Garbage can model

La teoria del “cestino dei rifiuti”, il metodo decisionale che ancora non hai provato

C’è chi tira la monetina, chi lancia penne in un barattolo, chi decide in base alla maggioranza in un sondaggio e c’è chi si affida all’oroscopo.

C’è però un particolare sistema decisionale, definito, con un’accezione chiaramente provocatoria, modello del garbage-can (o «cestino dei rifiuti»).

In questo modello a «cestino dei rifiuti» una decisione è il risultato raggiunto, o anche l’interpretazione ricavata, da quattro differenti tipologie di corsi d’azione, che scorrono, in modo relativamente indipendente ed autonomo, all’interno dell’organizzazione.

La nostra attenzione va qui alle interazioni che si determinano tra quattro di tali corsi d’azione:

1.     i problemi, che vengono continuamente rilevati nel corso del tempo (es. frustrazioni sul lavoro, carriera, relazioni di gruppo, distribuzione dello status, aspetti economici, ecc.);

2.     le soluzioni, che sono costantemente prodotte in risposta ai problemi che la vita quotidiana propone;

3.     i partecipanti, che vanno e vengono nel corso del tempo e il cui grado di coinvolgimento alle decisioni può variare in funzione della natura del problema di volta in volta trattato;

4.     le opportunità di scelta, ovvero particolari situazioni o contesti in cui ci si aspetta che l’organizzazione decida (es. la firma di un contratto, l’assunzione di una persona o la costituzione di un gruppo di lavoro).

Tali flussi sono relativamente indipendenti l’uno dall’altro e la decisione è il risultato della loro fortuita combinazione.

La metafora che viene pertanto proposta è la seguente: la decisione, o come viene chiamata nella fattispecie, l’opportunità di scelta, è paragonabile ad un “cestino dei rifiuti” in cui problemi, soluzioni e decisori sono gettati dentro man mano che vengono generati.

È in questo senso che si può considerare la decisione come il risultato della combinazione casuale di un problema e una soluzione che vengono messi assieme da uno dei tanti decisori che casualmente è stato (o si è) coinvolto nella decisione.

Una caratteristica molto importante che emerge, è il non necessario accoppiamento tra problemi e soluzioni; non sempre cioè le alternative scelte contribuiscono a risolvere il problema per il quale erano state formulate.

Questo si verifica perché le decisioni finali vengono effettuate quando la combinazione di problema, soluzione e decisori è tale da rendere possibile e sufficientemente credibile l’azione.

Può allora accadere che, ad esempio, la soluzione scelta contribuisca a risolvere problemi che si sarebbero manifestati di lì a poco tempo (prima cioè che essi vengano identificati e definiti).

In tale prospettiva, il garbage-can model, non si propone di definire un metodo scandito da fasi distinte che porti alla risoluzione dei problemi organizzativi, ma permette di ricostruire ex-post la configurazione di decisioni e processi relativi a contesti contraddistinti dagli elementi caratterizzanti le anarchie organizzate.

Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!