VADO A VIVERE DA SOLO

Cucinare la pasta a regola d’arte

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La prima volta che ci troviamo davanti ai fornelli per cucinare la pasta, ci rendiamo conto che non è proprio facile, veloce ed intuitivo come lo fa sembrare la mamma a casa. Il sale si mette nell’acqua fredda o calda? Quanta acqua va nella pentola? Come abbino la pasta al sugo? Il coperchio va messo? Uso il timer per scolarla o la assaggio come fa mamma?

PROVATE  MARCHE DIVERSE 

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Partiamo con ordine. Siete andati a vivere da soli, avete imparato a fare la spesa, e vi siete sicuramente accorti che la pasta ha un prezzo che oscilla dai 0,30 euro fino anche ai 2,00 euro al 1/2 kg, questo perché quando alcuni dicono “c’è pasta e pasta” non dicono il falso. Non impuntatevi su una singola marca. Una pasta trafilata al bronzo, per esempio, rende sempre meglio e accoglie qualsiasi condimento alla perfezione, la pasta di grano duro e quella di grano tenero sono differenti. Vi consiglio di provare più marche. A me piacciono la De Cecco e la Gragnano, ma sono gusti personali.

AD OGNI SUGO LA SUA PASTA

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Una volta scelta la marca della pasta dobbiamo pensare a come abbinarla al tipo di sugo, perché dovete sapere che i formati della pasta nascono proprio per accompagnare bene una tipologia di sugo. Per esempio la pasta lunga ( lo spaghetto, la linguina, il bucatino, la fettuccina) sta bene con sughi liquidi e/o cremosi ( amatriciana, carbonara, gricia, al pomodoro, alla norma e così via), la pasta corta è adatta a sughi poco omogenei come il ragù, la pasta a spirale sta bene con i sughi classici ed omogenei, come il sugo classico o il pesto.                                                 Adesso si sente tanto in tv una nota marca che sta proponendo la sua nuova pasta rigata, a cosa serve la rigatura e perché è importante? La pasta rigata assorbe meglio il condimento, quindi risulta più saporita. E’ particolarmente indicata per le paste al forno, dove la pasta viene cotta nel sugo. L’amido che esce dalle righe contribuisce a legare il sugo alla pasta. I veri amanti della pasta la prediligono liscia e non rigata, perché le antiche trafile erano state progettate con semplicità e si badava più alla qualità del prodotto che all’estetica. I formati di pasta rigata sono stati ideati in seguito per nascondere una qualità che andava diventando via via più scadente.  Migliore è la qualità del grano e della lavorazione e più lunga è la cottura ( quindi se volete scegliere una pasta buona, puntate a quelle con la cottura più lunga).

PASSIAMO ALL’AZIONE

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Prima di tutto scegliamo la pentola, per la pasta lunga sarà necessaria una pentola alta, la pasta non deve sporgere più di 5 cm dal bordo, mi raccomando non spezzate, non piegate e non forzate la pasta ad entrare nella pentola; per la pasta corta andrà bene una pentola alta 20 cm, ovviamente per il diametro dipende per quante persone cucinerete la pasta. La pentola da utilizzare è di forma cilindrica per la pasta lunga e tonda per la pasta corta o pasta fresca.

Abbiamo preso la pentola, adesso dobbiamo metterci l’acqua. Se possedete un depuratore d’acqua vi consiglio di cucinare con acqua depurata, la pasta verrà molto più saporita perché priva di calcare. Quanta acqua dobbiamo mettere? Il trucco è semplice, 1 litro di acqua per ogni 100 grammi di pasta, così da permettere alla pasta di muoversi bene all’interno della pentola e di riportare l’acqua più rapidamente al punto di bollitura una volta calata la pasta.

QUANDO VA MESSO IL SALE NELL’ACQUA?

Accendiamo il fuoco e copriamo la pentola con il coperchio perché con il coperchio bollirà prima. Eccoci all’argomento più discusso, quando si mette il sale nell’acqua?  Il sale ( grosso non fino) si aggiunge appena l’acqua inizia a fremere ( a fare le prime bollicine), circa 3 minuti prima di buttare la pasta , così da permettergli di sciogliersi, non prima, altrimenti  si rallenta il procedimento di riscaldamento dell’acqua e ci metterà di più a bollire. Quanto sale? 7 grammi ogni litro di acqua, ovviamente vi regolerete in base al gusto, assaggiate l’acqua, se non è abbastanza salata aumentate un pochino. Consiglio di assaggiare la pasta a metà cottura per essere certi “che sia giusta di sale”.  Con l’esperienza imparerete a dosare il sale  con il classico pugnetto. Da adesso in poi via il coperchio, la pasta non va coperta durante la cottura. Se l’acqua fa la schiuma e sta per uscire fuori basterà girare per farla diminuire, non vi impanicate. Per arginare il fenomeno potete mettere sulla pentola un mestolo di legno che fermerà l’esondazione ed abbassate leggermente la fiamma.

Pesiamo la pasta su una bilancia da cucina ( se non l’avete regolatevi mettendo la pasta cruda nel piatto fondo, considerando che crescerà del 30%) , per una persona potete mettere da 80 a 120 grammi di pasta. Buttiamo la pasta, la pasta va buttata in un colpo solo, ma lentamente altrimenti rischierete di bruciarvi con l’acqua bollente. Quando l’acqua raggiunge il bollore pieno, la pasta lunga buttatela “a Shangai”, stringetela nel pugno, portatela sulla pentola e allargate la mano facendola aprire a vortice. Aspettate un minuto, in modo che si ammorbidisca un po’, e poi aiutatela a piegarsi in un solo senso usando un forchettone di legno. Gli spaghetti non andrebbero mai e poi mai spezzati.  Leggete sulla confezione il tempo di cottura e mettete il timer a 2 minuti di meno, quando suonerà assaggiate la pasta e sentite se vi piace o se è troppo al dente attendete ancora un minuto di timer, non andate mai oltre il tempo di cottura della confezione. Ricordate che se poi volete amalgamarla con il sugo nella pentola la dovete togliere 2 minuti prima della fine della cottura, altrimenti si scuocerà. Mescolate la pasta spesso con un mestolo lungo, soprattutto la pasta corta, per evitare che si attacchi al fondo. Io non amo girare la pasta con i mestoli in legno, preferisco l’acciaio con il manico in gomma, ma è una scelta in base a come più vi piace. La pasta fresca cuoce in pochi minuti, da 2 a 4 dopo che è venuta a galla, il tempo esatto dipende dallo spessore che è variabile. I tempi di cottura della pasta fresca non all’uovo (orecchiette, trofie etc.) sono intermedi fra quelli della pasta all’uovo e della pasta secca, cioè 6 minuti circa.

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Mentre attendete che la pasta termini la cottura, preparate l’occorrente per scolarla.  Vi consiglio di comprare uno scolapasta in acciaio da inserire prima della cottura nella pentola, così da poter tirar su direttamente la pasta e tenere l’acqua della cottura che è preziosissima ( è ottima anche per sgrassare le stoviglie, fare del buon brodo, per la cottura al vapore e, perché no, per fare la pasta di sale, ovviamente utile per risottare e per aggiungere liquido se si sta seccando il vostro condimento e dovete cuocere ancora un po’ ).

Se non lo possedete, prendete un po’ di acqua di cottura e mettetela in una tazza,  posizionate lo scolapasta nel lavandino, aprite l’acqua fredda accanto allo scolapasta in modo che l’acqua non lo tocchi ( servirà per diminuire il vapore) e, dopo aver preso 2 presine e posizionate sui manici, scolatela.  Una volta scolata sarete pronti per versarla nel condimento nella padella. Non passate mai la pasta appena scolata sotto il getto del rubinetto, fermare la cottura è sbagliato, anche se dovete preparare la pasta fredda, lasciatela raffreddare in una zuppiera ( recipiente fondo e cilindrico che contiene la pasta per portarla a tavola) aggiungendo un filo d’olio così da evitare che si attacchi.

LA CHICCA FINALE

I più raffinati riscaldano molto bene la zuppiera per la pasta prima di mettercela per portarla a tavola, ed i super raffinati riscaldano anche i piatti 😉

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Asciugatrice: A cosa serve e quanto costa

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FINO A POCO TEMPO IN POCHI POTEVANO PERMETTERSELA

L’asciugatrice anche detta asciugabiancheria o dryer, è un elettrodomestico all’apparenza simile alla lavatrice,  ma che fa l’esatto contrario, cioè consente l’asciugatura del bucato in tempi molto brevi. Se ci state pensando vedremo pro e contro di questo elettrodomestico che in tanti nel nostro paese stanno comprando e che fino a qualche tempo fa era un tabù a causa dei costi eccessivi, della macchina e dei consumi.

Anche su questo in italia siamo rimasti indietro, nei paesi del Nord Europa, per non parlare degli Stati Uniti, l’asciugatrice è importante quanto la lavatrice, e nessuno si sognerebbe di farne a meno. E’ vero che da noi il clima è più  caldo e ci sono tante ore di luce, in estate il modo più veloce per far asciugare i nostri vestiti è stenderli all’aria aperta. In inverno le cose cambiano.  Avrete notato come le case di molte mamme e nonne siano invase da stendini, collocati nei posti più improbabili, dalle vasche da bagno ai termosifoni (così si asciugano i panni, ma la casa resta fredda ed umida). Chi ha la fortuna di possedere un balcone li mette fuori a stendere per giorni, coperti da una plastica dura per evitare che la pioggia renda inutile il lavoro della lavatrice. Ciò comporta che per  rimettere il vostro bellissimo maglioncino bianco dovrete attendere anche due settimane. Le stagioni sono impazzite e per quanto da noi l’inverno non sia rigido è comunque freddo e umido, condizione non ideale per far asciugare i panni, soprattutto le lenzuola e gli asciugamani.

QUALI SONO LE SUE FUNZIONI?

Ecco che da qualche anno a questa parte è arrivata in nostro soccorso l’asciugatrice, che di norma ha la stessa grandezza della lavatrice.  C’è la classica 60×60 e la salva spazio 60×45, e la capacità di carico (cioè quanti panni ci potete mettere dentro) varia da 3,5 kg a 8kg. Come per la lavatrice esiste il carico dall’alto e quello frontale e possono essere da terra oppure da incolonnare sulla lavatrice oppure da incassare nei mobili.  In più chi usa l’asciugatrice ed ha l’accortezza di togliere i panni ancora caldi, ad asciugatura finita può stirare con le mani molti capi e ripiegarli immediatamente, evitando così di stirare la maggior parte dei panni! E’ utile non solo per asciugare i panni, ma con i suoi programmi ad aria fredda è utile per rinfrescare e deodorare abiti che sono stati per molto tempo nell’armadio ed hanno preso odore della muffa. La funzione refresh permette di togliere cattivi odori dai vestiti (tipo fritto e fumo), e c’è anche il classico lavaggio a secco. Ok, abbiamo deciso che la vogliamo comprare, come la scegliamo?

Prima di tutto c’è da dire che ne esistono di due tipi:

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ASCIUGATRICE AD ESPULSIONE: 3, 2,1, lancio! Si più o meno come lanciare lo shuttle nello spazio, questa asciugatrice espelle l’umidità presente nella biancheria sotto forma di vapore. La rottura di queste asciugatrici è che dovete considerare lo spazio per il tubo flessibile per l’espulsione dell’aria e quindi poi dovrete essere disposti a praticare un foro nel muro o una presa a vetro. Quindi sconsigliato se la volete mettere in locali piccini perché altrimenti l’umidità saturerebbe la stanza facendo comparire in poco tempo la muffa sul muro. Considerate, oltre al costo del macchinario, anche il costo del tecnico specializzato per l’istallazione. Il costo per queste macchine parte da 200€.

 

 

 

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ASCIUGATRICI A CONDENSAZIONE: Queste asciugatrici non hanno bisogno del tubo flessibile aggiuntivo, perché sono dotate di un condensatore che trasforma l’umidità in acqua, il che oltre ad essere meno impegnativo sia nel montaggio che nella manutenzione, vi permetterà di tenere quest’acqua e di utilizzarla in molteplici campi essendo depurata dal calcare, quindi ottima per stirare,  per l’acquario di acqua dolce, che necessita di acqua tenera ed acida come questa e per di più essendo priva di fosfati e silicati previene la formazione di alghe. E’ ottima anche per innaffiare le piante perché è pura come l’acqua piovana ed è indicata soprattutto per piante acidofile come le ortensie e le camelie.  Potete usarla anche per  il radiatore della macchina,  per lavare i capelli (saranno molto più luminosi perché il calcare li rende opachi), per risciacquare i pavimenti dopo aver passato lo straccio con il sapone (per renderli brillanti) e così via… Ottime per ambienti non areati, e non necessitano del tecnico specializzato per installarle, basterà leggere il manuale d’istruzioni.  Il costo per queste macchine parte da 450€. In generale i prezzi delle asciugatrici variano dai 200 ai 1500 euro e questo in base a tanti fattori ( classe energetica, funzioni, rumore, dimensioni, marca), quindi vi conviene prima pensare a qual è il vostro budget. Un investimento iniziale maggiore può essere ammortizzato, a seconda del prezzo iniziale di acquisto, nel giro di due o tre anni al massimo; sicuramente vale la pena di riflettere attentamente su questo punto, un’asciugatrice è un bene dalla durata pluriennale e molto spesso un “sacrificio” economico iniziale viene ripagato con i giusti interessi.

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ASCIUGATRICI CON POMPA DI CALORE: Variante delle Asciugatrici ad espulsione, molto in voga nei paesi anglosassoni, sono quelle con il consumo più basso di elettricità. Il riscaldamento e raffreddamento dell’aria sono regolati da un compressore a gas refrigerante che produce calore per l’asciugatura e condensa l’umidità estratta dalla biancheria. Alimentate a Gas o GPL, raggiungono la temperatura molto velocemente, riducendo i tempi di asciugatura.

 

 

 

 

CAPACITà DI CARICO

Così come per la lavatrice anche per l’asciugatrice esistono diverse capacità di carico, per prima cosa dovete considerare quanti siete in famiglia. Se siete soli potete pensare di prendere quella da 4kg, ma se siete più di 2 conviene comprare quella da 8kg che  permette di asciugare anche le coperte.

QUANTO CONSUMA

Come sempre c’è un altro fattore che dovete considerare, il consumo di elettricità della vostra asciugatrice. Infatti il motivo che ha inizialmente frenato la diffusione delle asciugatrici nel mercato Italiano era non tanto il prezzo di acquisto, ma soprattutto le bollette salate che arrivavano a casa. Ma quanto consuma un’asciugatrice? Non possiamo negare che il consumo  sia elevato, ma molto dipende dalla classe energetica. Una classe B o C consumano in generale dai 3 ai 5 KW/h per un ciclo di asciugatura, mentre le classi A da 1,5 a 3 KW/h (per capirsi una classe A utilizzata 20/30 volte può costare sui 150€/annui, quindi sui 12€/mese). Perché consuma più della lavatrice? Perché al contrario della lavatrice che consuma di più solo all’inizio, mentre riscalda l’acqua, l’asciugatrice assorbe energia durante tutta la durata del ciclo.

COME LEGGERE L’ETICHETTA E CONSIGLI PER SPENDERE MENO

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Considerate che le asciugatrici di ultima generazione consumano sempre meno, comunque potete usare dei piccoli accorgimenti, per esempio far partire l’asciugatrice solo a pieno carico, far fare alla lavatrice la centrifuga massima, così da far diminuire il tempo di lavoro dell’asciugatrice. Vi consiglio di evitare temperature troppo elevate per non “seccare” troppo i vostri indumenti. Pulite regolarmente i filtri, utilizzate l’opzione “bassa tariffa”, utilizzate l’asciugatrice durante la vostra tariffazione energetica più bassa, magari impostando la partenza ritardata. Quindi, un ottimo investimento che può farvi risparmiare tempo e fatica (evitando di stendere e stirare). Ultimo consiglio, quando comprate la vostra asciugatrice sceglietene una che abbia almeno due programmi speciali per il risparmio energetico e per il trattamento dei capi delicati.

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Il magico mondo della lavatrice: Il nemico n°1 è il calcare

 

QUALI SONO I MIGLIORI ALLEATI PER COMBATTERE IL CALCARE?

Solo nel momento in cui una persona va a vivere da sola  si rende conto che sono tantissime le cose alle quali si deve prestare attenzione in casa. Le nostre mamme e le nostre nonne, quelle che possedevano la lavatrice,  hanno dovuto affrontare numerosi problemi connessi alla manutenzione di questo elettrodomestico. Le più sfortunate sono quelle che si sono scontrate più volte col demone del calcare. Magari sono nate in zone dove l’acqua è particolarmente dura, con molto carbonato di calcio, e quindi i residui bianchi sono tanti e spiacevoli e raggiungono a volte le dimensioni di sassolini.  Ma come possiamo eliminare il calcare dalla lavatrice che utilizza principalmente acqua dura e piena di calcare? Anche in questo caso i nostri migliori amici  saranno l’ ACETO, il BICARBONATO e anche l’Anticalcare e una cosa che non vi aspettate, IL MAGNETE ANTICALCARE.

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La prima soluzione, con Aceto e Bicarbonato, come per l’eliminazione dei cattivi odori, è la soluzione per chi non ama utilizzare prodotti chimici. L’aceto ha un forte potere anticalcare, il bicarbonato aumenta notevolmente questo suo potere. Mettete mezzo litro di aceto bianco direttamente nel cestello vuoto della lavatrice, e , dopo aver indossato i guanti, fate fare un giro al cestello. Chiudete poi il cestello. Adesso realizziamo una crema: mettete in un recipiente due bicchieri di aceto bianco, un bicchiere di bicarbonato, che avrà un’azione disincrostante e mezzo bicchiere di sale grosso, che avrà un’azione brillantante. Mescolate il tutto e poi versatelo nel cassetto del sapone. A questo punto basterà dare il via al lavaggio a 60 gradi. Ricordate di non mettere insieme all’aceto il detersivo altrimenti l’azione acida dell’aceto e quella basica del detergente si annulleranno.

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L’ANTICALCARE

“La lavatrice vive di più con…” eh si, ma qual è il problema di questo prodotto oltre al costo elevato considerando che dovremmo utilizzarlo ad ogni lavaggio?  Questo prodotto è un rallentante del problema, cioè diluirà il problema nel tempo, quindi la lavatrice vivrà di più, ma sarà comunque attaccata dal calcare perché l’anticalcare andrà via con il primo risciacquo e, non essendo più presente alla fine del lavaggio il calcare si formerà lo stesso, meno, ma lo stesso. In più i detersivi contengono già piccole dosi di anticalcare sufficiente per la prevenzione ordinaria delle incrostazioni. Un altro metodo per un lavaggio una volta al mese è  mettere una bottiglia di anticalcare nella lavatrice, lasciare agire per un’oretta, girando di tanto in tanto il cestello (dopo aver messo i guanti!) e mandare il lavaggio a 60 gradi.

 

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IL MAGNETE ANTICALCARE

Cercherò di spiegarlo in maniera semplice, se volete approfondire cliccate su “come funzionano i magneti anticalcare”. Avete mai sentito qualcuno lamentarsi perché la sua acqua è troppo dura? Ma che significa essere serviti da un’acqua troppo dura? Nell’acqua, normalmente, sono disciolti in varie quantità degli ioni di calcio e di magnesio che sono i così detti Sali duri ( è normale e non è pericoloso). Quando l’acqua viene riscaldata (tanto che chi fa lavaggi a basse temperature non ha problemi di calcare) i Sali duri precipitano ( la precipitazione si può spiegare così: mettete delle particelle nella soluzione, loro si aggrappano alle altre e diventando pesanti vanno sul fondo ) sotto forma di cristalli e legandosi insieme formano il calcare. Il magnete anticalcare costringe l’acqua a passare nel filtro che ha al suo interno un forte campo magnetico, questo campo dissocia (separa) le molecole dei Sali duri (ioni di calcio e magnesio) trasformandoli in polvere tipo talco, che si chiama Argonite, che rimane sospesa e non si deposita, evitando quindi la formazione del calcare. Quello che c’è all’interno di questo filtro sono dei magneti  che resistono ad alte temperature e all’acqua, quindi una volta installati non ci sono costi di manutenzione , come invece accade per gli addolcitori di acqua ad osmosi inversa. Il costo non è proibitivo, considerate che si trovano a partire da 10€ e che il prezzo medio si aggira intorno ai 30€. Se vivete in zone con acqua particolarmente dura credo che potreste tenerlo in considerazione. Unica pecca  è la possibilità che  nel corso di molto tempo si possa accumulare il ferro presente nell’acqua e quindi andrà disotturato dal ferro , ma è una situazione davvero molto rara.

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Il magico mondo della lavatrice: Aiuto, la mia lavatrice puzza!

LA CAUSA DEL CATTIVO ODORE             

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Quando vi siete conosciuti era brillante ed aveva quel meraviglioso profumo di nuovo e di pulito, quando la aprite oggi, invece, puzza. Ma che succede alla vostra lavatrice?  Non vi preoccupate, è un problema comune a molte lavatrici di ultima generazione,  soprattutto se lavano i capi a basse temperature ( sotto i 40 gradi).  Cerchiamo di capire innanzitutto perché la nostra lavatrice emana cattivo odore. Di solito questo accade quando le colonie di batteri che si formano all’interno della macchina sono tante e creano la muffa, è lei la principale responsabile del cattivo odore. Dovete considerare che con le  basse temperature i batteri non muoiono, anche se usate degli antibatterici di qualità, che sono studiati per avere una maggiore efficacia quando la temperatura dell’acqua sale. Non è necessario spendere soldi per prodotti miracolosi, non lasciatevi ingannare dalla pubblicità, basteranno poche dritte e tutto si risolverà in maniera facile e veloce. Ricordatevi di non trascurare la pulizia di questo elettrodomestico, perché lavaggio dopo lavaggio, lo sporco ed i residui dei tessuti  e dei detersivi tenderanno a formare dei depositi maleodoranti e la lavatrice faticherà sempre di più a svolgere il suo compito al meglio.  Se come me fai tutte lavatrici a pieno carico, il fine settimana devi prenderti un po’ di tempo per curarne la pulizia.

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LA SOLUZIONE 

Dopo quel che vi ho detto fino ad ora, la soluzione sono certa che l’avete già in mente, fare un lavaggio a 90 gradi con uno dei prodotti battericidi per eccellenza, la candeggina. Se amate i prodotti naturali un ottima alternativa è costituita dall’aceto di vino bianco (se avete la lavatrice nuova o appena pulita sfruttate l’aceto di sidro di mele che è acido al 5%, quindi non danneggia nessuna parte della lavatrice e laverà via ogni odore) mischiato al bicarbonato ( il bicarbonato aggiunto all’aceto potenzia l’effetto sgrassante dell’aceto).

COME PROCEDERE

La lavatrice deve essere ovviamente vuota, senza panni, e non dovrete aggiungere detersivo.  Prendiamo un bicchiere di plastica di aceto o di candeggina e uno di sale grosso o bicarbonato (riempite metà bicchiere con il bicarbonato e metà con acqua calda e girate, poi mettetelo nella vaschetta così da evitare residui in vaschetta) e versiamo tutto nella vaschetta del sapone, poi facciamo partire il lavaggio a 90 gradi ( o comunque sopra i 60 Gradi). Lasciatelo finire e vedrete che la vostra lavatrice sarà profumata e debatterizzata. Se la lavatrice è in uno stato terribile una soluzione drastica è versare 1 litro di aceto bianco e un bicchiere di bicarbonato di sodio. Un’altra dritta è quella di lasciare  lo sportello aperto fino a quando il cestello non è completamente asciutto ( oppure asciugarlo con un panno), e una volta al mese potete imbevere un panno con una miscela di acqua calda e bicarbonato (riempite metà bicchiere con il bicarbonato e metà con acqua calda e girate) e poi passate il panno sulle guarnizioni così da eliminare eventuali residui ed igienizzare la guarnizione. Indossate SEMPRE i guanti durante queste operazioni o vi ritroverete ad avere le mani di un contadino di 90 anni.

MEGLIO I SAPONI LIQUIDI O IN POLVERE?

Un altro consiglio per evitare cattivi odori è utilizzare saponi liquidi e non in polvere, questo perché i detersivi in polvere fanno difficoltà a sciogliersi e quindi lasciano residui che tenderanno a creare muffe ( se proprio amate i detersivi in polvere provate a prendere in considerazione l’idea di diluirli con l’acqua prima di inserirli nel cestello, così da diminuire il rischio residui). Una volta al mese smontate la vaschetta del sapone e lavatela così da eliminare gli eventuali residui.

Ogni quanto va fatto questo trattamento? Cicca qui per andare nella sezione “come organizzare le pulizie di casa – metodi e tempistiche”.

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Il magico mondo della lavatrice: Togliere le macchie impossibili

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Per questa difficile missione ci serve: alcool puro, trielina, glicerina, sapone di marsiglia, talco e chi più ne ha più ne metta. Ci sono macchie difficili da togliere, che hanno bisogno di un trattamento particolare.

BIRRA

birra        

Avete fatto baldoria fino a tardi con fiumi di alcool e qualcuno vi ha inavvertitamente rovesciato della birra addosso? Tranquilli, c’è un rimedio per la macchia che ne è scaturita. Mettete in una bacinella 5 lt di acqua calda e 500 ml di aceto e lasciate in ammollo. Dopo almeno 5 ore strofinate la macchia, poi risciacquate bene e mettete in lavatrice. Per la lana tamponate il capo al rovescio con l’alcool puro, bagnate con acqua tiepida, coprite con talco e quando il tessuto è asciutto, spazzolate.

                                                                                                                                                                                                            CAFFè E THE

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Può capitare che camerieri maldestri ci rovescino addosso tazzine di the o caffè o più semplicemente che la nostra moka schizzi fuori il caffè e ci sporchi. Se la macchia è ancora fresca, strofinate la parte con sapone di marsiglia, quello spray o con la classica saponetta per i panni.  Se la macchia è secca, tamponate con candeggina delicata e strofinate bene e poi, dopo aver risciacquato,  procedete con il lavaggio in lavatrice. Attenzione alla seta e alla lana, in questo caso sulla macchia va passata prima la glicerina e poi va messa in ammollo in acqua tiepida ed alcol ( un cucchiaino ogni 2 litri). Se non volete usare il sapone di marsiglia, potete usare una miscela di acqua tiepida e tuorlo d’uovo che elimina la macchia marrone.

ERBA

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Una delle macchie più odiate dalle mamme e dalle fidanzate di molti appassionati di calcetto. La leggenda metropolitana dice che questa macchia è impossibile da togliere, ma non è così.  Prendiamo il capo da pretrattare, mettiamo sulla macchia della candeggina delicata ( mi raccomando de-li-ca-ta) e mettiamo in ammollo in acqua molto calda e lasciamo agire. Quando l’acqua è tiepida  mettiamoci i guanti e strofiniamo la macchia con vigore finché non va via e poi sciacquiamo e mettiamo in lavatrice. Se la macchia è vecchia, sfregatela prima con del succo di limone (che contiene acido citrico che è un acido “delicato” e non rovina i tessuti) e sciacquate con acqua calda.

INCHIOSTRO

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La macchia di questo tipo riguarda gli studenti di tutto il mondo, ma anche in questo caso c’è la soluzione. Prima di tutto dobbiamo stabilire che tipo di capo si è macchiato, cotone lana  o seta. Mettete sotto la macchia della carta assorbente e poi tamponate  la macchia con un panno imbevuto con alcool puro ( non il profumato) fino a quando la macchia non scompare. Sui sintetici non usare alcool, ma trielina (costo e dove la compro) , oppure un tampone imbevuto di acqua e succo di limone.

FANGO

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Ma quanto è bello giocare con il fango? Aspettate che si secchi e poi spazzolatelo con una spazzola per tessuti. Una volta spazzolato tutto il fango, tamponate con un panno prima bagnato sotto acqua calda e poi imbevuto di aceto e infine procedete al lavaggio. Per la lana invece tamponate con acqua e aceto.

GRASSO/OLIO

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Ricordate che tutte le macchie grasse non vanno trattate subito con acqua, altrimenti si fissano e non si tolgono più. Cospargetele il prima possibile con un qualunque prodotto assorbente (talco, farina, amido di mais…) e lasciatelo agire per almeno 1 ora. Spazzolate bene con una spazzola per tessuti. Se rimane l’alone trattatelo con la trielina ( mettete su un panno la trielina e passatela energicamente sull’alone).  Una volta tolta la macchia, se il capo può essere lavato, passateci un po’ di sapone di marsiglia a secco e poi lavatelo in acqua tiepida. Ottimo anche il detersivo per i piatti, soprattutto sui capi bianchi. Strofinate bene fino a formare la schiuma prima di procedere con il lavaggio.

MUFFA

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La macchia verde brunastra, indicativa della muffa, è qualcosa di terribile. Per evitare che si formi sono necessari alcuni accorgimenti.  Ricordate di aprire  l’armadio con costanza e di pulirlo  una volta al mese con acqua ed aceto di mele. Evitate di riporvi i panni umidi. Mettete un deumidificatore in armadi e altri ambienti chiusi per togliere l’umidità o i sacchetti profumati.

Se  il capo è rovinato, a seconda del tipo di tessuto interessato e del colore possiamo intervenire:

1)Su capi bianchi e colori resistenti: mettete in ammollo in acqua bollente e candeggina o acqua e perborato di sodio per 3 ore, poi risciacquate sotto acqua calda e infilate in lavatrice.

2)Sulla pelle (per esempio scarpe o borse): imbevete un panno con aceto puro e strofinate energicamente.

3)Sui tessuti in cotone bianchi: immergete il capo in acqua bollente e perborato di sodio ( 5 cucchiai ogni litro di acqua) e lasciate in ammollo per almeno 2 ore, poi sciacquate e infilate in lavatrice.

4)Sui tessuti in cotone colorati: mettete il capo in una bacinella di acqua bollente , dopo 10 minuti applicate sulle macchie una mistura di sale fino e limone ( spremete due limoni ed aggiungete sale fino fino ad ottenere una pasta), immergete di nuovo e dopo 10 minuti sciacquate e infilate in lavatrice.

5)Sui tessuti in lino: basta realizzare un composto cremoso da applicare direttamente sulla macchia. Mettete in un recipiente 500 ml di acqua, 100 ml di ammoniaca e 250 grammi di sale fino, poi mescolate per bene fino formare un composto piuttosto denso. Fatto ciò, applicate il prodotto sulla macchia e lasciate asciugare all’aperto. Infine lavate come di consueto.

6)Per i delicati: Immergete in acqua calda e sapone di marsiglia per almeno 3 ore.

7)Per la lana: prendete una bacinella e riempitela con acqua fredda,  succo di un limone, un bicchiere di ammoniaca e un bicchiere di sale fino. Mescolate il tutto e poi immergete i capi per 10 minuti. Sciacquate e lavate come di consueto.

SUGO

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Mettete sulla macchia della candeggina delicata e strofinate, poi mettete in ammollo il capo in acqua calda e sapone di marsiglia, miscelate e lasciate agire per almeno 2 ore. Strofinate la macchia, sciacquate e poi procedete al lavaggio in lavatrice.

SUDORE

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Ricordate che l’odore di sudore attrae i tarli! Per gli odori sgradevoli esiste un prodotto miracoloso, l’ammoniaca, che  toglie tutti i cattivi odori dai capi e dai tessuti. Prendete il capo in questione, riempite la bacinella di acqua ( 10 Lt di acqua e 1 lt di ammoniaca) e lasciate i capi in ammollo per almeno 3 ore. Tranquilli, non rovina i colori. Una volta passate le tre ore strizzate i capi e sulle parti particolarmente puzzolenti spruzzate lo sgrassatore di marsiglia e strofinate bene ed abbondantemente, strofinate con le mani così da far fare la schiuma e poi dritto in lavatrice. L’alternativa non chimica è l’aceto. Potete, infatti, sostituire l’ammoniaca all’aceto bianco per eliminare l’odore.

PITTURE

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Avete dipinto qualcosa e siete rimasti vittime della vernice? Non c’è tempo da perdere! Prima di tutto guardate sul barattolo che tipo di vernice avete utilizzato. Se avete utilizzato la pittura acrilica dovete intervenire prima che si secchi e mettere il capo in ammollo in una bacinella con acqua calda e sapone di marsiglia. Lasciate agire per 3 ore e poi strofinate sulle macchie. Sciacquate e procedete al lavaggio in lavatrice. Se avete utilizzato i colori ad olio dovete tamponarli il prima possibile con la trementina ( costo e dove si compra) o con l’acquaragia. Tamponate il retro del tessuto con un panno assorbente o carta assorbente e poi applicatela su tutta la zona da trattare. Strofinare con una spazzola da tessuto  fino a che la macchia non va via, poi potete procedere al lavaggio in lavatrice. Se avete utilizzato vernici con base alcool, prendete il capo e tamponatelo con un tampone imbevuto in alcool etilico e strofinate bene finché  la macchia non scompare. Procedete poi con il lavaggio in lavatrice.

ROSSETTO

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Augurandovi che sia una macchia fatta dalla vostra compagna ( altrimenti meglio dare fuoco al capo in questione),  prendete l’indumento e tamponate la macchia con alcool. Dopodiché procedete al lavaggio. Se il rossetto è indelebile? Il procedimento è molto lungo: servirà la glicerina che passerete direttamente sulla macchia dopo aver bagnato la parte con acqua calda. A questo punto cospargete di talco e spazzolate con una spazzola da tessuti fino a che la macchia non va via.

RUGGINE

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Questa è davvero una  macchia tosta. Prendete una bacinella vuota, metteteci dentro il capo con la macchia a vista, cospargete la macchia di sale fino, coprendola totalmente. Versateci sopra del succo di limone e lasciate asciugare il sale e poi spazzolatelo con la spazzola per tessuti. Ripetete il trattamento fin quando la macchia non sarà sparita. Purtroppo le macchie di ruggine sono le più difficili e bisogna avere pazienza. Poi infilate in lavatrice. Se il capo fosse di lana questo trattamento non va bene, dovrete trattarla con acqua ed ammoniaca.

SANGUE

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Quando vi ferite e sporcate gli indumenti, la cosa che non dovete mai fare è lavare il sangue con l’acqua calda altrimenti la macchia si fissa. Se la macchia è fresca è più facile, la tempestività è importantissima per rimuovere questa macchia, lavare la parte interessata con acqua fredda e sapone, ancora meglio con dei cubetti di ghiaccio. Per il materasso acqua fredda e acqua ossigenata, poi coprite con del borotalco che assorba l’umidità e lasciate agire. una volta asciutta spazzolate via il talco.

 

VINO

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Prendete un panno, bagnatelo con acqua tiepida e poi cospargetelo di aceto e strofinate la parte. Con le macchie di vino rosso potete utilizzare il vino bianco. Dopodiché prendete la bacinella, riempitela di acqua frizzante e lasciate il capo in ammollo. Nel caso di lino e cotone sostituite l’aceto con l’ammoniaca, soprattutto se la macchia è secca. Per le tovaglie passate sulla macchia il sapone di marsiglia.

Consigli generali per togliere le macchie:
    1. leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
    1. fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
    1. non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
    1. per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
  1. per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.

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Il magico mondo della lavatrice: Come pretrattare i capi

 

COSA CI SERVE PER PRETRATTARE?

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Per questa missione serve, in base alle macchie e al vostro gusto, Detersivo per i piatti, Percarbonato di sodio, sgrassatore, smacchiatore, candeggina, sapone di marsiglia.

Succede continuamente, non è grave e ne potete uscire in pochissimo tempo, la vita è così, ci si sporca e ci si macchia, e per fortuna viviamo nel XXI secolo ed esistono tantissimi prodotti e tante dritte per togliere anche la macchia più ostinata.

I casi sono due: 1) Avete tirato fuori i panni dalla lavatrice e vi siete accorti che uno è rimasto macchiato. In questo caso prendiamo il panno ancora umido, lo pretrattiamo e rilaviamo il panno in lavatrice. L’importante è che  non facciate asciugare e poi stiriate la macchia, perché una volta stirata è fissata per sempre. 2) Avete visto la macchia prima di fare il bucato. Bravi, vuol dire che avete controllato.

In entrambe le situazioni è sempre meglio pretrattare la macchia, che sia di sugo, di vino, di sudore ed è sempre meglio pretrattare le ascelle delle magliette e i colli, così da eliminare aloni e tracce residue. Le tecniche ed i rimedi sono tanti e variano in base al tessuto da trattare.

E ADESSO SMACCHIAMO

Mettete i guanti, prendete la vostra bacinella e il capo da smacchiare, cospargete con lo smacchiatore (di seguito gli smacchiatori da utilizzare in base al tessuto) la macchia ed inumiditela con acqua tiepida. Strofinate leggermente la macchia per farlo penetrare nelle fibre , lasciate agire 10/20 minuti e poi mettete in lavatrice. In alternativa mettete il panno dentro una bacinella con acqua calda in ammollo anche per 24 ore  così da permettere la disgregazione della macchia e poi risciacquate bene e mettete il panno smacchiato in lavatrice. Et voilà, la macchia è sparita! Se la macchia è veramente difficile da gestire, clicca qui per “togliere le macchie impossibili”.

CAPI BIANCHI (NO LANA E SETA)

Candeggina o Percarbonato di sodio? Normalmente per i capi totalmente bianchi si utilizza la candeggina (costo da 0,50€/lt a 2€/lt), che però presenta degli inconvenienti. Scolorisce ed indebolisce i tessuti e certo non è eco-friendly. In alternativa il percarbonato di sodio ( costo 5€/kg si compra online o nei negozi bio), sbianca, schiarisce i capi ingrigiti, e funziona anche a basse temperature. Non rovina i tessuti ed è ottimo anche perché migliora il lavaggio in presenza di acque dure. Ovviamente ci sono molti prodotti commerciali smacchianti, quindi potete scegliere anche uno di questi, perché poi ognuno si trova bene con un prodotto specifico. Ne esistono liquidi o in polvere.

CAPI INGIALLITI

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Facciamo una miscela di bicarbonato e sapone di marsiglia in scaglie e strofiniamo la parte ingiallita, prendiamo il capo ed immergiamolo in acqua calda aggiungendo 1 bicchiere di bicarbonato e uno di scaglie di sapone di marsiglia e lasciamo in ammollo per almeno 1 ora. In alternativa mettiamo in ammollo in una bacinella nella quale versiamo 2 lt acqua fredda, mezzo bicchiere di sale grosso e uno di aceto bianco e lasciamo in ammollo per almeno 6 ore.

 

 

 

 

CAPI PUZZOLENTI

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Per gli odori sgradevoli esistono due prodotti miracolosi, il primo è l’ammoniaca, che per quanto abbia un forte odore, toglie tutti i cattivi odori dai capi e dai tessuti. Sui capi in cotone o colorati resistenti, prendete il capo in questione, riempite la bacinella di acqua ( 10 Lt di acqua e 1 lt di ammoniaca) e lasciate i capi in ammollo per almeno 3 ore, tranquilli non rovina i colori. Una volta passate le tre ore, strizzate i capi e sulle parti particolarmente puzzolenti spruzzate lo sgrassatore di marsiglia e strofinate bene ed abbondantemente, strofinate con le mani così da far fare la schiuma e poi dritto in lavatrice. L’alternativa non chimica è l’aceto, potete sostituire l’ammoniaca con l’aceto bianco per eliminare l’odore e rendere anche i capi morbidi.

 

 

CAPI DELICATI

Sapone per i piatti o sapone di marsiglia? I capi delicati vanno salvaguardati, quindi sempre meglio utilizzare prodotti naturali e detergenti neutri. Il sapone per i piatti si utilizza solo su piccole macchie ( più piccole di una moneta da 10cent). Per macchie più grandi si utilizza il sapone di marsiglia.

Il sapone di marsiglia si compra a pezzo. Per utilizzarlo inseritelo in una calza di spugna bianca rovesciata, chiudetela con un nodo, inumidite  e strofinate . Per le macchie di unto (clicca qui per saperne di più) potete mettere direttamente sulla macchia una goccia di detersivo per i piatti ( ne basta una piccola quantità per evitare la formazione della schiuma) oppure lo sgrassatore ( senza candeggina).

CAPI SCURI

Le macchie di deodorante si trattano con una miscela di alcol e aceto bianco messi in parti uguali e si lascia agire per minimo un’ora.

CAPI DI LANA

Alcuni capi in lana non li potete lavare in lavatrice, quindi leggete l’etichetta. Pretrattare prima di tutto la zona ascellare spruzzando aceto bianco puro e lasciare agire almeno 30 minuti. Le macchie possono essere tamponate con un cotone o tessuto insaponato con sapone di marsiglia. La lana bianca può essere pretrattata anche con dell’acqua ossigenata 40V (l’acqua ossigenata va usata con parsimonia e mi raccomando, dopo risciacquate bene altrimenti il capo ingiallisce. Non passate il ferro da stiro dopo questo lavaggio altrimenti il capo si buca!

Sulla lana non si usa: soda solvay, bicarbonato, detersivo in polvere (tranne se specifico per la lana), sapone che non sia il vero marsiglia.

FINE DEL PRETRATTAMENTO

A questo punto potete lavare in lavatrice con il lavaggio indicato in etichetta. Se il capo non si può lavare in lavatrice prendete la bacinella e riempitela con acqua tiepida e detersivo/sapone di marsiglia. La lana non si strofina energicamente, ma va mossa delicatamente . Lasciatelo in ammollo per 15 minuti e poi sciacquate mettendo acqua corrente nella bacinella (mettete la bacinella in doccia e lasciate scorrere acqua). Immergetelo in una bacinella con acqua e aceto (3 litri d”acqua e 1 bicchiere di aceto bianco) per 10 minuti e stendete.

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Il magico mondo della lavatrice: Come separare i capi da lavare

 

DIVIDETE PER COLORE E TESSUTO

Potete scegliere fra i cesti a 3 scomparti se avete spazio, oppure un unico cesto per la biancheria sporca.  Io a casa ho un cesto unico.  Il sabato, che per me è giorno di lavatrici, una volta rifatto il letto,  ci stendo sopra  un lenzuolo e ci metto sopra tutti i panni  e li divido in bianchi, pericolosi ed innocui.  Una volta divisi per colore e tessuto prendo il colore che laverò  per primo e suddivido l’intimo e i delicati, li pretratto e poi , una volta rigirati, li metto in una retina protettiva chiusa così da non rovinarli.

cesto-di-panni

Osservo tutti i capi per controllare se ci sono macchie da pretrattare ( tipo il trucco sulle federe dei cuscini, macchie di sugo sulla parannanza o sulle presine della cucina, o macchie sulla tovaglia).  Controllo anche le cuciture per vedere se ci sono eventuali fori, se dei bottoni si stanno staccando e in questo caso li cucio prima del lavaggio. Se siete proprio negati, lavate il capo e poi una volta asciutto portatelo a mamma o qualcuno che sa cucire. Se riuscite, tagliate con le forbici i fili più evidenti prima del lavaggio.

Controllate le tasche e svuotatele completamente mettendole al rovescio,  eviterete di perdere soldi, documenti e addirittura cellulari, ma soprattutto sappiate che se lasciate dei foglietti tipo scontrini dentro le tasche, quando la centrifuga avrà terminato vi ritroverete con le tasche piene di coriandoli.

Ricordate che gli asciugamani si lavano con le lenzuola ed i calzettoni ed i jeans perché sono fatti con tessuti spessi. I maglioni vanno in lavatrice da soli, le calze di nylon non si mischiano ad altri capi, i capi in pizzo o seta e la lingerie è sempre opportuno metterli nella retina oppure in una federa che si chiude con dei bottoni, così da proteggerli da zip, gancetti e colori.

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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi colorati

 

post-it-capi-coloratiLE TEMPERATURE OTTIMALI PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 30°: potete lavarci i sintetici, il cotone, i jeans medio – sporchi, felpe, maglie e giacchette di lana (fino a 30° ) o misto lana/cotone. Potete lavarci gli asciugamani sintetici/in tessuto tecnico e la biancheria.

°°°Temperatura 40°: puoi lavarci i jeans molto sporchi ( oltre i 40° i jeans tendono a stingersi e a rovinarsi), il solito cotone, gli asciugamani.°°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, candeggina delicata, ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

COSA SI INTENDE PER CAPI COLORATI?

I colorati si dividono in pericolosi (rosso, blu e nero) che normalmente si lavano da soli e sono i cosiddetti scuri (clicca qui per “come lavare i capi scuri”), e gli innocui (tutti gli altri colori più chiari). Una particolare attenzione meritano l’arancione e il giallo, che vanno lavati solo con capi di colore molto tenue, pastello e, normalmente, si lavano tutti insieme.
I Jeans, che vanno sempre lavati al rovescio, potete lavarli con gli asciugamani e con le lenzuola ed i calzettoni, che hanno un ciclo differente dai delicati. Se avete pochi panni colorati da lavare e volete fare una sola lavatrice, potete pretrattare i panni più sporchi e lavare tutti insieme, rispettando la regola che regna il più delicato. Andrà fatta la lavatrice rispettando i parametri del più delicato e gli altri si adegueranno.

colorati

LE REGOLE PER OTTENERE UN BUCATO MULTICOLOR AL TOP
Un bucato multicolor è facile da ottenere seguendo alcune regole essenziali. La prima è separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”), e separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrai lavare a mano (tipo lavaggio a secco della lana).
A questo punto dovrai fare attenzione ai prodotti che utilizzerai (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”). Non usare candeggianti a base di cloro ( la candeggina pura) sui tessuti colorati perché si decolorerebbero. Puoi usare la candeggina delicata. I colorati si lavano a temperature che variano dai 30 a massimo 40 gradi a seconda dell’etichetta, ma se hai più cose da lavare a 30 e 40 fai un unico lavaggio a 30 anche perché utilizzare acqua troppo calda può far restringere i capi.

Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi scuri

METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE
Posizioniamo i panni. Cercate di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette. Nei casi più seri usare dei prodotti antimacchia. Lavare sempre al rovescio gli indumenti con ricami, applicazioni in paillette, stampe onde evitare che si rovinino a contatto con gli altri capi. Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non uscire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblo ed andate a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e 3 se è completamente pieno.

Se volete potete togliere un tappo di detersivo e metterne uno di detersivo specifico per ravvivare i colorati. Aggiungete un tappo di candeggina delicata (attenzione deve esserci scritto delicata!). Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta ( di norma quella più piccola a sinistra ) e sarete pronti ad accenderla. Scegliete il lavaggio, io preferisco lavare i colorati a 30 gradi. Pre-impostate la centrifuga al massimo così da avere i panni più asciutti possibile ( controlla le etichette perché se stai lavando dei super delicati potresti non poter metter la centrifuga massima). Avviate la lavatrice.

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Una volta arrivata alla centrifuga il tuo ciclo è finalmente terminato! Attendi che la lavatrice si spenga, apri l’oblò e voilà! I tuoi panni sono pronti per essere stesi! Ricorda di non lasciare i panni in lavatrice altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendili entro 12 ore.

 

 

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La bacinella: Un’alleata preziosa in molte occasioni

 

Il reparto lavanderia deve essere organizzato al meglio per farvi risparmiare tempo, spazio e fatica e la bacinella in plastica è un accessorio assolutamente indispensabile da tenere in casa. Non importa il colore, ma per la forma e la dimensione dobbiamo scegliere con cura.

bacinella

Potrete utilizzare la bacinella in molti modi, per mettere in ammollo i capi da smacchiare o da lavare a mano (scarpe incluse), per trasportare panni dalla lavatrice allo stendino, per riporre gli accessori per il lavaggio ( ad es. la retina per gli indumenti intimi).

Se avete un terrazzo potete averne una da esterno per riporre gli attrezzi da giardino o prodotti delicati per la cura delle piante. Il mio consiglio è di averne almeno due, una grande (da 20lt circa)  e una media ( da 10 a 15 lt) per le altre esigenze. E’ importante che abbia i manici e che sia leggera da vuota. Per quanto riguarda la forma, scegliete quella con la quale vi trovate più comodi. Io ne ho una circolare ed una ovale, quella circolare la uso per trasportare i panni, invece l’ovale per il bucato a mano.  Il materiale migliore è la plastica dura, facile da pulire e non lascia nessun tipo di residuo quando ci mettete le cose dentro. Potete comprarle ovunque: nei supermercati, nei market specializzati per la casa, da Ikea.

 

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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi bianchi

 

Tempo fa vedevo l’arrivo del weekend come l’occasione per uscire a fare baldoria fino a tardi, per poi dormire tutto il giorno successivo. Tutto questo ora non è più possibile, non perché sia troppo vecchia per quel genere di vita, ma perché il sabato e la domenica sono diventati giorni interamente dedicati alle lavatrici. In primis perché l’energia costa di meno nei weekend e, in secundis, fare le lavatrici comporta una certa capacità organizzativa nel tenere in considerazione i tempi necessari per lavaggio, asciugatura ed eventualmente anche per lo stiro. Tutto deve incastrarsi alla perfezione affinché il lunedì mattina tutto il guardaroba sia di nuovo a disposizione.

LE TEMPERATURE OTTIMALI PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 60°: puoi sempre lavarci il cotone, gli asciugamani e i tappeti del bagno o della cucina (magari questi in una lavatrice a parte rispetto ai vestiti!).

Temperatura 90°: usala poco, può fare molti danni. Ci lavi il cotone sporchissimo o i tappeti, ma oltre ad essere un inutile spreco di soldi e per l’ambiente, i capi adeguatamente trattati (anche se sporchi) possono uscire puliti anche a 60°. °°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, bicarbonato, candeggina delicata o candeggina pura o in alternativa la mistura di limone (clicca qui per la ricetta), ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

IL BIANCO è UN CAPO SOLITARIO

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Il bianco va  sempre lavato da solo. Annoveriamo tra gli indumenti “bianchi” non solo tutti quelli di colore bianco, ma anche  quelli molto chiari come azzurro chiaro , rosa chiaro e grigio chiaro. La prima cosa da fare è separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”).  Vi consiglio di separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrete lavare a mano. A questo punto dovrete fare attenzione ai prodotti da utilizzare (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”).  Per lavare i bianchi e renderli splendenti c’è un prodotto del quale non si può fare a meno, il Bicarbonato.

Una volta che avrete tutti i panni bianchi davanti dovrete dividere l’intimo, slip e calzini ( mi raccomando gli slip, ma soprattutto i calzini non vanno messi in lavatrice appallottolati, ma vanno distesi e sgrullati da eventuali residui, pelucchi o sporco che si è attaccato e vanno pretrattati sul tallone e sulla pianta , clicca qui per “come pretrattare i capi”)  e i delicati da una parte e, una volta pretrattati, li inserirete nella “retina per lavare i capi intimi” (se non l’avete procuratevene almeno due, il costo va dai 3 ai 7€, potete trovarla su internet).

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Adesso sgrulliamo e controlliamo i capi più grandi per evidenziare eventuali macchie che andranno pretrattate prima di essere messe  in lavatrice.  Visto che parliamo di bianchi sicuramente useremo la candeggina, mi raccomando non vi venisse mai in mente di mischiare candeggina ed ammoniaca perché queste due sostanze unite creano gas tossici! Adesso mettiamo tutti i panni nella bacinella di plastica da bucato ed andiamo verso la lavatrice.

La bacinella: Un’alleata preziosa in molte occasioni

 

 

METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE

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Posizioniamo i panni. Cercate di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette, nei casi più seri usate dei prodotti antimacchia. Lavate sempre al rovescio gli indumenti con ricami, applicazioni in paillette e stampe onde evitare che si rovinino a contatto con gli altri capi da lavare.

 

 

COME IMPOSTARE LA LAVATRICE

Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non venire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblo ed andrete a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e tre tappi se è completamente pieno. Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta, di norma quella più piccola a sinistra. Create adesso la mistura di candeggina.

Ricetta: dentro un recipiente mettete  2 bicchieri di acqua, 3 tappi di detersivo pieni di candeggina ( la candeggina pura solamente se avete messo i capi totalmente bianchi, altrimenti se ci sono anche gli azzurri, i rosa ed i grigi chiari dovete usare la candeggina delicata!) e due cucchiai di bicarbonato.

Se non volete utilizzare la candeggina per disinfettare i vostri capi, potete utilizzare il succo di limone. Ricetta mistura al limone: Succo di due limoni aggiunto a due bicchieri di acqua, possibilmente distillata, e 2 cucchiai di sale grosso. Grazie alle sue proprietà il succo del limone disinfetta e lascia pure un profumo piacevole.

Scegliete  il tipo di lavaggio, io lavo i bianchi a 40/50 gradi, anche perché con temperature troppo alte c’è il rischio che ingrigiscano ed a meno che non siano veramente molto sporchi non è necessario cuocerli. Se mettete anche lenzuola ed asciugamani, sarebbe meglio effettuare il lavaggio dai 60 ai 90 gradi ( mi raccomando controllate sulle etichette di poter lavare tutti i capi a 60 gradi altrimenti li butterete! ).

Il ciclo normale di lavaggio è il numero 3 se fai i 60 gradi e il 2 se fai i 90. Preimposta la centrifuga al massimo così da avere i panni più asciutti possibile ( controlla le etichette, ma normalmente se puoi lavarli a 60 gradi puoi anche fare centrifuga massima).

Siete pronti per avviare la lavatrice. Appena inizia a tirare l’acqua dentro, versiamo nel cassetto la nostra mistura. Un consiglio Extra per avere capi bianchissimi: una volta che la lavatrice arriva al ciclo di lavaggio in cui tiene per un po’ i panni a bagno in ammollo, spegnila e tienili in ammollo per almeno 4 ore, poi riaccendi la lavatrice e fai proseguire il ciclo di lavaggio.

Una volta arrivata alla centrifuga il tuo ciclo è finalmente terminato! Attendi che la lavatrice si spenga, apri l’oblo e voilà! I tuoi panni sono pronti per essere stesi! Ricordate di non lasciare i panni in lavatrice, altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendeteli entro 12 ore.

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