Salute

Quali sono i cibi migliori per abbronzarsi?

L’estate promette nuovi incontri. nuovi amori, nuovi luoghi da visitare, ma soprattutto un nuovo colore della pelle

E’ forse la novità più ambita, quella che si cerca di acquisire per metterla in mostra quasi tutto l’anno e non solo durante i mesi caldi, stiamo parlando della tanto agognata abbronzatura.

Ma possiamo in qualche modo aiutare il sole a renderci dei carboncini ancora più scuri, proteggendoci allo stesso tempo dai danni dei raggi UV?

L’alimentazione ci viene in aiuto, grazie soprattutto a quei cibi che contengono beta-carotene.

Cosa sono i raggi UV e che effetti hanno sul nostro organismo

Si tratta dei cosiddetti raggi ultravioletti, responsabili della nostra abbronzatura, ma non solo.

I raggi UV possono essere di tre tipi a seconda della loro lunghezza d’onda:

  1. RAGGI UVA. Costituiscono oltre il 95% dei raggi ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre. Ci permettono di raggiungere l’abbronzatura in breve tempo. Provocano sia l’invecchiamento della pelle che la formazione delle rughe, in quanto portano al rilascio di radicali liberi nel nostro organismo.
  2. RAGGI UVB. Ci abbronzano in maniera più lenta di quelli UVA. Sono estremamente pericolosi, ma per fortuna vengono assorbiti quasi interamente dalla nostra atmosfera. Possono provocare scottature, invecchiamento cutaneo e nei casi più gravi tumori della pelle. Inoltre sono dannosi per la cornea dell’occhio.
  3. RAGGI UVC. Fortunatamente non raggiungono la superficie terrestre grazie alla protezione dell’atmosfera.

La classifica dei cibi migliori per abbronzarsi

Abbiamo visto come i raggi solari possano essere un’arma a doppio taglio. Fondamentali per attivare alcuni processi benefici all’interno del nostro corpo (es: aiutano a formare ossa solide e forti), ma allo stesso tempo un’esposizione eccessiva può portare a conseguenze estremamente pericolose.

COME PROTEGGERSI

Non bastano più soltanto le classiche creme protettive, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per fornirci vitamine e sali minerali necessari per un’abbronzatura bella e sana.

Eccovi una classifica dei migliori cibi “salva abbronzatura”:

1.Carote

The winner is the carrots! Scontato vero? Le carote sono in assoluto il cibo con il maggior quantitativo di beta-carotene e di vitamina A che portano alla produzione di melanina, un pigmento naturale artefice della nostra tintarella più scura.

Come snack salutare sulla spiaggia vi consigliamo di rosicchiare delle deliziose carote, non saranno come un gelato al cioccolato, ma vi renderanno dello stesso colore.

2.Radicchi

Non ve l’aspettavate eh! Scommetto che avreste puntato dritti al melone o ai pomodori e invece…

Posso comprendere qualche perplessità da parte vostra, dato che si tratta di un ortaggio autunnale, ma ormai è possibile trovarlo tutto l’anno nei supermercati. Contiene la metà del beta-carotene rispetto alle regine carote, ma immaginatevi una bella insalata ricca di entrambi questi alimenti quanto potrebbe giocare al vostro colorito!

3.Albicocche

Invece della classica banana a colazione, aggiungete al vostro cappuccino con fette biscottate e marmellata un paio di albicocche, prima di scendere in spiaggia. Nessuno vi vieta di mangiarne anche di più o di portarvene altre per degli spuntini più che sani. Ricordate di conservarle all’ombra o comunque in una borsa frigo se vi trovate al mare nelle ore più calde. Le albicocche tendono a rovinarsi velocemente con temperature elevate.

4.Meloni gialli

Ecco a voi un altro grande classico, il melone giallo, ricco di betacarotene e perfetto sia da solo che in macedonie “super-abbronzanti” insieme ad albicocche e frutti rossi.

5.Pomodori

I pomodori meriterebbero anche qualche gradino superiore in classifica. Il licopene in essi contenuto contribuisce all’abbronzatura e protegge la pelle dall’invecchiamento, essendo un ottimo antiossidante. Insalata ricca con radicchio, carote e pomodori? Il top del top!

6.Ciliegie

Abbiamo accennato sopra ai frutti rossi come alleati formidabili per la vostra abbronzatura. I migliori in assoluto in questo campo sono le ciliegie, le più ricche di beta-carotene. Non sono da disdegnare neppure le fragole ed i lamponi, magari in appetitose e colorate macedonie. Ma le ciliegie sono le ciliegie e poi una tira l’altra!

Regole generali

Immagino che abbiate capito che l’esposizione al sole, soprattutto durante le ore più calde, può portarvi a diventare meno attraenti e non viceversa.

Se proprio non volete rinunciare al “sole più cattivo che ci sia” allora premuratevi di consumare tanta frutta e verdura, possibilmente di stagione, che non solo stimoli la produzione di melanina e di conseguenza la vostra abbronzatura, ma che vi protegga anche dall’azione nociva dei radicali liberi derivanti dai raggi UV.

Santa vitamina E!

Se la vitamina A contenuta negli alimenti sopra citati è responsabile della vostra invidiabile abbronzatura, la vitamina E vi aiuterà a riparare gli eventuali danni derivanti da un’eccessiva esposizione al sole.

Largo quindi ad olio extra vergine d’oliva, tuorlo d’uovo, frutta secca e avocado che sono una mano santa contro gli eritemi e le irritazioni della pelle.

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Coronavirus: come si trasmette e come ci si protegge

Le risposte alle domande più comuni sul virus che sta terrorizzando il mondo e da qualche settimana anche l’Italia, meglio evitare gli allarmismi

Se anche l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha parlato di “rischio globale elevato” in merito alla diffusione del Coronavirus forse è il caso di non prendere la situazione troppo sotto gamba.

La patologia nata a Wuhan in Cina secondo alcuni scienziati è stata trasmessa all’uomo dai serpenti.

COME SI TRASMETTE

Il nuovo coronavirus si trasmette da persona a persona attraverso la saliva, tossendo e starnutendo nelle vicinanze di un’altro soggetto, toccando le mani di un paziente infetto o un oggetto contaminato dal virus con le proprie per poi portarsele alla bocca o al naso. Ecco perché viene caldamente consigliato di lavarsi bene e frequentemente le mani, soprattutto se si sono frequentati luoghi affollati e dove l’igiene lascia a desiderare (es: le metropolitane). Anche se si è stati in ospedali o poliambulatori è bene lavarsi bene le mani prima di mangiare qualcosa.

Il periodo di incubazione del virus varia dai 2 a i 10 giorni. Il problema è che sono stati riscontrati casi in cui il virus è stato trasmesso da soggetti asintomatici. Ecco perché è fondamentale mettere in quarantena le persone trovate positive al coronavirus.

SINTOMI DEL VIRUS

Assomigliano a quelli di una normale influenza, ecco perché al primo starnuto scatta subito l’allarmismo esagerato. Servono delle analisi specifiche per stabilire che si tratti di coronavirus. Si va dalla semplice tosse, alla febbre, alla difficoltà a respirare. Nei casi più gravi si sviluppano polmoniti e bronchiti. Il medico che vi visiterà deve essere repentinamente informato di eventuali viaggi nelle zone dei focolai.

COME CI SI PROTEGGE

La parola d’ordine è prevenzione, ecco alcune semplici regole da rispettare per tutelarsi:

  1. Lavarsi le mani spesso, con acqua e sapone, strofinandole o con prodotti a base alcolica
  2. Starnutire in un fazzoletto o nel proprio gomito e gettare subito il fazzoletto usato in un secchio chiuso
  3. Lavate adeguatamente anche la frutta e la verdure che possono essere state esposte al virus sui banchi dove erano riposte
  4. Evitate di mettervi le mani in bocca o le dita nel naso se prima non ve le siete lavate per bene
  5. Pulire accuratamente le superfici dove consumate abitualmente i vostri pasti
  6. Evitare di uscire di casa se non ci si sente bene

QUANTO E’ PERICOLOSO

Secondo le stime più recenti la percentuale di decessi legati al coronavirus non supera il 3% dei contagiati. Nella maggior parte dei casi si tratta di vittime over 60 e con patologie pregresse debilitanti.

Per ora non ci sono prove che il virus si possa trasmettere attraverso il cibo, ovvero mangiando cibi contaminati. Quello che è palese è la trasmissione attraverso le vie respiratorie, che sia bocca o naso.

LE MASCHERINE SERVONO A PROTEGGERSI?

In Italia sono utili solo per chi è esposto a persone chiaramente infette, come ad esempio il personale ospedaliero. Per il resto della popolazione non sono necessarie, anzi è in atto una vera e propria speculazione sulla vendita delle stess, con rincari fino al 400% dei prezzi abituali.

SI PUò ANDARE AL RISTORANTE CINESE?

Il noto virologo Roberto Burioni si è così espresso sul sito Medical Facts: “È necessario ribadire che la situazione merita tutta la nostra attenzione e non deve essere sottovalutata, però non ha nessun senso in questo momento evitare i cinesi, i ristoranti cinesi o i quartieri cinesi in Italia. L’unica cosa che deve essere evitata sono i viaggi in direzione della Cina, o in altre zone a rischio”.

Marco Fabio Ceccatelli

Come gestire il rapporto con un narcisista

Appare affascinante, divertente, sicuro di sé, questo ci attira irrimediabilmente di lui. Conosce l’arte dell’adulazione, ma solo al fine di ottenere il nostro consenso e di tenerci in suo potere. Sto parlando del narcisista

Come si riconosce un narcisista

La caratteristica fondamentale di un narcisista è l’egocentrismo, l’ostentazione della profonda autostima che si ha per sé stessi, anche se, nel profondo, non è proprio così. I narcisisti patologici, infatti, nascondono una spiccata insicurezza dietro ai comportamenti da spaccone.

Vediamo insieme alcune caratteristiche comuni nel partner narcisista:

  1. Ha bisogno che gli dimostri costantemente il tuo amore, mentre lui pensa di non aver bisogno di dimostrare nulla.
  2. Non accetta di chiedere consiglio o aiuto ad altri, pensa di essere in grado di fare tutto da sé.
  3. Pretende dal partner più di quanto dona, alcune volte esige anche in maniera veemente, convinto di averne diritto per volontà divina.
  4. Tende a sminuire i tuoi successi e ad infierire e a colpevolizzarti quando attraversi dei momenti bui.
  5. Manca totalmente di empatia, è del tutto inutile confidargli le tue debolezze, a meno che tu non voglia essere ulteriormente affossata.
  6. Cerca di circondarsi di persone interessanti ed importanti per sentirsi anche lui tale e ti “invita” ad adeguarti a quegli standard.

Come gestire un partner narcisista

Il narcisismo è una patologia che si manifesta in età adulta, dopo i 18 anni. Il primo passo è prendere atto che si tratta di un vero e proprio disturbo della personalità e trattarlo come tale.

Dobbiamo entrare nei panni del narcisista, una persona insicura, vulnerabile, che non ha alcuna intenzione di risolvere i conflitti interiori che lo tormentano e che non vi esporrà mai totalmente i suoi sentimenti per paura di soffrire.

Tentare di cambiare il vostro partner è estremamente difficile, sia perché lui non riconoscerà mai il suo problema e di conseguenza non accetterà mai di farsi aiutare da uno specialista. Quindi come se ne esce?

La cosa più importante è riuscire a difendersi dai suoi attacchi, basando la propria autostima sulle qualità oggettive e riconosciute da altri soggetti e non sulla considerazione che il narcisista ha di voi.

La strategia da seguire in 5 punti:

  1. Lui pretenderà tutto e subito. Voi concedetegli quello che ritenete giusto, ma tenete il punto sulle richieste palesemente esagerate e inaccettabili.
  2. Se volete provare a farlo sciogliere è necessario che facciate voi la prima mossa: parlategli di come vi sentite, accettando il rischio che vi faccia sentire ancora peggio con le sue parole. Il vostro obiettivo è portarlo a mostrare qualcuna delle sue debolezze. In quel caso non vi vendicate per i soprusi subiti, ma coccolatelo e ascoltatelo. E’ possibile che non si senta più così in pericolo a parlare dei suoi problemi.
  3. Se avete delle richieste particolari fategli presente che voi assecondate quasi il cento per cento delle sue e che quindi ritenete opportuno che lui faccia lo stesso almeno con quelle per voi più importanti.
  4. Non siate sempre disponibili. Lo avete abituato più che bene, lui si sente sicuro della vostra presenza qualsiasi cosa accada. Farvi desiderare, ogni tanto, non potrà che contribuire a fargli capire quanto ci tiene a voi e non quanto gli siete utili.
  5. Se non volete scoppiare accumulando rancore nei suoi confronti, affrontate le discussioni sul momento, non appena sono semplici lapilli, prima che si tramutino in eruzioni vulcaniche. Questo sarà probabilmente il passo più difficile, perché il narcisista pensa di avere ragione a prescindere, quindi o lo fregate con l’astuzia (es: se ha palesemente torto gli fate credere che la verità sta nel mezzo) o dovrete arrivare allo scontro verbale e fisico.

Piano B: mollare un narcisista

Magari per molte di voi si tratta del piano A, tanto meglio!

Cominciamo col dire che liberarsi di un partner narcisista non è di certo impresa semplice, soprattutto se si è instaurata una relazione che tende alla dipendenza sia fisica che psicologica.

Il primo passo è quello di tagliare completamente i ponti, cambiare numero o bloccare il suo, cancellare foto e video insieme, non concedergli neppure un ultimo appuntamento. Ricordate che il narcisista ha nella manipolazione la sua arma più pericolosa.

Non vergognatevi di chiedere aiuto, che sia ad uno psicologo o a un gruppo di sostegno. Lo specialista lavorerà sulla vostra autostima, rendendovi consapevoli di quanto valete come persona singola e non come ombra del vostro partner.

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Si è rotta la coda al cane! Cosa possiamo fare? – VIDEO

La sindrome della coda rotta o coda fredda, detta anche cold tail, è una patologia che può colpire i cani di tutte le razze e di tutte le età, particolarmente soggetti sono i Labrador ed i Golden Retriver, che hanno spesso a che fare con l’acqua.

E’ una patologia grave?

Il nome “coda rotta” è terribile, ma non si tratta di nulla di così preoccupante. Di solito si manifesta in seguito ad un bagno prolungato del nostro amico a 4 zampe e a una non adeguata asciugatura della coda. Non sempre il vostro cane si lamenterà nel giro di poche ore. Potrebbe addirittura accadere che cominci a sentire dolore dopo 24 ore.

Come si riconosce la coda rotta?

Noterete che il vostro fedele amico terrà la coda bassa o a penzoloni, il forte dolore provato alla base della stessa gli impedirà di sollevarla totalmente. Uno dei campanelli di allarme può essere il fatto che il cane abbia difficoltà a sedersi. Inoltre scordatevi scodinzolamenti, il fastidio sarebbe insopportabile.

Come si cura questa sindrome?

Senza intervento veterinario di solito questa patologia scompare dopo una settimana, ma il cane deve osservare un riposo quasi assoluto. Se vedete che il vostro cucciolo si lamenta costantemente e non volete farlo soffrire, potete consultare un veterinario che vi prescriverà degli antinfiammatori.

La prevenzione è fondamentale. Dopo un bagno a mare o al lago o dopo una scorribanda sotto la pioggia, asciugate sempre la coda al vostro cane, magari all’inizio non sarà contentissimo, ma spiegategli a modo vostro che è per il suo bene. Vi ringrazierà come solo lui sa fare.

Nel video qui sotto vi racconto la mia esperienza e vi do qualche suggerimento ulteriore per risolvere questo inconveniente.

Foto: zampefelici.it

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Quanto ci piace la frutta estiva!

Tra i tanti pregi che ha l’estate rispetto alle altre stagioni, c’è da considerare la bontà e varietà dei suoi frutti.

La frutta estiva è importantissima per l’alimentazione di adulti e bambini soprattutto durante il periodo più caldo, fornendo a chi la consuma un apporto di sali minerali atto a reidratare l’organismo.

Scegliamo sempre frutta di stagione

I motivi da considerare in questa scelta sono essenzialmente 4:

  1. Un frutto di stagione ha un sapore migliore. L’aroma ed il profumo si esaltano durante i mesi in cui arriva a maturazione.
  2. Effetti benefici sul nostro organismo. Le albicocche mangiate d’estate saranno molto più ricche di sostanze nutrienti di quelle mangiate a dicembre.
  3. Minor quantità di pesticidi. E’ fuor di dubbio che la frutta di stagione non ha bisogno di prodotti artificiali per arrivare a maturazione, dato che questo compito lo svolge egregiamente madre natura.
  4. Risparmio economico. Un frutto non stagionale che magari deve arrivare dall’altra parte del mondo avrà incluse nel prezzo le spese di trasporto o quelle energetiche nel caso di coltivazione in serra.

I principali frutti estivi e le loro qualità

ALBICOCCHE

Le albicocche maturano da giugno fino a fine luglio. Sebbene il sapore sia dolce e leggermente acidulo, si tratta di un frutto non eccessivamente calorico (solo 28 calorie per 100 gr).

Il suo alto contenuto di vitamina A risulta essere molto utile per la salute degli occhi e della pelle. La grande quantità di antiossidanti, in particolare il beta-carotene, contrastano l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.

Sono in grado di aumentare il colesterolo buono e diminuire quello cattivo. Il potassio in esse contenuto aiuta a regolarizzare il battito cardiaco.

FRAGOLE

Fra i frutti estivi più amati ci sono sicuramente le fragole che possiamo trovare in circolazione da fine aprile fino ai primi giorni di agosto.

Questi frutti dall’affascinante forma a cuore hanno pochissime calorie (27 kcal per 100 gr). In particolare sono ricche di vitamina C, utile per l’assorbimento del ferro. Fra i sali minerali più presenti in esse troviamo il potassio, il magnesio ed il fosforo che mirano a prevenire i malanni da raffreddamento.

Non dimentichiamo le loro proprietà antiossidanti e anti tumorali, grazie all’acido ellagico.

Dulcis in fundo la presenza di xilitolo che, non solo conferisce alle fragole il sapore dolce, ma serve a combattere la formazione della placca dentale.

CILIEGIE

Possiamo godere di questi tipici frutti estivi da maggio a luglio. Le ciliegie sono leggermente più caloriche dei “colleghi” precedenti (38 kcal per 100 gr).

Le cerase , come vengono chiamate a Napoli, danno un apporto di vitamina A e C notevole, fondamentali per aumentare le difese immunitarie. Contengono inoltre potassio, magnesio, fosforo e soprattutto acido folico, una garanzia per combattere i radicali liberi ed un toccasana per la vostra chioma.

Un’ulteriore qualità riconosciuta alle ciliegie è la loro funzione depurativa e disintossicante. Alcuni studi sostengono che contribuiscano a prevenire le disfunzioni renali e l’arteriosclerosi.

ANGURIA

Eccolo il frutto che per antonomasia viene identificato con l’estate, l’amatissima anguria.

Potete gustarlo da giugno a settembre, con grande soddisfazione del vostro palato. C’è da dire che per alcuni può risultare indigesto, ma questa sua “caratteristica” spesso è da attribuire alle temperature estremamente fredde alle quali viene servito.

Il cocomero è ricco d’acqua ed ha un alto potere saziante, per sole 30 kcal per 100 gr.

Oltre ai sali minerali, potassio, fosforo e magnesio, fornisce un apporto di vitamina C e vitamina A. La sua particolarità è la quantità spiccata di un amminoacido chiamato citrullina che riequilibria la pressione e mantiene elastiche le pareti arteriose. Inoltre è famosa perché pare che aiuti a combattere la disfunzione erettile.

MELONE

Il melone è sì un frutto estivo, ma al contrario degli altri è possibile trovarlo nelle frutterie anche in altri periodi dell’anno. Composto al 90% d’acqua, apporta 33 kcal per 100 gr.

Come suggerisce il suo colore, è ricco di beta-carotene che ha un forte potere antiossidante. Tra le sue proprietà impossibile non menzionare un’elevata quantità di vitamina C e di vitamina A, utilissima per la salute della vostra vista.

Favorisce l’abbronzatura e protegge la pelle dai danni derivanti dall’esposizione ai raggi UV.

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Per cogliere questi fantastici frutti maturi dovrete aspettare inizio luglio e potrete farne incetta fino a metà settembre.

L’apporto calorico è di 36 kcal per 100 gr. Contengono antocianine e flavonoidi come tutti i frutti di bosco, antiossidanti fenomenali, in particolare per gli occhi. Abbondano in vitamina C e in acido folico.

Fra le altre qualità registriamo il loro potere depurante e diuretico.

Come avrete notato c’è solo l’imbarazzo della scelta. D’estate un cono gelato con gusti cioccolatosi e ricchi di calorie è un must, ma valutate come alternativa una macedonia variegatissima o una coppa di yogurt ricoperta di gustosa frutta estiva. Ne gioverà la vostra linea, la vostra salute e il vostro palato siamo certi che non si lamenterà.

Quale di questi è il vostro frutto preferito?

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Sindrome dell’impostore: Come combatterla

Sei una persona capace, determinata, che da sempre il meglio di se in tutto quello che fa? In caso di risposta affermativa COMPLIMENTI!

Come dici? Non ti meriti i miei complimenti? Non sei poi così in gamba? Quello che fai potrebbe farlo chiunque?

Aspetta un secondo, potresti essere una delle tantissime persone che soffre di Sindrome dell’Impostore.

Di cosa si tratta

Il più istintivo di voi potrebbe aver reagito con un “impostore io? Ma di che parli”? Quello più riflessivo potrebbe essere trasalito e aver pensato: “Non ha tutti i torti in fondo”.

Smettetela di essere troppo severi con voi stessi e fermatevi un secondo a leggere.

La sindrome dell’impostore è uno stato d’animo che campeggia in quelle persone che hanno ottenuto premi e successi, ma pensano in cuor loro di non meritarli, nonostante chiunque continui ad elogiarli per le loro competenze.

Ti ci riconosci anche tu?

E’ una sindrome che non risparmia nessuno

Secondo studi approfonditi questa patologia mentale colpisce soprattutto le donne di successo, che hanno raggiungo traguardi importanti in ambienti di lavoro prettamente maschili.

Il paradosso è che più il soggetto è capace e maggiore è la possibilità di sentirsi inadeguati di fronte ai propri successi.

Ne soffrono in particolare professionisti affermati, artisti, star del mondo della musica e dello spettacolo. La società basata sull’ipercompetitività e sull’insicurezza economica ha acuito questo problema.

I cosiddetti vip temono di essere giudicati per le loro performance e di essere criticati aspramente dai fan. Spesso la pressione è talmente forte da portare alla depressione.

Le cause di questo stato d’animo

I soggetti più esposti alla sindrome dell’impostore sono essenzialmente 4:

  1. Chi è stato educato alla modestia e prova imbarazzo nel lodarsi, anche quando lo meriterebbe.
  2. Chi ha un forte senso del dovere e si sente male al solo pensiero di poter deludere qualcuno.
  3. Chi è consapevole di poter sbagliare e si trova di fronte persone che impongono il loro pensiero credendo di essere il padre eterno e di non poter commettere errori.
  4. Chi è portato a prescindere per l’autocritica, per paura di non essere all’altezza delle aspettative di qualcuno.

L’ottenimento di ulteriori successi tende a peggiorare questa situazione mentale. Aumentano le conoscenze e le competenze, ma anche le pressioni e le responsabilità.

L’effetto Dunning-Kruger

Speculare alla sindrome dell’impostore è la distorsione cognitiva nota come effetto Dunning-Kruger.

E’ la caratteristica degli “odiosi supponenti”, di coloro che si considerano esperti in qualunque materia e che non sanno riconoscere di avere delle lacune in alcuni ambiti.

Nello specifico questi soggetti tenderanno a sopravvalutare le proprie competenze e a sminuire quelle altrui.

Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio (William Shakespeare).

Consigli per affrontare la sindrome dell’impostore

Cominciate con l’accettare i complimenti che vi vengono fatti, perché il più delle volte sono meritati. Provate a rispondere con un semplice “grazie”, invece di sminuire in maniera quasi automatica il vostro lavoro : “non ho fatto nulla di che, chiunque avrebbe potuto farlo”.

Entra nell’ottica del poter sbagliare. Nessuno è perfetto e, soprattutto, immune da errori. Chi si pavoneggia tanto, spesso lo fa per coprire delle sue mancanze.

Cavalcate l’onda quando avete ottenuto degli importanti successi, godeteveli. Presto potrebbero esserci dei momenti negativi, ma anche quelli sono passeggeri, considerateli una pausa fino al prossimo successo.

Un trucco in più

Sicuramente avrete usato molto spesso lo stratagemma di scrivere su un foglio i pro ed i contro, prima di prendere una decisione importante. Alla fine, grazie a questo semplice trucco, siete riusciti a scegliere senza avere troppi rimpianti.

Il consiglio degli esperti è quello di mettere per iscritto i nostri pensieri negativi.

Scrivi perché non hai meritato di raggiungere un determinato traguardo, esponi le motivazioni che ti portano a credere che qualcun altro abbia agito molto meglio di te. Accusati in maniera plateale di aver avuto solo fortuna.

Prepara per iscritto una sorta di pagella per te, come se fossi la professoressa più severa del globo. Quando avrai finito di buttare sul foglio tutte le tue insicurezze, rileggi le aspre critiche che ti sei mosso. Scommettiamo che almeno la metà di queste ti sembreranno eccessive? Provare per credere.

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