Incendi in Amazzonia: qualcuno fermi Bolsonaro!

POLMONE VERDE DELLA TERRA

L’amazzonica, con i suoi 5,5 milioni di kmq è la più foresta pluviale più estesa del mondo. Viene soprannominata il polmone verde della Terra in quanto produce il 20% dell’ossigeno del nostro pianeta.

E’ in grado di assorbire annualmente circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. E’ normale, quindi, che la serie di incendi che la sta devastando stia mettendo a serio rischio la lotta ai cambiamenti climatici portata avanti da scienziati e ambientalisti.

L’AMAZZONIA BRUCIA

La foresta amazzonica è una fonte fondamentale di ossigeno per l’intero pianeta e si erge a baluardo contro la produzione di gas serra. Senza di essa l’inquinamento globale sarebbe a livelli quasi intollerabili per l’uomo.

L’incendio di incredibili dimensioni che la sta devastando non può preoccupare soltanto i brasiliani, ma dovrebbe allarmare gli abitanti di tutto il mondo.

Per rendere l’idea della portata della catastrofe, vi basti pensare che il fumo ha oscurato il cielo di San Paolo del Brasile, città che si trova a 2700 km dall’epicentro dell’incendio.

Il presidente verdeoro Bolsonaro minimizza: “I roghi nel polmone verde del mondo non sono al di sopra della media degli ultimi 15 anni e, comunque, non possono servire come “pretesto per imporre sanzioni internazionali” contro Brasilia“.

I leader del mondo stanno prendendo una posizione dura nei suoi confronti di Bolsonaro, supportata da numerosi report in materia: da gennaio a fine agosto sono stati registrati 72.000 incendi nella foresta brasiliana. L’incremento rispetto allo scorso anno è dell’84%.

L’ORIGINE DEGLI INCENDI

La stagione secca terminerà a novembre, ma nella stragrande maggioranza dei casi è l’uomo l’artefice dei roghi che poi danno vita agli incendi di grosse dimensioni. Spesso si tratta di roghi dolosi, appiccati per favorire coltivatori o allevatori del luogo che hanno bisogno di terra da coltivare o dove far pascolare il bestiame.

La faccenda assume dei contorni grotteschi quando il presidente Bolsonaro accusa le organizzazioni ambientaliste di aver appiccato gli incendi come vendetta nei suoi confronti per aver tagliato i fondi pubblici per la loro attività.

Il parossismo si è raggiunto lo scorso 10 agosto, data in cui è stato istituito il “giorno del fuoco” nella città di Novo Progreso, nello stato del Parà, che fa parte della macro regione amazzonica.

Sarebbero state diminuite anche le sanzioni per chi compie atti di disboscamento illegale, favorendo in questo modo le iniziative illecite delle società di produzione di legname.

Il dato più allarmante riguarda proprio il disboscamento. Dall’inizio dell’anno, con l’avvento di Bolsonaro, sono stati disboscati 1345 kmq di foresta, l’equivalente di tre campi di calcio al minuto.

FERMIAMO BOLSONARO!

I potenti della Terra hanno dichiarato, tramite Macron, che affronteranno il tema degli incendi in Amazzonia durante il G7 di Biarritz in Francia.

L’augurio è che si prendano provvedimenti efficaci, tempestivi e duraturi nei confronti di un individuo che sta dimostrando di avere a cuore più i meri affari economici che la salute e la salvaguardia dell’intero pianeta.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!