VADO A VIVERE DA SOLO

Ricette facili: Marmellata di peperoni

Oggi vogliamo uscire dai canoni, bando alle solite marmellate che portate in tavola la mattina per colazione. Vi proponiamo una ricetta particolare che siamo sicuri vi susciterà non poca curiosità: la marmellata di peperoni!

Ingredienti:

-500 gr peperoni rossi

-120 gr peperoncini rossi

-315 ml aceto bianco

-1kg di zucchero

-185 g zucchero di canna

Preparazione:

Lavate bene peperoni e peperoncini, togliete i semi e la parte bianca.

Tagliate i peperoni a pezzi piatti e cuoceteli alla griglia fino a che la pelle dei peperoni non si annerisce.

Mettete i pezzi di peperone in un sacchetto di plastica e lasciateli raffreddare per poter togliere la pelle annerita.

Frullate i pezzi di peperone e il peperoncino insieme a parte dell’aceto bianco finché non avrete ottenuto un composto cremoso.

Mettete in un tegame il composto con l’aceto rimasto e fate bollire a fiamma bassa per altri 8 minuti.

Togliete il tegame dalla fiamma e aggiungete i due tipi di zucchero mescolando per 5 minuti, finché lo zucchero non sarà sciolto.

Rimettete il tegame sul fuoco e fate bollire per 10 minuti.

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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi scuri

LA TEMPERATURA OTTIMALE PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 0° (lavaggio a freddo/lavaggio lana): a questa temperatura si lava appunto “a freddo”, quindi puoi lavare i famosi maglioni senza restringerli, oppure il cotone/tessuti sintetici/jeans non particolarmente sporchi e la biancheria scura. Puoi lavare a freddo anche la seta°°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, detersivo ravviva scuri, ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

I CAPI SCURI SONO I PIù PERICOLOSI

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Oggi laviamo i pericolosi (rosso, blu scuro e nero) che normalmente si lavano da soli tra loro. Per questi capi dovete stare attenti che non scarichino (perdano) troppo colore, altrimenti dovrete lavarli separatamente da tutti gli altri. Tendenzialmente i capi nuovi macchiano di più, ma dopo qualche lavaggio diventano innocui. Per verificarlo basta inumidire un angolo del capo pericoloso e stirarlo tra due pezzi di stoffa bianca.  Se la stoffa macchia la dovete lavare da sola.

La prima cosa che consiglio è, come sempre, separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”),  separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrai lavare a mano. A questo punto dovrai fare attenzione ai prodotti che dovrai utilizzare (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”). Il problema di questi capi è che rischiano di sbiadire nel tempo, e questo è molto frustrante, ma si può evitare facilmente con dei piccoli accorgimenti.

Il primo è quello di lavare questi capi il meno possibile, certo non sto dicendo di andare in giro sporchi o puzzolenti, ma di alternare questi capi in più giorni mettendoli all’aria così da non fare “una messa ed una lavata” e preservare il colore, soprattutto se lo indossate due ore in una giornata ( escluso calzini e biancheria intima che vanno lavati ogni volta che li indossiamo).

Una volta che avrete tutti i panni scuri davanti dovrete dividere l’intimo, slip e calzini. Mi raccomando gli slip, ma soprattutto i calzini non vanno messi in lavatrice appallottolati, ma vanno distesi e sgrullati da eventuali residui, pelucchi o sporco che si è attaccato e vanno pretrattati sul tallone e sulla pianta (clicca qui per “come pretrattare i capi”). Una volta pretrattati, li inserirete nella “retina per lavare i capi intimi” (se non l’avete procuratevene almeno due, il costo va dai 3 ai 7€, potete trovarla su internet). Girare al rovescio i vestiti prima di lavarli farà in modo che la superficie direttamente esposta al ciclo di lavaggio,  che si logora e deteriora prima, sia quella interna.

https://erikastreppa.it/8-cose-sulla-candeggina-che-devi-assolutamente-sapere

METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE

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Posizioniamo i panni : cercando di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette. Nei casi più seri usate dei prodotti antimacchia.

Lavare questi capi con acqua fredda li farà scolorire meno, perché è l’acqua calda che disperde la tintura e fa scolorire i tessuti. Attenzione ai lavaggi invernali! Se le temperature all’esterno sono troppo fredde la temperatura dell’acqua della lavatrice si abbassa, e può raggiungere i 5 gradi, sotto questa temperatura i detersivi non sono più molto efficaci, quindi in inverno con le temperature esterne rigide aumentate un po’ la temperatura del lavaggio, non superando però mai i 30 gradi.

PREFERITE IL CICLO BREVE E IL LAVAGGIO A FREDDO

Per questi capi è ottimo l’utilizzo del ciclo breve e l’utilizzo di detersivo ravviva scuri, preferibilmente uno con la formula per lavaggi a freddo, che limitano il rischio  che i capi perdano colore.

Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non uscire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblò ed andate a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e 3 se è completamente pieno.

Se volete potete togliere un tappo di detersivo e metterne uno di detersivo specifico per ravvivare i colorati. Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta ( di norma quella più piccola a sinistra ) e sarete pronti ad accenderla. Scegliete il lavaggio, io preferisco lavare gli scuri a freddo. Pre-impostate la centrifuga a 400 giri così da avere i panni più asciutti possibile, ma evitando che si rovinino. 

Controllate le etichette perché se state lavando dei super delicati potreste non poter metter la centrifuga. Avviate la lavatrice. Una volta arrivata alla centrifuga il  ciclo è finalmente terminato! Attendete che la lavatrice si spenga, aprite l’oblò e voilà!

I vostri panni sono pronti per essere stesi, all’ombra! Ricorda di non lasciare i panni in lavatrice altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendili entro 12 ore.

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Meglio lavare i piatti a mano o in lavastoviglie?

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Quanti di voi, dopo aver fatto colazione, lasciavano la scodella dei cereali e la tazzina del caffè nel lavandino, certi che la Mamma avrebbe provveduto a lavare tutto dopo pochi minuti? Scommetto la maggior parte.

Ora che vivete da soli non potete permettervi di essere tanto pigri da non lavare nemmeno le vostre singole stoviglie perché, se conservare un paio di piatti sporchi nel lavabo per un paio d’ore, non vi creerà grossi problemi, accumulare tutte le posate, i piatti ed i bicchieri di cui disponete nel lavandino vi esporrà a disagi da non sottovalutare.

Primo fra tutti l’odore nauseabondo che le vostre stoviglie sporche potrebbero emanare, fastidioso per voi, figuriamoci per degli eventuali ospiti.

Inoltre dovete considerare che lavare dopo ogni pasto i piatti è una faccenda da pochi minuti, lavare l’accumulo di giorni passati potrebbe portarvi via qualche istante in più.

Molti utensili da cucina, soprattutto quelli in metallo, pentole e padelle comprese, se non puliti e lasciati incrostati per più giorni, potrebbero non essere più utilizzabili. In poche parole la vostra pigrizia vi costringerà a spendere dei soldi extra per rinnovare il vostro pentolame, non mi pare una scelta molto saggia, non credete?

A qualcuno potrà accendersi una lampadina, indicativa di un’idea più che geniale “compro la lavastoviglie e risolvo il problema”.

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L’argomento del nostro articolo è proprio questo: è più conveniente lavare i piatti a mano o in lavastoviglie?

In famiglie numerose, con almeno due figli a carico, possiamo tranquillamente affermare che dal punto di vista del consumo d’acqua è molto più conveniente lavare i nostri piatti in lavastoviglie. Secondo un recente studio dell’Università di Bonn, in Germania, se dovessimo lavare a mano le stoviglie utilizzate per una cena di 10/12 persone consumeremmo intorno ai 100/105 litri d’acqua, mentre utilizzando una lavastoviglie anche di qualche anno fa, potremmo cavarcela con circa 15 litri d’acqua. Ovviamente la lavastoviglie dovrà essere fatta a pieno carico.

Con le macchine di ultima generazione (Classe A++, A+++ etc.)  avremo sia un risparmio energetico del 30%/40% , che un risparmio per quanto riguarda i litri d’acqua utilizzata (appena 7 lt) rispetto ad una lavastoviglie di Classe A.

Ci sono dei “però”. Come abbiamo già accennato, dobbiamo cercare sempre di effettuare i nostri lavaggi a pieno carico, di utilizzare dei prodotti che prevengano la formazione del calcare e di pulire regolarmente il filtro. Un errore sciocco che la maggior parte di noi compie è quello di prelavare i piatti a mano e poi metterli in lavastoviglie. Vi consiglio, ovviamente, di togliere con un tovagliolo i residui di cibo presenti nel piatto e di gettarli nella pattumiera, ma dovete fare una scelta. Non ha senso  pulire i piatti prima nel lavandino e poi nella lavastoviglie, è solo uno spreco di tempo, di acqua e di energia.

Se proprio siete diffidenti di natura nei confronti degli elettrodomestici di qualsiasi tipo e credete che la vostra lavastoviglie non possa compiere miracoli nel caso di padelle e pentole particolarmente incrostate, meglio spruzzare dello sgrassatore e del sapone per piatti all’interno delle stoviglie con un po’ di acqua calda. Lasciate agire per un’ora o due e completate l’operazione con un veloce lavaggio a mano. Vedrete che non ci sarà bisogno di utilizzare una forza sovrumana per far venire splendenti le vostre pentole.

Un ultimo consiglio per chi non riesce proprio a rinunciare all’aiuto tecnologico è quello di utilizzare lavaggi a basse temperature e con programmi economici, ma soprattutto evitate l’asciugatura con aria calda, aprite semplicemente lo sportello della lavastoviglie quando i piatti sono ancora caldi e lasciateli asciugare “naturalmente”.

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In tutta onestà credo che se siete da soli o al massimo in due, lavare i piatti a mano, magari a turno, sia la scelta migliore. Il vostro partner potrebbe essere talmente colpito dalla vostra efficienza e dalla vostra buona volontà che potrebbe abbracciarvi da dietro, sussurrarvi parole d’amore all’orecchio e dare vita al momento più romantico della vostra serata.

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Viva il pigiama party: 5 Maschere ecologiche per il viso

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Dopo una interminabile settimana di lavoro finalmente è arrivato il weekend. Avevate preventivato di darvi alla pazza gioia con gli amici, di bere e ballare fino a notte fonda e dormire, poi,  per tutta la domenica, ma il sabato sera vi sentite talmente distrutti che decidete di restare a casa.

Ora avete almeno tre opzioni a vostra disposizione: 

  1. Da perfetti asociali quali siete, decidete di mangiare 3 confezioni di noodles buttati sul divano, mentre guardate le ultime puntate di “The Walking Dead”.
  2. Spulciate in maniera meticolosa la vostra rubrica e invitate a cena una tipa/ un tipo e sperate che porti lei/lui la pizza.
  3. Organizzate un pigiama party che vi rimetta al mondo.

A leggerle così, sicuramente ci sono due opzioni più accattivanti e una che potremmo definire “particolare”. Mi riferisco alla terza, il rigenerante pigiama party. Evento attesissimo dalle teenager che non hanno ancora la possibilità di uscire la sera, per avere l’occasione di scambiarsi trucchi di bellezza e spettegolare su flirt più o meno veritieri.

So che questo articolo si rivolge anche a persone che magari non hanno nessuna intenzione di passare del tempo in pigiama con amici più o meno intimi, ma chi è che non vuole sentirsi più bello e con il viso rigenerato e ringiovanito?

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5 MASCHERE ECOLOGICHE PER IL VISO

1. Maschera con rosso d’uovo e cachi

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Rinfrescante e rassodante. Ideale per chi ha la pelle secca. Dovete battere insieme un rosso d’uovo e la polpa di un grosso caco maturo. Applicate sul viso e tenete per 30 minuti. Sciacquatevi con acqua tiepida.

2. Maschera con spinaci e latte

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Ideale per chi soffre di acne. Pulite e sminuzzate gli spinaci su un tagliere e lessateli nel latte. Poi lasciateli freddare per qualche minuto, strizzateli e applicateli sul viso. Teneteli su per circa un’ora. Sciacquatevi con acqua tiepida.

3. Maschera al pomodoro fresco

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Ottima per sbiancare la pelle.Tagliate in due un grosso pomodoro fresco maturo e passatelo sul viso come se fosse una spugnetta. Insistete sui punti del viso dove avete delle macchiette, magari dovute al sole. Ripete due o tre volte l’operazione in un’ora e poi sciacquate con acqua fresca.

4. Maschera con patate fresche

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Un toccasana per le rughe. Tagliate le patate a fette sottili e applicatele nei punti critici, contorno occhi, lati della bocca e fronte. E’ una maschera che potete fare anche tutti i giorni per 30 minuti ogni volta, la mattina o la sera.

5. Maschera con chiara d’uovo

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Ideale per chi ha la pelle grassa e i pori dilatati. Montate una chiara d’uovo in una ciotola e aggiungete un cucchiaio di limone. Una volta montata per bene va applicata sul viso per 30 minuti, ma attenzione agli occhi perché il limone brucia. Sciacquatevi con acqua tiepida. Il risultato è visibile all’istante, la pelle sarà tirata, più chiara e i pori si saranno ristretti.

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Ricette facili: I biscotti della Fortuna

Contrariamente a quello che si pensa i biscotti della fortuna hanno avuto la loro origine nella tradizione giapponese e non cinese. Per saperne di più
https://erikastreppa.it/biscotti-della-fortuna-dal-giappone-con-furore

Potrebbero essere un dessert originale da offrire a degli amici che avete invitato a casa a cena o un modo estremamente romantico per chiedere alla vostra dolce metà di sposarvi.

Ma vediamo insieme come prepararli.

Ingredienti:

-100 gr di farina

-3 albumi

-60 gr di burro

-60 gr di zucchero a velo

-una bustina di vanilina

-un pizzico di sale

Preparazione:

Prendete una ciotola capiente e montateci gli albumi a neve. Nel frattempo mettete il burro a sciogliere a bagnomaria.

Versate nella ciotola farina e zucchero a velo setacciati, mi raccomando a pioggia!

Infine aggiungete la bustina di vanilina ed il burro fuso, mentre mescolerete il tutto con una frusta per ottenere un composto omogeneo.

Preparate una teglia foderandola con la carta forno. Poneteci sopra dei cerchi d’impasto in modo che non si tocchino fra loro.

Accendete il forno a 180° per una decina di minuti.

Scrivete la frase romantica o la fatidica proposta che intendete rivolgere al vostro partner e, quando i bordi dei biscotti appariranno dorati, ripiegateli velocemente nella forma canonica.

Vi consigliamo di farli raffreddare prima di servirli o di inserirli in pacchetto che avrete creato voi ad artem.

Buona Fortuna!

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Come costruire un giardino pensile

Non tutti hanno la fortuna di poter godere di una villa o un appartamento con giardino. Chi abita al centro delle grandi città difficilmente ha la possibilità di prendere il sole sul proprio prato o di permettere ai propri figli di giocare a pallone in spazi all’aperto adiacenti alla propria abitazione.

E chi ha la passione per il giardinaggio? Ha la possibilità di dare libero sfogo al suo pollice verde? La risposta a queste domande è il giardino pensile.

Cos’è un giardino pensile?

Si tratta di giardini che non hanno un diretto contatto con il suolo naturale. Di solito vengono realizzati in verticale su terrazzi, tetti o altre strutture sopraelevate rispetto al suolo.

Chi li crea lo fa per garantirsi un angolo di verde in zone dove non è possibile disporre di un appezzamento di terra. Ovviamente anche il lato estetico è importante, considerando che il giardino pensile è alquanto scenografico, se ben curato.

Che benefici offre?

  1. Rendere la propria città più verde è sempre un’iniziativa lodevole, è un ottimo modo per abbellire terrazzi e tetti inutilizzati
  2. Si possono coltivare piante utili in cucina o per preparare tisane
  3. Un tetto giardino permette l’isolamento della superficie dal punto di vista termico, consentendo un notevole risparmio energetico
  4. Una quantità maggiore di ossigeno presente nell’aria e l’abbattimento del livello di smog
  5. Permette di accumulare acqua piovana da utilizzare per irrigare o per uso domestico

Come creare un giardino pensile

Per prima cosa è necessario accertarsi, tramite la consulenza di un professionista, che il proprio terrazzo o tetto possa sopportare il peso delle strutture, dei vasi, della terra e delle piante che andranno a comporre il nostro giardino pensile.

Una volta ottenuto l’ok del tecnico si potrà passare all’azione:

  1. Per assicurare una buona tenuta stagna va steso un telo di poliestere e sopra di esso una guaina in PVC.
  2. Il secondo strato dovrà essere drenante, composto da ghiaia, ciottoli e un tessuto che permetta il filtraggio dell’acqua
  3. Ora possiamo posizionare il terriccio, è consigliabile innaffiarlo poco e spesso per evitare di gravare con un peso eccessivo sulla struttura
  4. Dobbiamo posizionare le piante e gli arbusti che abbiamo scelto

Come scegliere cosa piantare

Cominciamo col dire che molto dipende dal clima e dalla posizione del nostro tetto/terrazzo rispetto al sole.

-La scelta più ovvia potrebbe ricadere sulle piante grasse, non hanno praticamente bisogno di manutenzione e offrono un caleidoscopio di colori che renderà il vostro giardino un quadro. S

-Potreste puntare sulle cosiddette erbe che si autoinseminano, rendendo la loro cura semplice e sporadica. Inoltre ci sono erbe come l’Armeria che espongono dei fiori gradevoli

-Infine consigliamo di optare per le erbe aromatiche come timo e origano che vivono tranquillamente anche su terreni rocciosi e resistono con tenacia alle intemperie.

Quanto costa un giardino pensile

Vi forniamo una media dei prezzi che si trovano sul mercato:

  • Giardino pensile estensivo (chiavi in mano): da 45,00 € a 160,00 € al mq.
  • Giardino pensile intensivo (chiavi in mano): da 55,00 € a 200,00 € al mq.
  • Giardino pensile inclinato (chiavi in mano): da 62,50 € a 150,00 € al mq.
  • Giardino pensile, sola direzioni lavori: da 675,00 € a 4.000,00 €.
  • Giardino pensile: sola fornitura piante: da 450,00 € a 6.250,00 €.

Come vedete la spesa da sostenere non è indifferente. Vi consigliamo perciò di contattare più aziende e di chiedere preventivi per soluzioni differenti. Con un po’ di pazienza riuscirete a risparmiare un bel gruzzoletto e a rendere il vostro terrazzo un’oasi verde a tutti gli effetti.

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Come preparare le uova di Pasqua in casa. Non serve essere pasticceri provetti

Volete davvero stupire la vostra dolce metà o i vostri amici e parenti sia a Pasqua che a Pasquetta? Non regalate il solito uovo della Kinder, ma scegliete un piccolo pensiero, che sia un oggetto o anche un semplice bigliettino, e inseritelo nell’uovo di Pasqua che sarete voi a preparare. Vi sembra impossibile? Certo non sarà una passeggiata di salute, ma con le indicazioni che vi darò, sono certa che sarete in grado di fare un ottimo lavoro.

Cosa ci serve per iniziare?

 -2 Mezzi stampi da uova di Pasqua che trovate in tutti i negozi di pasticceria, ma anche nei supermercati dei grandi centri commerciali. Vi consiglio di scegliere quelli in plastica trasparente e flessibile, più semplici da maneggiare.

-1 Termometro per dolci (o caramellometro), anche questo potete reperirlo nei negozi di pasticceria.

-500 gr di cioccolato fondente da copertura, che contiene una quantità maggiore di burro di cacao rispetto al fondente normale ed è, quindi, più facilmente lavorabile.

-1 Pentola grande e 1 pentolino

-1 Teglia da forno

-1 Cucchiaio di legno

Passiamo all’azione. 

Riempite la pentola grande d’acqua almeno fino alla sua metà e portate a ebollizione. Appena l’acqua bolle abbassate la fiamma e immergete nella pentola grande il pentolino con dentro il cioccolato da sciogliere, facendo attenzione che l’acqua non finisca nel pentolino.

In questo momento entra in gioco il caramellometro, con il quale dovete controllare che la temperatura del cioccolato che si sta sciogliendo si attesti sui 42°. Ora arriva la fase più difficile, portare il cioccolato fino al punto di cristallizzazione attraverso un procedimento che si chiama temperaggio. Prendete i 3/4 del cioccolato fuso e versatelo su una superficie liscia, anche il piano in marmo della vostra cucina va bene, e il restante cioccolato lasciatelo a bagnomaria nel pentolino.

Fate raffreddare il cioccolato che avete versato sulla superficie liscia e giratelo con un cucchiaio di legno e, sempre armati di caramellometro, portatelo ad una temperatura di 30°. Versatelo di nuovo nel pentolino dove c’era il cioccolato restante.

Potete finalmente prendere i due mezzi stampi e versarci il cioccolato fuso, facendo in modo che si distribuisca uniformemente su tutta la superficie.

Mettete gli stampi in frigo per 3 ore fino a che il cioccolato non si sia solidificato. Dopo questa attesa interminabile potete prendere gli stampi e staccare il cioccolato con molta delicatezza.

Inserite il vostro regalo per la persona amata all’interno di una delle estremità. Nel frattempo avrete messo in forno a 200° per 15 minuti una teglia vuota.

Appoggiate delicatamente le due estremità del vostro uovo sulla teglia bollente per farle ammorbidire e unitele, cercando di essere il più precisi possibile. Non esagerate con la forza, le due estremità si salderanno esercitando una pressione “normale”.

Il vostro Uovo di Pasqua fatto in casa è pronto per essere gustato. Potete sbizzarrirvi confezionandolo con carta e nastri colorati personalizzati.

Agrodolce

La persona che lo riceverà in dono resterà a bocca aperta, ma soprattutto a bocca piena!

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Vitamina B12, una carenza può portare alla depressione

Se vi sentite stanchi, spossati, avete l’affanno anche nel compiere i più semplici gesti quotidiani, il vostro problema potrebbe riguardare l’alimentazione che state seguendo, probabilmente povera di vitamina B12.

Amici e conoscenti vi consiglieranno come prima cosa di assumere una maggiore quantità di ferro, magari attraverso la classica pasticchetta di acido folico. Va benissimo come suggerimento, ma potrebbe non essere sufficiente.

Cos’è la vitamina B12?

Si tratta di una vitamina fondamentale per il nostro organismo, che possiamo trovare in cibi come la carne, il pesce ed i latticini. Dobbiamo assumerla con l’alimentazione perché il nostro corpo non è in grado di produrla autonomamente.

A cosa serve?

Aiuta la formazione e la crescita dei globuli rossi, ma contribuisce anche alla sintesi del DNA e dell’RNA, quindi allo sviluppo dei globuli bianchi che costituiscono una parte fondamentale del nostro sistema immunitario. E’ responsabile anche della buona salute del sistema nervoso, ecco perché una carenza eccessiva di vitamina B12 può portare alla depressione, in alcuni casi limite.

Dove la troviamo?

In particolare è presente nella carne, nelle uova, nel pesce e nei latticini. Questo perché di solito gli animali vengono nutriti con mangimi addizionati con questa sostanza.  In realtà anche nella frutta e nella verdura troviamo questa vitamina, dato che i batteri presenti nella terra sono in grado di sintetizzarla, ma prima di mangiare una mela o una carota siamo sempre attentissimi a lavarle o a sbucciarle e quindi perdiamo la possibilità di assumerla.  Non è un caso che i vegani siano la categoria che soffre maggiormente di carenza di vitamina B12.

Cosa comporta una carenza di vitamina B12?

I sintomi sono molteplici: debolezza, formicolii alle estremità, mal di testa, irritabilità, depressione, difficoltà ad addormentarsi, anemia.

Come integrarla?

La giusta dose di vitamina B12 per un adulto sano è di 2,5 mg. E’ sufficiente mangiare quotidianamente una buona dose di quelle che noi cataloghiamo come proteine: carne, pesce, uova, latticini. Una pietanza particolarmente ricca di vitamina B12 è il fegato.

Se questo tipo di alimenti vi ripugna o per altri motivi non potete nutrirvene, esistono in commercio degli integratori specifici da prendere per via orale o per via intramuscolare.

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Calano le bollette di luce e gas dal 1 aprile, quanto risparmieremo?

Dopo le batoste dei numerosi rincari nelle bollette di luce e gas durante il 2018, finalmente arriva una buona notizia per i consumatori. Dal primo aprile la bolletta della luce registrerà una diminuzione dell’8,5% mentre quella del gas scenderà del 9.9%.

Quali sono i motivi di questo improvviso ribasso?

Alcuni media hanno visto un intento propagandistico in ottica elezioni europee del 26 maggio, “il presidente dell’Authority, nominato da Di Maio, riduce fortemente le tariffe da aprile”. Così scriveva Repubblica tre giorni fa.

Ma le motivazioni reali sembrano essere altre:

  1. Cominciamo col considerare un dato fondamentale, questo è stato il settimo inverno più caldo dal 1910 ad oggi. Ciò ha permesso ai consumatori di utilizzare una quantità minore di metano per riscaldare il proprio ufficio e la propria abitazione.
  2. Il cambiamento più importante è di natura finanziaria: c’è stato un notevole ribasso del prezzo del gas naturale dovuto al rallentamento delle economie asiatiche, della Cina in particolare, che ne ha richiesta una minore quantità. Il Gnl (gas naturale liquido) in eccesso è stato distribuito sui mercati europei, questo ha portato ad una diminuzione del prezzo all’ingrosso.

Come ne hanno beneficiato i consumatori?

Dato che quasi la metà dell’energia in Italia è prodotta da centrali a ciclo combinato, che utilizzano il gas naturale come combustibile, è naturale che se il prezzo di quest’ultimo scende, costa meno produrre energia.

L’ARERA ( Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) nel determinare le tariffe ha anche considerato l’incremento di produzione di energia eolica, dovuto ad un inverno particolarmente ventoso in tutta Europa.

Quanto risparmieremo?

L’Unione nazionale consumatori ha stimato che dal 1 aprile 2019 al 31 marzo 2020 una famiglia tipo risparmierà 5o euro per la luce e 118 euro per il gas, per un totale di 168 euro annui.

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A Milano il tiramisù più lungo del mondo: 15mila porzioni per il pubblico

-50mila savoiardi

-500 kg di mascarpone

-65 kg di cacao amaro

-300 litri di caffè

-60 kg di tuorlo

-70 kg di albume

-65 kg di zucchero

E’ questa la lista della spesa che Galbani Santa Lucia ha stilato per portarsi a casa gli ingredienti necessari per preparare il tiramisù dei record.

Sabato 16 marzo il parco commerciale di Milano CityLife Shopping District sarà il teatro dell sfida al precedente primato detenuto da Gorizia con un dessert da 266,9 metri.
L’evento vedrà protagonisti assoluti i pasticceri della Scuola di Cucina Teatro7/Lab e Aadv Entertainment.

In loco è stata allestita una zona appositamente dedicata, i pasticceri lavoreranno su 80 tavoli da 183 cm. L’obiettivo finale è raggiungere una lunghezza complessiva di 303, utile per entrare nel Guinnes World Record.

Lo “spettacolo” avrà inizio alle 14 e sarà animato dagli speaker di Radio Dejay La Pina, Diego e La Vale.

Alla fine ci sarà la parte migliore, l’assaggio. 15Mila porzioni saranno messe a disposizione del pubblico e gli ingredienti per altre 15 mila andranno ad addolcire i pasti di alcune mense dei poveri in Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.

Davvero un’iniziativa lodevole per Galbani in collaborazione con il Banco Alimentare.

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