L’amazzonica, con i suoi 5,5 milioni di kmq è la più foresta pluviale più estesa del mondo. Viene soprannominata il polmone verde della Terra in quanto produce il 20% dell’ossigeno del nostro pianeta.
E’ in grado di assorbire annualmente circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. E’ normale, quindi, che la serie di incendi che la sta devastando stia mettendo a serio rischio la lotta ai cambiamenti climatici portata avanti da scienziati e ambientalisti.
L’AMAZZONIA BRUCIA
La foresta amazzonica è una fonte fondamentale di ossigeno per l’intero pianeta e si erge a baluardo contro la produzione di gas serra. Senza di essa l’inquinamento globale sarebbe a livelli quasi intollerabili per l’uomo.
L’incendio di incredibili dimensioni che la sta devastando non può preoccupare soltanto i brasiliani, ma dovrebbe allarmare gli abitanti di tutto il mondo.
Per rendere l’idea della portata della catastrofe, vi basti pensare che il fumo ha oscurato il cielo di San Paolo del Brasile, città che si trova a 2700 km dall’epicentro dell’incendio.
Il presidente verdeoro Bolsonaro minimizza: “I roghi nel polmone verde del mondo non sono al di sopra della media degli ultimi 15 anni e, comunque, non possono servire come “pretesto per imporre sanzioni internazionali” contro Brasilia“.
I leader del mondo stanno prendendo una posizione dura nei suoi confronti di Bolsonaro, supportata da numerosi report in materia: da gennaio a fine agosto sono stati registrati 72.000 incendi nella foresta brasiliana. L’incremento rispetto allo scorso anno è dell’84%.
L’ORIGINE DEGLI INCENDI
La stagione secca terminerà a novembre, ma nella stragrande maggioranza dei casi è l’uomo l’artefice dei roghi che poi danno vita agli incendi di grosse dimensioni. Spesso si tratta di roghi dolosi, appiccati per favorire coltivatori o allevatori del luogo che hanno bisogno di terra da coltivare o dove far pascolare il bestiame.
La faccenda assume dei contorni grotteschi quando il presidente Bolsonaro accusa le organizzazioni ambientaliste di aver appiccato gli incendi come vendetta nei suoi confronti per aver tagliato i fondi pubblici per la loro attività.
Il parossismo si è raggiunto lo scorso 10 agosto, data in cui è stato istituito il “giorno del fuoco” nella città di Novo Progreso, nello stato del Parà, che fa parte della macro regione amazzonica.
Sarebbero state diminuite anche le sanzioni per chi compie atti di disboscamento illegale, favorendo in questo modo le iniziative illecite delle società di produzione di legname.
Il dato più allarmante riguarda proprio il disboscamento. Dall’inizio dell’anno, con l’avvento di Bolsonaro, sono stati disboscati 1345 kmq di foresta, l’equivalente di tre campi di calcio al minuto.
FERMIAMO BOLSONARO!
I potenti della Terra hanno dichiarato, tramite Macron, che affronteranno il tema degli incendi in Amazzonia durante il G7 di Biarritz in Francia.
L’augurio è che si prendano provvedimenti efficaci, tempestivi e duraturi nei confronti di un individuo che sta dimostrando di avere a cuore più i meri affari economici che la salute e la salvaguardia dell’intero pianeta.
Cosa dobbiamo tenere a mente per la scelta del guinzaglio? Come facciamo per convincere il cane ad indossarlo?
Gli educatori cinofili e gli addestratori vi diranno come prima cosa “ricordate sempre che il guinzaglio è il prolungamento del braccio del conduttore”.
Sono tre gli elementi che dobbiamo tenere in considerazione quando scegliamo un guinzaglio: 1. Il Materiale; 2. La robustezza; 3.L’efficienza.
Vi siete mai chiesti perché il cane rosicchia il guinzaglio? Potremmo puntare in alternativa sulla pettorina?
Le risposte a queste ed altre domande nel video qui sotto. Buona Visione!
Il museo più famoso del mondo, il Louvre di Parigi, ben presto potrebbe essere accessibile solo tramite prenotazione obbligatoria.
File chilometriche dentro e fuori al museo
Sono circa 30 mila i turisti che ogni giorno sfidano il caldo, ma soprattutto le file interminabili, per ammirare le splendide opere presenti al Louvre. Come era prevedibile è la Gioconda di Leonardo il quadro che ambiscono tutti a vedere da vicino per riuscire a scattare un selfie da piazzare in bella mostra sul profilo di facebook o di instagram.
Un pomeriggio di fine luglio la direzione del museo è stata costretta a chiudere, denunciando il tutto esaurito. Migliaia di appassionati d’arte sono rimasti con il cerino in mano davanti alla piramide d’entrata.
E’ Monna Lisa mania
In seguito agli attentati terroristici il flusso di turisti era sensibilmente diminuito, ma nell’ultimo anno si stanno riscontrando numeri da record. Nel 2018 si sono registrate oltre 10 milioni di presenze, nel 2019 questo dato è destinato ad aumentare.
Tutti, o quasi, entrano con in mente una tappa obbligata, arrivare più vicino possibile alla Gioconda per immortalarla in uno scatto che testimoni l’impresa compiuta.
Il 16 luglio, il quadro più famoso del mondo è stato spostato dalla Salle des Etats (attualmente in fase di restauro) alla Galleria Medici. Questo cambio di collocazione ha contribuito a creare ingorghi ancora maggiori all’interno del museo.
Novità importanti in vista
L’amministrazione generale del Louvre intende permettere l’ingresso al museo solo attraverso una prenotazione obbligatoria. La misura potrebbe cominciare ad essere attuata già ad ottobre di quest’anno, ma non mancano le polemiche in merito.
I visitatori da ogni parte del mondo lo trovano un provvedimento insensato: “Oltre alla Gioconda sono in mostra più di 35.000 opere, sarebbe più giusto scegliere soltanto alcune parti del museo accessibili con prenotazione, in modo da non penalizzare quelle zone meno conosciute che sono quasi sempre semi-deserte”.
Che vi stiate preparando per una vacanza al mare in paradisi caraibici o per una lunga giornata sull’affollata spiaggia di Torvaianica, ci sono degli oggetti indispensabili che non potete permettervi di dimenticare.
Essere meticolosi ed attenti nella preparazione del vostro borsone è fondamentale soprattutto se sceglierete una spiaggia libera, isolata, deserta, priva di qualsiasi tipo di servizio.
Se volete essere super sicuri di non scordarvi nulla, preparate una lista dettagliata di tutto ciò che intendete portare con voi, senza esagerare. Non vorrete rischiare di dover svuotare completamente la vostra borsa per trovare gli occhiali da sole “furbescamente” inseriti all’inizio dell’impresa.
I DIECI INDISPENSABILI
1.Borsa
Che si tratti di una tipica borsa da mare o di uno zainetto da alunno di scuola elementare, optate per quello più capiente che avete e che sia di materiali impermeabili all’acqua.
2.Telo mare
Immagino che sia la prima cosa che metterete in borsa, ma io voglio proporvi qualcosa di leggermente diverso. Un telo mare impermeabile e antisabbia, ottimo se non volete trovare i granelli di sabbia nel vostro panino.
3. Acqua santa
Non parlo di quella che trovate in chiesa, ma del fatto che l’acqua molto spesso vi salva la vita, soprattutto in giornate assolate e alle 12 in punto. Il consiglio è quello di calcolare almeno 2 bottiglie da 1,5 lt a persona.
4. Protezione solare
Spalmate la crema solare almeno 30 minuti prima di esporvi al sole e riapplicatela dopo un paio d’ore. Partite con una protezione alta, dalla 30 in sù.
Integrate la crema protettiva con il burro di cacao, il latte doposole e un olio protettivo per la vostra chioma. Isolate i cosmetici solari, inserendoli in una bustina apposita, per evitare che ungano gli altri oggetti presenti nel vostro borsone.
5. Cappello ed occhiali da sole
Sempre nell’ottica di proteggervi dai corroboranti, ma allo stesso tempo dannosi, raggi solari, non può mancare nel vostro armamentario un cappello o in alternativa una bandana e i sempre verdi e fashion occhiali da sole.
Se temete che i vostri “scudi scuri per gli occhi” possano rovinarsi in spiaggia, utilizzatene un paio di riserva. Non dovete essere belle, ma protette!
6. Libri e giornali
Vi lamentate sempre durante l’anno che non avete tempo di leggere un buon libro. Eccovi finalmente l’occasione giusta. Che sia un best-seller di mille mila pagine o un romanzo rosa che più frivolo non si può, godetevi il relax sotto l’ombrellone in compagnia di una lettura spensierata.
Se intendete coinvolgere le altre persone presenti, potreste puntare sulla classica settimana enigmistica, accultura, diverte e strappa qualche risata con le sue vignette elegantemente irriverenti.
7. Pranzo al sacco e snack
Se siete stati previdenti e vi siete muniti di una borsa frigo, vuol dire che avete una marcia in più. Se vi trovate su una spiaggia non attrezzata, priva anche di un chiosco dove comperare granite, gelati o perlomeno qualcosa da bere, la vostra riserva di cibo è fondamentale per la sopravvivenza.
Oltre ai classici panini, all’insalata di riso e alla pasta fredda puntate forte sulla frutta fresca e su quella secca, sulle barrette e su cibo secco tipo crackers o grissini.
8. Soldi spicci
Non ci pensa nessuno, prima, ma quando poi ci si trova con pezzi da 20 euro in su e basta, ci si maledice per non averci pensato. I soldi spicci sono un passepartout per eventuali docce o parcheggi a pagamento. Non dimenticateli MAI!
9. Caricabatterie portatile
Se non potete fare a meno di consumare il vostro cell a forza di foto e video su Instagram, ma avete il panico che il vostro “miglior amico” possa abbandonarvi da un momento all’altro, ricordate di portare con voi un caricabatterie portatile.
10. Materassino
Se non amate nuotare, ma preferite rilassarvi anche dentro l’acqua, il materassino è un must al quale non potete rinunciare. Da considerare anche un cuscino gonfiabile da mettere sotto la testa durante le tante ore sotto l’ombrellone. Il vostro collo ringrazierà.
Da molti è considerata come una delle feste più tristi dell’anno perché viene vista in qualche modo come l’inizio della fine dell’estate.
Le origini
Il ferragosto è una festività che ha origini romane e pagane. Deriva dal latino Feriae Augustalis, ovvero riposo di Augusto, il primo imperatore romano.
In questo periodo la popolazione si asteneva dal lavoro nei campi e si dedicava a giochi, banchetti e al meritato riposo.
Fu proprio Ottaviano Augusto a istituire nel 18 a.c. questa festività, all’interno della tradizione dei Consualia, giornate di festeggiamenti per la fine dei lavori agricoli. Conso era, infatti, il dio della terra e della fertilità.
Nei tempi antichi il ferragosto cadeva il 1 agosto, ma i cortei, le corse dei cavalli e le infiorate proseguivano fino alla metà del mese.
Come diventò festa cattolica
La Chiesa cattolica nel VII secolo spostò la data al 15 agosto, giorno in cui si celebra l’Assunzione di Maria.
La madre di Gesù fu accolta in cielo sia con l’anima che con il corpo.
La chiesa ortodossa e la chiesa apostolica armena il 15 agosto celebrano la dormizione di Maria (il trapasso della Vergine).
Piccola curiosità
In India il 15 agosto viene festeggiata l’indipendenza del paese dall’Inghilterra, avvenuta nel 1947. Quell’anno il paese fu diviso in due stati distinti: il Pakistan di religione musulmana e l’India, di religione induista.
L’India divenne una repubblica a tutti gli effetti soltanto nel 1950 con la nuova costituzione.
Oggi vogliamo uscire dai canoni, bando alle solite marmellate che portate in tavola la mattina per colazione. Vi proponiamo una ricetta particolare che siamo sicuri vi susciterà non poca curiosità: la marmellata di peperoni!
Il cane inibito dorme sul letto per una forma di protezione. Questo tipo di cane tende a stare in fondo al letto, sui piedi del padrone. Avrete bisogno di un metodo alternativo per farlo sentire protetto.
Il cane equilibrato dorme sul letto per comodità e perché magari è il padrone a chiederglielo. Lui dormirebbe tranquillamente anche nella sua cuccia.
Il cane dominante dorme sul letto per diritto acquisito. Si sente il capobranco ed il suo ragionamento è il seguente: “se può dormirci il mio sottoposto posso farlo pure io”. In questo caso sarà un po’ più complicato farlo scendere dal vostro giaciglio.
Dobbiamo adottare dei comportamenti che portino il cane a fare una scelta diversa dal solito, senza forzarlo.
Per iniziare dovrete impedire al vostro cucciolone di salire sul letto anche durante le ore in cui siete fuori di casa. Magari chiudendo la porta della vostra camera e creandogli un giaciglio apposito vicino all’entrata.
Prima di andare a dormire preparate una bella cuccia comoda accanto al vostro letto, fategli capire che la state preparando per lui. Chiamatelo vicino a voi e fatelo accomodare, in questo modo capirà che è quello il posto in cui deve stare.
All’inizio non sarà molto contento, ma piano piano si abituerà.
Se lo vedete diffidente, provate a mettere nella cuccia qualcosa di suo: un gioco, una coperta a cui è affezionato, un peluche che adora. Fate in modo che il suo giaciglio sia il più confortevole possibile per lui.
Allo stesso tempo, se tenete sul vostro letto qualcosa a cui lui è particolarmente legato, toglietelo e ponetelo nella sua cuccia. Se il vostro amico a 4 zampe ha una paura irrazionale o un fastidio per qualcosa in particolare (ad esempio i giornali, delle bottiglie etc.) ponete quelle sulle vostre lenzuola. Poi andate a dormire come se niente fosse.
Probabilmente lui salirà comunque sul letto. Aspettate che si accomodi, poi facendo finta di girarvi, dategli una spinta vigorosa, in modo che lui si senta infastidito. In alternativa potete cominciare a muovere le coperte stile Sandra Mondaini in Casa Vianello. Cercate di non fargli capire che siete svegli e assolutamente non incontrate il suo sguardo per non farvi “cioccare”.
Se il vostro fedele amico è un osso duro e non accenna a scendere dal letto, aspettate che si risistemi di nuovo e poi ripetete la vostra azione di infastidimento. Questo iter lo dovrete portare avanti fino a quando non scenderà dal letto e fidatevi, alla fine scenderà!
Il cane per carattere rifiuta le imposizioni e le privazioni. In questo caso dovrete indurlo a fare una scelta che per lui sia la migliore. Una SUA scelta e non una imposta da voi.
Come ci sono riuscita con Charlye, guardatelo nel video 😉
Ricordate, prima di prendere un cane chiedevi perché proprio un cane e perché proprio questo cane. Non dovete sceglierlo per moda o simpatia, ma perché le sue caratteristiche sono quelle che state cercando nel vostro compagno di vita a 4 zampe <3
Tra i tanti pregi che ha l’estate rispetto alle altre stagioni, c’è da considerare la bontà e varietà dei suoi frutti.
La frutta estiva è importantissima per l’alimentazione di adulti e bambini soprattutto durante il periodo più caldo, fornendo a chi la consuma un apporto di sali minerali atto a reidratare l’organismo.
Scegliamo sempre frutta di stagione
I motivi da considerare in questa scelta sono essenzialmente 4:
Un frutto di stagione ha un sapore migliore. L’aroma ed il profumo si esaltano durante i mesi in cui arriva a maturazione.
Effetti benefici sul nostro organismo. Le albicocche mangiate d’estate saranno molto più ricche di sostanze nutrienti di quelle mangiate a dicembre.
Minor quantità di pesticidi. E’ fuor di dubbio che la frutta di stagione non ha bisogno di prodotti artificiali per arrivare a maturazione, dato che questo compito lo svolge egregiamente madre natura.
Risparmio economico. Un frutto non stagionale che magari deve arrivare dall’altra parte del mondo avrà incluse nel prezzo le spese di trasporto o quelle energetiche nel caso di coltivazione in serra.
I principali frutti estivi e le loro qualità
ALBICOCCHE
Le albicocche maturano da giugno fino a fine luglio. Sebbene il sapore sia dolce e leggermente acidulo, si tratta di un frutto non eccessivamente calorico (solo 28 calorie per 100 gr).
Il suo alto contenuto di vitamina A risulta essere molto utile per la salute degli occhi e della pelle. La grande quantità di antiossidanti, in particolare il beta-carotene, contrastano l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
Sono in grado di aumentare il colesterolo buono e diminuire quello cattivo. Il potassio in esse contenuto aiuta a regolarizzare il battito cardiaco.
FRAGOLE
Fra i frutti estivi più amati ci sono sicuramente le fragole che possiamo trovare in circolazione da fine aprile fino ai primi giorni di agosto.
Questi frutti dall’affascinante forma a cuore hanno pochissime calorie (27 kcal per 100 gr). In particolare sono ricche di vitamina C, utile per l’assorbimento del ferro. Fra i sali minerali più presenti in esse troviamo il potassio, il magnesio ed il fosforo che mirano a prevenire i malanni da raffreddamento.
Non dimentichiamo le loro proprietà antiossidanti e anti tumorali, grazie all’acido ellagico.
Dulcis in fundo la presenza di xilitolo che, non solo conferisce alle fragole il sapore dolce, ma serve a combattere la formazione della placca dentale.
CILIEGIE
Possiamo godere di questi tipici frutti estivi da maggio a luglio. Le ciliegie sono leggermente più caloriche dei “colleghi” precedenti (38 kcal per 100 gr).
Le cerase , come vengono chiamate a Napoli, danno un apporto di vitamina A e C notevole, fondamentali per aumentare le difese immunitarie. Contengono inoltre potassio, magnesio, fosforo e soprattutto acido folico, una garanzia per combattere i radicali liberi ed un toccasana per la vostra chioma.
Un’ulteriore qualità riconosciuta alle ciliegie è la loro funzione depurativa e disintossicante. Alcuni studi sostengono che contribuiscano a prevenire le disfunzioni renali e l’arteriosclerosi.
ANGURIA
Eccolo il frutto che per antonomasia viene identificato con l’estate, l’amatissima anguria.
Potete gustarlo da giugno a settembre, con grande soddisfazione del vostro palato. C’è da dire che per alcuni può risultare indigesto, ma questa sua “caratteristica” spesso è da attribuire alle temperature estremamente fredde alle quali viene servito.
Il cocomero è ricco d’acqua ed ha un alto potere saziante, per sole 30 kcal per 100 gr.
Oltre ai sali minerali, potassio, fosforo e magnesio, fornisce un apporto di vitamina C e vitamina A. La sua particolarità è la quantità spiccata di un amminoacido chiamato citrullina che riequilibria la pressione e mantiene elastiche le pareti arteriose. Inoltre è famosa perché pare che aiuti a combattere la disfunzione erettile.
MELONE
Il melone è sì un frutto estivo, ma al contrario degli altri è possibile trovarlo nelle frutterie anche in altri periodi dell’anno. Composto al 90% d’acqua, apporta 33 kcal per 100 gr.
Come suggerisce il suo colore, è ricco di beta-carotene che ha un forte potere antiossidante. Tra le sue proprietà impossibile non menzionare un’elevata quantità di vitamina C e di vitamina A, utilissima per la salute della vostra vista.
Favorisce l’abbronzatura e protegge la pelle dai danni derivanti dall’esposizione ai raggi UV.
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Per cogliere questi fantastici frutti maturi dovrete aspettare inizio luglio e potrete farne incetta fino a metà settembre.
L’apporto calorico è di 36 kcal per 100 gr. Contengono antocianine e flavonoidi come tutti i frutti di bosco, antiossidanti fenomenali, in particolare per gli occhi. Abbondano in vitamina C e in acido folico.
Fra le altre qualità registriamo il loro potere depurante e diuretico.
Come avrete notato c’è solo l’imbarazzo della scelta. D’estate un cono gelato con gusti cioccolatosi e ricchi di calorie è un must, ma valutate come alternativa una macedonia variegatissima o una coppa di yogurt ricoperta di gustosa frutta estiva. Ne gioverà la vostra linea, la vostra salute e il vostro palato siamo certi che non si lamenterà.
Oggi vedremo le regole per garantire una fresca estate ai nostri amici a 4 zampe. I cani soffrono il caldo molto più di noi.
Pensate solo al fatto che loro non sudano. L’unico modo che hanno per espellere calore è dalla bocca e dalle zampe. Attenzione, quindi, ai colpi di calore, possono essere fatali!
Cominciamo dalle basi
Una delle prime regole è dar da mangiare al nostro amico nelle ore più fresche della giornata, la mattina presto o la sera. Se non gli date cibo secco, togliete la ciotola da sotto al sole nel caso in cui il vostro cane non finisca tutto (ipotesi alquanto improbabile!!!).
Evitate che il vostro pelosone cammini con le zampe su superfici eccessivamente calde. I polpastrelli della zampa sono ricoperti da pelle sensibile, che tende a bruciarsi e seccarsi facilmente.
Se non avete un giardino con zone d’ombra adeguate dove farlo stare nelle ore più afose della giornata, o avete a disposizione solo un balcone esposto al sole, cercate di creargli artificialmente una zona d’ombra e rinfrescatene la pavimentazione.
Guai a lasciarlo in macchina!
L’abitacolo della vostra auto può raggiungere temperature altissime, non solo quando la vettura è parcheggiata al sole. Evitate, quindi, di lasciarli incustoditi in auto, neanche per un minuto. Una leggerezza del genere può costargli la vita.
Se vedete un animale chiuso in una macchina che presenta sintomi come affanno, difficoltà respiratorie o spossatezza, contattate subito i numeri di emergenza.
L’acqua è fondamentale
Fate sempre in modo che il vostro animale abbia a disposizione acqua fresca e che la ciotola che la contiene sia facilmente raggiungibile.
Se dovete stare fuori molte ore, posizionate più ciotole nel giardino, cercando di disporle all’ombra.
Evitate lunghe esposizioni al sole che possono portare il vostro amico a 4 zampe all’ipertermia. Se notate che il cane scotta, fa fatica a respirare, cade a terra ed appare debilitato, versategli sotto le ascelle dell’acqua fredda e chiamate il veterinario.
La tosatura eccessiva è dannosa
Non è necessario tosare il pelo, perché al contrario di quanto si pensa è termoisolante, cioè protegge sia dal caldo che dal freddo.
Se proprio avete necessità di tosarlo non superate i 10 cm perché una tosatura troppo corta favorisce punture di insetti e ustioni.
Se il cane ha caldo bagnategli i plantari, sotto le ascelle e la testa. Soprattutto in estate mantenete una dieta equilibrata.
Se volete portarlo in spiaggia preferite le ore meno calde della giornata. La mattina presto, con tutta la spiaggia a disposizione, sarebbe l’orario ideale.
Se avete la possibilità, mettetegli a disposizione una piscinetta. E’ un ottimo investimento perché rinfresca ed è divertente.
Nella piscinetta va cambiata spesso l’acqua per evitare la schiusa delle larve delle zanzare.
Un saluto da Charlye & da me!
Ricordate, prima di prendere un cane chiedevi perché proprio un cane e perché proprio questo cane. Non dovete sceglierlo per moda o simpatia, ma perché le sue caratteristiche sono quelle che state cercando nel vostro compagno di vita a 4 zampe <3
La vita in ufficio non è sempre facile, si cerca di andare d’accordo con tutti, ma le relazioni interpersonali con i colleghi sono complicate.
Un po’ come il liceo, anche l’ufficio è una vera e propria scuola, che ti insegna a vivere e a stare al mondo. Una palestra per imparare a gestire i rapporti con persone dal carattere e dalla personalità totalmente diversi dai tuoi.
Le categorie di “compagni di classe”
Come a scuola avevi il tuo compagno di banco, in ufficio c’è il collega del cuore, su cui sai di poter contare e che sarà sempre disposto ad aiutarti con una consegna, pur facendo tardi la sera.
Troverai il primo della classe, sempre pronto ad alzare la mano ed a farsi notare. L’invidioso, quello che “se il professore ti ha messo sette allora lo deve avere anche lui”, e così eccoli che ti additano di guadagnare troppo rispetto a loro, che avete lo stesso carico di lavoro e non importa se avete 3 lauree in più, loro vogliono quanto o più di voi.
E come c’era lei, la ragazza più bella che vi ha fatto battere il cuore, oggi c’è una giovane donna che sperate di incontrare alla macchinetta del caffè o che stalkerate per capire quando stacca da lavoro per, casualmente, incrociarla in ascensore.
Immancabile il bulletto che vi rubava la merenda dallo zaino e che oggi si prende i meriti al posto vostro. Il secchione che lavora senza sosta, che non sa dire di no ai colleghi che si approfittano del suo buon cuore e della sua buona volontà.
E poi c’è lui, il preside. Il capo che non esce mai dalla sua stanza. Se ne sta lì, seduto alla sua scrivania di radica e non si sa bene cosa faccia tutto il giorno. L’importante è che nessun professore/responsabile di settore vi ci mandi mai per una punizione.
Siamo tutti lì, sono tutti lì. Le dinamiche che pensavate di esservi lasciati alle spalle, dopo il lancio immaginario dei tocchi il giorno del diploma, vi si riproporrano davanti in una forma nuova, ma familiare.
I popolari, i nerd, i gossipari sono tutti intorno a voi, e se come me, non siete mai stati tipi da etichette e non avevate un gruppo specifico, forse li saprete riconoscere meglio di altri.
Difficile non arrabbiarsi in ufficio
Impossibile non trovare in ufficio una figura che ci faccia uscire fuori di testa. L’attacco di rabbia, però, non manifesta la nostra forza, ma esattamente il contrario: la nostra fragilità e la nostra inadeguatezza nel risolvere un problema.
Non dobbiamo vivere con negatività colui che ci fa arrabbiare. Dovremmo utilizzarlo come mezzo per migliorare noi stessi, per imparare a lasciar correre qualche volta (non sempre) e a scegliere le nostre battaglie.
La rabbia non arriva dalla parte più nobile del cervello, quella che nel corso della storia ci ha permesso di inventare meraviglie, ma dalla parte primitiva, che condividiamo con gli animali dal brutto carattere e con Paperino.
Siamo un po’ tutti Paperino quando prendiamo a calci una sedia, quando lanciamo le cose dalla scrivania, quando urliamo rabbiosi frasi senza senso.
Vediamo allora insieme le tipologie di persone moleste in ufficio, e come trasformarci da Paperino a Flemmatico Britannico che sorseggia Tè.
Come confrontarsi con le figure mitologiche dell’ufficio
Di fronte a colleghi di lavoro con cui non si riesce a instaurare un sano rapporto professionale, non c’è attività di team building o welfare che tenga, ma noi cercheremo di trovare degli escamotage per sopravvivere.
IL PIGRO
Ripetuti ritardi, malattie frequenti, quando c’è staziona per ore davanti alla macchinetta del caffè. Si sente molto in ufficio: continui sospiri, finge di essere sempre pieno di lavoro, continui andirivieni nei corridoi come se avesse mille cose da fare, continue telefonate. Appare al 100% coinvolto nel suo lavoro. Nessuno osa avvicinarsi a lui per non disturbarlo nelle sue importanti e urgentissime attività. E invece lui bighellona tutto il tempo e il lavoro si accumula.
Come gestirlo: Semplicemente ignorateli! Non lasciate che vi captino nel loro radar perché se questo dovesse avvenire vi farebbero impazzire, facendovi chiedere come fanno a stare in pace con loro stessi non facendo nulla per tutta la giornata lavorativa. Sgridarli non servirà a molto perché quello che direte gli entrerà da un orecchio e gli uscirà dall’altro. Sappiamo tutti che agli occhi del capo appaiono come lavoratori infaticabili, quindi lamentarsi di loro coi superiori non servirà a nulla. Ignorateli e continuate regolarmente la vostra giornata lavorativa.
Siate orgogliosi del fatto che lavorate per vivere e vi guadagnate meritatamente il vostro denaro. Bisogna ammetterlo: guadagnare dei soldi perdendo tempo è un talento naturale, tuttavia non è un talento appagante. Queste persone non sanno che cosa vuol dire portare a termine con successo un lavoro e guadagnare uno stipendio per questo. Continuate a vivere la vostra vita con soddisfazione e lasciate che loro perdano tempo.
Guardare un collaboratore pigro underperform ogni giorno può essere fastidioso. Ma se il capo è d’accordo con il suo comportamento e ciò non influenza il vostro carico di lavoro, non consideratelo un vostro problema. Diventa affar tuo se la pigrizia di un collega influisce sulla tua capacità di svolgere il tuo lavoro. Una discussione schietta su ruoli, responsabilità e lavoro di gruppo dovrebbe essere avviata e portata al capo, se necessario.
IL GOSSIPPARO
Farebbe invidia a un agente della CIA. Sa sempre tutto e lo sa prima degli altri. È a lui che dovete rivolgervi per avere qualsiasi notizia stiate cercando. Conosce nel dettaglio ogni singolo assunto ed è quasi sempre al corrente delle strategie aziendali. O lo amate o lo odiate.
Non sempre per quel che racconta è davvero utile, ma tra le migliaia di informazioni che sciorina c’è quella che potrebbe fare al caso vostro. Il posto perfetto per instaurare un rapporto con lui è in mensa o alla macchinetta del caffè, è lì che si ritrova con gli altri come lui e si aggiorna sugli avvenimenti del microcosmo lavorativo.
Pro: Un suo racconto può farvi evadere dal grigiore della vostra monotona giornata lavorativa.
Contro: Meglio che non scopra i vostri segreti più imbarazzanti, potrebbero diventare di dominio pubblico in men che non si dica.
COME GESTIRLO:
Di fronte all’amante del gossip potete fare due cose:
Evitare qualsiasi riferimento a questioni private e limitandovi allo stretto indispensabile per il lavoro;
Responsabilizzarlo chiedendo conferma di quanto sta affermando con domande tipo “Sei certo di quello che dici? Se è come dici forse è meglio avvertire il capo, sono informazioni molto importanti”. Questo è un buon modo per fargli capire che non può spiattellare ai quattro venti tutto di tutti perché, inevitabilmente, i suoi pettegolezzi potrebbero arrivare al capo.
LO SPLENDIDO
È il Tom Cruise dell’organizzazione. Non perde mai l’entusiasmo, corre da un reparto all’altro ed è amato da tutti, soprattutto dai capi. È difficile stargli dietro perché prende subito l’iniziativa e sembra non sbagliare mai un colpo. Ma come fa ad avere sempre le riposte giuste? Non lo sapremo mai, ma siate preparati, questa tipologia ha spesso il carisma delleadere in qualche modo vi troverete a entrare nella sua orbita, attratti da lui come da un Sole.
Pro: C’è sempre qualcosa da imparare, la sua proattività è un esempio virtuoso per tutti.
Contro: Riuscire a stargli dietro può essere faticoso. Prima di lanciarvi all’inseguimento di una persona così, osservatela da lontano; anche lui ha dei punti deboli, non fatevi ingannare!
COME GESTIRLO: La Guest Star va gestita con astuzia a vostra vantaggio. Se si tratta di un vostro superiore, badate bene di non criticarlo di fronte ad altre persone per non demolire il suo ego. Fategli notare l’errore ipotizzando che possa essersi trattato della svista di qualcun altro.
IL LAMENTOSO
Se c’è qualcosa che non va lui l’ha sperimentato di persona. Ha un problema con il capo, con le risorse umane, con l’ultima paga, persino con la macchinetta del caffè e con l’aria condizionata. Non c’è mai nulla che sembra andargli per il verso giusto, e non fa che condividere con tutti la sua frustrazione. La maggior parte delle volte dai colleghi come questi cerchiamo di girare alla larga, ma può capitare di finire intrappolati nella loro rete e dover ascoltare tutte le loro lamentele.
Pro: Se siete di cattivo umore una chiacchierata con lui o lei potrebbe risollevarvi la giornata.
Contro: La negatività può essere contagiosa, state attenti!
COME GESTIRLO: Se avete una discreta confidenza con il collega ansioso potreste provare a suggerirgli delle sedute con uno specialista. Se preferite non urtare la sua sensibilità provate a indirizzarlo su argomenti piacevoli e positivi. E’ fondamentale non adeguarsi al suo stato d’animo perennemente negativo.
IL RUBACUORI
Ci sono persone che catalizzano la nostra attenzione non appena le vediamo. Sono affascinanti, spesso di bella presenza, passeremmo ore ad ascoltarle. Non c’è gruppo di lavoro dove non ci sia un rubacuori e questa tipologia di colleghi è ben consapevole del fascino che emana, al punto che lo utilizza con disinvoltura per collezionare conquiste.
Di solito i rubacuorinon sono una vera autorità all’interno dell’ufficio, ma utilizzano tutte le armi in loro possesso per farvelo credere. Di positivo c’è che queste persone amano l’ambiente lavorativo in cui sono immersi, sono perciò affidabili e quasi sempre presenti, non cercano scuse per rimanere a casa e non fanno assenze ingiustificate.
Pro: Il fascino che emanano può essere un vero toccasana, la loro presenza può essere un incentivo per andare più contenti a lavoro.
Contro: Spesso sono selettivi, non rivolgono a tutti le loro attenzioni, non rientrare nel loro giro potrebbe essere negativo per la vostra autostima.
COME GESTIRLO: Guardare e non toccare potrebbe essere la strategia più prudente, ma se dovesse essere lui ad approcciarvi, tenetevelo buono, potrebbe essere un alleato prezioso quando ci sarà da chiedere favori a qualcuno che è particolarmente sensibile al suo fascino.
LO YES MAN
Dice sempre di sì, a ogni proposta, a ogni compito, anche a ogni rimprovero. Non perde occasione per impressionare il capo e spesso è il suo tirapiedi. Di solito gli yes-man tendono a formare un gruppo unito, si ritrovano tra loro, parlano solo tra loro (e con i boss), sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene. Non sono molto amati dalle altre tipologie di colleghi, soprattutto perché spesso si arrogano il diritto di dire a voiquello che dovete fare e come dovete farlo, e non perdono occasione per andare a riferire al capo quello che avete fatto (e secondo loro non avreste dovuto fare, o almeno non così).
Pro: Sono così smaniosi di fare e farsi notare che potrebbero togliervi qualche impiccio.
Contro: Tendono a fare la spia.
COME GESTIRLI: Amano essere visti come i primi della classe dai capi, provate ad essere accondiscendenti con loro, facendoli sentire importanti. Se avete dubbi su qualche progetto chiedete il loro consiglio, in modo che non possano criticarvi nel caso di un vostro errore, perché sarebbe indirettamente anche colpa loro.
IL RUMINATORE SERIALE
Lo trovate sempre intento a sgranocchiare qualcosa. Che sia fame nervosa o un metabolismo che lavora alla velocità della luce non ci è dato saperlo, l’unica cosa che sappiamo è che la sua scrivania è sempre imbandita (e spesso disordinata), la sua bocca sempre piena. Se avete una cucina condivisa questo individuo ne sarà il re indiscusso. Gli odori che si spandono per il corridoio sono opera sua, il microonde ruota da ore solo per scaldare le sue portare.
Pro: Nel bel mezzo si una crisi ipoglicemica sapete a chi potete rivolgervi.
Contro: Se siete sotto pressione, allo scadere di una deadline fondamentale o più semplicemente vi siete svegliati con il piede storto, tutto quello sgranocchiare potrebbe darvi sui nervi.
COME GESTIRLO: E’ fondamentalmente innocuo, magari un po’ disordinato. Fossi in voi eviterei di lasciargli un documento urgente da lavorare sulla scrivania, potreste ritrovarlo, dopo pochi minuti, impiastricciato di cioccolato.
IL SEMPRE PRESENTE
Se avete una presentazione da terminare e siete costretti ad arrivare in ufficio la mattina alle 6 o andarvene la sera alle 23, state pur certi che lui ci sarà. Il sempre presente fa parte di quella categoria di colleghi che non dormono mai,sempre disponibili, sempre impegnati. Verrebbe da chiedergli: ma ce l’hai una casa?
Pro: Sono reperibili anche quando il mondo intero sembra avervi abbandonato.
Contro: Con loro che arrivano alle 7 anche arrivando in orario vi sembrerà di arrivare in ritardo.
COME GESTIRLI: A meno che questa “patologia” non affligga il vostro capo o il collega con il quale siete in competizione, considerate i “sempre presenti” come una risorsa preziosa e qualche volta ringraziateli invitandoli ad un aperitivo per farli distrarre un po’.
IL SIMPATICO
È sempre pronto a fare una battuta, e non c’è evento aziendale che non lo vedrà protagonista di un racconto divertente o di una serie di barzellette. Nulla sembra metterlo di cattivo umore ed è capace di sdrammatizzare qualsiasi cosa. Non sono facili da collocare, ve li ritrovare dietro nei momenti più inaspettati, pronti a qualche perla delle loro, ma svaniscono dopo poco, decisi a dispensare buonumore da qualche altra parte.
Pro: Una chiacchierata di cinque minuti con loro può cambiarvi la giornata.
Contro: Ci sono giorni in cui avete bisogno di piangervi addosso, ascoltare canzoni tristi e fantasticare sul barattolo di gelato che vi aspetta a casa. In quei giorni… stategli alla larga.
COME GESTIRLI: Sono una medicina, se avete bisogno di staccare la spina da una consegna molto impegnativa, entrate nel loro radar per 5 minuti e poi tornate a lavoro. Come qualsiasi farmaco, una dose eccessiva può provocare effetti collaterali come irritazione e sbattimenti al muro per l’eccessiva felicità ostentata.
IL POLEMICO
Ci sono quelli che cercano di evitare le discussioni e quelli che sembrano nati per far polemica. Con questi ultimi il rischio di alzare i toni e trovarsi in mezzo a vere e proprie litigate è sempre dietro l’angolo. Alle riunioninon perdono mai occasione di far notare che qualcosa non è stata fatta come loro ritengono avrebbe dovuto essere fatta, e possono trasformare il meeting in un campo minato. È bene sapere quali sono gli argomenti da evitare per non innescare la miccia, ma spesso le loro sfuriate sono inevitabili, preparatevi perché prima o poi saranno dirette a voi.
Pro: Non sono capaci di tenersi nulla per loro, sono quindi molto sinceri.
Contro: Le polemiche inutili rischiano di ritardare il lavoro, spesso per questi individui la parsdestruens è – purtroppo – molto più rilevante di quella costruens.
COME GESTIRLI: Sarebbe meglio tenerli lontani con l’aglio o con le croci, ma se non dovessero essere sensibili a questi stratagemmi, provate a ribadire colpo su colpo. Fateli ragionare chiedendogli, magari davanti ad un superiore: “Caro … potresti gentilmente spiegarci come questa tua polemica può esserci utile a risolvere il problema che si è creato”?
LA COPPIA
Quando si passa molto tempo in un certo ambiente è facile invaghirsi di qualcuno che questo ambiente lo frequenta tanto quanto noi, qualcuno con cui ci troviamo a condividere momenti positivi e negativi, che vediamo tutti i giorni e con cui parliamo anche di argomenti non lavorativi. Ci sono infatuazioni che non si spingono mai oltre e amori che sbocciano (e a volte sfioriscono) tra le mura lavorative. Può capitare anche che alcune coppie si dichiarino, altre che cerchino di mantenere la loro relazione segreta ai colleghi. In questo caso il dubbio potrebbe essere fastidioso, ma la privacy va rispettata. Non incaponitevi, nel caso lo vogliano saranno loro a venire allo scoperto, stanarli non spetta a voi.
Pro: Se l’amore è nell’aria possono beneficiarne tutti.
Contro: Nel caso arrivaste a uno scontrocon uno dei due consideratevi ai ferri corti anche con l’altro della coppia.
COME GESTIRLI: Conquistatene uno e l’altro sarà dalla vostra parte per sempre, a meno che non abbiate conquistato la metà della coppia del sesso opposto al vostro. In quel caso è probabile che una guerra di gelosia possa scatenarsi di lì a breve.
IL DISORGANIZZATO
È il Lebowski della situazione. Arriva puntualmente in ritardo e trafelato perché gli capitano ogni giorno mille peripezie e disavventure nel tragitto casa-lavoro. Si dimentica sempre qualcosa di fondamentale e, per questo, ha un motivo per chiedervi un favore, coinvolgendovi nel suo caos.
QUANTO E’ DISORGANIZZATO?
Se è semplicemente un po’ distratto e caotico, potete provare ad aiutarlo insegnandogli a pianificare il lavoro. Se la disorganizzazione è solo una manifestazione di una piaga molto più purulenta come la pigrizia, allora dovrete comportarvi diversamente. Cercate di non essere coinvolti in progetti lavorativi insieme a lui, potrebbe rivelarsi una pesantissima palla al piede.
E voi che tipo di collega siete? Quali altre categorie vi vengono in mente? Lasciateci un commento qui sotto!