Discutevamo l’altro giorno al pub con alcuni amici se fosse più divertente la rubrica “Il Tempo di Osho”, pubblicata sull’omonimo giornale o “Il rompipallone” di Gene Gnocchi su La Gazzetta.

Non c’è stata partita, le frasi “rivisitate” del guru indiano hanno vinto a mani basse.

Nessuno di noi sapeva dire con dovizia di particolari chi fosse il famigerato Osho, uno pensava che fosse quello della nota catena di negozi che vende pigiami e biancheria intima.

Mi sono documentato ed ho scoperto un mondo davvero affascinante, soprattutto grazie al documentario Wild Wild Country, che trovate su Netflix.

L’India degli anni ’70

Oggi l’India si appresta a diventare una delle più grandi potenze mondiali, grazie ad ingenti investimenti nel campo della tecnologia, della medicina e del nucleare. La Banca Mondiale ha stimato che nel giro di 10 anni potrebbe attestarsi alle spalle soltanto di Stati Uniti e Cina. Si tratta del paese più popoloso del mondo, con quasi 1,5 miliardi di persone, per la maggior parte estremamente povere.

Negli anni ’70, oltre alle immense baraccopoli che caratterizzavano tutto il territorio indiano, si versava in uno stato di arretratezza inimmaginabile rispetto ad ora. Gli ideali pacifisti professati da Gandhi negli anni precedenti, erano ancora alla base della mentalità della popolazione.

Bhagwan Shree Rajneesh il rivoluzionario

Bhagwan Shree Rajneesh, noto ai più semplicemente come Osho ( da “oceanico” , colui che vive l’esperienza), nacque a Kuchwada l’11 dicembre 1931.

Diventa professore di filosofia, ma abbandona ben presto la cattedra per seguire le sue aspirazioni e diventare un maestro spirituale seguito da un numero incredibile di seguaci.

Già ai tempi dell’università era solito tenere dei comizi in inglese in cui attaccava apertamente cattolici, ebrei e la dottrina di Gandhi. Si professava un innovatore, che credeva nella scienza, nella civiltà moderna e nella sessualità senza freni. Le sue teorie fecero presa sulla borghesia occidentale, stufa di vivere una vita quotidiana insignificante e priva di stimoli.

L’Illuminazione

Come raccontò lo stesso Osho, a 21 anni visse l’esperienza mistica dell’Illuminazione che cambiò per sempre la sua vita.

“Questa è la definizione di illuminazione: tutto è come dovrebbe essere, tutto è perfetto così com’è. Hai questa sensazione… e di colpo sei a casa. Non ti manca nulla; sei una parte, una parte organica del Tutto così bello e straordinario. Ti rilassi in esso, ti arrendi a esso. Non esisti separatamente – tutte le separazioni sono scomparse”. Osho The Fish in the Sea is Not Thirsty,

Lasciata la carriera universitaria Osho si trasferisce a Mumbai dove continua la sua opera di meditazione ed insegnamento ai suoi discepoli che continuano a crescere di numero.

La comunità dei Sannyasin a Pune

Nel ’74 Rajneesh con la sua comunità si trasferì a Pune, a 200km da Mumbai, dove comprò un’immensa proprietà formata da numerose abitazioni e da un parco molto vasto, in cui si svolgevano la maggior parte delle attività.

I suoi seguaci (chiamati sannyasin) vestivano di rosso, in onore dell’alba del sole. Erano incaricati di seguire le sedute di gruppo in cui si poteva dare libero sfogo alle proprie pulsioni di violenza e sessuali.

Fra i suoi collaboratori più devoti c’era Ma Anand Sheela.

Il braccio destro di Osho: Ma Anand Sheela

Sheela conobbe Rajneesh all’età di 16 anni e ne rimase subito folgorata. Il padre della ragazza era convinto che, se fosse vissuto a lungo, Osho sarebbe potuto diventare un nuovo Buddha.

Sheela iniziò la sua avventura nella comunità dei sannyasin insieme al marito, che morì poco tempo dopo. Divenuta vedova si avvicinò ancora di più al guru e lo convinse a trasferirsi negli Stati Uniti, in Oregon, nella contea di Wasco, in un ranch con terreni che si estendevano per oltre 260 km quadrati.

Il progetto fu molto ambizioso e portò alla realizzazione di una vera e propria migrazione di massa e alla creazione di una zona con ville, dormitori, campi coltivati, piccole industrie, centri di meditazione e piste di atterraggio per aerei. La nuova città venne chiamata dai suoi abitanti Rajneeshpuram.

I contrasti con la popolazione locale

Antelope, il paesino più vicino a Rajneeshpuram, abitato da appena 40 persone, per la maggior parte anziani in pensione, non vedeva di buon occhio i nuovi venuti. Fece di tutto per allertare le autorità locali ad indagare sulla comunità appena sorta. I sannyasin, guidati da Sheela, reagirono veementemente e cercarono di comprare tutte le case e le attività del paese.

Nel 1982 ci fu un referendum popolare, voluto dagli abitanti di Antelope, per sciogliere la città e non essere assorbiti dai sannyasin. La legge dell’Oregon prevedeva che potesse votare chiunque risiedesse nello stato, così i sannyasin votarono in massa e sconfissero i vecchi abitanti.

L’“esercito di Sheela” aveva conquistato una città americana, rinominandola quasi subito Rajneesh.

Le elezioni nella Contea e l’avvelenamento

Osho era sempre più riluttante ad apparire in pubblico, si concedeva qualche comparsata tra la folla a bordo di una delle sue 93 Rolls-Royce.

Era chiaro che lo scettro del comando fosse passato nelle mani della fedele Sheela. Nel 1983, in seguito ad un attentato con una bomba in un hotel di proprietà dei sannyasin, il nuovo capo decise che era necessario partire al contrattacco. Comprò un’ingente quantità di armi e costrinse tutta la comunità a prendere parte ad intensi addestramenti militari.

Per assumere un maggior peso politico Sheela pianificò di vincere le elezioni della Contea, utilizzando due metodi poco ortodossi.

Il primo prevedeva la diffusione del batterio della salmonella in alcune catene di ristoranti, per contaminare più persone possibili nei giorni immediatamente precedenti alle votazioni, al fine di diminuire l’affluenza. Il piano non ebbe la portata che i sannyasin si aspettavano, vennero contagiate “soltanto” poche centinaia di persone. Tuttavia i responsabili dell’avvelenamento si salvarono incredibilmente, le autorità non avevano prove sufficienti e quindi venne data la colpa alla scarsa igiene dei ristoranti che avevano servito i cibi contaminati.

Serviva un’altra trovata “geniale”per vincere le elezioni.

Sheela mandò i suoi seguaci con dei pullman in giro per l’America a raccattare i senzatetto, offrendogli ospitalità a Rajneeshpuram, in cambio del loro voto alle elezioni. Convinta di poterli far iscrivere facilmente nei registri elettorali, non aveva fatto i conti con la contea stessa che con una procedura d’urgenza impedì la registrazione.

Il piano fallì miseramente.

Il declino di Sheela e della comunità

La trovata dell’invitare i senzatetto a Rajneeshpuram si rivelò un vero e proprio buco nell’acqua. La convivenza non fu affatto facile, dato che molti di essi erano drogati e malati mentali. Vennero ben presto isolati dal resto della comunità e fatti dormire lontano dalle abitazioni dei leader.

Sheela si sentiva circondata e non più appoggiata in toto da Rajneesh, che ormai frequentava soltanto ricchi signorotti statunitensi e non partecipava attivamente alla vita della comunità.

Dopo aver subito accuse per emigrazione clandestina ed abuso edilizio e aver cercato di far uccidere i responsabili di tali accuse, Sheela fuggì in aereo in Germania con alcuni suoi collaboratori.

Osho prese apertamente le distanze dai comportamenti di Sheela e la accusò di aver travisato i suoi insegnamenti.

La fine di Osho

Nell’ottobre del 1985 Rajneesh venne accusato da una giuria federale per aver violato alcune leggi sull’immigrazione, costringendo a far sposare sannyasin americani con sannyasin stranieri, in modo da incrementare la comunità statunitense.

Tentò di fuggire in aereo, con direzione Bermuda, ma fu arrestato nel North Carolina, mentre il velivolo stava facendo rifornimento. Patteggiò una condanna di 10 anni che non scontò mai, infatti gli fu concesso di tornare in India, dove continuò la sua opera di predicazione e dove assunse il nome di Osho (maestro).

Morì a Pune a 58 anni.

Celebre è l’incisione presente sulla sua tomba:
«Osho / mai nato / mai morto / ha soltanto visitato il pianeta Terra fra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990».

Al di là del personaggio ironico creato dai media, che parla attraverso le sue caratteristiche frasi rivisitate, della dottrina di Osho sono rimasti ancora dei centri che la seguono. In commercio sono presenti tutti i libri scritti dal guru indiano.

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Marco Fabio Ceccatelli (marcofabio85@hotmail.it)

Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!