last Kingdom, stagione 5, dal 9 marzo
  • L’amore, la vita e tutto il resto, stagione 1, dal 10 marzo
  • C’era una volta… ma ora non più, stagione 1, dall’11 marzo
  • Grond, stagione 1, dal 17 marzo
  • Light The Night, parte 3, dal 18 marzo
  • Cracow Monsters, stagione 1, dal 18 marzo
  • Confuso e innamorato, stagione 1, dal 18 marzo
  • Humasn Resources, stagione 1, dal 18 marzo
  • Drôle – Comici a Parigi, stagione 1, dal 18 marzo
  • Una Semplice Domanda, stagione 1, dal 18 marzo
  • Bridgerton, stagione 2, dal 25 marzo
  • Tomorrow, stagione 1, dal 25 marzo

Serie in arrivo ad aprile 2022

  • Palpito, stagione 1, dal 6 aprile
  • Anatomy of a scandal, stagione 1, dal 15 aprile
  • Better Call Saul, stagione 6 – parte 1, dal 19 aprile

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La teoria del cestino dei rifiuti (Garbage Can Model)

La teoria del “cestino dei rifiuti”, il metodo decisionale che ancora non hai provato

C’è chi tira la monetina, chi lancia penne in un barattolo, chi decide in base alla maggioranza in un sondaggio e c’è chi si affida all’oroscopo.

C’è però un particolare sistema decisionale, definito, con un’accezione chiaramente provocatoria, modello del garbage-can (o «cestino dei rifiuti»).

In questo modello a «cestino dei rifiuti» una decisione è il risultato raggiunto, o anche l’interpretazione ricavata, da quattro differenti tipologie di corsi d’azione, che scorrono, in modo relativamente indipendente ed autonomo, all’interno dell’organizzazione.

La nostra attenzione va qui alle interazioni che si determinano tra quattro di tali corsi d’azione:

1.     i problemi, che vengono continuamente rilevati nel corso del tempo (es. frustrazioni sul lavoro, carriera, relazioni di gruppo, distribuzione dello status, aspetti economici, ecc.);

2.     le soluzioni, che sono costantemente prodotte in risposta ai problemi che la vita quotidiana propone;

3.     i partecipanti, che vanno e vengono nel corso del tempo e il cui grado di coinvolgimento alle decisioni può variare in funzione della natura del problema di volta in volta trattato;

4.     le opportunità di scelta, ovvero particolari situazioni o contesti in cui ci si aspetta che l’organizzazione decida (es. la firma di un contratto, l’assunzione di una persona o la costituzione di un gruppo di lavoro).

Tali flussi sono relativamente indipendenti l’uno dall’altro e la decisione è il risultato della loro fortuita combinazione.

La metafora che viene pertanto proposta è la seguente: la decisione, o come viene chiamata nella fattispecie, l’opportunità di scelta, è paragonabile ad un “cestino dei rifiuti” in cui problemi, soluzioni e decisori sono gettati dentro man mano che vengono generati.

È in questo senso che si può considerare la decisione come il risultato della combinazione casuale di un problema e una soluzione che vengono messi assieme da uno dei tanti decisori che casualmente è stato (o si è) coinvolto nella decisione.

Una caratteristica molto importante che emerge, è il non necessario accoppiamento tra problemi e soluzioni; non sempre cioè le alternative scelte contribuiscono a risolvere il problema per il quale erano state formulate.

Questo si verifica perché le decisioni finali vengono effettuate quando la combinazione di problema, soluzione e decisori è tale da rendere possibile e sufficientemente credibile l’azione.

Può allora accadere che, ad esempio, la soluzione scelta contribuisca a risolvere problemi che si sarebbero manifestati di lì a poco tempo (prima cioè che essi vengano identificati e definiti).

In tale prospettiva, il garbage-can model, non si propone di definire un metodo scandito da fasi distinte che porti alla risoluzione dei problemi organizzativi, ma permette di ricostruire ex-post la configurazione di decisioni e processi relativi a contesti contraddistinti dagli elementi caratterizzanti le anarchie organizzate.