Pulizia della casa

8 Cose sulla candeggina che devi assolutamente sapere

Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie

Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA! 

Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?

VERITA’, FALSI MITI  E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:

1.      La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.

2.      Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.

3.      Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.

4.      Non elimina batteri e muffe,

5.      RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.

6.      Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.

7.      Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.

8.      ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.

ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA

Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.

ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):

Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue sporeE’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).

Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.

Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.

CANDEGGINA DELICATA acqua ossigenata 26v (7%)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 400ml acqua distillata + 1 cucchiaino di acido citrico

Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.

DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 34g acqua distillata + 25g acido citrico

ANTI MUFFA PER I MURI  (elimina spore) acqua ossigenata 50v

Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)

PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE

Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.

ALTRI RIMEDI NATURALI:

BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.

PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.

Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.

RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.

DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.

PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.

L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.

Ek.

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Foto: donnaglamour.it

Come rimuovere la ruggine dalle superfici e dai tessuti

Fra le macchie più temute dai vostri vestiti ci sono sicuramente quelle di ruggine, particolarmente complicate da rimuovere. Vi consigliamo dei rimedi semplici e naturali per salvare sia i metalli che altre superfici dallo spauracchio della ruggine. Troverete suggerimenti anche per rimuovere le macchie dai tessuti

Cominciamo subito con lo sfatare un mito fin troppo diffuso. Per combattere la ruggine dovete assolutamente evitare la candeggina, che tenderà, invece, a fissare le macchie in maniera indelebile. Esistono dei metodi chimici per raggiungere il vostro obiettivo, ma spesso sono pericolosi da applicare e la loro inalazione può nuocere alla salute. Vi consigliamo di seguire dei metodi naturali, che vi terranno al sicuro anche da eventuali reazioni allergiche.

Cominciamo subito con dei semplici rimedi naturali con i quali potrete salvare i metalli dalla ruggine:

ACETO BIANCO – Si tratta del vostro alleato numero uno contro la ruggine. Immergete l’oggetto nell’aceto per qualche ora e poi strofinate. Potete usare anche un foglio di alluminio per rimuoverne i residui. L’aceto reagirà con la ruggine e la scioglierà. E’ ammesso anche l’aceto classico, ma in quel caso servirà qualche ora in più.

LIMONE E SALE – Cospargete di sale la parte arrugginita e versate sopra il succo di limone. Lasciate agire per un paio d’ore e poi strofinate. Potete usare anche la buccia del limone stesso per strofinare senza rovinare il metallo.

PATATA E DETERSIVO – Un altro metodo molto semplice da attuare è quello di tagliare a metà una patata e cospargere di detersivo per piatti l’estremità che posizionerete sulla parte arrugginita. Lasciate agire per almeno un paio d’ore. L’alternativa al detersivo è acqua calda e bicarbonato.

PRODOTTI CHIMICI

Se preferite affidarvi ai classici rimedi chimici, avete a disposizione una serie di prodotti in commercio, di cui la maggior parte è a base di acido ossalico o fosforico. Come in precedenza accennato, possono essere pericolosi da utilizzare, prendete sempre le dovute precauzioni.

Munitevi di guanti adeguati per proteggere la pelle e leggete bene l’etichetta, perché non tutti funzionano allo stesso modo. Hanno bisogno di essere strofinati con vigore e molto spesso necessitano di una posa che va oltre le due ore.

In alcuni casi non è necessario utilizzare alcun prodotto chimico, basta armarsi di un attrezzo adatto e di parecchio olio di gomito. Il modo più semplice è utilizzare una paglietta, per rifinire la parte arrugginita cominciate con una carta a grana grossa fino ad arrivare ad una sempre più sottile per i dettagli. In linea di massima per grattare il metallo può andare bene qualsiasi oggetto in metallo (es: cacciavite), ma il rischio è di rovinare la superficie da raschiare.

Un altro alleato prezioso per te nella lotta alla ruggine è l’acido citrico. Puoi trovarlo al supermercato nella zona dei prodotti da forno. Versane una discreta quantità in una bacinella piena di acqua bollente e ponici dentro l’oggetto da pulire. Lascialo agire per circa 8 ore, poi risciacqua e asciuga accuratamente.

SOLUZIONE ALTERNATIVA

Nel caso in cui la tua intenzione sia quella di verniciare il metallo, esistono dei prodotti in commercio che agiscono come un primer. Di solito sono venduti in confezioni spray. Ricordate però che c’è il rischio che si crei una base irregolare al di sotto della vernice, in quanto la ruggine non viene eliminata, ma solo coperta.

RIMEDI PER TOGLIERE LA RUGGINE DAI VESTITI

Le macchie di ruggine sui tessuti a volte sembrano sangue, ma non sono troppo complicate da togliere, ammesso che si agisca subito. Versate del succo di limone sulla macchia e sciacquate accuratamente. Subito dopo lava il tessuto come faresti normalmente. Nel caso in cui il tessuto da trattare sia molto spesso, puoi utilizzare sale e succo di limone insieme. Sui tessuti in pelle (esempio un divano) provate una soluzione di bicarbonato e acqua calda, fa miracoli!

PREVENIRE LA COMPARSA DELLA RUGGINE

La ruggine si forma a causa del contatto prolungato fra acqua e metallo, il quale si ossida e inizia a rovinarsi. Due precauzioni molto semplici sono: mantenere il metallo in un luogo asciutto e privo di umidità e asciugare sempre il metallo che è entrato a contatto con l’acqua.

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9 Trucchi per avere un terrazzo perfetto: idee e consigli!

Il terrazzo è un luogo che potrebbe diventare fantastico se arredato con gusto. Quale momento migliore se non questo, per dedicarsi a renderlo impeccabile? 

Arredare un terrazzo da sogno in modo economico si può, basta tenere presenti alcune semplici regole e il gioco è fatto. Il terrazzo, soprattutto nella stagione estiva, può dare valore aggiunto alla casa e rappresentare un’ottima soluzione per trascorrere una bella serata sotto le stelle con gli amici o per rilassarsi inebriati da profumi di piante aromatiche e fiori. Leggi i 9 trucchi necessari per avere un terrazzo perfetto! <<<CONTINUA A LEGGERE

15 COSE CHE NON DEVI DIMENTICARE DI PULIRE IN CASA

“Chiamiamo «pulizia» la rimozione di ciò che è indesiderabile, il ristabilimento dell’ordine. «Pulizia» significa ordine.” Zygmunt Bauman


Per molti è una delle incombenze più noiose, ma dalle pulizie di casa proprio non ci si può sottrarre: il bagno va lavato, idem la cucina, per non parlare dei pavimenti, della polvere che si accumula sui mobili, dei vestiti che si indossano quotidianamente. Questo giusto per citare il necessario.

Mai come in questo periodo siamo attenti alle pulizie domestiche, e mai come adesso dobbiamo fare attenzione a pulire anche quelle cose che normalmente ci dimentichiamo.

Ci sono infatti dei posti e degli oggetti con cui conviviamo quotidianamente che sono dei ricettacoli di batteri e accumulano polvere proprio perché non pensiamo neanche di doverli pulire. Specie se si considera che la sporcizia potrebbe provocare reazioni a chi ha sistemi immunitari deboli (come anziani o bambini) o a chi soffre di allergie.

Vediamo insieme allora i 15 oggetti che dobbiamo ricordarci di pulire in casa:

1 – Strumenti di pulizia:

Utilissime alleate per pulire le nostre abitazioni: scope, stracci, panni, secchi, palette, aspirapolvere e bacinelle, sono coloro che maggiormente si sporcano. Dobbiamo quindi ricordarci ogni volta che finiamo di fare le pulizie di lavarli e sanificarli prima di riporli. Sarebbe opportuno avere un pannetto differente per ogni stanza, magari di colori diversi, così da utilizzare sempre “le pezzette blu per il bagno e magari gialle per la cucina”. Lavare la scopa, il raccogli mondezza e l’aspirapolvere ad ogni utilizzo e ricordarsi di lavare accuratamente lo straccio per i pavimenti.

2 – Telecomando:

Non ci pensiamo ma ne abbiamo tanti: tv, decoder, condizionatore, cancello, videogiochi. In casa lo toccano tutti, si poggia dappertutto, ci cade sopra qualsiasi cosa (pop corn, per esempio). Ecco perché anche il telecomando in fatto di germi è molto simile al WC di casa. Lo ricorda l’Università di Houston, che in uno studio ha analizzato in particolare i germi presenti sui telecomandi degli hotel scoprendo milioni di batteri diversi.  Bisognerebbe evitare di spruzzarvi direttamente qualsiasi detergente per non rovinare le componenti elettroniche. Attenzione anche ai telecomandi dei videogiochi, ancor più soggetti a germi e batteri e con cui entrano in contatti principalmente i più piccoli. Possiamo pulire il telecomando con un panno in microfibra imbevuto con un po’ di alcol.

3 – Maniglie

Spesso si puliscono le porte, ma non le maniglie. Grave errore, perché su di esse si concentra una grande quantità di batteri lasciati lì da tutte le mani che le toccano. Basta un panno in microfibra o uno straccio con un detergente ad hoc e tutto sarà pulito. Già che ci siete, passate lo straccio anche sul telaio delle porte, altro punto spesso dimenticato e pieno di macchie e aloni. Lo stesso discorso vale per le chiavi e, soprattutto, per le maniglie delle dispense in cucina, spesso toccate con le mani unte o sporche di cibo.

4 – Interruttori

Idem, come il telecomando, l’interruttore e le maniglie delle porte sono tra quei posti che in casa tocca chiunque, e non sempre con le mani pulite. Uno straccio bagnato con acqua e bicarbonato o aceto è la soluzione per tenerli puliti. 

5 – Radiatori

Emanano aria calda tutto l’inverno, almeno una volta ogni tanto andrebbero puliti. Specie se si considera che spesso nella stagione fredda ci si appoggia sopra la biancheria ad asciugare. I termosifoni in ghisa sono quelli che richiedono più manutenzione e sono anche i più difficili da pulire. I termosifoni in alluminio o metallo, grazie alla loro superficie liscia, si puliscono più velocemente. La cosa fondamentale è cercare di dedicarsi anche alle sezioni retrostanti dei termosifoni, quelle in corrispondenza della parete. Si può tranquillamente utilizzare l’aspirapolvere, oppure esistono in commercio delle speciali spazzole in grado di catturare la polvere oppure i panni elettrostatici. Un ulteriore alternativa è il vaporetto.

6 – Zoccolo del Pavimento

Utilissimo per evitare che la polvere si annidi negli angoli, tuttavia, il battiscopa spesso si rovina dopo poco tempo. Se è in legno, ogni tanto ricordate di passare un prodotto dedicato, se invece è di ceramica, ricordate di spolverare con la scopa anche il bordo superiore, dove rimane spesso molta polvere.

7 – Smartphone e tablet

È inutile lavarsi spesso le mani, se poi tocchiamo cose molto sporche subito dopo. Sul nostro cellulare ci sono più batteri che sul Wc: lo dice chiaramente una ricerca dell’Università dell’Arizona, che spiega che questo succede proprio perché un telefono non viene pulito così frequentemente come succede con il water. Di per sé non si corre nessun rischio, ma scambiandosi il telefono possibili virus possono essere trasferiti da una persona all’altra. Per pulirlo basta una salvietta imbevuta di alcol.

8 – La tastiera del computer

Molti di noi trascorrono la maggior parte della propria giornata in compagnia di una tastiera, che peraltro è piena di spazi dove la polvere è libera di entrare, così come i capelli e le briciole degli snack (perché si, molti di noi al pc ci mangiano e bevono). Perciò sarebbe buona norma ripassarla ogni tanto con un panno imbevuto di alcool, e aspirare tutto con un’aspirapolvere. Ovviamente stessa attenzione per il Mouse. Per pulirlo basterà un batuffolo di cotone imbevuto di alcol.

9 – Cuscino

Il cuscino custodisce una quantità considerevole di agenti patogeni: oltre agli acari, anche pelle morta, saliva, batteri di vario tipo. Lo ricorda uno studio condotto tra gli scienziati del St. Bartholomew’s Hospital di Londra e il National Health Service. Per evitare fastidi come mal di testa o naso che cola (specie nel caso di soggetti allergici o con sistemi immunitari poco sviluppati) suggeriscono di lavarlo periodicamente in lavatrice o – in alternativa – di cambiare il cuscino almeno ogni due anni.

10 – Il materasso

Diverse stime indicano che un materasso può contenere tra i 100.000 e i 10.000.000 di acari della polvere, germi e batteri: dipende da quanto è vecchio, e dalla qualità. In commercio ci sono nuove tipologie che oltre a favorire il riposo garantiscono un livello maggiore di igiene, ma in ogni caso il materasso va pulito: arieggiato anzitutto per evitare che l’umidità favorisca la proliferazione dei batteri, la polvere andrebbe aspirata almeno una volta a settimana con appositi elettrodomestici. 

11 – I cassetti

Li apriamo di continuo e dentro ci mettiamo di tutto spesso senza nemmeno pensare troppo all’ordine. Intanto la polvere entra anche qui, e bisognerebbe ricordarsi di pulirla. Una volta ogni mese o al cambio di stagione basterà passare l’aspirapolvere ed un panno imbevuto con alcool.

12 – I lacci delle scarpe

Si slacciano e ci camminiamo sopra, e sono perennemente a contatto con il pavimento: ecco perché i lacci sono uno dei posti preferiti di germi e batteri. Uno studio dell’Università dell’Arizona ha contato almeno 9 tipi di batteri diversi. Perciò, se non le scarpe, almeno i lacci dovremmo ricordarci di lavarli. In fondo basta metterli in lavatrice, magari in un sacchetto così che non si perdano all’interno del cestello.

13 – La cappa della cucina

Una passata di straccio e il piano è pulito, ma la cappa? Non ce ne ricordiamo mai, eppure dentro c’è di tutto: il grasso dei fritti, quello degli arrosti che poi si sciolgono con il vapore. Almeno una volta al mese dovremmo ricordarci di sgrassarla dentro e fuori.  Per le superfici della cappa usa un panno o una spugnetta imbevuti di acqua calda e sapone di Marsiglia o aceto. In alternativa, altri ingredienti utili sono il succo di limone e il bicarbonato di sodio. Per le pulizie più profonde, è necessario smontare la cappa togliendo il coperchio e mettendolo in ammollo in acqua calda con un po’ di aceto e lasciarlo agire per una ventina di minuti per far si che agisca sciogliendo il grasso. Non dimenticare di pulire i filtri.

14 – Bidoni della spazzatura

I cestini per la spazzatura in casa sono ormai diventati numerosi data la necessità di differenziare i rifiuti. Una buona abitudine, spesso sottovalutata, è quella di lavare e disinfettare periodicamente i cestini per i rifiuti. Sarebbe opportuno farlo ogni volta che si sostituisce il sacchetto. Infatti, anche utilizzando dei sacchetti all’interno dei cestini non è detto che non vi si depositino residui. Questa abitudine è utile anche a combattere i cattivi odori. Ogni volta che si porta fuori la spazzatura, si dovrebbe spruzzare l’interno del contenitore con un po’ di disinfettante. Ogni due settimane, inoltre, si dovrebbe lavare con acqua e candeggina.

15 – Buste della spesa

È importante mantenerle pulite per evitare che il cibo venga contaminato da germi e batteri. Ultimamente siamo tutti più attenti alla questione plastica, l’attenzione dedicata ad evitare di utilizzarla ci porta a preferire le buste per la spesa rigide oppure quelle in stoffa. Erroneamente si crede che le buste per la spesa non necessitino di lavaggio. Eppure, al loro interno si depositano una grossa quantità di germi, talvolta anche dei residui di confezioni o alimenti. Essendo buste dedicate nella maggior parte dei casi ai generi alimentari, è necessario lavarle a fondo almeno una volta al mese. Quelle  in polipropilene e in fibre naturali possono essere lavati in lavatrice senza  problemi, i sacchetti di  nylon e poliestere devono essere invece lavati a mano e lasciati asciugare all’aria.

Sperando di esservi stata utile, fatemi sapere se secondo voi ci sono altri oggetti in casa da pulire, “sconosciuti” alla nostra pezzetta .


Ek.

FOTO: Helpling.it

Laviamo i Peluche: 6 metodi rapidi e performanti

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Eh si, siamo diventati grandi, adulti, eppure molti di noi, in un posticino nascosto, conservano ancora il loro peluche del cuore, quello dal quale non riuscono a separarsi. Certo, non ci dormiamo più insieme, magari è li che ci guarda dall’alto dell’armadio e il suo sguardo ci fa sentire più sicuri.
Alcune sere mi piace andare dal mio peluche per  prendermi un abbraccio, tornando per un attimo bambina.
 
 
Quando lo abbraccio mi rendo conto che non sempre sa di bucato, alcune volte odora di polvere, e quindi capisco che è arrivato il momento di un bel bagnetto.
Nel caso in cui siate diventati genitori, avrete a che fare con peluche di tutte le taglie dalla mattina alla sera e arriverà il momento in cui vorrete “rinfrescarli” anche voi.
 
Il peluche tende a sporcarsi spesso, quindi  necessita di essere pulito periodicamente per evitare di diventare dimora di germi ed acari, che possono provocare allergie nei vostri bambini.
Pulirlo, però, è un operazione molto delicata, perché il lavaggio sbagliato potrebbe rovinarlo per sempre!
 
 
CON L’ASPIRAPOLVERE:
Questo è uno dei modi migliori per pulire i peluche senza rovinarli. In questo caso abbiamo bisogno di un’aspirapolvere molto potente. Aspirate il peluche togliendo la polvere ed i residui di sporco. Poi usate un panno pulito e umido e un detergente delicato per pulirli delicatamente. Passate un panno privo di sapone per risciacquare. Questa operazione potete farla ogni 3/5 giorni per mantenere il peluche sempre pulito.
 
 
CON IL VAPORETTO: 
vaporetto
Questo è un modo per disinfettare il peluche e pulirlo senza rovinarlo. Passate il vapore su tutto il peluche e poi mettetelo ad asciugare all’aria aperta, così da eliminare anche gli ultimi acari rimasti. 
Una volta asciutto, spazzolatelo con una spazzola morbida, o con un asciugamano bianco, per mantenere la morbidezza del pelo.
 
 
 
 
NEL FORNO A MICROONDE o NEL CONGELATORE:
Non ve lo aspettavate eh? Solo per completezza di informazioni vi dico che alcuni peluche di ultima generazione, prevedono questo tipo di sterilizzazione nel microonde, per eliminare gli acari, ma deve essere scritto sull’etichetta. Serve per togliere gli acari, ma non pulisce le macchie di sporco. Un altro modo efficace per eliminare gli acari dai peluche e molti batteri è quello di inserire i peluche in una busta di plastica ben chiusa e lasciarli per 24 ore nel congelatore di casa.
 
IN LAVATRICE:
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Non è sempre possibile lavare il peluche in lavatrice. La prima cosa che dobbiamo fare è controllare sull’etichetta ( che normalmente si trova sul sederotto) così da evitare di fare danni.
Una volta accertato che si possa lavare in lavatrice, prendete un lenzuolo bianco, o una federa bianca, ed avvolgeteci bene il peluche, questo farà si che il pelo resti morbido. 
 
Temperatura: Non oltre i 30 gradi. Detersivo per capi delicati ed ammorbidente. Attenzione alla centrifuga! Potrebbe staccare parti del peluche! Sarebbe meglio non utilizzarla, ma se proprio non potete farne a meno, almeno riducetela per non rovinarlo. Non mischiate i colori dei peluche, dovete seguire le stesse regole del bucato: bianchi, colorati e scuri. Al termine del lavaggio i peluche vanno asciugati distesi ( mettete un lenzuolo sullo stendino e poi poneteli sopra così da non lasciare i segni delle stecche) su uno stendino all’ombra, il sole potrebbe sbiadire e rovinare i colori.
Se invece volete appenderli, fatelo per l’etichetta per evitare che la molletta possa lasciare dei segni. Se non avete la possibilità di farlo asciugare all’aperto, ripiegate sull’asciugatrice, impostando il ciclo di asciugatura senza aria calda.
 
LAVAGGIO A MANO:
Abbiamo già parlato di come si lavano a mano i panni in altri articoli, e abbiamo visto come questo metodo sia il più delicato, anche se meno pratico. Se avete un solo peluche e ci tenete tanto, vi consiglio di utilizzare questo metodo.
Come sempre prendiamo la nostra migliore alleata, la Bacinella, e riempiamola con acqua tiepida ( circa 30 gradi, quindi la dovete sentire calda con la mano, non deve scottare ) aggiungiamo un cucchiaio di detersivo per capi delicati e un cucchiaino di aceto, immergiamo il peluche e lasciamolo a bagno per 5 minuti, non di più. 
 
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Adesso andiamo nel lavandino e sciacquiamolo sotto l’acqua corrente tiepida fino a togliere tutto il sapone. Non strizzatelo, frizionate giusto le estremità per evitare di allegare casa. Portatelo allo stendino con la bacinella così da evitare di bagnare il pavimento, ponete un lenzuolo sullo stendino e, poi, posizionatelo sopra, disteso in orizzontale. Non usate il phon, per asciugarsi servirà solo la pazienza. Ci vogliono circa tre giorni perché i peluche si asciughino dentro e fuori. Se usate un phon, il calore potrebbe danneggiare il pelo.
 
LAVAGGIO A SECCO:
Se all’interno il peluche contiene carillon o dispositivi elettronici? Come potevamo non nominare il nostro secondo alleato migliore, il Bicarbonato! Se non volete o non potete utilizzare l’acqua, un metodo infallibile è prendere una bacinella, mettere il peluche dentro una busta ( avete presente a Natale come cospargete lo zucchero nel pandoro? Ecco, nello stesso modo) e cospargerlo di bicarbonato, basteranno 3 cucchiai per un peluche medio. 
 
Dopo aver lasciato riposare per due ore circa, in modo che la polvere si depositi e che il bicarbonato agisca in profondità, tiratelo fuori dalla busta, prendete una spazzola a setole morbide ( o un asciugamano) , spazzolate in modo energico per togliere tutto il bicarbonato ( attenzione a non strofinare troppo forte). Dopo averlo spazzolato, passare l’aspirapolvere usando il bocchettone stretto su tutto il pupazzo, così da eliminare dei residui che potrebbero creare fastidio. 
 
Se è presente qualche macchia sarà il caso di sfregare il punto macchiato con una spugnetta leggermente inumidita e un po’ di sapone di Marsiglia. Una volta tolto tutto il bicarbonato il peluche sarà come nuovo, pronto per ricevere un nuovo profumato abbraccio. 
 
 
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Aspirapolvere senza fili: Pregi e difetti

Ho comprato quattro mesi fa ormai, l’aspirapolvere senza fili Deik dopo un’accurata scelta durata settimane. Ero molto indecisa, avendo il pavimento sia in parquet che con le mattonelle non ero certa che mi avrebbe completamente soddisfatta, ma dopo mesi posso finalmente recensirla.

 
Perché senza fili?
PREGI
  1. Rapidità: il normale aspirapolvere va preso nel luogo in cui è stato riposto, di norma un posto scomodo e faticoso da raggiungere. Poi va srotolato il cavo, presa una prolunga, e poi va trascinato da una parte all’altra dell’appartamento staccando ed attaccando la spina, e se avete acceso la lavatrice non è inusuale che vi salti pure la luce. Il senza fili si prende dalla stazione di ricarica, di norma messa in vista, in posizione comoda da prendere e va semplicemente spinto il tasto on. Pesa solo 2,32 kg.
  2. Praticità: il senza fili una volta staccato dalla stazione di ricarica, va solo acceso. Non ci sono fili da tenere o sui quali inciampare, che si incastrano sotto i divani o si arrotolano intorno ai tavoli.
  3. Pulizia costante: se mi seguite sapete che per la pulizia giornaliera, avendo il cane, optavo per la scopa al silicone e lo swiffer, passando l’aspirapolvere due volte a settimana. Da quando ho la senza fili invece, la passo ogni giorno.  Stai aspettando che tuo marito finisca di prepararsi? Perché non dare una passata in cucina?
  4. Se manca l’elettricità: puoi passare la senza fili anche in punti dove non arrivano le prese elettriche, come in automobile o in abitazioni dove ancora non c’è la corrente. Per non parlare della comodità di passarla sulle scale.
  5. Ciclonici e senza sacchetto: risparmiate sulla sostituzione del sacchetto, il contenitore può essere svuotato, pulito e lavato un’infinità di volte.
  6. Questo aspirapolvere sta in piedi da solo ed occupa poco spazio. Certamente il Dyson è la madre di tutti i senza fili e se potete e volete spendere sui 400€ non ha eguali. L’ho provato da una mia amica ed è favoloso, ma vi assicuro che anche questo fa benissimo il suo lavoro. Questa costava 170€, ad oggi la trovate intorno agli 80€ su Amazon.
  7. 2 in 1: funge da scopa elettrica e da portatile. Basta staccare il corpo motore dal telaio per disporre di un aspirapolvere per divani, auto, davanzali etc.
  8. Luci led: nella parte frontale della testina ha 3 luci led che aiutano ad individuare polvere, peli e detriti durante la pulizia, soprattutto in punti con scarsa luce.
  9. Regolazione potenza: potete scegliere di utilizzarla a potenza normale o super, io la utilizzo sempre alla massima potenza e sono molto soddisfatta.
 
Perché senza fili?
DIFETTI
  1. Autonomia (durata della batteria): se avete spazi molto grandi, quando acquistate un’aspirapolvere senza fili dovreste considerare questo come primo parametro. Quella che ho acquistato io ha autonomia fino a 30 minuti al massimo della potenza (modalità turbo). Quindi dovrete imparare ad essere veloci, preparare prima casa, spostando o alzando quello che dovete, evitando di passare più volte sullo stesso punto.
  2. Tempo di ricarica: se la batteria si scarica durante le pulizie dovrete attendere 2/3 ore che l’apparecchio si ricarichi, a me non è ancora mai successo, ma potrebbe accadere.
  3. Capacità del serbatoio: fate attenzione perché molte senza fili hanno capacità di serbatoio talmente limitate che vi toccherà svuotarlo più volte per pulire casa. Questa ha capacità 0,4 litri, sufficiente per me che ho un Labrador in casa in costante muta e 50/ 60 mq da pulire.
  4. Manutenzione: si, perché se è vero che è comoda e veloce, il modello senza fili va pulito ad ogni utilizzo, altrimenti noterete un calo delle prestazioni costante fino alla quasi non aspirazione. Va quindi pulito il contenitore e la spazzola rotante. Vanno anche lavati periodicamente i filtri (la Deik monta filtro Hepa).
  5. Potenza d’aspirazione: come una scopa elettrica, e non come un’aspirapolvere o il folletto.
  6. Durata della batteria: dopo un anno circa, la batteria andrà sostituita, perché la potenza di aspirazione andrà diminuendo man mano ( normale calo fisiologico).

 
Consigli:
Con questo aspirapolvere consigliamo di assumere un nuovo atteggiamento, questo è un elettrodomestico ideale per pulizie pratiche e veloci ogni giorno, quello a corrente potete passarlo una volta a settimana per le pulizie profonde. Se comprate il senza fili con questa consapevolezza, sarete estremamente soddisfatti.
 
 
Sperando di esservi stata utile, se avete domande, dubbi o se volete aggiungere qualcosa, scriveteci nei commenti qui sotto 😊
 
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Impariamo a disinfettare le spugne

DISINFEZIONE DI SPUGNE E STRACCI

Quando vivi in famiglia non ti accorgi delle tante cose che la mamma fa durante il giorno per tenere tutto pulito e senza germi. 

Fra queste ce n’è una che non consideriamo mai, la pulizia e la disinfezione delle spugne, che si sporcano già dal primo utilizzo e che possono assumere un cattivo odore.

SPUGNA PER LAVARE I PIATTI:

E’ uno strumento indispensabile in cucina per pulire le superfici e le stoviglie. Può diventare una nemica della nostra salute. Questo perché la funzione principale della spugna è rimuovere i residui di alimenti, che vengono assorbiti dalla spugna, che è composta da moltissimi fori per l’assorbimento dei liquidi che facilitano l’eliminazione dei residui, ma che, allo stesso tempo, conservano tutti i microrganismi e le impurità filtrati durante il processo di pulizia. Questo, unito alla inevitabile umidità, crea un ambiente ottimale per lo sviluppo di batteri ( l‘Escherichia coli, lo Staphylococcus aureus e la Salmonella possono sopravvivere sulle spugne per ore, perfino per giorni dopo il primo contatto), specialmente se la spugna resta umida fino all’impiego successivo.

Come istruire la colf

 

Secondo il Dr. Philip Tierno, professore di Microbiologia e Patologia dell’Università di New York: “la cosa più sporca che può trovarsi in casa è la spugna per lavare i piatti, forse ancora più sporca del copri water o del cestino dell’immondizia“.

Già vi sento dire “ Ehi io uso il sapone per i piatti e la lavo sempre dopo ogni utilizzo”, purtroppo non è sufficiente perché il detersivo non riesce ad eliminare completamente i germi.

Il modo migliore per evitare intossicazioni o malattie, a causa di una spugna piena di batteri, è disinfettarla. Sembrerebbe un paradosso: lavare un oggetto che usiamo per lavare, ma è un’azione necessaria.

Nel corso di una ricerca, realizzata nel 2007 dall’Agricultural Research Service statunitense (ARS), si realizzarono diverse prove per stabilire quale fosse il modo più efficace per eliminare i germi patogeni che si annidano nelle spugne.

La prima operazione fu quella di inumidire le spugne, a temperatura ambiente, con una sospensione di carne tritata, allo scopo di stimolare la produzione di batteri e funghi necessari alle analisi. Le spugne, in seguito, furono:

• introdotte in una soluzione al 10% di candeggina, per tre minuti.

• immerse nel succo di limone, per un minuto.

• passate nel microonde, per un minuto.

• lavate in lavastoviglie, con ciclo finale di asciugatura.

Dopo il trattamento, le spugne furono classificate in base alla quantità di batteri rimasti. I risultati mostrarono che: la candeggina e il succo di limone furono in grado di ridurre i batteri dal 37 al 87%. Il riscaldamento in microonde distrusse fino al 99,9% dei microrganismi, risultato simile per la lavastoviglie.

La ricerca, pertanto, concluse che il modo più efficace per eliminare i funghi e i batteri dalla spugna è riscaldarla in microonde o in lavastoviglie con ciclo di asciugatura.

NEL MICROONDE PER DISINFETTARLE

Lavate la spugna con acqua pulita e lasciatela due minuti in microonde alla temperatura massima. 

Oltre a questo, è bene seguire questi consigli:

• Lavate attentamente la spugna dopo ogni lavaggio.

• Adottate un sistema a rotazione, con due spugne, in modo da utilizzare sempre una spugna pulita, mentre si lava l’altra.

• Controllate, dopo aver lavato i piatti, che sulla spugna non siano rimasti resti di cibo.

• Dopo l’utilizzo, mettete ad asciugare la spugna, per evitare che l’umidità stimoli la proliferazione dei batteri.

• Se i piatti o le padelle sono unti di grasso animale, l’ideale è pulirli prima con carta da cucina, e poi eliminare il resto con la spugna.

Come pulire il piano cottura e i fornelli

NELL’ACQUA BOLLENTE PER DISINFETTARLE

Se non avete il microonde a disposizione o se non vi fidate molto, in alternativa potete mettere le spugne in una pentola con l’acqua che le copre completamente, fate bollire sul fuoco per 5 minuti circa e poi buttate via l’acqua sul fondo e lasciate asciugare le spugne all’aria e, anche con questo metodo, eccole disinfettate alla perfezione. Questo sistema è ottimo anche per le pagliette di metallo. 

“Acqua e sapone non uccidono i germi, li lavano solo via” – ha spiegato il dottor Philip Trieno, esperto dei dipartimenti di Microbiologia e Patologia presso la NYU Langone e autore di “The Secret Life of Germs”., che ha aggiungo che se laviamo i piatti con una spugna sporca in realtà non li puliamo, ma li arricchiamo di germi.

Quando la spugna per i piatti ha assunto davvero un cattivo odore è giunto il momento di sostituirla. 

Consiglio di cambiare la spugna minimo ogni mese, e così anche le salviette assorbenti e le ramine.

IN AMMOLLO PER RITROVARE LA FORMA

Se le spugne hanno perso la loro forma e si sono appiattite, il sistema per farle tornare come nuove è di metterle in ammollo in una ciotola di acqua calda, in cui avrete fatto sciogliere un cucchiaio di sale fino e il succo di mezzo limone. Questo trattamento di bellezza le pulisce e le fa tornare in forma, purtroppo non le disinfetta, ma le lascia pulite e rinnovate.

NELLA LAVAPIATTI PER LAVARLE

Se volete potete inserire all’interno della lavapiatti le spugne quando le attivate per il lavaggio. Mi raccomando, attenzione all’asciugatura che deve essere completa, in modo che le spugne siano prive di batteri.

La spugna impregnata di unto:
 
E se la spugna è impregnata d’unto cosa possiamo fare? Per prima cosa strofinate bene la spugna con sapone di Marsiglia, poi spremetela bene sotto un getto di acqua bella calda. Ripetendo quest’operazione più volte la spugna si riprende, ma se è ancora un tantino unta o nera mettetela in ammollo in acqua bollente, succo di limone e sale (usate 1 limone per 500 ml d’acqua e 3 cucchiai di sale fino).

STRACCI ASCIUGAPIATTI E SALVIETTE VARIE:

Anche per questi è necessario un lavaggio costante,  e l’unico rimedio è lavarli spesso in lavatrice a 60° gradi.  Andrebbero cambiati massimo una volta a settimana e messi a lavare in lavatrice. Io li cambio ogni 3 giorni. Il consiglio è di averne molti per poter consentire una rotazione semplice e costante.

SPUGNA PER IL CORPO:
 
Eh già, anche lei è una spugna e come tale va disinfettata, lavata e sostituita una volta al mese.
Sapevate che la spugna che usate per lavarvi è un ricettacolo di germi e batteri? 
Prima di tutto scegliamo la spugna giusta, evitiamo quelle a rete, difficili da pulire, e quelle troppo abrasive per evitare irritazioni della cute. Anche se la soluzione casalinga fai da te è sempre la migliore e più facile da pulire, vi state chiedendo qual è? Un calzino. Di spugna, ovviamente. Chi lo utilizza assicura che produce molta schiuma e permette un massaggio confortevole sul corpo.
 
 Secondo il dottor J. Matthew Knight, dermatologo presso il Knight Dermatology Institute americano, le cellule morte della pelle rimangono imprigionate nella spugna dopo la doccia. Il fatto di tenerla dentro alla stanza da bagno, in un ambiente caldo e umido, incide a sviluppare ancora più muffe, batteri e sostanze non proprio ideali per l’igiene della persona. Una volta usata ricordate che va ben lavata e fatta asciugare all’aperto.
 

Laviamo i Peluche: 6 metodi rapidi e performanti

Il rimedio della nonna: per pulire la spugna dopo l’utilizzo immergetela in una bacinella di acqua bollente insieme al succo di un limone e un cucchiaio di sale fino. Dopo una notte in ammollo strizzate e fate asciugare senza risciacquare.
 
Acqua e aceto.
Prendete una tazza all’interno della quale mescolate accuratamente acqua e aceto.
Immergete la spugna in questa miscela, fino a quando non sarà completamente impregnata e lasciatela in ammollo per circa 10 minuti. Una volta trascorso il tempo necessario, spremetela senza rigirarla in modo da non danneggiarla. Infine, applicate un po’ di candeggina sulla spugna e sciacquatela bene, in questo modo avrete una spugna da bagno in perfetto stato.

Come sempre non abbiamo nominato la candeggina ed i rimedi chimici, perché crediamo fermamente che l’accortezza in più verso la natura e l’ambiente sia possibile, e questi rimedi economici e pratici dimostrano che possiamo fare a meno di prodotti chimici per questa missione. 
 
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Proteggete le vostre mani: Meglio guanti in lattice o di gomma?

Dopo aver fatto le pulizie domestiche, in particolare dopo aver lavato i piatti, hai le mani secche e screpolate? Le hai protette adeguatamente, considerando che nello svolgimento delle faccende verrai a contatto con prodotti chimici che potrebbero provocare da semplici irritazioni fino a più gravi ustioni chimiche?

La soluzione per evitare che le tue mani invecchino molto prima di te consiste nel proteggerle con i guanti.

Vediamo insieme quali rischi si corrono nel tralasciare questo semplice accorgimento:

1.Le mani sono il tuo biglietto da visita sia nelle relazioni sociali, sia in alcuni lavori. Meglio evitare, quindi, di seccarle sottoponendole a continui cambi di temperatura sotto acqua calda e fredda per interminabili minuti. PROTEGGETELE CON I GUANTI. Non sempre le creme idratanti posso salvarvi dall’avere mani screpolate e secche.

2. Magari avete cambiato il vostro sapone per i piatti e il nuovo prodotto contiene ingredienti ai quali siete allergici. Perché rischiare di ricoprirsi di antiestetiche e fastidiose bolle sulle braccia. PROTEGGETE LE MANI CON I GUANTI.

3. Ci sono anche degli “incoscienti” che maneggiano prodotti ancora più aggressivi dei canonici saponi per piatti, come ammoniaca e candeggina o addirittura idraulico liquido. In questi casi il rischio di un’ustione chimica è a portata di mano. PROTEGGETEVI CON I GUANTI.

https://erikastreppa.it/8-cose-sulla-candeggina-che-devi-assolutamente-sapere

QUALI SONO I TIPI DI GUANTI PIù COMUNI?

C’è da dire che il mercato ha ormai creato dei modelli super sicuri e super comodi, felpati, con prodotti emollienti all’interno che coccolano le tue mani anche mentre stai lavorando con prodotti “pericolosi”, super sottili, ma super resistenti etc.

I più comuni sono senza ombra di dubbio quelli in lattice e quelli in gomma.

GUANTI IN LATTICE.

guanti lattice

Esistono sia quelli “usa e getta”, che quelli più spessi e duraturi. I primi hanno il vantaggio di essere molto sottili, comodi ed economici, ma non assicurano una protezione adeguata in caso di contatto con oggetti taglienti o con prodotti altamente corrosivi, come i secondi.

GUANTI IN GOMMA.

guanti gomma

Se dovete maneggiare prodotti altamente corrosivi come la candeggina o l’idraulico liquido e volete stare tranquilli, utilizzate i guanti in gomma. Questo tipo di guanti, essendo, di solito, meno stretto e aderente alle mani, le farà sudare di meno. L’unica pecca è che sono meno comodi, in quanto il loro spessore vi concederà una sensibilità minore rispetto a quelli di gomma.

Su qualsiasi tipologia di guanti ricada la vostra scelta, ricordate di sciacquare le mani con sapone neutro alla fine delle pulizie, ma soprattutto di utilizzare la crema idratante. Vi consiglio di idratare le mani prima di andare a dormire, in maniera da lasciare che la crema agisca per tutta la notte, donandovi al mattino delle mani morbide e piacevoli da toccare.

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Come rendere il vostro water pulito e brillante. Ecco 5 trucchi infallibili

La stanza della casa che, più delle altre, richiede una pulizia giornaliera e approfondita è senza ombra di dubbio il bagno.

Qualunque ospite vostro coetaneo, che non sia un fissato dell’ordine e della pulizia, non sarà particolarmente colpito nel trovare montagne di vestiti buttati su una sedia della vostra camera o addirittura sul letto. Probabilmente non farà caso alle tazze della colazione che ancora giacciono nel lavandino e che hanno attirato allegre famigliole di moscerini, ma potrà provare un forte fastidio o addirittura un accenno di nausea di fronte ad un bagno sudicio e ad un water dove galleggiano oggetti non esattamente identificati.

https://erikastreppa.it/i-misteri-del-bagno-perche-le-donne-non-vanno-mai-al-bagno-sole-il-processo-della-tavoletta

PULIRE WATER

Oggi vi rivelo 5 trucchi per offrire ai vostri ospiti, nonché avventori del vostro bagno, un water talmente bianco da fare invidia al sorriso di Julia Roberts appena uscita da una seduta di sbiancamento dal dentista.

1.Non aspettate di andare al bagno 3 o 4 volte prima di tirare l’acqua. Risparmiate su altre cose. Lo spazzolone è accanto al water per una ragione, utilizzatelo ogni volta che tirate lo sciacquone per ottimizzare la pulizia delle pareti del sanitario.

2.Bicarbonato e aceto sono un’accoppiata vincente per neutralizzare le macchie più ostinate e per sbiancare il vostro water. Se avete letto qualcuno dei miei articoli precedenti, sapete quanto sono affezionata a questi due prodotti, davvero utili in tantissime situazioni. Mettete il bicarbonato sulle macchie incriminate e poco dopo versateci sopra l’aceto, lasciate agire per almeno 20 minuti e poi utilizzate lo spazzolone con vigore per completare l’opera. Alla fine del trattamento, basterà risciacquare tirando lo sciacquone per avere un risultato superlativo.

3.Borace e succo di limone, un’altra coppia d’oro! Se preferite che il vostro water emani una piacevole fragranza limonosa, potete affidarvi a quest’altra coppia di prodotti davvero infallibili. Create un composto di borace (una sostanza in polvere che ha un alto potere detergente) e succo di limone e passatelo sopra le macchie e le incrostazioni del vostro water, lasciate agire una mezzora e strofinate con lo spazzolone. Ricordatevi che l’olio di gomito è l’ingrediente in più. Infine tirate lo sciacquone e specchiatevi nel bianco del vostro water.

4.Passiamo alle maniere forti. Se i metodi che vi ho suggerito fino ad ora dovessero fallire (cosa che ritengo altamente improbabile), probabilmente è perché le macchie con cui avete a che fare risalgono a qualche settimana fa, se non di più. In questo caso procuratevi una pietra pomice (esatto, proprio quella che utilizzate per prendervi cura dei vostri piedi) e passateci sopra del detersivo per wc o del semplice succo di limone e strofinate energicamente sulle macchie più tenaci. Tirate lo sciacquone e date il colpo di grazia versando mezza bottiglia di coca cola da 1, 5 l facendo bene attenzione a far colare la bevanda su tutta la circonferenza interna del vostro sanitario. Lasciate agire almeno 2/3 ore senza utilizzare il bagno. Il risultato sarà stupefacente, anche se, data la mia passione per la Coca Cola e la Pepsi, trovo veramente uno spreco utilizzare tutto quel nettare per uno scopo del genere.

5. Il metodo che preferisco. 

Io mi affido alla candeggina. So che molti pensano che sia un metodo troppo aggressivo, che a lungo andare possa danneggiare la lucentezza del sanitario, ma io mi sono sempre trovata benissimo e ho riscontrato una pulizia impeccabile. Prendo la candeggina e la verso abbondantemente sulle pareti interne del water, la faccio agire per una decina di minuti e poi passo una spugnetta sulle pareti, mettendoci più olio di gomito che mai. Utilizzo lo spazzolone per pulire il fondo. Tiro lo sciacquone e mi godo lo straordinario potere pulente della candeggina. Quando voglio pulire anche lo spazzolone, lo lascio nel water e verso altra candeggina intorno alle pareti del sanitario e lascio agire per un paio d’ore. Alla fine di questo trattamento sono pronta a scommettere che il water sia pronto per una durissima ispezione anche da parte dell’ospite più esigente.

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Come istruire la colf

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La prima volta fate venire la domestica e fatele fare il giro di casa, spiegandole nel dettaglio cosa volete che faccia e che non faccia ( per esempio, che pulisca lo schermo del pc solo con un certo panno, che sollevi le cose prima di pulire il pavimento, che sposti quel mobile per pulirci dietro, che passi il panno anche sui muri e soffitti). Le prime volte, fate venire la colf quando siete in casa e potete dedicarvi a lei (ad esempio, il sabato), in modo da spiegarle tutto ciò che va fatto. Successivamente, potete lasciarla sola a svolgere i suoi compiti, verificando ogni tanto se ha ancora bisogno del vostro aiuto. Se qualcosa non è stato fatto come le hai chiesto, sentitevi liberi di darle di nuovo istruzioni con garbo sull’argomento, come se fosse la prima volta (in tal modo, non la offenderete).

Una buona colf, deve saper tenere pulita una casa ed è necessaria una forte predisposizione all’ordine. Non deve fumare in casa e possibilmente non deve fermarsi per fumare durante le ore di lavoro a meno che non superi le 4 ore consecutive, in quel caso le spetta una pausa di 15 minuti. Riunite con lei in un mobile del bagno tutto l’occorrente che andrà ad utilizzare tutte le volte che si dedicherà alla pulizia di una specifica stanza come ad esempio: spugnette, detersivi e catini vari. Lo stesso per la cucina dove sotto il lavello andrete a sistemare tutti i detersivi per maioliche, piatti e pentole.

I pavimenti andranno lavati quotidianamente e le lenzuola dei letti andranno cambiate al massimo una volta a settimana. Nel mio caso le cambio io il sabato, che la colf non è in casa, a lei spettano i compiti più pesanti e noiosi per me, come spolverare e lavare le finestre. Sarà, invece, opportuno sostituire gli asciugamani almeno due volte a settimana e potrete farlo voi a meno che non abbiate una colf fissa. La polvere dai mobili andrà rimossa al massimo a giorni alterni mentre infissi e vetreria dovrà essere lavata almeno una volta alla settimana.

Se avete intenzione di farla stirare solo un giorno alla settimana, stabilite “a priori” almeno una mezza giornata “fissa” di un giorno a vostra scelta e mantenetela nel tempo.  Fate in modo di fare le lavatrici in modo da farle trovare tutti i panni asciutti e pronti per la stiratura.

L’OCCORRENTE

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È importante anche munirsi di materiali per le pulizie adeguati, in grado di facilitare il compito a chi le effettua.

Occorrono come minimo:

1 scopa per interni (le più nuove uniscono alle setole una parte in spugna elettrostatica) con 1 raccogli spazzatura

1 scopa robusta per esterni

1 aspirapolvere o 1 scopa elettrica (ne esistono anche a batteria, ricaricabili)

1 secchio da 5 l. e 1 bastone con fiocco/straccio per lavare per terra

1 detersivo liquido per pavimenti

1 spugnetta esclusiva per il wc

1-2 spugnette morbide per il lavabo, il bidet e la vasca del bagno/doccia (le spugnette ruvide graffieranno indelebilmente, facilitando l’accumulo di sporco e calcare)

1 detersivo in gel per la pulizia del bagno

1 detersivo specifico per il water (se anticalcare, è possibile usarlo, in piccole dosi, per rimuovere le incrostazioni dei pezzi in ceramica)

1 paio di guanti in lattice di gomma per pulire il wc e 1 paio di guanti per le pulizie

1 panno in 100% PVE per asciugare i pezzi e le mattonelle del bagno

1 detersivo in gel per lavare i piatti e pulire il lavello della cucina

1 panno in 100% PVE per asciugare il lavabo e le superfici della cucina

1 panno o 1 spugnetta per lavare i vetri e una bacinella per l’acqua

1 panno grande di cotone per asciugare i vetri

Altri detersivi per la lavastoviglie, la lavatrice, l’argento ecc.

Sperando di esservi stata utile.

 

Ek

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