Ecco giunto il Natale, la festa che per eccellenza eleva il senso della famiglia e dello stare insieme. Non sempre è possibile, però, passare il natale con le persone care.
Esistono persone sole al mondo, single, orfani, o semplicemente persone che vivono lontane dai propri cari per motivi di studio o di lavoro e non hanno la possibilità di tornare a casa per Natale. Se anche gli amici che per tutto l’anno vi hanno allietato le giornate sono spariti per ricongiungersi alle proprie famiglie, non disperate. Potete passare delle feste natalizie fantastiche anche da soli.
Ecco qui 10 Suggerimenti per trasformare il Natale da soli in un’opportunità:
1.Non ignorate il Natale, addobbate la vostra casa come più vi piace, anche in maniera non convenzionale. Magari fabbricate voi stessi le decorazioni.
2. Fatevi dei regali e metteteli sotto l’albero, non badate a spese, viziatevi!
3. Mettete in sottofondo della musica natalizia e cantate a squarciagola.
4. Se ne avete la possibilità, partite. Un viaggio è un modo ottimo per incontrare persone nuove e vivere esperienze indimenticabili.
5. Cucinate i vostri piatti preferiti o magari imparate a cucinarli attraverso dei tutorial su internet. Il prossimo Natale potreste fare colpo proprio grazie ad una ricetta imparata durante queste feste.
6. Fate compagnia a degli sconosciuti che sono soli come voi. Scambiate quattro chiacchiere con un senzatetto per strada o fate volontariato presso la Caritas o negli ospedali della vostra città. E’ uno dei modi più appaganti di passare il Natale.
7.Organizzate una maratona di film natalizi e non, armatevi anche di dolci e popcorn. Se volete qualche suggerimento per quanto riguarda i film da non perdere a Natale vi invito a leggere l’articolo sui “10 film cult natalizi da guardare e riguardare”.
8. Fatevi un bagno caldo e ascoltate un cd che non ascoltavate da tanto tempo. Oziate.
9. Riprendete a scrivere il romanzo che avete messo nel cassetto mesi fa e lasciatevi trasportare dall’ispirazione.
10. Fate un piano per ripartire con slancio nel 2017.
Ultimo consiglio, se siete lontani dalle vostre famiglie, ma siete in buoni rapporti, organizzate la cena Skype, collegatevi con loro durante il cenone, magari preparate alcune delle pietanze che mangiano anche loro, e cenate tutti insieme virtualmente. Non sarà la stessa cosa, ma oggi internet permette di azzerare le distanze, almeno emotive, quindi usatelo!
Vi auguro una vita serena e spensierata, di mangiare senza ingrassare e di rialzarvi sempre dopo una caduta!
Da aracnofobica i ragni in casa per me sono un vero incubo.
Vediamo insieme come nascono, come evitare che arrivino e come mandarli via.
Per un lungo periodo sono stata convinta che i ragni semplicemente comparissero in casa, magicamente, forse creati dalla polvere. Li temo, ma li rispetto, perché sono gli animali che hanno avuto meno trasformazioni evolutive, esistono praticamente da sempre. Recentemente è stato scoperto dagli scienziati il fossile di un ragno di 165 milioni di anni fa. Il più grande ragno mai scoperto. Interessante sapere che gli scienziati sono persino riusciti a determinare il genere dell’animale, femmina adulta. I Ragni sono gli Ingegneri del mondo animale, sono in grado di creare strutture magnifiche.
Momento Superquark.
Il Ragno ha otto zampe, non è un insetto, perché gli insetti ne hanno sei, è un’aracnide. E’ un’ invertebrato, sulle zampe ha due piccole unghie per camminare sui fili della ragnatela (un po’ come gli elefanti della filastrocca, che trovavano la cosa interessante). Per costruire una ragnatela producono un liquido gommoso che crea dei fili, che poi vengono intrecciati e formano una cordicella, così da creare il filo unico della ragnatela. Questo filo è circa mille volte più sottile di un capello, ma è molto più resistente. I ragni fabbricano la ragnatela per catturare gli insetti, che rappresentano il loro pasto preferito.
Come nascono i ragni? I ragni nascono dalle uova, normalmente mamma ragno deposita le uova sulla ragnatela. Le uova si trovano nei bozzoli sulle ragnatele, ed è così che poi si formano tanti altri ragnetti che poi gironzolano per casa e ne formano altri ed altri ed altri. I ragni appena nati sono già capaci di tessere la tela. Nelle nostre case il più pericoloso da trovare è il Ragno Violino che genera delle ferite di difficilissima cicatrizzazione, tanto da richiedere mesi e mesi di cure. Per fortuna basta controllare la biancheria e le scarpe prima di indossarle perché morde generalmente quando non ha via di scampo, quindi solo quando intrappolato. Sono animali estremamente timorosi, preferiscono scappare e nascondersi nella tana, anziché affrontare un potenziale pericolo.
Fine momento Superquark. Grazie a questa premessa cosa abbiamo capito? Primo che i ragni sono bruttissimi e che io se ne vedo uno scappo di casa, ma questo non è importate ai fini della nostra battaglia contro di loro, la cosa importante che possiamo dire è che i ragni nascono dalle ragnatele, quindi se vogliamo evitare che si riproducano dobbiamo ELIMINARE LE RAGNATELE, ogni volta che ne vediamo una.
Un rimedio efficace è quello di BLOCCARE LE VIE D’ACCESSO, fori, crepe nei muri, battiscopa non perfettamente allineati. Il ragno può essere stimolato ed entrare nell’abitazione semplicemente per ragioni di temperatura più confortevole o perché gli angoli delle finestre sono particolarmente comodi per fissare la ragnatela. Rimuovere le condizioni vantaggiose per questo scopo non farà altro che concentrare le attenzioni dell’aracnide altrove.
Per quanto brutti, i ragni non si avvicinano né al cibo né tantomeno a noi, ed hanno un punto debole, LA LAVANDA e LA MENTA PIPERITA. Trovate in erboristeria l’olio essenziale puro al costo di 6 euro, quindi potete realizzare dei comodi e profumatissimi repellenti naturali. I ragni sono aracnidi molto puliti, utilizzano i pedipalpi (le due “zampe anteriori”) per assolvere diverse funzioni, come la manipolazione del cibo ovvero mosche, moscerini e zanzare, quindi non entrerebbero mai in contatto con ambienti contaminati. Gli oli essenziali, così come l’olio di Neem, sono visti come contaminanti e proprio per questo riescono ad allontanare i ragni.
Per quanto io li detesti, non mi piace che muoiano, per questo mando avanti qualche coraggioso per prenderli e portarli fuori casa. In caso vogliate liberarvene, ecco due rimedi naturali:
LA FARINA FOSSILE. Attenzione che sia ad uso entomologico e non enologico, la trovate su internet o nei negozi di articoli per acquari o negozi di articoli per il vino. La trovate anche in spray ed è utile anche contro gli insetti, comprese blatte e scarafaggi. Questa polvere viene ricavata da un fossile naturale di una creature acquatica , la diatomea. Non reca danni a persone o animali, quando il ragno l’attraversa si provoca dei tagli che causano perdita di fluidi e la morte. Puoi spargerla intorno al perimetro della tua casa internamente.
Un’altra soluzione è L’ACETO, che contiene acido acetico, che brucia i ragni al contatto. Potete spruzzarlo negli angoli, perché pare che il solo odore basti per combatterli, oppure spruzzarlo direttamente su di loro per ucciderli.
Cerchiamo di prevenire che arrivino, così da non doverli uccidere, questi animali timidi e riservati, hanno solo lo svantaggio di essere nati molto, molto, molto brutti.
Siete già da qualche settimana nel vostro nuovo appartamento. Vi guardate intorno, la cucina c’è, il bagno pure, la camera da letto idem, il televisore con tutta la pay tv esistente sul pianeta è istallato. Eppure non siete ancora convinti del tutto, vi sembra che manchi qualcosa. Ecco, sì, le pareti sono troppo spoglie.
Quale miglior modo per personalizzare la vostra nuova casa che appendere qualche quadro alle pareti? Non ci soffermeremo sui temi delle opere d’arte che sceglierete, anche qualche poster di super eroi potrebbe essere una buona soluzione, soprattutto se avete in programma di invitare a cena qualche sensuale ragazza nerd.
SCEGLIETE DOVE POSIZIONARE IL QUADRO
Non appendete tanto per appendere, fate qualche veloce considerazione sull’ambiente che volete arredare. Vi consiglio di farvi aiutare da un’altra persona che posizionerà il quadro nel punto che avete preventivamente scelto. In questo modo potrete allontanarvi e guardare con occhio critico da più angolazioni se avete assegnato all’opera d’arte la collocazione migliore possibile. Appendete il quadro ad almeno 160 cm dal pavimento.
COSA VI SERVE?
1 Metro (vi consiglio quello rigido che usano i muratori, è molto più comodo e facile da usare di quello a scatto che tante volte ci ha ferito le dita da piccini)
Chiodi ( le dimensioni dipendono dal peso e dalle dimensioni del quadro che volete appendere)
Martello
Livella a bolla d’aria
Matita
COME PROCEDIAMO?
Una volta scelta la posizione del dipinto dovete considerarne le dimensioni. Nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di un quadro con una cornice davvero massiccia e pesante o di una lunghezza considerevole, vi basterà mettere un solo chiodo alla parete. Calcolate che fino a 10 kg di peso vanno benissimo i chiodi da 5 cm.
Tracciate un segno con la matita in corrispondenza del centro della cornice, se volete essere precisissimi utilizzate il metro. Quello è il punto dove andrete a battere il vostro chiodo. Puntatelo sul segno che avete delineato con la matita e inclinate leggermente il chiodo verso l’alto, in modo da formare un angolo di 45° circa fra la parete e il chiodo stesso. State certi che questo accorgimento darà maggiore stabilità al quadro. Ora dovete battere in maniera decisa con il martello sulla testa del chiodo. Aprite il gancio dietro il quadro e fateci passare il chiodo.
Prendete la livella a bolla d’aria e posizionatela sopra la cornice superiore, dovete fare in modo che la bolla sia perfettamente al centro della livella (il centro è delineato da due righe, tranquilli). Non appena avrete raggiunto questo equilibrio sarete certi che il vostro quadro è dritto.
Godetevi il vostro ottimo lavoro, apprezzabile quasi quanto quello del pittore stesso. Non trovate che la vostra casa sia già molto più calda e accogliente?
La frutta fresca ha una maturazione piuttosto veloce, vediamo come possiamo rallentare questo processo con dei semplici trucchi
Fare la spesa non è certamente fra le attività preferite di chi vive da solo, a meno che non sia una scusa per recarsi al supermercato con lo scopo di incontrare potenziali partner. Le nostre nonne e mamme vanno a fare la spesa anche tutti i giorni, per molti dei neo emancipati, invece, è molto più pratico limitarsi ad una sola volta a settimana, nella quale si fa una bella scorta di cibi pronti e di cibi freschi.
Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, si possono sfruttare alleati fedeli come il microonde e il freezer per avere sempre a portata di mano una soluzione per le nostre serate in cui la fame è tanta, ma la voglia di cucinare è quasi inesistente.
COME CONSERVARE LA FRUTTA
Cominciamo subito col dire che può essere saggio fare scorta di scatolame e di altri prodotti che non si deteriorano, ma per quanto riguarda i prodotti freschi, in particolar modo la frutta, meglio non esagerare con le quantità. La frutta fresca, infatti, ha una maturazione abbastanza veloce. Come possiamo rallentare questo processo di deterioramento?
I tempi variano molto in base al tipo di frutta che prendiamo in considerazione. Se abbiamo intenzione di consumare la nostra razione di vitamine giornaliere con regolarità, non abbiamo bisogno di mettere in frigo banane, mele, pere e kiwi. Certo è che riporre questa frutta nel cassettone apposito del frigo vi permetterà di guadagnare qualche giorno in più.
Se utilizzate il classico cesto, ricordate di non mettere a contatto le mele con altra frutta, questo perché il frutto preferito da Biancaneve sprigiona il gas etilene che contribuisce all’invecchiamento della frutta.
In particolare gli agrumi possono essere conservati fuori dal frigo per una settimana senza il rischio di doverli buttare. E’ importante che al banco ortofrutticolo scegliate arance, pompelmi, mandarini e limoni duri e senza ammaccature. Poneteli in un luogo aperto e fresco, lontano da fonti di calore.
Il loro punto debole è che sono soggetti al proliferare della muffa. Quando, tastandoli, li sentirete troppo morbidi, è il momento di preparare una bella spremuta ricchissima di vitamina C. Potete tranquillamente fare un mix e spremere insieme anche agrumi diversi.
Uno dei frutti più amati dai ragazzi di tutto il mondo è sicuramente la banana, perfetta per uno spuntino energetico prima dello studio o della palestra. Quando troviamo un’offerta conveniente tendiamo a comprarne anche dieci alla volta e rischiamo di vederle annerirsi sotto i nostri occhi. Oltre a poterle riporre nel cassettone del frigo, un trucco efficace per guadagnare un paio di giorni di vita è quello di avvolgere il gambo in una pellicola di plastica, in questo modo impedirete alla maturazione, che parte dal gambo, di raggiungere il resto del frutto.
Il famigerato pomo rosso presente in numerose fiabe e leggende è uno dei frutti maggiormente presente sulle nostre tavole. Stiamo ovviamente parlando della mela. Fondamentale, come per gli agrumi, è la scelta al supermercato. Una mela danneggiata tenuta vicina ad altre perfette, le può danneggiare facendole maturare in tempi molto più brevi. Vi consiglio di sbucciare quella nella condizione peggiore e di mangiarla subito, o comunque di separarla dalle altre. Se mettete le mele nel cassettone del frigo, state certi che si manterranno in ottimo stato per 2/3 settimane.
Prendiamo in considerazione un altro frutto particolarmente apprezzato, perfetto per guarnire torte a base di crema pasticcera, ma non solo. Scommetto che avete indovinato subito, mi riferisco alle fragole, perfette come dessert sia con la classica panna montata che con lo zucchero o, per i più salutisti, condite solo con del succo di limone. Possiamo gustare questo frutto soltanto per un limitato periodo d’estate, a meno che non ricorriate all’aiuto del congelatore, in modo da poterle mangiare anche d’inverno.
Se comprate le fragole in vaschetta controllate sempre bene che siano tutte integre, nel caso ne troviate qualcuna ammuffita o ammaccata, liberatevene subito in modo da non rischiare che contaminino quelle buone.
Uno dei nemici peggiori di questo frutto è l’acqua o meglio l’umidità. Ovviamente se avete intenzione di mangiarle nell’immediato fate bene a lavarle, ma se intendete metterle in frigo per mangiarle la sera o magari il giorno dopo, evitate di lavarle perché tendono ad assorbire umidità e ciò le porta a rovinarsi in maniera prematura. Un ulteriore consiglio che vi do è quello di conservarle in frigo in recipienti larghi che vi permettano di non metterle una sopra l’altra, per evitare che il contatto le porti a maturare prima del tempo. Se possibile lasciate il recipiente aperto, in maniera che le fragole respirino.
Se siete arrivati ad usare la Trielina vuol dire che siete dei tipi audaci, ma soprattutto che avete bisogno di un aiuto portentoso per salvare un capo al quale siete particolarmente affezionati.
Normalmente viene utilizzata come solvente industriale, spesso anche nelle lavanderie ed infatti è fra gli odori che le caratterizza.
Prima di tutto, che cos’è la Trielina o Tricloroetilene?
E’uno smacchiatore che serve sia per mandare via le macchie dai tessuti, sia per eliminarle dalla pelle, ma dobbiamo fare MOLTA MOLTAATTENZIONE a come la usiamo. E’ l’ultima spiaggia prima di buttare il capo macchiato, non dovete usarla come prima soluzione. A tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo sulle macchie impossibilida togliere dove troverete le soluzioni per eliminare qualsiasi tipo di macchia.
La Trielina è uno degli smacchiatori e degli sgrassatori più potenti del mondo, toglie grasso, olio e vernici in maniera veloce e senza lasciare la minima traccia. E’ utile su cotone e lana e per togliere il grasso dalle superfici, ma non dobbiamo MAI utilizzarlo su tessuti delicati perché li rovinerebbe per sempre. In più è anche altamente tossica. Bene ora che vi ho spaventati a sufficienza possiamo iniziare.
Per questa missione ci serviranno: Trielina, tuta protettiva ( o grembiule), guanti e mascherina, un panno rigorosamente bianco.
Quando si lavora con la trielina bisogna lavorare all’aperto o se non è possibile aprire tutte le finestre.
Ricordate che la trielina ha la tendenza a scolorire i tessuti, quindi prima di utilizzarla su una macchia effettuate una prova mettendo un po’ di prodotto in una parte piccola ed invisibile del capo, perché una volta tolto il colore sappiate che è irrimediabile.
La macchia va trattata sottosopra, cioè dovete mettere il capo alla rovescia e smacchiare prima la parte interna del capo, una volta che la macchia sul rovescio del tessuto è sparita potete metterlo al dritto e con estrema delicatezza lo smacchierete definitivamente.
4. Prendete lo straccio bianco, imbevetelo nella trielina e poi sfregate la parte dell’indumento da smacchiare, ovviamente non dimenticate di indossare i guanti durante tutta l’operazione.
5. Una volta smacchiato, mettere il panno all’aria per consentire alle sostanze chimiche ancora presenti sul corpo di disperdersi all’esterno. Non indossare l’abito subito dopo averlo smacchiato e non mettetelo al sole.
6. Riporre la Trielina in un luogo privo di fonti di calore e luce ed ovviamente lontano da bambini ed animali.
Può essere utilizzata anche durante la stiratura sui colli ed i polsini delle camicie, mettendo in una tazza una soluzione di acqua e trielina ( in rapporto 6 a 1) , ed immergendoci un panno bianco strizzato tamponando fino a quando la camicia non risulta pulita e la macchia sparita.
Chicca in più? Ottima anche per trasferire immagini da una rivista ad un tessuto, per personalizzarlo. Si mette il pezzo di giornale capovolto sul foglio o sul tessuto bianco e poi si tampona con ovatta inzuppata di trielina.
Consigli generali per togliere le macchie:
leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.
C’è un vecchio detto che dice che se vuoi puoi trovare una scusa per ogni soluzione. E se siamo onesti sappiamo che se non andiamo in palestra probabilmente è perché abbiamo di meglio da fare
“Vorrei potermi allenare ma non ho tempo”, “lavoro tutto il giorno e quando torno a casa l’unica cosa che voglio fare è dormire”, “la palestra ha costi esorbitanti” , “andare in palestra è così noioso”.
Una dieta sana non basta
Ogni persona ha ben 640 muscoli. Chi li usa regolarmente non è più in forma solo fisicamente, ma anche mentalmente. Gli esperti consigliano di fare 10.000 passi al giorno, il che corrisponde a circa sei o sette chilometri. Oggi allora vediamo insieme come poter fare movimento e rimanere in forma in maniera furba, senza perdere tempo.
Cibo sano, piatti equilibrati, niente grassi o zuccheri: tutti sanno che si parte da qui per dimagrire, ma in tanti non si rendono conto che la dieta da sola non basta. Se si vuole davvero perdere peso, restare in forma e prevenire malattie cardiovascolari bisogna muoversi. Il movimento risveglia la mente, migliora l’umore, rende più stabile la psiche e ha un effetto antidepressivo.
Il motivo è che facendo sport si stimola il metabolismo e quindi in questo modo si bruciano più calorie. Inoltre il movimento è il primo nemico del colesterolo. Fare attività fisica è come mangiare cioccolato e fare sesso perché stimola endorfine, gli ormoni del piacere. E l’effetto è immediato. Muoversi, inoltre, riduce la ritenzione idrica e quindi la cellulite. Muovendosi i muscoli consumano lo zucchero in circolazione nel sangue abbassando la glicemia.
Per capire però bisogna provarlo e, dato che tante persone non fanno sport, perché non hanno tempo, perché non amano andare in palestra o perché fanno fatica (e quindi inconsapevolmente il cervello boicotta l’attività fisica), o perché non hanno ancora trovato qualcosa che gli piaccia davvero, ecco alcuni metodi per continuare comunque a muoversi, senza troppi sforzi, ma con tanta soddisfazione. Soprattutto perché il sovrappeso accumulato nell’arco di anni non se ne va con poche settimane di allenamento. È realistico aspettarsi un calo di peso di circa un chilo al mese.
Ecco le 9 idee per fare movimento senza fare sport
1-Sfrutta 15 minuti per camminare
Allunga il tragitto per andare al lavoro, magari scendendo un paio di fermate della metro prima della destinazione. Il tuo fisico ringrazierà, la felicità pure: in 15 minuti di camminata a ritmo sostenuto si bruciano in media 150 calorie. Se poi non dovete affrontare lo smog della città, muoversi con l’aria pulita di primo mattino aiuta a concentrarsi su se stessi e rilassarsi.
2. Come ottenere gli effetti di 30 minuti di corsa
Dimentica l’ascensore e fai le scale. Può sembrare ovvio, ma evidentemente non lo è, dato che appena lo abbiamo sotto mano, premiamo il pulsante dell’ascensore: eppure con 15 minuti di scale si producono gli stessi effetti di 30 minuti di corsa. Perciò dovremmo sfruttarle sempre: a casa, al lavoro, negli uffici pubblici che frequentiamo ogni giorno. Chi poi la scala le ha anche in casa, può sfruttarla per salite veloci e discese lente da ripetere per mezz’ora a giorni alterni: un programma di allenamento ad alta intensità perfetto per dimagrire.
3. Crea una nuova abitudine
Le grandi rivoluzioni si fanno a piccoli passi. Hai pensato, ad esempio, di creare uno o due appuntamenti a settimana solo per te per fare un giro in bicicletta? O anche sfruttarla per andare a fare la spesa, ad esempio. Il trucco è far rientrare questa nuova buona abitudine nella routine settimanale: sentirai quanto fa bene e non potrai più farne a meno.
4. Prendi un appuntamento con il divertimento
Se in molti non vanno in palestra, è perché si annoiano a star lì ad alzare e abbassare pesi, correre su un nastro e fare addominali. Il fatto è proprio questo: il segreto è divertirsi, rendere l’attività fisica una necessità, qualcosa che ci fa stare meglio. Per esempio, avevi pensato che ballare è un’attività fisica? Quando puoi, attacca la musica e scatenati: canta, muoviti, urla pure a squarciagola. Oppure potresti iniziare un corso di Rock and Roll, di Twist, di Salsa e così via. Ti aiuterà a scaricare le tensioni. Oppure vai al parco e cammina. Magari coinvolgi un’amica: in due è anche più entusiasmante, e ci si motiva a vicenda. Io per esempio ho iniziato a praticare il Wing Chun, arte marziale di difesa personale, ho iniziato per caso, ma mi diverto così tanto che non salterei una lezione per niente al mondo!
5. Rassodare i muscoli con le faccende domestiche
Lavare i vetri, passare l’aspirapolvere o lavare gli armadi sono tra le incombenze più noiose, eppure possono rivelarsi molto utili se sai come sfruttarle. Infatti, oltre a bruciare calorie, fare le pulizie, aiuta a tonificare i muscoli. Per esempio, disegnando dei cerchi mentre pulisci i vetri alleni le braccia, se ti pieghi a mo’ di affondo mentre ti occupi dei pavimenti, rassodi i glutei. Il trucco è sempre ottimizzare.
6. Allenati a casa
Vuoi allenarti e tonificare i muscoli senza andare in palestra? Guarda su YouTube, ci sono tantissimi personal trainer che caricano le loro lezioni. Puoi spaziare dallo yoga a workout completi. Noi consigliamo i video di “Umberto Miletto” o di “La scimmia Yoga”.
7. Il trucco per non perdere il ritmo
Qualunque sia la scelta, allenarsi a casa o fare il grande passo e andare in palestra, il segreto per continuare a fare movimento è la motivazione. Il fisico e la mente risentono subito dei progressi che fai, ma datti una spinta in più monitorandoli: sfrutta una delle tante applicazioni per smartphone che contano i passi e le calorie che bruci. Renderti conto che ogni giorno è una conquista in più, ti darà l’incoraggiamento per non smettere più. Per esempio, cerca di raggiungere i 10.000 passi al giorno, il numero che secondo l’OMS ci fa stare in salute. Non riesci ad arrivare a 10.000 passi? Anche 5/7.000 vanno bene. L’importante è avere un obiettivo, per avere un parametro per misurare i tuoi progressi.
8- Adotta un animale
Come dimostra una nuova ricerca dell’Università di Uppsala (Svezia), i proprietari di cani vivono più a lungo rispetto alle persone senza quadrupedi in casa. Secondo la psicoterapeuta Karin Hediger (33 anni), che studia il rapporto uomo-animale all’Università di Basilea, non deve per forza trattarsi di un cane: ogni relazione con un animale ha un effetto positivo. Probabilmente i cani riducono alcuni fattori psicosociali di stress, come la solitudine. I rapporti sociali aiutano a prevenire le malattie psichiche e fisiche. I cani sono animali sociali, in grado di compensare fino a un certo livello la mancanza di contatto con altre persone. Con un cane si fa molto più moto, questo è un dato accertato. Un cane ha un effetto particolarmente notevole sul comportamento di chi vive da solo.
9- In ufficio alzati spesso
Se state tanto seduti alla scrivania è importante inserire nella routine lavorativa brevi pause in cui fare un po’ di moto, soprattutto nel caso di lavori che ci impegnano tanto alla scrivania. Già queste brevi interruzioni possono fare piccoli miracoli per il corpo e lo spirito. Il tragitto verso la stampante, per esempio, stimola il metabolismo e fa affluire più sangue al cervello, con benefici anche per la capacità di concentrazione. In sintesi, più si alternano fasi di lavoro da seduti e momenti in movimento, meglio è. Contro la tensione unilaterale a cui sottoponiamo muscolatura e legamenti mentre stiamo seduti possono essere utili brevi esercizi di rilassamento e potenziamento.
A volte intraprendere una nuova routine sembra un ostacolo insormontabile e si rinuncia ancor prima di iniziare. La rinuncia nasce dalla paura del cambiamento, di uscire dalla propria quotidianità, di non riuscire ad incastrare ogni tassello o semplicemente di fallire. Proviamo ad iniziare a piccoli passi ogni nuovo percorso all’interno della nostra vita. Andate sempre avanti.
Vi lascio con una massima di Socrate che recita: “Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso”.
Quanto sono belle le tradizioni natalizie. Si mangia pesce il 24 a cena e carne il 25 a pranzo, i regali si possono scartare esclusivamente dopo lo scoccare della mezzanotte, si deve per forza giocare a tombola per fare contenti i bambini piccoli che a malapena sanno contare fino a venti. Vista la situazione attuale di emergenza alcune di queste tradizioni potrebbero subire delle modifiche. In particolare non potremo goderci il canonico cenone, se non con il nucleo familiare più stretto (a meno che, miracolosamente, non cambi qualcosa nei prossimi giorni).
Nessuno, però, può limitarci in uno dei passatempi più piacevoli di questo periodo: concedersi una scorpacciata di film natalizi, che puntualmente ogni anno vengono trasmessi in tv anche più di una volta.
Vediamo insieme quali sono quei 10 film cult che non ci stanchiamo mai di vedere e rivedere ogni volta e che per noi sono sinonimo del Natale stesso.
1.NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS (1993)
Uno dei personaggi più famosi creati dalla fervida immaginazione di Tim Burton è Jack Skeletron, signore del paese di Halloween che va alla ricerca di risposte sull’essenza del Natale. Nella sua difficile missione sarà aiutato dalla sensuale bambola di pezza Sally. Usando qualsiasi mezzo, arrivando a rapire persino Babbo Natale, riuscirà il nostro eroe a spiegare la magia del Natale?
2.CANTO DI NATALE DI TOPOLINO (1983)
Abbiamo scelto la versione Disney di un grande classico, Canto di Natale di Charles Dickens. Il racconto del 1843 dello scrittore britannico vanta numerose versioni cinematografiche, ultima in ordine di tempo “A Christmas Carol” di Robert Zemeckis del 2009,con Jim Carrey nei quadrupli panni del signor Ebenezer Scrooge, dello Spirito del Natale passato, dello Spirito del Natale presente e dello Spirito del Natale futuro. La versione Disney è particolarmente indicata da mostrare ai bambini per insegnargli che c’è sempre tempo per redimersi ed essere gentili con gli altri.
3.MAMMA HO PERSO L’AEREO (1990)
Macaulay Culkin diventa un idolo negli anni ’90 grazie al personaggio di Kevin in questa esilarante commedia per tutta la famiglia diretta da Chris Columbus. Ecco appunto, famiglia che dimentica il proprio figlio a casa durante le feste natalizie. Il nostro piccolo eroe se la vedrà con due ladri davvero maldestri, probabilmente l’intervento dei genitori sarà provvidenziale per salvare i due “poveri” furfanti dalle trappole di Kevin, piuttosto che il contrario.
4.MIRACOLO SULLA 34th STRADA (1994)
Si tratta del remake di un film del 1947 vincitore di ben 3 Oscar. Un film piacevolmente smielato e pieno di buoni sentimenti nel quale una bimba disillusa torna a credere in Babbo Natale dopo un incontro molto molto speciale.
5.UNA POLTRONA PER DUE (1983)
Un film diretto da John Landis che non può mancare nel menù dei film cult tipicamente natalizi. Dan Aykroyd e Eddie Murphy sono una coppia fantastica. L’intento del regista è quello di muovere una critica al perbenismo e al consumismo americano di quegli anni, attraverso delle situazioni esilaranti e dei personaggi stereotipati caratterizzati dall’attaccamento viscerale al denaro.
6. LOVE ACTUALLY-L’AMORE DAVVERO (2003)
Una commedia romantica natalizia molto brillante diretta da Richard Curtis, nella quale si intrecciano le storie di innumerevoli personaggi interpretati da un cast stellare, Hugh Grant, Liam Neeson, Colin Firth e Keira Knightley, solo per citarne alcuni. Il filo conduttore di tutto il film è l’amore, amore di qualsiasi tipo. Colonna sonora straordinaria nella quale spicca la hit “Christmas is all around”.
7. POLAR EXPRESS (2004)
Dietro la macchina da presa ancora Robert Zemeckis per un film da molti ritenuto un capolavoro. Completamente girato con la tecnica del motion capture che digitalizza le movenze e le espressioni di attori in carne ed ossa e le inserisce in paesaggi creati al computer. Il protagonista è l’attore americano Tom Hanks. Attraverso un viaggio incredibile con il Polar Express nel “Luna Park del Natale”, un bambino che “sta diventando grande” riscopre la magia del Natale.
8.LA STORIA INFINITA (1984)
Film fantastico ricco di personaggi memorabili, dal Fortunadrago Falcor al coraggioso guerriero bambino Atreyu in groppa al suo fidato cavallo Artax. Chi non ha sognato nella propria infanzia di vivere le incredibili avventure di Bastian e dei suoi amici di Fantasia? Dopo aver visto questo film probabilmente vi verrà una voglia incredibile di aprire un libro ed iniziare a leggere. La regia è firmata da Wolfgang Petersen.
9. SERENDIPITY – QUANDO L’AMORE è MAGIA (2001)
Tra i film più romantici della storia del cinema, la pellicola diretta da Peter Chelsom con Kate Beckinsale e John Cusack, tratta in maniera sublime il tema del “fortunato incidente” e dell’anima gemella. Mai come in questo caso, chiunque inizi a vedere questo film, è in trepidante attesa del lieto fine.
10. WILLY WONKA E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO (2005)
Remake del celebre film del 1971 di Roald Dahl, ad opera del genio Tim Burton, con un Johnny Depp in forma smagliante, nel ruolo di Willy Wonka. Il giovanissimo Charlie trova il famigerato biglietto d’oro in una tavoletta di cioccolata e vince la possibilità, insieme ad altri fortunati bambini, di visitare la fabbrica di cioccolato dell’eccentrico proprietario Willy Wonka. Un viaggio nel classico stile burtoniano, ma con una maggiore quantità di colori, di comicità e di citazioni.
Una delle cose che apprezzerete di più del vivere da soli, soprattutto nel periodo natalizio, sarà il poter invitare gli amici a casa vostra per delle divertentissime serate dei giochi.
La cosa all’apparenza può sembrare difficoltosa, perché quando si tratta di bambini basta mandare ad alto volume“il coccodrillo come fa”, riempire la stanza di palloncini, patatine e panini con la nutella. Quando si cresce si perde la capacità di divertirsi senza vergognarsi, e quindi molti non organizzano più feste “infantili” per evitare di risultare immaturi agli occhi degli altri. Che tristezza!
Credete a me, in fondo restiamo tutti bambini, l’unica differenza la fa il taglio che diamo alla serata. Lo scopo? Rendere la festa memorabile ed entusiasmante.
Il buffet e la musica di sottofondo
La prima cosa alla quale dobbiamo pensare è un buffett ricco e variegato, non possono mancare le patatine, le noccioline, i pistacchi , che tutti adoriamo, le olive, le mozzarelline e i crostini. Un tocco in più lo danno i rustici e le pizzette che potete fare voi a mano con la pasta sfoglia già pronta oppure comprare congelati da scaldare al forno così da farli uscire caldi. Ovviamente utilizzate tovaglie di carta usa e getta, perché in queste occasioni si sporcano in maniera irreparabile.
Non vi consiglio di organizzare una cena, ma di invitare tutti per le 21:00 avvisando che ci saranno degli stuzzichini, che normalmente verranno mangiati dai più golosi subito, ma non vi preoccupate per quelli che lì per lì non mangeranno. La serata è lunga e a mezzanotte la fame arriverà per tutti. Per creare movimento potreste pensare di disporre il cibo in vari punti della sala. Le bevande disponetele tutte su un tavolino con bicchieri di plastica ( mettete un pennarello sul tavolo per scrivere il nome, altrimenti avrete la casa invasa da bicchieri ed ospiti che ve ne chiederanno ancora ed ancora ed ancora), ricordate l’apribottiglie in caso di vino e birra.
Mi raccomando la musica di sottofondo, scegliete una playlist che duri tutta la serata, mettetela bassa, che faccia atmosfera.
I protagonisti della serata: I giochi
Attenzione. La prima regola fondamentale è non giocare ad un gioco solo per tutta la serata se non siete assolutamente certi che quel gioco piaccia da morire a tutti gli invitati. Vi dovete divertire tutti. Certo se organizzate la serata Risiko ( che vi sconsiglio perché si sa, il Risiko scatena il guerrafondaio che c’è in ognuno di noi, e fa finire anche le migliori amicizie) gli invitati sapranno già a cosa vanno incontro, ma se invece, è una serata dei giochi generica, proponete più alternative agli ospiti.
Quindi quali sono i giochi che potete proporre?
1- Il gioco dei mimi
Questo è un classico, si tratta di creare due o più squadre in cui un membro di ciascuna deve mimare un film in modo che la sua squadra indovini. I titoli dei film devono essere scelti dalla squadra avversaria e coloro che mimeranno avranno solo 1 minuto per cercare di rappresentare una scena o lo stesso titolo del film per far vincere la propria squadra. Per questo gioco potete comprare le carte in un negozio di giocattoli o munirvi di un block notes da 1 euro e 2 penne e far scrivere alla squadra avversaria i film da scegliere. Come timer usate il cellulare. Potete anche utilizzare la variante Musica che consiste nel canticchiare con la bocca chiusa una canzone, i membri della squadra devono indovinare la canzone e devono dire il nome della stessa o del cantante.
2- Gioco del “Non ho mai”
Per farlo occorrono bicchieri e bevande, preferibilmente alcoliche. Le regole sono molto semplici, qualcuno dice una frase in cui racconta una cosa che non ha mai fatto, se qualcuno della tavola l’ha fatto dovrà bere un bicchiere di alcool, altrimenti non dovrà bere nulla. Per esempio: “Non ho mai baciato una ragazza”.
3- Birra Pong
Questo è un gioco per veri duri, per chi regge l’alcool in maniera incredibile o per chi ha un accompagnatore sobrio che lo riaccompagni a casa. In caso contrario potreste dover ospitare più di una persona per la notte.
Per questo gioco serve un tavolo rettangolare che dividerete in due parti. Ad entrambe le estremità del tavolo dovete disporre una numero identico di bicchieri di birra. I giocatori si dispongono alle estremità opposte. Lo scopo del gioco è lanciare una pallina da ping pong facendola rimbalzare prima sul tavolo e poi dentro ad un bicchiere di fronte al vostro avversario. Se fate centro il vostro avversario deve bere da quel bicchiere, se sbagliate, a bere sarete voi. Perde chi finisce prima i bicchieri di fronte a sé.
4- Gioco del “Chi Sono?”
E’ una variante del famosissimo gioco “Indovina chi”. Ci si siede in cerchio, ogni giocatore scrive il nome di un personaggio famoso, storico o inventato su un pezzo di carta, lo capovolge e lo passa al giocatore alla sua sinistra, che senza girarlo deve leccare il retro e appiccicarselo in fronte. A turno, ciascun giocatore deve cercare di indovinare il nome che gli è stato dato ponendo delle domande agli altri giocatori che potranno rispondere solo SI o NO. Ogni giocatore ha diritto a una domanda, se la risposta è NO si passa al giocatore successivo, se la risposta è SI, può fare un’altra domanda. Vince chi indovina per primo.
Un’ulteriore variante consiste, ogni volta che qualcuno entra a casa, nell’attaccargli un foglietto col nome del personaggio sulla schiena. Devono essere personaggi conosciuti da voi (dalle celebrità ai cartoni animati, quello che volete!). Per tutta la sera ognuno dovrà fare domande per scoprire la propria identità. Le domande possono essere accolte con “Sì” o “No” e per renderlo più divertente, potete stabilire un tempo massimo per indovinare. Chi non ci riesce, può dover superare una prova o avere qualche tipo di penitenza, il primo che indovina, un regalino a sorpresa.
5- Strega di Mezzanotte
Il nome è terrorizzante, ma si tratta di un gioco molto divertente. Forse troverete pochi “adulti” disposti a lasciarsi trascinare in questo gioco. Si sceglie una stanza della casa, di solito la più grande. Si estrae a sorte il giocatore che deve interpretare la strega e lo si invita ad uscire dalla stanza e a chiudere la porta. I partecipanti all’interno spengono la luce e si nascondono. La strega dopo circa 30 secondi apre la porta annunciando in maniera spaventosa il suo arrivo e, sempre rigorosamente al buio, deve cercare chi si è nascosto. Quando riesce a trovare qualcuno deve indovinare, semplicemente palpandolo, di chi si tratta. Il giocatore “scovato” può liberarsi dalla morsa della strega, ma se questa indovina di chi si tratta, il giocatore trovato si tramuta automaticamente nella nuova strega di mezzanotte. In caso la strega non indovini, è costretta a cercare qualcun altro nella stanza ed il giocatore trovato, ma non scoperto, può muoversi nella stanza e nascondersi di nuovo.
6- Indovina la domanda
Questo gioco provoca di solito risate a crepapelle, soprattutto se gli invitati sono molto fantasiosi e spiritosi. In alcuni casi farà uscire il peggio di voi, ma in senso positivo. Consiste nel dare ad ogni persona presente alla festa, cinque fogli di carta e una matita. Chiedere loro di scrivere cinque risposte (a qualsiasi domanda possa passargli per la testa), senza scrivere i loro nomi. Mettere tutte le risposte in un cappello e mescolare . Pescare dal cappello uno alla volta e vedere se gli ospiti riescono ad indovinare chi ha scritto la risposta. Questo può essere fatto alzandosi, uno alla volta, per pescare o si può fare passandosi tranquillamente il cappello, pescando di volta in volta e leggendo ad alta voce.
7- “Saltinmente”
Avete mai giocato a “Nomi cose città ed animali”? Questa è la versione Pro del gioco che ci ha fatti divertire da bambini. Un dado con 12 facce con le lettere dell’alfabeto, un timer, 18 carte categoria, 6 blocchi segna-risposte e 6 cartellette. Il gioco è concepito per 6 giocatori, ma potete dividervi in squadre da 2 giocatori se siete 12 o da 3 se siete 18. Punti extra: Quando si risponde con nomi propri o titoli, aggiungere un punto extra per ogni lettera chiave in più usata nella risposta. Ad esempio, Ronald Regan, Brigitte Bardot, The Blues Brothers, 2 punti. Potete mettere in palio un regalo per la squadra che vince. Il divertimento è assicurato! In generale i giochi da tavola sono sempre piuttosto apprezzati in serate tranquille.
8-Lupus in tabula
La prima volta che mi hanno spiegato questo gioco l’ho trovato estremamente complicato, ma subito dopo averci giocato è diventato una sorta di droga. E’ una variante molto sfiziosa dei classici giochi di ruolo da nerd tipo “Dungeons and Dragons”. Esistono le carte specifiche del gioco con sopra raffigurati gli innumerevoli personaggi che compongono il microuniverso di Lupus, ma non preoccupatevi, potete utilizzare anche le carte piacentine o francesi, molto più semplici da rimediare. Tralasciando i tantissimi personaggi secondari, abbiamo i VILLICI (potete usare i fanti e i cavalli di coppe, spade e bastoni), i LUPI MANNARI (2 o 3 assi di vostra scelta), il VEGGENTE (cavallo di denari), la GUARDIA (il re di denari), il MEDIUM(il fante di denari) e il MASTER che è colui che gestirà le varie fasi del gioco senza prendervi parte. Nulla vi vieta di scegliere anche carte e semi diversi per i personaggi, l’importante è che sia chiaro sin da subito a quale personaggio corrisponde ogni singola carta.
Il MASTER distribuisce le carte a tutti i giocatori che devono mantenere segreta la propria identità. Il gioco si svolge in due fasi, la notte ed il giorno. Di notte tutti i personaggi hanno gli occhi chiusi, il MASTER li fa aprire ai LUPI (in genere 2 o 3, in base al numero dei partecipanti) che quindi si rivelano a vicenda. I lupi devono decidere qualcuno da uccidere, indicandolo al Master. A questo punto il Master fa chiudere gli occhi ai lupi e li fa aprire alla Guardia che indica qualcuno che vuole salvare (chi viene indicato non può morire anche se preventivamente scelto dai lupi). Anche la Guardia richiude gli occhi e li apre il Veggente che può interrogare il Master sull’identità di uno dei giocatori, chiedendo se si tratta di un lupo, il Master risponde SI o NO. Il Medium entra in gioco dal turno successivo. Dopo questa procedura il Master dichiara l’arrivo del giorno, tutti possono aprire gli occhi, il Master informa tutti quanti sulla morte di uno dei partecipanti, che da quel momento non può più parlare e dare indicazioni. Arriva adesso la parte più interessante del gioco, perché i giocatori sopravvissuti devono decidere chi impiccare, ritenendolo il responsabile della morte del primo giocatore. Si aprono discussioni accesissime e fantasiose che terminano con una votazione che porta all’impiccagione del più votato. Lo scopo del gioco per i Lupi è uccidere gli altri giocatori fino a quando non si arrivi ad un numero pari a loro (es: 2 lupi e 2 villici), lo scopo dei villici e dei loro alleati (Veggente, Guardia e Medium) è smascherare i Lupi durante la fase diurna e impiccarli tutti. Il MEDIUM nella successiva fase notturna può chiedere al Master se il giocatore appena ucciso era un lupo ed utilizzare questa informazione a suo favore durante le discussioni diurne. Queste sono le regole in generale, provate a spiegare nel modo più semplice possibile. Come vi ho accennato sopra, il gioco ha tantissimi personaggi secondari che possono essere decisivi per l’esito della partita. Se questo breve sunto sul gioco vi ha incuriosito, vi consiglio di andarvi a cercare le regole complete su internet o di comprare direttamente il gioco da tavolo.
9- Pictionary: E’ un gioco che mette alla prova la vostra abilità come disegnatori. Ci sono delle carte con sopra disegnati oggetti e soggetti vari o dove sono scritte delle azioni. I giocatori divisi in squadre, a turno pescano una carta e devono fare indovinare ai compagni cosa c’è stampato sulla carta, disegnandolo.
10: Tabù: Uno dei miei preferiti. Ci si divide in squadre, a turno un giocatore di ogni squadra pesca una carta sulla quale c’è scritta la parola da far indovinare ai componenti della propria squadra. Per far indovinare la parola il giocatore deve cercare di spiegarsi e trovare esempi, senza però pronunciare le 5 parole scritte sulla carta (sotto alla principale), che rappresentano appunto le parole “taboo”. E’ un gioco che coinvolge molto e che crea animate discussioni e moltissime risate perché molti avranno difficoltà a spiegarsi e si impappineranno in maniera alquanto comica.
Luci e addobbi sparsi per tutta la città, Babbi Natale che intrattengono frotte di bambini ad ogni angolo, dolci e leccornie di ogni sorta che fanno capolino sulle nostre tavole. Questi sono solo alcuni degli aspetti della magia del Natale, del quale neanche l’arguto Jack Skeletron è riuscito a comprendere a pieno l’essenza.
“Santa Claus is coming to town”, la tradizionale canzone natalizia ci annuncia l’arrivo in città di un paffutello signore barbuto che ama gratificare i bimbi buoni con doni desiderati per tutto l’anno.
Il problema è che siamo cresciuti, non siamo più bimbi buoni, i fantastici giocattoli che ricevevamo qualche anno fa, si sono tragicamente trasformati in sciarpe, guanti, libri di Bruno Vespa, presine per la cucina, maglioni lilla con i rombi blu, ciabatte della nostra squadra del cuore.
Diciamoci la verità, coloro che vivono da soli, soprattutto se la nuova avventura è cominciata da poco, provano un po’ di malinconia nel periodo natalizio.
Magari qualcuno di caro non c’è più, magari siamo lontani dalla famiglia e dagli affetti, il nostro unico addobbo natalizio è una candela con le stelline comprata al supermercato. La tristezza ci sorprende da soli in casa sul divano mentre Kevin ha perso di nuovo l’aereo, l’avaro Sig. Scrooge si commuove di fronte alla vita sciagurata di Timothy e decide di redimersi, Fantaghirò salva per l’ennesima volta Romualdo grazie all’aiuto di pietre e cavalli parlanti.
Eh no! Non arrendetevi alla depressione. Questo stato d’animo appartiene a tutti noi, quindi sappiate che non siete soli. C’è chi soffre di un vero e proprio disturbo stagionale a causa delle alte aspettative per le festività natalizie. Uscite dal guscio che vi rende tristi e fate sbocciare la creatività che c’è in voi! Siate protagonisti del Natale!
Sapete perché da piccoli tutto era magico, meraviglioso, festoso, divertente? Perché qualcuno, un adulto, la mamma, una sorella, una zia, lo rendeva meraviglioso, faticando per rendere tutti felici.
Riflettete, la vostra malinconia da cosa deriva? Vi sentite soli? E allora andate da chi volete andare! Se vi manca la famiglia non c’è da vergognarsi, andate, e se non potete andare, chiamate! Fate una telefonata a chi vi manca, scrivetegli un messaggio su Whatsapp.
Siete tristi perché la vita reale è ben lontana dal prodotto confezionato che ci propinano gli spot natalizi, con famiglie perfette, sedute armoniosamente intorno ad una tavola, apparecchiata in modo altrettanto impeccabile. La vita reale è fatta anche di discussioni, tensioni, genitori separati che si lanciano piatti e cattive parole, pesanti assenze, anziani soli, difficoltà economiche.
Anche in questo caso non siete soli. Succede a tutti noi, ricordate che non siamo un prodotto commerciale e per essere felici non abbiamo bisogno di oggetti costosi o di famiglie perfette.
Fate in modo che il Natale crei bei ricordi, la mamma che prepara le fettuccine fatte in casa mentre discute con vostro padre perché le ruba, il sugo che borbotta, la nonna che frigge come se non ci fosse un domani e voi che prendete di nascosto il carciofo fritto a turno con i vostri cugini, lei che fa finta di niente, lo zio che si addormenta sul divano mangiando un mandarino, la tombola, il tresette, il sette e mezzo, il nonno che racconta dei tempi lontani, i regali.
A questo serve il Natale, a regalarvi bei ricordi che vi scalderanno il cuore nelle notti buie e solitarie.
E se la persona che ci manca non c’è più? Se siete soli, single, separati, orfani, sappiate che non necessariamente il Natale deve essere trascorso nelle famiglie “tradizionali”. Famiglia è ovunque ci sia del calore e del sostegno reciproco. Con amici, parenti, o anche da soli con se stessi a fare qualcosa che ci rende felici, sono tutti ottimi modi di trascorrere le feste.
Non sentitevi inadeguati e meschini se non fate quello che ci si aspetta da voi. Coccolate chi vi sta intorno senza per questo trascurare ciò che vi fa stare bene. Se non amate fare shopping e fila alle casse, ordinate i regali online oppure se amate cucinare, preparate delle marmellate o dei liquori fatti in casa da regalare ad amici e parenti.
Cucinate insieme a persone care un pranzetto con i fiocchi, create addobbi riciclati, prendetevi del tempo per passeggiare e rilassarvi, regalate qualche ora a chi desidera davvero trascorrere più tempo con voi.
Organizzatevi per tempo, in modo originale, non aspettate l’ultimo momento per poi dire a voi stessi che la vita non cambia mai e che siete destinati a rimanere soli ed abbandonati. State con chi vi fa stare bene, e ricordate sempre che non siete soli. Non permettete alle festività di sottolineare ciò che è mancato e continua a mancare. Guardate invece le cose belle che avete, concentratevi su quelle e siate felici.
Vi auguro risate a crepapelle, abbuffate di pandori e panettoni, di vincere a tombola, di fare una maratona della vostra serie tv preferita ( io farò la maratona dei cartoni Disney) e sopratutto di essere sereni.
Quando vai a vivere da solo e inizi a sperimentare la vita al di fuori della famiglia, scopri che il mondo è pieno di ingiustizie. Da molte di queste venivi volontariamente o involontariamente protetto dai tuoi genitori. Adesso che mentre fai la fila per pagare una bolletta c’è il solito furbetto che passa avanti perché conosce il cassiere, non sai a che santo votarti.
O l’incivile che parcheggia in doppia fila, sparisce e ti fa fare tardi ad un appuntamento importante, le tasse ingiuste, i canoni troppo elevati, l’aumento smisurato e incontrollato del carburante, i pedaggi autostradali alle stelle che ti costringono a cambiare strada per non pesare sul bilancio familiare e, non ultimo, l’obbligo di pagare 2 centesimi a busta per gli ortaggi al supermercato.
Dopo un po’ di tempo cominci a giocare d’anticipo, diventi paranoico e parcheggi lontano, immaginando che per pigrizia la gente avrà parcheggiato in tripla fila davanti al bar, poi come per magia, 200 metri più avanti ci sono dieci parcheggi comodi comodi.
I motivi per i quali bisogna mandare giù il boccone amaro sono sempre di più, il padrone di casa furbetto, i vicini rumorosi, l’ascensore puzzolente, le deiezioni dei cani sui marciapiedi, l’arroganza, la maleducazione, ma anche parenti e amici che spesso passano il limite. C’è il rischio di diventare rabbiosi verso tutti, soprattutto se siamo brave persone iniziamo a trovare tutto ingiusto, e più sale il senso di ingiustizia più sale la rabbia. E’ successo anche a me. Trovo ingiusto dovermi arrendere. Se conoscete il testo di “Sei Offeso” di Niccolò Fabi è esattamente quello che ad un certo punto tutti noi sentiamo “Dillo pure che sei offeso, da chi distrugge un entusiasmo, da chi prende a calci un cane, da chi è sazio e ormai si è arreso, da tutta la stupidità”.
Cosa fare allora? Certamente non possiamo uscire di casa e fare i folli e litigare con tutti, e sicuramente non possiamo farci giustizia da soli.
Come diceva il Grande Mago Merlino “Tuttihanno problemi, il mondo è pieno di problemi”, che ci piaccia o no, TUTTI noi avremo ripetutamente a che fare nel corso della nostra vita con degli ostacoli più o meno ardui, soprattutto se ci sono progetti importanti da realizzare.
1. La prima cosa che dobbiamo capire è che queste persone non cambieranno, amici, colleghi, partner o superiori, e non possiamo modificare il loro atteggiamento. Certamente il desiderio di vendetta sarà forte in voi, ma quale costo siete disposti a pagare? Perché la rabbia ed il livore hanno un prezzo molto alto da pagare. Dovete avere la consapevolezza degli elevati costi che può comportare la rivalsa. Smettetela di essere rabbiosi, fa male a voi che non vi godete la vita e vi rodete dentro ed in più gli altri continueranno a fare come vogliono pensando pure che siete sempre nervosi e scontrosi senza capire quale sia il problema o credendo che siete dei “pesantoni”.
2. Il secondo passo da compiere è scegliere le battaglie per le quali vale la pena combattere e quelle che, invece, possiamo far passare in cavalleria. Come fare a far passare in cavalleria? Allontaniamoci dalla fonte che ci crea rabbia a costo di cambiare casa o quartiere se necessario.
3.Cerchiamo di praticare attività che ci piacciono, ci fanno sentire bene e che ci distraggono da queste arrabbiature e gratifichiamoci. Smettiamola di perdere tempo a pensare che questa o quella cosa è ingiusta. Segnatevi in palestra, andate al cinema o al teatro a vedere quello spettacolo che è da tanto che volevate vedere, uscite e divertitevi e lasciate stare l’ingiusto.
4.Utilizziamo la Resilienza, l’arte di adattarsi al cambiamento e di saper cogliere al volo le risalite dopo discese ardite, senza farsi demoralizzare. Avete ragione, le ingiustizie ci fanno arrabbiare e ci scoraggiano. Ci viene da pensare “che lo facciamo a fare se poi… A cosa serve essere una brava persona se vanno avanti sempre i furbi… Inutile parlarci tanto poi va sempre a finire che si discute… etc” No! Non vi demoralizzate, non siete voi che siete sbagliati, però dovete cercare di trovare un modo di adattarvi, e se non ci riuscite, cambiate.
5. Parliamone. Non dobbiamo essere rabbiosi, evitiamo di urlare. Non è semplice trovare il coraggio di parlarne, e di spiegare quali sono le nostre frustrazioni. Le persone dall’altra parte non ci capiscono, ma forse alla lunga li faremo riflettere ( soprattutto se sono familiari) e potrebbero provare a modificare il loro atteggiamento. Quantomeno ci abbiamo provato. Se il problema però ci turba particolarmente o se non riusciamo a parlarne con chi ci fa innervosire, io vi consiglio il supporto temporaneo di un terapeuta, una persona imparziale che saprà farvi capire dove sbagliate e come aggiustare il tiro per migliorare la vostra vita.