2021

La Supereroina degli smacchiatori\ La Trielina

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Se siete arrivati ad usare la Trielina vuol dire che siete dei tipi audaci, ma soprattutto che avete bisogno di un aiuto portentoso per salvare un capo al quale siete particolarmente affezionati.

Normalmente viene utilizzata come solvente industriale, spesso anche nelle lavanderie ed infatti è fra gli odori che le caratterizza.

Prima di tutto, che cos’è la Trielina o Tricloroetilene? 
E’uno smacchiatore che serve sia per mandare via le macchie dai tessuti, sia per eliminarle dalla pelle, ma dobbiamo fare MOLTA MOLTA ATTENZIONE a come la usiamo. E’ l’ultima spiaggia prima di buttare il capo macchiato, non dovete usarla come prima soluzione.  A tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo sulle macchie impossibili da togliere dove troverete le soluzioni per eliminare qualsiasi tipo di macchia. 
 
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La Trielina è uno degli smacchiatori e degli sgrassatori più potenti del mondo, toglie grasso, olio e vernici in maniera veloce e senza lasciare la minima traccia. E’ utile su cotone  e lana e per togliere il grasso dalle superfici, ma non dobbiamo MAI utilizzarlo su tessuti delicati perché li rovinerebbe per sempre. In più è anche altamente tossica. Bene ora che vi ho spaventati a sufficienza possiamo iniziare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per questa missione ci serviranno: Trielina, tuta protettiva ( o grembiule), guanti e mascherina, un panno rigorosamente bianco.
 
    1. Quando si lavora con la trielina bisogna lavorare all’aperto o se non è possibile aprire tutte le finestre.
    1. Ricordate che la trielina ha la tendenza a scolorire i tessuti, quindi prima di utilizzarla su una macchia effettuate una prova mettendo un po’ di prodotto in una parte piccola ed invisibile del capo, perché una volta tolto il colore sappiate che è irrimediabile.
  1. La macchia va trattata sottosopra, cioè dovete mettere il capo alla rovescia e smacchiare prima la parte interna del capo, una volta che la macchia sul rovescio del tessuto è sparita potete metterlo al dritto e con estrema delicatezza lo smacchierete definitivamente. 
      4. Prendete lo straccio bianco, imbevetelo nella trielina e poi sfregate la parte dell’indumento da smacchiare, ovviamente non dimenticate di  indossare i guanti durante tutta l’operazione. 
 
      5. Una volta smacchiato, mettere il panno all’aria per consentire alle sostanze chimiche ancora presenti sul corpo di disperdersi all’esterno. Non   indossare l’abito subito dopo averlo smacchiato e non mettetelo al sole.
 
      6. Riporre la Trielina in un luogo privo di fonti di calore e luce ed ovviamente lontano da bambini ed animali. 
 
Può essere utilizzata anche durante la stiratura sui colli ed i polsini delle camicie, mettendo in una tazza una soluzione di acqua e trielina ( in rapporto 6 a 1) , ed immergendoci un panno bianco strizzato tamponando fino a quando la camicia non risulta pulita e la macchia sparita.
 
 
Chicca in più? Ottima anche per trasferire immagini da una rivista ad un tessuto, per personalizzarlo.  Si mette il pezzo di giornale capovolto sul foglio o sul tessuto bianco e poi si tampona con ovatta inzuppata di trielina.
 
Consigli generali per togliere le macchie:
    1. leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
    1. fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
    1. non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
    1. per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
  1. per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.

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Migliorare la memoria si può: ecco dei semplici trucchi

Quante volte avete sentito dire “una volta che ho dato un esame mi dimentico tutto quello che ho studiato”? Questo avviene perché si tende a ripetere infinite volte i vari argomenti, pensando, in questo modo, di fissarli per sempre nella nostra testa. La memoria di chiunque ha delle potenzialità inaudite, basta solo conoscere le strategie migliori per sfruttarle

Ricordate il film Limitless con Bradley Cooper e Robert De Niro? Grazie ad una pillola magica il protagonista riesce ad utilizzare al massimo le proprie potenzialità mentali. Probabilmente non esiste un escamotage del genere per rendere al top, ma ci sono dei trucchi che permetteranno alla vostra memoria di migliorare giorno dopo giorno, anche con l’avanzare dell’età.

Concentrati sulle immagini

Come accennavamo sopra, durante lo studio tendiamo a cercare di memorizzare più nozioni possibili ripetendole decine di volte, quasi come una cantilena, raramente ci concentriamo sul significato di quello che stiamo ripetendo. Questo avviene perché la nostra mente fatica ad incamerare informazioni verbali, mentre è più elastica se si tratta di ricordare delle immagini.

Volete fare un test? Guardate per un’ora una serie tv e per un’ora rilassatevi leggendo un libro. Scommettiamo che ricorderete molti più dettagli della prima (es: abbigliamento attori, eventi che accadono, location) che non della vostra lettura? Questo semplicemente perché i luoghi e i protagonisti del libro non li avete visti, ma solo eventualmente immaginati.

Stai più attento

Tre anni fa ho frequentato un corso di teatro in cui eravamo più di venti persone. Il primo giorno ci siamo presentati, ma mi ci è voluto più di un mese per ricordare i nomi di tutti, mentre ero in grado di identificare i miei “colleghi” in base alle caratteristiche fisiche o al modo di vestire.

La motivazione è di tipo antropologico e risale agli uomini primitivi, che tendevano a ricordare i dettagli più utili alla sopravvivenza, quindi l’aspetto ed il comportamento, piuttosto che il nome della persona o dell’animale che avevano di fronte.

Un trucco che dovrebbe aiutarvi a ricordare il nome della persona che vi viene presentata per la prima volta, è cercare di soffermarsi sul momento della pronuncia del suo nome, ripetendo ad esempio nella vostra testa: “il ragazzo rosso vestito di nero si chiama Luca”. In questo modo non appena rivedrete il rosso di scuro vestito capirete che si tratta di Luca. Sembra troppo semplice vero? Ma lo è!

Più sbagli più impari

Uno degli errori che ho sempre commesso durante il mio studio universitario è stato quello di ripetere sempre con il libro ed il quaderno davanti, in modo da avere la possibilità di controllare una nozione se non ero sicuro che la stessi dicendo esattamente.

Pensate ai bambini che all’inizio pronunciano molte parole storpiandole, poi vengono corretti e ci riprovano, magari sbagliano di nuovo pronunciando la parola anche diversamente, ma dopo un po’ di tempo imparano a pronunciarla perfettamente.

Provate a ripetere la lezione senza libro, andate avanti anche se vi bloccate su alcuni argomenti, buttatevi, solo alla fine andate a ricontrollare se avete azzeccato i concetti. In caso positivo avrete consolidato il vostro processo logico ( sarete arrivati alla soluzione, non ve la sarete semplicemente imparata a memoria), in caso di errore, fidatevi, ve lo ricorderete la volta successiva e non sbaglierete più.

Utilizza le associazioni e le analogie

Questa è una tecnica che può apparire complicata, ma in realtà non lo è.

Ti capita mai di vedere per la prima volta un oggetto che non conosci e di dire “assomiglia proprio a..” oppure di conoscere una persona e pensare “sembra il cugino di…”, immagino di sì.

Quello che devi fare è associare la cosa che non vuoi dimenticare ad un’altra molto simile o anche completamente opposta che conosci bene, in questo modo legherai indissolubilmente quei due concetti e creerai un ricordo più stabile.

VEDIAMO INSIEME IL METODO DEI LOCI

Tale metodo venne creato dagli antichi greci. Si basa sull’immagazzinare i ricordi in dei luoghi conosciuti, come possono essere le stanze della vostra casa.

Provate con una lista della spesa formata da una decina di prodotti. Cercate di memorizzarli in circa un minuto e provate a ripeterli senza guardare. Difficilmente riuscirete a ricordarli tutti.

Scegliete una stanza o un luogo della casa dove collochereste ogni singolo oggetto. Immaginate di camminare e di mettere ogni oggetto nel posto che avevate scelto. Appuntatevi i loci, ovvero i luoghi pratici dove avete collocato i prodotti.

Ora percorrete il tragitto mettendo effettivamente gli oggetti dove avete immaginato di farlo. Non occorre essere sempre scontati, es: mela nel cesto della frutta, bagnoschiuma nella doccia etc. Per assurdo se mettete il dolce al cioccolato sulla tazza del bagno, difficilmente vi potrete dimenticare di averlo posto in un luogo così strano.

Questa tecnica funziona perché vi permette di utilizzare entrambi gli emisferi cerebrali: l’emisfero destro (della creatività) sistemando gli oggetti dove più vi piace, l’emisfero sinistro (della razionalità) scegliendo i luoghi reali della vostra casa.

Vi sfido a ripetere tutti i prodotti della lista senza guardare, sono certo che si riuscirete. Potete provare anche con un numero maggiore di oggetti.

Ripete di meno, ma più volte

Si tratta della cosiddetta ripetizione dilazionata.

Quanti di voi si riducono all’ultimo per studiare e fanno nottata il giorno prima dell’esame? Niente di più sbagliato per memorizzare meglio. Organizzatevi il tempo in modo da preferire sessioni di studio di meno ore per più volte al giorno. In ogni caso se avete deciso di dedicare 4 ore allo studio di un argomento, è molto meglio che facciate due ore oggi e due ore domani piuttosto che tutte e quattro nello stesso giorno.

Questo tipo di tecnica funziona molto bene nel caso in cui tu debba memorizzare nuovi vocaboli in una lingua straniera.

L’importanza del fare gli schemi

Anche in questo caso devo ammettere i miei errori. Nel periodo universitario ero solito scrivere riassunti più lunghi del libro stesso, con la conseguenza di sprecare tantissimo tempo e di ritrovarmi a studiare un numero sproporzionato di pagine colme di informazioni inutili.

Anche nel fare gli schemi c’è un metodo vincente. Il primo passo è dare una gerarchia alle nozioni che stai leggendo e trovare le connessioni tra i diversi argomenti che stai affrontando. Non devi aver paura di eliminare le ripetizioni di un concetto in altre salse e tutto ciò che è superfluo.

Perché è importante analizzare quello che stai studiando?

Perché non solo ti sarà più facile memorizzare le nozioni, ma avrai soprattutto una migliore rappresentazione di tali nozioni.

All’inizio ti sembrerà di metterci più tempo, anche se, paradossalmente le informazioni a tua disposizione saranno più chiare e più sintetiche, così come sarà più facile collegare un argomento a quello immediatamente successivo.

Volete mettere a pochi giorni dall’esame ripassare una ventina di pagine di schemi ben fatti rispetto a due quadernoni di roba di cui vi ricorderete solo un decimo?

Foto: adhocnews.it

Marco Fabio Ceccatelli

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Mangi e non sei mai sazio? Fai attenzione, potrebbe essere gastrite!

L’intro in questo caso mi sembra doverosa. Non sono un medico, ma una paziente.

Ho iniziato a soffrire di gastrite fin da piccola, ricordo episodi già intorno ai 10 anni. Quando sei piccolo non capisci bene cos’hai e nemmeno come descriverlo. Mia madre racconta come fosse un incubo farmi mangiare, e che volevo rimpinzarmi solamente di riso in bianco. Le cause scatenanti della forma acuta probabilmente furono la separazione dei miei genitori e la situazione scolastica, con le prese in giro per qualunque sciocchezza da parte dei compagni di classe.

Col passare degli anni la situazione peggiorò, saltavo giorni di scuola perché costretta rannicchiata a letto con i dolori allo stomaco, con fitte e nausee. Ho ingurgitato Maalox, Gaviscon, Diosmectal, Buscopan, Biochetasi, Aloe, Tisane al Finocchio, litri di camomilla, ho parlato con gastroenterologi e ho fatto due gastroscopie. Stavo bene per un po’ e poi di nuovo quel dolore improvviso che mi ha rovinato cene, serate e che per un periodo ha condizionato le mie uscite.

Ho iniziato a capire tanto su questa patologia dopo la seconda gastroscopia, quando stanca di girare senza trovare una soluzione, ho seguito il mio istinto ed il mio medico, che ha saputo consigliarmi ed indirizzarmi verso uno stile di vita adeguato per convivere con la gastrite. Ho trovato una cura che mi ha aiutata nelle fasi acute, che sono andate via via passate da attacchi settimanali  a mensili fino a diventare sporadici. Ho dovuto necessariamente cambiare la mia alimentazione.

Lo scrivo oggi in questo post, perché parlando con un’amica mi sono resa conto che in pochi sanno riconoscere tutti i sintomi che la gastrite porta con sé.

Sintomi

Sicuramente tra i più comuni c’è la sensazione di bruciore, il dolore è localizzato nella parte superiore sinistra dell’addome ed alcune volte si può irradiare fino alla schiena. In generale i sintomi si acutizzano lontano dai pasti. Tali sintomi sono anche accompagnati da gonfiore addominale, con conseguenti rumori intestinali e, inoltre, possono anche verificarsi episodi di diarrea e febbre. Altro sintomo abbastanza comune è l’alitosi, una sensazione  come di aver masticato qualche alimento tra l’acidulo e l’amaro. Tosse stizzosa: è causata anch’essa dalla secrezione eccessiva di succhi gastrici e crea forte disagio soprattutto durante le ore notturne, quando ci si corica.

Uno dei sintomi meno noti di questa patologia è di non sentirci mai sazi, mangiamo e subito dopo il pasto abbiamo di nuovo fame. La prima volta che me ne sono accorta è stata quando la bilancia ha segnato 3 kg in più nell’arco di una settimana. Non ci avevo fatto caso, e ci sono voluti altri 3 episodi prima di farmi capire che le cose fossero correlate. Bruciori lievi dopo un pasto, stanchezza, occhi sbattuti e fame, tanta fame che viene alimentata dal desiderio di alleviare il bruciore.

Ho notato che accade nei cambi di stagione o nei cambi repentini di clima. Tutto questo per colpa della cattiva digestione. Questo perché la gastrite è correlata anche  allo stress, L’aumento della produzione di adrenalina e cortisolo porta il nostro organismo a pensare di essere sotto attacco e a richiedere maggiore energia per affrontare lo stress.

Digerire bene significa sentirsi sazi e appagati, e non solo perché una buona digestione fornisce le sostanze di cui corpo e mente hanno bisogno: sentirsi sazi significa anche assaporare il piacere di abbandonarsi, di godersi la calma e la tranquillità. Ecco perché, chi soffre di gastrite e di reflusso, avverte un bruciante dolore fisico e digerisce male, eliminando il piacere legato al cibo e alla convivialità.

Avere difficoltà digestive croniche rende il pasto quasi un momento temuto da affrontare.  Cosa, come, quando e anche con chi si mangia, viene valutato in modo minuzioso. Soprattutto se devi stare attento ad ogni minimo cambiamento per avvertire la prima insorgenza di dolore e poter intervenire in modo adeguato e repentino. Facile intuire come questo possa spalancare le porte all’ansia, innescando un circolo vizioso: più ansia uguale più gastrite, più gastrite uguale più ansia.

Cosa vuole la gastrite da noi? Che smettiamo di controllare cosa fanno gli altri, di rimuginare sul passato, che proviamo a rilassarci e a prendere la vita per come viene.

Cause

Stress: come abbiamo visto in precedenza anche uno stato d’animo particolarmente teso è in grado di provocare un’ipersecrezione acida, essendo lo stomaco un organo particolarmente sensibile.

Abitudini Alimentari: eccessiva assunzione di cibi troppo grassi, caffeina, spezie. Queste sostanze, infatti, se assunte in quantità esagerata, sono in grado di distruggere lo strato protettivo della mucosa dello stomaco, rendendolo quindi più vulnerabile alle secrezioni gastriche acide; così come l’abuso di alcool, responsabile della cosiddetta “gastrite alcolica”.

Farmaci: alcune persone che non hanno mai sofferto di gastrite in vita loro manifestano i primi sintomi dopo una cura ( per esempio cortisonica) se non associata a protettori per lo stomaco. L’uso eccessivo di farmaci antidolorifici (FANS), antiaggreganti, aspirine e il fumo sono tutti fattori che provocano un’ipersecrezione acida, che a sua volta va ad irritare la mucosa gastrica determinando la gastrite. Parlate sempre con il vostro medico e chiedete se sia necessario assumere un protettore associato al farmaco.

Helicobacter Pylori: batterio in grado di colonizzare e infettare lo stomaco. Questo microorganismo è in grado di sopravvivere nell’ambiente acido grazie alla produzione di ureasi, enzimi che vanno a scindere l’urea in ammoniaca e anidride carbonica. Circondandosi di una nuvola di ammoniaca, il batterio riesce così a neutralizzare gli acidi e a sopravvivere. Generalmente, l’infezione avviene durante l’infanzia: il batterio, una volta ingerito, riesce ad attraversare lo strato di mucosa che protegge la parete interna dello stomaco e a colonizzare i tessuti circostanti, dando inizio a una serie di risposte infiammatorie, tra cui la gastrite.

La Mamma: Alcuni studi dimostrano che molto spesso le persone che soffrono di gastrite hanno una madre invadente, che vuole imporre ai figli le proprie scelte di vita in ambito scolastico, professionale e sentimentale. Questo avviene anche attraverso “ricatti” mentali impliciti che influenzano soprattutto il momento in cui si è seduti a tavola, dove si è spesso costretti a consumare il pasto in un clima carico di tensione. Il cibo assumerà così una valenza negativa e quando verrà ingerito risulterà immediatamente indigesto, proprio come la situazione familiare.

La Rabbia: Ciò che più è evidente nei soggetti con gastrite è un’aggressività che difficilmente riescono a gestire. Si tratta di individui molto sospettosi che possono arrivare a soffrire di veri e propri complessi di persecuzione. E’ possibile che ogni tanto la rabbia trattenuta si tramuti in esplosioni di collera. Il digerire torti, offese e l’ingoiare bocconi amari è sicuramente una delle cose più difficili per questi soggetti che tendono a legarsi al dito ogni ingiustizia o presunta tale.

COME AIUTARSI:

Attività fisica: Gastrite e reflusso nascono dall’eccesso di tensione. Per allentare questo stato che chiude letteralmente la bocca dello stomaco, svolgere regolare attività fisica aiuta. Nella mia vita ho sofferto di stomaco soprattutto quando ho smesso di allenarmi. L’attività fisica fa miracoli sulla nostra salute. Dovrebbe essere obbligatoria e gratuita per quanto fa bene.

Fai con calma: mantenersi calmi ed evitare stress e nervosismo, specialmente quando si è a tavola, mangiando lentamente, perché una buona masticazione è alla base della corretta digestione.

Attenzione a come dormi: Non sdraiarsi o stendersi appena mangiato, meglio aspettare almeno due ore. Dormire sul fianco sinistro piuttosto che sul fianco destro. Ciò perché il cibo entra nello stomaco da destra e se si dorme sul fianco destro si favorisce la sua risalita nell’esofago, causando bruciore. Sollevare di 30 ° la testa del materasso.

No alle abbuffate: fare pasti piccoli e frequenti allo scopo di sfruttare l’azione tampone del cibo sull’acidità dello stomaco (fare almeno cinque pasti poco abbondanti ogni giorno). Evitare di bere acqua dopo cena, e alla sera consumare cibi densi, evitando la minestrina.

La Liquirizia: la mia migliore amica, chi mi conosce sa che ne ho sempre qualcuna con me. Gli estratti di liquirizia (rizoma) contengono flavonoidi, che espletano una spiccata attività antispastica sulla muscolatura liscia dello stomaco, e glicirizzina, che protegge il muco e cicatrizza le lesioni gastriche. Non bisogna assumerla in dosi eccessive per le note proprietà ipertensive che la caratterizzano. Al contrario no alla Menta.

I Broccoli: Io letteralmente li adoro! I germogli del broccolo proteggono lo stomaco. Consumare una porzione al giorno di germogli del broccolo potrebbe aiutare a tenere sotto controllo il batterio H. pylori. Uno studio condotto su 50 persone in Giappone  ha scoperto che mangiare circa 70 gr di germogli di broccolo al giorno per due mesi forniva una certa protezione allo stomaco. Si è appurato, infatti, che in questo modo i livelli di un marker dell’H. pylori nelle feci chiamato HpSA si era ridotto del 40%. Questo alimento contiene infatti sulforafano, già noto per le proprietà antibiotiche. Sfortunatamente questa sostanza non è in grado di distruggere il batterio, ma solo di tenerlo sotto controllo, limitandone però i danni a livello della mucosa.

Camomilla: utile per il contenuto in mucillagini, flavonoidi ad azione spasmolitica ed olio essenziale ad azione antiflogistica, spasmolitica ed ulcero-protettrice.

La Cottura: Favorire metodi di cottura semplici (lesso, al vapore, ai ferri, alla griglia, al cartoccio) e che non prevedano la cottura prolungata di grassi in quanti porta alla produzione di acroleina, sostanza tossica derivata appunto dalle temperature troppo elevate di cottura dei grassi (fritti, arrosto). Evitare l’aggiunta di condimenti extra come salse.

COSA MANGIARE:

Soprattutto nella fase acuta prediligiamo pasta, pane ben cotto, riso, cracker, grissini, fette biscottate, biscotti secchi, carni magre, prosciutti cotto e crudo, bresaola, pesci magri, frutta fresca cruda o cotta, sbucciata e privata dei semi, meglio se matura (tranne gli agrumi e relativi succhi),Formaggi freschi non fermentati (mascarpone, mozzarella, scamorza, robiola, stracchino, crescenza, fontina, bel paese),Parmigiano e grana, Yogurt.

CIBI DA EVITARE:

-Il caffè, il thè, la cioccolata, in quanto cibi “nervini” che stimolano la secrezione acida.

-Pane bianco poco cotto o integrale

-Carni grasse, carni salate o affumicate ed insaccate,

-Carciofi, cavoli, verze e coste, melanzane, pomodori, piselli, peperoni, crauti, ravanelli (favoriscono la formazione di gas),

-Legumi, tutta la verdura in scatolacipolle crude perché contengono sostanze in grado di rilasciare il muscolo che chiude la bocca dello stomaco, favorendo quindi il reflusso gastro-esofageo, anch’esso causa di una sensazione di bruciore all’apparato digerente.

-Frutta poco matura, arance, limoni, pompelmi e la frutta acida in genere

-Frutta secca (datteri,castagne,nocciole,arachidi,noci,mandorle)

-Salse piccanti, maionese, ketchup, senape, mostarda, peperoncino, sughi con spezie, pepe,zafferano, paprica, noce moscata,

-Alcolici, tutte le bevande gassate, acqua compresa;

– Tutte le bevande ghiacciate, tutti i liquidi troppo caldi, succhi di frutta acidi (limone, pompelmo, arancio, albicocca) e la menta.

L’articolo si conclude qui, sperando di esservi stata utile.

Ek.

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FOTO: meteoweb.eu

Ricette facili: Castagne al forno, un trucco che vi farà impazzire

Ecco a voi per la rubrica “Cucina facile con Erika” una semplice ricetta per gustare le castagne evitando di perdere troppo tempo a sbucciarle

Ah l’autunno, le foglie cadono, il primo freddo arriva e soprattutto arriva il desiderio di mangiare le caldarroste.
Non so voi, ma a me piacciono da morire, ma odio quando rimane attaccata la pellicina o non si aprono correttamente. Così voglio condividere con voi la ricetta perfetta per cucinarle in casa.
Quindi senza ulteriori chiacchiere procediamo con una nuova puntata di “cucina facile con Erika”.


Prendete le castagne, intagliatele per metà della loro ampiezza sulla parte bombata, con un taglio di circa 2 cm, senza tagliare a metà la castagna. E mettetele in ammollo in acqua fredda per almeno due ore.
Aggiungete un cucchiaio di sale grosso.
Incidere le castagne è fondamentale, in caso contrario scoppieranno nel forno.

Tenere le castagne in ammollo renderà l’operazione di sbucciarle più facile.


Passate due ore accendete il forno a 200 gradi ventilato.
Scolate le castagne e mettetele sulla carta forno.
Infornate le castagne, ogni 8/10 minuti smuovete la teglia facedo rotolare le castagne, così da non farle bruciare sotto.


Dopo 30 minuti le castagne saranno cotte. Per accertarsi della cottura, sbucciate una castagna ed assaggiatela.
Fate attenzione alle castagne più grandi, che ci metteranno più tempo.
Una volta tolte dal forno chiudetele in un canovaccio oppure mettere in un sacchetto del pane.


Io mi aiuto con la presina per aprirle da calde, in generale è più facile sbucciarle quando sono ancora calde.
E questo è tutto.

Il consiglio in più: se le dita si sono annerite sbucciando le castagne, strofinate con del limone.

Ps. attenzione alla dieta:
anche se non contengono colesterolo, 100 grammi di castagne bollite forniscono circa 120 calorie al nostro organismo, quelle arrostite 193 calorie mentre quelle secche 287 calorie.

Lavorare troppo è dannoso, dopo i 40 anni largo al part-time

Se hai più di 40 anni e odi il lunedì più di qualsiasi altra cosa è comprensibile, soprattutto se la tua settimana è caratterizzata da 40 o più ore di lavoro.

Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Melbourne, lavorare più di 25 ore a settimana per gli individui over 40 potrebbe essere dannoso. I ricercatori hanno sottoposto 3000 uomini e 3500 donne a dei test cognitivi, come ad esempio: fare dei conti molto velocemente, leggere ad alta voce o risolvere dei semplici problemi di logica.

Attraverso l’analisi dei risultati i ricercatori sono giunti alla conclusione che le funzioni cognitive sarebbero preservate consentendo alle persone di lavorare solamente 3 giorni a settimana. Come conseguenza immediata ci sarebbe una drastica diminuzione dello stress, una maggior quantità di tempo libero a disposizione ed una migliore produttività da parte dei lavoratori.

Questo non deve portarvi a fare vostro il mantra “meno si lavora, meglio si lavora”, anche perché mantenere il cervello attivo è importante per rimanere giovani più a lungo e garantirvi un’elasticità mentale fino a tarda età.

Il Professor Colin McKenzie, responsabile della ricerca, sostiene che“Lavorare a tempo pieno è sicuramente meglio che non lavorare, per mantenere attive le funzioni cognitive, ma non è il modo migliore per massimizzare il rendimento lavorativo”.

La soluzione sembra essere la riduzione delle ore di lavoro oltre una certa età, con il passaggio dal full al part-time, con più tempo da dedicare ai figli e ai nipoti. Anche giocare e studiare con loro è un ottimo esercizio per mantenere le funzioni cognitive e psicologiche ad un livello alto.

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9 idee per fare movimento senza andare in palestra

C’è un vecchio detto che dice che se vuoi puoi trovare una scusa per ogni soluzione. E se siamo onesti sappiamo che se non andiamo in palestra probabilmente è perché abbiamo di meglio da fare

“Vorrei potermi allenare ma non ho tempo”, “lavoro tutto il giorno e quando torno a casa l’unica cosa che voglio fare è dormire”, “la palestra ha costi esorbitanti” , “andare in palestra è così noioso”.

Una dieta sana non basta

Ogni persona ha ben 640 muscoli. Chi li usa regolarmente non è più in forma solo fisicamente, ma anche mentalmente. Gli esperti consigliano di fare 10.000 passi al giorno, il che corrisponde a circa sei o sette chilometri. Oggi allora vediamo insieme come poter fare movimento e rimanere in forma in maniera furba, senza perdere tempo.

Cibo sano, piatti equilibrati, niente grassi o zuccheri: tutti sanno che si parte da qui per dimagrire, ma in tanti non si rendono conto che la dieta da sola non basta. Se si vuole davvero perdere peso, restare in forma e prevenire malattie cardiovascolari bisogna muoversi. Il movimento risveglia la mente, migliora l’umore, rende più stabile la psiche e ha un effetto antidepressivo.

Il motivo è che facendo sport si stimola il metabolismo e quindi in questo modo si bruciano più calorie. Inoltre il movimento è il primo nemico del colesteroloFare attività fisica è come mangiare cioccolato e fare sesso perché stimola endorfine, gli ormoni del piacere. E l’effetto è immediato. Muoversi, inoltre, riduce la ritenzione idrica e quindi la cellulite. Muovendosi i muscoli consumano lo zucchero in circolazione nel sangue abbassando la glicemia.

Per capire però bisogna provarlo e, dato che tante persone non fanno sport, perché non hanno tempo, perché non amano andare in palestra o perché fanno fatica (e quindi inconsapevolmente il cervello boicotta l’attività fisica), o perché non hanno ancora trovato qualcosa che gli piaccia davvero, ecco alcuni metodi per continuare comunque a muoversi, senza troppi sforzi, ma con tanta soddisfazione. Soprattutto perché il sovrappeso accumulato nell’arco di anni non se ne va con poche settimane di allenamento. È realistico aspettarsi un calo di peso di circa un chilo al mese.

Ecco le 9 idee per fare movimento senza fare sport

1-Sfrutta 15 minuti per camminare

Allunga il tragitto per andare al lavoro, magari scendendo un paio di fermate della metro prima della destinazione. Il tuo fisico ringrazierà, la felicità pure: in 15 minuti di camminata a ritmo sostenuto si bruciano in media 150 calorie. Se poi non dovete affrontare lo smog della città, muoversi con l’aria pulita di primo mattino aiuta a concentrarsi su se stessi e rilassarsi.

2. Come ottenere gli effetti di 30 minuti di corsa

Dimentica l’ascensore e fai le scale. Può sembrare ovvio, ma evidentemente non lo è, dato che appena lo abbiamo sotto mano, premiamo il pulsante dell’ascensore: eppure con 15 minuti di scale si producono gli stessi effetti di 30 minuti di corsa. Perciò dovremmo sfruttarle sempre: a casa, al lavoro, negli uffici pubblici che frequentiamo ogni giorno. Chi poi la scala le ha anche in casa, può sfruttarla per salite veloci e discese lente da ripetere per mezz’ora a giorni alterni: un programma di allenamento ad alta intensità perfetto per dimagrire.

3. Crea una nuova abitudine

Le grandi rivoluzioni si fanno a piccoli passi. Hai pensato, ad esempio, di creare uno o due appuntamenti a settimana solo per te per fare un giro in bicicletta? O anche sfruttarla per andare a fare la spesa, ad esempio. Il trucco è far rientrare questa nuova buona abitudine nella routine settimanale: sentirai quanto fa bene e non potrai più farne a meno.

4. Prendi un appuntamento con il divertimento

Se in molti non vanno in palestra, è perché si annoiano a star lì ad alzare e abbassare pesi, correre su un nastro e fare addominali. Il fatto è proprio questo: il segreto è divertirsi, rendere l’attività fisica una necessità, qualcosa che ci fa stare meglio. Per esempio, avevi pensato che ballare è un’attività fisica? Quando puoi, attacca la musica e scatenati: canta, muoviti, urla pure a squarciagola. Oppure potresti iniziare un corso di Rock and Roll, di Twist, di Salsa e così via. Ti aiuterà a scaricare le tensioni. Oppure vai al parco e cammina. Magari coinvolgi un’amica: in due è anche più entusiasmante, e ci si motiva a vicenda. Io per esempio ho iniziato a praticare il Wing Chun, arte marziale di difesa personale, ho iniziato per caso, ma mi diverto così tanto che non salterei una lezione per niente al mondo!

5. Rassodare i muscoli con le faccende domestiche

Lavare i vetri, passare l’aspirapolvere o lavare gli armadi sono tra le incombenze più noiose, eppure possono rivelarsi molto utili se sai come sfruttarle. Infatti, oltre a bruciare calorie, fare le pulizie, aiuta a tonificare i muscoli. Per esempio, disegnando dei cerchi mentre pulisci i vetri alleni le braccia, se ti pieghi a mo’ di affondo mentre ti occupi dei pavimenti, rassodi i glutei. Il trucco è sempre ottimizzare.

6. Allenati a casa

Vuoi allenarti e tonificare i muscoli senza andare in palestra? Guarda su YouTube, ci sono tantissimi personal trainer che caricano le loro lezioni. Puoi spaziare dallo yoga a workout completi. Noi consigliamo i video di “Umberto Miletto” o di “La scimmia Yoga”.

7. Il trucco per non perdere il ritmo

Qualunque sia la scelta, allenarsi a casa o fare il grande passo e andare in palestra, il segreto per continuare a fare movimento è la motivazione. Il fisico e la mente risentono subito dei progressi che fai, ma datti una spinta in più monitorandoli: sfrutta una delle tante applicazioni per smartphone che contano i passi e le calorie che bruci. Renderti conto che ogni giorno è una conquista in più, ti darà l’incoraggiamento per non smettere più. Per esempio, cerca di raggiungere i 10.000 passi al giorno, il numero che secondo l’OMS ci fa stare in salute. Non riesci ad arrivare a 10.000 passi? Anche 5/7.000 vanno bene. L’importante è avere un obiettivo, per avere un parametro per misurare i tuoi progressi.

8- Adotta un animale

Come dimostra una nuova ricerca dell’Università di Uppsala (Svezia), i proprietari di cani vivono più a lungo rispetto alle persone senza quadrupedi in casa. Secondo la psicoterapeuta Karin Hediger (33 anni), che studia il rapporto uomo-animale all’Università di Basilea, non deve per forza trattarsi di un cane: ogni relazione con un animale ha un effetto positivo. Probabilmente i cani riducono alcuni fattori psicosociali di stress, come la solitudine. I rapporti sociali aiutano a prevenire le malattie psichiche e fisiche. I cani sono animali sociali, in grado di compensare fino a un certo livello la mancanza di contatto con altre persone. Con un cane si fa molto più moto, questo è un dato accertato. Un cane ha un effetto particolarmente notevole sul comportamento di chi vive da solo.

9- In ufficio alzati spesso

Se state tanto seduti alla scrivania è importante inserire nella routine lavorativa brevi pause in cui fare un po’ di moto, soprattutto nel caso di lavori che ci impegnano tanto alla scrivania. Già queste brevi interruzioni possono fare piccoli miracoli per il corpo e lo spirito. Il tragitto verso la stampante, per esempio, stimola il metabolismo e fa affluire più sangue al cervello, con benefici anche per la capacità di concentrazione. In sintesi, più si alternano fasi di lavoro da seduti e momenti in movimento, meglio è. Contro la tensione unilaterale a cui sottoponiamo muscolatura e legamenti mentre stiamo seduti possono essere utili brevi esercizi di rilassamento e potenziamento.

A volte intraprendere una nuova routine sembra un ostacolo insormontabile e si rinuncia ancor prima di iniziare. La rinuncia nasce dalla paura del cambiamento, di uscire dalla propria quotidianità, di non riuscire ad incastrare ogni tassello o semplicemente di fallire. Proviamo ad iniziare a piccoli passi ogni nuovo percorso all’interno della nostra vita. Andate sempre avanti.

Vi lascio con una massima di Socrate che recita: “Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso”.

Ek.

FOTO: Quotidiano.net

Si torna all’ora solare, dormiremo un’ora in più: i dettagli

Preparatevi a spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre

Il cambio ufficiale avverrà alle ore 3 e ci farà guadagnare un’ora di sonno. L’effetto più “triste” sarà quello di vedere il buio raggiungerci prima nel pomeriggio. L’ora solare rimarrà in vigore fino alla notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, quando si effettuerà di nuovo il cambio.

Effetti positivi

“Nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro”. Questo è il calcolo effettuato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale.

C’è da dire che questi valori lo scorso anno sono stati influenzati dalla riduzione complessiva dei consumi, dovuti alla chiusura delle attività a causa dell’emergenza sanitaria. In ogni caso dal 2004 al 2020, Terna ha calcolato un risparmio di quasi 10 miliardi di kWh, corrispondente a 1 miliardo e 720 milioni di euro.

Addio ora legale

Per molti di noi il cambio dell’ora è sempre esistito, ma dal prossimo anno potrebbe cambiare qualcosa. Il Parlamento europeo lascerà ogni singolo stato libero di decidere se mantenere l’ora legale o tenere un’orario fisso per tutto l’anno.

FOTO:Trevisotoday.it

LAVORARE TROPPO E’ DANNOSO: DOPO I 40 ANNI LARGO AL PART TIME<<<

SALUTE – Combattere la stanchezza, consigli e rimedi

Ricordo quel tempo passato nel quale ero piena di forza ed energia, nel quale potevo dormire 4 ore o fare addirittura nottata ed il giorno dopo ero comunque attiva e mi bastava una lungo pisolino per recuperare

Ogni tanto mi guardo indietro e mi chiedo dove sia tutta quella forza, quel “recupero attivo” che mi rigenerava. Soprattutto quando la stanchezza arriva improvvisa a metà giornata o ancora peggio quando arriva silenziosa di mattina presto e mi spinge con forza sul materasso e non vuole farmi alzare, ed una volta alzata mi si aggrappa addosso come un Koala, rallentando ogni mio movimento.

Sentirsi sempre stanchi, assonnati, affaticati non è però sinonimo di vecchiaia. O almeno non è colpa del tempo che passa se la stanchezza si fa sentire. Molte volte tutti questi sintomi sono indice di uno stile di vita non corretto (prolungato nel tempo) e del continuo stress mentale che ci accompagna tutti i giorni.

La credenza popolare porta a pensare che sia normale sentirsi stanchi, soprattutto per tutti coloro che con questa condizione hanno imparato a conviverci. In realtà non è una condizione normale, tutt’altro. Qualche volta rappresenta il sintomo di una malattia o di un disturbo, altre volte è indice di carenza di elementi all’interno del nostro organismo.

Escluse le reali motivazioni per cui essere stanchi è normale, come ad esempio non dormire a sufficienza durante la notte, non ci sono motivi per cui una persona debba sentirsi sempre in affaticamento e con lo sbadiglio facile.

PERCHE’ CI SENTIAMO SEMPRE STANCHI

1-      STANCHEZZA FISICA – LO STILE DI VITA:

Per stile di vita si intende alimentazione, ore di sonno ed attività fisica.

Mangiare troppi carboidrati: appesantisce il nostro apparato digerente, togliendo energie che potrebbero essere impiegate in modo diverso. Se si consumano molti dolci o carboidrati raffinati, la situazione peggiora. Il picco glicemico chiama subito a rapporto il pancreas, per secernere insulina e portare gli eccessivi livelli di glucosio fuori dal sangue. Senza considerare che zucchero chiama zucchero e che la mancanza di esso, dopo un certo periodo, porta il corpo in uno stato di spossatezza.

Assumere troppo Triptofano: non sono solo i carboidrati a farci sentire stanchi. Succede anche quando mangiamo carne a causa del triptofano, un amminoacido che è un precursore dell’ormone della felicità, la serotonina. Quando mangiamo carne, il nostro corpo ha bisogno di più energia per digerirla. Ci sono alcuni alimenti che aiutano a dormire meglio perché contengono triptofano, come le banane e i legumi per esempio. Se ne mangi in grandi quantità, anche questi saranno causa di stanchezza.

Muoversi poco non contribuisce a tenere alti i livelli di adrenalina e a mantenerci quindi più svegli e attivi.

Anche il sonno è importante e dormire nelle ore sbagliate contribuisce ad acutizzare il senso di stanchezza. L’orario migliore in cui riposare è dalle 23 alle 6 del mattino, nel periodo estivo soprattutto.

Caffè: inizialmente il caffè stimola la produzione di adrenalina ma questo effetto dura poco e dopo che passa, ci si sente ancora più stanchi. Puoi seguire questi consigli per avere energia durante il giorno senza bere caffè!

Troppo Lavoro: Passi troppo tempo in ufficio? La risposta è “e chi non lavora troppo? In quest’epoca di grande sviluppo, dove va tutto di corsa, non ci si può fermare mai, e chi rallenta è perduto”. Anche se è difficile cercate di prendervi qualche ora a settimana per voi, magari chiedendo al vostro capo quali sono le priorità e che le scadenze siano impostate secondo le vostre possibilità. Se avete avviato un’attività in proprio, è facile fare gli straordinari quando si è il capo di se stessi. Ricordate sempre di ritagliarvi qualche ora di riposo, per non affaticare eccessivamente.

6 CONSIGLI – STANCHEZZA FISICA

  • Il consumo di proteine buone, al contrario di quanto si pensa, è fondamentale per tenere alti i livelli metabolici: consumare pesce, uova, proteine vegetali come legumi aiuta a darci maggiore energia, assieme ad una quantità costante di verdura, ad ogni pasto, che contribuisce a fornirci sali minerali necessari per diminuire il senso di stanchezza cronica.
  •  Fare attività fisica: se vogliamo più energia, siamo noi che dobbiamo produrla. Quando si fa movimento il cuore pompa, il metabolismo si risveglia e la circolazione migliora. Chi si muove di meno, avrà anche meno energie. Fare attività fisica vi dà sì l’energia necessaria per affrontare la giornata, ma aiuta anche a riposare meglio di notte. Ponetevi l’obiettivo di riuscire a fare da 3 a 5 allenamenti a settimana o per lo meno, cercate di muovervi più spesso durante il giorno. Se state seduti tutto il giorno, il vostro cervello assocerà il sonno alla vostra immobilità. Fate una passeggiata dopo l’ufficio, approfittate della pausa pranzo o provate a raggiungere il lavoro a piedi.
  •  Non esagerare con lo sport: mentre è bene fare dell’esercizio fisico, se vi sentite esausti, probabilmente avete esagerato in palestra. Siate gentili con il vostro corpo e prendetevi qualche giorno di riposo. Un allenamento intensivo e troppo duro avrò l’effetto opposto: l’obiettivo è stare bene, non certo stramazzare al suolo.
  •  Potreste aver bisogno di dormire più ore, ognuno di noi ha esigenze individuali differenti. Provate ad andare a letto un’ora prima (o a svegliarvi un’ora dopo se potete) per una settimana di fila e valutate i miglioramenti. Se avete difficoltà ad addormentarvi provate il prodotto qui sotto. 
  •  Attenzione alla disidratazione: mal di testa, spossatezza, queste sono tra le numerose conseguenze che si verificano quando si bevono pochi liquidi (stiamo parlando di bevande non zuccherate e di acqua). Sapevi che il nostro corpo è fatto al 50% di acqua? Se beviamo troppo poco il nostro metabolismo rallenta e come conseguenza ci sentiamo stanchi. Quando non sei idratata, il cuore deve pompare di più per trasportare il sangue, facendoti così sentire più stanca.
  • Sonno di qualità: le ore di sonno consigliate sono tra le 7 e le 8 a notte e chi non dorme a sufficienza tende ad ingrassare. Spesso quindi ci concentriamo solo su quante ore dormiamo e trascuriamo il come dormiamo. Provate una mascherina per mitigare la luce e dei tappi per il rumore, dormire in un ambiente totalmente buio e silenzioso vi aiuterà a riposare meglio. Il buio fa rilasciare al corpo la melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.

2 – STANCHEZZA MENTALE – SOVRACCARICO E STRESS

Accade anche che le energie siano inferiori per un sovraccarico mentale, perché le nostre giornate sono troppo piene o perché la maggior parte delle attività svolte nel quotidiano, non ci appagano e ci pesano.

Diamo anche per scontato che lo STRESS sia una patologia normale, in realtà non è così. Email di lavoro, chiamate continue, notifiche whatsapp sul cellulare, tutti siamo continuamente raggiungibili e questo può causare dello stress al corpo. Il nostro cervello deve continuamente selezionare quali informazioni sono importanti e quali no (se così non fosse, saremmo inondati di informazioni). Per questo è importante prendersi una pausa quando ci si sente stressati, sia da Internet che dai social in generale. Spesso aiuta anche controllare le email solo ad orari prestabiliti e spegnere il telefono la sera.

5 CONSIGLI – STANCHEZZA MENTALE

  • Integratore: Chiedete al vostro medico se sia il caso di aiutarsi con la Rodiola Rosea , un rimedio naturale che contrasta la stanchezza fisica e mentale.
  •  Sonno di qualità: quando la testa frulla sempre è difficile riposare bene, il numero di ore che si spendono a letto non è sempre uguale alla qualità del tuo sonno. Questo accade per esempio se vi capita di svegliarvi durante la notte. Provate con esercizi di respirazione.
  •  Prova a tenere un diario sul comodino: scrivete le vostre preoccupazioni prima di dormire e mettetele letteralmente da parte. Concedetevi, poi, delle pause e dei momenti per voi, per fare quello che vi piace e per rigenerarvi. No, non è tempo perso. Il vostro fisico e la vostra mente ringrazieranno.

  •  Mangiare meglio: State saltando i pasti per perdere peso o ultimamente non avete molto appetito per colpa del nervosismo? Non c’è da meravigliarsi se siete sempre stanchi. Il cibo dà l’energia di cui abbiamo bisogno per affrontare la giornata. Assicuratevi di mangiare il giusto. Mangiare poco o troppo, scegliere alimenti poco sani o seguire la dieta sbagliata, ci fa sentire spossati.
  • Non Navigare sul web di notte: Esporre gli occhi alle forti luci del pc vi impedirà di addormentarvi tranquillamente, questo significa che sarete ancora più stanchi il giorno successivo. Provate a spegnere tutti i dispositivi elettronici un’ora prima di coricarvi. Non è facile da fare, ma ne vale la pena.
  • Mettetevi al sole: In estate di solito siamo più energici, ma se la giornata è più grigia del solito tendiamo a sentirci stanchi e svogliati, lo avete notato? Per questo, è meglio trascorrere la maggior parte del tempo fuori, anche quando è nuvoloso, perché si prende più luce che stando in ufficio o a casa. Fate una passeggiata quando avete la pausa pranzo e fate il pieno di vitamina D. Ricordatevi anche di non chiudere le tende per far entrare la luce solare, soprattutto al mattino per iniziare al meglio la giornata.

STANCHEZZA – SALUTE E MEDICINA

La tua stanchezza potrebbe essere dovuta a livelli non corretti nel tuo sangue o a degli squilibri.

Il Ferro: Una mancanza di ferro può farvi sentire stanchi e spossati. In questo caso sarà necessario parlare con il vostro medico che vi prescriverà gli esami più accurati.

La Tiroide: Colei che tutto governa nel nostro corpo, quando funziona male tende a procurare numerosi sintomi. L’iperattività o l’ipoattività della tiroide possono causare affaticamento. Anche in questo caso chiedere al vostro medio di prescrivervi un esame del sangue per controllare che tutto funzioni regolarmente.

La Celiachia: Se soffrite di una intolleranza al glutine, ma non lo sapete, digerire il glutine potrebbe essere davvero difficile. Se avete anche mal di stomaco, questo potrebbe essere un motivo valido. Chiedete al medico per scoprirlo con le analisi specifiche, in quel caso una dieta adeguata risolverà la situazione.

Il Diabete: Spesso capita che esso non venga diagnosticato perché i sintomi appaiono in modo innocuo. La prima cosa che bisogna sapere è che esistono due tipi di diabete: diabete di tipo uno e diabete di tipo due. I sintomi del diabete di tipo uno includono: molta sete, molta fame, frequente minzione, estrema irritabilità, stanchezza e perdita insolita di peso. Il diabete di tipo due, invece, ha gli stessi sintomi del diabete di tipo uno, ma ne prevede anche altri che potrebbero non manifestarsi. Come nei casi precedenti il medico vi sarà di aiuto.

Effetti collaterali dei medicinali: Se vi è stato prescritto un nuovo farmaco e improvvisamente vi sentite stanchi tutto il tempo, potrebbe essere un effetto collaterale. Parlatene con il medico e provate a cambiare dosaggio o medicinale.

Vitamina B12: La B12 è un nutriente energizzante. Questa vitamina aiuterà il vostro corpo a creare i globuli rossi e ad attivare i neuroni. Se siete a corto di B12 vi potreste sentire un po’ come uno zombie. Assicuratevi di averne abbastanza, nel caso chiedete al medico.

Magnesio: Provate a chiedere al vostro medico se sia il caso di prendere un integratore di Magnesio che può aiutarvi ad aumentare le energie.

SINDROME DELLA STANCHEZZA CRONICA: 

Recenti ricerche riguardanti la sindrome da stanchezza cronica, problema che prevede anche dolori diffusi e mal di testa oltre alla difficoltà a concentrarsi, ci dicono chiaramente che la causa va ricercata nel microbioma intestinale.

CONCLUSIONE

Per me il miglior rimedio contro la stanchezza è praticare sport. Da quando lo pratico almeno 3 volte a settimana, mi sento energica e dormo meglio. Per ognuno di noi c’è qualcosa che funziona meglio di altre. Se per voi non è lo sport la panacea di tutti i mali, ci sono altre idee che potreste valutare: ascoltare della buona musica, la riflessologia plantare, lavorare sulla respirazione e sul corretto uso del diaframma, la meditazione e lo yoga, fare una bella doccia per abbassare lo stess… ad ognuno il suo.

Vi auguro di trovare in questo articolo qualche ottimo spunto per combattere la stanchezza!

Ek.

FOTO: Ipnosistrategicaroma.it

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SALUTE – Dieci semplici trucchi per bere più acqua

Mantenere il corpo idratato è importantissimo per farci sentire bene, ma anche per prevenire patologie come calcoli renali, infezioni del tratto urinario e stitichezza

Ho iniziato a soffrire di crampi muscolari durante gli allenamenti in piscina. Pensavo fosse normale, fino a quando il mio allenatore non mi ha consigliato di portarmi una bottiglia di acqua e di bere durante tutto l’allenamento. Risultato? Crampi spariti, prestazioni migliorate.

Questo perché una carenza di acqua è mal tollerata dell’organismo. Una perdita del 2% del volume dell’ATC (acqua totale corporea) altera la termoregolazione e influisce negativamente sull’efficienza e sulle capacità fisiche, mentre una perdita del 5% comporta il rischio di crampi ed è in grado di determinare una riduzione del 30% della prestazione sportiva.

A prescindere dallo sport, l’acqua svolge ruoli fondamentali, tra cui il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e della pressione sanguigna, la lubrificazione delle articolazioni, la regolazione della temperatura corporea e la promozione della salute delle cellule. Senza dimenticare che l’assenza di acqua aumenta l’irritabilità e l’apatia. Eppure, bere acqua per molte persone sembra essere faticoso o addirittura una cosa in più da fare, tanto che alcuni arrivano a dimenticarsi di bere anche per un pomeriggio intero.

Vediamo ora insieme qualche semplice trucco per abituarsi a bere di più<<<