VADO A VIVERE DA SOLO

Come creare una casa ecologica: le regole base

Le regole base per isolamento termico, riscaldamento, pannelli solari, impianto elettrico, generatori fotovoltaici, e molto altro

Svariati studiosi e ricercatori concordano nel ritenere l’aria all’interno delle nostre abitazioni più inquinata di quella esterna di ben 7/8 volte. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse mondiale rispetto all’ecologia, con la tendenza ad assumersi la responsabilità nei confronti del pianeta e dell’inquinamento prodotto dall’uomo. Questo sta portando sempre più persone a cercare di trasformare la propria casa in un ambiente sano ed ecologico.

La casa ecologica può oltretutto risultare una fonte di guadagno oltre che fonte di spesa, perché le buone abitudini, se condivise, generano un mercato in cui poter vendere il surplus ad esempio di energia che le buone abitudini ci permettono di accumulare. Deve consumare poca energia, non solo per diminuire i costi della bolletta, ma anche per impattare il meno possibile sull’ambiente.

Materiali naturali e atossici

Le case ecologiche in legno sono le più comuni, ma esistono molti materiali naturali ed ecologici che possono essere utilizzati come il sughero, il bambù, la paglia e la lana di roccia, la canapa, la calce e l’argilla.

Legno: A differenza di altri tipi di costruzione, la casa in legno ha un eccezionale potere isolante e quindi consuma poca energia; i costi di riscaldamento e di rinfrescamento, infatti, si riducono notevolmente.

Paglia: anche in Italia, si stanno diffondendo le case in paglia, realizzate con balle compresse, che richiedono tempi brevi di costruzione e costi molto contenuti. Le case in paglia hanno il vantaggio dell’impiego di un materiale completamente naturale, ecosostenibile e che non rilascia nessuna sostanza inquinante nell’ambiente. La paglia, inoltre, è un ottimo isolante acustico e un eccezionale isolante termico e assicura una bassa dispersione del calore, qualità che permette di ridurre le spese per i bisogni quotidiani di energia.

Vernici, collanti, isolanti ed altri materiali atossici hanno ridotte emissioni di sostanze chimiche pericolose per la salute come formaldeide e composti organici volatici (VOC) assicurando ambienti più salubri e regalando un migliore comfort abitativo.

Isolamento Termico

Le pareti esterne delle nostre abitazioni sono molto vulnerabili alla trasmittanza termica, ovvero disperdono molto facilmente il calore interno in inverno e consentono il surriscaldamento degli ambienti d’estate. La soluzione più ecologica ed economica sono, sicuramente, i pannelli isolanti ecologici.

Tra di essi, i migliori sono quelli realizzati in fibra di legno, sughero, fibra di cocco o legno magnesite. Si tratta di materiali provenienti, in gran parte, da scarti di lavorazione industriale e che, dunque, presentano costi estremamente competitivi rispetto a prodotti analoghi non ecologici.

Il riscaldamento

Gli impianti di riscaldamento, generalmente termosifoni e condizionatori, creano consistenti movimenti d’aria in grado di sollevare un consistente turbinio di polveri e microrganismi in grado di creare allergie e disturbi respiratori potrebbe risultare utile preferire gli impianti a pavimento. Non creano, infatti, sbalzi di temperatura o moti convettivi e utilizzano acqua a temperatura inferiore rispetto ai termosifoni normalmente utilizzati consentendo, così, di risparmiare annualmente un 20 – 25% sui costi relativi alla gestione.

Si tratta di un sistema di serpentine da installare sotto il pavimento ancorate ad un tappeto termoisolante, il tutto ricoperto da una soletta in cemento ed un normale pavimento. Un altro interessante sistema di riscaldamento è, poi, quello a battiscopa. Quest’ultimo viene montato lungo le pareti esterne e sostituisce il battiscopa tradizionale.

Risparmio Idrico

I consumi di acqua in ogni abitazione possono essere contenuti grazie a delle buone abitudini ma si può fare molto con l’installazione di sistemi a risparmio idrico, sia per quanto riguarda i sanitari che per i rubinetti. Sia in bagno che in cucina la presenza di aeratori aiuta a ridurre sensibilmente il flusso di acqua ogni volta che si apre il rubinetto, senza ridurre il getto.

Allo stesso tempo si ridurrà anche la spesa di energia per la produzione di acqua calda. Anche le docce termostatiche sono un altro modo per ridurre i consumi ed avere in cambio una temperatura costante dell’acqua e quindi un grande confort.

Per quanto riguarda i sanitari invece si possono adottare vaschette di scarico dual flush grazie alle quali si possono avere due differenti quantità di acqua per lo scarico a seconda delle esigenze, appositamente ideate per contenere gli sprechi.

Illuminazione e risparmio energetico

L’impiego di luci Led rispetto ad altre tipologie di lampade consente di abbassare drasticamente i consumi domestici per l’elettricità.

Da valutare l’installazione di lampade Led che si possono gestire in maniera avanzata, variando il colore e l’intensità dell’illuminazione per un ulteriore risparmio.

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Come si conservano le uova in sicurezza: gli errori banali da non compiere

Nella conservazione delle uova si commettono spesso degli errori che possono risultare anche pericolosi per la nostra salute

PERCHE’ SE TROVI LE UOVA NEL BANCO NON REFRIGERATO POI LE METTI IN FRIGO APPENA TORNI A CASA?

 Per evitare che si generi una condensa sul guscio in seguito agli sbalzi termici e quindi che si crei un’umidità che potrebbe facilitare lo sviluppo di germi patogeni, tra cui soprattutto la temibile Salmonella, troviamo le uova a temperatura ambiente sugli scaffali dei supermercati.

Il regolamento europeo 589 del 2008 prescrive di conservare le uova al fresco dopo l’acquisto. Ma stabilisce anche di immagazzinare e trasportare le uova ad una temperatura costante. Inoltre, stabilisce di non refrigerare prima della vendita al consumatore finale.

Conservare le uova fuori o dentro il frigorifero non influisce sulla loro sicurezza. A mettere la parola fine alla lunga diatriba tra chi sostiene che vadano conservate a temperatura ambiente e chi, invece, è convinto che il luogo perfetto sia il frigorifero, sono stati gli scienziati dei West Yorkshire Food Test Laboratories interpellati dal giornale britannico Daily Mail.

Dove posizionare le uova in frigo:

Le uova andrebbero lasciate nella loro confezione per evitare di contaminare il frigorifero con i microrganismi presenti sul guscio. Ed è meglio riporle sui ripiani centrali, piuttosto che nel portauova dello sportello per evitare che si crei condensa.

Le uova vanno lavate?

Si deve sottolineare che l’operazione di lavare le uova prima di conservarle non è corretta. Ciò perché si elimina la cuticola protettiva del guscio e si favorisce la penetrazione dei microrganismi all’interno. Se il guscio è pulito non è necessario lavarlo. Invece se è sporco basta impiegare della carta assorbente inumidita. Ma soltanto prima dell’utilizzo.

Tempi di Conservazione:

A temperatura ambiente: si conservano per 10-15 giorni d’inverno e per 4-5 giorni in estate.

Refrigerazione: se mantenute a -1°C le uova si conservano fino a 6 mesi (nel frigorifero di casa, dove la temperatura è di +4°C ed è meno stabile si possono conservare 20 giorni, un mese al massimo).

Norme igieniche

Non rompere mai il guscio dell’uovo sul recipiente in cui si lavorano tuorli ed albumi.

Non utilizzare l’uovo se durante la preparazione cadono dei frammenti di guscio dentro.

Dopo aver rotto le uova, allentare subito il guscio. Non usare uova con il guscio rotto.

Al termine dell’utilizzo, lavare sempre bene le mani, gli utensili e le superfici.

Per preparazioni crude impiegare solo uova freschissime o pastorizzate.

Nessun invito per Natale? 10 suggerimenti per trasformare le feste da soli in un’opportunità

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Ecco giunto il Natale, la festa che per eccellenza eleva il senso della famiglia e dello stare insieme. Non sempre è possibile, però,  passare il natale con le persone care.

Esistono persone sole al mondo, single, orfani, o semplicemente persone che vivono lontane dai propri cari per motivi di studio o di lavoro e non hanno la possibilità di tornare a casa per Natale. Se anche gli amici che per tutto l’anno vi hanno allietato le giornate sono spariti per ricongiungersi alle proprie famiglie, non disperate. Potete passare delle feste natalizie fantastiche anche da soli.
 
 
 
Ecco qui 10 Suggerimenti per trasformare il Natale da soli in un’opportunità:
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1.Non ignorate il Natale, addobbate la vostra casa come più vi piace, anche in maniera non convenzionale. Magari fabbricate voi stessi le decorazioni.
 
 
 
 
 
 
 
2. Fatevi dei regali e metteteli sotto l’albero, non badate a spese, viziatevi!
3. Mettete in sottofondo della musica natalizia e cantate a squarciagola.
 
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4. Se ne avete la possibilità, partite. Un viaggio è un modo ottimo per incontrare persone nuove e vivere esperienze indimenticabili.
5. Cucinate i vostri piatti preferiti o magari imparate a cucinarli attraverso dei tutorial su internet. Il prossimo Natale potreste fare colpo proprio grazie ad una ricetta imparata durante queste feste.
 
6. Fate compagnia a degli sconosciuti che sono soli come voi. Scambiate quattro chiacchiere con un senzatetto per strada o fate volontariato presso la Caritas o negli ospedali della vostra città. E’ uno dei modi più appaganti di passare il Natale.
 
7.Organizzate una maratona di film natalizi e non, armatevi anche di dolci e popcorn. Se volete qualche suggerimento per quanto riguarda i film da non perdere a Natale vi invito a leggere l’articolo sui “10 film cult natalizi da guardare e riguardare”.
 
 
 
bagno-caldo8. Fatevi un bagno caldo e ascoltate un cd che non ascoltavate da tanto tempo. Oziate.
 
9. Riprendete a scrivere il romanzo che avete messo nel cassetto mesi fa e lasciatevi trasportare dall’ispirazione.
10. Fate un piano per ripartire con slancio nel 2017.
 
 
 
 
Ultimo consiglio, se siete lontani dalle vostre famiglie, ma siete in buoni rapporti, organizzate la cena Skype, collegatevi con loro durante il cenone, magari preparate alcune delle pietanze che mangiano anche loro, e cenate tutti insieme virtualmente. Non sarà la stessa cosa, ma oggi internet permette di azzerare le distanze, almeno emotive, quindi usatelo!
 
Vi auguro una vita serena e spensierata, di mangiare senza ingrassare e di rialzarvi sempre dopo una caduta!
 
Buon Natale!
 
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Aiuto, ci sono i Ragni in casa!

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Da aracnofobica i ragni in casa per me sono un vero incubo.
Vediamo insieme come nascono, come evitare che arrivino e come mandarli via. 
 
Per un lungo periodo sono stata convinta che i ragni semplicemente comparissero in casa, magicamente, forse creati dalla polvere. Li temo, ma li rispetto, perché sono gli animali che hanno avuto meno trasformazioni evolutive, esistono praticamente da sempre. Recentemente è stato scoperto dagli scienziati il fossile di un ragno di 165 milioni di anni fa. Il più grande ragno mai scoperto. Interessante sapere che gli scienziati sono persino riusciti a determinare il genere dell’animale, femmina adulta. I Ragni sono gli Ingegneri del mondo animale,  sono in grado di creare strutture magnifiche.
 
 
Momento Superquark.
 Il Ragno ha otto zampe, non è un insetto, perché gli insetti ne hanno sei, è un’aracnide. E’ un’ invertebrato, sulle zampe ha due piccole unghie per camminare sui fili della ragnatela (un po’ come gli elefanti della filastrocca, che trovavano la cosa interessante). Per costruire una ragnatela producono un liquido gommoso che crea dei fili, che poi vengono intrecciati e formano una cordicella, così da creare il filo unico della ragnatela. Questo filo è circa mille volte più sottile di un capello, ma è molto più resistente. I ragni fabbricano la ragnatela per catturare gli insetti, che rappresentano il loro pasto preferito. 
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Come nascono i ragni? I ragni nascono dalle uova, normalmente mamma ragno deposita le uova sulla ragnatela. Le uova si trovano nei bozzoli sulle ragnatele, ed è così che poi si formano tanti altri ragnetti che poi gironzolano per casa e ne formano altri ed altri ed altri. I ragni appena nati sono già capaci di tessere la tela. Nelle nostre case il più pericoloso da trovare è il Ragno Violino che genera delle ferite di difficilissima cicatrizzazione, tanto da richiedere mesi e mesi di cure. Per fortuna basta controllare la biancheria e le scarpe prima di indossarle perché morde generalmente quando non ha via di scampo, quindi solo quando intrappolato. Sono animali estremamente timorosi, preferiscono scappare e nascondersi nella tana, anziché affrontare un potenziale pericolo.
 
Fine momento Superquark. Grazie a questa premessa cosa abbiamo capito? Primo che i ragni sono bruttissimi e che io se ne vedo uno scappo di casa, ma questo non è importate ai fini della nostra battaglia contro di loro, la cosa importante che possiamo dire è che i ragni nascono dalle ragnatele, quindi se vogliamo evitare che si riproducano dobbiamo ELIMINARE LE RAGNATELE, ogni volta che ne vediamo una.
 
 
Un rimedio efficace è quello di BLOCCARE LE VIE D’ACCESSO, fori, crepe nei muri, battiscopa non perfettamente allineati. Il ragno può essere stimolato ed entrare nell’abitazione semplicemente per ragioni di temperatura più confortevole o perché gli angoli delle finestre sono particolarmente comodi per fissare la ragnatela. Rimuovere le condizioni vantaggiose per questo scopo non farà altro che concentrare le attenzioni dell’aracnide altrove.
Per quanto brutti, i ragni non si avvicinano né al cibo né tantomeno a noi, ed hanno un punto debole, LA LAVANDA e LA MENTA PIPERITA.  Trovate in erboristeria l’olio essenziale puro al costo di 6 euro, quindi potete realizzare dei comodi e profumatissimi repellenti naturali. I ragni sono aracnidi molto puliti, utilizzano i pedipalpi (le due “zampe anteriori”) per assolvere diverse funzioni, come  la manipolazione del cibo ovvero mosche, moscerini e zanzare, quindi non entrerebbero mai in contatto con ambienti contaminati. Gli oli essenziali, così come l’olio di Neem, sono visti come contaminanti e proprio per questo riescono ad allontanare i ragni.
 
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Per quanto io li detesti, non mi piace che muoiano, per questo mando avanti qualche coraggioso per prenderli e portarli fuori casa. In caso vogliate liberarvene, ecco due rimedi naturali:
LA FARINA FOSSILE. Attenzione che sia ad uso entomologico e non enologico, la trovate su internet o nei negozi di articoli per acquari o negozi di articoli per il vino. La trovate anche in spray ed è utile anche contro gli insetti, comprese blatte e scarafaggi. Questa polvere viene ricavata da un fossile naturale di una creature acquatica , la diatomea. Non reca danni a persone o animali, quando il ragno l’attraversa si provoca dei tagli che causano perdita di fluidi e la morte. Puoi spargerla intorno al perimetro della tua casa internamente.
Un’altra soluzione è L’ACETO, che contiene acido acetico, che brucia i ragni al contatto. Potete spruzzarlo negli angoli, perché pare che il solo odore basti per combatterli, oppure spruzzarlo direttamente su di loro per ucciderli. 
 
Cerchiamo di prevenire che arrivino, così da non doverli uccidere, questi animali timidi e riservati, hanno solo lo svantaggio di essere nati molto, molto, molto brutti. 
 
Ek
 
 
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Pareti spoglie? “Vestitele” con un quadro

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Siete già da qualche settimana nel vostro nuovo appartamento. Vi guardate intorno, la cucina c’è, il bagno pure, la camera da letto idem, il televisore con tutta la pay tv esistente sul pianeta è istallato.  Eppure non siete ancora convinti del tutto, vi sembra che manchi qualcosa. Ecco, sì, le pareti sono troppo spoglie.

Quale miglior modo per personalizzare la vostra nuova casa che appendere qualche quadro alle pareti? Non ci soffermeremo sui temi delle opere d’arte che sceglierete, anche qualche poster di super eroi potrebbe essere una buona soluzione, soprattutto se avete in programma di invitare a cena qualche sensuale ragazza nerd.

SCEGLIETE DOVE POSIZIONARE IL QUADRO

Non appendete tanto per appendere, fate qualche veloce considerazione sull’ambiente che volete arredare. Vi consiglio di farvi aiutare da un’altra persona che posizionerà il quadro nel punto che avete preventivamente scelto. In questo modo potrete allontanarvi e guardare con occhio critico da più angolazioni se avete assegnato all’opera d’arte la collocazione migliore possibile. Appendete il quadro ad almeno 160 cm dal pavimento.

COSA VI SERVE?

  • 1 Metro (vi consiglio quello rigido che usano i muratori, è molto più comodo e facile da usare di quello a scatto che tante volte ci ha ferito le dita da piccini)
  • Chiodi ( le dimensioni dipendono dal peso e dalle dimensioni del quadro che volete appendere)
  • Martello
  • Livella a bolla d’aria
  • Matita

COME PROCEDIAMO?

Una volta scelta la posizione del dipinto dovete considerarne le dimensioni. Nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di un quadro con una cornice davvero massiccia e pesante o di una lunghezza considerevole, vi basterà mettere un solo chiodo alla parete. Calcolate che fino a 10 kg di peso vanno benissimo i chiodi da 5 cm.

Tracciate un segno con la matita in corrispondenza del centro della cornice, se volete essere precisissimi utilizzate il metro. Quello è il punto dove andrete a battere il vostro chiodo. Puntatelo sul segno che avete delineato con la matita e inclinate leggermente il chiodo verso l’alto, in modo da formare un angolo di 45° circa fra la parete e il chiodo stesso. State certi che questo accorgimento darà maggiore stabilità al quadro. Ora dovete battere in maniera decisa con il martello sulla testa del chiodo. Aprite il gancio dietro il quadro e fateci passare il chiodo.

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Prendete la livella a bolla d’aria e posizionatela sopra la cornice superiore, dovete fare in modo che la bolla sia perfettamente al centro della livella (il centro è delineato da due righe, tranquilli). Non appena avrete raggiunto questo equilibrio sarete certi che il vostro quadro è dritto.

Godetevi il vostro ottimo lavoro, apprezzabile quasi quanto quello del pittore stesso. Non trovate che la vostra casa sia già molto più calda e accogliente?

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Come risparmiare sui riscaldamenti: 9 suggerimenti facili da eseguire

Consigli utili e semplici da mettere in pratica per combattere l’ansia da apertura della bolletta: ecco come risparmiare sul riscaldamento della casa

Alzi la mano chi non ha ancora acceso i riscaldamenti quest’anno. Chiunque sia rimasto con il braccio abbassato è un bugiardo o probabilmente vive alle Maldive.

Purtroppo, soprattutto di questi tempi, riuscire ad ottenere un risparmio significativo sulla bolletta del gas non è semplice, anche perché di anno in anno i costi aumentano in maniera vertiginosa.

Oggi proviamo a mettere in pratica alcune semplici strategie che potrete adottare sin da subito. Vediamole insieme!

ESEGUITE LA MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO

Potrà sembrarvi scontato, ma è davvero molto importante essere ligi su questo punto. Ne va della vostra sicurezza e del vostro portafoglio. Chi non effettua la manutenzione può incorrere in una multa che parte dai 500 euro in su. Vale la pena rischiare?

TENETE LA TEMPERATURA PIù BASSA

La normativa vigente permette di tenere la temperatura nella propria abitazione fino a 22 gradi, ma 19-20 gradi sono più che sufficienti per mantenere una temperatura ottimale per la vostra salute. Inoltre, considerate che per ogni grado in meno, il risparmio varierà dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.

IL SOLE E’ VOSTRO ALLEATO

Cercate di cambiare aria alle stanze nelle ore più calde della giornata. Aprite le ante delle finestre e le tende in modo da sfruttare il calore del sole per scaldare le stanze.

AFFIDATEVI AI CRONOTERMOSTATI

Pensate che bello sarebbe poter tornare a casa dal lavoro e trovare la vostra abitazione avvolta dal tepore e da una temperatura mite e temperata. Esistono ormai da anni degli strumenti (i cronotermostati) che permettono di impostare gli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento. In questo modo potrete anche svegliarvi e fare colazione all’alba con un calduccio da coccola estrema.

ATTENZIONE AL CAMINO E ALLE TAPPARELLE

Si tratta di due punti di grande dispersione di calore. Per quanto concerne le tapparelle è importante isolare adeguatamente il cassetto degli avvolgibili sopra la finestra. A meno che non utilizziate il camino per riscaldare tutta casa, sarebbe bene isolarlo durante l’inverno con degli appositi palloncini.

NON COPRITE I TERMOSIFONI

Non vi stiamo consigliando soltanto di non metterci più i vostri asciugamani ad asciugare in caso di bisogno, ma più che altro di non coprire i termosifoni con mobili e tende che contribuirebbero a far disperdere il calore verso l’esterno, soprattutto se la parete sulla quale è attaccato il termosifone è rivolta verso il terrazzo o il giardino. Se così fosse, sarebbe bene provare ad isolarla con piastre riflettenti o istallando del materiale isolante.

UTILIZZATE I PARASPIFFERI

Munirsi di paraspifferi, magari anche graziosi, è uno dei metodi più economici per limitare lo spreco di calore. La vostra cervicale ringrazierà.

SOSTITUZIONE IMPIANTO

Se il vostro impianto ha superato i 20 anni, sarebbe bene valutarne la sostituzione. Pensate eventualmente anche a metodi alternativi come le stufe a pellet o, ancora meglio, ai pannelli solari. Se la vostra casa appartiene a una classe energetica molto bassa, valutate un cappotto isolante per le pareti.

CHIUDETE LE STANZE INUTILIZZATE

Se avete delle stanze che non utilizzate mai, tenete sempre le loro porte chiuse, in modo da limitare la dispersione di calore al loro interno.

Come avete visto, basta semplicemente un po’ di buona volontà per ottenere un duplice beneficio, temperatura ideale in casa per il vostro benessere e portafoglio più gonfio per il vostro divertimento.

MFC

8 Cose sulla candeggina che devi assolutamente sapere

Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie

Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA! 

Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?

VERITA’, FALSI MITI  E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:

1.      La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.

2.      Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.

3.      Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.

4.      Non elimina batteri e muffe,

5.      RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.

6.      Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.

7.      Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.

8.      ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.

ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA

Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.

ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):

Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue sporeE’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).

Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.

Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.

CANDEGGINA DELICATA acqua ossigenata 26v (7%)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 400ml acqua distillata + 1 cucchiaino di acido citrico

Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.

DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 34g acqua distillata + 25g acido citrico

ANTI MUFFA PER I MURI  (elimina spore) acqua ossigenata 50v

Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)

PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE

Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.

ALTRI RIMEDI NATURALI:

BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.

PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.

Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.

RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.

DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.

PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.

L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.

Ek.

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Foto: donnaglamour.it

Come conservare la frutta, è possibile congelarla?

La frutta fresca ha una maturazione piuttosto veloce, vediamo come possiamo rallentare questo processo con dei semplici trucchi

Fare la spesa non è certamente fra le attività preferite di chi vive da solo, a meno che non sia una scusa per recarsi al supermercato con lo scopo di incontrare potenziali partner. Le nostre nonne e mamme vanno a fare la spesa anche tutti i giorni, per molti dei neo emancipati, invece, è molto più pratico limitarsi ad una sola volta a settimana, nella quale si fa una bella scorta di cibi pronti e di cibi freschi.

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, si possono sfruttare alleati fedeli come il microonde e il freezer per avere sempre a portata di mano una soluzione per le nostre serate in cui la fame è tanta, ma la voglia di cucinare è quasi inesistente.

COME CONSERVARE LA FRUTTA

Cominciamo subito col dire che può essere saggio fare scorta di scatolame e di altri prodotti che non si deteriorano, ma per quanto riguarda i prodotti freschi, in particolar modo la frutta, meglio non esagerare con le quantità. La frutta fresca, infatti, ha una maturazione abbastanza veloce. Come possiamo rallentare questo processo di deterioramento?

I tempi variano molto in base al tipo di frutta che prendiamo in considerazione. Se abbiamo intenzione di consumare la nostra razione di vitamine giornaliere con regolarità, non abbiamo bisogno di mettere in frigo banane, mele, pere e kiwi. Certo è che riporre questa frutta nel cassettone apposito del frigo vi permetterà di guadagnare qualche giorno in più.

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Se utilizzate il classico cesto, ricordate di non mettere a contatto le mele con altra frutta, questo perché il frutto preferito da Biancaneve sprigiona il gas etilene che contribuisce all’invecchiamento della frutta.

In particolare gli agrumi possono essere conservati fuori dal frigo per una settimana senza il rischio di doverli buttare. E’ importante che al banco ortofrutticolo scegliate arance, pompelmi, mandarini e limoni duri e senza ammaccature. Poneteli in un luogo aperto e fresco, lontano da fonti di calore.

Il loro punto debole è che sono soggetti al proliferare della muffa. Quando, tastandoli, li sentirete troppo morbidi, è il momento di preparare una bella spremuta ricchissima di vitamina C. Potete tranquillamente fare un mix e spremere insieme anche agrumi diversi.

Uno dei frutti più amati dai ragazzi di tutto il mondo è sicuramente la banana, perfetta per uno spuntino energetico prima dello studio o della palestra. Quando troviamo un’offerta conveniente tendiamo a comprarne anche dieci alla volta e rischiamo di vederle annerirsi sotto i nostri occhi. Oltre a poterle riporre nel cassettone del frigo, un trucco efficace per guadagnare un paio di giorni di vita è quello di avvolgere il gambo in una pellicola di plastica, in questo modo impedirete alla maturazione, che parte dal gambo, di raggiungere il resto del frutto.

Il famigerato pomo rosso presente in numerose fiabe e leggende è uno dei frutti maggiormente presente sulle nostre tavole. Stiamo ovviamente parlando della mela. Fondamentale, come per gli agrumi, è la scelta al supermercato. Una mela danneggiata tenuta vicina ad altre perfette, le può danneggiare facendole maturare in tempi molto più brevi. Vi consiglio di sbucciare quella nella condizione peggiore e di mangiarla subito, o comunque di separarla dalle altre. Se mettete le mele nel cassettone del frigo, state certi che si manterranno in ottimo stato per 2/3 settimane.

E’ POSSIBILE CONGELARE LA FRUTTA?

Prendiamo in considerazione un altro frutto particolarmente apprezzato, perfetto per guarnire torte a base di crema pasticcera, ma non solo. Scommetto che avete indovinato subito, mi riferisco alle fragole, perfette come dessert sia con la classica panna montata che con lo zucchero o, per i più salutisti, condite solo con del succo di limone. Possiamo gustare questo frutto soltanto per un limitato periodo d’estate, a meno che non ricorriate all’aiuto del congelatore, in modo da poterle mangiare anche d’inverno.

Se comprate le fragole in vaschetta controllate sempre bene che siano tutte integre, nel caso ne troviate qualcuna ammuffita o ammaccata, liberatevene subito in modo da non rischiare che contaminino quelle buone.

Uno dei nemici peggiori di questo frutto è l’acqua o meglio l’umidità. Ovviamente se avete intenzione di mangiarle nell’immediato fate bene a lavarle, ma se intendete metterle in frigo per mangiarle la sera o magari il giorno dopo, evitate di lavarle perché tendono ad assorbire umidità e ciò le porta a rovinarsi in maniera prematura. Un ulteriore consiglio che vi do è quello di conservarle in frigo in recipienti larghi che vi permettano di non metterle una sopra l’altra, per evitare che il contatto le porti a maturare prima del tempo. Se possibile lasciate il recipiente aperto, in maniera che le fragole respirino.

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La Supereroina degli smacchiatori\ La Trielina

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Se siete arrivati ad usare la Trielina vuol dire che siete dei tipi audaci, ma soprattutto che avete bisogno di un aiuto portentoso per salvare un capo al quale siete particolarmente affezionati.

Normalmente viene utilizzata come solvente industriale, spesso anche nelle lavanderie ed infatti è fra gli odori che le caratterizza.

Prima di tutto, che cos’è la Trielina o Tricloroetilene? 
E’uno smacchiatore che serve sia per mandare via le macchie dai tessuti, sia per eliminarle dalla pelle, ma dobbiamo fare MOLTA MOLTA ATTENZIONE a come la usiamo. E’ l’ultima spiaggia prima di buttare il capo macchiato, non dovete usarla come prima soluzione.  A tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo sulle macchie impossibili da togliere dove troverete le soluzioni per eliminare qualsiasi tipo di macchia. 
 
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La Trielina è uno degli smacchiatori e degli sgrassatori più potenti del mondo, toglie grasso, olio e vernici in maniera veloce e senza lasciare la minima traccia. E’ utile su cotone  e lana e per togliere il grasso dalle superfici, ma non dobbiamo MAI utilizzarlo su tessuti delicati perché li rovinerebbe per sempre. In più è anche altamente tossica. Bene ora che vi ho spaventati a sufficienza possiamo iniziare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per questa missione ci serviranno: Trielina, tuta protettiva ( o grembiule), guanti e mascherina, un panno rigorosamente bianco.
 
    1. Quando si lavora con la trielina bisogna lavorare all’aperto o se non è possibile aprire tutte le finestre.
    1. Ricordate che la trielina ha la tendenza a scolorire i tessuti, quindi prima di utilizzarla su una macchia effettuate una prova mettendo un po’ di prodotto in una parte piccola ed invisibile del capo, perché una volta tolto il colore sappiate che è irrimediabile.
  1. La macchia va trattata sottosopra, cioè dovete mettere il capo alla rovescia e smacchiare prima la parte interna del capo, una volta che la macchia sul rovescio del tessuto è sparita potete metterlo al dritto e con estrema delicatezza lo smacchierete definitivamente. 
      4. Prendete lo straccio bianco, imbevetelo nella trielina e poi sfregate la parte dell’indumento da smacchiare, ovviamente non dimenticate di  indossare i guanti durante tutta l’operazione. 
 
      5. Una volta smacchiato, mettere il panno all’aria per consentire alle sostanze chimiche ancora presenti sul corpo di disperdersi all’esterno. Non   indossare l’abito subito dopo averlo smacchiato e non mettetelo al sole.
 
      6. Riporre la Trielina in un luogo privo di fonti di calore e luce ed ovviamente lontano da bambini ed animali. 
 
Può essere utilizzata anche durante la stiratura sui colli ed i polsini delle camicie, mettendo in una tazza una soluzione di acqua e trielina ( in rapporto 6 a 1) , ed immergendoci un panno bianco strizzato tamponando fino a quando la camicia non risulta pulita e la macchia sparita.
 
 
Chicca in più? Ottima anche per trasferire immagini da una rivista ad un tessuto, per personalizzarlo.  Si mette il pezzo di giornale capovolto sul foglio o sul tessuto bianco e poi si tampona con ovatta inzuppata di trielina.
 
Consigli generali per togliere le macchie:
    1. leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
    1. fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
    1. non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
    1. per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
  1. per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.

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Ricette facili: Castagne al forno, un trucco che vi farà impazzire

Ecco a voi per la rubrica “Cucina facile con Erika” una semplice ricetta per gustare le castagne evitando di perdere troppo tempo a sbucciarle

Ah l’autunno, le foglie cadono, il primo freddo arriva e soprattutto arriva il desiderio di mangiare le caldarroste.
Non so voi, ma a me piacciono da morire, ma odio quando rimane attaccata la pellicina o non si aprono correttamente. Così voglio condividere con voi la ricetta perfetta per cucinarle in casa.
Quindi senza ulteriori chiacchiere procediamo con una nuova puntata di “cucina facile con Erika”.


Prendete le castagne, intagliatele per metà della loro ampiezza sulla parte bombata, con un taglio di circa 2 cm, senza tagliare a metà la castagna. E mettetele in ammollo in acqua fredda per almeno due ore.
Aggiungete un cucchiaio di sale grosso.
Incidere le castagne è fondamentale, in caso contrario scoppieranno nel forno.

Tenere le castagne in ammollo renderà l’operazione di sbucciarle più facile.


Passate due ore accendete il forno a 200 gradi ventilato.
Scolate le castagne e mettetele sulla carta forno.
Infornate le castagne, ogni 8/10 minuti smuovete la teglia facedo rotolare le castagne, così da non farle bruciare sotto.


Dopo 30 minuti le castagne saranno cotte. Per accertarsi della cottura, sbucciate una castagna ed assaggiatela.
Fate attenzione alle castagne più grandi, che ci metteranno più tempo.
Una volta tolte dal forno chiudetele in un canovaccio oppure mettere in un sacchetto del pane.


Io mi aiuto con la presina per aprirle da calde, in generale è più facile sbucciarle quando sono ancora calde.
E questo è tutto.

Il consiglio in più: se le dita si sono annerite sbucciando le castagne, strofinate con del limone.

Ps. attenzione alla dieta:
anche se non contengono colesterolo, 100 grammi di castagne bollite forniscono circa 120 calorie al nostro organismo, quelle arrostite 193 calorie mentre quelle secche 287 calorie.