Sul tema “corretta igiene orale” la differenza tra la teoria (quello che si sa) e la pratica (quello che si fa) è piuttosto marcata. Questo perché più o meno tutti sanno che i denti andrebbero lavati almeno 2 volte al giorno, mattina e sera, e che un controllo annuale dal dentista sarebbe consigliato, ma la maggior parte di noi commette degli errori grossolani che non ci permettono di prenderci cura della nostra bocca nella maniera migliore.
Lo spauracchio per qualsiasi individuo, bambino o adulto, è la sedia del dentista. Che sia per curare una carie o per riallineare i denti con un apparecchio ortodontico, quella seduta e il temibile rumore di trapano non ci fanno dormire sonni tranquilli, anche se il dolore che si prova con la gengiva gonfia è probabilmente peggiore.
Lavarsi i denti almeno un paio di volte al giorno. Questa regola cercano di seguirla un po’ tutti, in pochi riescono a effettuare tale pratica anche dopo pranzo, pur essendo consigliato dai dentisti.
Sciacqua la bocca dopo i pasti e utilizza gomme allo xilitolo. Se in pausa pranzo non puoi utilizzare lo spazzolino, queste sono due soluzioni alternative adeguate.
Non lavarti subito se hai mangiato dolci. Se hai bevuto un litro di coca cola o mangiato una caloricissima torta al cioccolato, è buona norma attendere almeno 20 minuti prima di lavarsi i denti.
Utilizza uno spazzolino flessibile, dalla testina arrotondata, che non sia troppo grande, in modo che possa arrivare in ogni parte della bocca.
Lo spazzolamento deve durare almeno due minuti e deve avvenire con movimenti circolari e dall’alto verso il basso. Meglio non esagerare con la forza per evitare di infiammare le gengive.
Lo spazzolino va cambiato massimo ogni tre mesi, anche prima se le setole sono rovinate.
Utilizza il filo interdentale prima di andare a dormire. Di notte batteri e acidi attaccano con più facilità i denti, data la minore produzione di saliva.
Per un sorriso splendente effettua una visita di controllo ed una pulizia professionale una volta all’anno.
E’ dilemma che ha caratterizzato i secoli addietro e probabilmente non troverà una risposta definitiva neppure nei prossimi, fare sesso prima di una prestazione sportiva è controproducente o può portare addirittura dei benefici?
IL CONSUMO ENERGETICO DELLA PRESTAZIONE SESSUALE
La credenza originaria, perpetrata per anni soprattutto in ambienti calcistici, è stata quella che il fare l’amore alla vigilia di una partita fosse negativo per la prestazione dell’atleta. E’ ovvio che l’atto sessuale comporti un dispendio di energie da parte di chi lo compie, ma numerosi studi tendono a sostenere che si tratti di un consumo energetico ininfluente considerando che attraverso un atto sessuale di media durata si bruciano tra le 200 e le 300 calorie. Niente di tanto invalidante da giustificare un divieto assoluto di “divertirsi”.
Molto probabilmente non esiste una regola universale valida per tutti, alcuni individui si dedicano all’astinenza per evitare di distrarsi dall’incontro che li attenderà poche ore dopo, altri hanno bisogno proprio del relax derivante dall’attività sessuale per prepararsi al meglio, soprattutto dal punto di vista mentale.
Fare l’amore con un partner abituale o comunque conosciuto, in linea di massima garantisce una tranquillità maggiore e una minore ansia da prestazione. Cimentarsi in una prima volta, magari con una partner particolarmente focosa alla quale si vuole dimostrare tutto il proprio vigore, potrebbe portare ad un dispendio eccessivo di energie.
Gli studi del ricercatore israeliano Alexander Olshanietzky sostengono che ci sia una grande differenza per gli atleti uomini e le atlete donne riguardo al sesso prima di una gara. In entrambi i casi la pratica sessuale fa aumentare i livelli di testosterone, ma mentre nel caso del genere femminile questa gioverebbe alle prestazioni sportive, nel caso dei maschietti porterebbe ad una diminutio atletica. Sarebbe necessario, nel secondo caso, un intervallo di ore maggiore per recuperare le energie ottimali per dare il meglio in partita.
CONCLUSIONI
Quello che si può sostenere con una certa tranquillità è che il sesso alla vigilia di una partita importante non è del tutto inconciliabile. Magari con la propria moglie o con la propria compagnia abituale e non alle 3 del mattino. Rilevante sarà anche il tipo di sport che si andrà a praticare il giorno successivo. Dato che dopo l’orgasmo calano sia il testosterone che la capacità di contrarre i muscoli, questo potrebbe essere utile in vista di uno sport di squadra come il calcio, la pallavolo o la pallanuoto. In caso di sport individuali, mantenere elevati livelli di testosterone può rivelarsi più profittevole, anche per mantenere una concentrazione maggiore, dato che si è soli contro l’avversario.
Iniziamo con il dire che la frutta, consumata con moderazione (non più di 330 – 400 g al giorno) fa bene. Diversi studi hanno dimostrato che le persone che mangiano più frutta e verdura hanno minori rischi di ammalarsi
In particolare una ricerca condotta su 9.665 adulti negli Stati Uniti ha dimostrato che l’assunzione di frutta e verdura comporta un rischio di diabete nelle donne inferiore al 46%, ma non vi è alcuna differenza negli uomini (Leggi qui lo studiohttps://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0091743500907722).
Non tutta la frutta è adatta a tutti
Non tutta la frutta è adatta a tutti, soprattutto se stiamo cercando di mantenerci in forma. Le calorie della frutta fresca dipendono in buona parte dalle quantità di zuccheri naturali presenti all’interno di essa. Fichi e banane, ad esempio, sono molto più dolci di lamponi e mirtilli proprio a causa del diverso contenuto di zucchero.
Nelle diete sono sempre inserite alcune porzioni di frutta e questo è sicuramente un bene visto il numero di effetti benefici che la frutta ha sul nostro organismo. Nel caso, però, in cui si cerchi di seguire una dieta ipocalorica, bisogna prestare attenzione al tipo di frutta che scegliamo. Non tutti i frutti sono infatti adatti ad un regime alimentare che punta a ingerire poche calorie. E’ necessario quindi scegliere quei frutti che hanno un basso apporto calorico e di zuccheri, ma che come tutti gli altri danno un elevato senso di sazietà grazie alle fibre che contengono.
Il problema nasce infatti quando mangiamo altri tipi di alimenti, a cui la frutta si somma. Se dopo un pasto di per sé già calorico mangiamo un tipo di frutta come la banana, i fichi o l’uva, andiamo ad aggiungere altre calorie.
Quale frutta ha poche calorie?
Scegliamo di consumare frutta con un basso apporto calorico, come anguria, pompelmo, mele, pere,mandarini o kiwi, aiuteremo il nostro corpo a non ingrassare. Al tempo stesso ci forniranno comunque il giusto apporto di vitamine, sali minerali e fibre, necessari a darci l’energia di cui abbiamo bisogno. Andiamo allora a vedere alcuni tra i frutti che contengono il maggior numero di calorie.
Di seguito una tabella con le calorie della Frutta dalla più calorica alla meno calorica:
FRUTTA
per 100 g
Noce di Cocco
354
Bacche di Goji
343
Datteri
282
Tamarindo
239
Cinorrodo della rosa canina
162
Avocado
160
Fico
107
Maracuja
97
Banana
88
Zenzero
80
Fichi
74
Melograno
74
Uva
70
Litchi
66
Cachi
65
Mango
62
Melograno
60
Papaia
57
Ananas
55
More
55
Pera
55
Melone
54
Mela
52
Kiwi
51
Ciliegie
50
Mandarino
50
Pompelmo
50
Prugna
47
Mirtilli rossi
46
Arancia rossa
45
Mandarini
45
Albicocca
43
More
43
More di Gelso
43
Pesca
41
Pesche
40
Mela cotogna
38
Lamponi
36
Limone
35
Mirtilli
35
Fragole
32
Amarene
30
Anguria
30
Rabarbaro
21
NEMICI – AMICI
Il più calorico: Il COCCO
Il cocco è sicuramente uno dei frutti più calorici in assoluto. I dati lo dimostrano: per 100 grammi di polpa di cocco ci sono ben 354 calorie. E’ infatti un frutto che apporta molto nutrimento all’organismo e i suoi effetti benefici non sono pochi, ma se state seguendo una dieta forse è meglio evitare di consumarlo. Se però il sapore vi piace moltissimo e non riuscite a farne a meno potete optare per una dissetante bevanda: l’acqua di cocco.
Questo prodotto non è da confondere con il latte di cocco, che invece è molto più calorico! Arriva infatti a 240 calorie per 100 grammi. Per non creare confusione facciamo quindi una distinzione: l’acqua di cocco è quella che si trova naturalmente dentro le noci di cocco; il latte di cocco si ottiene aggiungendo del latte o acqua alla polpa di cocco macinata. Attenzione quindi a cosa acquistate se il vostro intento è quello di non ingrassare. L’acqua di cocco contiene pochissime calorie: solamente 19 calorie ogni 100 gr. E’ molto dissetante, l’ideale per l’estate come alternativa a qualche bevanda con molti zuccheri, coloranti e conservanti. Ha al suo interno un gran numero di sali minerali ed ha un’azione depurativa sull’organismo, combattendo anche la ritenzione idrica. Oltre quindi ad aiutarci contro la cellulite agisce, grazie al magnesio che contiene, anche contro gli attacchi improvvisi di fame. In caso di dieta ipocalorica quindi optate per un alternativa alla polpa di cocco, altrettanto gradevole e sana.
Il più grasso: L’AVOCADO
Contrariamente a quanto si pensa l’avocado non ha un livello esagerato di calorie: ne contiene infatti 160 per ogni 100 gr di polpa. Infatti ciò che contiene in gran quantità sono i grassi, ma non per questo va completamente eliminato dalla nostra alimentazione. I grassi che contiene infatti, sono grassi vegetali monoinsaturi, che sono molto utili all’organismo, anche durante una dieta. Contiene infatti moltissime vitamine e sali minerali che importanti a livello cardiovascolare, ma sono anche dei potenti antiossidanti, ovvero combattono l’invecchiamento delle cellule. Trucco fondamentale durante una dieta è quello di cercare di sentirsi sazi con alimenti poco calorici. Questo frutto ha questa straordinaria proprietà e degli studi scientifici hanno dimostrato che basta aggiungere una quantità pari a mezzo avocado ad ogni pasto per ottenere dei risultati importanti. Il senso di sazietà giungerà in poco tempo, così tenderete a non esagerare con le altre portate, in modo da aiutarvi a perdere qualche chilo durante una dieta dimagrante.
L’energico ricco di proprietà: LA BANANA
Le banane sono parte di quei frutti che spesso durante una dieta è sconsigliato mangiare. In realtà questo frutto apporta la quantità di 85 calorie per 100 grammi di polpa, quindi non è un apporto calorico così elevato come si potrebbe sembrare. Di sicuro l’apporto energetico è alto, infatti è consigliato consumarla a colazione in modo da dare al corpo tutta l’energia necessaria per iniziare nel modo giusto la giornata. Inoltre contiene molte vitamine e sali minerali, ma anche fibre. Per questo favorisce la regolarità intestinale, ma ha anche funzione antiossidante e rafforza il sistema nervoso. Il potassio che contiene aiuta il buon funzionamento del cuore e alcuni studi scientifici hanno dimostrato che aiuta ad abbassare il rischio di ictus. A favore del suo consumo durante una dieta c’è però il fatto che anche questo frutto dà una buona sensazione di sazietà, aiutando a consumare le giuste quantità di alimenti durante il pasto. Non è quindi totalmente da escludere dalla dieta, ma da consumare con qualche accorgimento.
Le più curiose: LE FRAGOLE
La fragola (Fragaria vesca) è il “falso frutto” (in quanto si forma sulla base del fiore e non dall’ovario) dell’omonima pianta. I veri frutti sono piccoli acheni, detti impropriamente semi, sparsi sul ricettacolo fiorale trasformato in un corpo carnoso e rosso. Le fragole attivano il metabolismo, proteggono i denti, contrastano cellulite, ipertensione e invecchiamento. Questo frutto contiene molti importanti elementi nutritivi: una notevole quantità di acidi organici e flavonoidi antiossidanti, calcio e magnesio antigrasso, vitamina C antirughe e potassio diuretico.
5 curiosità che non conosci sulle fragole:
1. un frutto contiene in media circa 200 semi
2. in Belgio esiste un museo dedicato alle fragole
3. appartengono alla famiglia delle rose
4. sono disinfettanti perché contengono acido citrico
5. la loro pianta cresce tutto l’anno
Il “Prius Malus” delle Rosacee: LA MELA
Alleate essenziali nei regimi alimentari, le mele sono ricche di pectina, fibra alimentare che, regolando il passaggio del glucosio dall’intestino al sangue, contribuisce a tenere sotto controllo il livello di glicemia e ne assicura un lento e continuo assorbimento.
Costituite per l’84-88% da acqua, sono un valido alimento per l’approvvigionamento giornaliero dell’organismo umano che necessita di almeno 1 lt di acqua al giorno. Le mele contengono una buona percentuale di vitamina C che, trasportando l’ossigeno, consente la respirazione cellulare.
Se applicato sulla pelle, il succo delle mele, la buccia e la polpa producono un effetto tonificante, dal momento che il beta-carotene, gli acidi fosforici e benzoici rendono questo frutto un vero e proprio dermatologico naturale. Le mele contengono inoltre quercitina, un bioflavonoide con potere antiossidante che protegge i polmoni.
Le fibre contenute nelle mele stimolano l’intestino pigro, l’azoto è utile per riprendersi dalle fatiche intellettuali, mentre il fluoro è un elemento indispensabile per la salute dei denti, poiché inibisce l’attività di numerosi enzimi che infragiliscono lo smalto dentario e sono responsabili delle carie.
Il più versatile: IL LAMPONE
I frutti del lampone se consumati freschi come frutta da tavolo, forniscono all’organismo ottime quantità di vitamine A e C di acido citrico, pectina e fruttosio. Al di là dell’impiego alimentare da cui si ricava un’azione antiossidante, il lampone è anche uno dei fitoterapici più utilizzati.
Le foglie contengono flavonoidi (rutina) e sono indicate, sotto forma di infusi o decotti, nel trattamento della ritenzione idrica, per le loro proprietà diuretiche; grazie alla presenza dei tannini se ne consiglia l’uso in caso di diarrea, in quanto esercitano un’azione astringente; mentre per la proprietà antinfiammatoria le foglie del lampone sono utilizzate in presenza di stomatiti e stati infiammatori intestinali.
Il macerato glicerinato, o gemmoderivato, ottenuto dalle gemme, agisce sull’apparato ormonale femminile. E’, infatti, un regolatore dell’asse ipotalamo-ipofiso-gonadico e della secrezione ovarica, che trova impiego in tutte le disendocrinie della sfera sessuale della donna e in ogni necessità di regolarizzazione del ciclo mestruale.
La sua assunzione è quindi indicata nella sindrome premestruale associata a tensione mammaria, ansia, nervosismo, ritenzione idrica, acne, perché esercita un’azione riequilibratrice del sistema neurovegetativo. La proprietà antispasmodica e decongestionante trova ottimo impiego nella cura della dismenorrea, cioè le mestruazioni dolorose, per la sua capacità di calmare gli spasmi uterini.
Come riequilibratore del sistema ormonale femminile è anche indicato in caso di amenorrea, ossia la mancanza di mestruazioni, e nelle irregolarità del ciclo mestruale, compresi i ritardi puberali del menarca; nel trattamento delle cisti ovariche, dell’ovaio policistico, e dei fibromi. Infine è consigliato per tutti i disturbi che accompagnano il periodo della menopausa come irregolarità del ciclo, vampate, sbalzi d’umore e depressione.
Il meno calorico: ANGURIA
L’anguria è ricca di carotenoidi in grado di combattere l’azione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento delle cellule. Tra questi, come già detto, il licopene, un nutriente importante in quanto sarebbe in grado di ridurre il rischio di ammalarsi di diversi tipi di cancro.
E ancora: l’anguria è ricca di citrullina, un amminoacido che assicura l’equilibrio della pressione e mantiene elastiche le pareti arteriose e sarebbe quindi in grado di prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache. Secondo alcune ricerche, una fetta di anguria al giorno sarebbe addirittura in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Infine, essendo ricca di acqua e quindi povera di calorie, l’anguria è un frutto perfetto per chi segue una dieta ipocalorica.
Conclusioni:
Come abbiamo visto, consumare frutta non influisce sull’aumento di peso, fornisce le giuste vitamine in inverno e acqua in estate. La frutta può essere usata come spuntino (veri e propri grammi di salute rispetto a uno snack iper calorico!), anche sotto forma di frutta secca oleosa, o prima dei pasti per arrivare sazi a tavola senza provocare problemi di digestione.
La stanchezza non è un fattore prettamente fisico, ci sono altre energie che dobbiamo considerare quando ci sentiamo distrutti e senza forze
Mio nonno diceva sempre che un breve pisolino da mezz’ora dopo pranzo lo rimetteva al mondo e gli dava una carica di energia che lo faceva arrivare riposato fino a sera. Siamo sempre stati abituati a credere che la stanchezza fosse un fattore principalmente fisico e che per riprenderci dalla stanchezza bastasse fare una bella dormita. Quando nemmeno un intero weekend a letto riesce a rimettervi in sesto, iniziate a domandarvi se non c’è qualcos’altro che non va in voi.
ATTENZIONE A RICARICARE TUTTE LE 4 FORME DI ENERGIA DEL TUO CORPO
“Sono sempre stanca”, “ho una stanchezza cronica”, “devo andare dal medico, prima non ero così stanco” : se ultimamente hai pronunciato queste frasi sempre più spesso, probabilmente è perché stai gestendo male le 4 dimensioni chiave della tua energia.
Potremmo parlare ore di mille tecniche per avere più energia, svegliarsi e fare Yoga, alzarsi prima la mattina, utilizzare la tecnica del pomodoro per studiare (che io uso e mi piace molto), o “l’allenamento di Jill Cooper da 5 minuti al giorno per ritrovare la voglia di allenarsi” .
Tutte queste tecniche hanno però un piccolo difetto in comune: non servono a niente se sei sempre stanco e afflitto da una spossatezza cronica. Possiamo fare tutti i buoni propositi di questo mondo, possiamo definire i nostri obiettivi seguendo alla lettera i consigli degli esperti o adottare i migliori sistemi di gestione del tempo. Fare scalette giornaliere, ma se non impariamo a gestire la nostra energia, sarà tutto inutile.
Durante un corso mi hanno parlato di 4 dimensioni dell’energia, modello proposto nel libro “The Power of Full Engagement“, scritto dal Dr. James E. Loehr e Tony Schwartz. E oggi voglio condividerlo con voi.
3 PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ENERGIA PERSONALE
Non è il tempo, ma la nostra energia personale la risorsa più importante per realizzare i nostri obiettivi.
2. Ogni tuo pensiero, emozione o azione ha un impatto sui tuoi livelli di energia personale.
3. La capacità della nostra “batteria” personale si espande nel momento in cui alterniamo costantemente periodi di lavoro (o studio) intensi a periodi di recupero profondo.
Questo approccio si chiama tecnicamente stress-recovery routine.
Se stai leggendo questo articolo è probabile che tu ti senta sempre stanco, ed è probabile che sia perché invece di alternare momenti di sforzo intenso a momenti di relax totale, vivi piuttosto in un perenne stato di “occupazione distratta“: sempre attaccato all’email, ai social, allo smartphone. Potremmo dire che non ti riposi mai veramente? Se sei stanco non è detto che tu stia gestendo male il tuo tempo, ma piuttosto stai gestendo male la tua energia.
Partiamo con il dire che le energie all’interno del corpo umano possono racchiudersi in 4 aree.
Energia Fisica, Emotiva, Mentale e Spirituale.
ENERGIA FISICA:
È colei alla quale diamo la colpa appena ci sentiamo stanchi, ma è anche la più facile da gestire. Generalmente è legata ad una alimentazione errata, alla carenza di sonno e al poco allenamento fisico. Quindi basterebbe mangiare meglio, andare a dormire presto ed alzare il sedere dal divano spegnendo Netflix. La difficoltà in questo caso è che quando siamo stanchi tendiamo a ripetere i comportamenti (errati) a noi più familiari.
In più, quando siamo stanchi tendiamo a prendere decisioni sbagliate, che ci fanno sentire più stanchi. Senza contare che su alimentazione, sonno e allenamento fisico esistono valanghe di informazioni, spesso contraddittorie tra loro, e quando il nostro cervello riceve troppi stimoli, tende a “chiudere la saracinesca”.
Cosa possiamo fare?
Il corpo è il mezzo nel quale si muove la mente. Se il corpo non è in forma, la mente ne risente. E viceversa. Fai attenzione se ti sei “allenato” a non sentire la stanchezza, ad anestetizzarla. Potresti essere diventato insensibile ai segnali corporei che la comunicano. Riprendere contatto con questi segnali è quindi un primo passo per iniziare a prendersi cura di se e della propria stanchezza. D’altronde qualcuno diceva che noi siamo quello che mangiamo: ma non solo…noi siamo quello che pensiamo!
La stanchezza si ripercuote anche sul tuo aspetto fisico? Leggi anche ↓
Mangi bene, dormi a sufficienza e ti alleni a sufficienza ma ti senti uno straccio, stanco e stufo di tutto? Forse stai passando un periodo pieno di frustrazione, di rabbia, o di paura. L’energia fisica è il carburante di base, ma se non curiamo attentamente anche la nostra energia emotiva, siamo fregati.
Quello che molto spesso facciamo è “ingoiare” un’emozione dopo l’altra. Le calcoliamo una per una nel nostro zaino personale senza essere consapevoli del loro peso e di come influenzano il nostro benessere e la qualità della nostra vita. Ed ecco arrivare l’ipersensibilità (le più piccole cose ci colpiscono, siamo molto più sensibili, piangiamo quasi per nulla, ci arrabbiamo per qualsiasi cosa). Diminuisce il livello di attenzione (avete presente quei vuoti di memoria che vi fanno sospettare un principio di Alzheimer?), diminuisce la motivazione nel fare le cose e aumentano i pensieri negativi. Ogni giorno ci muoviamo più lentamente, con meno entusiasmo, senza motivazione.
Cosa possiamo fare?
Non sottovalutare quello che pensi, che provi e che fai, perché ogni pensiero, ogni emozione e ogni azione ha un impatto sui tuoi livelli di energia. Coltiva quotidianamente emozioni positive e impara ad interpretare diversamente quelle negative. La mindfulness è di moda. A me fa fatica pensare alla meditazione come aiuto. Tuttavia, al di là del poter vedere in essa una tecnica di meditazione, dobbiamo anche intenderla come un tipo di filosofia. Molto utile per fermare il flusso dei pensieri negativi, stress ed emozioni negative.
ENERGIA MENTALE:
Insonnia, dolori muscolari, crampi allo stomaco, battito cardiaco accelerato, emicrania, debolezza, ma anche irritabilità, bassa concentrazione, scarsa capacità di memorizzazione, vuoti di memoria, spossatezza e continuo senso di pesantezza nonostante si riposi adeguatamente. Questi sono alcuni dei sintomi di stanchezza mentale.
“Ogni giorno un utente di Facebook si sveglia e sa che non deve accendere lo smartphone. Ogni giorno un programmatore di Facebook si sveglia e sa che deve trovare il modo per far accendere lo smartphone ai suoi utenti. Non importa che tu sia un utente o un programmatore… tanto accenderai lo smartphone.”
Non molti se ne stanno accorgendo ed anche se se ne sono accorti, ne sottovalutano le conseguenze. Eppure vivere perennemente connessi, alla mercé dell’ennesima notifica, sta letteralmente distruggendo la nostra energia mentale, e questo perpetuo stato di distrazione ci rende stanchi, demotivati, incapaci di realizzare qualcosa di grandioso nella nostra vita. Mi stupisce sempre questo dato: L’utilizzatore medio di telefono cellulare tocca il suo dispositivo 2.617 volte al giorno, secondo uno studio condotto dalla società di ricerca Dscout.
Duemilaseicentodiciasette volte!!!
Cosa possiamo fare?
Fare una cosa alla volta e farla come se fosse la cosa più importante di questo mondo. Questa è personalmente la tecnica con la quale faccio più fatica in assoluto. Per esempio se guardi un film, non guardare ANCHE il telefono. Se parli con qualcuno, non buttare ANCHE l’occhio alla tv. Un’altra cosa importante è concentrare le distrazioni in un unico slot temporale (possibilmente al termine della giornata di studio/lavoro) eliminando le distrazioni e migliorando il tuo focus.
ENERGIA SPIRITUALE:
No, non parliamo di angeli, di spiritelli dei boschi e di “Jane and the Phantom”. Il termine energia spirituale ha un significato molto più prosaico e indica semplicemente quell’energia che deriva dal perseguire cause, progetti e sogni che ci appassionano profondamente. Se in questo periodo sei particolarmente stanco, e questa tua fiacca cronica non è legata direttamente a nessuna delle 3 dimensioni che abbiamo già visto, con tutta probabilità sei giù di tono perché quello che stai facendo non ti appassiona veramente.
Qui tutti “teniamo famiglia” e a volte la vita è fatta anche di periodi in cui per sopravvivere dobbiamo fare cose che non ci piace fare, ma questo non significa che dobbiamo arrenderci e lasciarci andare alla deriva.
Cosa possiamo fare?
Individua quegli hobbies, quelle tematiche e quelle passioni di cui sei da sempre innamorato. Se le hai tralasciate ultimamente, riprenderle in mano. Ti aiuteranno ad innalzare la tua energia spirituale. Tieni a mente l’opzione multipotenziale. Il concetto di multipotenzialità ha avuto molto successo negli ultimi anni e i cazzari di mezzo mondo se ne sono subito innamorati. In realtà i veri multipotenziali sono una ristretta minoranza, ma questo non significa che tu non possa effettivamente essere uno di questi. Investi tempo ed energie in progetti che siano in linea con i tuoi valori.
Sperando che questo articolo ti sia stato utile, se vuoi dicci nei commenti i tuoi metodi per recuperare energia.
Il lungometraggio musicale firmato da Roman White riuscirà ad alleggerire la tua pesante giornata, qualsiasi cosa ti sia successa. Controindicazioni? Non riuscirai più a dormire, perché avrai l’adrenalina alle stelle e vorrai cantare e ballare fino al mattino seguente
Perdonate il mio entusiasmo incontrollato, ma il musical “A Week Away”, visto ieri sera sulla piattaforma Netflix ha cambiato drasticamente il mio umore. Proverò a dribblare elegantemente gli spoiler, ma potrei non essere un funambolo impeccabile.
La trama in breve
Un ragazzo problematico di nome Will (Kevin Quinn), orfano di entrambi i genitori, sta per finire al riformatorio dopo una serie di bravate reiterate. La sua ultima possibilità per salvarsi è frequentare un campo estivo cattolico. Dopo la titubanza iniziale Will accetta e…vabbè qualcosa ve la devo pur dire no? Beh dicevo, Will raggiunge il camping insieme a George (Jahbril Cook) figlio di una delle organizzatrici e comincia la sua settimana all’insegna delle sfide canore, sportive, ma anche delle sfide contro le proprie insicurezze.
In maniera, a mio modo di vedere molto delicata, vengono trattati temi come il sentirsi inadeguati, il provare vergogna per se stessi, l’essere iper competitivi per nascondere delle debolezze. Ma non si ha tempo di avvilirsi. Come si potrebbe? Tutto è condito da una rivisitazione molto teen di alcuni brani della tradizione cattolica che sanno farti innamorare come le hit delle più acclamate pop star.
C’è anche la storia d’amore, ovvio! E non solo per Dio. Oggetto delle attenzioni del nostro protagonista sarà Avery (Bailee Madison), abituè del campus. Basta, basta, non vi dico altro.
La regia e il cast
Partiamo da un presupposto. Se avete amato High School Musical, non potrete restare indifferenti di fronte ad “A Week Away”.
Roman White non è certo un novellino del genere. Si tratta di un esperto regista di video musical pop. Ha collaborato con artisti del calibro di Taylor Swift, Kelly Clarkson e Justin Bieber. Godetevi questo video del brano You Belong With Me, un delizioso mix di cliché alla John Hughes.
KEVIN QUINN – Nato a Chicago il 21 maggio del 1997, ha una sorella gemella. Nel 2013 partecipa come concorrente alla 12°edizione di American Idol. Nel 2015 Disney Channel lo sceglie per interpretare Xander nella serie tv Summer Camp.
BAILEE MADISON – Noterete come in alcune espressioni assomigli incredibilmente a Joey Potter (Katy Holmes). Nata a Fort Lauderdale il 15 ottobre 1999, Bailee è la più giovane di 7 figli. Conosciuta in particolare per il suo ruolo della piccola Biancaneve in Once Upon a Time. Dal 2015 fa parte del cast della serie Good Witch, nel ruolo di Grace Russel.
JAHBRIL COOK – Esordisce in un lungometraggio proprio con A Week Away.
DAVID KOECHNER – Nato a Tipton il 24 agosto 1962, Koechner è un affermato attore comico. Dal 1995 ad oggi ha girato più di 40 film, fra cui Anchorman e Anchorman 2.
Sono stato abbastanza bravo a non svelarvi chissà che? Se questo film dovesse piacervi, ne ho già un altro che potrebbe esaltarvi allo stesso modo. Si tratta di Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola, che trovate anch’esso su Netflix.
Non è facile trovare qualcuno che sia totalmente immune da questo particolare stato d’animo che ti assale quando hai paura che qualcuno ti porti via il tuo partner. Ci sono tuttavia dei trucchi e dei procedimenti per affrontare la gelosia e provare (è difficile) a razionalizzarla
C’è chi sostiene che un po’ di sana gelosia possa dare pepe al rapporto. E’ un discorso che ci può anche stare, ma da dimostrazione di interesse per la propria amata non deve trascendere in un’ossessione morbosa. Senza volersi spingere fino agli innumerevoli e deplorevoli casi di femminicidio legati proprio alla gelosia, avere accanto una persona molto gelosa può essere molto difficile.
Da cosa nasce la gelosia?
Alla base di questo tormentoso sentimento c’è sia la paura della perdita del proprio amore, che il timore dell’abbandono. Un rapporto che finisce può portare alla depressione, alla perdita di fiducia in se stessi e anche ad una figura imbarazzante con amici e parenti.
L’equazione è presto fatta: più aumenta la paura e l’insicurezza, più sale la gelosia. Se il timore diminuisce, anche la gelosia si quieterà. Il problema grande è che tale sentimento genera emozioni distruttive come l’odio per gli altri e il disprezzo per se stessi. Insomma la gelosia ti corrode fuori e dentro.
Facciamo una premessa banale, ma che è d’obbligo sottolineare. Se state insieme ad un traditore seriale, la vostra gelosia sarà giustificata, ma non lo sarà il vostro rimanere con quella persona. Nel caso in cui la vostra inquietudine sia presente anche con un partner accanto assolutamente corretto nei vostri confronti, allora dovreste provare a lavorare su voi stessi.
1.RICONOSCETE LA GELOSIA – Il primo passo per risolvere un qualsiasi problema è capire di averlo. Non vergognatevi ad ammettere con voi stessi e con gli altri che siete gelosi. Non commettete alcun atto illecito. Magari evitate di sbandierarlo di fronte a persone poco avvezze alla sensibilità, che potrebbero schernirvi e farvi sentire inadeguati per questa vostra ammissione.
2.CREDETE AL VOSTRO PARTNER – So che se non siete abituati a farlo, iniziare di punto in bianco non sarà facile, ma alla base di ogni rapporto sano dovrebbe esserci la fiducia. Se l’hai seguito e hai constatato che non ti stava mentendo e se ti dimostra costantemente quanto ti ama, perché roderti il fegato immaginandolo fra le braccia di qualcun altra?
3.NON FATE I BAMBINI CAPRICCIOSI – Abbiamo parlato in precedenza di insicurezza, ma anche chi ha una forte autostima può essere soggetto alla gelosia. Soprattutto chi è abituato a stare al centro dell’attenzione e considera la propria metà come una sua proprietà, pretendendo che le attenzioni della sua compagna siano sempre e solo rivolte a lui. Non potete pensare che il vostro partner non parli e non rivolga la parola a nessun altro in vostra presenza. Un atteggiamento del genere a lungo andare allontanerà il vostro amore da voi. Anche perché le altre persone le faranno notare quanto siete despoti nei suoi confronti.
4. PUOI USARE LA GELOSIA PER CRESCERE – In che senso? Se provate gelosia ogni volta che il vostro partner esce è perché magari rimanete a casa a crogiolarvi nelle vostre fantasie tossiche. Organizzate una serata per conto vostro con altri amici, non potrà che farvi bene e quando tornerete a casa sarete felicissimi di rivedere il vostro lui/la vostra lei.
5. SMETTI DI SMINUIRTI – Sono frequenti in chi ha poca autostima, domande del tipo: “Come fa a stare a con me?“, “La sua collega è cento volte meglio di me”, “Il suo capo è palestrato, mentre io...”. Non chiedete mai al vostro partner perché vi ami? MAI! L’amore è magia, alchimia è qualcosa che non si può spiegare. Non cercare a tutti i costi di capire perché tua moglie ti ama. Goditi la cosa e basta!
6. EVITA LE RIPICCHE – Per sentirti più vivo/a e per vendicarti della gelosia che hai provato nei confronti del tuo partner, non flirtare con chiunque ti capiti sotto tiro di fronte a lui e non tirare fuori le tue esperienze amorose pregresse. Una strategia del genere non porta a nulla di buono.
7. EVITA L’EFFETTO EYES WIDE SHUT – Avete presente il film di Kubrik in cui Tom Cruise si immagina i tradimenti della moglie (Nicole Kidman)? Ecco, pensate che proprio alla base della loro rottura ci sono state alcune scene di quella pellicola, che hanno infastidito a tal punto Top Gun da portarlo alla gelosia ossessiva. Non immaginate sempre il peggio. Può aiutarvi scrivere su foglio cosa pensate che il vostro partner stia facendo senza di voi. Nel rileggerlo cercate di razionalizzare e pensate se potrebbe essere DAVVERO un’ipotesi plausibile.
8. LASCIALO/A ANDARE – Concedi al tuo amato i suoi spazi e i suoi svaghi, costringerlo a restare con te non è mai una buona idea. Anzi, potrebbe voler fuggire dalla tua iper possessività. Se uscite con altre persone lascialo parlare con la tua amica attraente. Se pensi che ci flirti per infastidirti, fallo impazzire mostrandoti totalmente rilassata.
9.CERTE ACCUSE INFONDATE POSSONO DISTRUGGERE IL RAPPORTO -Se la tua donna/ il tuo uomo si sentirà apostrofata/o con epiteti poco edificanti in più occasioni, potrebbe reagire in due modi: 1) fare in modo che le tue accuse diventino veritiere, tradentoti, 2) allontanarsi da te e persino disinnamorarsi.
10. IL PARTNER NON E’ UNA TUA ESCLUSIVA, MA TU DEVI ESSERE IL SUO PREFERITO/A – Come detto in precedenza il tuo compagno non può essere un oggetto in tuo possesso. Fai in modo che interagisca con le altre persone. Se non ha nulla da rimproverarti è molto più probabile che parlando con gli altri, abbia ancora più voglia di tornare da te. Se comincia a darti buca perché mostra di preferire in maniera sistematica qualcun altro, allora hai il permesso di allarmarti e di chiedere spiegazioni.
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Senza il sapiente lavoro di impollinazione delle nostre amiche a sei zampe le coltivazioni agrarie non si svilupperebbero in maniera così rigogliosa e la nostra sopravvivenza sarebbe seriamente a rischio. Ecco perché è importante rispettare la natura, le piante e tutti gli animali, anche i più piccoli
“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita” cit. Albert Einstein
L’IMPORTANZA DELLE API
Ci sono alcune specie la cui estinzione comporterebbe dei disastri inimmaginabili per la razza umana. Fra le più preziose per il nostro ecosistema ci sono sicuramente le api. Questi simpatici insetti hanno un ruolo cruciale per il mantenimento della biodiversità. Attraverso l’impollinazione garantiscono la nascita di specie vegetali diverse fra loro, trasportando il polline da un fiore all’altro. Non solo il dolcissimo miele, ma anche tante varietà di frutta e verdura arrivano sulle nostre tavole grazie alle api.
I NEMICI DELLE API
La tradizione millenaria della produzione di miele e l’apicoltura in generale, stanno cercando di salvaguardare questi insetti dai numerosi pericoli che le minacciano. In particolare l’uso di pesticidi in agricoltura e l’aumento dell’inquinamento hanno diminuito drasticamente il numero di api nel mondo. L’ONU ha creato una giornata mondiale dedicata proprio alla salvaguardia delle nostre amiche giallonere. La giornata in questione ricorre il 20 maggio e vi si celebra l’importanza delle api per il mantenimento della biodiversità e per la vita di tutti noi. Si tratta anche di un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici e sull’uso eccessivo di pesticidi.
COME POSSIAMO AIUTARE LE NOSTRE AMICHE
Basta davvero poco! Provate ad adornare il vostro balcone o davanzale con qualche pianta in più. Spesso potremo trovare nel nostro giardino piante che consideriamo erbacce, ma che per le api possono essere molto piacevoli. Le nostre amiche a sei zampe amano particolarmente i tulipani, i trifogli, le piante aromatiche come salvia, menta, rosmarino, timo, basilico, lavanda. Non disdegnano nemmeno i girasoli e i crisantemi.
Dal primo febbraio gli acquisti di beni e servizi pagati almeno un euro tramite strumenti elettronici effettuati presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, potranno generare biglietti validi per la lotteria
Come spiega una nota congiunta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’Agenzia Dogane e Monopoli e dell’Agnzia delle Entrate, i premi saranno sia per i clienti che per i venditori.
Come si fa a partecipare?
Per partecipare alla Lotteria bisogna essere maggiorenni e residenti in Italia. Chiunque, fuori dall’esercizio di un’attività d’impresa o di professione, acquista e paga con mezzi elettronici beni e servizi per almeno un euro di spesa presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, può prendervi parte. Occorre, però, mostrare il proprio codice lotteria al momento dell’acquisto. Per ottenerlo basta inserire il proprio codice fiscale sul Portale della Lotteria (https://www.lotteriadegliscontrini.gov.it/portale/).
Potete stampare il codice o salvarlo sul vostro telefono per esibirlo all’esercente al momento dell’acquisto.
Quanti biglietti si possono ottenere?
Lo scontrino elettronico che l’esercente invia telematicamente produrrà un biglietto virtuale per ogni euro speso, fino ad un massimo di 1000 biglietti per ogni scontrino. Una volta estratti i biglietti vincenti, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli risalirà dal codice lotteria sul biglietto al codice fiscale dell’acquirente e alla partita iva dell’esercente.
Cosa non rientra nella Lotteria?
Non sono validi gli acquisti in contanti, quelli online e quelli per i quali sia emessa fattura. Inoltre quelli per i quali l’acquirente fornisca il proprio codice fiscale a fini di detrazione o deduzione fiscale.
Quali sono i premi?
Va specificato che ogni scontrino partecipa ad una sola estrazione settimanale, a una mensile e a una annuale. Le vincite sono comunicate tramite Pec all’indirizzo che viene comunicato nell’area riservata del Portale Lotteria. Qualora non si disponesse di una Pec, la comunicazione arriverà tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Al momento del ricevimento della comunicazione ci si dovrà recare entro 90 giorni presso l’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente in base alla propria residenza. Il premio sarà bonificato su conto bancario o postale.
Il calendario delle estrazioni
I primi 20 vincitori saranno estratti giovedì 11 marzo fra coloro che abbiamo acquistato o venduto con il metodo suddetto fra il 1 e il 28 febbraio 2021. Le successive estrazioni mensili avverranno ogni secondo giovedì del mese.
A giugno partiranno anche le estrazioni settimanali (la prima giovedì 10 giugno). I vincitori saranno estratti fra quei biglietti generati dal lunedì alla domenica della settimana precedente.
Dulcis in fundo l’estrazione annuale, con un premio di 5 milioni di euro per l’acquirente e di 1 milione per l’esercente. Tale estrazione riguarderà tutti i biglietti generati da corrispettivi trasmessi e registrati al Sistema Lotteria dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. (prima estrazione inizio 2022).
Un elegante commistione fra Gossip Girl, i Tudor e Downtown Abbey, la nuova serie creata da Shonda Rhimes è già un cult per il pubblico e per la critica
“In 28 giorni l’hanno seguita 82 milioni di abbonati alla piattaforma. Superato il precedente detentore del record, il successo fantasy ‘The Witcher’ (76 milioni), terzo ‘Lupin’ (70 milioni) e quarta ‘La regina degli scacchi’ (62 milioni)“ – La Repubblica
Arrivata sulla nota piattaforma di intrattenimento il giorno di Natale, Bridgerton è a tutti gli effetti la serie più vista di sempre su Netflix. C’era gran fermento già prima della sua uscita. Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy, Le Regole del Delitto Perfetto) si è rivelata ancora una volta una garanzia di successo.
La serie è l’adattamento del romanzo di Julia Quinn“Il Duca e io”. Bridgerton è appunto il nome della famiglia dell’alta società protagonista della storia, ambientata agli inizi dell’Ottocento. Al centro della scena otto fratelli, di cui 4 maschi e 4 femmine. La vicenda si concentra in particolare su Daphne, la primogenita, arrivata all’età giusta per prendere marito. Oggetto del desiderio il duca di Hastings con il quale instaurerà un rapporto molto particolare. A rendere più frizzante il tutto, la presenza della misteriosa Lady Whistledown, autrice di un giornaletto di gossip seguitissimo perfino dalla Regina in persona, che svela i retroscena di tutta l’alta società londinese.
5 CURIOSITA’ SULLA SERIE
1.Costumi da favola
Non può non colpire lo spettatore l’accuratezza e la ricercatezza dei costumi e delle acconciature dei protagonisti della serie. Ci è voluta una squadra, guidata magistralmente da Ellen Mirojnick, per creare oltre 7500 costumi. Alla base delle creazioni uno studio approfondito su ritratti dell’epoca. La sola protagonista Daphne ha indossato 104 abiti.
2. Daphne ispirata ad un’icona del cinema
Il look di Daphne Bridgerton, interpretata da Phoebe Dynevor, è ispirato alla diva di Hollywood per antonomasia, Audrey Hepburn. Nessun tubino nero, ma una scelta preponderante per le acconciature e gli abiti dai toni dell’azzurro tanto cari all’attrice di Colazione di Tiffany. Phoebe Dynevor ha seguito sedute quotidiane di fitting di quasi tre ore nei mesi di riprese.
3. La misteriosa Lady Whistledown
La voce della Gossip girl del 1800, che accompagna lo spettatore dalla prima all’ultima puntata, nella versione originale è quella di Julie Andrews. Sì, proprio l’attrice che interpretò Mary Poppins nel classico Disney del 1964.
4. Un personaggio che non c’era nei libri
Persino la Regina Charlotte si innamora della classe e dell’eleganza di Daphne Bridgerton, ma nei libri questo personaggio non è presente. L’attrice che la interpreta Golda Rosheuvel è stata ingaggiata perché Shonda Rhimes è una sua fan accanita. Tuttavia nella storia questo personaggio è esistito veramente, si tratta di Sophia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, la prima persona bi-razziale della famiglia reale inglese.
5. Le coreografie delle scene di sesso
La serie non risparmia le scene di sesso, anche piuttosto esplicite e spettacolari. I momenti intimi sono stati coreografati da Lizzy Talbot, la “intimacy coordinator” responsabile di istruire gli attori sugli acrobatici atti amorosi. La regina degli schacchi, l’unico super eroe che riesce a salvare se stesso>>>LEGGI SUBITO L’ARTICOLO SU UN’ALTRA SERIE CULT DI NETFLIX
Fra le macchie più temute dai vostri vestiti ci sono sicuramente quelle di ruggine, particolarmente complicate da rimuovere. Vi consigliamo dei rimedi semplici e naturali per salvare sia i metalli che altre superfici dallo spauracchio della ruggine. Troverete suggerimenti anche per rimuovere le macchie dai tessuti
Cominciamo subito con lo sfatare un mito fin troppo diffuso. Per combattere la ruggine dovete assolutamente evitare la candeggina, che tenderà, invece, a fissare le macchie in maniera indelebile. Esistono dei metodi chimici per raggiungere il vostro obiettivo, ma spesso sono pericolosi da applicare e la loro inalazione può nuocere alla salute. Vi consigliamo di seguire dei metodi naturali, che vi terranno al sicuro anche da eventuali reazioni allergiche.
Cominciamo subito con dei semplici rimedi naturali con i quali potrete salvare i metalli dalla ruggine:
ACETO BIANCO – Si tratta del vostro alleato numero uno contro la ruggine. Immergete l’oggetto nell’aceto per qualche ora e poi strofinate. Potete usare anche un foglio di alluminio per rimuoverne i residui. L’aceto reagirà con la ruggine e la scioglierà. E’ ammesso anche l’aceto classico, ma in quel caso servirà qualche ora in più.
LIMONE E SALE – Cospargete di sale la parte arrugginita e versate sopra il succo di limone. Lasciate agire per un paio d’ore e poi strofinate. Potete usare anche la buccia del limone stesso per strofinare senza rovinare il metallo.
PATATA E DETERSIVO – Un altro metodo molto semplice da attuare è quello di tagliare a metà una patata e cospargere di detersivo per piatti l’estremità che posizionerete sulla parte arrugginita. Lasciate agire per almeno un paio d’ore. L’alternativa al detersivo è acqua calda e bicarbonato.
PRODOTTI CHIMICI
Se preferite affidarvi ai classici rimedi chimici, avete a disposizione una serie di prodotti in commercio, di cui la maggior parte è a base di acido ossalico o fosforico. Come in precedenza accennato, possono essere pericolosi da utilizzare, prendete sempre le dovute precauzioni.
Munitevi di guanti adeguati per proteggere la pelle e leggete bene l’etichetta, perché non tutti funzionano allo stesso modo. Hanno bisogno di essere strofinati con vigore e molto spesso necessitano di una posa che va oltre le due ore.
In alcuni casi non è necessario utilizzare alcun prodotto chimico, basta armarsi di un attrezzo adatto e di parecchio olio di gomito. Il modo più semplice è utilizzare una paglietta, per rifinire la parte arrugginita cominciate con una carta a grana grossa fino ad arrivare ad una sempre più sottile per i dettagli. In linea di massima per grattare il metallo può andare bene qualsiasi oggetto in metallo (es: cacciavite), ma il rischio è di rovinare la superficie da raschiare.
Un altro alleato prezioso per te nella lotta alla ruggine è l’acido citrico. Puoi trovarlo al supermercato nella zona dei prodotti da forno. Versane una discreta quantità in una bacinella piena di acqua bollente e ponici dentro l’oggetto da pulire. Lascialo agire per circa 8 ore, poi risciacqua e asciuga accuratamente.
SOLUZIONE ALTERNATIVA
Nel caso in cui la tua intenzione sia quella di verniciare il metallo, esistono dei prodotti in commercio che agiscono come un primer. Di solito sono venduti in confezioni spray. Ricordate però che c’è il rischio che si crei una base irregolare al di sotto della vernice, in quanto la ruggine non viene eliminata, ma solo coperta.
RIMEDI PER TOGLIERE LA RUGGINE DAI VESTITI
Le macchie di ruggine sui tessuti a volte sembrano sangue, ma non sono troppo complicate da togliere, ammesso che si agisca subito. Versate del succo di limone sulla macchia e sciacquate accuratamente. Subito dopo lava il tessuto come faresti normalmente. Nel caso in cui il tessuto da trattare sia molto spesso, puoi utilizzare sale e succo di limone insieme. Sui tessuti in pelle (esempio un divano) provate una soluzione di bicarbonato e acqua calda, fa miracoli!
PREVENIRE LA COMPARSA DELLA RUGGINE
La ruggine si forma a causa del contatto prolungato fra acqua e metallo, il quale si ossida e inizia a rovinarsi. Due precauzioni molto semplici sono: mantenere il metallo in un luogo asciutto e privo di umidità e asciugare sempre il metallo che è entrato a contatto con l’acqua.