Salute

Capelli Secchi, aridi come la paglia? Ecco le principali cause e soluzioni

I capelli secchi possono essere favoriti o peggiorati da innumerevoli fattori: vediamo insieme quali e cosa possiamo fare per evitarlo

AGENTI ATMOSFERICI (ACQUA SALATA, VENTO, RAGGI UV ECC.)

Con loro ci dobbiamo convivere ameno ché non decidiamo di coprirli uscendo sempre con cappelli e copricapi, rinunciare al bagno in piscina o al mare o di rimanere chiuse in casa nelle giornate più ventose.

Gli agenti atmosferici, soprattutto il rilascio di raggi UV, tendono ad aumentare la secchezza nei capelli già carenti di sebo, la stessa cosa vale per il sale nel mare e il cloro nelle piscine. Il vento è vettore di depositi inquinanti e sporcizia che si insinuano nel capello secco e lo rendono ulteriormente sfibrato.

AGENTI IRRITANTI (TINTE COLORATE, CLORO DELLA PISCINA)

la decolorazione che rappresenta un procedimento chimico capace di danneggiare seriamente il capello, se non viene fatta a regola d’arte, e senza rispettare la giusta procedura nei livelli di schiaritura.

Affidatevi sempre a professionisti e cercate di non decolorare i capelli con un intervallo di tempo inferiore a 45 giorni.

PATOLOGIE (IPER/IPOTIROIDISMO, MORBO DI HASHIMOTO)

per queste consulta il tuo medico curante, ci sono degli esami specifici che vi farà fare per vedere se rientrate in questa casistica.

ALIMENTAZIONE SCARSA IN PROTEINE O CARENTE DI VITAMINE ED ACIDI GRASSI ESSENZIALI

la mancanza di alcuni oligoelementi o vitamine favoriscono il problema alterando la produzione del sebo, principalmente si tratta della vitamina A la cui carenza provoca una secchezza visibile anche sulla pelle.

LAVAGGI ECCESSIVI, UTILIZZO DI SHAMPOO AGGRESSIVI O INADATTI PER IL PROPRIO TIPO DI CAPELLO

questo punto è tanto comune quanto sottovalutato, usate sempre lo stesso shampoo, tintura o prodotto per la permanente che vi hanno definito miracoloso (avete pensato ad Olaplex ad esempio)?

Ecco magari potrebbe essere quello non adatto a voi perché contiene ingredienti o principi attivi che il vostro capello non “digerisce”.

Capire il problema per poter agire

Il problema della secchezza è causato da alterazioni nella produzione del sebo, ovvero le produzioni di grassi da parte della ghiandola sebacea, che in questo caso ne produce troppo pochi rendendo i capelli porosi e fragili.

Un capello molto arido e la mancanza di lubrificazione sebacea danno alla nostra chioma un aspetto debole e sfibrato, lo potremmo definire “un aspetto sbattuto”, inoltre il singolo capello, carente della giusta quantità di sebo, si spezza favorendo la formazione di doppie punte.

Cosa fare e quali Rimedi utilizzare

Partendo dal presupposto che Il materiale pubblicato non sostituisce il parere del medico vediamo insieme le buone norme da utilizzare ed i rimedi fai da te:

-Dopo lo shampoo, si consiglia l’applicazione di una maschera per capelli nutriente, da lasciare in posa alcuni minuti prima della rimozione. Le maschere per capelli fai da te (realizzate ad esempio con uovo, yogurt e olio d’oliva) vanno invece applicate prima dello shampoo (attenzione a fare solo maschere che facciano bene al capello).

-Preferire prodotti cosmetici formulati con la sericina, una proteina della seta in grado di interagire positivamente con la superficie dei capelli mediante meccanismi di bio-adesione. Grazie a questi processi, la sericina espleta un effetto estremamente positivo dal momento che dà origine ad un film elastico protettivo attorno al fusto, aumentando così spessore e idratazione del capello secco

-Spazzolare i capelli secchi con delicatezza, avendo cura di non tirarli: a tale scopo, si consiglia di utilizzare un pettine a denti larghi

-Se necessario, applicare lozioni a base di cheratina per rafforzare il capello (efficace rimedio per aumentare lo spessore in tutta la sua lunghezza), parlane prima con il tuo medico o con il tuo dermatologo.

-Soprattutto d’estate, si consiglia di applicare sui capelli secchi spray o lozioni contenenti filtri solari e sostanze idratanti.

Impacchi e maschere agli oli vegetali : Olio di cocco, olio di mandorle dolci, olio di semi di Argania, olio di Jojoba o burro di Karitè vengono spesso impiegati per preparare un impacco o una maschera da applicare ai capelli e sono molto utilizzati come dopo shampoo. Molto utili come rimedio dopo un bagno al mare o in piscina perché aiutano il capello a riprendersi dall’azione logorante del sale o del cloro.

-L’ Altea è una pianta appartenente alla famiglia delle malvaceae molto ricca di flavonoidi, mucillagini, amido e pectine. I prodotti a base di Altea sono estremamente idratanti, emollienti e aiutano a sfiammare la cute.

Lozione fissativa a base di birra: questa bevanda è un toccasana per i capelli secchi (da utilizzare per applicazione topica). Distribuita sul cuoio capelluto, la birra conferisce alla chioma un aspetto luminoso, vitale e soprattutto sano

-Ultimo risciacquo con acqua demineralizzata: spesso le acque che utilizziamo in casa sono molto dure e ricche di troppi sali minerali calcio e magnesio, questo non va bene, un risciacquo con acqua demineralizzata magari arricchita con un po’ di limone permette di rimuovere i residui di sapone o elementi irritanti che vengono trattenuti dalle porosità del capello secco. Consigliati anche risciacqui con infusi di camomilla o malva.

-Integratori a base di Biotina: (parlandone prima con il medico) Protegge i capelli dai danni delle alte temperature (phon, piastra, esposizione al sole…) e li rafforza.

Cose da evitare

Ci sono dei comportamenti che accentuano o favoriscono il problema, vediamo quali:

-Utilizzare prodotti di fissaggio (gel, schiume, lacche): oltre ad essere irritanti per il cuoio capelluto, questi cosmetici favoriscono l’adesione di polvere ed impurità sui capelli, peggiorando ulteriormente il disturbo dei capelli secchi.

-I trattamenti troppo frequenti di colorazione, decolorazione e permanente indeboliscono la struttura dei capelli in generale e di quelli secchi in particolare. In presenza di un problema molto accentuato vi consiglio non di ridurre ma di interrompere completamente questi trattamenti, che possono compromettere in maniera seria la fibra del capello.

-Lavaggi troppo frequenti sono causa di secchezza principalmente perché aumentano l’utilizzo di shampoo e balsamo che magari non sono adatti al nostro capello, inoltre i frequenti risciacqui portano ai problemi legati alla durezza dell’acqua.

-Utilizzare prodotti tossici per il capello. Potrebbe esserti utile il sito https://www.saicosatispalmi.com/ dove troverai la spiegazione degli INCI (cioè degli ingredienti che costituiscono il prodotto che utilizzi).

-Se siete appassionati di nuoto e come me ci andate più volte a settimana cercate di utilizzare il più possibile la cuffia, magari utilizzate anche un protettore, io utilizzo questo ↓

Salute e Bellezza – La differenza tra dimagrire e perdere peso

Quale delle due ci rende belli e tonici e quale invece flaccidi e svuotati? Ecco la risposta e un paio di “segreti”

Sono una sportiva da sempre ed ormai da anni sono seguita da una nutrizionista. Moltissimi quando lo dico pensano subito che io passi la mia vita a contare le calorie ed a mangiare cose tristi ed insipide. La loro faccia quando poi mi vedono mangiare pizza, pasta, cioccolato e formaggi fa sempre sorridere, soprattutto quando scoprono che non ho la minima intenzione di pesarmi su una bilancia, se non nel controllo periodico della nutrizionista.

E la cosa che li sconcerta definitivamente è quando mi vedono felice per aver preso magari un chilo di massa magra, quindi quando sono felice ed entusiasta di pesare un chilo di più.

Dimagrire e perdere peso sembrano due sinonimi ma non lo sono.

Non lo sono a livello fisico, estetico, e non lo sono a livello di salute. Una persona potrebbe perdere peso anche mangiando esclusivamente merendine, purché il suo introito calorico risulti inferiore al dispendio energetico, in modo quindi da avere un deficit calorico. Ma di certo questa non è la strada giusta per ottenere risultati buoni in termini di dimagrimento, quindi di riduzione di massa grassa, e di salute.

Qual è allora la differenza tra dimagrire e perdere peso?

Ve lo dico in sette parole: per dimagrire dobbiamo diminuire la massa grassa. Niente di più.

Niente di più direte voi, e come si fa? Per comprendere se si sta registrando una semplice perdita di peso o un vero e proprio dimagrimento, bisogna essere in grado di capire a che cosa è dovuto il calo ponderale. Sembra difficile ma in realtà la questione è che se non sappiamo se abbiamo perso massa magra o massa grassa o acqua (si, anche l’acqua) possiamo semplicemente dire di aver perso peso. Al contrario, possiamo parlare di dimagrimento quando a ridursi è, nello specifico, il quantitativo di massa grassa.

A tale proposito studi hanno dimostrato che il corpo umano non è in grado di perdere più di 300 – 500g di grasso a settimana, ragion per cui, se negli ultimi sette giorni avete perso 5 Kg, facendo una semplice operazione scoprirete che, se è andato tutto bene, avete perso 300 – 500g di grasso e 4.5 Kg di tessuto magro e acqua.

Il numero che vediamo sulla bilancia è quindi un dato parziale, in grado di testimoniare unicamente la perdita di peso. Ma per capire se è in atto un reale dimagrimento servono strumenti più precisi, che valutino la composizione corporea, come il plicometro e la bioimpedenziometria.

Solo un dimagrimento confermato attraverso questi strumenti è positivo a livello di salute. La perdita di peso evidenziata dalla bilancia può invece nascondere una perdita di massa muscolare che, a dispetto dell’entusiasmo iniziale dettato dal calo registrato, non rappresenta una conquista positiva né a livello di estetica né a livello di salute.

Esiste una DIETA che ci aiuti a dimagrire?

Negli ultimi tempi vanno di moda le diete che tagliano semplicemente un macronutriente, per lo più i carboidrati (troppo spesso demonizzati) o i grassi, dall’alimentazione quotidiana. In realtà la cosa principale è il quantitativo totale di calorie che introduciamo nel corso della giornata. Se quest’ultimo risulterà essere inferiore rispetto alle calorie consumate nell’arco delle 24 ore, ecco che andremo a registrare un progressivo calo di peso.

Il consumo energetico, però, non è dato solo dall’attività sportiva, ma è la somma di quattro fattori: il metabolismo basale, la TID (termogenesi indotta dalla dieta, ovvero le calorie che il nostro organismo consuma per digerire quello che mangiamo), il NEAT (non exercise activity thermogenesis, ovvero tutte le calorie che consumiamo per svolgere le attività quotidiane che non siano sport) e l’energia consumata nel fare attività sportiva. Le diete che attribuiscono il merito dei loro risultati all’eliminazione di un alimento, di una classe di alimenti o di un macronutriente, ingannano. Se andiamo, ad esempio, ad eliminare tutti i carboidrati dalla nostra dieta, finiremo con altissime probabilità per introdurre meno calorie rispetto al nostro fabbisogno.

La perdita di peso, quindi, non sarà merito dell’assenza di carboidrati in quanto tali, ma, piuttosto, dell’indiretta ma conseguente diminuzione dell’introito calorico totale, e prima o poi saremo necessariamente portati ad assumere di nuovo, con la naturale conseguenza di un aumento di peso.

Il segreto, non tanto segreto, per dimagrire senza troppe rinunce

La strada vincente è quella che prevede la messa in atto di uno stile di vita attivo unito ad una dieta controllata. In questo modo si evita di dover portare all’estremo una di queste due pratiche, finendo per seguire diete estreme o attività fisica troppo intense, che possono essere dannose per l’organismo. Effettuare una attività sportiva per almeno 3 ore alla settimana (parliamo di 3 ore su 168 settimanali) vi permetterà di poter mangiare senza troppe rinunce evitando il dramma dello “svuotamento”.

Eh si, perché va detto che il rischio di alcune diete drastiche è anche quello di ‘svuotarsi’ in alcune parti del corpo che magari non sono quelle che avremmo voluto vedere dimagrire. E se sicuramente una dieta drastica non fa bene in generale, i punti in cui si dimagrisce possono non dipendere dall’alimentazione.

Il problema è che una volta impostata una dieta che preveda un deficit energetico, sarà la nostra genetica a determinare in che distretti corporei, più che in altri, andremo a perdere massa grassa e volumi. Questo implica che magari avreste voluto perdere centimetri sui fianchi, ed invece proprio quelli resteranno invariati ma vi si svuoterà il viso e il petto.

Per quello è importante essere seguiti da una figura professionale (un nutrizionista, un dietologo etc.) che vi aiuterà a scegliere le caratteristiche del piano nutrizionale ipocalorico più giusto per voi.

Per chi ama praticare sport ad esempio, deficit calorici abbinati ad un insufficiente apporto proteico, faranno sì che a essere sacrificata sia per lo più la massa muscolare, con conseguenze negative in termini di salute, estetica e prestazione.

Una dritta utile per iniziare a rimettersi in forma: prima di parlare di allenamento si può pensare ad aumentare il cosiddetto NEAT a cui abbiamo già accennato, ovvero l’insieme di tutte quelle attività quotidiane a costo zero che nell’arco di una giornata hanno un peso a livello di dispendio energetico, come camminare, fare le scale, fare le faccende domestiche, portare le borse della spesa. A questo poi si potrà abbinare una dieta varia, calibrata sui propri fabbisogni, da strutturare in accordo con uno specialista del settore come un dietologo, un nutrizionista o un dietista.

Per concludere: LA FORZA DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE, O LA BRAVURA DI UN ESPERTO ALIMENTARE, CONSISTE NEL FARVI PERDERE GRASSO CHE NON SEMPRE COINCIDE CON IL CALO DEL PESO. Buttate la bilancia che vi fa solo venire la depressione e ricordate che un lieve aumento dei muscoli ci permetterà in seguito di innalzare il metabolismo basale che come abbiamo detto è direttamente proporzionale alla massa muscolare. Dopo avere messo anche un solo chilo di muscoli potete mangiare di più, senza timore di ingrassare!

Salute e bellezza – Trattamenti TOP anticaduta per i capelli

Abbiamo selezionato per voi tre prodotti anticaduta che riteniamo i migliori in circolazione a costi contenuti

Prima di tutto vediamo le motivazioni che portano i capelli a cadere:

–  il sesso (la caduta è maggiore negli uomini rispetto alle donne)

–  la stagione (in autunno e primavera la caduta aumenta)

–  condizioni di salute (l’utilizzo di certi farmaci e alcune malattie possono accelerare la caduta)

–  lavaggio e spazzolatura ( il trauma meccanico facilita il distacco dei capelli)

– densità di capelli (più capelli si hanno e maggiore sarà la caduta in termini assoluti)

– genetica (alcuni soggetti sono geneticamente predisposti alla caduta).

La prevenzione, comunque, continua a rivestire un ruolo essenziale contro la caduta dei capelli. Brevemente, diciamo che è importante seguire una serie di norme igieniche, come evitare diete drastiche e mangiare sano, proteggere i capelli dal sole e dalle lampade abbronzanti. Non fumare ed evitare anche il fumo passivo. Infine, lavare spesso i capelli (almeno 3 volte alla settimana, ma anche più spesso se sono grassi) non ne accentua, ma spesso addirittura ne previene, la caduta.


Vediamo i tre prodotti anticaduta:

1. NOOK ENERGIZING SUPER ACTIVE INTENSE LOTION TRATTAMENTO ANTICADUTA CAPELLI STIMOLANTE INTENSIVO

Un trattamento stimolante intensivo che favorisce la ricrescita dei capelli. Contrasta l’eccessiva perdita di capelli stagionale e calvizie maschili precoci.

Rafforza i capelli deboli e devitalizzati agendo su tutta la struttura, dal bulbo al fusto, controllando anche l’iper produzione sebacea. Aiuta ad aumentare lo spessore dei capelli fini e la ricrescita sana di quelli giovani.

2.REINFORCE ENERGIZING LOTION Maxima Puring

Sono fiale anticaduta energizzanti specifiche per contrastare il diradamento e prevenire la caduta dei capelli.

Indicato per capelli deboli, le fiale anticaduta vanno a stimolare l’irrorazione sanguigna e l’apporto di ossigeno nel cuoio capelluto favorendo una migliore crescita del capello oltre a svolge un’azione riequilibrante e purificante

3.  ENERGIZING SENSITIVE LOTION – ALCOOL FREE Difference Hair Care Nook

Un trattamento stimolante per cute sensibile specifico per contrastare la perdita di capelli dovuta a caduta stagionale e favorire la ricrescita di capelli giovani e forti. Le fiale senza alcool sono specifiche per cute sensibile. Migliora lo spessore dei capelli deboli e fini, controlla l’iper produzione sebacea tonificando e idratando la cute secca e sensibile.

Le fiale contribuiscono a ristabilire l’equilibrio cutaneo purificandolo, favorendo la circolazione sanguigna della cute che, combattendo l’invecchiamento del capello, stimola la ricrescita naturale.

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Come si conservano le uova in sicurezza: gli errori banali da non compiere

Nella conservazione delle uova si commettono spesso degli errori che possono risultare anche pericolosi per la nostra salute

PERCHE’ SE TROVI LE UOVA NEL BANCO NON REFRIGERATO POI LE METTI IN FRIGO APPENA TORNI A CASA?

 Per evitare che si generi una condensa sul guscio in seguito agli sbalzi termici e quindi che si crei un’umidità che potrebbe facilitare lo sviluppo di germi patogeni, tra cui soprattutto la temibile Salmonella, troviamo le uova a temperatura ambiente sugli scaffali dei supermercati.

Il regolamento europeo 589 del 2008 prescrive di conservare le uova al fresco dopo l’acquisto. Ma stabilisce anche di immagazzinare e trasportare le uova ad una temperatura costante. Inoltre, stabilisce di non refrigerare prima della vendita al consumatore finale.

Conservare le uova fuori o dentro il frigorifero non influisce sulla loro sicurezza. A mettere la parola fine alla lunga diatriba tra chi sostiene che vadano conservate a temperatura ambiente e chi, invece, è convinto che il luogo perfetto sia il frigorifero, sono stati gli scienziati dei West Yorkshire Food Test Laboratories interpellati dal giornale britannico Daily Mail.

Dove posizionare le uova in frigo:

Le uova andrebbero lasciate nella loro confezione per evitare di contaminare il frigorifero con i microrganismi presenti sul guscio. Ed è meglio riporle sui ripiani centrali, piuttosto che nel portauova dello sportello per evitare che si crei condensa.

Le uova vanno lavate?

Si deve sottolineare che l’operazione di lavare le uova prima di conservarle non è corretta. Ciò perché si elimina la cuticola protettiva del guscio e si favorisce la penetrazione dei microrganismi all’interno. Se il guscio è pulito non è necessario lavarlo. Invece se è sporco basta impiegare della carta assorbente inumidita. Ma soltanto prima dell’utilizzo.

Tempi di Conservazione:

A temperatura ambiente: si conservano per 10-15 giorni d’inverno e per 4-5 giorni in estate.

Refrigerazione: se mantenute a -1°C le uova si conservano fino a 6 mesi (nel frigorifero di casa, dove la temperatura è di +4°C ed è meno stabile si possono conservare 20 giorni, un mese al massimo).

Norme igieniche

Non rompere mai il guscio dell’uovo sul recipiente in cui si lavorano tuorli ed albumi.

Non utilizzare l’uovo se durante la preparazione cadono dei frammenti di guscio dentro.

Dopo aver rotto le uova, allentare subito il guscio. Non usare uova con il guscio rotto.

Al termine dell’utilizzo, lavare sempre bene le mani, gli utensili e le superfici.

Per preparazioni crude impiegare solo uova freschissime o pastorizzate.

SALUTE – Due tisane drenanti dalle mille proprietà

Finalmente sono finite le abbuffate

“Non ce la faccio più a mangiare, quando finiscono queste feste”? Ce l’abbiamo fatta finalmente, siamo usciti dal periodo delle abbuffate e non c’è tempo da perdere perché la prova costume è dietro l’angolo.

Oggi conosceremo degli alleati per perdere un po’ di peso e per combattere la ritenzione idrica. Vi anticipo subito che non si tratta di mistici guaritori o guru dai poteri soprannaturali, ma di tisane drenanti e depurative.

Quello che voglio intendere è che per ottenere un corpo da favola dovrete fare affidamento soprattutto su un’attività fisica intensa e su una regime alimentare controllato.

6 consigli per tornare in forma dopo la feste

Cosa sono le tisane drenanti e che effetti hanno

Le tisane drenanti sono preparati a base di erbe che vengono messe in infusione in acqua calda e poi filtrate. Il sapore potrebbe non essere estremamente dolce, ma guai a versare nella vostra tazza fumante zucchero o miele. E’ ammesso il succo di limone.

L’effetto principale di tali bevande è quello di eliminare la sensazione di gonfiore addominale e di diminuire la ritenzione idrica.

Sono molto indicate anche per la cellulite, per il gonfiore degli arti inferiori e per eliminare le scorie in eccesso.

In base al tipo di pianta utilizzata per la preparazione, la tisana avrà effetti diversi.

Tisana alla betulla

Le foglie di betulla sono ricche di flavonoidi, vitamina C e acido caffeico. Le tisane preparate con questa pianta hanno non solo proprietà diuretiche e depurative, ma anche antinfiammatorie.

La tisana alla betulla è l’ideale per prevenire l’accumulo di adipe e per combattere la tanto odiata buccia d’arancia. E’ estremamente consigliata anche a chi soffre di calcoli renali.

Viene consumata soprattutto d’inverno in quanto si tratta di un rimedio estremamente efficace contro raffreddore, mal di gola e catarro.

PREPARAZIONE: mettete dell’acqua a bollire e nel frattempo tritate in pezzi più piccoli possibile le foglie di betulla. Aggiungete il trito e lasciate bollire per almeno 5 minuti. Calcolate indicativamente un cucchiaio di erbe per tazza.

Dopodiché filtrate con un colino. E’ preferibile bere la tisana calda, ma potete anche conservarla per consumarla durante la giornata. Non andate oltre le tre tazze al giorno e in una decina di giorni noterete già a primi miglioramenti sulle vostre gambe.

Tisana al finocchio

E’ senza dubbio quella più conosciuta, ma vediamo insieme quali sono i suoi benefici principali.

La tisana al finocchio è un antispasmodico naturale, particolarmente indicato per chi soffre di colon irritabile, flatulenza e crampi addominali.

Viene utilizzata spesso dalle donne alle prese con i dolori del ciclo mestruale.

Combatte la ritenzione idrica ed è un’alleata preziosa per chi vuole perdere peso. Le sue proprietà antibatteriche sono molto utili per guarire le infiammazioni del cavo orale.

PREPARAZIONE: se utilizzate le foglie fresche la preparazione è molto simile alla tisana alla betulla. L’unica differenza è che le foglie di finocchio vanno lasciate a macerare in infusione per almeno 15/20 minuti e poi filtrate tramite colino.

Se utilizzate i semi di finocchio, la preparazione cambia sensibilmente. Inserisci in un mortaio un cucchiaino di semi di finocchio e inizia a pestarli. Raccogli la polvere grossolana che ne deriva e depositala in un colino, versaci una tazza di acqua bollente e lascia in infusione per 10 minuti.

Se ne avete preparata troppa e non avete voglia di berla tutta, vi consiglio di utilizzare la tisana per impacchi sugli occhi gonfi o affetti da congiuntivite.

Imbevete un batuffolo di cotone nella tisana tiepida e ponetelo sopra le vostre palpebre per una decina di minuti. Noterete un attenuamento del gonfiore e una sensazione di benessere oculare.

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Il bluff della Paraffina: Un prodotto da tenere lontano dai bambini

PARAFFINA

Cos’è?

Ricavata dal petrolio, la paraffina è uno dei petrolati più dannosi. Wikipedia la descrive così: “La paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi.”

In quali prodotti si trova: la paraffina è molto diffusa nei prodotti cosmetici, soprattutto in quelli per bambini perché dona la sensazione di avere una pelle morbida e levigata, ma si tratta di un bluff. La paraffina si presenta cerosa, insolubile anche negli acidi. E’ un ottimo lubrificante per
attrezzi e macchine utensili, serrature, cerniere.

Altri utilizzi della Paraffina:
-Per proteggere la gomma dei Pneumatici;
-Per rendere le superfici in legno e in cuoio impenetrabili all’acqua;
-Come antiadesivo per guarnizioni e chiusure;
– Come distaccante per stampi.
-Nelle fonderie per la fabbricazione di esplosivi                                                                                                                                                                                       -Nell’industria dei detersivi

Perché viene utilizzata: 

Nel settore cosmetico viene utilizzata come agente filmante, dona una sensazione di levigatezza alla pelle. Si tratta, purtroppo, solo di una sensazione, perché Il film che si poggia sulla vostra pelle o le labbra altro non è che una patina, una pellicola che non consente alla pelle di respirare, ne velocizza l’invecchiamento, ostruendo i pori e non fa altro che provocare un inarrestabile effetto a catena. Voi spalmate la crema per idratare, ottenete un effetto momentaneo (e fasullo) e intanto la vostra pelle peggiora e siete costrette a porre rimedio con lo stesso prodotto continuando ad avere lo stesso effetto “fake”. Nel caso di un burro di cacao contente Paraffinum Liquidum fra le controindicazioni più facili da identificare c’è la comparsa di punti neri intorno al contorno delle labbra e lo spuntare di di herpes labiali.

Come la riconosciamo:

Possiamo trovarla indicata con diversi termini: Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Vaselina, Mineral Oil, Cera Microcristallina (chimicamente non è esattamente la stessa cosa, ma le caratteristiche sono simili).

Effetti collaterali:

-Cancerogena

-Non idratante

-Ostruisce i pori

-Accelera il processo di invecchiamento della pelle

-Favorisce la formazione di brufoli, punti neri e rughe

-Inquina l’ambiente

Più usate prodotti che contengono paraffina sulla vostra pelle, più il problema che desideravate risolvere peggiorerà.

La Paraffina è cancerogena?

Quello che deve preoccupare maggiormente sono le impurità che restano nella paraffina dopo il processo di raffinazione, che favorirebbero invecchiamento e addirittura tumori della pelle. L’Unione Europea ha applicato la frase di rischio R45 con la nota N specifica delle sostanze che possono provocare il cancro.

Vi siete mai chiesti da cosa dipende la sensazione di “untuosità”, che creme o cerette lasciano sulla pelle? Bene, questa sensazione, è causata proprio dal petrolio residuo e dalla azione di “soffocamento” che esso svolge sulla pelle. Ecco perché molti neonati, la paraffina è presente in tanti prodotti per bambini- soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati!

Perché viene utilizzata:

La paraffina, in sintesi, viene utilizzata anche perché ha un costo molto basso e risulta inodore, ha il pregio di non irrancidire. Questi fattori fanno sì che venga utilizzata su larga scala, trascurando, che anche per il settore cosmetologico, ci sono molte valide alternative naturali. Non dimentichiamoci che la paraffina NON è biodegradabile. Le alternative, sono resine, burri o oli vegetali!

Attenzione alla trappola:

La paraffina liquida (ottenuta dalla raffinazione del petrolio) è stata dichiarata cancerogena dalla comunità europea, ma purtroppo anche se viene indicata come paraffina pura può essere inserita nei cosmetici.Quindi non lasciamoci ingannare neppure da questa dicitura ingannevole Paraffina pura! Alcuni scrivono anche paraffina vegetale.

Candele: Molte candele sono realizzate con una miscela di paraffina o paraffina pura. Questo derivato del petrolio è una cera economica ed è per questo che viene spesso utilizzata dai produttori. Tenere accese delle candele di paraffina può avere lo stesso effetto di respirare del fumo passivo. Benzene e toluene sono noti agenti cancerogeni che vengono rilasciati nell’aria dalla paraffina, creando mal di testa e possibili patologie ai polmoni. Alternative Candele di Soia, Cera d’api.

Prodotti per capelli con paraffina

Nei capelli dona flessuosità e lucentezza, ma sono effetti ingannevoli poiché, come i siliconi, non cura i danni del capello, li camuffa.

Veramente dannose sono poi le maschere per capelli, che promettono capelli lisci e lucenti, ma in realtà ci stiamo spalmando solo paraffina in testa con i danni che ne conseguono al cuoio capelluto.

Prodotti make up con paraffina

Presente nei fondotinta liquidi, nei blush e soprattutto nei prodotti per le labbra.

I petrolati sulle labbra hanno un effetto veramente fastidioso, seccano e formano pellicine.

Tra i prodotti peggiori ricordo:

-Olio JOHNSON BABY composto principalmente da paraffina liquida!!!(carcerogena certificata!!)

 –Pasta Fissan

-MASCHERA ULTRADOLCE GARNIER all’ Olio d’argan e di camelia: dove la paraffina è tra i primi ingredienti.
-Crema Cera di Cupra bianca (con una etichetta da mettersi le mani nei capelli)
-SHAMPOO HERBAL ESSENCE  ricco di silicone e perfino paraffina!!! Non fatevi fregare dalla scritta “herbal”, non è un cosmetico ecobio, e nemmeno naturale !!
-Nivea, 

-Glysolid, 

-Dove, 

-Vichy,

 -Leocrema

-DermaSol Bimbi Crema Solare Protettiva Alta protezione 1-3 anni

-Garnier Bodytonic

 –CREMA alla Glicerina, che purtroppo non contiene solo glicerina, ma anche tanta paraffina, ingrediente petrolchimico e inquinante che invece di idratare le mani le renderà sempre più secche e screpolate.

-SHAMPOO PANTENE lisci effetto seta, in realtà tutti gli shampoo di questa marca sono ricchi di siliconi e addirittura alcuni, come questo, contengono anche la paraffina!

-Labello e burrocacao, a base di cera microcristallina e paraffinum liquidum, cioè petrolato puro (che viene anche ingerito!!)

Spesso questi burridi cacao con paraffina creano una vera dipendenza, più li usi e più ti seccano e più tendi ad utilizzarli.

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FOTO:pemcosmetik.com

3 Idee per combattere la pigrizia e smettere di procrastinare

Consigli utili per affrontare uno degli stati d’animo più conosciuti e diffusi nella società moderna, la pigrizia, fedele compagna di pisolini

“Pigrizia: l’abitudine di riposarsi ancor prima di essere stanchi.” – (Jules Renard)

Ah la pigrizia, in questo periodo, chi più chi meno, è stato assalito da colei che riesce a far spiaggiare sui divani anche i più duri combattenti. E’ sempre lei che vi vorrebbe convincere a non leggere questo articolo, ma DOVETE LEGGERLO!

Scartati i fattori ormonali o altri problemi organici, dobbiamo comprendere cosa soggiace al nostro stato d’animo. Vi ricordate quella filastrocca sulla pigrizia che veniva spesso insegnata alle scuole elementari? Com’è che faceva?! Ah sì, eccola qua:

“La Pigrizia andò al mercato

ed un cavolo comprò,

mezzogiorno era suonato

quando a casa ritornò.

Prese l’acqua, accese il fuoco,

si sedette e riposò

ed intanto a poco a poco

anche il sole tramontò.

Così persa ormai la lena,

sola al buio ella restò

ed a letto senza cena

la Pigrizia se ne andò.”

Quante volte arrivati a fine giornata ci rendiamo conto di non aver concluso una “cippalippa”? O ci promettiamo di essere più dediti, più perseveranti, più, più, più, per poi perderci negli stessi errori? Quante volte abbiamo desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino non si sa bene come, abbiamo perso la forza di volontà per farlo?

ESISTE UNA CURA ALLA PIGRIZIA?

Combattere la pigrizia può essere una vera e propria lotta contro i mulini a vento. Vorremmo scrollarci di dosso quella patina di apatia, ma nonostante i nostri sforzi tutto quello che riusciamo a fare è piazzarci davanti alla TV o a qualche social. Diamine, dovrà pure esistere una cura! O siamo condannati a soccombere in eterno di fronte alla nostra pigritudine?!

3 IDEE PER COMBATTERE LA PIGRIZIA E SMETTERE DI PROCRASTINARE

1. Affronta per primo il tuo problema più grande

Tutti noi tendiamo ad affrontare prima i lavori più semplici e rapidi, in modo da concentrare poi tutte le energie in un unico e più complicato progetto. Lo facciamo perché ci sembra che partendo dai compiti più facili, possiamo compierli facilmente e possiamo poi dedicarci a quelli più complicati che richiedono tutta la nostra concentrazione.

Lavorando in questo modo, però, non andiamo avanti, ma arriviamo alla fase della continua procrastinazione, perché tenderemo sempre a dire “lo faccio dopo”. Ce lo dimostra persino uno studio della New York University pubblicato nel Journal of Personality and Social Psychology a dicembre 2001, il quale ha scoperto che il cervello stimola il lavoro produttivo reale, costringendoci a prenderlo in piccole dosi e scandagliarlo nel tempo. Questo accade perché il cervello, prima di visualizzare il peggiore scenario possibile, farà di tutto per impedirci di cominciare.

“Tutti vogliono salvare il mondo ma pochi aiutano la mamma a lavare i piatti.” (Roland Topor)

2. Prova il Metodo Giapponese Kaizein

La parola giapponese Kaizen significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. La strategia è molto semplice, basta eseguire l’azione che si tende a rimandare o ad evitare per 1 minuto ogni giorno. In questo modo ci si inizia ad abituare alla novità e via via l’azione poco gradita diventerà parte della routine quotidiana e non sarà più un problema.

Cosa potreste fare in soli 60 secondi? Ad esempio, se avete bisogno di fare esercizio fisico, provate a fare degli squat o degli addominali, oppure a saltare la corda. Potrete anche ripiegare degli abiti, iniziare a riordinare la vostra stanza o leggere una pagina di un libro che vi interessa, ma che continuate a lasciare chiuso sul comodino per mancanza di tempo. Giorno dopo giorno il tempo che dedicherete all’azione prescelta aumenterà in modo naturale e così mantenervi in forma o fare in modo che la vostra casa sia un po’ più ordinata del solito diventerà più semplice.

“Scegliere metodi per non agire è stata l’attenzione e lo scrupolo della mia vita.” (Fernando Pessoa)

3. Il modello delle 3 “S” (di Tony Robbins) per combattere la pigrizia:
Adotta una Strategia efficace

La pigrizia va a braccetto con gli scarsi risultati. Per cambiare i risultati che abbiamo ottenuto finora (o meglio, che NON abbiamo ottenuto finora) dobbiamo quindi intervenire sulla strategia che stiamo adottando.

Questo non significa necessariamente che devi stravolgere quanto hai fatto finora. Se i risultati non sono ancora arrivati, le motivazioni possono essere infatti due:

Non hai applicato la strategia corretta in modo costante e consistente.

Stai applicando la strategia sbagliata.

Quando sei in dubbio se continuare o meno con l’attuale strategia, la cosa migliore da fare è un “esperimento a tempo”: impegnati per un periodo predefinito nell’applicare la strategia in modo costante e consistente. Solo al termine dell’esperimento valuta i risultati ottenuti e decidi il da farsi. Purtroppo, però, individuare la strategia corretta per raggiungere i nostri obiettivi non è sufficiente per scrollarci di dosso la pigrizia. Ma questo lo sai meglio di me: quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto?

Spesso a bloccarci sono le storie che ci raccontiamo, oppure i nostri obiettivi non sono concreti.

Fai attenzione alla Storia che ti racconti

Queste balle spaziali che ostruiscono le nostre sinapsi hanno l’obiettivo principale di preservare il nostro ego. Cioè il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: se infatti tentiamo di cambiare e falliamo, andiamo in crisi. Se invece tentiamo di cambiare e riusciamo, mettiamo comunque in crisi tutto ciò che avevamo creduto vero fino a quel momento. In entrambi i casi il nostro subconscio vede un pericolo e ci ostacola.

Quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, dobbiamo prendere consapevolezza di questo nostro dialogo interiore. Nello specifico, esistono 5 tipologie di dialogo interiore.

1)ACCETTAZIONE NEGATIVA – È dominato da pensieri come: “Non Posso; Non Ci Riesco; Sono Stanco; Non Ho Più Le Energie”. Purtroppo, questo tipo di dialogo interiore, è quello che ha la maggior parte delle persone.

2)IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA“Devo; Dovrei; Avrei Bisogno Di”. Sicuramente si tratta di una condizione migliore, rispetto a quella del primo livello, ma non possiamo investire in quest’area. È chiaro che sia stato individuato un problema, ma questa condizione non ci offre alcuna soluzione.

3)DECISIONE DI CAMBIARE“Mai; Mai Più”. È il livello in cui abbiamo deciso di apportare un cambiamento radicale nella nostra vita: “Non Fumerò Mai Più; Non Rimanderò Più”. È di fondamentale importanza, perché in questo momento, noi DIAMO ISTRUZIONI al nostro subconscio, che verranno considerate veritiere. Le sensazioni e le emozioni che proveremo, saranno la fonte da cui scaturiranno nuove azioni.

4)AFFERMAZIONI ESPRESSE AL PRESENTE CON ACCEZIONE POSITIVA – “Io sono; Io posso; Io ho; ecc. Io sono in controllo della mia vita; decido la mia vita; sono entusiasta; ho energia; mi rispetto”. Il quarto livello di dialogo interiore, invia al subconscio dei messaggi che ci incoraggiano, ci potenziano, ci rinforzano, che toccano il nostro cuore e che ci consentono di visualizzare i nostri sogni. È il livello che ci spinge in avanti. È il livello che ci fa combattere le nostre paure, che ci fa sterzare e dirigere verso la nostra meta. Questo è il livello in cui dobbiamo trascorrere il maggior tempo possibile. Richiede impegno e sforzo, ma è efficace.

5)BRILLA, SEI PARTE DELL’UNIVERSO – Se impari a riconoscerle, le puoi contrastare.

Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)

Alzati in piedi e muoviti!

Nel 2012 la psicologa sociale Amy Cuddy, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che esistono specifiche posture che sono in grado di influire sui nostri livelli di testosterone e cortisolo. In altre parole, se modifichiamo il nostro atteggiamento corporeo possiamo abbassare i livelli di stress ed aumentare la fiducia in noi stessi. L’abito non fa il monaco, ma il portamento sì. (Ti lasciamo il video della dottoressa. Meglio di lei chi te lo può spiegare? E non fare il pigro! Qui troverai le “power poses” più efficaci.

Leggete attentamente questo indovinello: “Ci sono tre passeri su un albero, due di essi vogliono volare. Quanti passeri ci sono adesso?”

Ci sono sempre tre passeri. Finché i passeri che vogliono saltare non lo faranno, resteranno sul ramo. Accade la stessa cosa per la pigrizia: non serve a nulla pensare di fare qualcosa se poi non lo facciamo.

E adesso cosa farai? Ti alzerai subito? O rimanderai a domani?

Ek.

SOLI IN CASA. PERCHE’ CI ABBUFFIAMO? QUALI I TRUCCHI PER SMETTERE? >>>LEGGI SUBITO L’ARTICOLO

La dieta del celiaco sportivo

Il cibo è il carburante del nostro corpo, un’alimentazione mirata è fondamentale soprattutto per gli sportivi, che hanno obiettivi precisi ed ambiziosi. E lo sportivo celiaco? Come può sopperire a determinate mancanze nutritive?

La celiachia

Si tratta di una patologia che prevede l’infiammazione cronica dell’intestino tenue in caso di assunzione di alimenti contenenti glutine. Questa proteina è presente nel grano e in molti altri cereali. Il problema sorge in quanto tali alimenti forniscono un apporto importante di carboidrati, i quali sono fondamentali per chi fa sport, soprattutto nel caso di attività aerobiche.

CLICCA QUI PER LA LISTA COMPLETA DEGLI ALIMENTI PERMESSI, A RISCHIO E VIETATI PER UN CELIACO

Il regime alimentare di uno sportivo celiaco

Gli obiettivi sono essenzialmente due: 1) un’alimentazione priva di glutine, 2) che sia varia e che fornisca l’energia necessaria per affrontare uno sforzo fisico considerevole.

Gli esperti consigliano di farsi ispirare dalla dieta mediterranea, notoriamente ricca di frutta e ortaggi, di legumi, di pesce e dell’immancabile olio d’oliva. Una suddivisione ideale delle calorie da assumere potrebbe essere questa:

-55% carboidrati di origine vegetale (es: legumi, ortaggi e frutta)

-30% grassi vegetali e animali

-15% proteine sia vegetali che animali

Non dimenticate di idratarvi adeguatamente.

Cosa può mangiare lo sportivo celiaco

Abbiamo detto che i carboidrati sono fondamentali, largo allora a tutti quei cereali che non contengono glutine come il riso, il miglio, il grano saraceno, il mais e la quinoa.

Due fra i tennisti più forti di tutti i tempi sono celiaci. Si tratta del serbo Novak Djoković e della ceca Martina Navrátilová. Cosa non può mancare nella borsa di un tennista per integrare il potassio? Un banana, esattamente! Oltre all’unico frutto dell’amor anche pomodori e fagioli sono ricchi di tale minerale. Se volete prendere due piccioni con una fava, puntate sulle patate, ottime sia come fonte di carboidrati che di potassio.

Un’ulteriore ricarica di sali minerali è possibile ottenerla da frutta e verdura di stagione, perfette per la merenda mattutina e per quella pomeridiana.

La chicca finale è il cacao (ovviamente senza glutine). Le fave di cacao contegono flavonoidi, antiossidanti fondamentali per migliorare il flusso sanguigno verso i muscoli.

Consigli finali

Lo sportivo ha necessariamente bisogno di una massiccia dose di vitamina C, essenziale per l’assorbimento del ferro. Se soffrite anche di anemia, abbondate con gli agrumi, i kiwi, i peperoni e la lattuga. Anche il giusto apporto di acido folico è importantissimo. Fate incetta di broccoli, spinaci, asparagi, fragole e melone.

Foto: fondazioneveronesi.it

MFC

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Vasellina: 14 modalità di utilizzo che non ti aspettavi

La vaselina bianca è un unguento inodore e incolore ricavato dai residui della distillazione del petrolio

Si presenta come un composto dalla consistenza oleosa e cerosa oppure gelatinosa. Nella versione reperibile in farmacia, è sicura per la salute e può essere utilizzata in modo versatile anche per usi domestici e NON E’ CANCEROGENA.

I possibili utilizzi

Graffi e bruciature: una volta disinfettata e pulita bene la ferita, la vaselina è utile per velocizzare il processo di guarigione, riuscendo a trattenere nella pelle il giusto grado di umidità e proteggendola nel contempo da agenti esterni.


Rimuovere il trucco: è sufficiente mettere una piccola noce di vaselina su un batuffolo di cotone e premere delicatamente il prodotto su palpebre e ciglia.  Per evitare la comparsa dei punti neri però, è necessario lavare bene il viso dopo il trattamento


Lubrificare: ad esempio, per togliere un anello che è rimasto incastrato sul dito o per lubrificare i cardini di una porta.


Rimuovere i calli dai piedi: se applicata dopo la doccia, la vaselina funziona come un idratante occlusivo, che impedisce cioè alla pelle di asciugarsi. Può essere utile in particolare per il trattamento dei talloni screpolati.


Proteggere la pelle dalle macchie di tintura per capelli: coprire tutte le aree della pelle vicino al cuoio capelluto prima di applicare la tintura per capelli. Fronte, spalle, collo, orecchie saranno salve dalle macchie.


Ammorbidire le cuticole, ma anche essere messa intorno alle unghie prima di applicare lo smalto per evitare di macchiarsi.


Nascondere le doppie punte:  è sufficiente applicare una piccola quantità di vaselina sui palmi delle mani, strofinarla e infine cospargere il prodotto sulle punte dei capelli.


Mantenere il profumo più a lungo sulla pelle: applicare piccole quantità di crema sul collo, dietro le orecchie o comunque sulla pelle dove poi spruzzerai il tuo profumo preferito. La vaselina bianca, infatti, è in grado di assorbirne l’essenza facendola durare più a lungo e rendendola più intensa.


Contro la forfora: poco prima di fare lo shampoo applicare la vaselina aiuta a ridurre il prurito e previene l’insorgenza della forfora


Nel trucco: può essere adoperata anche in situazioni di emergenza, ad esempio quando hai improvvisamente esaurito il blush. Basta mischiare una piccola quantità di ombretto o di rossetto con della vaselina in crema per ottenere un blush di buona qualità e pronto all’uso. Puoi aggiungere la Vaselina al mascara per delle ciglia ancora più lunghe ed uno sguardo più intenso.


Olio di vaselina per gatti: questo particolare olio viene talvolta consigliato anche in caso di stitichezza del gatto. Insieme all’olio di oliva, può rappresentare un rimedio naturale per trattare con efficacia la costipazione intestinale del felino.


Proteggere dal freddo: spalmata sulla pelle, la vaselina crea una sorta di pellicola protettiva (film occlusivo), in grado di diminuire la perdita di acqua trans-epidermica. Il film occlusivo che si viene così a creare è anche in grado di proteggere (seppur in maniera limitata) la pelle dall’aggressione di agenti esterni potenzialmente irritanti.

Allergia al polline: utilizzo piuttosto curioso della vaselina ne prevede l’applicazione in prossimità delle narici al fine di evitare attacchi allergici in individui con allergia al polline(quando si tratta di allergie, è comunque necessario il parere del medico prima di effettuare qualsivoglia trattamento fai da te).


Proteggere la pelle appena tatuata: anche se è un rimedio poco utilizzato è stato usato sia in virtù delle sue proprietà emollienti, sia in virtù della sua capacità di creare un film protettivo in corrispondenza dello stesso tatuaggio. La formazione del film occlusivo è molto utile per proteggere la pelle (già irritata e infiammata) dagli insulti esterni.


Effetti collaterali

Uso interno: ritardata guarigione delle ferite anali; possibilità di assorbimento e deposito nei linfonodi, nella mucosa, nel fegato e nella milza, con conseguenti reazioni da corpo estraneo. Perdite anali di vaselina, con conseguente prurito locale fino a quadri di stenosi anale.

Uso esterno: potenziale reazioni allergiche, azione comedogena.

Come conservare la frutta, è possibile congelarla?

La frutta fresca ha una maturazione piuttosto veloce, vediamo come possiamo rallentare questo processo con dei semplici trucchi

Fare la spesa non è certamente fra le attività preferite di chi vive da solo, a meno che non sia una scusa per recarsi al supermercato con lo scopo di incontrare potenziali partner. Le nostre nonne e mamme vanno a fare la spesa anche tutti i giorni, per molti dei neo emancipati, invece, è molto più pratico limitarsi ad una sola volta a settimana, nella quale si fa una bella scorta di cibi pronti e di cibi freschi.

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, si possono sfruttare alleati fedeli come il microonde e il freezer per avere sempre a portata di mano una soluzione per le nostre serate in cui la fame è tanta, ma la voglia di cucinare è quasi inesistente.

COME CONSERVARE LA FRUTTA

Cominciamo subito col dire che può essere saggio fare scorta di scatolame e di altri prodotti che non si deteriorano, ma per quanto riguarda i prodotti freschi, in particolar modo la frutta, meglio non esagerare con le quantità. La frutta fresca, infatti, ha una maturazione abbastanza veloce. Come possiamo rallentare questo processo di deterioramento?

I tempi variano molto in base al tipo di frutta che prendiamo in considerazione. Se abbiamo intenzione di consumare la nostra razione di vitamine giornaliere con regolarità, non abbiamo bisogno di mettere in frigo banane, mele, pere e kiwi. Certo è che riporre questa frutta nel cassettone apposito del frigo vi permetterà di guadagnare qualche giorno in più.

frutta

Se utilizzate il classico cesto, ricordate di non mettere a contatto le mele con altra frutta, questo perché il frutto preferito da Biancaneve sprigiona il gas etilene che contribuisce all’invecchiamento della frutta.

In particolare gli agrumi possono essere conservati fuori dal frigo per una settimana senza il rischio di doverli buttare. E’ importante che al banco ortofrutticolo scegliate arance, pompelmi, mandarini e limoni duri e senza ammaccature. Poneteli in un luogo aperto e fresco, lontano da fonti di calore.

Il loro punto debole è che sono soggetti al proliferare della muffa. Quando, tastandoli, li sentirete troppo morbidi, è il momento di preparare una bella spremuta ricchissima di vitamina C. Potete tranquillamente fare un mix e spremere insieme anche agrumi diversi.

Uno dei frutti più amati dai ragazzi di tutto il mondo è sicuramente la banana, perfetta per uno spuntino energetico prima dello studio o della palestra. Quando troviamo un’offerta conveniente tendiamo a comprarne anche dieci alla volta e rischiamo di vederle annerirsi sotto i nostri occhi. Oltre a poterle riporre nel cassettone del frigo, un trucco efficace per guadagnare un paio di giorni di vita è quello di avvolgere il gambo in una pellicola di plastica, in questo modo impedirete alla maturazione, che parte dal gambo, di raggiungere il resto del frutto.

Il famigerato pomo rosso presente in numerose fiabe e leggende è uno dei frutti maggiormente presente sulle nostre tavole. Stiamo ovviamente parlando della mela. Fondamentale, come per gli agrumi, è la scelta al supermercato. Una mela danneggiata tenuta vicina ad altre perfette, le può danneggiare facendole maturare in tempi molto più brevi. Vi consiglio di sbucciare quella nella condizione peggiore e di mangiarla subito, o comunque di separarla dalle altre. Se mettete le mele nel cassettone del frigo, state certi che si manterranno in ottimo stato per 2/3 settimane.

E’ POSSIBILE CONGELARE LA FRUTTA?

Prendiamo in considerazione un altro frutto particolarmente apprezzato, perfetto per guarnire torte a base di crema pasticcera, ma non solo. Scommetto che avete indovinato subito, mi riferisco alle fragole, perfette come dessert sia con la classica panna montata che con lo zucchero o, per i più salutisti, condite solo con del succo di limone. Possiamo gustare questo frutto soltanto per un limitato periodo d’estate, a meno che non ricorriate all’aiuto del congelatore, in modo da poterle mangiare anche d’inverno.

Se comprate le fragole in vaschetta controllate sempre bene che siano tutte integre, nel caso ne troviate qualcuna ammuffita o ammaccata, liberatevene subito in modo da non rischiare che contaminino quelle buone.

Uno dei nemici peggiori di questo frutto è l’acqua o meglio l’umidità. Ovviamente se avete intenzione di mangiarle nell’immediato fate bene a lavarle, ma se intendete metterle in frigo per mangiarle la sera o magari il giorno dopo, evitate di lavarle perché tendono ad assorbire umidità e ciò le porta a rovinarsi in maniera prematura. Un ulteriore consiglio che vi do è quello di conservarle in frigo in recipienti larghi che vi permettano di non metterle una sopra l’altra, per evitare che il contatto le porti a maturare prima del tempo. Se possibile lasciate il recipiente aperto, in maniera che le fragole respirino.

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