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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi scuri

LA TEMPERATURA OTTIMALE PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 0° (lavaggio a freddo/lavaggio lana): a questa temperatura si lava appunto “a freddo”, quindi puoi lavare i famosi maglioni senza restringerli, oppure il cotone/tessuti sintetici/jeans non particolarmente sporchi e la biancheria scura. Puoi lavare a freddo anche la seta°°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, detersivo ravviva scuri, ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

I CAPI SCURI SONO I PIù PERICOLOSI

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Oggi laviamo i pericolosi (rosso, blu scuro e nero) che normalmente si lavano da soli tra loro. Per questi capi dovete stare attenti che non scarichino (perdano) troppo colore, altrimenti dovrete lavarli separatamente da tutti gli altri. Tendenzialmente i capi nuovi macchiano di più, ma dopo qualche lavaggio diventano innocui. Per verificarlo basta inumidire un angolo del capo pericoloso e stirarlo tra due pezzi di stoffa bianca.  Se la stoffa macchia la dovete lavare da sola.

La prima cosa che consiglio è, come sempre, separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”),  separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrai lavare a mano. A questo punto dovrai fare attenzione ai prodotti che dovrai utilizzare (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”). Il problema di questi capi è che rischiano di sbiadire nel tempo, e questo è molto frustrante, ma si può evitare facilmente con dei piccoli accorgimenti.

Il primo è quello di lavare questi capi il meno possibile, certo non sto dicendo di andare in giro sporchi o puzzolenti, ma di alternare questi capi in più giorni mettendoli all’aria così da non fare “una messa ed una lavata” e preservare il colore, soprattutto se lo indossate due ore in una giornata ( escluso calzini e biancheria intima che vanno lavati ogni volta che li indossiamo).

Una volta che avrete tutti i panni scuri davanti dovrete dividere l’intimo, slip e calzini. Mi raccomando gli slip, ma soprattutto i calzini non vanno messi in lavatrice appallottolati, ma vanno distesi e sgrullati da eventuali residui, pelucchi o sporco che si è attaccato e vanno pretrattati sul tallone e sulla pianta (clicca qui per “come pretrattare i capi”). Una volta pretrattati, li inserirete nella “retina per lavare i capi intimi” (se non l’avete procuratevene almeno due, il costo va dai 3 ai 7€, potete trovarla su internet). Girare al rovescio i vestiti prima di lavarli farà in modo che la superficie direttamente esposta al ciclo di lavaggio,  che si logora e deteriora prima, sia quella interna.

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METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE

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Posizioniamo i panni : cercando di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette. Nei casi più seri usate dei prodotti antimacchia.

Lavare questi capi con acqua fredda li farà scolorire meno, perché è l’acqua calda che disperde la tintura e fa scolorire i tessuti. Attenzione ai lavaggi invernali! Se le temperature all’esterno sono troppo fredde la temperatura dell’acqua della lavatrice si abbassa, e può raggiungere i 5 gradi, sotto questa temperatura i detersivi non sono più molto efficaci, quindi in inverno con le temperature esterne rigide aumentate un po’ la temperatura del lavaggio, non superando però mai i 30 gradi.

PREFERITE IL CICLO BREVE E IL LAVAGGIO A FREDDO

Per questi capi è ottimo l’utilizzo del ciclo breve e l’utilizzo di detersivo ravviva scuri, preferibilmente uno con la formula per lavaggi a freddo, che limitano il rischio  che i capi perdano colore.

Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non uscire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblò ed andate a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e 3 se è completamente pieno.

Se volete potete togliere un tappo di detersivo e metterne uno di detersivo specifico per ravvivare i colorati. Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta ( di norma quella più piccola a sinistra ) e sarete pronti ad accenderla. Scegliete il lavaggio, io preferisco lavare gli scuri a freddo. Pre-impostate la centrifuga a 400 giri così da avere i panni più asciutti possibile, ma evitando che si rovinino. 

Controllate le etichette perché se state lavando dei super delicati potreste non poter metter la centrifuga. Avviate la lavatrice. Una volta arrivata alla centrifuga il  ciclo è finalmente terminato! Attendete che la lavatrice si spenga, aprite l’oblò e voilà!

I vostri panni sono pronti per essere stesi, all’ombra! Ricorda di non lasciare i panni in lavatrice altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendili entro 12 ore.

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Il bucato a mano? Non è difficile come sembra

 

Lo so che è molto più facile e pratico utilizzare la lavatrice, ma ci sono dei capi o delle situazioni che richiedono l’utilizzo della meravigliosa bacinella. Il sapone che ci servirà in questo caso è sapone di marsiglia oppure un sapone per lavare i capi a mano. Vi consiglio di  tenerne  un po’ sempre in casa perché se doveste sporcarvi accidentalmente, potrete smacchiare subito il capo con un po’ di questo sapone.

Riempite la bacinella a metà con acqua (meglio se distillata) calda, tiepida o fredda ( rispettivamente per bianchi, colorati o scuri), immergete poi il bucato già pretrattato e, una volta immerso, girate il bucato per bene e poi lasciatelo in ammollo per almeno 30 minuti. A questo punto infilate i guanti (assolutamente non fate mai mai mai i lavori domestici senza guanti, soprattutto se utilizzate prodotti chimici) e strofinate per bene e con energia ogni parte di ogni capo che avete messo in ammollo, insistendo sulle macchie. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi dell’aceto bianco che ammorbidirà le fibre, sbiancherà i vestiti e non lascerà odori. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Attenzione: i capi lavati a mano non andrebbero stesi appesi , perché potrebbero allargarsi; andrebbero stesi su una superficie piana così da evitare che si deformino o si sgualciscano.

 I BIANCHI

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Nel caso in cui  i vostri capi siano diventati grigi, oppure si siano  ingialliti o abbiano delle macchie insistenti,  dovrete pretrattare i vostri capi utilizzando un trucchetto facile e non impegnativo.

La prima cosa da fare è prendere la vostra meravigliosa ed utilissima bacinella e versare al suo interno 3 litri di acqua (meglio se distillata) calda , in  una ciotola a parte mettete 100 grammi di bicarbonato (oppure  un tubetto intero di dentifricio al bicarbonato e perossido), 50 grammi di sale e 500 ml di aceto e dopo aver mescolato bene versate nella bacinella e mescolate ancora con un mestolo di legno pulito fino al completo scioglimento del bicarbonato. A questo punto immergete i panni ingialliti o ingrigiti stando attenti che siano sommersi completamente. Lasciateli in ammollo per almeno 8 ore, mescolando di tanto in tanto. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi dell’aceto bianco che ammorbidirà le fibre, sbiancherà i vestiti e non lascerà odori. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Se i vostri capi bianchi escono grigi e non brillanti fate attenzione che non siano di materiale Elastan, cioè la biancheria elasticizzata tipo reggiseni, che è un materiale che, anche se bianco, non va lavato ad alte temperature altrimenti ingrigisce.

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I COLORATI

Ci sono capi che non si possono lavare a mano, per esempio perché sono nuovi e scaricano ancora troppo colore oppure perché di un materiale particolare. Come sempre dovrete prendere la  vostra meravigliosa ed utilissima bacinella e versare al suo interno 3 litri di acqua (meglio se         distillata) tiepida ( tendente al freddo), altrimenti i panni si restringeranno e potrete regalarli ai vostri nipotini di  2 anni! Se ci sono delle macchie basterà pretrattare con uno smacchiatore specifico. Riempita la bacinella, versate un tappo di detersivo e mescolate bene. A questo punto immergete i panni nella bacinella e lasciateli in ammollo per 10/15 minuti, quindi se ci sono delle macchie strofinatele e poi risciacquatele. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi mezzo tappo di ammorbidente che ammorbidirà le fibre. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Il magico mondo della lavatrice: Come pretrattare i capi

GLI SCURI

Per questa missione ci serve: Bacinella, lavandino, guanti ,smacchiatore, detersivo liquido( non in polvere che è troppo aggressivo), ammorbidente, acqua fredda.
Se alcuni capi presentano delle macchie difficili è bene smacchiarli prima con un apposito prodotto smacchiante. Controllate sempre le etichette interne dei vestiti per apprendere delle informazioni precise sul lavaggio degli stessi.
Prendiamo la bacinella e riempiamola per metà con acqua fredda, (acqua fredda: danneggia meno i tessuti, rispetta di più i colori e sembra agisca anche meglio sulle macchie. Non credete alla leggenda metropolitana che dice che l’acqua calda abbia un potere igienizzante superiore rispetto a quella fredda. Nulla di più errato! ). Facciamo un calcolo del quantitativo di acqua messa nella bacinella per regolarci con il sapone a mano, non esagerate con questo detersivo perché potreste dover faticare per togliere tutti i residui.Una volta messo il detersivo mescolatelo con la mano ( dopo aver indossato i guanti) finché non risulterà omogeneo.  Mettete al rovescio tutti i capi da lavare. Seguendo bene le istruzioni riportate sulla confezione del sapone scelto, immergete i capi per un tempo che va da un quarto d’ora a un’ora al massimo. Tenuti in ammollo per circa dieci minuti, mettete i guanti e  si potranno smacchiare i punti più difficili del nostro vestiario, per le camicie i colletti e i polsi, per i pantaloni l’orlo, per i calzini le punte ecc. Lasciamo agire il detersivo per circa 10 minuti e sciacquiamo i panni. Non serve strizzarli poichè ora procederemo con un lavaggio in ammorbidente. Riempiamo nuovamente la bacinella o il lavandino, con dell’acqua fredda ed aggiungiamo l’ammorbidente (provate anche ad aggiungere all’acqua un paio di bicchierini di aceto, che ammorbidisce maggiormente le fibre senza dare ai vestiti un cattivo odore). Risciacquiamo sotto acqua corrente fredda nel lavandino.
Non stendete l’abbigliamento vicino a fonti di calore o a luce diretta dei raggi solari. Per ultimo, quando li stiriamo, facciamolo sempre al rovescio, oppure frapponiamo tra la piastra del ferro, e l’indumento, un leggero panno di cotone tipo un fazzoletto di stoffa. Lasciamo agire per altri 10 minuti. Risciacquiamo con abbondante acqua per evitare che si formino aloni.

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Asciugatrice: A cosa serve e quanto costa

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FINO A POCO TEMPO IN POCHI POTEVANO PERMETTERSELA

L’asciugatrice anche detta asciugabiancheria o dryer, è un elettrodomestico all’apparenza simile alla lavatrice,  ma che fa l’esatto contrario, cioè consente l’asciugatura del bucato in tempi molto brevi. Se ci state pensando vedremo pro e contro di questo elettrodomestico che in tanti nel nostro paese stanno comprando e che fino a qualche tempo fa era un tabù a causa dei costi eccessivi, della macchina e dei consumi.

Anche su questo in italia siamo rimasti indietro, nei paesi del Nord Europa, per non parlare degli Stati Uniti, l’asciugatrice è importante quanto la lavatrice, e nessuno si sognerebbe di farne a meno. E’ vero che da noi il clima è più  caldo e ci sono tante ore di luce, in estate il modo più veloce per far asciugare i nostri vestiti è stenderli all’aria aperta. In inverno le cose cambiano.  Avrete notato come le case di molte mamme e nonne siano invase da stendini, collocati nei posti più improbabili, dalle vasche da bagno ai termosifoni (così si asciugano i panni, ma la casa resta fredda ed umida). Chi ha la fortuna di possedere un balcone li mette fuori a stendere per giorni, coperti da una plastica dura per evitare che la pioggia renda inutile il lavoro della lavatrice. Ciò comporta che per  rimettere il vostro bellissimo maglioncino bianco dovrete attendere anche due settimane. Le stagioni sono impazzite e per quanto da noi l’inverno non sia rigido è comunque freddo e umido, condizione non ideale per far asciugare i panni, soprattutto le lenzuola e gli asciugamani.

QUALI SONO LE SUE FUNZIONI?

Ecco che da qualche anno a questa parte è arrivata in nostro soccorso l’asciugatrice, che di norma ha la stessa grandezza della lavatrice.  C’è la classica 60×60 e la salva spazio 60×45, e la capacità di carico (cioè quanti panni ci potete mettere dentro) varia da 3,5 kg a 8kg. Come per la lavatrice esiste il carico dall’alto e quello frontale e possono essere da terra oppure da incolonnare sulla lavatrice oppure da incassare nei mobili.  In più chi usa l’asciugatrice ed ha l’accortezza di togliere i panni ancora caldi, ad asciugatura finita può stirare con le mani molti capi e ripiegarli immediatamente, evitando così di stirare la maggior parte dei panni! E’ utile non solo per asciugare i panni, ma con i suoi programmi ad aria fredda è utile per rinfrescare e deodorare abiti che sono stati per molto tempo nell’armadio ed hanno preso odore della muffa. La funzione refresh permette di togliere cattivi odori dai vestiti (tipo fritto e fumo), e c’è anche il classico lavaggio a secco. Ok, abbiamo deciso che la vogliamo comprare, come la scegliamo?

Prima di tutto c’è da dire che ne esistono di due tipi:

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ASCIUGATRICE AD ESPULSIONE: 3, 2,1, lancio! Si più o meno come lanciare lo shuttle nello spazio, questa asciugatrice espelle l’umidità presente nella biancheria sotto forma di vapore. La rottura di queste asciugatrici è che dovete considerare lo spazio per il tubo flessibile per l’espulsione dell’aria e quindi poi dovrete essere disposti a praticare un foro nel muro o una presa a vetro. Quindi sconsigliato se la volete mettere in locali piccini perché altrimenti l’umidità saturerebbe la stanza facendo comparire in poco tempo la muffa sul muro. Considerate, oltre al costo del macchinario, anche il costo del tecnico specializzato per l’istallazione. Il costo per queste macchine parte da 200€.

 

 

 

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ASCIUGATRICI A CONDENSAZIONE: Queste asciugatrici non hanno bisogno del tubo flessibile aggiuntivo, perché sono dotate di un condensatore che trasforma l’umidità in acqua, il che oltre ad essere meno impegnativo sia nel montaggio che nella manutenzione, vi permetterà di tenere quest’acqua e di utilizzarla in molteplici campi essendo depurata dal calcare, quindi ottima per stirare,  per l’acquario di acqua dolce, che necessita di acqua tenera ed acida come questa e per di più essendo priva di fosfati e silicati previene la formazione di alghe. E’ ottima anche per innaffiare le piante perché è pura come l’acqua piovana ed è indicata soprattutto per piante acidofile come le ortensie e le camelie.  Potete usarla anche per  il radiatore della macchina,  per lavare i capelli (saranno molto più luminosi perché il calcare li rende opachi), per risciacquare i pavimenti dopo aver passato lo straccio con il sapone (per renderli brillanti) e così via… Ottime per ambienti non areati, e non necessitano del tecnico specializzato per installarle, basterà leggere il manuale d’istruzioni.  Il costo per queste macchine parte da 450€. In generale i prezzi delle asciugatrici variano dai 200 ai 1500 euro e questo in base a tanti fattori ( classe energetica, funzioni, rumore, dimensioni, marca), quindi vi conviene prima pensare a qual è il vostro budget. Un investimento iniziale maggiore può essere ammortizzato, a seconda del prezzo iniziale di acquisto, nel giro di due o tre anni al massimo; sicuramente vale la pena di riflettere attentamente su questo punto, un’asciugatrice è un bene dalla durata pluriennale e molto spesso un “sacrificio” economico iniziale viene ripagato con i giusti interessi.

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ASCIUGATRICI CON POMPA DI CALORE: Variante delle Asciugatrici ad espulsione, molto in voga nei paesi anglosassoni, sono quelle con il consumo più basso di elettricità. Il riscaldamento e raffreddamento dell’aria sono regolati da un compressore a gas refrigerante che produce calore per l’asciugatura e condensa l’umidità estratta dalla biancheria. Alimentate a Gas o GPL, raggiungono la temperatura molto velocemente, riducendo i tempi di asciugatura.

 

 

 

 

CAPACITà DI CARICO

Così come per la lavatrice anche per l’asciugatrice esistono diverse capacità di carico, per prima cosa dovete considerare quanti siete in famiglia. Se siete soli potete pensare di prendere quella da 4kg, ma se siete più di 2 conviene comprare quella da 8kg che  permette di asciugare anche le coperte.

QUANTO CONSUMA

Come sempre c’è un altro fattore che dovete considerare, il consumo di elettricità della vostra asciugatrice. Infatti il motivo che ha inizialmente frenato la diffusione delle asciugatrici nel mercato Italiano era non tanto il prezzo di acquisto, ma soprattutto le bollette salate che arrivavano a casa. Ma quanto consuma un’asciugatrice? Non possiamo negare che il consumo  sia elevato, ma molto dipende dalla classe energetica. Una classe B o C consumano in generale dai 3 ai 5 KW/h per un ciclo di asciugatura, mentre le classi A da 1,5 a 3 KW/h (per capirsi una classe A utilizzata 20/30 volte può costare sui 150€/annui, quindi sui 12€/mese). Perché consuma più della lavatrice? Perché al contrario della lavatrice che consuma di più solo all’inizio, mentre riscalda l’acqua, l’asciugatrice assorbe energia durante tutta la durata del ciclo.

COME LEGGERE L’ETICHETTA E CONSIGLI PER SPENDERE MENO

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Considerate che le asciugatrici di ultima generazione consumano sempre meno, comunque potete usare dei piccoli accorgimenti, per esempio far partire l’asciugatrice solo a pieno carico, far fare alla lavatrice la centrifuga massima, così da far diminuire il tempo di lavoro dell’asciugatrice. Vi consiglio di evitare temperature troppo elevate per non “seccare” troppo i vostri indumenti. Pulite regolarmente i filtri, utilizzate l’opzione “bassa tariffa”, utilizzate l’asciugatrice durante la vostra tariffazione energetica più bassa, magari impostando la partenza ritardata. Quindi, un ottimo investimento che può farvi risparmiare tempo e fatica (evitando di stendere e stirare). Ultimo consiglio, quando comprate la vostra asciugatrice sceglietene una che abbia almeno due programmi speciali per il risparmio energetico e per il trattamento dei capi delicati.

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Il magico mondo della lavatrice: Il nemico n°1 è il calcare

 

QUALI SONO I MIGLIORI ALLEATI PER COMBATTERE IL CALCARE?

Solo nel momento in cui una persona va a vivere da sola  si rende conto che sono tantissime le cose alle quali si deve prestare attenzione in casa. Le nostre mamme e le nostre nonne, quelle che possedevano la lavatrice,  hanno dovuto affrontare numerosi problemi connessi alla manutenzione di questo elettrodomestico. Le più sfortunate sono quelle che si sono scontrate più volte col demone del calcare. Magari sono nate in zone dove l’acqua è particolarmente dura, con molto carbonato di calcio, e quindi i residui bianchi sono tanti e spiacevoli e raggiungono a volte le dimensioni di sassolini.  Ma come possiamo eliminare il calcare dalla lavatrice che utilizza principalmente acqua dura e piena di calcare? Anche in questo caso i nostri migliori amici  saranno l’ ACETO, il BICARBONATO e anche l’Anticalcare e una cosa che non vi aspettate, IL MAGNETE ANTICALCARE.

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La prima soluzione, con Aceto e Bicarbonato, come per l’eliminazione dei cattivi odori, è la soluzione per chi non ama utilizzare prodotti chimici. L’aceto ha un forte potere anticalcare, il bicarbonato aumenta notevolmente questo suo potere. Mettete mezzo litro di aceto bianco direttamente nel cestello vuoto della lavatrice, e , dopo aver indossato i guanti, fate fare un giro al cestello. Chiudete poi il cestello. Adesso realizziamo una crema: mettete in un recipiente due bicchieri di aceto bianco, un bicchiere di bicarbonato, che avrà un’azione disincrostante e mezzo bicchiere di sale grosso, che avrà un’azione brillantante. Mescolate il tutto e poi versatelo nel cassetto del sapone. A questo punto basterà dare il via al lavaggio a 60 gradi. Ricordate di non mettere insieme all’aceto il detersivo altrimenti l’azione acida dell’aceto e quella basica del detergente si annulleranno.

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L’ANTICALCARE

“La lavatrice vive di più con…” eh si, ma qual è il problema di questo prodotto oltre al costo elevato considerando che dovremmo utilizzarlo ad ogni lavaggio?  Questo prodotto è un rallentante del problema, cioè diluirà il problema nel tempo, quindi la lavatrice vivrà di più, ma sarà comunque attaccata dal calcare perché l’anticalcare andrà via con il primo risciacquo e, non essendo più presente alla fine del lavaggio il calcare si formerà lo stesso, meno, ma lo stesso. In più i detersivi contengono già piccole dosi di anticalcare sufficiente per la prevenzione ordinaria delle incrostazioni. Un altro metodo per un lavaggio una volta al mese è  mettere una bottiglia di anticalcare nella lavatrice, lasciare agire per un’oretta, girando di tanto in tanto il cestello (dopo aver messo i guanti!) e mandare il lavaggio a 60 gradi.

 

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IL MAGNETE ANTICALCARE

Cercherò di spiegarlo in maniera semplice, se volete approfondire cliccate su “come funzionano i magneti anticalcare”. Avete mai sentito qualcuno lamentarsi perché la sua acqua è troppo dura? Ma che significa essere serviti da un’acqua troppo dura? Nell’acqua, normalmente, sono disciolti in varie quantità degli ioni di calcio e di magnesio che sono i così detti Sali duri ( è normale e non è pericoloso). Quando l’acqua viene riscaldata (tanto che chi fa lavaggi a basse temperature non ha problemi di calcare) i Sali duri precipitano ( la precipitazione si può spiegare così: mettete delle particelle nella soluzione, loro si aggrappano alle altre e diventando pesanti vanno sul fondo ) sotto forma di cristalli e legandosi insieme formano il calcare. Il magnete anticalcare costringe l’acqua a passare nel filtro che ha al suo interno un forte campo magnetico, questo campo dissocia (separa) le molecole dei Sali duri (ioni di calcio e magnesio) trasformandoli in polvere tipo talco, che si chiama Argonite, che rimane sospesa e non si deposita, evitando quindi la formazione del calcare. Quello che c’è all’interno di questo filtro sono dei magneti  che resistono ad alte temperature e all’acqua, quindi una volta installati non ci sono costi di manutenzione , come invece accade per gli addolcitori di acqua ad osmosi inversa. Il costo non è proibitivo, considerate che si trovano a partire da 10€ e che il prezzo medio si aggira intorno ai 30€. Se vivete in zone con acqua particolarmente dura credo che potreste tenerlo in considerazione. Unica pecca  è la possibilità che  nel corso di molto tempo si possa accumulare il ferro presente nell’acqua e quindi andrà disotturato dal ferro , ma è una situazione davvero molto rara.

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Il magico mondo della lavatrice: Aiuto, la mia lavatrice puzza!

LA CAUSA DEL CATTIVO ODORE             

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Quando vi siete conosciuti era brillante ed aveva quel meraviglioso profumo di nuovo e di pulito, quando la aprite oggi, invece, puzza. Ma che succede alla vostra lavatrice?  Non vi preoccupate, è un problema comune a molte lavatrici di ultima generazione,  soprattutto se lavano i capi a basse temperature ( sotto i 40 gradi).  Cerchiamo di capire innanzitutto perché la nostra lavatrice emana cattivo odore. Di solito questo accade quando le colonie di batteri che si formano all’interno della macchina sono tante e creano la muffa, è lei la principale responsabile del cattivo odore. Dovete considerare che con le  basse temperature i batteri non muoiono, anche se usate degli antibatterici di qualità, che sono studiati per avere una maggiore efficacia quando la temperatura dell’acqua sale. Non è necessario spendere soldi per prodotti miracolosi, non lasciatevi ingannare dalla pubblicità, basteranno poche dritte e tutto si risolverà in maniera facile e veloce. Ricordatevi di non trascurare la pulizia di questo elettrodomestico, perché lavaggio dopo lavaggio, lo sporco ed i residui dei tessuti  e dei detersivi tenderanno a formare dei depositi maleodoranti e la lavatrice faticherà sempre di più a svolgere il suo compito al meglio.  Se come me fai tutte lavatrici a pieno carico, il fine settimana devi prenderti un po’ di tempo per curarne la pulizia.

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LA SOLUZIONE 

Dopo quel che vi ho detto fino ad ora, la soluzione sono certa che l’avete già in mente, fare un lavaggio a 90 gradi con uno dei prodotti battericidi per eccellenza, la candeggina. Se amate i prodotti naturali un ottima alternativa è costituita dall’aceto di vino bianco (se avete la lavatrice nuova o appena pulita sfruttate l’aceto di sidro di mele che è acido al 5%, quindi non danneggia nessuna parte della lavatrice e laverà via ogni odore) mischiato al bicarbonato ( il bicarbonato aggiunto all’aceto potenzia l’effetto sgrassante dell’aceto).

COME PROCEDERE

La lavatrice deve essere ovviamente vuota, senza panni, e non dovrete aggiungere detersivo.  Prendiamo un bicchiere di plastica di aceto o di candeggina e uno di sale grosso o bicarbonato (riempite metà bicchiere con il bicarbonato e metà con acqua calda e girate, poi mettetelo nella vaschetta così da evitare residui in vaschetta) e versiamo tutto nella vaschetta del sapone, poi facciamo partire il lavaggio a 90 gradi ( o comunque sopra i 60 Gradi). Lasciatelo finire e vedrete che la vostra lavatrice sarà profumata e debatterizzata. Se la lavatrice è in uno stato terribile una soluzione drastica è versare 1 litro di aceto bianco e un bicchiere di bicarbonato di sodio. Un’altra dritta è quella di lasciare  lo sportello aperto fino a quando il cestello non è completamente asciutto ( oppure asciugarlo con un panno), e una volta al mese potete imbevere un panno con una miscela di acqua calda e bicarbonato (riempite metà bicchiere con il bicarbonato e metà con acqua calda e girate) e poi passate il panno sulle guarnizioni così da eliminare eventuali residui ed igienizzare la guarnizione. Indossate SEMPRE i guanti durante queste operazioni o vi ritroverete ad avere le mani di un contadino di 90 anni.

MEGLIO I SAPONI LIQUIDI O IN POLVERE?

Un altro consiglio per evitare cattivi odori è utilizzare saponi liquidi e non in polvere, questo perché i detersivi in polvere fanno difficoltà a sciogliersi e quindi lasciano residui che tenderanno a creare muffe ( se proprio amate i detersivi in polvere provate a prendere in considerazione l’idea di diluirli con l’acqua prima di inserirli nel cestello, così da diminuire il rischio residui). Una volta al mese smontate la vaschetta del sapone e lavatela così da eliminare gli eventuali residui.

Ogni quanto va fatto questo trattamento? Cicca qui per andare nella sezione “come organizzare le pulizie di casa – metodi e tempistiche”.

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Il magico mondo della lavatrice: Come pretrattare i capi

 

COSA CI SERVE PER PRETRATTARE?

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Per questa missione serve, in base alle macchie e al vostro gusto, Detersivo per i piatti, Percarbonato di sodio, sgrassatore, smacchiatore, candeggina, sapone di marsiglia.

Succede continuamente, non è grave e ne potete uscire in pochissimo tempo, la vita è così, ci si sporca e ci si macchia, e per fortuna viviamo nel XXI secolo ed esistono tantissimi prodotti e tante dritte per togliere anche la macchia più ostinata.

I casi sono due: 1) Avete tirato fuori i panni dalla lavatrice e vi siete accorti che uno è rimasto macchiato. In questo caso prendiamo il panno ancora umido, lo pretrattiamo e rilaviamo il panno in lavatrice. L’importante è che  non facciate asciugare e poi stiriate la macchia, perché una volta stirata è fissata per sempre. 2) Avete visto la macchia prima di fare il bucato. Bravi, vuol dire che avete controllato.

In entrambe le situazioni è sempre meglio pretrattare la macchia, che sia di sugo, di vino, di sudore ed è sempre meglio pretrattare le ascelle delle magliette e i colli, così da eliminare aloni e tracce residue. Le tecniche ed i rimedi sono tanti e variano in base al tessuto da trattare.

E ADESSO SMACCHIAMO

Mettete i guanti, prendete la vostra bacinella e il capo da smacchiare, cospargete con lo smacchiatore (di seguito gli smacchiatori da utilizzare in base al tessuto) la macchia ed inumiditela con acqua tiepida. Strofinate leggermente la macchia per farlo penetrare nelle fibre , lasciate agire 10/20 minuti e poi mettete in lavatrice. In alternativa mettete il panno dentro una bacinella con acqua calda in ammollo anche per 24 ore  così da permettere la disgregazione della macchia e poi risciacquate bene e mettete il panno smacchiato in lavatrice. Et voilà, la macchia è sparita! Se la macchia è veramente difficile da gestire, clicca qui per “togliere le macchie impossibili”.

CAPI BIANCHI (NO LANA E SETA)

Candeggina o Percarbonato di sodio? Normalmente per i capi totalmente bianchi si utilizza la candeggina (costo da 0,50€/lt a 2€/lt), che però presenta degli inconvenienti. Scolorisce ed indebolisce i tessuti e certo non è eco-friendly. In alternativa il percarbonato di sodio ( costo 5€/kg si compra online o nei negozi bio), sbianca, schiarisce i capi ingrigiti, e funziona anche a basse temperature. Non rovina i tessuti ed è ottimo anche perché migliora il lavaggio in presenza di acque dure. Ovviamente ci sono molti prodotti commerciali smacchianti, quindi potete scegliere anche uno di questi, perché poi ognuno si trova bene con un prodotto specifico. Ne esistono liquidi o in polvere.

CAPI INGIALLITI

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Facciamo una miscela di bicarbonato e sapone di marsiglia in scaglie e strofiniamo la parte ingiallita, prendiamo il capo ed immergiamolo in acqua calda aggiungendo 1 bicchiere di bicarbonato e uno di scaglie di sapone di marsiglia e lasciamo in ammollo per almeno 1 ora. In alternativa mettiamo in ammollo in una bacinella nella quale versiamo 2 lt acqua fredda, mezzo bicchiere di sale grosso e uno di aceto bianco e lasciamo in ammollo per almeno 6 ore.

 

 

 

 

CAPI PUZZOLENTI

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Per gli odori sgradevoli esistono due prodotti miracolosi, il primo è l’ammoniaca, che per quanto abbia un forte odore, toglie tutti i cattivi odori dai capi e dai tessuti. Sui capi in cotone o colorati resistenti, prendete il capo in questione, riempite la bacinella di acqua ( 10 Lt di acqua e 1 lt di ammoniaca) e lasciate i capi in ammollo per almeno 3 ore, tranquilli non rovina i colori. Una volta passate le tre ore, strizzate i capi e sulle parti particolarmente puzzolenti spruzzate lo sgrassatore di marsiglia e strofinate bene ed abbondantemente, strofinate con le mani così da far fare la schiuma e poi dritto in lavatrice. L’alternativa non chimica è l’aceto, potete sostituire l’ammoniaca con l’aceto bianco per eliminare l’odore e rendere anche i capi morbidi.

 

 

CAPI DELICATI

Sapone per i piatti o sapone di marsiglia? I capi delicati vanno salvaguardati, quindi sempre meglio utilizzare prodotti naturali e detergenti neutri. Il sapone per i piatti si utilizza solo su piccole macchie ( più piccole di una moneta da 10cent). Per macchie più grandi si utilizza il sapone di marsiglia.

Il sapone di marsiglia si compra a pezzo. Per utilizzarlo inseritelo in una calza di spugna bianca rovesciata, chiudetela con un nodo, inumidite  e strofinate . Per le macchie di unto (clicca qui per saperne di più) potete mettere direttamente sulla macchia una goccia di detersivo per i piatti ( ne basta una piccola quantità per evitare la formazione della schiuma) oppure lo sgrassatore ( senza candeggina).

CAPI SCURI

Le macchie di deodorante si trattano con una miscela di alcol e aceto bianco messi in parti uguali e si lascia agire per minimo un’ora.

CAPI DI LANA

Alcuni capi in lana non li potete lavare in lavatrice, quindi leggete l’etichetta. Pretrattare prima di tutto la zona ascellare spruzzando aceto bianco puro e lasciare agire almeno 30 minuti. Le macchie possono essere tamponate con un cotone o tessuto insaponato con sapone di marsiglia. La lana bianca può essere pretrattata anche con dell’acqua ossigenata 40V (l’acqua ossigenata va usata con parsimonia e mi raccomando, dopo risciacquate bene altrimenti il capo ingiallisce. Non passate il ferro da stiro dopo questo lavaggio altrimenti il capo si buca!

Sulla lana non si usa: soda solvay, bicarbonato, detersivo in polvere (tranne se specifico per la lana), sapone che non sia il vero marsiglia.

FINE DEL PRETRATTAMENTO

A questo punto potete lavare in lavatrice con il lavaggio indicato in etichetta. Se il capo non si può lavare in lavatrice prendete la bacinella e riempitela con acqua tiepida e detersivo/sapone di marsiglia. La lana non si strofina energicamente, ma va mossa delicatamente . Lasciatelo in ammollo per 15 minuti e poi sciacquate mettendo acqua corrente nella bacinella (mettete la bacinella in doccia e lasciate scorrere acqua). Immergetelo in una bacinella con acqua e aceto (3 litri d”acqua e 1 bicchiere di aceto bianco) per 10 minuti e stendete.

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Il magico mondo della lavatrice: Come separare i capi da lavare

 

DIVIDETE PER COLORE E TESSUTO

Potete scegliere fra i cesti a 3 scomparti se avete spazio, oppure un unico cesto per la biancheria sporca.  Io a casa ho un cesto unico.  Il sabato, che per me è giorno di lavatrici, una volta rifatto il letto,  ci stendo sopra  un lenzuolo e ci metto sopra tutti i panni  e li divido in bianchi, pericolosi ed innocui.  Una volta divisi per colore e tessuto prendo il colore che laverò  per primo e suddivido l’intimo e i delicati, li pretratto e poi , una volta rigirati, li metto in una retina protettiva chiusa così da non rovinarli.

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Osservo tutti i capi per controllare se ci sono macchie da pretrattare ( tipo il trucco sulle federe dei cuscini, macchie di sugo sulla parannanza o sulle presine della cucina, o macchie sulla tovaglia).  Controllo anche le cuciture per vedere se ci sono eventuali fori, se dei bottoni si stanno staccando e in questo caso li cucio prima del lavaggio. Se siete proprio negati, lavate il capo e poi una volta asciutto portatelo a mamma o qualcuno che sa cucire. Se riuscite, tagliate con le forbici i fili più evidenti prima del lavaggio.

Controllate le tasche e svuotatele completamente mettendole al rovescio,  eviterete di perdere soldi, documenti e addirittura cellulari, ma soprattutto sappiate che se lasciate dei foglietti tipo scontrini dentro le tasche, quando la centrifuga avrà terminato vi ritroverete con le tasche piene di coriandoli.

Ricordate che gli asciugamani si lavano con le lenzuola ed i calzettoni ed i jeans perché sono fatti con tessuti spessi. I maglioni vanno in lavatrice da soli, le calze di nylon non si mischiano ad altri capi, i capi in pizzo o seta e la lingerie è sempre opportuno metterli nella retina oppure in una federa che si chiude con dei bottoni, così da proteggerli da zip, gancetti e colori.

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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi bianchi

 

Tempo fa vedevo l’arrivo del weekend come l’occasione per uscire a fare baldoria fino a tardi, per poi dormire tutto il giorno successivo. Tutto questo ora non è più possibile, non perché sia troppo vecchia per quel genere di vita, ma perché il sabato e la domenica sono diventati giorni interamente dedicati alle lavatrici. In primis perché l’energia costa di meno nei weekend e, in secundis, fare le lavatrici comporta una certa capacità organizzativa nel tenere in considerazione i tempi necessari per lavaggio, asciugatura ed eventualmente anche per lo stiro. Tutto deve incastrarsi alla perfezione affinché il lunedì mattina tutto il guardaroba sia di nuovo a disposizione.

LE TEMPERATURE OTTIMALI PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 60°: puoi sempre lavarci il cotone, gli asciugamani e i tappeti del bagno o della cucina (magari questi in una lavatrice a parte rispetto ai vestiti!).

Temperatura 90°: usala poco, può fare molti danni. Ci lavi il cotone sporchissimo o i tappeti, ma oltre ad essere un inutile spreco di soldi e per l’ambiente, i capi adeguatamente trattati (anche se sporchi) possono uscire puliti anche a 60°. °°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, bicarbonato, candeggina delicata o candeggina pura o in alternativa la mistura di limone (clicca qui per la ricetta), ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

IL BIANCO è UN CAPO SOLITARIO

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Il bianco va  sempre lavato da solo. Annoveriamo tra gli indumenti “bianchi” non solo tutti quelli di colore bianco, ma anche  quelli molto chiari come azzurro chiaro , rosa chiaro e grigio chiaro. La prima cosa da fare è separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”).  Vi consiglio di separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrete lavare a mano. A questo punto dovrete fare attenzione ai prodotti da utilizzare (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”).  Per lavare i bianchi e renderli splendenti c’è un prodotto del quale non si può fare a meno, il Bicarbonato.

Una volta che avrete tutti i panni bianchi davanti dovrete dividere l’intimo, slip e calzini ( mi raccomando gli slip, ma soprattutto i calzini non vanno messi in lavatrice appallottolati, ma vanno distesi e sgrullati da eventuali residui, pelucchi o sporco che si è attaccato e vanno pretrattati sul tallone e sulla pianta , clicca qui per “come pretrattare i capi”)  e i delicati da una parte e, una volta pretrattati, li inserirete nella “retina per lavare i capi intimi” (se non l’avete procuratevene almeno due, il costo va dai 3 ai 7€, potete trovarla su internet).

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Adesso sgrulliamo e controlliamo i capi più grandi per evidenziare eventuali macchie che andranno pretrattate prima di essere messe  in lavatrice.  Visto che parliamo di bianchi sicuramente useremo la candeggina, mi raccomando non vi venisse mai in mente di mischiare candeggina ed ammoniaca perché queste due sostanze unite creano gas tossici! Adesso mettiamo tutti i panni nella bacinella di plastica da bucato ed andiamo verso la lavatrice.

La bacinella: Un’alleata preziosa in molte occasioni

 

 

METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE

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Posizioniamo i panni. Cercate di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette, nei casi più seri usate dei prodotti antimacchia. Lavate sempre al rovescio gli indumenti con ricami, applicazioni in paillette e stampe onde evitare che si rovinino a contatto con gli altri capi da lavare.

 

 

COME IMPOSTARE LA LAVATRICE

Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non venire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblo ed andrete a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e tre tappi se è completamente pieno. Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta, di norma quella più piccola a sinistra. Create adesso la mistura di candeggina.

Ricetta: dentro un recipiente mettete  2 bicchieri di acqua, 3 tappi di detersivo pieni di candeggina ( la candeggina pura solamente se avete messo i capi totalmente bianchi, altrimenti se ci sono anche gli azzurri, i rosa ed i grigi chiari dovete usare la candeggina delicata!) e due cucchiai di bicarbonato.

Se non volete utilizzare la candeggina per disinfettare i vostri capi, potete utilizzare il succo di limone. Ricetta mistura al limone: Succo di due limoni aggiunto a due bicchieri di acqua, possibilmente distillata, e 2 cucchiai di sale grosso. Grazie alle sue proprietà il succo del limone disinfetta e lascia pure un profumo piacevole.

Scegliete  il tipo di lavaggio, io lavo i bianchi a 40/50 gradi, anche perché con temperature troppo alte c’è il rischio che ingrigiscano ed a meno che non siano veramente molto sporchi non è necessario cuocerli. Se mettete anche lenzuola ed asciugamani, sarebbe meglio effettuare il lavaggio dai 60 ai 90 gradi ( mi raccomando controllate sulle etichette di poter lavare tutti i capi a 60 gradi altrimenti li butterete! ).

Il ciclo normale di lavaggio è il numero 3 se fai i 60 gradi e il 2 se fai i 90. Preimposta la centrifuga al massimo così da avere i panni più asciutti possibile ( controlla le etichette, ma normalmente se puoi lavarli a 60 gradi puoi anche fare centrifuga massima).

Siete pronti per avviare la lavatrice. Appena inizia a tirare l’acqua dentro, versiamo nel cassetto la nostra mistura. Un consiglio Extra per avere capi bianchissimi: una volta che la lavatrice arriva al ciclo di lavaggio in cui tiene per un po’ i panni a bagno in ammollo, spegnila e tienili in ammollo per almeno 4 ore, poi riaccendi la lavatrice e fai proseguire il ciclo di lavaggio.

Una volta arrivata alla centrifuga il tuo ciclo è finalmente terminato! Attendi che la lavatrice si spenga, apri l’oblo e voilà! I tuoi panni sono pronti per essere stesi! Ricordate di non lasciare i panni in lavatrice, altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendeteli entro 12 ore.

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Come scegliere la lavatrice dei vostri sogni

 

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Una volta andati a vivere da soli, l’elettrodomestico al quale non volete rinunciare è la lavatrice. Prima di imparare ad usarla, dobbiamo essere in grado di sceglierla con criterio, infatti non tutte le lavatrici sono uguali. Eccovi qualche consiglio per scegliere la marca e il modello che meglio può soddisfare le vostre esigenze.

 

 

 

SCEGLIAMO LA MARCA IN BASE ALL’ASSISTENZA CHE CI VIENE OFFERTA

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Non fate come le vostre nonne che “se non è Ariston non lava bene”, ormai in questo mondo estremamente globalizzato, ci sono una infinità di marche valide fra le quali scegliere. Concentratevi piuttosto sul modello. Per la marca, l’unica dritta è quella di sceglierne una con il centro assistenza vicino casa e che sia contattabile e accessibile ( evitiamo marche che hanno call center aperti dalle 8:00 alle 12:00 solo i giorni dispari e se non piove, e che parlano solo turco). Vi dico questo perché la lavatrice si potrà rompere, è normale ed avere l’assistenza vicina, non costosa e italiana è fondamentale.

CERCHIAMO DI CAPIRE LE CARATTERISTICHE TECNICHE

Eccoci di fronte alle tanto temute due paroline che ci invitano spesso a chiedere aiuto ai maschietti. Cosa sono le caratteristiche tecniche? Da fuori le lavatrici sembrano tutte uguali, bianche, con un oblò, ma dentro nascondono un mondo misterioso. La prima cosa da considerare è la grandezza dell’oblò, più è grande e più è comodo inserire la biancheria. La seconda è la velocità di centrifuga, più va veloce più i panni usciranno asciutti. Altra cosa fondamentale è la capacità di carico : se il carico è inferiore agli 8Kg scordatevi di lavare le coperte ed i piumini a casa, più la capacità di carico è alta più potrete lavare a casa senza dover spendere soldi in lavanderia o al self-wash. Non vi preoccupate se siete soli in casa e pensate che 8kg siano troppi. Ormai le nuove lavatrici sono provviste di regolazione automatica, cioè se carichi la lavatrice con 2kg di panni il consumo sarà per quei due kg e non per 8! Altra caratteristica da non trascurare è il consumo energetico: una classe AAA eviterà alla vostra bolletta di schizzare alle stelle, vi consiglio di controllare il vostro piano tariffario energetico. Io ho il consumo ridotto il sabato e la domenica e dopo le 19:00, quindi faccio le lavatrici in orari stabiliti, ma risparmio un bel po’. Che cosa sono le A++++ ? Ogni + aggiunta dopo la A, corrisponde ad un minor consumo, ma attenzione perché ad ogni + il costo sale di molto e molte volte non conviene prendere quella più costosa perché per ammortizzare i costi ci vorrebbero anni.

Terminiamo con una caratteristica che molti tralasciano, la rumorosità: c’è davvero bisogno che vi dica quanto sia fastidiosa una lavatrice super rumorosa? Non potrete mandarla la notte, ne mentre siete a casa e volete rilassarvi davanti alla tv.

QUANTO DEVO PAGARE LA LAVATRICE?

Se siete soli o siete in due e fate una media di 2/3 lavatrici a settimana potete pensare ad una lavatrice economica (200/300€), però queste montano motori elettrici a spazzole. Sono motori molto rumorosi durante la centrifuga, come quando parte un aereo per capirci e durano in media 2000 lavaggi, e voi siete sui 150 lavaggi annui. Se, invece, le lavatrici che fate sono più di 4 a settimana, classico delle famiglie numerose o con pargoli, non va bene la lavatrice economica (entro i 300€ ), meglio quelle con motori inverter che sono molto più silenziose e più affidabili. Una economica, dati i molti lavaggi morirebbe in breve tempo, quelle inverter sono garantite per 10 anni, meglio non rischiare no?

DOVE METTO LA LAVATRICE

Normalmente si mette in balcone, ma dovete considerare che deve essere in un posto che non dia fastidio a voi ed ai vostri vicini. Se avete il balcone che dà sulla camera da letto dell’inquilino del piano di sotto, meglio metterla in cucina. Se in casa non avete spazio, ma non potete metterla all’esterno, esiste una tipologia di lavatrice che si chiama a carica dall’alto. La utilizza chi ha problemi di spazio perché, appunto, caricandosi dall’alto non necessita che davanti alla lavatrice ci sia lo spazio per aprire lo sportello. E’ una soluzione ottima anche per chi soffre di mal di schiena e non ce la fa a chinarsi, anche se molti risolvono il problema mettendo la lavatrice su un ripiano in cemento ad un metro da terra e sotto ci ricavano pure lo spazio per mettere i saponi. Personalmente quella con la carica dall’alto non la consiglio, a meno che proprio non abbiate seri problemi di spazio. Tra le varie cose questa lavatrice ha il difetto di far aprire lo sportellino superiore ogni tanto durante il lavaggio e bloccare il cestello, in più rispetto a quella normale non si può pulire la guarnizione che va sostituita.

COS’E’ LA LAVASCIUGA?

Quando ero piccola pensavo che fosse un’invenzione di mia nonna, che chiamava così la lavatrice, in realtà la lavasciuga è una lavatrice con l’asciugatrice integrata. Anche in questo caso sono scettica, quindi mi sento di non consigliarvela perché prima di tutto avere due macchine in una significa avere il doppio delle possibilità che si rompano e di norma si creano sempre più problemi, in più non puoi effettuare lavaggi a pieno carico perché l’asciugatrice non li regge.

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