Agosto 2019

Come funziona la Siae per un matrimonio?

E quando ti sembra di aver finalmente terminato i preparativi per il tuo matrimonio, ecco che un tuo caro amico ti chiede: “Ma la Siae l’avete pagata?”. Panico. Ops, non ci avevo proprio pensato, o meglio, credevo si occupasse di tutto la location e invece…NO!

Cos’è la Siae?

Siae è l’acronimo di Società Italiana degli Autori ed Editori, che ha il compito di garantire ad autori ed editori i compensi economici derivanti dalle loro opere. Si tratta della principale società di gestione del copyright nel nostro paese.

A chi spetta pagare la Siae per il matrimonio?

Il matrimonio viene catalogato, direttamente dal sito www.siae.it, come festa privata e in quanto tale l’organizzatore dell’evento è colui che deve pagare la siae, in questo caso gli sposi.

Fanno parte degli eventi privati anche i battesimi, le comunioni, le cresime, le feste di laurea e festeggiamenti simili, che si svolgono in luoghi differenti dalla propria abitazione, offerti da privati e riservati agli invitati.

Viene pagato il compenso per l’esecuzione di brani musicali appartenenti al Repertorio SIAE – Divisione Musica.

Come si paga

Ci sono due modi per mettersi in regola con il pagamento Siae per una festa privata:

  1. L’organizzatore occasionale dovrà recarsi presso gli appositi uffici territoriali munito di alcuni dati con cui compilare la documentazione: nome, cognome, codice fiscale, nome della location in cui si svolgerà l’evento, data dello stesso, tipo di intrattenimento (musica dal vivo o registrata, ballo o meno) e numero di invitati.

Si dovrà versare una cifra forfettaria (che vedremo fra poco) più una cauzione e si riceverà il programma musicale dell’evento, chiamato borderò, da compilare a cura del musicista o dj.

Questo andrà riconsegnato il giorno successivo per fare in modo che ci sia un’equa ripartizione dei compensi spettanti ai vari aventi diritto d’autore sulle musiche eseguite.

2. La procedura online è sicuramente più veloce: sul sito www.siae.it puoi trovare tutte le informazioni necessarie e pagare direttamente la cifra forfettaria per il tuo evento privato.

Per utilizzare il servizio online ti basterà essere maggiorenne e potrai accedere al portale con il tuo codice fiscale come organizzatore occasionale (questo per distinguerti dai professionisti che, ovviamente, pagheranno delle cifre diverse da te).

Quanto costa?

Veniamo ora alla nota dolente, i costi.

In questa tabella presa direttamente dal sito Siae.it, potete vedere quelli che sono i costi forfettari in base all’evento privato che intendete organizzare. Come vedete un matrimonio dai pochissimi invitati fino ai 200 necessita di un pagamento di 199 euro iva esclusa.

Ma non finisce qui. Dovete considerare anche gli eventuali diritti connessi.

Nel caso in cui oltre alla musica dal vivo usufruirete anche di musica registrata o riprodotta tramite un lettore musicale o un disc jockey ci sarà un ulteriore costo. Quest’ultimo servirà per compensare tutti coloro che hanno reso possibile la diffusione dell’opera in pubblico (produttori, artisti etc.).

Ecco la tabella nel dettaglio che trovate sul sito Siae.it.

Quando non dobbiamo pagare

Udite, udite! Ci sono dei casi in cui possiamo utilizzare liberamente la musica senza doverne pagare i diritti:

  1. Feste organizzate in una casa privata, che sia la vostra o quella di un vostro amico.
  2. Qualora si tratti di musica i cui autori siano deceduti da più di 70 anni.
  3. Nel caso di musica non inserita nel repertorio SIAE per le quali esiste una licenza di Creative Commons

MFC

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Incendi in Amazzonia: qualcuno fermi Bolsonaro!

POLMONE VERDE DELLA TERRA

L’amazzonica, con i suoi 5,5 milioni di kmq è la più foresta pluviale più estesa del mondo. Viene soprannominata il polmone verde della Terra in quanto produce il 20% dell’ossigeno del nostro pianeta.

E’ in grado di assorbire annualmente circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. E’ normale, quindi, che la serie di incendi che la sta devastando stia mettendo a serio rischio la lotta ai cambiamenti climatici portata avanti da scienziati e ambientalisti.

L’AMAZZONIA BRUCIA

La foresta amazzonica è una fonte fondamentale di ossigeno per l’intero pianeta e si erge a baluardo contro la produzione di gas serra. Senza di essa l’inquinamento globale sarebbe a livelli quasi intollerabili per l’uomo.

L’incendio di incredibili dimensioni che la sta devastando non può preoccupare soltanto i brasiliani, ma dovrebbe allarmare gli abitanti di tutto il mondo.

Per rendere l’idea della portata della catastrofe, vi basti pensare che il fumo ha oscurato il cielo di San Paolo del Brasile, città che si trova a 2700 km dall’epicentro dell’incendio.

Il presidente verdeoro Bolsonaro minimizza: “I roghi nel polmone verde del mondo non sono al di sopra della media degli ultimi 15 anni e, comunque, non possono servire come “pretesto per imporre sanzioni internazionali” contro Brasilia“.

I leader del mondo stanno prendendo una posizione dura nei suoi confronti di Bolsonaro, supportata da numerosi report in materia: da gennaio a fine agosto sono stati registrati 72.000 incendi nella foresta brasiliana. L’incremento rispetto allo scorso anno è dell’84%.

L’ORIGINE DEGLI INCENDI

La stagione secca terminerà a novembre, ma nella stragrande maggioranza dei casi è l’uomo l’artefice dei roghi che poi danno vita agli incendi di grosse dimensioni. Spesso si tratta di roghi dolosi, appiccati per favorire coltivatori o allevatori del luogo che hanno bisogno di terra da coltivare o dove far pascolare il bestiame.

La faccenda assume dei contorni grotteschi quando il presidente Bolsonaro accusa le organizzazioni ambientaliste di aver appiccato gli incendi come vendetta nei suoi confronti per aver tagliato i fondi pubblici per la loro attività.

Il parossismo si è raggiunto lo scorso 10 agosto, data in cui è stato istituito il “giorno del fuoco” nella città di Novo Progreso, nello stato del Parà, che fa parte della macro regione amazzonica.

Sarebbero state diminuite anche le sanzioni per chi compie atti di disboscamento illegale, favorendo in questo modo le iniziative illecite delle società di produzione di legname.

Il dato più allarmante riguarda proprio il disboscamento. Dall’inizio dell’anno, con l’avvento di Bolsonaro, sono stati disboscati 1345 kmq di foresta, l’equivalente di tre campi di calcio al minuto.

FERMIAMO BOLSONARO!

I potenti della Terra hanno dichiarato, tramite Macron, che affronteranno il tema degli incendi in Amazzonia durante il G7 di Biarritz in Francia.

L’augurio è che si prendano provvedimenti efficaci, tempestivi e duraturi nei confronti di un individuo che sta dimostrando di avere a cuore più i meri affari economici che la salute e la salvaguardia dell’intero pianeta.

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Guinzaglio, come scegliere il migliore per il vostro cane – VIDEO

 

Cosa dobbiamo tenere a mente per la scelta del guinzaglio? Come facciamo per convincere il cane ad indossarlo?

Gli educatori cinofili e gli addestratori vi diranno come prima cosa “ricordate sempre che il guinzaglio è il prolungamento del braccio del conduttore”.

Sono tre gli elementi che dobbiamo tenere in considerazione quando scegliamo un guinzaglio: 1. Il Materiale; 2. La robustezza; 3. L’efficienza.

Vi siete mai chiesti perché il cane rosicchia il guinzaglio? Potremmo puntare in alternativa sulla pettorina?

Le risposte a queste ed altre domande nel video qui sotto. Buona Visione!

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Il Louvre costretto a chiudere per colpa della Gioconda

Il museo più famoso del mondo, il Louvre di Parigi, ben presto potrebbe essere accessibile solo tramite prenotazione obbligatoria.

File chilometriche dentro e fuori al museo

Sono circa 30 mila i turisti che ogni giorno sfidano il caldo, ma soprattutto le file interminabili, per ammirare le splendide opere presenti al Louvre. Come era prevedibile è la Gioconda di Leonardo il quadro che ambiscono tutti a vedere da vicino per riuscire a scattare un selfie da piazzare in bella mostra sul profilo di facebook o di instagram.

Un pomeriggio di fine luglio la direzione del museo è stata costretta a chiudere, denunciando il tutto esaurito. Migliaia di appassionati d’arte sono rimasti con il cerino in mano davanti alla piramide d’entrata.

E’ Monna Lisa mania

In seguito agli attentati terroristici il flusso di turisti era sensibilmente diminuito, ma nell’ultimo anno si stanno riscontrando numeri da record. Nel 2018 si sono registrate oltre 10 milioni di presenze, nel 2019 questo dato è destinato ad aumentare.

Tutti, o quasi, entrano con in mente una tappa obbligata, arrivare più vicino possibile alla Gioconda per immortalarla in uno scatto che testimoni l’impresa compiuta.

Il 16 luglio, il quadro più famoso del mondo è stato spostato dalla Salle des Etats (attualmente in fase di restauro) alla Galleria Medici. Questo cambio di collocazione ha contribuito a creare ingorghi ancora maggiori all’interno del museo.

Novità importanti in vista

L’amministrazione generale del Louvre intende permettere l’ingresso al museo solo attraverso una prenotazione obbligatoria. La misura potrebbe cominciare ad essere attuata già ad ottobre di quest’anno, ma non mancano le polemiche in merito.

I visitatori da ogni parte del mondo lo trovano un provvedimento insensato: “Oltre alla Gioconda sono in mostra più di 35.000 opere, sarebbe più giusto scegliere soltanto alcune parti del museo accessibili con prenotazione, in modo da non penalizzare quelle zone meno conosciute che sono quasi sempre semi-deserte”.

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Tutti al mare a mostrar le…auto in coda!

GUIDA PRATICA PER NON IMPAZZIRE NEL TRAFFICO ESTIVO.

Ognuno di noi passa 1/3 della sua vita a dormire. Ma se dovessimo chiederci quanto tempo passiamo fermi in coda? Ci risponde un sondaggio di CSA Research per PSA Group: in media, nella propria vita, ognuno di noi passerà un totale di 5 anni e sette mesi in automobile.

 D’estate poi, come del resto durante ponti e festività, il traffico per le località balneari aumenta e ci ritroviamo vestiti con i nostri costumini colorati, o ancora peggio, sommersi da enormi bagagli, trepidanti di arrivare ed invece eccole lì, immerse nel vapore che esce dall’asfalto davanti a voi, sono tante e sono FERME.

Ma noi non ci scoraggeremo, sappiamo che è così. La cosa di cui parleremo oggi infatti è come passare il tempo fino all’arrivo, senza sbuffare e prendere a calci il cruscotto. Invece di fissare il telefono fino a quando non vi viene la nausea, perché non provare a divertirsi un po’?

ALZATEVI PRESTO

PREPARATEVI IN ANTICIPO, molti sono stressati prima ancora di trovarsi nel traffico. Si alzano troppo tardi. Fanno la doccia, si vestono e fanno colazione di corsa. Se prevedete di rimanere imbottigliati nel traffico, fate in modo di avere più tempo per il tragitto. Partendo prima forse riuscirete addirittura ad evitare lunghe code. “Un tragitto meno stressante inizia il giorno o la sera prima”, dice un libro che spiega come ovviare al problema dello stress causato dal traffico.

PORTATEVI DA MANGIARE

Se rimanete imbottigliati nel traffico e avete preso solo un caffè o poco più, rischiate di essere ancora più stressati, per questo se non riuscite a far fare colazione a tutti i membri della famiglia, ricordate che “I vestiti, la ventiquattrore, il pranzo per il pendolare o per i figli vanno preparati la sera per evitare di correre la mattina”. (Commuting Stress—Causes, Effects, and Methods of Coping). I prodotti confezionati sono i più comodi, perché non vanno a male e non devono essere riscaldati. Cracker, barrette energetiche, mix di frutta secca, cioccolata e acqua ti daranno le energie per sopportare l’interminabile viaggio in macchina senza diventare irascibile. Se avete spazio, riempite una piccola borsa frigo con spuntini più salutari, come frutta fresca e yogurt. Fate attenzione a quanto bevete durante il viaggio. Se esagerate, sarete costretti a fermarvi più spesso.

Portate dei carica batterie da auto, così da non rimanere senza telefono.

LEGGETE O SCRIVETE:

Se non siete voi a guidare, fissare sconsolati la lunga fila di automobili che vi stanno davanti può avvelenarvi il sangue. Quindi pianificate in modo produttivo il tempo in cui siete nel traffico. Forse vorrete prendere con voi un libro da leggere o il giornale. Potete far emergere il vostro lato creativo scrivendo un diario, una poesia o un racconto.

KARAOKE:

Quando c’è confidenza ci si può prendere anche un po’ in giro e questa è una di quelle attività che se non soffrite di mal di testa vi garantirà grande divertimento. Se cercate la competizione, votate un vincitore dopo che tutti avranno cantato. Questo gioco richiede un po’ di preparazione, perciò assicuratevi di aver scaricato le vostre canzoni preferite, per avere pronta la vostra playlist karaoke non appena uscite dalla via di casa.

ASCOLTARE MUSICA NUOVA:

Una cosa carina è far scegliere dei brani a turno, chiedendo appositamente di mettere brani che presumibilmente gli altri non conoscono, dati i ritmi sempre più incalzanti e l’abitudine di ascoltare la musica solo sul web, il caro e vecchio traffico potrebbe rappresentare una imperdibile occasione per tornare alle “origini”. In alternativa portate con voi le compilation di Hit Mania Dance che danno all’atmosfera un’anima radical trash, ideale negli orari di punta con il volume “a palla”.

GINNASTICA AUTOMOBILISTICA:

Se non temete di fare la figura degli psicopatici di fronte a degli sguardi curiosi è un buon modo per ingannare il tempo in maniera proficua.

Ginnastica dimagrante per il doppio mento: L’esercizio consiste nel distendere la bocca in un largo sorriso per poi ristringerla. Inquietante per chi ci osserva da fuori è dir poco, ma si può sempre far passare l’allenamento come un tic nervoso.

Schiena e bacino: Stendete le braccia in avanti, inarcate la colonna dorsale indietro mentre spingete le spalle in avanti per stirare i muscoli del tronco. Appoggiate le mani davanti a voi, piegate i gomiti ed estendete completamente il tratto dorsale.

GluteiSollevate prima un gluteo e poi l’altro per mobilitare il bacino e rinforzare i muscoli dei fianchi.

CORSO DI DOPPIAGGIO:

Una delle attività più divertenti da fare è senza dubbio osservare le reazioni di chi come noi è imbottigliato in auto senza via di scampo. Potete sbizzarrirvi nel doppiare i vicini di auto immaginando ipotetiche conversazioni, vedrete che dopo qualche battuta le conversazioni prenderanno pieghe esilaranti.

GIOCHI DI PAROLE

Oltre alla musica, un valido aiuto per trascorrere le ore in auto in allegria, vi arriva dalle parole. Provate con questo semplice gioco: uno dei passeggeri dà il via alla gara, pronunciando una parola a sua scelta, il successivo dovrà trovarne un’altra, che inizi con l’ultima sillaba di quella pronunciata dal precedente. Così si procede, fino a che qualcuno si blocca per aver finito le parole, mediamente accade con la sillaba LU e LO. E’ un gioco che di primo acchito potrebbe sembrare banale, in realtà, farà volare il tempo sotto i vostri occhi increduli e vi permetterà di divertirvi allenando la mente!

GIOCHI DA AUTO:

“Io vedo”, in cui un giocatore descrive un oggetto intorno o all’interno del veicolo e gli altri cercano di indovinare quale sia.

“Sei gradi di separazione”, in cui un giocatore dice il titolo di un film casuale e gli altri devono collegare un attore in una serie di altri film fino a tornare a quello originale.

“Che cosa preferiresti?” È tempo di essere creativi e tirare fuori le domande più strane, raccapriccianti e oltraggiose da proporre al gruppo. E’ obbligatorio rispondere a tutte le domande, si DEVE fare una scelta. La nostra preferita? “Preferiresti invecchiare solo dal collo in su o dal collo in giù…?”. Decisioni molto, molto difficili.

“Indovina la capitale” Secchioncelle, questo è il momento di rispolverare le vostre reminiscenze di geografia. Scopo del gioco? Ogni persona nomina uno stato e la persona seduta accanto deve dire la sua capitale. Non si bara, e Siri non è un passeggero.

Cercate di mantenere una mentalità positiva, i lunghi spostamenti possono diventare particolarmente insopportabili se tutti i passeggeri sono di cattivo umore. Dopotutto, hai la possibilità di fare una giornata o ancora meglio una intera vacanza emozionante con le persone a te più care, che cosa c’è di meglio?

Ultimo consiglio, come dicono sempre a me che da brava iperattiva parlo tantissimo, non avere l’impressione di dover sempre riempire il silenzio. In alcuni casi a tutti serve un po’ di pace e tranquillità. In questo caso c’è Il gioco del silenzio, soprattutto se i passeggeri sono bambini e si addormentano beati.

Con l’augurio di trovare libere tutte le strade, che la pazienza sia con voi.

Ek.

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I 10 oggetti fondamentali da portare in spiaggia

Che vi stiate preparando per una vacanza al mare in paradisi caraibici o per una lunga giornata sull’affollata spiaggia di Torvaianica, ci sono degli oggetti indispensabili che non potete permettervi di dimenticare.

Essere meticolosi ed attenti nella preparazione del vostro borsone è fondamentale soprattutto se sceglierete una spiaggia libera, isolata, deserta, priva di qualsiasi tipo di servizio.

Se volete essere super sicuri di non scordarvi nulla, preparate una lista dettagliata di tutto ciò che intendete portare con voi, senza esagerare. Non vorrete rischiare di dover svuotare completamente la vostra borsa per trovare gli occhiali da sole “furbescamente” inseriti all’inizio dell’impresa.

I DIECI INDISPENSABILI

1.Borsa

Che si tratti di una tipica borsa da mare o di uno zainetto da alunno di scuola elementare, optate per quello più capiente che avete e che sia di materiali impermeabili all’acqua.

2.Telo mare

Immagino che sia la prima cosa che metterete in borsa, ma io voglio proporvi qualcosa di leggermente diverso. Un telo mare impermeabile e antisabbia, ottimo se non volete trovare i granelli di sabbia nel vostro panino.

3. Acqua santa

Non parlo di quella che trovate in chiesa, ma del fatto che l’acqua molto spesso vi salva la vita, soprattutto in giornate assolate e alle 12 in punto. Il consiglio è quello di calcolare almeno 2 bottiglie da 1,5 lt a persona.

4. Protezione solare

Spalmate la crema solare almeno 30 minuti prima di esporvi al sole e riapplicatela dopo un paio d’ore. Partite con una protezione alta, dalla 30 in sù.

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Integrate la crema protettiva con il burro di cacao, il latte doposole e un olio protettivo per la vostra chioma. Isolate i cosmetici solari, inserendoli in una bustina apposita, per evitare che ungano gli altri oggetti presenti nel vostro borsone.

5. Cappello ed occhiali da sole

Sempre nell’ottica di proteggervi dai corroboranti, ma allo stesso tempo dannosi, raggi solari, non può mancare nel vostro armamentario un cappello o in alternativa una bandana e i sempre verdi e fashion occhiali da sole.

Se temete che i vostri “scudi scuri per gli occhi” possano rovinarsi in spiaggia, utilizzatene un paio di riserva. Non dovete essere belle, ma protette!

6. Libri e giornali

Vi lamentate sempre durante l’anno che non avete tempo di leggere un buon libro. Eccovi finalmente l’occasione giusta. Che sia un best-seller di mille mila pagine o un romanzo rosa che più frivolo non si può, godetevi il relax sotto l’ombrellone in compagnia di una lettura spensierata.

Se intendete coinvolgere le altre persone presenti, potreste puntare sulla classica settimana enigmistica, accultura, diverte e strappa qualche risata con le sue vignette elegantemente irriverenti.

7. Pranzo al sacco e snack

Se siete stati previdenti e vi siete muniti di una borsa frigo, vuol dire che avete una marcia in più. Se vi trovate su una spiaggia non attrezzata, priva anche di un chiosco dove comperare granite, gelati o perlomeno qualcosa da bere, la vostra riserva di cibo è fondamentale per la sopravvivenza.

Oltre ai classici panini, all’insalata di riso e alla pasta fredda puntate forte sulla frutta fresca e su quella secca, sulle barrette e su cibo secco tipo crackers o grissini.

8. Soldi spicci

Non ci pensa nessuno, prima, ma quando poi ci si trova con pezzi da 20 euro in su e basta, ci si maledice per non averci pensato. I soldi spicci sono un passepartout per eventuali docce o parcheggi a pagamento. Non dimenticateli MAI!

9. Caricabatterie portatile

Se non potete fare a meno di consumare il vostro cell a forza di foto e video su Instagram, ma avete il panico che il vostro “miglior amico” possa abbandonarvi da un momento all’altro, ricordate di portare con voi un caricabatterie portatile.

10. Materassino

Se non amate nuotare, ma preferite rilassarvi anche dentro l’acqua, il materassino è un must al quale non potete rinunciare. Da considerare anche un cuscino gonfiabile da mettere sotto la testa durante le tante ore sotto l’ombrellone. Il vostro collo ringrazierà.

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M.F.C.

Perché si festeggia il ferragosto?

Da molti è considerata come una delle feste più tristi dell’anno perché viene vista in qualche modo come l’inizio della fine dell’estate.

Le origini

Il ferragosto è una festività che ha origini romane e pagane. Deriva dal latino Feriae Augustalis, ovvero riposo di Augusto, il primo imperatore romano.

In questo periodo la popolazione si asteneva dal lavoro nei campi e si dedicava a giochi, banchetti e al meritato riposo.

Fu proprio Ottaviano Augusto a istituire nel 18 a.c. questa festività, all’interno della tradizione dei Consualia, giornate di festeggiamenti per la fine dei lavori agricoli. Conso era, infatti, il dio della terra e della fertilità.

Nei tempi antichi il ferragosto cadeva il 1 agosto, ma i cortei, le corse dei cavalli e le infiorate proseguivano fino alla metà del mese.

Come diventò festa cattolica

La Chiesa cattolica nel VII secolo spostò la data al 15 agosto, giorno in cui si celebra l’Assunzione di Maria.

La madre di Gesù fu accolta in cielo sia con l’anima che con il corpo.

La chiesa ortodossa e la chiesa apostolica armena il 15 agosto celebrano la dormizione di Maria (il trapasso della Vergine).

Piccola curiosità

In India il 15 agosto viene festeggiata l’indipendenza del paese dall’Inghilterra, avvenuta nel 1947. Quell’anno il paese fu diviso in due stati distinti: il Pakistan di religione musulmana e l’India, di religione induista.

L’India divenne una repubblica a tutti gli effetti soltanto nel 1950 con la nuova costituzione.

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Le mille virtù dell’aceto: Come usarlo sui nostri amici a 4 zampe

Ciao a tutti, il protagonista dell’articolo di oggi è l’Aceto!

Partiamo dal presupposto che a me l’aceto non piace, ma che oggettivamente questo alimento ha talmente tante proprietà positive che alla fine ho ceduto e l’ho comprato anche io. L’utilizzo che ne faccio maggiormente è come anticalcalcare, efficacissimo su tutte le superfici.
Oggi vi svelerò le sue possibili applicazioni, in particolare come l’aceto possa essere utile con i nostri amici a 4 zampe.

L’Aceto è adatto per lavare il  Cane?  Rigorosamente di mele, pare che l’aceto sia utilizzato per la pulizia giornaliera dei nostri amici a quattro zampe. Ho studiato questa pratica ed ho fatto fare da cavia al povero Charlye per capire la sua efficacia.

Prima qualche dato. Il cane è un essere vivente e come tale ha un PH. Esattamente come noi esseri umani (che abbiamo ph=5) il cane ha un ph che va rispettato, ed il suo ph=7. Questo significa che dobbiamo cercare per lui un detergente “neutro” che rispetti il suo PH, e l’aceto         ( con Ph=2) certamente non lo è.

L’aceto non serve per pulire il cane, quanto più per “profumarlo senza additivi chimici”per disinfettare la sua cute, per lucidare il suo pelo perché come sappiamo l’aceto è un ottimo disinfettante naturale.

Per lavare il cane esistono ottimi detergenti con ingredienti naturali. Sfatiamo anche il mito che il cane vada lavato il meno possibile, il cane ha il sebo, cioè quello strato di grasso sulla pelle prodotto dalle ghiandole sebacee. Come succede anche a noi, non è peccare in igiene che ci fa morire, né che distrugge il sebo, piuttosto l’uso di prodotti scadenti, troppo aggressivi o con un PH DIVERSO,  può originare dermatiti, prurito, forfora e altri fastidi. È vero che nel cane appena lavato  il sebo diminuisce, ma il tempo necessario a ricostruire il giusto equilibrio è 2 giorni.

Quindi come possiamo utilizzare l’aceto sul cane?

USO ESTERNO

DEODORANTE E LUCIDANTE: Una cosa che potete fare è strofinagli l’aceto su tutta la pelliccia dopo il bagnetto, in questo modo renderete il pelo brillante e luminoso. L’aceto agirà anche da deodorante. Questo trattamento risulta molto utile se il cane soffre di prurito. E’ sconsigliato, invece, in caso di ferite aperte, pelle irritata o secca in quanto potrebbe procurare bruciore.

SE VOLETE CONSIGLI SU COME SPAZZOLARE IL CANE

ANTIPARASSITARIO: Ormai è arrivata la primavera e tra poco sarà estate. In questo periodo potete diluirlo con acqua (50% e 50%) e metterlo in una bottiglietta con tappo spray così da poterlo  spruzzare sul pelo una volta a settimana. Il suo odore acido agirà da repellente contro pulci e altri parassiti.

REPELLENTE PER PULCI: Qualora le pulci avessero già deciso di infestare il vostro cane, potreste sbarazzarvene facendogli un bagno con una miscela composta da 60 ml di sapone neutro, 2 litri di acqua e 2 litri di aceto: l’acqua saponata uccide i parassiti mentre l’aceto ne impedisce il ritorno.

La miscela deve essere applicata su tutta la pelliccia massaggiando man mano per creare la schiuma che lascerete agire per dieci minuti. Aiutandovi con un pettine antipulci pettinate con cura tutto il pelo dividendolo, magari, in sezioni in maniera da rendere più facile il lavoro e non dimenticare nessuno spazio. Dopo aver pettinato ogni sezione immergete il pettine in una ciotola piena della soluzione suddetta, le pulci moriranno al solo contatto con essa.

Ricordate che è molto importante eseguire queste operazioni all’aperto e indossando guanti e abiti a maniche lunghe così da potervi proteggere dai morsi delle pulci o delle zecche. Una volta terminato il tutto ,dopo aver controllato per bene, risciacquate il cane  eliminando ogni traccia del repellente e delle stesse pulci.

PULIZIA DELLE ORECCHIE: L’aceto, per le sue proprietà antibatteriche, può anche essere usato per pulire le orecchie del cane. Con un batuffolo di cotone o un panno bagnato potete strofinare delicatamente le orecchie del cane, prevenendo, in questo modo, possibili infezioni e, come abbiamo già detto in precedenza, allontanando anche i parassiti.

ALLERGIA AI POLLINI: Sapevate che anche i cani possono sviluppare delle allergie al polline o all’erba? In questo caso, magari se siete di ritorno da una bella passeggiata all’aria aperta e notate il cane grattarsi insistentemente, potete pulire il suo pelo  con un panno inumidito della soluzione di acqua e aceto suddetta in maniera da ridurre il suo prurito e fastidio. Durante la primavera quando i pollini sono presenti nell’aria in grande quantità, io pulisco i pavimenti con acqua, aceto e bicarbonato (come potete vedere in questo video di youtube https://www.youtube.com/watch?v=26G47QCNpp8&t=1s), così da evitare additivi chimici e saponi profumati che possano accentuare le allergie.

Vi ricordo che l’aceto non disinfetta, quindi va sempre associato ad acqua bollente e bicarbonato.

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Comprare consapevolmente: Quanto è importante leggere le etichette?

Al giorno d’oggi le persone sono sempre più consapevoli che il mercato non utilizza le materie prime e gli ingredienti migliori. Questo perché i soldi sono sempre meno e per realizzare prodotti a basso costo si va ad incidere sulla qualità, in più perché alcune ditte possono applicare maggiori ricarichi spendendo sempre meno. E’ il cosiddetto  “mercato baby”.

Molti preferiscono non leggere, non informarsi, probabilmente perché una volta che sai non puoi più far finta di niente.

Questo è il motivo di questo articolo e forse ecco perché voi siete qui.

Per capire meglio il prodotto che abbiamo davanti disponiamo di numerosi strumenti. Non facciamoci ingannare dalle scritte in grassetto sulle confezioni, messe appositamente in evidenza.

Concentriamoci su quelle sul retro, molte volte scritte piccolissime. Sto parlando della lista degli ingredienti e dei vari simboli apposti sulle confezioni.

I simboli  non dicono nulla ad occhi inesperti, ma una volta che imparerete a conoscerli vi descriveranno per filo e per segno il prodotto. Ecco perché vale la pena imparare ad interpretare le informazioni che le aziende sono obbligate a fornirci.

ATTENTI ALLE PUBBLICITA’: L’abitudine di informarci su cosa contiene l’etichetta, quindi, deriva dalla comprensione della stessa. Le pubblicità, ovviamente, nascono per attrarre il cliente a comprare “il prodotto super straordinario, che vi renderà meravigliosa la vita”, alla “venghino signori venghino”, ed in effetti ormai siamo abituati a comprare il prodotto basandoci  sui messaggi che vengono miratamente studiati per colpire la nostra attenzione.

Le pubblicità sono differenziate per classi di consumatori. Hai i capelli secchi? Prova l’olio straordinario. Non hai tempo per lavarti i capelli? Prova lo shampoo senza risciacquo. Hai le rughe? Questa crema con i mattoncini lego inclusi ti ricompatterà il viso.

Come avrete notato vengono spesso utilizzati termini ambigui e a volte poco onesti. Quindi per prima cosa non facciamoci ingannare dalla pubblicità e da confezioni bellissime piene di colori e belle immagini,  con termini ingannevoli come “Eco” “bio”, “naturale”.

Attenzione agli ingredienti miracolosi, che però sono presenti in dosi a volte inferiori all’ 1%. Per esempio creme all’olio di argan con lo 0.5 di olio di argan, o shampoo ai fiori di ciliegio, (per esempio il Garnier) con l’ingrediente a loro dire principale all’1% (  quindi la morbidezza del capello non verrà data dal ciliegio, ma dai siliconi contenuti negli ingredienti che certamente la casa produttrice eviterà di nominare sull’etichetta).

Prodotti ipoallergenici, per pelli sensibili e con ingredienti naturali: quando si tratta di etichette di prodotti per la cura della pelle, non credere a tutto quello che c’è scritto. I consumatori scelgono i prodotti etichettati “per pelli sensibili” o “ipoallergenici” ritenendo che questi prodotti siano più delicati sulla pelle e con meno probabilità di causare reazioni allergiche. Tuttavia, poiché questi termini non sono regolati dall’Agenzia degli Alimenti e Farmaci degli Stati Uniti, non vi è alcuna garanzia che  non irritino la pelle o causino una reazione.

LA NORMATIVA: L’8 febbraio 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 32, il decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231 “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011. Il provvedimento, entrerà in vigore il 9.05.2018. (per maggiori info: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/industria-alimentare/etichettatura-alimentare ).

Cosa prevede il regolamento Ue. Il punto focale è l’origine dell’ingrediente primario. Le aziende avranno l’obbligo di indicarne l’origine, se diversa da quella del prodotto finito. Per esempio una confezione di pasta lavorata in Italia dovrà indicare anche l’origine del grano, se questo proviene da un paese estero.

Sebbene si tratti di una norma estremamente positiva ed utile, anche qui esiste l’escamotage per dribblarla. L’obbligo, infatti, non varrà per le indicazioni geografiche protette Dop e Igp, ma soprattutto non si applicherà ai marchi registrati che, a parole o con segnali grafici, indicano già di per sé la provenienza del prodotto.

Questo vuol dire che se una confezione di un qualsiasi prodotto avrà già una bandiera italiana disegnata o un qualsiasi altro riferimento all’Italia, non ci sarà bisogno di indicare la provenienza dell’ingrediente principale.

Tutto ciò suona ridicolo, sempre più consumatori si troveranno a consumare prodotti “made in Italy”, prodotti in realtà all’estero.

INGREDIENTI AD IMPATTO ZERO: Partiamo dal presupposto che non esistono ingredienti ad impatto zero. Ciò che ci spalmiamo o che utilizziamo per lavare i panni ha un effetto sull’ambiente anche dopo che questi prodotti finiscono sciacquati via giù per lo scarico.

Ne abbiamo parlato anche in alcuni video: nei corsi d’acqua molti studi hanno riscontrato significative concentrazioni di sostanze derivanti dai PPCPs (Pharmaceuticals and Personal Care Products and Pollutants).

Quello che possiamo fare è preferire prodotti contenenti sostanze il cui impatto sull’ambiente sia meno negativo di altre. Imparando a conoscere e riconoscere gli ingredienti dei prodotti che acquistiamo quotidianamente possiamo contribuire in maniera concreta alla salvaguardia dell’ambiente. 

Lo so, alcuni di voi potrebbero pensare “ eh ma tanto lo faccio solo io, e poi le aziende riversano nei fiumi i peggiori inquinanti. Sono una goccia nel mare”. Da un lato avete ragione, ma vi assicuro che da quando sono diventata consapevole mi rendo conto che se ognuno di noi facesse attenzione a queste cose, il mondo diventerebbe un posto migliore davvero. Dopotutto l’acqua è l’oro blu e tutti noi, quando per un guasto o per altro non ne possiamo usufruire, ci rendiamo conto di quanto sia importante.

INGREDIENTI PERICOLOSI PER L’UOMO: Se poi non vogliamo pensare all’ambiente, potremmo quantomeno pensare a noi, alla nostra salute, alla salute delle persone a cui vogliamo bene, soprattutto ai bambini. Certo non stiamo facendo inutili allarmismi, per quanto riguarda i cosmetici devono essere sicuri per legge, anche se poi leggiamo alcuni ingredienti che sono nocivi o comunque negativi per l’essere umano ( leggi anche l’articolo “Sale nello shampoo” , “ Siliconi”. 

Il confine tra sicurezza ed effetto tossico di una sostanza è determinato dalla dose in cui viene assunta. Molti sistemi di classificazione degli ingredienti cosmetici (Biodizionario, Skin Deep®) vogliono però porre l’attenzione sull’effetto a lungo termine. In altre parole, la stima della sicurezza di un prodotto dovrebbe considerare che il consumatore ogni giorno usa più prodotti cosmetici e per l’igiene della persona, quindi entra in contatto più e più volte con una medesima sostanza aumentando l’assunzione e quindi il rischio.

Come consumatori, quindi, leggendo l’etichetta possiamo scegliere di non comprare i prodotti con determinati caratteristiche. Io per esempio non compro prodotti con SLS, con Dismethicone, con tensioattivi, con petrolati e cerco sempre prodotti biologici e non testati sugli animali.

ALLERGIE: Ho iniziato a sospettare dei saponi per i piatti, un giorno in cui utilizzando una nota marca di detersivi ho avuto una eruzione cutanea allergica sulle mani fino agli avambracci. Vi dico questo perché se una sostanza ci provoca reazioni allergiche, è opportuno evitare l’utilizzo di quei prodotti che la contengono.

SIMBOLI: Esistono molti tipi di certificazioni e autocertificazioni, e in base alle proprie esigenze ciascun consumatore può scegliere il prodotto che rispetti determinati parametri di qualità o abbia caratteristiche particolari. Ad esempio Ecolabel ed Icea:

                                          

 

COSA NON CI DICE L’ETICHETTA: Non possiamo conoscere i quantitativi o le dosi dei singoli ingredienti nel contesto formulativo, quindi il suo “comportamento” in relazione alla quantità in cui viene utilizzato e all’interazione con gli altri ingredienti presenti in formulazione.

Questo articolo nasce per comprendere quante cose ci possono dire etichette e simboli, cerco sempre di spiegarli. Li trovate negli articoli della categoria recensioni di questo blog, divisi per Beauty, Home e Pet. Le recensioni riguardano prodotti mediamente eco-compatibili. L’acquisto ad oggi dovrebbe avere un peso diverso, necessita di uno spirito critico maggiore per distinguere tra pubblicità e verità.

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Ricette facili: Marmellata di peperoni

Oggi vogliamo uscire dai canoni, bando alle solite marmellate che portate in tavola la mattina per colazione. Vi proponiamo una ricetta particolare che siamo sicuri vi susciterà non poca curiosità: la marmellata di peperoni!

Ingredienti:

-500 gr peperoni rossi

-120 gr peperoncini rossi

-315 ml aceto bianco

-1kg di zucchero

-185 g zucchero di canna

Preparazione:

Lavate bene peperoni e peperoncini, togliete i semi e la parte bianca.

Tagliate i peperoni a pezzi piatti e cuoceteli alla griglia fino a che la pelle dei peperoni non si annerisce.

Mettete i pezzi di peperone in un sacchetto di plastica e lasciateli raffreddare per poter togliere la pelle annerita.

Frullate i pezzi di peperone e il peperoncino insieme a parte dell’aceto bianco finché non avrete ottenuto un composto cremoso.

Mettete in un tegame il composto con l’aceto rimasto e fate bollire a fiamma bassa per altri 8 minuti.

Togliete il tegame dalla fiamma e aggiungete i due tipi di zucchero mescolando per 5 minuti, finché lo zucchero non sarà sciolto.

Rimettete il tegame sul fuoco e fate bollire per 10 minuti.

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