“Non ce la faccio più a mangiare, quando finiscono queste feste”? Ce l’abbiamo fatta finalmente, siamo usciti dal periodo delle abbuffate e non c’è tempo da perdere perché la prova costume è dietro l’angolo.
Oggi conosceremo degli alleati per perdere un po’ di peso e per combattere la ritenzione idrica. Vi anticipo subito che non si tratta di mistici guaritori o guru dai poteri soprannaturali, ma di tisane drenanti e depurative.
Quello che voglio intendere è che per ottenere un corpo da favola dovrete fare affidamento soprattutto su un’attività fisica intensa e su una regime alimentare controllato.
Le tisane drenanti sono preparati a base di erbe che vengono messe in infusione in acqua calda e poi filtrate. Il sapore potrebbe non essere estremamente dolce, ma guai a versare nella vostra tazza fumante zucchero o miele. E’ ammesso il succo di limone.
L’effetto principale di tali bevande è quello di eliminare la sensazione di gonfiore addominale e di diminuire la ritenzione idrica.
Sono molto indicate anche per la cellulite, per il gonfiore degli arti inferiori e per eliminare le scorie in eccesso.
In base al tipo di pianta utilizzata per la preparazione, la tisana avrà effetti diversi.
Tisana alla betulla
Le foglie di betulla sono ricche di flavonoidi, vitamina C e acido caffeico. Le tisane preparate con questa pianta hanno non solo proprietà diuretiche e depurative, ma anche antinfiammatorie.
La tisana alla betulla è l’ideale per prevenire l’accumulo di adipe e per combattere la tanto odiata buccia d’arancia. E’ estremamente consigliata anche a chi soffre di calcoli renali.
Viene consumata soprattutto d’inverno in quanto si tratta di un rimedio estremamente efficace contro raffreddore, mal di gola e catarro.
PREPARAZIONE: mettete dell’acqua a bollire e nel frattempo tritate in pezzi più piccoli possibile le foglie di betulla. Aggiungete il trito e lasciate bollire per almeno 5 minuti. Calcolate indicativamente un cucchiaio di erbe per tazza.
Dopodiché filtrate con un colino. E’ preferibile bere la tisana calda, ma potete anche conservarla per consumarla durante la giornata. Non andate oltre le tre tazze al giorno e in una decina di giorni noterete già a primi miglioramenti sulle vostre gambe.
Tisana al finocchio
E’ senza dubbio quella più conosciuta, ma vediamo insieme quali sono i suoi benefici principali.
La tisana al finocchio è un antispasmodico naturale, particolarmente indicato per chi soffre di colon irritabile, flatulenza e crampi addominali.
Viene utilizzata spesso dalle donne alle prese con i dolori del ciclo mestruale.
Combatte la ritenzione idrica ed è un’alleata preziosa per chi vuole perdere peso. Le sue proprietà antibatteriche sono molto utili per guarire le infiammazioni del cavo orale.
PREPARAZIONE: se utilizzate le foglie fresche la preparazione è molto simile alla tisana alla betulla. L’unica differenza è che le foglie di finocchio vanno lasciate a macerare in infusione per almeno 15/20 minuti e poi filtrate tramite colino.
Se utilizzate i semi di finocchio, la preparazione cambia sensibilmente. Inserisci in un mortaio un cucchiaino di semi di finocchio e inizia a pestarli. Raccogli la polvere grossolana che ne deriva e depositala in un colino, versaci una tazza di acqua bollente e lascia in infusione per 10 minuti.
Se ne avete preparata troppa e non avete voglia di berla tutta, vi consiglio di utilizzare la tisana per impacchi sugli occhi gonfi o affetti da congiuntivite.
Imbevete un batuffolo di cotone nella tisana tiepida e ponetelo sopra le vostre palpebre per una decina di minuti. Noterete un attenuamento del gonfiore e una sensazione di benessere oculare.
Oggi parleremo di una valida alternativa alla plastica, eco sostenibile e che fa bene all’ambiente.
Il tema dell’invasione della plastica nei fondali marini e più in generale in tutto il nostro pianeta è molto caldo in questo periodo. Si stanno cercando soluzioni per poter salvaguardare la vita della flora e della fauna, messa a repentaglio da una produzione sempre maggiore e da uno smaltimento errato di questo materiale. L’obiettivo più immediato è quello di riciclarla in maniera intelligente ed efficiente. Nel frattempo ci chiediamo se anche noi possiamo fare qualcosa di concreto.
GLI SVANTAGGI DELLO SPAZZOLINO IN PLASTICA: Non ci metteremo ad elencare gli infiniti svantaggi di questo materiale, basti pensare che gli spazzolini in plastica dura hanno un pesante impatto ambientale (la plastica deriva dal petrolio) e nel giro di 3 mesi diventano pessimi rifiuti indifferenziati. Manico e setole non si riciclano.
Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di cambiare la testina mantenendo il manico, così da ridurre la plastica non riciclabile. Il problema è che di solito testine e spazzolini sono acquistati in imballi di plastica più grossi di loro. La testina va comunque gettata nell’indifferenziata e alla lunga, rimane sempre un po’ di sporco tra testina e manico (bleah).
Come fare? Abbiamo deciso di provare spazzolini 100 % biodegradabili e compostabili, in bambù.
GLI SVANTAGGI DEL BAMBOO: La provenienza del bambù, non è proprio a km zero. Viene infatti da piantagioni della Cina. Una marca, la Tea Natura, ha richiesto le schede tecniche agli amici orientali, sulle quali si legge che non vengono usati concimi chimici, fertilizzanti, né pesticidi. Ma Tea Natura ammette di non essere mai andata a controllare. Si potrebbe pensare a delle piantagioni di bambù in Italia, biologiche e sostenibili, o ad un altro materiale biodegradabile tutto made in Italy.
I VANTAGGI DEL BAMBOO: Vanno cambiati ogni 2-3 mesi, come i normali spazzolini e si possono sotterrare in giardino o buttare nel compost dopo aver tagliato via le setole. Anche il packaging è sobrio e sostenibile, fatto con carta riciclata. Il prezzo al pubblico è di 3 euro a spazzolino, per quantità più elevate il costo è un po’ inferiore.
Io li ho presi su amazon a 1,40 euro l’uno. Il bambù, spiega la ditta produttrice, è la pianta con il miglior rapporto di resa legno per ettaro e non ha bisogno di fertilizzanti per la coltivazione. Ha grossi effetti di riduzione di CO2 dal momento che incamera quattro volte le emissioni di un gruppo di alberi di dimensioni simili. Inoltre, il bambù è naturalmente resistente ai batteri quindi è difficile che pericolosi germi prendano albergo nel nostro spazzolino ecologico. Risulta quindi una pianta sostenibile per l’ambiente. Le setole sono inserite a forza e non trattenute da colle sintetiche, è il maggiore spessore della piegatura che le trattiene nel foro. Se ve lo state chiedendo le setole sono morbide, diciamo che può equivalere ad una setola media di plastica.
Modo d’uso: si consiglia di asciugare lo spazzolino dopo ogni lavaggio e di sostituirlo ogni 2-3 mesi. Sappiate che è possibile personalizzare il manico dello spazzolino!
IL COSTO: Magari qualcuno può obiettare che il costo sia più alto rispetto a quelli tradizionali in plastica, anche se 2/3€ è un prezzo quasi in linea con quello degli spazzolini di plastica del supermercato. Inoltre, su quelli in plastica, non viene calcolato il costo di smaltimento e inquinamento, che tornerà come un boomerang e che quindi pagheremo sotto un’altra forma (tasse rifiuti, inquinamento, ecc.…).
Esistono anche altre marche, acquistabili on line, di spazzolini in bambù, ma tutti provengono dalla Cina e alcuni di questi non hanno setole compostabili: Hydrophil, biodegradabile al 96%. Un prodotto completamente vegan e formato da un manico in bambù e da setole in plastica biologica e biodegradabile (nylon 4), ma non compostabile. Bogobush: uno spazzolino fatto e ideato negli USA e realizzato interamente in bambù dipinto con colori ad acqua e con setole in nylon biodegradabile (che a differenza del tradizionale nylon, per decomporsi impiega meno di un anno). Anche questo non è compostabile. Carina l’iniziativa della società (Do LLC) che per ogni BogoBrush acquistato, ne donerà uno in beneficenza a persone bisognose di Detroit, Atlanta e Minnesota.
L’articolo finisce qui, sperando di esservi stata utile vi lascio con un’ultima considerazione. Il mondo non finisce all’interno del recinto di casa nostra, ma è molto più vasto e meraviglioso e non possiamo sempre pensare che qualcun altro risolverà il problema del quale noi siamo parte. Quando esistono soluzioni che portano al bene di tutti, anche se dobbiamo spendere 1 euro in più ogni tre mesi, dovremmo provare a fare le brave persone ed impegnarci tutti.
Consigli utili per affrontare uno degli stati d’animo più conosciuti e diffusi nella società moderna, la pigrizia, fedele compagna di pisolini
“Pigrizia: l’abitudine di riposarsi ancor prima di essere stanchi.” – (Jules Renard)
Ah la pigrizia, in questo periodo, chi più chi meno, è stato assalito da colei che riesce a far spiaggiare sui divani anche i più duri combattenti. E’ sempre lei che vi vorrebbe convincere a non leggere questo articolo, ma DOVETE LEGGERLO!
Scartati i fattori ormonali o altri problemi organici, dobbiamo comprendere cosa soggiace al nostro stato d’animo. Vi ricordate quella filastrocca sulla pigrizia che veniva spesso insegnata alle scuole elementari? Com’è che faceva?! Ah sì, eccola qua:
“La Pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Prese l’acqua, accese il fuoco,
si sedette e riposò
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la Pigrizia se ne andò.”
Quante volte arrivati a fine giornata ci rendiamo conto di non aver concluso una “cippalippa”? O ci promettiamo di essere più dediti, più perseveranti, più, più, più, per poi perderci negli stessi errori? Quante volte abbiamo desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino non si sa bene come, abbiamo perso la forza di volontà per farlo?
ESISTE UNA CURA ALLA PIGRIZIA?
Combattere la pigrizia può essere una vera e propria lotta contro i mulini a vento. Vorremmo scrollarci di dosso quella patina di apatia, ma nonostante i nostri sforzi tutto quello che riusciamo a fare è piazzarci davanti alla TV o a qualche social. Diamine, dovrà pure esistere una cura! O siamo condannati a soccombere in eterno di fronte alla nostra pigritudine?!
3 IDEE PER COMBATTERE LA PIGRIZIA E SMETTERE DI PROCRASTINARE
1. Affronta per primo il tuo problema più grande
Tutti noi tendiamo ad affrontare prima i lavori più semplici e rapidi, in modo da concentrare poi tutte le energie in un unico e più complicato progetto. Lo facciamo perché ci sembra che partendo dai compiti più facili, possiamo compierli facilmente e possiamo poi dedicarci a quelli più complicati che richiedono tutta la nostra concentrazione.
Lavorando in questo modo, però, non andiamo avanti, ma arriviamo alla fase della continua procrastinazione, perché tenderemo sempre a dire “lo faccio dopo”. Ce lo dimostra persino uno studio della New York University pubblicato nel Journal of Personality and Social Psychology a dicembre 2001, il quale ha scoperto che il cervello stimola il lavoro produttivo reale, costringendoci a prenderlo in piccole dosi e scandagliarlo nel tempo. Questo accade perché il cervello, prima di visualizzare il peggiore scenario possibile, farà di tutto per impedirci di cominciare.
“Tutti vogliono salvare il mondo ma pochi aiutano la mamma a lavare i piatti.” (Roland Topor)
2. Prova il Metodo Giapponese Kaizein
La parola giapponese Kaizen significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. La strategia è molto semplice, basta eseguire l’azione che si tende a rimandare o ad evitare per 1 minuto ogni giorno. In questo modo ci si inizia ad abituare alla novità e via via l’azione poco gradita diventerà parte della routine quotidiana e non sarà più un problema.
Cosa potreste fare in soli 60 secondi? Ad esempio, se avete bisogno di fare esercizio fisico, provate a fare degli squat o degli addominali, oppure a saltare la corda. Potrete anche ripiegare degli abiti, iniziare a riordinare la vostra stanza o leggere una pagina di un libro che vi interessa, ma che continuate a lasciare chiuso sul comodino per mancanza di tempo. Giorno dopo giorno il tempo che dedicherete all’azione prescelta aumenterà in modo naturale e così mantenervi in forma o fare in modo che la vostra casa sia un po’ più ordinata del solito diventerà più semplice.
“Scegliere metodi per non agire è stata l’attenzione e lo scrupolo della mia vita.” (Fernando Pessoa)
3. Il modello delle 3 “S” (di Tony Robbins) per combattere la pigrizia:
Adotta una Strategia efficace
La pigrizia va a braccetto con gli scarsi risultati. Per cambiare i risultati che abbiamo ottenuto finora (o meglio, che NON abbiamo ottenuto finora) dobbiamo quindi intervenire sulla strategia che stiamo adottando.
Questo non significa necessariamente che devi stravolgere quanto hai fatto finora. Se i risultati non sono ancora arrivati, le motivazioni possono essere infatti due:
– Non hai applicato la strategia corretta in modo costante e consistente.
– Stai applicando la strategia sbagliata.
Quando sei in dubbio se continuare o meno con l’attuale strategia, la cosa migliore da fare è un “esperimento a tempo”: impegnati per un periodo predefinito nell’applicare la strategia in modo costante e consistente. Solo al termine dell’esperimento valuta i risultati ottenuti e decidi il da farsi. Purtroppo, però, individuare la strategia corretta per raggiungere i nostri obiettivi non è sufficiente per scrollarci di dosso la pigrizia. Ma questo lo sai meglio di me: quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto?
Spesso a bloccarci sono le storie che ci raccontiamo, oppure i nostri obiettivi non sono concreti.
Fai attenzione alla Storia che ti racconti
Queste balle spaziali che ostruiscono le nostre sinapsi hanno l’obiettivo principale di preservare il nostro ego. Cioè il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: se infatti tentiamo di cambiare e falliamo, andiamo in crisi. Se invece tentiamo di cambiare e riusciamo, mettiamo comunque in crisi tutto ciò che avevamo creduto vero fino a quel momento. In entrambi i casi il nostro subconscio vede un pericolo e ci ostacola.
Quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, dobbiamo prendere consapevolezza di questo nostro dialogo interiore. Nello specifico, esistono 5 tipologie di dialogo interiore.
1)ACCETTAZIONE NEGATIVA – È dominato da pensieri come: “Non Posso; Non Ci Riesco; Sono Stanco; Non Ho Più Le Energie”. Purtroppo, questo tipo di dialogo interiore, è quello che ha la maggior parte delle persone.
2)IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA – “Devo; Dovrei; Avrei Bisogno Di”. Sicuramente si tratta di una condizione migliore, rispetto a quella del primo livello, ma non possiamo investire in quest’area. È chiaro che sia stato individuato un problema, ma questa condizione non ci offre alcuna soluzione.
3)DECISIONE DI CAMBIARE – “Mai; Mai Più”. È il livello in cui abbiamo deciso di apportare un cambiamento radicale nella nostra vita: “Non Fumerò Mai Più; Non Rimanderò Più”. È di fondamentale importanza, perché in questo momento, noi DIAMO ISTRUZIONI al nostro subconscio, che verranno considerate veritiere. Le sensazioni e le emozioni che proveremo, saranno la fonte da cui scaturiranno nuove azioni.
4)AFFERMAZIONI ESPRESSE AL PRESENTE CON ACCEZIONE POSITIVA – “Io sono; Io posso; Io ho; ecc. Io sono in controllo della mia vita; decido la mia vita; sono entusiasta; ho energia; mi rispetto”. Il quarto livello di dialogo interiore, invia al subconscio dei messaggi che ci incoraggiano, ci potenziano, ci rinforzano, che toccano il nostro cuore e che ci consentono di visualizzare i nostri sogni. È il livello che ci spinge in avanti. È il livello che ci fa combattere le nostre paure, che ci fa sterzare e dirigere verso la nostra meta. Questo è il livello in cui dobbiamo trascorrere il maggior tempo possibile. Richiede impegno e sforzo, ma è efficace.
5)BRILLA, SEI PARTE DELL’UNIVERSO – Se impari a riconoscerle, le puoi contrastare.
Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)
Alzati in piedi e muoviti!
Nel 2012 la psicologa sociale Amy Cuddy, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che esistono specifiche posture che sono in grado di influire sui nostri livelli di testosterone e cortisolo. In altre parole, se modifichiamo il nostro atteggiamento corporeo possiamo abbassare i livelli di stress ed aumentare la fiducia in noi stessi. L’abito non fa il monaco, ma il portamento sì. (Ti lasciamo il video della dottoressa. Meglio di lei chi te lo può spiegare? E non fare il pigro! Qui troverai le “power poses” più efficaci.
Leggete attentamente questo indovinello: “Ci sono tre passeri su un albero, due di essi vogliono volare. Quanti passeri ci sono adesso?”
Ci sono sempre tre passeri. Finché i passeri che vogliono saltare non lo faranno, resteranno sul ramo. Accade la stessa cosa per la pigrizia: non serve a nulla pensare di fare qualcosa se poi non lo facciamo.
E adesso cosa farai? Ti alzerai subito? O rimanderai a domani?
Il cibo è il carburante del nostro corpo, un’alimentazione mirata è fondamentale soprattutto per gli sportivi, che hanno obiettivi precisi ed ambiziosi. E lo sportivo celiaco? Come può sopperire a determinate mancanze nutritive?
La celiachia
Si tratta di una patologia che prevede l’infiammazione cronica dell’intestino tenue in caso di assunzione di alimenti contenenti glutine. Questa proteina è presente nel grano e in molti altri cereali. Il problema sorge in quanto tali alimenti forniscono un apporto importante di carboidrati, i quali sono fondamentali per chi fa sport, soprattutto nel caso di attività aerobiche.
Gli obiettivi sono essenzialmente due: 1) un’alimentazione priva di glutine, 2) che sia varia e che fornisca l’energia necessaria per affrontare uno sforzo fisico considerevole.
Gli esperti consigliano di farsi ispirare dalla dieta mediterranea, notoriamente ricca di frutta e ortaggi, di legumi, di pesce e dell’immancabile olio d’oliva. Una suddivisione ideale delle calorie da assumere potrebbe essere questa:
-55% carboidrati di origine vegetale (es: legumi, ortaggi e frutta)
-30% grassi vegetali e animali
-15% proteine sia vegetali che animali
Non dimenticate di idratarvi adeguatamente.
Cosa può mangiare lo sportivo celiaco
Abbiamo detto che i carboidrati sono fondamentali, largo allora a tutti quei cereali che non contengono glutine come il riso, il miglio, il grano saraceno, il mais e la quinoa.
Due fra i tennisti più forti di tutti i tempi sono celiaci. Si tratta del serbo Novak Djoković e della ceca Martina Navrátilová. Cosa non può mancare nella borsa di un tennista per integrare il potassio? Un banana, esattamente! Oltre all’unico frutto dell’amor anche pomodori e fagioli sono ricchi di tale minerale. Se volete prendere due piccioni con una fava, puntate sulle patate, ottime sia come fonte di carboidrati che di potassio.
Un’ulteriore ricarica di sali minerali è possibile ottenerla da frutta e verdura di stagione, perfette per la merenda mattutina e per quella pomeridiana.
La chicca finale è il cacao (ovviamente senza glutine). Le fave di cacao contegono flavonoidi, antiossidanti fondamentali per migliorare il flusso sanguigno verso i muscoli.
Consigli finali
Lo sportivo ha necessariamente bisogno di una massiccia dose di vitamina C, essenziale per l’assorbimento del ferro. Se soffrite anche di anemia, abbondate con gli agrumi, i kiwi, i peperoni e la lattuga. Anche il giusto apporto di acido folico è importantissimo. Fate incetta di broccoli, spinaci, asparagi, fragole e melone.
Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie
Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA!
Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?
VERITA’, FALSI MITI E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:
1. La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.
2. Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.
3. Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.
4. Non elimina batteri e muffe,
5. RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.
6. Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.
7. Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.
8. ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.
ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA
Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.
ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):
Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue spore. E’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).
Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.
Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.
Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.
DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)
ANTI MUFFA PER I MURI (elimina spore) acqua ossigenata 50v
Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)
PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE
Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.
ALTRI RIMEDI NATURALI:
BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.
PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.
Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.
RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.
DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.
PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.
L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.
Una breve guida sui cibi afrodisiaci: come funzionano e se funzionano, quali sono i più comuni e i meno noti: buona lettura
La donna dei tuoi sogni ha accettato l’invito a cenaa casa tua? Sai benissimo che per arrivare in terza base non puoi semplicemente prenderla tra le tue braccia vigorose e farla tua.
O magari sì, ma devi essere certo che lei sia predisposta a lasciarsi andare, che sia dell’umore. Ricorda che la sessualità femminile parte dal cervello, quindi parole dolci e frasi allusive possono essere un buon metodo per farti strada nelle sue…grazie.
Anche curare l’atmosfera con candele e un’apparecchiatura scenografica può contribuire a farla sentire importante.
Un aiuto in più dal menù
Leggenda e scienza sostengono che esistono dei cibi che risvegliano la libido sopita e invogliano uomini e donne a seguire le proprie pulsioni sessuali.
Si tratta dei cibi afrodisiaci, a detta di molti più efficaci, ma soprattutto più gustosi, di pasticchette colorate insapore.
Afrodisiaco proviene dal greco ἀϕροδισιακός «sessuale», derivante da᾿Αϕροδίτη «Afrodite» la dea dell’amore e della passione.
Tra mito e realtà, gli esperti spiegano che le sostanze contenute in alcuni cibi migliorano la salute degli organi sessuali. Inoltre possono amplificare sensazioni che portano l’essere umano ad eccitarsi, come l’aumento del battito cardiaco e della temperatura fisica e a sentirsi tutto d’un tratto pieni di energia.
Gli afrodisiaci più noti
LE OSTRICHE
Il binomio ostriche e champagne dovrebbe preludere ad una notte di passione sfrenata.
La nomea delle ostriche si fa risalire al celebre rubacuori Casanova che nel 18esimo secolo sosteneva di fare colazione tutte le mattine con le ostriche crude per fare il pieno di energie in previsione dei suoi innumerevoli incontri galanti.
La grande quantità di zinco presente in questi molluschi, che ricordano a grandi linee i genitali femminili, contribuisce alla produzione di testosterone e sperma.
Inoltre contengono anche tirosina, un amminoacido fondamentale per la produzione di dopamina. La scienza afferma che una carenza di quest’ultima sostanza può portare a diminuzione del desiderio sessuale.
IL PEPERONCINO
Il peperoncino è un vasodilatatore naturale e come tale migliora la circolazione e aumenta la temperatura corporea.
La capsaicina, la sostanza oleosa contenuta in esso, gli conferisce il caratteristico sapore piccante. La sensazione di pizzicore che si avverte nella bocca provoca il rilascio di epinefrina ed endorfine, conosciute universalmente come oppiacei naturali.
IL CIOCCOLATO
Purtroppo i più golosi resteranno delusi, ma non esistono conferme scientifiche sul fatto che il cioccolato abbia degli effetti rilevanti sulla libido.
Di sicuro qualche cioccolatino non può che migliorare l’umore di chi lo gusta, grazie all’eccezionale quantità di feniletilammina, un elemento chimico che provoca sensazione di benessere ed eccitazione.
Gli afrodisiaci meno conosciuti
IL COCOMERO
L’insospettabile cocomero contiene citrullina, un amminoacido che ha lo stesso effetto del Viagra, dilata i vasi sanguigni e aumenta il flusso di sangue con conseguente e crescente eccitazione sessuale.
C’è un però…
La citrullina si trova in maggiori quantità nella buccia di questo fruttoprevalentemente estivo. Per avere effetti rilevanti sarebbe necessario mangiare anche la parte verde del cocomero, non esattamente la migliore.
LE MANDORLE
Ascoltate bene uomini! Le mandorle stimolano la fertilità ed il desiderio sessuale, soprattutto nelle donne, grazie al loro contenuto di vitamina E. La medicina naturale le ritiene tra gli alimenti più afrodisiaci.
LE BANANE
Se le mandorle agiscono soprattutto sul desiderio sessuale femminile, le banane, ricche di potassio e di vitamina B6 rappresentano una mano santa per il testosterone.
Alcuni medici le consigliano anche come rimedio naturale contro l’impotenza e l’infertilità.
L’effetto placebo può fare la sua parte
Siamo pronti a scommettere che se organizzerete una cenetta a lume di candela con un aperitivo a base di ostriche e champagne ed un dessert che preveda una coppa di fragole coperte da cioccolato e panna, avrete ottime chance di raggiungere la terza base.
Il buon esito del corteggiamento potrebbe dipendere dalle sostanze contenute nelle pietanze da voi servite, ma non sottovalutate l’effetto placebo, ovvero la convinzione da parte del partner che determinati cibi possano amplificare le pulsioni sessuali.
Se hai più di 40 anni e odi il lunedì più di qualsiasi altra cosa è comprensibile, soprattutto se la tua settimana è caratterizzata da 40 o più ore di lavoro.
Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Melbourne, lavorare più di 25 ore a settimana per gli individui over 40 potrebbe essere dannoso. I ricercatori hanno sottoposto 3000 uomini e 3500 donne a dei test cognitivi, come ad esempio: fare dei conti molto velocemente, leggere ad alta voce o risolvere dei semplici problemi di logica.
Attraverso l’analisi dei risultati i ricercatori sono giunti alla conclusione che le funzioni cognitive sarebbero preservate consentendo alle persone di lavorare solamente 3 giorni a settimana. Come conseguenza immediata ci sarebbe una drastica diminuzione dello stress, una maggior quantità di tempo libero a disposizione ed una migliore produttività da parte dei lavoratori.
Questo non deve portarvi a fare vostro il mantra “meno si lavora, meglio si lavora”, anche perché mantenere il cervello attivo è importante per rimanere giovani più a lungo e garantirvi un’elasticità mentale fino a tarda età.
Il Professor Colin McKenzie, responsabile della ricerca, sostiene che“Lavorare a tempo pieno è sicuramente meglio che non lavorare, per mantenere attive le funzioni cognitive, ma non è il modo migliore per massimizzare il rendimento lavorativo”.
La soluzione sembra essere la riduzione delle ore di lavoro oltre una certa età, con il passaggio dal full al part-time, con più tempo da dedicare ai figli e ai nipoti. Anche giocare e studiare con loro è un ottimo esercizio per mantenere le funzioni cognitive e psicologiche ad un livello alto.
C’è un vecchio detto che dice che se vuoi puoi trovare una scusa per ogni soluzione. E se siamo onesti sappiamo che se non andiamo in palestra probabilmente è perché abbiamo di meglio da fare
“Vorrei potermi allenare ma non ho tempo”, “lavoro tutto il giorno e quando torno a casa l’unica cosa che voglio fare è dormire”, “la palestra ha costi esorbitanti” , “andare in palestra è così noioso”.
Una dieta sana non basta
Ogni persona ha ben 640 muscoli. Chi li usa regolarmente non è più in forma solo fisicamente, ma anche mentalmente. Gli esperti consigliano di fare 10.000 passi al giorno, il che corrisponde a circa sei o sette chilometri. Oggi allora vediamo insieme come poter fare movimento e rimanere in forma in maniera furba, senza perdere tempo.
Cibo sano, piatti equilibrati, niente grassi o zuccheri: tutti sanno che si parte da qui per dimagrire, ma in tanti non si rendono conto che la dieta da sola non basta. Se si vuole davvero perdere peso, restare in forma e prevenire malattie cardiovascolari bisogna muoversi. Il movimento risveglia la mente, migliora l’umore, rende più stabile la psiche e ha un effetto antidepressivo.
Il motivo è che facendo sport si stimola il metabolismo e quindi in questo modo si bruciano più calorie. Inoltre il movimento è il primo nemico del colesterolo. Fare attività fisica è come mangiare cioccolato e fare sesso perché stimola endorfine, gli ormoni del piacere. E l’effetto è immediato. Muoversi, inoltre, riduce la ritenzione idrica e quindi la cellulite. Muovendosi i muscoli consumano lo zucchero in circolazione nel sangue abbassando la glicemia.
Per capire però bisogna provarlo e, dato che tante persone non fanno sport, perché non hanno tempo, perché non amano andare in palestra o perché fanno fatica (e quindi inconsapevolmente il cervello boicotta l’attività fisica), o perché non hanno ancora trovato qualcosa che gli piaccia davvero, ecco alcuni metodi per continuare comunque a muoversi, senza troppi sforzi, ma con tanta soddisfazione. Soprattutto perché il sovrappeso accumulato nell’arco di anni non se ne va con poche settimane di allenamento. È realistico aspettarsi un calo di peso di circa un chilo al mese.
Ecco le 9 idee per fare movimento senza fare sport
1-Sfrutta 15 minuti per camminare
Allunga il tragitto per andare al lavoro, magari scendendo un paio di fermate della metro prima della destinazione. Il tuo fisico ringrazierà, la felicità pure: in 15 minuti di camminata a ritmo sostenuto si bruciano in media 150 calorie. Se poi non dovete affrontare lo smog della città, muoversi con l’aria pulita di primo mattino aiuta a concentrarsi su se stessi e rilassarsi.
2. Come ottenere gli effetti di 30 minuti di corsa
Dimentica l’ascensore e fai le scale. Può sembrare ovvio, ma evidentemente non lo è, dato che appena lo abbiamo sotto mano, premiamo il pulsante dell’ascensore: eppure con 15 minuti di scale si producono gli stessi effetti di 30 minuti di corsa. Perciò dovremmo sfruttarle sempre: a casa, al lavoro, negli uffici pubblici che frequentiamo ogni giorno. Chi poi la scala le ha anche in casa, può sfruttarla per salite veloci e discese lente da ripetere per mezz’ora a giorni alterni: un programma di allenamento ad alta intensità perfetto per dimagrire.
3. Crea una nuova abitudine
Le grandi rivoluzioni si fanno a piccoli passi. Hai pensato, ad esempio, di creare uno o due appuntamenti a settimana solo per te per fare un giro in bicicletta? O anche sfruttarla per andare a fare la spesa, ad esempio. Il trucco è far rientrare questa nuova buona abitudine nella routine settimanale: sentirai quanto fa bene e non potrai più farne a meno.
4. Prendi un appuntamento con il divertimento
Se in molti non vanno in palestra, è perché si annoiano a star lì ad alzare e abbassare pesi, correre su un nastro e fare addominali. Il fatto è proprio questo: il segreto è divertirsi, rendere l’attività fisica una necessità, qualcosa che ci fa stare meglio. Per esempio, avevi pensato che ballare è un’attività fisica? Quando puoi, attacca la musica e scatenati: canta, muoviti, urla pure a squarciagola. Oppure potresti iniziare un corso di Rock and Roll, di Twist, di Salsa e così via. Ti aiuterà a scaricare le tensioni. Oppure vai al parco e cammina. Magari coinvolgi un’amica: in due è anche più entusiasmante, e ci si motiva a vicenda. Io per esempio ho iniziato a praticare il Wing Chun, arte marziale di difesa personale, ho iniziato per caso, ma mi diverto così tanto che non salterei una lezione per niente al mondo!
5. Rassodare i muscoli con le faccende domestiche
Lavare i vetri, passare l’aspirapolvere o lavare gli armadi sono tra le incombenze più noiose, eppure possono rivelarsi molto utili se sai come sfruttarle. Infatti, oltre a bruciare calorie, fare le pulizie, aiuta a tonificare i muscoli. Per esempio, disegnando dei cerchi mentre pulisci i vetri alleni le braccia, se ti pieghi a mo’ di affondo mentre ti occupi dei pavimenti, rassodi i glutei. Il trucco è sempre ottimizzare.
6. Allenati a casa
Vuoi allenarti e tonificare i muscoli senza andare in palestra? Guarda su YouTube, ci sono tantissimi personal trainer che caricano le loro lezioni. Puoi spaziare dallo yoga a workout completi. Noi consigliamo i video di “Umberto Miletto” o di “La scimmia Yoga”.
7. Il trucco per non perdere il ritmo
Qualunque sia la scelta, allenarsi a casa o fare il grande passo e andare in palestra, il segreto per continuare a fare movimento è la motivazione. Il fisico e la mente risentono subito dei progressi che fai, ma datti una spinta in più monitorandoli: sfrutta una delle tante applicazioni per smartphone che contano i passi e le calorie che bruci. Renderti conto che ogni giorno è una conquista in più, ti darà l’incoraggiamento per non smettere più. Per esempio, cerca di raggiungere i 10.000 passi al giorno, il numero che secondo l’OMS ci fa stare in salute. Non riesci ad arrivare a 10.000 passi? Anche 5/7.000 vanno bene. L’importante è avere un obiettivo, per avere un parametro per misurare i tuoi progressi.
8- Adotta un animale
Come dimostra una nuova ricerca dell’Università di Uppsala (Svezia), i proprietari di cani vivono più a lungo rispetto alle persone senza quadrupedi in casa. Secondo la psicoterapeuta Karin Hediger (33 anni), che studia il rapporto uomo-animale all’Università di Basilea, non deve per forza trattarsi di un cane: ogni relazione con un animale ha un effetto positivo. Probabilmente i cani riducono alcuni fattori psicosociali di stress, come la solitudine. I rapporti sociali aiutano a prevenire le malattie psichiche e fisiche. I cani sono animali sociali, in grado di compensare fino a un certo livello la mancanza di contatto con altre persone. Con un cane si fa molto più moto, questo è un dato accertato. Un cane ha un effetto particolarmente notevole sul comportamento di chi vive da solo.
9- In ufficio alzati spesso
Se state tanto seduti alla scrivania è importante inserire nella routine lavorativa brevi pause in cui fare un po’ di moto, soprattutto nel caso di lavori che ci impegnano tanto alla scrivania. Già queste brevi interruzioni possono fare piccoli miracoli per il corpo e lo spirito. Il tragitto verso la stampante, per esempio, stimola il metabolismo e fa affluire più sangue al cervello, con benefici anche per la capacità di concentrazione. In sintesi, più si alternano fasi di lavoro da seduti e momenti in movimento, meglio è. Contro la tensione unilaterale a cui sottoponiamo muscolatura e legamenti mentre stiamo seduti possono essere utili brevi esercizi di rilassamento e potenziamento.
A volte intraprendere una nuova routine sembra un ostacolo insormontabile e si rinuncia ancor prima di iniziare. La rinuncia nasce dalla paura del cambiamento, di uscire dalla propria quotidianità, di non riuscire ad incastrare ogni tassello o semplicemente di fallire. Proviamo ad iniziare a piccoli passi ogni nuovo percorso all’interno della nostra vita. Andate sempre avanti.
Vi lascio con una massima di Socrate che recita: “Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso”.
Preparatevi a spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre
Il cambio ufficiale avverrà alle ore 3 e ci farà guadagnare un’ora di sonno. L’effetto più “triste” sarà quello di vedere il buio raggiungerci prima nel pomeriggio. L’ora solare rimarrà in vigore fino alla notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, quando si effettuerà di nuovo il cambio.
Effetti positivi
“Nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro”. Questo è il calcolo effettuato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale.
C’è da dire che questi valori lo scorso anno sono stati influenzati dalla riduzione complessiva dei consumi, dovuti alla chiusura delle attività a causa dell’emergenza sanitaria. In ogni caso dal 2004 al 2020, Terna ha calcolato un risparmio di quasi 10 miliardi di kWh, corrispondente a 1 miliardo e 720 milioni di euro.
Addio ora legale
Per molti di noi il cambio dell’ora è sempre esistito, ma dal prossimo anno potrebbe cambiare qualcosa. Il Parlamento europeo lascerà ogni singolo stato libero di decidere se mantenere l’ora legale o tenere un’orario fisso per tutto l’anno.
Sul tema “corretta igiene orale” la differenza tra la teoria (quello che si sa) e la pratica (quello che si fa) è piuttosto marcata. Questo perché più o meno tutti sanno che i denti andrebbero lavati almeno 2 volte al giorno, mattina e sera, e che un controllo annuale dal dentista sarebbe consigliato, ma la maggior parte di noi commette degli errori grossolani che non ci permettono di prenderci cura della nostra bocca nella maniera migliore.
Lo spauracchio per qualsiasi individuo, bambino o adulto, è la sedia del dentista. Che sia per curare una carie o per riallineare i denti con un apparecchio ortodontico, quella seduta e il temibile rumore di trapano non ci fanno dormire sonni tranquilli, anche se il dolore che si prova con la gengiva gonfia è probabilmente peggiore.
Lavarsi i denti almeno un paio di volte al giorno. Questa regola cercano di seguirla un po’ tutti, in pochi riescono a effettuare tale pratica anche dopo pranzo, pur essendo consigliato dai dentisti.
Sciacqua la bocca dopo i pasti e utilizza gomme allo xilitolo. Se in pausa pranzo non puoi utilizzare lo spazzolino, queste sono due soluzioni alternative adeguate.
Non lavarti subito se hai mangiato dolci. Se hai bevuto un litro di coca cola o mangiato una caloricissima torta al cioccolato, è buona norma attendere almeno 20 minuti prima di lavarsi i denti.
Utilizza uno spazzolino flessibile, dalla testina arrotondata, che non sia troppo grande, in modo che possa arrivare in ogni parte della bocca.
Lo spazzolamento deve durare almeno due minuti e deve avvenire con movimenti circolari e dall’alto verso il basso. Meglio non esagerare con la forza per evitare di infiammare le gengive.
Lo spazzolino va cambiato massimo ogni tre mesi, anche prima se le setole sono rovinate.
Utilizza il filo interdentale prima di andare a dormire. Di notte batteri e acidi attaccano con più facilità i denti, data la minore produzione di saliva.
Per un sorriso splendente effettua una visita di controllo ed una pulizia professionale una volta all’anno.