MOTIVAZIONALI

Il potere immenso di una risata

Ricordate lo splendido film del 1998 Patch Adams con l’immenso Robin Williams nei panni del dottore che introdusse per la prima volta la risoterapia nel mondo della medicina?

“La buona salute è una questione di risate” cit. Hunter Patch Adams

Per chi se lo fosse perso, vi invito a recuperarlo, per vivere un connubio di emozioni contrastanti nel giro di pochi minuti l’una dall’altra. Piangerete e riderete tanto, ma in fondo sono entrambe pratiche salutari.

Ridere fa rendere meglio nel lavoro

Una sana risata è un toccasana per la mente e per il corpo, soprattutto se condivisa con altre persone, che siano amici di vecchia data o semplici sconosciuti.

Molte aziende fanno frequentare ai propri dipendenti dei workshop della risata, basati non solo sul racconto di situazioni comiche e paradossali che inducono al sorriso, ma soprattutto su sessioni di risate indotte che servono ad allentare tensioni e stress accumulati.

Il risultato è incredibile. I dipendenti si sentono molto più motivati e rendono in media il 30% in più nelle successive ore di lavoro.

Perché ridere fa bene alla mente?

1)Come abbiamo accennato in precedenza, ridere riduce i livelli di stress, ci ricarica e ci fa essere più efficienti durante la giornata.

2)Per quanto tu possa essere triste e ansioso, quando ridi dimentichi tutto e ti senti più leggero.

3)Ridere ti permette di essere più lucido e di guardare alle situazioni apparentemente irrecuperabili da un’altra prospettiva.

Benefici per la salute fisica

  1. Ridere di gusto ossigena il cervello e fa entrare in gioco le endorfine che donano all’istante una sensazione di benessere e di rilassatezza.
  2. Ridere migliora l’ossigenazione e la circolazione sanguigna, previene le patologie cardiovascolari e gli attacchi di cuore.
  3. Ridere dona al nostro corpo una maggiore resistenza alle malattie in quanto aumenta gli anticorpi che combattono le infezioni.
  4. Ridere rilassa non soltanto la mente, ma anche i muscoli del corpo, come un massaggio che protrae i suoi effetti anche dopo la fine della risata.

Dopo una risata il pianto

Quante volte vi sarà capitato di ridere talmente tanto da arrivare addirittura a piangere?

Le lacrime contengono encefalina, un neurotrasmettitore che contribuisce ad alleviare il dolore. Le endorfine e l’encefalina insieme determinano una specie di anestesia che ci permette di sopportare anche notizie drammatiche o dolori fisici acuti.

Può accadere anche l’inverso. Nel caso di un lutto che non venga accettato subito, capita di passare da una risata amara fino ad un pianto singhiozzato.

La giornata mondiale della risata

Il World Laughter Day si celebra la prima domenica di maggio (quest’anno il 5) fin dal 1998.

L’idea venne al medico indiano Madan Kataria, l’inventore dello yoga della risata, una pratica basata sulla risata autoindotta.

La giornata ha lo scopo di sensibilizzare le persone sull’enorme potere della risata, che non può guarire da sola una grave malattia, ma può contribuire a sconfiggerla insieme alle cure canoniche.

http://www.yogadellarisata.it/home/eventi/giornata-mondiale-risata/



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La regola d’oro per rimediare ad un errore in amore

 

Quando sei innamorato un’intensa sensazione di felicità, di esaltazione e di angoscia ti scombussola tutto.

E’ piuttosto probabile, soprattutto all’inizio, commettere qualche errore con la persona che si vuole conquistare. Magari, presi dalla foga dell’innamoramento, e dalle farfalle che alcune volte dallo stomaco passano alla testa, ci lanciamo in un sms inadeguato, una chiamata ad un orario improponibile o una battuta di troppo per poi, dopo aver chiesto a Dio di ucciderci per la vergogna, e dopo non essere morti, tentare di recuperare mandando un secondo sms, dicendo qualcosa in più o facendo una seconda battuta di “recupero”.

Per fare un esempio calcistico che renda l’idea: pensate ad un arbitro che commette un errore, regalando un rigore ad una delle due squadre. Può scattare un meccanismo pericoloso nella sua testa che lo porterà a compensare la decisione sbagliata in precedenza, commettendo altri errori a favore della squadra precedentemente danneggiata.

Questo ci fa capire che spesso, quando agiamo per recuperare qualche mancanza, rischiamo di causare danni peggiori. Se commettiamo un errore non dobbiamo pensare di dover mettere necessariamente delle “toppe”. Dobbiamo solo lasciare che l’errore perda di intensità ed importanza. Come? Esiste nella vita, qualcosa che è equivalente ad una gomma da cancellare. Che cos’è? Il TEMPO.

Se sbagliate con la persona che volete al vostro fianco, evitate di andare in iperventilazione e di correre subito ai ripari convinti che sia l’unico modo per salvare la relazione. Attendete che l’intensità emotiva del vostro errore cali.  A poco a poco a entrambi sembrerà meno importante e meno drammatico. Ve ne dimenticherete senza rendervene conto.

Ovviamente non tutti gli errori possono essere recuperati in questo modo. Se avete offeso la persona amata sarà bene chiedere scusa. Per molte altre situazioni, prima di fare un altro passo, chiedetevi se state agendo in base ad un piano ben preciso o solo perché presi dalla troppa foga di recuperare. Come si dice: “Troppe toppe fanno strappare il vestito”.

Per il resto in bocca al lupo!

Abbiate il coraggio di osare e di sbagliare,  e viva “l’Amore, che muove il sol e l’altre stelle”. Se così è, un motivo ci sarà.

Ek.

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Buoni propositi per il nuovo anno. Non abbiate paura di sognare!

L’ultimo giorno dell’anno porta via con se fatiche, gioie, dolori, successi e insuccessi dell’anno passato. L’anno è finito.
Com’è andata è andata, la partita è chiusa e non ci dobbiamo pensare più. Nei primi giorni dell’anno si è soliti stilare la lista dei buoni propositi. Non so bene perché, sarà per il mio carattere iperattivo, ma io stilo liste di buoni propositi più volte l’anno, alcuni sono brava a mantenerli come la palestra, altri li rimando alla lista successiva.

Gennaio porta con se grandi aspettative e speranze, il motivo è che ci sentiamo tutti più consapevoli e più grandi? O forse che più cresciamo più ci conosciamo, e più impariamo ad amare i nostri pregi ed i nostri difetti, ma soprattutto ad amarci ed a capire cosa vogliamo davvero?
Con noi cambiano i nostri desideri, le nostre aspettative, le nostre liste.
Le reazioni che generano le liste passate sono fondamentalmente 2, un sorriso o tanta rabbia. Un sorriso, se quel punto si è realizzato o modificato positivamente, rabbia se è stato un fallimento.

Oggi vorrei condividere con voi la mia lista, questo perché spero possa da un lato ispirare e dall’altro non far sentire solo chi pensa di aver tante cose ancora in sospeso da realizzare. La vita è lunga e ce ne saranno di nuovi sogni e nuovi viaggi.

Stilare la lista.
Il foglio era veramente troppo grande e bianco sul pc, allora la prima cosa che ho fatto è stata scriverla su un pezzo di carta , la famosa “brutta”. E’ stato importante per scrivere di getto, senza pensare troppo a tutto quello che volevo realizzare o migliorare. Se puoi pensarlo puoi farlo!
Una volta letta ( ed aver riso per gli eccessivi propositi ai quali avrei dovuto mettere troppe clausole) ho sfoltito la lista, rendendola realizzabile e fattibile, ma soprattutto dando delle priorità ai propositi che veramente voglio realizzare.
Ed eccoli lì, tutti davanti a me, i desideri che vorrei realizzare nel 2018.

Essere la migliore testimone del mondo: Mia sorella, la mia migliore amica, la mia complice, si sposa. Sono emozionata e preoccupata, perché essere la testimone per me è un ruolo di grande responsabilità ed il mio primo proposito è essere presente e di supporto sempre, cercando di essere la migliore testimone e  la miglior sorella del mondo per lei.

Guardare meno i social: Toccare più le persone del mio telefono! Questa è una grande sfida, con i social ci lavoro, quindi non posso esimermi dall’utilizzarli. Ma utilizzarli per lavoro è l’unica opzione che accetterò. Basta guardare profili di persone che vivono vite apparentemente perfette e mi fanno sentire inadeguata. Basta soprattutto perdere tempo a guardarle invece di stare con i miei cari.

Bere meno Coca Zero: Questo è il più difficile di tutti, ma mi sono accorta che ne bevo una quantità sempre crescente, complice lo stress ed il fatto che non bevendo caffè mi convinco che ne ho bisogno per assumere caffeina.

Lavoro: Voglio impegnarmi ancora di più per raggiungere gli obiettivi lavorativi prefissati. So che ci saranno dei momenti down, quando ci sono degli obiettivi che contano molto per noi, credo sia normale avere dei momenti di sconforto caratterizzati da pensieri come“ non ce la farò mai” o “ ma che avevo in in mente ?” Ma non dovrò mollare! E nemmeno voi, quando avrete questi momenti pensate al perché quel giorno avete deciso di mettervi in marcia, stampatevi in testa la motivazione che vi ha spinto ad iniziare ed andate sempre avanti!

Viaggiare di più: Il tempo, questo amico così sfuggente che mi scivola via veloce tra le mani, altro buon proposito è trovarne per viaggiare di più.

Avere molta pazienza e forza con la casa nuova: Chi mi segue sa che stiamo cambiando casa, i cambiamenti da sempre sono per me fonte di stress, come per molti del resto. Tutti amiamo restare nella zona di comfort, sul nostro comodo vecchio cuscinone, piuttosto che cambiare posto anche se con un bel cuscino nuovo, più grande, pulito e profumato. Ci arrampichiamo su mille specchi fatti di scuse. E se il cuscino nuovo mi fa venire il mal di schiena? E se la posizione del nuovo cuscino non mi piace? Magari consulto il feng shui. E se non trovo parcheggio per il cuscino?

Le prime settimane sul cuscino nuovo piangiamo perché vogliamo tornare al vecchio, comodo e logoro cuscino, che conosciamo per i suoi pregi e i suoi difetti. Ecco, io so che andrà così, ma il mio buon proposito è abbandonare le vecchie abitudini con un po’ di leggerezza, perché come dico sempre “non siamo alberi” e possiamo cambiare nido senza farne una tragedia. Vi farò sapere quante lacrime verserò.

Dire sì alle difficoltà sarà il proposito più importante, saranno tutte esperienze dalle quali imparare per andare sempre avanti fino alla meta e fare di questo 2018 un anno indimenticabile.

Con l’augurio che la vostra lista dei desideri vi lasci solo sorrisi e nemmeno un po’ di rabbia, vi salutò per l’ultima volta da questo 2017, e che il 2018 sia un anno ancora migliore del precedente.

Auguri a tutti!

Con affetto

EK

 

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Cosa è veramente importante? Solo sovrappensiero possiamo capirlo

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Ehi, mi ascolti o sei sovrappensiero?

Sovrappensiero è un luogo sereno nel quale ci rifugiamo il più delle volte quando abbiamo bisogno di staccare la spina. E’ un luogo dove si può andare sempre, senza mai allontanarsi.  

Sovrappensiero è un luogo bellissimo. Quante volte, seduti ad una scrivania, tenendo una matita tra le mani, ci capita di guardare fuori dalla finestra o di fissare un punto e di colpo eccoci lì, dentro il sovrappensiero?

Nel mio, la maggior parte delle volte, c’è una spiaggia calda, il mare, giochi, scherzi e risate, passeggiate a piedi nudi sulla sabbia oppure su un prato verde con il mio cane.

Ma di cosa abbiamo bisogno?

Finiamo nel sovrappensiero perché il mondo reale ci mette sotto pressione, ci stressa, non ci rendiamo conto che la nostra realtà ( si perché non in tutti i paesi si vive pensando solo a lavorare) è molto complicata. Pensate  alle epoche precedenti, all’uomo moderno è richiesto uno sforzo enorme. C’era un epoca in cui potevi governare il paese senza saper nemmeno leggere e scrivere, oggi è richiesto saper parlare varie lingue, leggere, scrivere, essere digitalizzati, ricchi di nozioni, e molto del nostro tempo viene impiegato per imparare come funzionano gli strumenti che dovremo usare. Tutto il tempo che risparmiamo grazie alla tecnologia lo impieghiamo per imparare altro. Passiamo molto tempo in simbiosi con le tecnologie (soprattutto nelle nostre auto e con i nostri smartphone), ma poi sogniamo luoghi lontani.

Perché?

Non assecondando più i ritmi e le regole della natura, siamo sempre presi nel girare tra tanti impegni, senza avere mai la possibilità di soffermarci veramente ed a fondo su uno in particolare.

Che fare allora? Se capitiamo nel meraviglioso mondo del sovrappensiero, ci si potrebbe fermare ogni tanto e chiedersi: “Ma tutto quello che faccio è veramente importante per me? C’è qualcosa che posso organizzare meglio, o qualcosa che posso eliminare dalla lista dei miei impegni? Qual è il vero motivo per cui non riesco mai a fermarmi un momento?”

Pochi giorni fa ho incontrato una mia vecchia amica ed abbiamo finito per fare tardi. Le ho chiesto scusa “ quando ci vediamo ti faccio fare sempre tardi” E lei ha risposto: “Oh no, parlare con un’amica non è tempo sprecato, è il resto del tempo che è sprecato”.

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