Proprio ieri sera sono stata al ristorante cinese col mio gruppo di Wing Chun e a fine pasto sono arrivati in dono gli immancabili biscotti della fortuna.

Il mio era abitato da un romantico spirito giapponese, la frase che conteneva non lascia dubbi: “Visto con gli occhi dell’amore tutto appare diverso”.

State fantasticando sull’uomo o sulla donna dei vostri sogni o avete colto il segreto che vi è stato svelato? Nessun problema, ci penso io a riportarvi alla realtà.

Cosa sono i biscotti della fortuna?

Si tratta di biscotti croccanti, che contengono al loro interno una “fortuna”, cioè un messaggio di buon auspicio per il futuro o una profezia che dovrebbe avverarsi in poco tempo.

In realtà le frasi che si trovano di solito sono volutamente vaghe, in modo da andare bene per un campione di persone più vasto possibile.

Questo dolcetto è semplice da preparare, per realizzarlo bastano farina, zucchero, vanilina e burro. Link della ricetta:
https://erikastreppa.it/ricette-facili-i-biscotti-della-fortuna

La vera origine dei フォーチュンクッキー

Le prime tracce dei biscotti della fortuna risalgono al diciannovesimo secolo in quel di Kyoto, in Giappone.

In particolare, la studiosa nipponica Yasuko Nakamaki ha redatto una tesi sull’argomento. Le ricerche, durate sei anni, l’hanno portata a scovare un’illustrazione del 1878 contenuta in un libro di racconti chiamato Moshiogusa Kinsei Kidan, raffigurante i nostri amati dolcetti.

Il personaggio di uno dei racconti lavorava in un negozio di Sembee, dove venivano preparati gli tsujura sembe, letteralmente i cracker della fortuna.

L’arguta donna giapponese ha scoperto che gli originali biscotti della fortuna avevano una forma diversa da quelli attuali, erano più grandi ed il biglietto con la profezia beneaugurante era inserito in una fessura, non all’interno del dolcetto. Pare che si volesse evitare l’inavvertito ingerimento del pezzetto di carta.

La diffusione negli Stati Uniti

I primi biscotti della fortuna in America furono serviti al Golden Gate Park di San Francisco nel 1890 da Makoto Hagiwara.

Il fondatore di Fugetsu-do a Little Tokyo (Los Angeles), Seichii Kito rivendica l’invenzione di questo dolcetto e la sua diffusione nei ristoranti cinesi di San Francisco e Los Angeles.

Nakamachi ha intervistato numerose famiglie giapponesi e cinesi stabilitesi negli Stati Uniti, le quali hanno testimoniato come i biscotti della fortuna, prima della seconda guerra mondiale, fossero conosciuti come “torte da tè della fortuna” in quanto erano consumati come pasticcini durante l’ora del tè.

Perché vengono associati alla Cina?

Biscotti della fortuna nella classica confezione che troviamo anche in Italia.

La teoria più verosimile al riguardo sostiene che durante la seconda guerra mondiale oltre 100.000 giapponesi vennero internati nei campi di isolamento cinesi. Fra i prigionieri erano presenti anche i produttori dei biscotti.

Per evitare che la produzione si fermasse, i cinesi presero il posto dei nipponici e diffusero la ricetta nei panifici della costa occidentale.

Si stima che alla fine degli anni ’50 se ne producessero 250 milioni l’anno. Attualmente per il mercato mondiale, americano ed europeo in particolare, se ne producono 3 miliardi all’anno.

Chi scrive i messaggi all’interno dei biscotti della fortuna?

Può sembrare un compito semplice, di cui chiunque potrebbe occuparsi, ma in realtà…

Sono degli scrittori emergenti che si dilettano in questa pratica per guadagnare qualcosa in attesa della pubblicazione del loro best seller.

Le frasi vanno scritte e pensate con cura, il segreto è che ci si possano rispecchiare tutti, dal teenager alla persona più anziana. Il contenuto non deve essere offensivo, ma ispirare la fantasia, le speranze o provocare un sorriso.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!