ATTUALITA’

Che tipo sei quando ti trovi nel branco?

Utilizziamo spesso il termine “branco” per indicare anche un gruppo di persone che si unisce per una determinata occasione o attività.

Unirsi in gruppo è segno di grande civiltà, stare insieme per giocare, studiare, lavorare, passeggiare e condividere ti rende parte di qualcosa di positivo e favorisce la maturazione dell’individuo. Per certi versi si potrebbe provare ad associare un funzionamento del branco di lupi e quello umano, e provare a vedere insieme le differenti figure principali all’interno dei Branchi di lupi e a quali personalità associarle nel mondo umano.

Vedremo insieme che i lupi vengono distinti con alcuni termini (alfa, beta, omega, intermedio, specialista) sono presi di peso dal mondo lupino, dove le gerarchie sono circolari e non piramidali – almeno in linea di massima e con qualche eccezione – e che sono anche fluide e non fissate una volta per tutte. Le gerarchie prevedono vari “ruoli sociali”, codificati dagli umani con tre lettere greche e alcuni aggettivi.

LUPI DA BRANCO

Diversi studi dimostrano che un branco vincente è generato dalla personalità dei lupi Alfa, dalla forza dei lupi Beta e dalla simpatia del lupo Omega. Il branco è una moltitudine che si fa unita per tutelare ogni suo membro, in una sorta di famiglia dove ognuno assume dignità proprio perché vi appartiene. Complici, risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all’autoconservazione, vediamo insieme i vari componenti dei lupi in branco

ALPHA

ALPHA: il lupo (o più tipicamente una coppia di lupi) a cui gli altri si sottomettono perché lo ritengono il più forte, il più intelligente, il più esperto, il più figo di tutti: non cerca praticamente mai il conflitto (il che non significa che, se altri lo cercano, non lo trovino: è un capo, non un pirla), anzi tende solitamente ad isolarsi abbastanza e a starsene per i cavoli suoi, possibilmente in una posizione sopraelevata, se ce n’è una disponibile.

Sa chinarsi e sa guidare quando deve, e non è tanto quando e dove, quanto il come lo fa. Quasi in maniera regale per la dignità con cui si flette e la maestria con cui dirige, ma la cosa più impressionante è la velocità di apprendimento con cui assorbe il messaggio inviatogli da un altro essere. La semplicità d’azione mette in luce la sua sicurezza, ponendo subito fine alle ostilità (grandi o piccole che siano).

Nel mondo umano è tipica dei LEADER NATURALI, fonte del progresso per ogni azienda o società, che crescono e imparano in autonomia, ispirati dalla propria Vision. Autorevole, giusto, attento alle situazioni grandi e piccole, creatore di appartenenza, prende decisioni difficili, dà il buon esempio ed è in grado di motivare ed ispirare.

BETA

BETA: i beta sono i “poliziotti”: sono quelli deputati a mantenere le regole e a garantire la sicurezza. Anche loro sono solitamente una coppia, di stazza più grande e robusta della media, hanno il compito di delimitare il territorio in cui si muove un branco. Sono i più grossi e più forti ma non si sentono all’altezza della leadership così offrono la loro forza e la loro capacità di coordinamento agli esemplari alfa.

Nel mondo umano è quella del GREGARIO, che per accendersi ha bisogno di incontrare sul suo cammino un leader che lo ispiri; per rimanere motivato deve poter collaborare ed essere coinvolto da una squadra, al fine di contribuire alla realizzazione di una Vision comune, che col tempo possa diventare anche la sua. Assistono con diverso stile i decisori nella loro attività quotidiana, sono i secondi in comando, gli interlocutori preferiti, il braccio destro, i confidenti dei segreti più reconditi, gli alleati nelle battaglie etiche e nei colpi bassi.

INTERMEDIO

INTERMEDIO: gli individui con l’udito più sviluppato e che, per questo, hanno il compito di avvisare gli altri qualora si avvicini un potenziale pericolo. Sono tendenzialmente diffidenti verso le novità. Sono eclettici, la loro maggiore dote è che possono sostituire in caso di morte qualsiasi ruolo all’interno del branco.

Nel mondo umano è L’OPERATIVO, sono utili alla soluzione del compito si esprimono con la stimolazione del gruppo, l’informazione, l’ascolto, l’interesse, l’organizzazione pratica delle attività.

OMEGA

OMEGA: Il loro compito è quello di disinnescare le tensioni e di appianare i conflitti: e per questo, tra i lupi, vengono ricompensati con privilegi di tutto rispetto. Tra i lupi il loro ruolo principale (e fondamentale) è quello di mantenere la calma, per esempio, al momento del pasto, quando tutti vorrebbero mangiare per primi e più degli altri: senza un omega, ogni pasto finirebbe in rissa e il branco subirebbe sicuramente delle perdite, o si ritroverebbe con metà dei membri feriti e sanguinanti (e in mezzo ai boschi non c’è il veterinario pronto ad intervenire…). Non va mai a caccia, ma è pronto a sdrammatizzare nei momenti brutti.

Nel mondo umano i CONVERGENTI: promuovono la coesione e si manifestano con l’incoraggiamento, l’armonizzazione delle differenze, la ricerca dell’accordo, la facilitazione della comunicazione.

SPECIALISTI CACCIATORI

SPECIALISTI CACCIATORI: considerati di “basso rango” dal branco, meno dinamici socialmente, inseguono la preda, la stancano o cercano di spedirla nella direzione dei beta, che poi la attaccano definitivamente e la uccidono.

Nel mondo umano è l’ESECUTORE, lavorano per vivere, non scorgendo nessun tipo di arte nel loro lavoro, al quale dedicano – come tutti – circa l’80% della propria vita. Hanno un approccio all’attività STATICO e a volte mancano di quella visione dinamica necessaria a dare un significato profondo ai compiti da svolgere.

SPECIALISTI BALIA

SPECIALISTI BALIA: in natura ha la funzione di “zio” (o zia, se femmina) dei cuccioli della coppia alpha. Tra i cani è molto più facile trovare balia maschi; le femmine sono più rare. Figure fondamentali quando sono presenti i cuccioli, deputato a fare la guardia alla tana in cui vivono madre e cuccioli ed è l’unico autorizzato ad entrarvi anche prima che i piccoli, svezzati, escano dalla tana.

Nel Mondo umano Il PROTETTORE o funzione «protettiva del gruppo», in quanto permette agli altri membri di sentirsi tranquilli. Sono pazienti, disponibili, amano stare con i bambini ed hanno spiccate doti di comunicazione non verbale.

LUPO SENZA BRANCO

LUPO SENZA BRANCO: Esiste un’ultima categoria di lupo, che non ha il fascino attribuitogli erroneamente nel sentire comune.  In questa condizione chi resta senza branco, è in realtà destinato a fare una brutta fine per motivi di mera sopravvivenza.  Infatti, per assicurare il buon esito della caccia è necessario un numero variabile di individui legato perlopiù al tipo di preda.

Nel mondo umano il NO-TEAM, non ama sottostare alle regole della squadra, ed ha difficoltà ad integrarsi con le leggi e le regole sociali. Nel lavoro ha difficoltà a rispettare le tempistiche assegnate anche se normalmente è molto bravo nella sua attività, che pratica con precisione.

Voi a quale lupo vi sentite più vicini?

FOTO: Almonature.com

Perché le dichiarazioni di Elisabetta Franchi non sono il vero problema

La bufera che ha colpito Elisabetta Franchi negli ultimi giorni è talmente vasta che non credo ci sia bisogno di presentazioni

L’imprenditrice si trova ad essere oggi più famosa per le sue recenti dichiarazioni, che per l’effettivo lavoro nella sua Maison.

Cosa è accaduto

Negli ultimi giorni, il nome di Elisabetta Franchi è tornato sotto i riflettori, ma non per le sue creazioni di moda. Al centro della polemica ci sono alcune sue dichiarazioni sulle donne in età fertile e sul loro presunto impatto negativo nel mondo del lavoro. In questo articolo non troverai solo un’opinione, ma la testimonianza personale di una madre e professionista che ha vissuto in prima persona le difficoltà — e le possibilità — di conciliare carriera e maternità. Un punto di vista reale, concreto, che mette in discussione stereotipi duri a morire e propone una riflessione più ampia: che tipo di società stiamo costruendo se ancora oggi una donna viene penalizzata per il semplice fatto di poter diventare madre?

Quando la Maternità Incontra la Carriera: Una Testimonianza Reale

Da madre lavoratrice, ascoltare le sue parole è stato strano – e la pezza è stata forse più strana della toppa.
Le dichiarazioni della Franchi sono un problema, ma non tanto per come si sta schierando il popolo. Come spesso accade in questi casi, ci troviamo di fronte a una fazione che dà ragione alla protagonista, e un’altra che le da contro. Ma è davvero così semplice la questione?

Mi sono laureata triennale in Ingegneria Elettronica ormai sei anni fa, conseguendo successivamente una magistrale in Biomedical Engineering, un corso di laurea dedicato all’Ingegneria Biomedica, completamente in inglese, lavorando e dovendo gestire anche una piccola malattia cronica autoimmune degenerativa che, per quanto innoqua, ha messo qualche difficoltà in più al mio percorso.

Una volta laureata, mi sono affacciata al mondo del lavoro che io consideravo “ufficiale”. Quello in cui mi sarei fatta una carriera nell’ambito che amo e su cui avevo sudato e faticato negli anni precedenti. Nel giro di un anno, con un po’ di fortuna e un altro pochino di fatica, ho anche trovato finalmente un lavoro che mi piace. Forse non proprio il lavoro che avevo pensato prima di iniziare l’università, ma un lavoro che mi fa sentire brava e, diciamolo, un lavoro che è anche soddisfacente.

La Paura di Perdere Tutto: Figli e Carriera Possono Coesistere?

Mi battevo per avere la mia indipendenza economica, per lavorare in un ambito che mi stimolasse, facendo qualcosa che per me fosse importante. Ero letteralmente terrorizzata dall’idea che un figlio avrebbe fatto finire tutto.
«Non puoi fare un figlio ora» mi dicevano. «Quando farai un figlio dovrai dire addio alla tua carriera». «Non sarai più in grado di gestire il tuo lavoro». «Sicuramente dovrai chiedere il part-time.»

Poi è successo. Io e mio marito un figlio lo volevamo davvero, quindi ho deciso di turarmi le orecchie e di provarci. Mi è stato insegnato che certi problemi capisci come risolverli solo quando te li ritrovi davanti. Mio figlio oggi ha un anno e mezzo e ha decisamente stravolto la mia esistenza, in modi che prima non immaginavo nemmeno possibili.
E il lavoro?

Smart Working e Supporto: La Chiave per una Maternità Serena

Grazie allo smartworking e ad una rete di colleghi di mentalità moderna, ho lavorato fino al nono mese di gravidanza, senza nessun calo di performance da parte mia. Essendo dipendente, ho potuto usufruire dei cinque mesi di maternità obbligatoria (che per la mia esperienza sono il giusto numero per riprendere possesso del proprio fisico e della propria mente dopo un cambiamento così radicale come la nascita di un bambino), al termine dei quali sono rientrata in ufficio con l’orario ridotto (come previsto dalla legge).

Tornare a lavorare, sebbene sempre in smartworking, per me è stato importante per iniziare a riprendermi un po’ di me stessa. Oggi sono tornata full time e trovo qualche difficoltà solo nel far combaciare gli orari dell’ufficio con le chiusure dell’asilo nido di mio figlio o delle vacanze della baby sitter.

Ma la mia è una storia come tante, con niente di speciale a parte forse la fortuna di avere una situazione che mi permetta di gestire bene lavoro e famiglia. Le parole della Franchi, però, non parlano di me. Non parlano delle donne che vogliono o hanno un figlio, ma che vogliono anche mantenere e coltivare la propria carriera. Le parole della Franchi sono un problema perché, è bene sottolinearlo, confessano l’inconfessabile, ciò che tutti sappiamo, ma che speravamo nessuno avesse più la faccia di dire.

Le Dichiarazioni di Elisabetta Franchi Sono Un Reato?

Dicendo apertamente di preferire i manager uomini, la Franchi confessa un illecito. Per quanto tutti, per prime le donne, almeno una volta nella vita si sono trovate d’accordo con imprenditori che (a torto o a ragione) fanno avanzare gli uomini, dichiararlo come modo sistematico di proporre assunzioni e promozioni significa semplicemente confessare un reato – in quanto si prefigura una discriminazione di genere, basato oltretutto su una supposizione.

Sesso, Età e Lavoro: Perché La “Donna Negli Anta” Non È La Soluzione

La dottoressa Franchi suppone, come tanti imprenditori. Suppone che una donna, solo perché nella pericolosa “età fertile” voglia o possa avere un figlio e, di conseguenza, decide che quella donna, che solo in quanto donna in età fertile allora automaticamente desiderosa di procreare, è meglio lasciarla indietro e aspettare “gli anta”, in modo che “se si doveva sposare si è sposata, se doveva fare figli li ha fatti, se doveva divorziarsi lo ha fatto”.

Insomma, una donna negli anta “ha già fatto tutto il circo” e l’azienda è fuori dal pericolo di dover vedere assentarsi una persona per cinque mesi. E suppone che un uomo, seppur nella stessa “età fertile” (stavolta non più pericolosa, perché l’uomo è maggiormente vincolato al lavoro), non voglia partecipare attivamente alla vita familiare.

«Eh, ma sai quante donne spariscono per anni una volta incinte?» È vero che tra maternità a rischio, maternità obbligatoria, aspettativa, allattamento e part-time una donna può assentarsi per diverso tempo dall’ufficio, ma quello che vorrei chiedervi è: cosa può portare una persona, in questo caso una donna, a studiare per anni, sgomitando e faticando ogni giorno, lavorando e impegnandosi il doppio dei colleghi uomini per dimostrare quanto vale, combattendo delle piccole grandi battaglie quotidiane che comprendono battutine e atteggiamenti più o meno gravemente sessisti, per poi arrivare al momento della gravidanza e decidere di interrompere la propria carriera, buttando anni e anni di impegno?

E i Padri? La Grande Assenza del Dibattito Sulla Genitorialità

E non è forse tutto questo anche una discriminazione per i padri? Questi padri che oggi sono “fortunati” ad avere, quando va bene, ben dieci giorni di tempo per stare a casa con il nuovo arrivato o la nuova arrivata. Avere una disparità di questo tipo, obbliga i genitori fin da subito ad un meccanismo forzato in cui l’uomo torna immediatamente full time a lavoro e si occupa del proprio figlio solo nel “tempo libero” che gli avanza, mentre la donna (in assenza di alternative) avrà obbligatoriamente il ruolo di genitore che accudisce, perpetrando dei ruoli di genere anacronistici, appartenenti ad una società ben diversa da quella in cui viviamo oggi.

Verso un Nuovo Modello di Genitorialità e Lavoro

Non sarebbe meglio gestire l’arrivo di una nuova vita in famiglia in modo più elastico? In modo che ogni famiglia possa scegliere chi sta a casa e in che termini, ognuno in base a ciò che ritiene più opportuno per la propria situazione?

Magari dando anche ai padri il giusto tempo per abituarsi a un nuovo equilibrio, ad una nuova vita, a un nuovo ruolo, a dei nuovi orari, dei nuovi gesti, una nuova forma di stanchezza e di entusiasmo? Se la struttura della nostra società accogliesse diversamente le gravidanze, se sostenesse di più anche i padri fornendo loro un congedo adeguato alla situazione, se ci fosse una rete più solida a favore delle famiglie, se il lavoro fosse ottimizzato e orientato ad un equilibrio tra il profitto aziendale e il benessere psicofisico dei dipendenti, forse non ci sarebbe nessuna Elisabetta Franchi a fare scandalo per averci ricordato che non ci siamo ancora davvero evoluti.

Conclusione: Il Caso Franchi Ci Ricorda che la Parità è Ancora Lontana

In definitiva, le parole di Elisabetta Franchi non sono solo lo specchio di un pensiero superato, ma il sintomo di un sistema che ancora oggi fatica a riconoscere e valorizzare davvero la parità di genere. Non possiamo continuare ad accettare che la maternità sia vista come un ostacolo e non come una fase naturale della vita di molte donne, né possiamo ignorare il ruolo dei padri nella crescita dei figli. Serve un cambiamento culturale profondo, che parta dalle aziende, arrivi alle istituzioni e coinvolga ogni individuo. Perché il vero progresso non si misura in fatturati o titoli, ma nella capacità di costruire un mondo del lavoro che sia giusto, inclusivo e umano.

Eliana Streppa

Guerra Russia-Ucraina, i motivi del conflitto

Il conflitto va avanti ormai da diversi giorni, Putin non accenna a compiere passi indietro. Ma quali sono le ragioni delle sue azioni?

Ogni giorno sui telegiornali arrivano immagini tremende dai territori ucraini, ospedali e asili bombardati, centinaia di civili uccisi dal fuoco russo e tanti disperati che cercano rifugio nelle nazioni vicine.

E’ esplosa la guerra in Europa. Putin ha preso la decisione di invadere prima il Donbass e poi l’Ucraina. I missili russi non colpiscono solo obiettivi militari. La situazione sta velocemente precipitando e il popolo ucraino non potrà resistere ancora a lungo. I negoziati fin qui andati in scena si sono risolti con un nulla di fatto.

Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire perché si è arrivati a questa assurda situazione. Gli interessi in gioco sono molteplici.

Breve storia dell’Ucraina

Situata lungo le rive del Mar Nero, l’Ucraina fu colonia greca, romana e bizantina. Nel Medio Evo i territori dell’odierna Ucraina erano divisi fra clan tribali slavi.

Nel 988 il principato di Kiev con Valdimir I dà vita alla cosiddetta Russia di Kiev, quella che sarebbe diventata la super potenza moderna. Le successive invasioni mongole portano alla distruzione della capitale e alla spartizione del territorio ucraino fra varie fazioni. Dall’impero ottomano fino a quello austriaco e gran parte anche all’impero russo che si stava diffondendo verso nord.

Nel 1917 la rivoluzione bolscevica vede svilupparsi una guerra civile in quel territorio con due repubbliche ucraine in lotta. Lo scontro fra i rossi (bolscevichi) e i bianchi (forze anticomuniste legate al vecchio esercito zarista) si conclude con la vittoria dei primi e nel 1922 l’Ucraina entra a far parte dell’Unione Sovietica.

Con il crollo dell’URSS nel 1991 l’Ucraina è tornata indipendente e dal 2004 con la Rivoluzione Arancione si è affermato il desiderio di stringere un rapporto più netto con l’Unione Europea. Scelta ribadita con la rivolta di Maidan del 2013.

I fatti del 2014

Le milizie armate nel 2014 hanno proclamato due repubbliche filo-russe nelle regioni di Donetsk e Lugansk (l’area mineraria del Donbass). Quella zona dell’Ucraina confinante con la Russia e in maggioranza di lingua russa. Più tardi l’esercito russo occupò la Crimea, successivamente annessa formalmente alla Russia. Nel Donbass in questi anni si è sempre combattuto, ma in maniera meno intensa rispetto ad ora.

Con l’invasione di Putin le due repubbliche sono state annesse alla Russia. La scusa che in quella zona la popolazione sia per lo più di etnia e lingua russa non regge. Se si dovessero ridisegnare i confini dell’Europa in base a tali caratteristiche, scoppierebbero guerre ovunque.

I motivi delle azioni di Putin

Secondo le statistiche l’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il 74° più povero del mondo. A riportarlo è lo Human Developmente Index. Nell’era zarista era soprannominato il granaio d’Europa per le sue potenzialità. Considerando le risorse minerarie e gli strategici sbocchi sul mar Nero e il mare di Azov.

Dobbiamo partire da un presupposto per capire la psicologia di Putin. Per il leader russo, il crollo dell’Unione Sovietica viene considerato la più grande tragedia geo-politca del ventesimo secolo. Il suo desiderio espresso è quello di tornare ad avere un’influenza piena sulle ex repubbliche sovietiche, come è già riuscito a fare in Georgia, Moldavia, Bielorussia e ora in Ucraina.

Lo scopo sarebbe quello di proteggere la Russia dalla minaccia occidentale mediante una serie di stati cuscinetto. La Nato viene vista come il nemico, pur rappresentando un’alleanza solamente difensiva.

Le reazioni dell’Occidente e quelle dei russi

Sono già partite pesanti sanzioni economiche nei confronti della Russia che stanno mettendo in ginocchio l’economia del paese, ma anche quello degli stati europei. Possibile che gli aiuti militari a favore di Kiev vengano implementati e che alcuni stati come Finlandia e Svezia, non ancora membri della Nato, chiedano di entrarvi per sentirsi più protetti.

Nonostante la propaganda della tv di stato russa, orientata a dipingere Kiev e l’occidente come il male assoluto, l’opinione pubblica si sta rendendo conto (questo anche fra i ministri e fra gli stessi militari russi) che la politica di Putin sta andando oltre.

Il dissenso è destinato a crescere con i danni economici che inevitabilmente il popolo russo dovrà affrontare nelle prossime settimane. In poche parole Putin si starebbe scavando la fossa da solo, anche dal punto di vista politico.

Può scoppiare la terza guerra mondiale?

Per ora non sembrerebbero esserci i presupposti perché ciò accada. L’Ucraina ancora non fa parte della Nato. Usa e Regno Unito hanno inviato aiuti militari al governo di Kiev. L’assistenza militare potrebbe aumentare qualora Putin dovesse decidere di continuare la sua opera di espansione.

Intanto a Kiev si vorrebbe accelerare l’adesione alla Ue e alla Nato stessa. Un attacco subito da una nazione facente parte dell’Alleanza Atlantica diventerebbe un attacco alla Nato stessa e sarebbe necessario l’intervento in prima linea degli stati coinvolti. Non si tratta di un’evenienza del breve periodo.

FOTO: Today.it

Le migliori app 2022 che devi avere se vivi a Roma o vuoi visitarla

Abbiamo raccolto per voi le app più interessanti da utilizzare nella Città Eterna, scoprirete delle idee davvero brillanti e utili per capitolini e turisti

MUOVERSI A ROMA – INFO IN TEMPO REALE

Muoversi a Romamuoversiaroma.it ) per informare e aggiornare in tempo reale sulla mobilità pubblica e privata i cittadini, i turisti, i pendolari e i city user. Puoi utilizzare il CERCA PERCORSO, per visualizzare su mappa il percorso e scegliere come e quando spostarsi verso la destinazione prescelta utilizzando le informazioni in tempo reale sulla posizione dei bus e sul livello di congestione delle stradeNEWS, info in tempo reale su limitazioni del traffico, manifestazioni, scioperi, ecc. CERCA LINEA, la mappa, il percorso ed i tempi di attesa dei bus Atac e Roma TPL alle fermate VIABILITA’, i tempi di percorrenza e lo stato del traffico su 140 km di arterie stradali urbane (tangenziali, Lungotevere, ecc) ZTL, gli orari e i confini delle Zone a Traffico Limitato di Roma.

GUIDA STORICA PERSONALIZZATA

iDotto (http://www.idotto.com/ )è un’audioguida di Roma dotata di intelligenza artificiale: l’app sa sempre dove si trova l’utente e in base a ciò che vede, alle strade che percorre, alle piazze che attraversa, racconta la storia della città proponendo una narrazione che ricorda in tutto e per tutto quella di una guida professionale in carne ed ossa. L’app funziona anche offline, e memorizza i luoghi già presentati, così se l’utente vi farà ritorno saprà quali informazioni comunicare, evitando noiose ripetizioni. Per iOS e Android.

INTRATTENIMENTO PER BAMBINI

Per scovare proposte curiose a misura di bambino nella Capitale, basta chiedere all’app Roma per bambini ( https://www.romaperbambini.it/public/wordpress/app-romaperbambini/ ) . Laboratori, spettacoli, corsi, ma anche mostre, librerie, ludoteche e percorsi nella natura: l’app, disponibile per Android, è curata da un gruppo di mamme e papà guidati dal comune obiettivo di far crescere i bambini in una città stimolante. Appuntamenti e luoghi da non perdere sono visualizzati su una mappa navigabile e dall’app si può prenotare la partecipazione agli eventi, oltre a salvare i proprio punti di interesse preferiti.

RICOSTRUZIONE DEL PASSATO IN 3D

L’app Atavistic sfrutta uno speciale algoritmo per ricostruire, ad esempio, la struttura originaria di quel vecchio tempio romano di cui rimane oggi solo una colonna: basta scattare una foto con lo smartphone e Atavistic (  https://www.atavisticapp.com/ ) modificherà l’immagine riportando il monumento alla sua bellezza originaria, ma nel contesto attuale e con la persona inquadrata all’interno della foto stessa. In meno di cinque secondi. Per iOS e Android.

TRASPORTO PUBBLICO

Viaggia con ATAC (https://viaggiacon.atac.roma.it/ )  fornisce gli utenti informazioni in tempo reale sulla mobilità pubblica e privata: attraverso l’app è possibile trovare i percorsi migliori per le proprie destinazioni, sfruttando le linee della metropolitana e degli autobus, con informazioni dettagliate sui rispettivi tempi di attesa. Le notizie su traffico, incidenti, guasti sono aggiornate in tempo reale.

PAGAMENTI A PORTATA DI SMARPHONE

Se il biglietto cartaceo non fa più per te, MyCicero è quello che ti serve per acquistare, convalidare e archiviare i biglietti di bus, metropolitana, tram, o parcheggiare nel centro storico, all’interno delle righe blu, pagando in un tap: myCicero ( http://www.mycicero.it/downloadApp/ ) è l’applicazione ideale per pianificare gli spostamenti a Roma, usando tutti i mezzi disponibili, in maniera integrata, dal trasporto pubblico al car sharing. Indicando un punto di partenza e un punto di arrivo, myCicero calcola le migliori soluzioni combinando le varie proposte del trasporto locale, senza la necessità di navigare su tanti siti differenti. Una sezione dell’applicazione è dedicata alla sosta: con myCicero è possibile pagare esclusivamente per i minuti effettivi di sosta e acquistare i permessi per l’accesso alle zone a traffico limitato della città.

CHIEDERE E OFFRIRE PASSAGGI IN SCOOTER

Roma è la capitale degli scooter, con oltre 400 mila veicoli che invadono la città ogni giorno. Così, perché non viaggiare su due ruote alla scoperta delle meraviglie romane? Scooterino ( http://scooterino.it/ ) è un’app che permette di chiedere (o offrire) un passaggio in scooter fra le strade della Città Eterna. Attraverso Scooterino è possibile scegliere l’utente che farà da autista, controllare i prezzi prima di prenotare, richiedere un passaggio in pochi minuti e pagare con la carta di credito. Disponibile in inglese e italiano, per iOS e Android.

SICUREZZA PER LE DONNE

Siamo Sicure, sviluppata in Italia, e scaricabile gratuitamente dall’App Store e da Google Play Market, sia per Android che per I Phone. Funziona in maniera molto semplice, attraverso pulsanti dai colori diversi. Noterete sullo schermo un pulsante rosso che, se pigiato, emetterà un suono particolarmente assordante in grado di catturare l’attenzione di passanti e persone in zona.  Oltre al suono consente anche l’attivazione di un segnale luminoso. Il pulsante azzurro, invece, farà partire una chiamata d’emergenza al numero prescelto, mentre quello pulsante arancione invierà un sms (da impostare) con richiesta d’aiuto.

PER CHI SI MUOVE IN BICI UN PREMIO

Roma corre in bici aiuterà a muoversi per la città velocemente e senza sbagliare strada, grazie alla funzione navigatore capace di calcolare il miglior percorso per raggiungere una destinazione in bicicletta. L’app monitora ogni spostamento e calcola elementi come lunghezza, velocità media, calorie consumate e emissioni di CO2 risparmiate. accedere a una raccolta di punti bonus che danno diritto a sconti e offerte negli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa. Una volta accumulati sufficienti crediti generati dai viaggi effettuati è possibile generare dei QR Code utilizzabili nei negozi aderenti all’iniziativa al momento dell’acquisto.

PER FARE NUOVI INCONTRI SENTIMENTALI

Si chiama Inner Circle ed è una APP. diversa dalle altre; ovvero interessata alla qualità dei suoi membri, non alla quantità, quindi maggiore cura e attenzione sono rivolte alla selezione degli utenti per far sì che gli incontri siano su misura degli iscritti. E finalizzati ad un incontro nella vita vera (mascherina inclusa, finché non si è congiunti 😉 Gli aperitivi affollati di Roma, con amici dove ci scambiavano numeri e appuntamenti sono sicuramente meno frequenti di prima (anche perché trovarsi alle 16:30 per brindare non è proprio naturale) ma non dobbiamo per forza azzerare la nostra vita sociale. Pensiamo positivo, soprattutto prendiamo in considerazione un piano B che favorisca incontri tra persone con affinità, passioni in comune e una formazione che permetta di godere di esperienze simili; anzi, prendiamolo al volo!

PER TROVARE NUOVI AMICI

The Table ( https://www.thetable.social/ ) funziona così: dopo aver scaricato gratuitamente l’app si accede a un elenco di eventi organizzati in locali selezionati, si sceglie l’evento, si conoscono i partecipanti e si chatta con loro, e poi ci si vede nel locale. E non solo, si può anche creare anche un evento a proprio piacimento! The Table è nata pochi mesi fa a Roma e già è sulla bocca di molte persone, gli eventi sono già parecchi e ai romani piace divertirsi e conoscere persone “a buffo” tramite un’app. Un’app che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mondo dei social, che finora hanno incentivato le relazioni online e non dal vivo, mentre l’obiettivo di The Table è proprio far incontrare le persone nella vita reale.

LA SPESA A CASA IN 10 MINUTI

Gorillas ( https://gorillas.io/it ) , l’app tedesca che consegna la spesa in 10 soli minuti, dopo Milano arriva anche a Roma. La consegna in 10 minuti avviene grazie a riders su biciclette elettriche con un’offerta di oltre 1.500 prodotti e partnership con aziende locali. Ideata dall’unicorno berlinese per cambiare in meglio le abitudini di consumo, Gorilas punta sul concetto di spesa consapevole per sprecare meno cibo e avere sempre a disposizione prodotti freschi e buoni. Il servizio di spesa on-demand sbarca quindi anche a Roma nei quartieri Monteverde, Piazza Bologna e Gregorio VII, con piani di espansione ulteriore nei prossimi mesi.

APP ROMA CAPITALE

L’app Roma Capitale vi permette di essere costantemente informati su tutte le più importanti iniziative della nostra Amministrazione, con aggiornamenti e approfondimenti su attualità, cultura, eventi e mobilità. Disponibile su App Store e Google Play.

Come organizzare un rito civile da favola

Il rito civile (o simbolico) ha un fascino particolare, non va confuso con il matrimonio civile in una fredda sala comunale, se ben organizzato può diventare un vero spettacolo per gli invitati, ma soprattutto per gli sposi

La burocrazia

Cominciamo subito a toglierci il dente, così poi potremo concentrarci sulle cose più piacevoli come le decorazioni e la cerimonia in sé. Se ha intenzione di sposarti in una location suggestiva come un castello, una dimora storica o anche un parco immerso nel verde lussureggiante, devi assicurarti che la struttura possieda le autorizzazioni per accogliere i registri del matrimonio.

Nulla ti vieta di sposarti prima in comune e poi replicare nel luogo dei tuoi sogni attraverso un rito simbolico, questa è la scelta che sempre più coppie stanno valutando.

Se hai scelto una location con regolare autorizzazione potrai svolgere direttamente il matrimonio civile in loco perché c’è stata una delibera comunale che ha dichiarato la struttura equivalente ad una sede comunale distaccata. Come detto in precedenza, non confondere questo tipo di rito con il classico che si svolge al comune, che dura pochi minuti e non fornisce emozioni supplementari se non quelle dettate dalla gioia del dirsi sì. Con una procedura di delega potrai scegliere un cerimoniere di fiducia che celebrerà il tuo rito civile come lo desideri, nel senso che il testo della cerimonia sarà personalizzato direttamente dagli sposi e dal cerimoniere.

La cerimonia: le varie fasi

La scelta degli addobbi, degli abiti e delle fedi ti ha portato via molto tempo e non hai pensato alla cosa più importante in assoluto, la scaletta ed il testo della cerimonia. Non è il tuo lavoro, quindi un po’ di panico è comprensibile, anche se con qualche piccolo consiglio vedrai che scriverai una cerimonia fantastica ed emozionante.

PRIMA FASE

1)Avete scelto un rito informale, senza i canoni rigidi della chiesa e quelli troppo schematici del comune, quindi fate in modo che gli invitati si sentano a proprio agio e benvenuti.

2)Probabilmente molti degli invitati non si conosceranno fra loro. Il vostro compito, per quanto possibile, sarà quello di creare una comunità che interagisca, nonostante le probabili differenze di vario tipo.

3) Siete voi i protagonisti, ma una mossa vincente per rendere il matrimonio meraviglioso anche per gli invitati è farli partecipare. Ritagliate un ruolo preciso alle persone più vicine a voi, in modo che si sentano coprotagonisti.

4) Se qualche invitato, magari più in là con l’età, ha dubbi o perplessità, fate in modo che qualcuno si premuri di rassicurarlo e di sciogliere ogni sua diffidenza.

FASE CENTRALE

  1. E’ il vostro momento, pianti, risate, emozioni. Il grande passo è vicino e tutti gli invitati ormai sono immersi nel vostro universo d’amore.
  2. Il cerimoniere si curerà di sottolineare l’importanza del passo che i due sposi stanno per compiere e magari racconterà degli aneddoti su come la coppia si sia conosciuta.
  3. Per personalizzare il rito si dovrà fare in modo di mettere in luce l’unicità della coppia, dell’esperienza di vita insieme fin qui compiuta e di quella che verrà.
  4. Evitare le “sceneggiate” di dubbio gusto, propendere per gesti e parole personalizzati, ma comunque appropriati.

FASE FINALE

  1. Si è giunti al momento più delicato dell’intera cerimonia. Il rito civile vero e proprio con conseguente lettura degli articoli del codice civile.
  2. E’ fondamentale che il cerimoniere si dia un contegno e ricordi agli sposi l’importanza della loro unione.
  3. Sarà fondamentale dare modo a familiari e amici di esprimere auguri per la futura felicità della coppia, anche attraverso delle letture scelte dagli sposi stessi.
  4. Come un più angelico Caronte.il cerimoniere accompagnerà gli invitati verso il momento più allegro della cerimonia, i festeggiamenti ed il banchetto. Fornirà informazioni sulla “scaletta” della giornata.

Quanto dovrebbe durare la cerimonia?

In media stat virtus, ma appare scontato se si passa da cerimonie di oltre un’ora celebrate in chiesa e riti di pochi minuti che hanno luogo in una sala comunale. Non esiste un canone ben definito, 30,40, 50 minuti, dipende da voi.

Una cerimonia troppo breve non avrebbe senso, ci si sposa una volta sola (in teoria!), quindi è necessario che sia gli invitati che soprattutto gli sposi si rendano effettivamente conto di quello che sta succedendo. Date modo ai vostri genitori di piangere, asciugarsi le lacrime e di ricominciare poco dopo. Ovviamente non è il caso di esagerare, perché non c’è nulla di peggio di un invitato annoiato e distratto durante il rito.

Se una zia particolarmente prolissa prende la parola e dopo 20 minuti non accenna a smettere, concedetegli una deroga speciale e speditela a spizzicare gli antipasti.

Lo stile della cerimonia

Lo stile perfetto universalmente non esiste, ma quello perfetto per voi dovrebbe tenere conto del vostro modo di essere. Difficile pensare ad una cerimonia che si protragga con un stile univoco. Ci sarà certamente una parte più solenne, una più divertente e scherzosa e ovviamente quella più romantica, magari dedicata ai racconti sulla coppia.

Perché è importante scegliere uno stile prevalente?

Vi sarà utile soprattutto per scegliere le letture più adatte al contesto che avrete creato. Un consiglio ulteriore è quello di affidare ai lettori che avrete scelto delle letture che in qualche modo si avvicinino al loro modo di essere. Inutile far leggere un brano spiritoso alla zia musona o una poesia di Shakespeare a chi trova eccessivamente sdolcinati anche le frasi dei baci Perugina.

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Lavorare troppo è dannoso, dopo i 40 anni largo al part-time

Se hai più di 40 anni e odi il lunedì più di qualsiasi altra cosa è comprensibile, soprattutto se la tua settimana è caratterizzata da 40 o più ore di lavoro.

Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Melbourne, lavorare più di 25 ore a settimana per gli individui over 40 potrebbe essere dannoso. I ricercatori hanno sottoposto 3000 uomini e 3500 donne a dei test cognitivi, come ad esempio: fare dei conti molto velocemente, leggere ad alta voce o risolvere dei semplici problemi di logica.

Attraverso l’analisi dei risultati i ricercatori sono giunti alla conclusione che le funzioni cognitive sarebbero preservate consentendo alle persone di lavorare solamente 3 giorni a settimana. Come conseguenza immediata ci sarebbe una drastica diminuzione dello stress, una maggior quantità di tempo libero a disposizione ed una migliore produttività da parte dei lavoratori.

Questo non deve portarvi a fare vostro il mantra “meno si lavora, meglio si lavora”, anche perché mantenere il cervello attivo è importante per rimanere giovani più a lungo e garantirvi un’elasticità mentale fino a tarda età.

Il Professor Colin McKenzie, responsabile della ricerca, sostiene che“Lavorare a tempo pieno è sicuramente meglio che non lavorare, per mantenere attive le funzioni cognitive, ma non è il modo migliore per massimizzare il rendimento lavorativo”.

La soluzione sembra essere la riduzione delle ore di lavoro oltre una certa età, con il passaggio dal full al part-time, con più tempo da dedicare ai figli e ai nipoti. Anche giocare e studiare con loro è un ottimo esercizio per mantenere le funzioni cognitive e psicologiche ad un livello alto.

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Si torna all’ora solare, dormiremo un’ora in più: i dettagli

Preparatevi a spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre

Il cambio ufficiale avverrà alle ore 3 e ci farà guadagnare un’ora di sonno. L’effetto più “triste” sarà quello di vedere il buio raggiungerci prima nel pomeriggio. L’ora solare rimarrà in vigore fino alla notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, quando si effettuerà di nuovo il cambio.

Effetti positivi

“Nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro”. Questo è il calcolo effettuato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale.

C’è da dire che questi valori lo scorso anno sono stati influenzati dalla riduzione complessiva dei consumi, dovuti alla chiusura delle attività a causa dell’emergenza sanitaria. In ogni caso dal 2004 al 2020, Terna ha calcolato un risparmio di quasi 10 miliardi di kWh, corrispondente a 1 miliardo e 720 milioni di euro.

Addio ora legale

Per molti di noi il cambio dell’ora è sempre esistito, ma dal prossimo anno potrebbe cambiare qualcosa. Il Parlamento europeo lascerà ogni singolo stato libero di decidere se mantenere l’ora legale o tenere un’orario fisso per tutto l’anno.

FOTO:Trevisotoday.it

LAVORARE TROPPO E’ DANNOSO: DOPO I 40 ANNI LARGO AL PART TIME<<<

Sesso prima di una gara? Si grazie!

E’ dilemma che ha caratterizzato i secoli addietro e probabilmente non troverà una risposta definitiva neppure nei prossimi, fare sesso prima di una prestazione sportiva è controproducente o può portare addirittura dei benefici?

IL CONSUMO ENERGETICO DELLA PRESTAZIONE SESSUALE

La credenza originaria, perpetrata per anni soprattutto in ambienti calcistici, è stata quella che il fare l’amore alla vigilia di una partita fosse negativo per la prestazione dell’atleta. E’ ovvio che l’atto sessuale comporti un dispendio di energie da parte di chi lo compie, ma numerosi studi tendono a sostenere che si tratti di un consumo energetico ininfluente considerando che attraverso un atto sessuale di media durata si bruciano tra le 200 e le 300 calorie. Niente di tanto invalidante da giustificare un divieto assoluto di “divertirsi”.

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PUò CAMBIARE DA SOGGETTO A SOGGETTO

Molto probabilmente non esiste una regola universale valida per tutti, alcuni individui si dedicano all’astinenza per evitare di distrarsi dall’incontro che li attenderà poche ore dopo, altri hanno bisogno proprio del relax derivante dall’attività sessuale per prepararsi al meglio, soprattutto dal punto di vista mentale.

Fare l’amore con un partner abituale o comunque conosciuto, in linea di massima garantisce una tranquillità maggiore e una minore ansia da prestazione. Cimentarsi in una prima volta, magari con una partner particolarmente focosa alla quale si vuole dimostrare tutto il proprio vigore, potrebbe portare ad un dispendio eccessivo di energie.

CIBI AFRODISIACI, QUALI FUNZIONANO DAVVERO?

LE DIFFERENZE TRA MASCHI E FEMMINE

Gli studi del ricercatore israeliano Alexander Olshanietzky sostengono che ci sia una grande differenza per gli atleti uomini e le atlete donne riguardo al sesso prima di una gara. In entrambi i casi la pratica sessuale fa aumentare i livelli di testosterone, ma mentre nel caso del genere femminile questa gioverebbe alle prestazioni sportive, nel caso dei maschietti porterebbe ad una diminutio atletica. Sarebbe necessario, nel secondo caso, un intervallo di ore maggiore per recuperare le energie ottimali per dare il meglio in partita.

CONCLUSIONI

Quello che si può sostenere con una certa tranquillità è che il sesso alla vigilia di una partita importante non è del tutto inconciliabile. Magari con la propria moglie o con la propria compagnia abituale e non alle 3 del mattino. Rilevante sarà anche il tipo di sport che si andrà a praticare il giorno successivo. Dato che dopo l’orgasmo calano sia il testosterone che la capacità di contrarre i muscoli, questo potrebbe essere utile in vista di uno sport di squadra come il calcio, la pallavolo o la pallanuoto. In caso di sport individuali, mantenere elevati livelli di testosterone può rivelarsi più profittevole, anche per mantenere una concentrazione maggiore, dato che si è soli contro l’avversario.

FOTO: Fidelityhouse.eu

MARCO FABIO CECCATELLI


Lotteria degli scontrini – Come funziona e quali premi si possono vincere

Dal primo febbraio gli acquisti di beni e servizi pagati almeno un euro tramite strumenti elettronici effettuati presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, potranno generare biglietti validi per la lotteria

Come spiega una nota congiunta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’Agenzia Dogane e Monopoli e dell’Agnzia delle Entrate, i premi saranno sia per i clienti che per i venditori.

Come si fa a partecipare?

Per partecipare alla Lotteria bisogna essere maggiorenni e residenti in Italia. Chiunque, fuori dall’esercizio di un’attività d’impresa o di professione, acquista e paga con mezzi elettronici beni e servizi per almeno un euro di spesa presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, può prendervi parte. Occorre, però, mostrare il proprio codice lotteria al momento dell’acquisto. Per ottenerlo basta inserire il proprio codice fiscale sul Portale della Lotteria (https://www.lotteriadegliscontrini.gov.it/portale/).

Potete stampare il codice o salvarlo sul vostro telefono per esibirlo all’esercente al momento dell’acquisto.

Quanti biglietti si possono ottenere?

Lo scontrino elettronico che l’esercente invia telematicamente produrrà un biglietto virtuale per ogni euro speso, fino ad un massimo di 1000 biglietti per ogni scontrino. Una volta estratti i biglietti vincenti, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli risalirà dal codice lotteria sul biglietto al codice fiscale dell’acquirente e alla partita iva dell’esercente.

Cosa non rientra nella Lotteria?

Non sono validi gli acquisti in contanti, quelli online e quelli per i quali sia emessa fattura. Inoltre quelli per i quali l’acquirente fornisca il proprio codice fiscale a fini di detrazione o deduzione fiscale.

Quali sono i premi?

Va specificato che ogni scontrino partecipa ad una sola estrazione settimanale, a una mensile e a una annuale. Le vincite sono comunicate tramite Pec all’indirizzo che viene comunicato nell’area riservata del Portale Lotteria. Qualora non si disponesse di una Pec, la comunicazione arriverà tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Al momento del ricevimento della comunicazione ci si dovrà recare entro 90 giorni presso l’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente in base alla propria residenza. Il premio sarà bonificato su conto bancario o postale.

 Il calendario delle estrazioni

I primi 20 vincitori saranno estratti giovedì 11 marzo fra coloro che abbiamo acquistato o venduto con il metodo suddetto fra il 1 e il 28 febbraio 2021. Le successive estrazioni mensili avverranno ogni secondo giovedì del mese.

A giugno partiranno anche le estrazioni settimanali (la prima giovedì 10 giugno). I vincitori saranno estratti fra quei biglietti generati dal lunedì alla domenica della settimana precedente.

Dulcis in fundo l’estrazione annuale, con un premio di 5 milioni di euro per l’acquirente e di 1 milione per l’esercente. Tale estrazione riguarderà tutti i biglietti generati da corrispettivi trasmessi e registrati al Sistema Lotteria dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. (prima estrazione inizio 2022).

MFC

Tradizioni natalizie – Perché si mangia il pesce alla vigilia?

E’ un dogma che nessuno è mai riuscito a smentire: il 24 dicembre non si può consumare carne nel tradizionale cenone natalizio, ma si deve propendere per il pesce o per verdure e formaggi

A chi, come me, ha frequentato una scuola di suore alle elementari, è stato sempre insegnato che si tratta di un’usanza religiosa che viene osservata sia alla nascita di Gesù (Natale) che alla sua morte ( nel periodo pasquale). In realtà, però, si tratta più di una tradizione popolare.

Il Codex Iuris Canonini nel 1917 aveva prescritto l‘astinenza dalla carne e il digiuno nei giorni della vigilia di Pentecoste, dell’Assunta, di tutti i Santi e del Natale. Nel 1966 Paolo VI firmò la Costituzione Apostolica Paenitemini, che andava oltre tali prescrizioni, stabilendo il digiuno soltanto il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, mentre l’astinenza dalla carne tutti i venerdì dell’anno, ma non nelle vigilie. Indi per cui, dato che il 24 dicembre del 2020 cadrà di giovedì e non di venerdì, in realtà sarà possibile mangiare carne senza violare alcun precetto religioso.

Qualche curiosità in più

La Chiesa prevede inoltre alcune eccezioni: il digiuno riguarda solamente i soggetti dai 18 ai 60 anni, mentre l’astinenza da carne quelli dai 14 ai 60. Oltre alla carne, sarebbero vietati anche quei cibi che “a un prudente giudizio sono da considerarsi come particolarmente ricercati o costosi”. Quest’ultima regola fa un po’ sorridere perché ci invita a considerare il pesce come pietanza più austera della carne, ma pensate soltanto ai piatti di crudo, ai vari sauté di cozze o di telline o ancora alle linguine all’astice. Non mi sembra proprio che si tratti di piatti più poveri e meno ricercati.

FOTO: Quotidiano.net

Marco Fabio Ceccatelli