Settembre 2019

Traslocare con cane e gatto: consigli e curiosità

C’è chi dice che “il trasloco è il secondo più grande stress dopo il parto”. Dopo serate a scegliere il quartiere migliore per noi (leggi articolo) e la casa che rispecchi al meglio il nostro stile di vita (leggi articolo) è giunto il momento. Che siate alla vostra prima esperienza o che siate ormai esperti, il trasloco è sempre un momento importante nella vita perché segna un cambiamento ed un passaggio molte volte decisivo.

Se anche le vostre giornate sono allietate da pelosetti che girano scodinzolanti per casa, sarete certamente in cerca di qualche consiglio su come fargli vivere al meglio il cambio “tana”.

“Amare è come traslocare. Solo che a cambiare abitazione è l’anima che va a vivere in un altro corpo.”

Il Gatto merita l’inizio di questo articolo. Come sapete tendo a parlare principalmente di cani, ma come prima cosa è giusto sfatare una falsa credenza che riguarda i gatti, dei quali si dice che siano molto più legati all’ambiente che non ai familiari: non è assolutamente così!

Questa credenza è stata diffusa nell’Ottocento dal naturalista Jean-Henry Fabre, che lo sostenne in uno dei suoi racconti. Essendo molto conosciuto sia come studioso che come scrittore, tutti pensarono che quella che scriveva fosse la Verità Assoluta e l’idea del gatto “che ama di più la casa del padrone” divenne una delle leggende metropolitane più diffuse del mondo.

Se pensiamo che Fabre spiegava anche che per far cambiare ambiente al gatto era opportuno chiuderlo in un sacco, possiamo renderci conto di quanto ne capisse di gatti. In realtà Fabre faceva l’entomologo (anzi, è stato proprio l’inventore dell’entomologia – un plauso per questo): quindi, visto il trattamento che normalmente i gatti riservano agli insetti, probabilmente non aveva poi troppa simpatia per la specie felina!

C’è da dire, in compenso, che Fabre fu uno dei primi oppositori della vivisezione, quindi pacca sulla spalla per lui, anche se è stato autore di una delle più grandi corbellerie di tutti i tempi sui felini.
Se la diceria ha attecchito, però, un motivo c’è: e sta nel fatto che i gatti, specie quelli che vivono in ambienti piuttosto limitati, non hanno – in media – la stessa capacità di orientamento dei cani.
Se portate in mezzo a un prato un gatto che è sempre vissuto in casa, potreste assistere a scene dove il micio, invece di mettersi a correre e di godersi la libertà, potrebbe restare paralizzato e urlare disperato perché non sa più dove si trova. In queste occasioni, a volte, i gatti non riconoscono neppure i loro umani.

Ovviamente un po’ di disorientamento può colpirli anche in occasione di un trasloco. Per le prime ore potrebbero aggirarsi furtivi e con l’aria decisamente impaurita e/o schifata, rifiutando persino le coccole. C’è il rischio che passino ore sotto al divano prima di uscire, rigorosamente quando saranno certi di essere soli e saranno quindi pronti ad esplorare. Da qui a pensare che “rimpiangano la vecchia casa”, il passo è breve: ma in realtà stanno soltanto cercando di ricomporre una “mappa mentale” a cui poter fare riferimento.

Il trasloco con un cane

Il cane, oltre ad essere un animale abitudinario, (e fidatevi, più invecchiano e più questa caratteristica si amplifica) è anche un essere territoriale: potrebbe considerare un cambiamento di casa come un tentativo di portarlo via dal suo territorio ed inserirlo in uno nuovo, senza avere la sicurezza che questo non sia già di proprietà di altri.

Potrebbe quindi apparire nervoso alla vista di altri cani nel vicinato, poiché non sa ancora quale luogo occupano sul territorio e fino a dove si spingerà il suo “dominio”. A prescindere da tutto questo, sappiate che il vostro cane si adatterà facilmente e senza troppe complicazioni, perché l’importante non è dove, ma con chi.

PERCHè I CANI ULULANO?

Vediamo adesso come comportarci con i nostri amici:

Prima del trasloco

Targhetta identificativa. Probabilmente i vostri vicini vi conoscono e conoscono il vostro cane, ma gli abitanti del nuovo quartiere, compresi quelli che vivono nel tragitto per arrivarvi, non sanno nulla di voi. Per questo, la prima cosa da fare è incidere il nuovo indirizzo sulla targhetta del vostro cane. Così sarà più facile recuperarlo nel caso in cui scappi o si perda.

Prima di trasferivi, se non è troppo lontana, portate il vostro animale a passeggio per la nuova zona, così che quando arriverà il momento di cambiare l’ambiente, gli risulti più familiare. Imparerà a conoscere così i nuovi odori e rumori che lo circondano, creandosi una mappa mentale che gli permetterà di sentirsi più sicuro, e magari farà amicizia con qualche nuovo “amico” umano e non.

Lasciate nella nuova casa del cibo oppure il giochino preferito così al suo arrivo potrà provare quest’esperienza positiva che resterà in memoria. Il cane ha bisogno di marcare il territorio ed è per questo che è importante che ispezioni la casa prima del trasloco definitivo.

Non lavate la sua cuccia, per questo ci sarà tempo dopo. I suoi oggetti personali sono fondamentali per lui, poiché attraverso l’olfatto, la sua mente si riempie di ricordi. Conservare un oggetto vecchio, come ad esempio la cuccia, lo farà sentire a suo agio i primi giorni.

Mantenete intatta la sua routine. È normale che con un trasloco i vostri orari cambino, tuttavia è bene cercare di non alterare troppo quelli del vostro cane.

Durante il trasloco

Spargete e nascondete biscottini o altri spuntini sfiziosi nella nuova casa, il vostro cane si divertirà a cercarli.

Cercate di non lasciarlo solo mentre state traslocando, a meno che non lo vediate molto a suo agio.

L’ambientazione nella nuova casa è una fase fondamentale e voi potete fare tanto per velocizzarla. Dopo aver sistemato i mobili o mentre lo state facendo, è importante dedicare al cane un angolo fisso. Qui metterete la cesta con le sue coperte e cuscini.

Quando si trasloca di solito si è presi dalla frenesia del cambiamento, si buttano le cose vecchie per far spazio alle nuove. Nel caso degli oggetti personali del cane, assolutamente non cambiatele con cose nuove. Il cane in tal caso si sentirebbe spaesato non solo dal cambiamento dell’ambiente, ma anche dei suoi oggetti personali.

Non obbligate il cane a gironzolare per la casa e non vi spaventate se si rifugia sotto il tavolo o sotto al letto/divano. Non forzatelo, quando sarà pronto esplorerà la casa da solo senza ansie.

Il giorno del trasloco

Il giorno del trasloco (ma anche il giorno prima se preferite), sarebbe bene affidare il cane ad un familiare, un amico, una persona di fiducia. In quelle ore, la sua presenza potrebbe essere di troppo, alcuni pericoli sono dietro l’angolo. Porte aperte per caricare mobili, e un via vai continuo potrebbero farci perdere di vista il cane, che una passeggiatina extra (e da solo!!) non la rifiuterebbe mai.

Dopo il trasloco

Una volta arrivati definitivamente nella nuova abitazione, fategli annusare tutto liberamente senza limiti. Quando avrà capito com’è fatta casa, stabilite gli spazi in cui può o non può stare.

Lasciate che sia lui a decidere il luogo dove sistemare la cuccia: farà la scelta migliore. Sarà facile capirlo, sarà il punto dove si accuccerà tranquillo.

Non lasciatelo solo quando arrivate: dedicategli più tempo del previsto per i primi tempi.

Almeno nelle prime 2 settimane è consigliabile non lasciarlo troppo tempo da solo, in quanto, ancora non ben abituato al nuovo contesto nel quale si trova. Potreste utilizzare la stessa tecnica che si usa per abituare il cane a restare solo in casa. Iniziate lasciandolo in una stanza mentre voi andate in un’altra. Prima per pochi secondi, aumentando poi il tempo. Tornate sempre nella stanza dove si trova per fargli capire che non lo state abbandonando.

Procedete poi a fare la stessa cosa uscendo di casa. Prima per 5/10 secondi rientrando successivamente, poi 30 secondi. E così via fino a rimanere fuori casa 15 minuti senza mai allontanarvi. Il cane capirà che uscirete, ma tornerete sempre da lui. Se il cane è tranquillo potrete iniziare ad allontanarvi per un’ora, poi due e così via.

Durante le passeggiate, siate pazienti. Ogni cosa è nuova e l’animale ha bisogno di annusare tutto per prendere confidenza con il nuovo mondo che lo circonda.

Lasciate che si relazioni con i cani dei nuovi vicini.

La ricerca del veterinario

Anche se tutti i proprietari pensano: “vabbé nel caso serva lo cerco”, nella maggior parte dei casi quando serve si è presi dall’ansia e dall’agitazione, non riuscendo ad avere le idee chiare. Portatelo dal veterinario per fare conoscenza, anche se non ha bisogno di una visita. Così facendo si sentirà più a suo agio quando sarà costretto ad andarci.

Siamo giunti alla fine, per voi che state leggendo è l’inizio di un nuovo viaggio, e anche per loro lo è. Lo so, gli scatoloni, lo stress, il disordine, sarete impegnati in mille attività, e quella coda scodinzolante potrebbe sembrare esser lì per farvi perdere tempo. Abbiate l’accortezza di renderlo partecipe del cambiamento, magari facendolo stare con voi mentre riempite gli scatoloni.

Vi auguro di trovare il coraggio di cambiare sempre nella vita, perché se non ci piace dove stiamo possiamo spostarci, non siamo alberi.

EK

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Perché il cane scava le buche? – VIDEO

E’ un’abitudine comune a molti cani scavare buche in giardino. Alcuni lo fanno per noia, altri hanno l’indole innata di scavatori, spesso il vostro amico a 4 zampe scava per rispondere ad uno stimolo preciso.

Perché i cani scavano

Ogni razza ed ogni individuo ovviamente fa storia a sè, ma possono riscontrarsi delle cause principali alla base di questo comportamento. Ecco le principali:

1)Noia: una razza attiva che magari viene lasciate per tante ore di seguito da sola in giardino, tenderà a trovarsi qualcosa da fare. Cosa c’è di meglio di creare delle meravigliose cucce di terra?

2) Mancanza di attività fisica: molte razze hanno bisogno non solo di numerose passeggiate giornaliere, ma anche di vere e proprie corse su distese sconfinate ed il ritrovarsi rinchiusi in spazi limitati può portarli ad un senso di frustrazione che viene sfogata con lo scavare.

3) Nascondere dei tesori: qualsiasi cane che si rispetti ama nascondere quello che ha di più prezioso, che sia un osso in giardino sotto un cumulo di terra o un gioco in casa sotto al letto.

4)Dà la caccia ai roditori: può semplicemente accadere che il vostro Labrador (con il mio accade spesso) veda una talpa o qualcosa di simile che si rintana sotto terra e che lui voglia inseguirlo per giocare amorevolmente.

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Le razze maggiormente predisposte a scavare

E’ facile citare i cani da caccia (i terrier) come scavatori incalliti per ovvie ragioni, fa parte del loro lavoro. Discorso simile si può fare per i retriver, quindi Golden e Labrador. Un’indole di scavatore si riscontra anche in razze come il siberian husky e l’alaskan malamute.

Quali rimedi adottare

Se sarete in grado di comprendere le cause del comportamento del vostro figlio peloso sarete a metà dell’opera, basterà colmare quella mancanza e probabilmente il vostro giardino non assumerà più l’aspetto di un campo minato. Aumentate la lunghezza, la frequenza e l’intensità delle passeggiate. Procurate al vostro amico a 4 zampe dei giocattoli da giardino con i quali potrà dilettarsi quando voi non ci siete.

Non dimenticate che alcune volte il cane adotta determinati comportamenti per attirare la vostra attenzione. Se siete usciti in giardino con lui, esplorate tutti i cespugli e gli anfratti insieme invece di messaggiare al cellulare e magari di mandare foto orgogliosi del vostro pupone peloso.

FAI IN MODO CHE IL CANE SCAVI DOVE VUOI TU

Se nel vostro cucciolo la voglia di scavare è innata e non accenna a diminuire, potete fare in modo che si dedichi al giardinaggio creativo solo in una zona di giardino che desiderate. Scegliete la zona e andate con lui a scavare una buca, poi metteteci il suo gioco preferito ed invitatelo a riprenderselo. Ripete questo procedimento per più giorni di seguito e vedrete che dopo un po’ di tempo il cane si limiterà a scavare nella zona da voi suggerita subdolamente.

SE VOLETE AVERE ULTERIORI CONSIGLI IN MERITO VI INVITO A GUARDARE IL BREVE VIDEO QUI SOTTO

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FOTO: mypetshero.it

Previsioni meteo: quanto sono affidabili?

Consultare la voce previsioni del tempo dal proprio computer o cellulare è diventata una pratica radicata nella nostra quotidianità. Organizziamo le nostre giornate, ma soprattutto i nostri weekend in base al clima previsto dagli esperti meteo che troviamo anche in tv. Quanto possiamo fidarci delle indicazioni che ci danno, soprattutto sul lungo periodo?

Quante volte avete sentito al telegiornale notizie profetiche del tipo “questa sarà l’estate più calda del secolo o “ci aspetta l’autunno più piovoso dal 1881” e vi siete chiesti: “ma questi come fanno ad esserne sicuri con settimane ed in alcuni casi mesi, di anticipo?“.

Come funziona il meteo

Le previsioni del tempo si basano su un’analisi della situazione meteorologica attuale per prevedere quella futura. Per compiere tale analisi si utilizzano dei complessi modelli matematici formati da equazioni differenziali che riprendono leggi della fisica e della dinamica.

I più scaltri potrebbero affermare: “ma se il meteo si basa su modelli matematici e la matematica è una scienza esatta, come fanno i meteorologi a commettere errori?”.

Le equazioni utilizzate sono dette caotiche perché forniscono soltanto delle soluzioni approssimate. Il minimo errore che può riguardare una previsione molto prossima, può amplificarsi nel caso di previsioni a lungo raggio (oltre i 5 giorni).

Quali dati occorrono e come si raccolgono

All’interno dei modelli matematici vanno inseriti determinati dati iniziali: la temperatura, la pressione, l’umidità, la forza del vento ed altri.

Questi dati vengono raccolti attraverso speciali termometri, igrometri, pluviometri, satelliti meteorologici, aerostati e stazioni meteorologiche in acqua ( molto spesso quelle che vedete in mare aperto non sono semplici boe, ma strumenti avanzati per raccogliere informazioni utili alle previsioni).

I modelli matematici, una volta ottenuti questi dati, calcolano i valori medi futuri di queste informazioni acquisite, in modo da avere più o meno chiaro quale sarà lo stato dell’atmosfera a distanza di un breve periodo. Più lungo sarà il periodo, più è probabile che la previsione possa subire delle variazioni.

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Quanto sono attendibili le previsioni del tempo

Sicuramente si sono compiuti passi da gigante rispetto al passato. Attualmente le previsioni meteo per le 48 ore successive raggiungono una probabilità dell’80%. Se lunedì pretendete di conoscere il clima del weekend, l’attendibilità scende sotto la soglia del 50%.

Come si può migliorare

Gran parte degli errori commessi dai meteorologi deriva non dalla poca precisione dei modelli matematici utilizzati, ma dall’approssimazione dei dati iniziali forniti. C’è da considerare che le varie stazioni meteorologiche non sono distribuite in maniera uniforma sul territorio e che il paesaggio che le circonda potrebbe condizionarne i rilevamenti, vedasi montagne, mare o presenza di fabbriche inquinanti. Si sta lavorando per migliorare la precisione ed il controllo dei dati e per fornire terraferma, oceano e aria di strumenti all’avanguardia e sempre più precisi nella raccolta.

FOTO: quotidiano.net

MFC

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Paura di prendere chili in autunno? Provate la speciale dieta a base di prodotti stagionali

Lunedì 23 settembre scatterà ufficialmente l’autunno. Vedremo se l’estate si arrenderà e lascerà campo libero alla stagione più piovosa e più romantica 

Le foglie arrossiscono, altre cadono. La pioggia, i primi freddi, le mani da scaldare con una tisana, i piedi da nascondere al caldo, la voglia di calorie che necessariamente aumenta.

I capelli cadono. Ed iniziamo senza accorgercene a mettere su qualche chilo.

Ci si consola pensando che la prova costume in fondo è lontana, ma non si fanno i conti con una delle mode di quest’anno, le calde e lunghe coccole nelle SPA.

Non solo le coppie si recano in questi luoghi vaporosi per rilassarsi e prendersi cura di sé, ma sempre più spesso anche le comitive di amici scelgono questa tipologia di divertimento alternativo.

Cosa pensate di fare? Volete declinare tutti gli inviti e continuare a mangiare castagne e cioccolatini?

Non vi stiamo dicendo di rinunciare al cibo, ma di seguire delle semplici regole per scegliere i migliori alimenti che ci offre questa splendida stagione.

Il compito più difficile: bere

Bere è fondamentale per la salute del nostro corpo, ci depura, elimina le scorie e soprattutto si porta via la cellulite! Ma, mentre d’estate bere viene istintivo, con l’arrivo dei primi freddi, risulta molto più difficoltoso.

tisana

Non siete costretti a bere solo acqua. Se vi piacciono le bevande calde, potete prepararvi tante tisane, ma attenzione allo zucchero! Per essere efficaci e non dannose,  dovete evitare di zuccherarle. Sorseggiare una camomilla o un infuso di erbe, come melissa, passiflora e finocchio, favorisce il riposo notturno.

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Il primo segreto di bellezza: dormire

Dormire almeno 7/8 ore a notte è fondamentale per mantenere la linea. Se al risveglio avete le batterie scariche, non farete altro che mangiare per cercare di recuperarle il più in fretta possibile.

Come scegliere il materasso migliore per te

La natura è la vostra migliore alleata

Se siete come me e non amate le bevande calde, viene in nostro soccorso la natura. Gli spinaci, i broccoli, i cavoli, le verze, le zucche e i carciofi, e la frutta, come le mele, i kiwi(controllate che la provenienza sia italiana), l’uva e i melograni, sono tutti alimenti ricchissimi d’acqua, e sono tutti di stagione. E le ricette sono veramente tante!

10 consigli per fare una spesa sana

Farro broccoli e pollo, spinaci scottati in olio e peperoncino, broccoli salsiccia e olive, zuppa di zucca e patate, pasta con zucca, giusto per citarne alcune.

Attenzione alla cottura però, preferite cotture al vapore o molto rapide così da non perdere i nutrienti. E attenzione al condimento! Solamente un filo di olio a crudo.

RADICCHIO: ( 23 calorie per 100 gr) ha proprietà depurative, ricco di vitamine ed è ottimo per primi, contorni ma anche per guarnire un secondo o una piadina.

VERDURE A FOGLIA VERDE: (spinaci, bieta, verze, cavoli, broccoli, ecc.) sono ricche di acido folico, vitamine A, C, E e K che stimolano la circolazione e agiscono come antiossidanti.

ZUCCA:( 26 calorie per 100 gr) molto adatta per zuppe, risotti, torte e addirittura pane! Ricchissima di vitamine A e C, potassio, magnesio, fosforo e naturalmente fibre, con il suo sapore dolce e un forte potere saziante, è ideale anche per chi segue diete dimagranti. Le sue fibre stimolano l’apparato intestinale e le vitamine e i minerali dei quali è ricca sono un ottimo ricostituente. Il betacarotene, responsabile del suo colore arancione, e gli altri antiossidanti agiscono come anti-età e proteggono pelle, capelli e unghie.

SEMI DELLA ZUCCA: ( 446 per 100 gr) Non buttare i semi quando pulisci la zucca, tostali al forno e utilizzali nello yogurt, nelle insalate o leggermente salati come stuzzichino. Sono ricchissimi di fitosteroli, grassi buoni e lecitina che agiscono come antinfiammatori e aiutano a prevenire le disfunzioni delle vie urinarie. Attenzione però alle calorie!

LEGUMI: ( FAGIOLI 300 cal per 100 gr – LENTICCHIE 116 cal per 100 gr – CECI 364 cal per 100 gr) proteine vegetali che non possono mancare nella tua dieta, soprattutto in autunno. Forniscono energia, grazie alla buona dose di carboidrati e amidi, e sazietà grazie alle fibre. Lenticchie, fagioli e ceci sono ottimi con la polenta, ma costituiscono un piatto delizioso anche nell’insalata, conditi con olio e cipolla. Aperitivo benessere? Prepara una crema con lenticchie frullate e peperoncino da spalmare su crostini di pane caldo, delizia light.

FUNGHI: ( 22 cal per 100 gr) Arrivano le prime piogge e con esse compaiono anche i funghi!

Spesso sono un salvacena quando riceviamo ospiti inaspettati, per un risotto, una tagliatella (buonissima con il guanciale ed i pinoli) o un antipasto sfizioso! Poveri di grassi e zuccheri, hanno un elevato contenuto di acqua. Favoriscono la diuresi e costituiscono l’ispirazione giusta sia per un contorno fantasia, sia abbinati al risotto. Per esaltarne il sapore e aiutare il benessere di tutta la famiglia evitate cotture complesse come le fritture. Meglio crudi o in padella, ti basta cucinare i funghi con aglio, olio e prezzemolo per creare un piatto saporito e leggero.

BROCCOLI: (27 calorie ogni 100 gr) Li adoro! Ci condisco la pasta, il riso, li uso come contorno, come riempitivo per le piadine. Sappiamo a cosa state pensando, cucino i broccoli e la casa puzza per un mese, avete ragione, però basta il succo di un limone nell’acqua di cottura per eliminare l’odore sgradevole causato dallo zolfo che contengono i broccoli, e vi assicurate un super-cibo per questo autunno, da consumare tutte le volte che potete.

CAVOLFIORE: ( 25 cal per 100 gr) aiuta a combattere l’ipertensione e il diabete, ha un elevato potere saziante e poche calorie, quindi adattissimo a chi segue una dieta dimagrante. Aiuta  la produzione di emoglobina con effetti positivi per l’anemia ( quindi donne con carenza di ferro fatene scorpacciate!). Possiede un’azione rimineralizzante e depurativa e recenti studi hanno dimostrato i suoi poteri antinfiammatori, preziosi per rafforzare le difese immunitarie.

Puoi preparare un secondo veloce e leggero utilizzando verdure al forno come indivia belga e finocchio. E’ molto versatile e comoda da consumare, visto che si mantiene in frigo crudo e non lavato, anche per dieci giorni, anche se il consiglio è quello di consumare la verdura quanto più fresca potete. Se considerate un deterrente il tempo di cottura lungo e l’odore non troppo gradevole, per preparare il cavolfiore potete cuocerlo al microonde con pochissima acqua per 6-8 minuti, a seconda di quanto sono grandi i pezzi.

VERZA ( 27 cal per 100 gr) E CAVOLO ( 25 cal per 100 gr). Non li amo perché li trovo troppo amari, ma col freddo molti non amano più mangiare la fresca insalata. Crea un’insalata alternativa con verze e cavoli, tipici di questo periodo. Puoi scottare qualche foglia in acqua bollente, tagliare a fette sottili e condire con un filo d’olio extravergine, aceto e una spolverata di pepe. Puoi variare la ricetta aggiungendo cipolline, fagioli e ortaggi vari.

SPINACI: ( 23 cal per 100 gr) Li compro spesso congelati durante l’anno, ma questo è il periodo in cui li trovate freschi e sono ottimi come contorno, nella frittata o per un meraviglioso risotto.

CEREALI: Al posto della classica pasta  prova i cereali, ormai se ne trovano di diversi tipi, ORZO ( 354 per 100gr) , FARRO ( 335 per 100 gr) , GRANO   ( 339 cal per 100 gr), QUINOA ( 350 per 100 gr), COUS COUS ( 112 per 100 gr), RISO ( 330 per 100 gr), possono costituire un piatto unico delizioso da degustare non solo in brodo, bensì anche in una stuzzicante versione di insalata calda o risotto. Ed anche per arricchire zuppe e minestroni.

SPEZIE: Al posto del sale prova le spezie. Io utilizzo spesso il curry e la paprika. Mi piacciono il rosmarino, la salvia ed il basilico, ma non amo la curcuma, il timo ed il prezzemolo. Ma questo è soggettivo, compratele e provatele nei piatti. Le erbe aromatiche fanno bene alla salute e grazie alla loro intensa freschezza conferiscono ai tuoi piatti un sapore particolare. Rosmarino, timo, maggiorana, alloro: tieni tanti vasetti su un mensola che possa ricevere luce e sperimenta su carne, pesce e verdure. Sai che il basilico è prezioso anche come infuso? Ti basta versare una tazza di acqua bollente su una manciata di foglie e attendere una decina di minuti. Combatte raffreddore, nausea, influenza. Lo zafferano, ottimo sulla pasta e sui piatti a base di verdure, calma e riduce la febbre, migliora la circolazione, seda la tosse e dà sollievo al respiro asmatico.

CIOCCOLATO ( Fondente 515 cal per 100 gr): si al cioccolato anche tutte le sere, purché sia Fondente e un solo quadratino.

CASTAGNE: ( 250 cal per 100 gr) Ne mangerei a chili. Io le cucino bollite con la salvia o sul camino, ma non è l’unico modo per cucinarle! Le castagne sono naturalmente prive di glutine e ricchissime di fibre, e molto apprezzate sotto forma di farina con cui preparare pasta e pane.

CAKI: ( 70 cal per 100 gr) proprietà drenanti e diuretiche, regolarizzano l’intestino e danno molta energia anche se sono poco calorici.

NOCCIOLE:( 628 cal per 100 gr) Super caloriche, ma mangiandone 3 ogni mattina proteggi la tua pelle e i tuoi capelli grazie alla vitamina E.

FRULLATI: Un fresco frullato di frutta con banane, arancia, mandarini è adatto anche ai più piccoli! Grazie a vitamine e sali minerali aiuterà una corretta idratazione aumentando le difese immunitarie.

PERE:( 35 cal per 100gr)Forse non tutti sanno che le pere sono ricche di calcio! Riducono, quindi, il rischio di osteoporosi.La pectina che contengono, poi, forma uno strato viscoso che aiuta ad espellere il colesterolo.

MELOGRANO: Uno dei cibi più ricchi in assoluto di antiossidanti che contrastano l’invecchiamento. Il melograno lo troviamo proprio in questo periodo. Provate ad  aggiungerlo alla vostra insalata, oppure preparateci un dessert.

La spesa ideale autunnale

Verdura

  • funghi
  • zucca
  • radicchio
  • rabarbaro
  • patate novelle
  • barbabietole
  • carote
  • sedano
  • lattuga
  • zucchine
  • melanzane
  • fagiolini
  • ravanelli
  • peperoni
  • fagioli

Frutta

  • melograno
  • cachi o kaki
  • pere
  • mele (fuji, Braeburn, Golden Delicious, Stayman, imperatore)
  • uva
  • lamponi
  • kiwi
  • prugne
  • fichi

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Si è rotta la coda al cane! Cosa possiamo fare? – VIDEO

La sindrome della coda rotta o coda fredda, detta anche cold tail, è una patologia che può colpire i cani di tutte le razze e di tutte le età, particolarmente soggetti sono i Labrador ed i Golden Retriver, che hanno spesso a che fare con l’acqua.

E’ una patologia grave?

Il nome “coda rotta” è terribile, ma non si tratta di nulla di così preoccupante. Di solito si manifesta in seguito ad un bagno prolungato del nostro amico a 4 zampe e a una non adeguata asciugatura della coda. Non sempre il vostro cane si lamenterà nel giro di poche ore. Potrebbe addirittura accadere che cominci a sentire dolore dopo 24 ore.

Come si riconosce la coda rotta?

Noterete che il vostro fedele amico terrà la coda bassa o a penzoloni, il forte dolore provato alla base della stessa gli impedirà di sollevarla totalmente. Uno dei campanelli di allarme può essere il fatto che il cane abbia difficoltà a sedersi. Inoltre scordatevi scodinzolamenti, il fastidio sarebbe insopportabile.

Come si cura questa sindrome?

Senza intervento veterinario di solito questa patologia scompare dopo una settimana, ma il cane deve osservare un riposo quasi assoluto. Se vedete che il vostro cucciolo si lamenta costantemente e non volete farlo soffrire, potete consultare un veterinario che vi prescriverà degli antinfiammatori.

La prevenzione è fondamentale. Dopo un bagno a mare o al lago o dopo una scorribanda sotto la pioggia, asciugate sempre la coda al vostro cane, magari all’inizio non sarà contentissimo, ma spiegategli a modo vostro che è per il suo bene. Vi ringrazierà come solo lui sa fare.

Nel video qui sotto vi racconto la mia esperienza e vi do qualche suggerimento ulteriore per risolvere questo inconveniente.

Foto: zampefelici.it

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Conservare i tatuaggi dei propri cari defunti: la nuova moda americana

Se amate l’arte, ma soprattutto amavate un vostro caro venuto a mancare di recente, potete scegliere di conservarne la memoria commissionando un quadro con la parte di pelle su cui era disegnato un tatuaggio. Questo, almeno, è quello che potreste fare se viveste negli Stati Uniti.

La nascita di un’idea bizzarra

Giusto in America poteva prendere piede una moda così particolare. Pare che l’idea sia nata durante una chiacchierata in un bar. Michael Sherwood e suo figlio Kyle curano un’impresa di pompe funebri. Un loro amico tatuato, tra una birra e l’altra gli confida che gli piacerebbe conservare il suo tatuaggio.

Da questa conversazione è nato il progetto Save My Ink Forever. In poche parole i clienti hanno la possibilità di preservare una parte della loro pelle tatuata, per lasciarla come reliquia ai propri cari. O meglio, il lembo di pelle disegnata viene asportato dal corpo del defunto, sottoposto ad un processo chimico che ne impedisce la putrefazione e viene inviato ai parenti sotto forma di quadro.

Ci sono giusto un paio di limitazioni: la pelle non può provenire dal viso o dai genitali e con il derma asportato è possibile confezionare solamente quadri e non lampade o libri come un Ed Gein qualsiasi.

Soltanto negli USA sono tatuati quasi il 40% dei giovani tra i 18 ed i 29 anni, decisamente una fetta di potenziali quadri niente male.

MFC

Foto: coolthings.com

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Meglio il cane maschio o il cane femmina – VIDEO

QUALI SONO LE DIFFERENZE PIù IMPORTANTI FRA UN CANE MASCHIO ED UN CANE FEMMINA

Quando ci nasce un figlio non abbiamo la possibilità a priori di deciderne il sesso, anche se esistono molte teorie che sostengono il contrario. Se vi interessa approfondirle cliccate qui!

Nel caso di un figlio peloso, abbiamo la facoltà di scegliere se adottare un cane maschio o un cane femmina, in base alle nostre esigenze e alle caratteristiche comportamentali dei due sessi.

Le risposte alle domande più comuni le trovate nel video qui sotto:

Si parte con le differenze oggettive tra il cane maschio ed il cane femmina (es: differenza di peso ed altezza) fino ad arrivare alle diversità più curiose, non senza qualche sorpresa (scappa di più la femmina o il maschio?).

Può esservi utile conoscere alcune caratteristiche proprie di un sesso specifico, per scegliere in maniera più consapevole il vostro migliore amico. C’è da dire che nella maggior parte dei casi è la razza che definisce il carattere di un cane e non il sesso, ma ci sono differenze non solo caratteriali fra maschi e femmine.

Ad esempio: è vero che il cane maschio perde più pelo del cane femmina?

Questa ed altre risposte nel video qui sotto. Buona visione!

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Foto: animalpedia.it

Padel mania, com’è nato e com’è diventato lo sport del momento

C’è chi lo chiama e lo scrive padel e chi paddle, ma la sostanza è la stessa. Si tratta dello sport del momento. Già estremamente popolare in Spagna ed in Sud America, il padel (scegliamo la pronuncia latina rispetto a quella british) sta prendendo piede anche in Italia.

Non so se ci avete fatto caso, ma ormai ovunque vi girate sono nati campi di padel. Non soltanto all’interno di circoli sportivi polivalenti, ma anche come singole entità sparse sul territorio.

Mentre prima chi cercava un condominio attrezzato valutava con favore la presenza di piscina e campo da calcetto, adesso si cerca la novità, il campo da padel appunto.

Breve storia di questo sport

Le origini del padel si fanno risalire alla seconda metà del 1800, quando sui velieri inglesi che navigavano alla conquista di nuove colonie, i marinai giocavano nella stiva con una pallina e con i remi come racchette.

La tradizione latina, però, vuole che il padel sia nato grazie all’errore di un ricco messicano. Tale Enrique Corcuera, negli anni ’60, intendeva affiancare alla propria lussuosa villa un campo da tennis. Non aveva fatto i conti con i muri presenti e sbadatamente aveva fatto costruire un campo di dimensioni ridotte rispetto a quello regolamentare.

Se all’inizio il muro venne tenuto per evitare che la pallina uscisse troppo spesso dal campo, dopo poco tempo il muro divenne parte integrante del gioco. L’idea piacque molto perché permetteva di evitare le noiose interruzioni dovute al recupero delle palline perse nel giardino.

Il principe Alfonso di Hohenlohe, ospite della villa di Enrique nel 1974, si appassionò talmente tanto a questa nuova disciplina che decise di dotare il suo lussuoso Marbella Club Hotel di due campi con le stesse caratteristiche. Fu la Spagna la nazione europea in cui si diffuse maggiormente all’inizio.

Nello stesso periodo il miliardario Julio Menditegui esportò la novità sportiva in Argentina, dove il padel veniva giocato dalle classi più abbienti. Esistevano delle differenze di regolamento tra il gioco europeo e quello sudamericano, differenze che vennero appianate ufficialmente nel 1997, dopo che nel 1992 era nata anche una Federazione Internazionale dedicata.

Cosa significa Padel

La denominazione spagnola padel è l’acronimo di Promoción de actividades deportivas, educativas y lúdicas (Promozione di attività sportive, educative e ricreative). Tale acronimo è stato confermato nel 1991 con la nascita della Ipf (International Padel Federation), in cui sono coinvolte 34 federazioni nazionali ufficiali. C’è da dire che tale sport viene comunque praticato in un grande numero di paesi che ancora non hanno creato un’apposita federazione.

Il Regolamento

Fu la moglie di Enrique Corcuera, Viviana Dellavedova Corcuera, a scrivere per la prima volta le regole del padel e a donare il prezioso regolamento al marito per il suo compleanno.

DIFFERENZE COL TENNIS

Non si può non paragonare il padel al suo parente più illustre, il tennis. Sebbene molte regole siano le stesse, ci sono alcune differenze sostanziali. Oltre alla già citata dimensione ridotta del campo e ai muri da utilizzare come sponde, una caratteristica particolare è che in questo sport si giocano soltanto doppi.

Se avete un amico con cui giocate abitualmente a tennis il martedì sera, per provare questa disciplina dovrete necessariamente arruolare altri due giocatori.

CAMPO DA GIOCO

Nel tennis il campo è un rettangolo di 23,77 metri di lunghezza e 8,23 metri di larghezza per il singolo, 10,97 metri per il doppio. Nel padel il campo misura 20 metri di lunghezza e 10 di larghezza. La rete è alta 88 cm al centro e 92 ai lati.

Il rettangolo di gioco è circondato da 4 pareti alte tre metri, costruite con un materiale che permetta alla pallina di rimbalzare. Sul lato lungo troviamo due uscite o porte che permettono al giocatore di rimettere in gioco la pallina anche se questa è uscita fuori dal campo.

PUNTEGGIO

E’ praticamente uguale a quello del tennis. Si gioca al meglio dei tre set. In caso di parità al tie break si chiude a 7 sul 6 a 6, senza bisogno che ci sia un distacco di due punti. Per rendere la partita più veloce è consentito giocare con il punto secco, evitando i vantaggi sul 40 pari.

STRUMENTI DA GIOCO

All’apparenza le palline sono identiche a quelle del tennis, se è vero per quanto riguarda colore e dimensione, non lo è per quanto concerne la pressione. Le palline da padel hanno un’atmosfera in meno, per limitare la velocità nel rimbalzo.

Le racchette sono di dimensioni ridotte (45,5 cm) e non hanno corde, ma una superficie dura dotata di buchi nella parte centrale. Il manico possiede una corda elastica che per regolamento va legata al polso del giocatore.

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Perché va tanto di moda il padel?

I motivi sono molteplici. Avete mai provato ad organizzare una partita di calcetto? Non c’è gruppo whatsapp che tenga, la difficoltà di radunare un minimo di 10 baldi giovani è direttamente proporzionale all’immensità delle scuse utilizzate dai più per dare buca all’ultimo. Nel padel vi basterà arruolare altre tre persone per poter dedicarvi ad un’ora e mezza di sano sport.

Si bruciano tantissime calorie, perché si è sempre in movimento, ma non è necessario essere stati dei campioni di tennis o degli atleti straordinari per sostenere la durata di un match.

Giocandosi in 4 potete scegliere con vostra moglie di sfidare una coppia di amici e di scommettere su chi pagherà la pizza. Sono convinto che le donne risulteranno più agguerrite di voi.

Non preoccupatevi di non avere un campo vicino casa, probabilmente mentre state leggendo questo articolo ne stanno nascendo altri 15 nella vostra città, anzi nel vostro quartiere.

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MFC

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Il passaporto del cane

Se da bravi padroni quali siete, avete intenzione di portare il vostro cane in vacanza all’estero con voi, è bene che sappiate quali procedure sono imprescindibili.

Oltre al microchip e all’iscrizione all’anagrafe, è necessario il vaccino antirabbia, effettuato almeno un mese prima del viaggio e certificato dal vostro veterinario.

Ma non finisce qui!

Per evitare brutte sorprese, è necessario avere con voi anche il passaporto del vostro amico a 4 zampe. Potete richiederlo tranquillamente presso la vostra ASL di competenza, ma non riducetevi all’ultimo momento, perché potrebbe occorrere un po’ di tempo per il rilascio.

Quando si può rilasciare?

Il passaporto è rilasciabile solo dopo che il cucciolo ha compiuto 3 mesi, in quanto non è possibile sottoporlo al vaccino antirabbia prima dei 90 giorni di vita.

Infatti, per rendere il passaporto UE automaticamente valido per l’espatrio occorre che il vaccino sia stato fatto da almeno 21 giorni.

Per la Comunità Europea (tranne Regno Unito e Svezia) è sufficiente la vaccinazione antirabbica riportata sul passaporto.

Nei paesi extra-comunitari le regole variano da Stato a Stato.

MFC

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Anagrafe canina – Come funziona il microchip

Il microchip è uno strumento necessario per noi e per il nostro animale, perché permette al nostro miglior amico a 4 zampe di entrare a far parte “ufficialmente” della famiglia.

L’impianto del microchip ha sostituito i tatuaggi (una pratica precedente, istituita nel 1991 come primo metodo di identificazione dei cani). Dal 1 gennaio 2015, infatti, è consentito soltanto il primo per identificare il proprio amico peloso.

Di cosa si tratta?

Il microchip è un transponder miniaturizzato, una minuscola capsula di vetro biocompatibile, che non provoca alcun fastidio al cane. All’interno contiene un codice univoco di 15 cifre che identifica non solo l’animale, ma anche il nome del padrone e la sua residenza in virtù della registrazione all’Anagrafe canina.

Il microchip viene iniettato sotto la cute del cane con un’iniezione. Date le ridotte dimensioni (pochi millimetri) non provoca né dolori né fastidi al vostro amico a 4 zampe.

Quando va inserito il microchip?

Il microchip è obbligatorio per legge così come l’iscrizione all’Anagrafe canina, entro i 60 giorni dalla nascita del cucciolo.

Le sanzioni per l’inadempienza partono da un minimo di 78 euro ad un massimo di 259 euro.

I vantaggi del microchip

Come abbiamo accennato in precedenza, l’inserimento non è per nulla doloroso, come invece lo era la pratica del tatuaggio.

Quante volte sui social vedete post di gente che ha perso il proprio cucciolo e non riesce a trovarlo? Oppure, quanto spesso vi capita di notare cani che girano confusi per le strade del quartiere senza apparentemente avere un padrone? In questi casi il michochip è fondamentale per riportare a casa il cane smarrito ed eventualmente per denunciare un abbandono.

A tal proposito, l’obbligo del microchip mira anche a scoraggiare questa ignobile pratica .

Diciamo che possiamo paragonarlo ad una sorta di carta d’identità del vostro amico a 4 zampe, in quanto la sua lettura permetterà al veterinario di controllare anche se un cane è vaccinato o meno.

Infine, se volete il vostro compagno di giochi sempre con voi, magari anche in vacanza all’estero, l’impianto del microchip è una condizione necessaria per portarlo in viaggio fuori dai confini italiani (insieme al PASSAPORTO).

Quanto costa?

Nemmeno il costo può essere una scusa valida per non farlo, dato che in media si attesta sui 10/15 euro per quasi tutti i cani, ma varia da regione a regione.

Il pagamento deve essere fatto alla ASL di appartenenza, mentre per l’iniezione del microchip potete rivolgervi al vostro veterinario di fiducia, a patto che sia abilitato per tale procedura.

Falso mito

Il microchip non è un GPS, questo vuol dire che non potete ritrovare il vostro amico smarrito attraverso di esso. Tuttavia nel caso in cui il cane venga portato in una qualsiasi centro veterinario, sarà possibile leggere il suo microchip e riconsegnarlo alla famiglia proprietaria.

MFC

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