2018

Siliconi: Dove possiamo trovarli e come possiamo evitarli

Cosa Sono?

I siliconi sono composti derivati dal silicio, creati dall’uomo in laboratorio. Sono tra gli ingredienti sintetici maggiormente presenti nei prodotti cosmetici. Vengono utilizzati in diversi campi, da quello edile ( ad esempio per isolare le docce) a quello della chirurgia estetica. Dagli anni novanta sono stati introdotti nell’industria cosmetica ed un recente censimento ha registrato ben 125 voci diverse di tale componente.

Dove si trovano i siliconi?

La loro versatilità li rende utilizzabili in vari settori.  Possiamo trovarli nei giocattoli, nelle protesi, negli stampi per uso alimentare e in molteplici altri prodotti. I siliconi sono impiegati anche dall’industria cosmetica, per la loro capacità di aumentare le perfomance delle formulazioni cosmetiche. Essi, infatti, garantiscono una serie di effetti positivi. Rendono la pelle più setosa, facilitano l’assorbimento delle creme, aumentano l’efficacia dei filtri solari. Hanno, inoltre, proprietà idrorepellenti, antistatiche, e sono resistenti alle alte temperature.

Queste caratteristiche li rendono adatti come ingredienti di creme solari resistenti all’acqua, creme viso e corpo non untuose, ma vellutanti, prodotti per capelli che lucidano senza appesantire, fondotinta che si spalmano in maniera uniforme.

 

Perché vengono utilizzati?

Permettono di rendere i prodotti idrorepellenti, meno unti, meno appiccicosi. Donano la sensazione di una pelle ‘vellutata’ al tatto.

Proprio come i petrolati, i siliconi permettono alla pelle di creare una superficie di protezione e impediscono all’umidità di uscirne. Sono antischiuma, ovvero impediscono il famoso ‘effetto bianco’ al momento dell’applicazione della crema. Aumentano la performance dei filtri solari sia chimici che fisici.

 

https://erikastreppa.it/il-bluff-della-paraffina-un-prodotto-da-tenere-lontano-dai-bambini

Silicone e Bambini:

Le emulsioni siliconiche non irrancidiscono, non irritano e sono prive di tossicità. Per questi motivi possono trovare impiego anche nei paidocosmetici (cosmetici per bambini). Molte preparazioni cosmetiche hanno ricevuto notorietà e fortuna grazie all’impiego di questi prodotti.

Prodotti Siliconici sulla pelle

Nelle creme viso, l’effetto vellutato si trasforma velocemente in disidratazione. Un utilizzo troppo frequente rende la pelle secca, squamosa e piena di punti neri. Sulla pelle si crea una pellicola che va a chiudere i pori, quindi seppure la pelle appare liscia come seta, in realtà il risultato finale sarà quello di renderla ricca di brufoli e punti neri. I siliconi vengono utilizzati in maschere e creme scadenti, povere di principi attivi, che danno una sensazione immediata di miglioramento, ma che nel medio periodo non fanno che peggiorare la salute e la bellezza del nostro viso.

 Prodotti Siliconici sui capelli

Rivestono completamente i fusti capillari, impedendo il passaggio di sostanze nutritive ed idratanti.

In un primo momento i capelli appaiono lisci, l’effetto crespo diminuisce, ma un uso prolungato può portare ad un capello bruciato, opaco e fragile.

I prodotti siliconici sporcano maggiormente la cute ed il capello tende ad ingrassarsi alla radice, lasciando secche le punte. A lungo andare, dato che il silicone tende a formare una pellicola protettiva sui capelli, l’acqua non riuscirà ad uscire, ma neppure ad entrare. Così la pellicola formata dal silicone farà anche  da barriera per le sostanze nutritive che dovrebbero penetrare nei capelli. Sono particolarmente controindicati per tutti coloro che soffrono di pelle secca.

Qual è il reale scopo del silicone?

Rendere momentaneamente alla vista la pelle ed i capelli sani e luminosi, senza curarli, ma semplicemente coprendo gli inestetismi. Hanno uno scopo puramente estetico. Dopo l’uso i capelli risultano più facilmente pettinabili e maggiormente brillanti.

Come possiamo evitarli?

L’unico modo per farlo è controllare l’INCI, che  contiene l’elenco degli ingredienti in ordine da quello più presente a quello meno.

 

Il silicone si distingue in diverse categorie a seconda delle caratteristiche:

Siliconi ciclici: i loro nomi nell’INCI sono cyclohexasiloxane, cyclomethicone, cyclopentasiloxane. Si tratta di elementi che tendono ad evaporare velocemente da pelle e capelli.

Dimethicone e composti: si tratta di prodotti di silicone abbastanza pesanti e unti e quindi che non fanno respirare pelle e capelli. Nell’INCI, i loro nomi sono: Dimethicone, Dimethiconol, Cetyl Dimethicone, Amodimethicone, Dimethicone copolyol.

I siliconi più leggeri (quelli ciclici) seccano esageratamente la pelle e sono quindi  controindicati in caso di pelli che necessitano di idratazione.

 

Silicone e Ambiente:

Non sono biodegradabili, perciò una volta finiti negli scarichi fognari sono destinati ad accumularsi nell’ambiente e ad inquinarlo.

Prodotti in commercio da evitare:

Alcuni prodotti assolutamente da evitare sono:

SHAMPOO HERBAL ESSENCE  ricco di silicone e paraffina. Non fatevi fregare dalla scritta “herbal”, non è un cosmetico ecobio, e nemmeno naturale.

Shampoo Sunslik Liscio perfetto, contiene quasi tutti ingredienti dannosi.

SODIUM C12-13 PARETH SULFATE (B) * (tensioattivo)
DIMETHICONOL (antischiuma / emolliente)

DIMETHICONE (antischiuma / emolliente)

CARBOMER (stabilizzante emulsioni / viscosizzante)
DMDM HYDANTOIN (conservante)
LAURETH-4 (emulsionante / tensioattivo)
LAURETH-23 (emulsionante / tensioattivo)
POLOXAMER 407 (emulsionante / tensioattivo)
PEG-9M (legante / stabilizzante emulsioni / viscosizzante)
TEA-DODECYLBENZENESULFONATE (Tensioattivo)
DISODIUM EDTA (sequestrante / viscosizzante)
PPG-12 (emolliente)
MAGNESIUM NITRATE (additivo)
SYNTHETIC FLUORPHLOGOPITE (viscosizzante)

METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE (Conservante)
METHYLISOTHIAZOLINONE (conservante)
BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL (Allergene del profumo)

SHAMPOO PANTENE lisci effetto seta, in realtà tutti gli shampoo di questa marca sono ricchi di siliconi e addirittura alcuni, come questo, contengono anche la paraffina.

Biopoint 

Tutti con alto contenuto di sale, e tra i primi ingredienti contengono dimethicone, oltre ad altri ingredienti allergizzanti che possono rilasciare formaldeide,scientificamente provata come cancerogena.

COME RICICLARE PRODOTTI CON SILICONE O PARAFFINA

E se avete in casa questi prodotti e decidete di non usarli più? Le creme ricche di siliconi sono ottime per pulire capi in pelle come borse e scarpe (non scamosciate o nabuck). Gli shampoo usati in micro quantità sono ottimi per lavare i pavimenti.

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Ricette facili: Plumcake di banane e cioccolato alle noci

La ricetta di oggi è molto semplice e permette di utilizzare degli ingredienti che magari stanno per guastarsi, in particolare le banane.

Oggi prepariamo un delizioso plumcake di banane e cioccolato alle noci, ottimo come merenda e perfetto da inzuppare nel latte a colazione.

Tempo: 1h e 20min

Vediamo di che ingredienti abbiamo bisogno:

-3 banane mature

-100 gr cioccolato fondente

-100 gr di gherigli di noce

-200 gr di zucchero

-2 uova

-190 gr di farina

-1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva

-1/2 bicchiere di latte

-zucchero a velo

-1/2 bustina di lievito per dolci

1°Passo: Preriscaldate il forno a 180°C. In una ciotola schiacciate le banane e aggiungete lo zucchero amalgamandolo bene.

2°Passo: Unite le uova, la farina mescolata al lievito, l’olio e il latte, incorporando ogni ingrediente con delicatezza.

3°Passo: Tritate le noci e spezzettate il cioccolato. Aggiungete questi ingredienti, sempre mescolando delicatamente.

4°Passo: Versate l’impasto in uno stampo da plumcake foderato di carta da forno e cuocete per circa un’ora.

5°Passo: Lasciate intiepidire e servite il plumcake tiepido o freddo spolverizzato di zucchero a velo.

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Reddito di inclusione, reddito di cittadinanza e reddito di dignità: Ci sono davvero differenze?

La fatidica data delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 è sempre più vicina. C’è da scommettere che in campagna elettorale le varie forze politiche in gioco useranno come loro arma segreta i vari tipi di redditi da garantire agli elettori. Vediamo insieme le differenze tra reddito di inclusione (Rei), varato dal governo Gentiloni e già in vigore dal 1 gennaio 2018, il reddito di cittadinanza proposto sin dagli albori dal Movimento 5 stelle e il reddito di dignità, ultima idea di Berlusconi per “adeguarsi” alla concorrenza.

REDDITO DI INCLUSIONE (REI):  Si tratta di una misura sollecitata in tempi non sospetti dall’UE, che ha trovato nel Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, uno dei sostenitori più convinti. E’ rivolta in particolare a quei circa 2 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta.

La misura prevede un assegno da corrispondere alle famiglie in difficoltà che potrà variare dai 187 ai 534 euro mensili.

Quali sono i requisiti per accedere al reddito di inclusione?

  1. Un ISEE non superiore ai 6000 euro
  2. Un ISRE ( indica la effettiva situazione reddituale al netto delle detrazioni, degli affitti pagati e dei redditi esenti) non superiore a 3000 euro
  3. Patrimonio immobiliare con un valore al di sotto dei 20.000 euro (esclusa la casa in cui si abita)
  4. Patrimonio mobiliare (conti correnti, depositi) non superiore ai 10.000 euro

Il reddito di inclusione non spetta se un componente del nucleo familiare beneficia di un ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria (es: Naspi).

Tramite la Legge di Stabilità del 2016 e attraverso ulteriori fondi da sbloccare entro l’inizio del 2018, il governo avrebbe già un tesoretto di oltre 1 miliardo di euro per garantire la copertura del reddito di inclusione. Molte associazioni sostengono che per tutelare tutte le famiglie veramente bisognose in Italia il budget dovrebbe essere quanto meno raddoppiato.

REDDITO DI CITTADINANZA: è sempre stato uno dei cavalli di battaglia del movimento pentastellato, che lo aveva proposto già nel suo programma elettorale del 2013. Si tratta di un sostegno economico per quegli individui che vivono al di sotto del livello di povertà.

Nel 2013 la proposta prevedeva un importo di 780 euro mensili per le famiglie in condizioni economiche disagiate. A distanza di qualche anno questa cifra sarà sicuramente rivista.

Quali sono i requisiti per avere diritto al reddito di cittadinanza?

  1. Avere compiuto 18 anni
  2. Essere residenti sul territorio nazionale
  3. Avere un reddito netto inferiore ai 7200 euro

Posso richiederlo anche gli stranieri?

Si, purché risiedano in Italia da almeno due anni, abbiano lavorato nel nostro paese per un minimo di 1000 ore  e abbiano un reddito netto pari o superiore a 6000 euro complessivi percepiti nei due anni precedenti a quello della fruizione dei benefici di cui alla presente legge.

L’intera cifra (780 euro) sarebbe destinata soltanto ai disoccupati, chi dispone di un reddito si vedrebbe riconosciuto un importo necessario al raggiungimento di tale soglia.

Fra le critiche più aspre che sono state mosse a tale provvedimento, c’è quella che sostiene che tale proposta di legge favorirebbe il disincentivo al lavoro. Proprio per questo sono previste ulteriori condizioni per poter beneficiare del reddito di cittadinanza:

  1. L’art. 11 di tale legge prevede che i beneficianti debbano “fornire disponibilità al lavoro presso i centri per l’impiego territorialmente competenti e
    accreditarsi sul sistema informatico nazionale per l’impiego
  2. Non possano rifiutare, nell’arco di tempo riferito al periodo di disoccupazione, più di tre proposte di impiego ritenute congrue.
  3. Non possano, a seguito di impiego e reimpiego, recedere senza giusta causa dal contratto di lavoro, per due volte nel corso dell’anno solare.

Il problema di questa proposta di legge è l’elevato costo (quasi 18 miliardi di euro l’anno), cifra che attualmente il nostro Paese non può permettersi.

REDDITO DI DIGNITA’:

Silvio Berlusconi con la proposta del reddito di dignità  riprende il concetto della “misura drastica sul modello dell’imposta negativa sul reddito” ipotizzato da Milton Friedman, premio nobel per l’economia nel 1976.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta. Friedman aveva creato questo strumento fiscale per sostenere le famiglie che avevano un reddito che non gli permettesse di vivere dignitosamente. L’imposta personale sul reddito (se questo è sotto una certa soglia) si tramutava in un sussidio che andava a sostituire tutte le altre forme di assistenza sociale.

COME LO INTENDE BERLUSCONI

Il leader di Forza Italia ha ipotizzato questa misura di sussistenza sociale per migliorare le condizioni di povertà assoluta in cui versano quasi 5 milioni di italiani. Coloro che non dispongano di un reddito che raggiunga una certa soglia (teorizzata in 1000 euro), non pagheranno le tasse e, anzi, riceveranno un contributo dallo stato per raggiungere la quota di dignità. La cifra varierà in base al luogo in cui si trova il richiedente e in base al numero di figli a carico.

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Alimentazione del cane adulto: Meglio umido, semi-umido o secco?

Sempre più padroni dei cani sono confusi su quale sia il cibo migliore da dare ai loro amici a quattro zampe. Alcuni scelgono il mangime in base al prezzo, altri dalla bellezza della confezione, in pochi  sono attenti alle proteine ed alle ceneri grezze.  Non manca, poi, chi nutre il cane con gli avanzi, molti dei cibi che noi mangiamo possono essere tossici per un cane. I cibi grassi, fritti o conditi non vanno assolutamente bene.

Indice che il cane sia ben alimentato sono pelo lucido ed alito leggero, assenza di forfora, assenza di aria intestinale, di forti pruriti e soprattutto assenza di sovrappeso.  Il cane è un mammifero e come noi se mangia troppo e fa poco movimento tende all’obesità, con conseguenti problemi cardiaci o di diabete, alito cattivo, infezioni ed aspettativa di vita più breve.

Lo stomaco del cane è molto simile al nostro, e come noi necessita di vitamine. Quindi è importante una tabella di marcia con orari e dosi ben definite per controllare l’apporto calorico giornaliero. Senza dimenticare un po’ di movimento tutti i giorni.

Come scegliere il mangime migliore per il nostro cane

Il cibo per cani e per animali in genere può essere:

mangime completo, da solo, può soddisfare tutte le necessità alimentari di quell’animale.

mangime complementare, si usa solamente come integrazione alle diete casalinghe, quindi non ai croccantini e al cibo secco.

Può essere diviso in tre gruppi in base alla quantità d’acqua che contiene:

SEMI- UMIDO: acqua tra il 14% e il 34%. Sia veterinari che allevatori sconsigliano il cibo semi-umido perché di solito contiene quantità esagerate di zucchero e di sale, il primo è dannoso per i denti dei nostri amici a 4 zampe, il secondo, se assunto in quantità elevate, può portare alla disidratazione.

UMIDO: acqua sopra il 34%. Il cibo umido non è particolarmente indicato per chi ha cani con problemi di gengiviti e soprattutto di tartaro.

SECCO: acqua sotto il 14%. Il cibo secco è sicuramente quello più utilizzato.

Tipologie di crocchette:

•             Crocchette per adulti (o regular), sono per i cani che fanno una normale attività fisica , però ovviamente queste crocchette devono essere scelte in base alla razza del cane.

•             Crocchette per cani senior, sono specifiche per i cani anziani che necessitano di determinati elementi nutritivi. ( Ci faremo un video/articolo)

•             Crocchette premium, sono per animali che fanno un’elevata attività fisica oppure per cagnoline in allattamento.

•             Crocchette light,  sono per cani sedentari e tendenti all’obesità.

•             Crocchette per cani medicate, sono tutta quella gamma di mangimi specifici per le diverse patologie di cui soffrono i cani, come ad esempio: con problemi gastrointestinali, per cani sterilizzati, per cani allergici, con problemi di dermatite.

Dimensioni: Attenzione alla dimensione delle crocchette, le dimensioni delle singole crocchette devono essere giuste, né troppo grandi altrimenti il cane non riesce a masticarle, né troppo piccole perché si rischia che il cane le mangi senza masticarle e che si strozzi o abbia problemi di digestione.

DOVE COMPRARE IL MANGIME:

Negozi Offline:

Come sempre la prima cosa da fare è parlare con un veterinario, in alcuni casi potete comprare il mangime direttamente da loro. Molti padroni sono titubanti a comprare al supermercato, ma anche lì si possono trovare buone marche ( controllate sempre le etichette). Potete recarvi nei negozi di animali specializzati dove  i commessi vengono istruiti sul tema del cibo per cani e dovrebbero essere in grado di rispondere a tutte le vostre domande, anche se si possono trovare descrizioni dettagliate sugli ingredienti. L’unico svantaggio è che a volte questi cibi possono essere costosi e se decidete di comprarne un tipo, c’è la possibilità che al vostro cane non piaccia. Dopotutto, la decisione finale spetta a lui. Potreste comprare la confezione più piccola disponibile per vedere se il vostro cane la gradisce.

Negozi Online:
Una volta che avete trovato il mangime giusto per i vostri amici a quattro zampe, potete comprare sui siti online, dove il risparmio può arrivare anche al 30%. Io per esempio mi rifornisco su Bitiba.it, dove la consegna è gratuita sopra i 49 euro di spedizione, e visto che il mangime che utilizziamo costa poco meno, Charlye riceve sempre qualcosa, un gioco, uno snack nuovo, una ciotola etc.

QUANTO DEVE COSTARE UN MANGIME:

Ricordate una cosa: costoso non sempre vuol dire migliore. Spesso le marche meno costose inseriscono molti ingredienti “di riempimento” e utilizzano ingredienti scadenti (ovviamente questo è un nostro punto di vista condivisibile o meno). Diciamo che la fascia di prezzo per 12 Kg si aggira tra i 40 ed i 50 euro ( online), ma come sempre dovete guardare gli ingredienti.

QUANTO MANGIME DARE:

Leggiamo sull’etichetta. In base al peso c’è scritto espressamente quanti grammi dare di mangime al giorno. Fatevi regalare dal negoziante un misurino oppure createlo voi con un vasetto di marmellata pesando la dose che ci va dentro.

CONTROLLA GLI ESCREMENTI:

Come abbiamo detto nel video di come si leggono gli ingredienti dei mangimi, se le ceneri grezze sono oltre 8-10 il cane farà feci troppo grandi, se invece mangia troppe fibre le feci saranno troppo molli. A seconda del mangime potrà fare feci con odore leggero o con odore pestilenziale da far scappare via dal prato pure gli insetti. Attenzione! Se le feci sono troppo secche ( quindi il cane può soffrire di costipazione) il vostro cane necessita di acqua. Assicuratevi che abbia sempre una ciotola d’acqua fresca a disposizione. Un’altra causa della costipazione è un’attesa troppo lunga prima di poter fare i bisognini.

Attenzione alla diarrea: La diarrea può indicare che il vostro cane ha contratto un virus come il parvovirus, che gli può essere fatale. Per i cani adulti, invece, è meglio aspettare un giorno o due. Ci possono essere diversi fattori che causano la diarrea nei cani adulti. Se recentemente gli avete cambiato il cibo senza un periodo di transizione, potrebbe essere questa la causa. Se al vostro cane date gli avanzi, smettete subito di farlo perché quasi sicuramente è questo che provoca la diarrea. Se il vostro cane è stato all’aperto potrebbe aver mangiato dell’erba e degli stecchi. Tutte queste sono cause comuni della diarrea nei cani. La forma più comune di diarrea è quella acuta. Può iniziare all’improvviso e durare qualche giorno. Fintanto che il vostro cane si comporta in modo normale e gioca, potete curarla a casa. Fategli seguire una dieta leggera, che può consistere in carni cucinate come pollo o hamburger bollito senza grassi. Io comunque per scrupolo chiamo sempre il mio veterinario.

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Alimentazione del cane: Il cucciolo

E’ buona norma educare il cane fin da cucciolo e, in ogni caso, fin da quando entra in casa.

I cuccioli ricevono un’eccellente fonte di nutrimento e di anticorpi già dalla loro madre.

Nelle prime 24 ore dopo il parto, la madre produce un liquido chiamato colostro, si tratta dello stesso liquido che producono le donne subito dopo il parto, ma prima della comparsa del latte. Nel colostro sono presenti gli anticorpi a cui la madre è stata esposta grazie alle vaccinazioni che ha fatto. La maggior parte degli esperti concordano che un cucciolo dovrebbe ricevere solo latte materno per almeno 3 o 4 settimane finché non iniziano a spuntare i denti da latte.

Quando prendiamo il cane ( dopo almeno 70 giorni dalla nascita, ma meglio 90 giorni), chiediamo all’allevatore quale mangime utilizzava per il cucciolo e poi decidiamo se cambiare mangime, controllando i nutrienti dei quali ha bisogno il nostro amico a quattro zampe.

Cosa Dobbiamo controllare nel mangime

Ingredienti: ( Guarda il video su Leggere gli ingredienti sulle etichette)

Proteine: Nelle crocchette dovrebbe essere presente il 28% delle proteine di cui il tuo cucciolo ha bisogno per diventare grande e forte.

Meglio Umido o Crocchette:

I denti da latte sono noti per essere più affilati di quelli dei cani adulti, e le crocchette per cuccioli sono fatte apposta per questi denti. Noterai che le crocchette per cuccioli sono un po’ più piccole e a volte più dure di quelle per cani adulti.

Se decidi di cambiare, non farlo all’improvviso, cioè non dare al tuo cucciolo il cibo a cui è abituato e il giorno dopo un cibo completamente diverso.

Per cambiare mangime ci vogliono in media 10 giorni, per farlo dovrai iniziare mettendo il primo giorno il 90% del vecchio mangime e il 10% del nuovo, il secondo giorno 80%-20%, 3 giorno 70%-30%, 4 giorno 60%-40% 5 giorno 50%-50%, fino ad arrivare a togliere quello vecchio. Questo procedimento si fa ogni volta che si cambia il mangime al cane.

Quanti pasti al giorno deve fare il cucciolo?

Sotto i sei mesi di età, un cucciolo generalmente andrebbe nutrito almeno tre volte al giorno, ovvero una al mattino, una a mezzogiorno e una la sera. Ciò significa che se lavori a tempo pieno, tu o qualcuno di tua fiducia deve andare a casa per dare il pranzo al cucciolo e portarlo fuori.

L’intestino di un cucciolo è ancora in via di sviluppo e non riesce a trattenere i propri bisognini come un cane adulto. Ad ogni modo assicurati di rispettare una tabella di marcia per la sua alimentazione. Seguendo una corretta alimentazione fin dall’inizio stabilirai un’eccellente programma che il tuo cane seguirà per tutta la vita.

Crocchette per cani puppy, sono appositamente fatte per i cuccioli e quindi più ricche di calcio e altri elementi nutrizionali che li aiutano durante la crescita.

QUANTO MANGIME DARE:

Leggiamo sull’etichetta. In base al peso c’è scritto espressamente quanti grammi dare di mangime al giorno. Fatevi regalare dal negoziante un misurino oppure createlo voi con un vasetto di marmellata pesando la dose che ci va dentro.

DOVE COMPRARE IL MANGIME:

Negozi Offline:

Come sempre la prima cosa da fare è parlare con un veterinario, in alcuni casi potete comprare il mangime direttamente da lui. Molti padroni sono titubanti a comprare al supermercato, ma anche lì si possono trovare buone marche ( controllate sempre le etichette). Potete recarvi nei negozi di animali specializzati dove  i commessi vengono istruiti sul tema del cibo per cani e dovrebbero essere in grado di rispondere a tutte le vostre domande, anche se si possono trovare descrizioni dettagliate sugli ingredienti. L’unico svantaggio è che a volte questi cibi possono essere costosi e se decidi di comprarne un tipo, c’è la possibilità che al vostro cane non piaccia. All’inizio potreste comprare la confezione più piccola disponibile e vedere se il vostro cane la gradisce.

Negozi Online: 
Una volta che avete trovato il mangime giusto per i vostri amici a quattro zampe, potete comprare sui siti online, dove il risparmio può arrivare anche al 30%, io per esempio mi rifornisco su Bitiba.it, dove la consegna è gratuita sopra i 49 euro di spedizione, e visto che il mangime che utilizziamo costa poco meno, Charlye riceve sempre qualcosa, un gioco, uno snack nuovo, una ciotola etc.

QUANTO DEVE COSTARE UN MANGIME:

Ricorda una cosa: costoso non sempre vuol dire migliore. Spesso le marche meno costose inseriscono molti ingredienti “di riempimento” e utilizzano ingredienti scadenti (ovviamente questo è un nostro punto di vista condivisibile o meno). Diciamo che la fascia di prezzo per 12 Kg si aggira tra i 40 ed i 50 euro ( online), ma come sempre dovete guardare gli ingredienti.

CONTROLLA GLI ESCREMENTI:

Come abbiamo detto nel video di come si leggono gli ingredienti dei mangimi, se le ceneri grezze sono oltre 8-10 il cane farà feci troppo grandi, se invece mangia troppe fibre le feci saranno troppo molli. A seconda del mangime potrà fare feci con odore leggero o con odore pestilenziale da far scappare via dal prato pure gli insetti. Attenzione, se le feci sono troppo secche ( quindi il cane può soffrire di costipazione) il vostro cane necessita di acqua. Assicuratevi che abbia sempre una ciotola d’acqua fresca a disposizione. Un’altra causa della costipazione è un’attesa troppo lunga prima difare i bisognini.

Attenzione alla diarrea

 La diarrea può indicare che il vostro cane ha contratto un virus come il parvovirus, che gli può essere fatale. Per i cani adulti, invece, è meglio aspettare un giorno o due. Ci possono essere diversi fattori che causano la diarrea nei cani adulti. Se recentemente gli avete cambiato il cibo  senza un periodo di transizione, potrebbe essere questa la causa. Se al vostro cane date gli avanzi, smettete subito di farlo perché quasi sicuramente è questo che provoca la diarrea.

Se il vostro cane è stato all’aperto potrebbe aver mangiato dell’erba e degli stecchi. Tutte queste sono cause comuni della diarrea. La forma più comune di diarrea è quella acuta. Può iniziare all’improvviso e durare qualche giorno. Fintanto che il vostro cane si comporta in modo normale e gioca, potete curarla a casa. Fategli seguire una dieta leggera, che può consistere in carni cucinate come pollo o hamburger bollito senza grassi. Io comunque per scrupolo chiamo sempre il mio veterinario.

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La par condicio spiegata in 6 punti

La data per le tanto agognate elezioni politiche è stata scelta. Il 4 marzo 2018 si torna a votare dopo 10 anni di governi non eletti direttamente dal popolo. Mancando meno di due mesi alle elezioni è “entrata in vigore la par condicio”. Di cosa si tratta e cosa comporta per i partiti e per i mass media?

Cos’è la par condicio?

Il termine latino par condicio significa letteralmente pari condizioni,  consiste nel garantire un’uguale visibilità a tutti i partiti e movimenti politici da parte dei mass-media. Viene disciplinata dalla legge 28 del 22 febbraio del 2000 volta a tutelare il pluralismo nel settore televisivo. Il senso di tale norma va ricercato nella garanzia, per tutti i partiti politici, di avere, almeno di partenza, le stesse possibilità di essere eletti.

Quando comincia la par condicio?

Molti credono che la par condicio vada rispettata solamente quando si è nel periodo di campagna elettorale, ma in realtà la legge 28 del 2000 non fa distinzione fra periodo elettorale e non, quando stabilisce la parità di trattamento di tutti i partiti politici e la loro presenza nei mezzi di informazione. Per garantire la democrazia più assoluta il confronto politico deve essere sempre equilibrato.

Chi è tenuto a rispettarla?

Sia i programmi di comunicazione politica (tribune), sia i mezzi di informazione (telegiornali). Mentre per i primi la ripartizione fra le varie voci deve essere molto precisa, praticamente matematica, per i telegiornali i criteri sono più elastici, in quanto non si vuole limitare la libertà di informazione e il diritto di cronaca.

Quali sono le autorità atte a vigilare sulla par condicio?

Per la televisione pubblica il controllo spetta alla Commissione di vigilanza RAI. Le emittenti private nazionali e locali vengono controllate dalla AGCOM. I due organi, prima di emanare le regole attuative della par condicio, devono consultarsi a vicenda, in modo che siano praticamente uguali per entrambi.

Quali sono le sanzioni in caso di mancato rispetto della par condicio?

L’Autorità valuta autonomamente ogni singolo programma e telegiornale. Nel momento in cui ravvisa una violazione interviene con una serie di atti successivi: prima un richiamo, poi un ordine di riequilibrio e infine una sanzione amministrativa pecuniaria in caso di mancato riequilibrio.

Come si valuta un pluralismo politico consono?

Sono due i dati da tenere in considerazione, innanzitutto il tempo di parola, cioè il tempo in cui il candidato di una determinata fazione si esprime direttamente intervenendo in conferenze stampa, rispondendo ad interviste e rilasciando dichiarazioni pubbliche.

In secondo luogo il tempo di notizia, cioè il tempo che i giornalisti dedicano ad un argomento riferito nello specifico ad un determinato partito o movimento politico.

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Come scegliere il mangime migliore per il nostro cane

COME LEGGERE GLI INGREDIENTI

Leggete sempre l’etichetta, controllando che ci sia anche la dicitura in italiano, in caso contrario il mangime non può essere commercializzato in Italia. Controllare gli ingredienti presenti nel prodotto è fondamentale per scegliere il mangime più adatto per il nostro cane. Vediamo insieme come ottenere dalla lettura dell’etichetta tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Ingredienti:

Le etichette del cibo industriale di cane e gatto sono volutamente criptiche. Fra le informazioni che non ci è dato conoscere, ve ne sono alcune fondamentali come la qualità effettiva delle materie prime e la loro digeribilità. Per quanto riguarda la qualità della materia prima, troviamo scritto “trota fresca”, ma questo non ci dice effettivamente nulla sulla sua qualità. Stesso dicasi per gli integratori vitaminici, non possiamo sapere nulla sul loro valore effettivo nella maggior parte dei casi.

La composizione analitica è  la tabella nutrizionale, obbligatoria, che deve indicare la quantità di proteine, grassi, fibre e ceneri. Un’altra importante componente, i carboidrati, si ricava sommando tutti i valori e l’acqua e facendo la differenza tra il risultato e 100.

Se, ad esempio, trovate 25% di proteine, 5% di fibra, 15% di grassi, 7% di ceneri, in un mangime secco i carboidrati saranno: 25+5+15+6+14 (l’acqua)= 65. 100-65=35% di carboidrati.Conviene parlarne con un veterinario, ma in base ai problemi dell’animale possiamo farci un’idea del mangime migliore da scegliere. Gli ingredienti sono messi in ordine decrescente in base alla quantità. Questo vuol dire che in un cibo che indica “carne di pollo, mais, farina di grano”, la carne sarà in quantità maggiore rispetto agli altri ingredienti.

I cani, che sono carnivori, devono mangiare più carne che cereali.  Questo è il criterio principale per orientarsi nella scelta del cibo per cani.

 

Proteine Animali: Dovrebbero raggiungere almeno il 18 %, Il primo ingrediente che deve esserci scritto è un tipo di carne, ad esempio pollo o agnello; se l’etichetta dice solo carne, potrebbe essere qualsiasi cosa. Non storcete il naso se l’etichetta contiene prodotti secondari come teste, colli o contenuto dello stomaco, va bene così. In realtà il vostro cane, se fosse allo stato selvatico, li mangerebbe (pensate ai lupi). Se comprate un cibo che li contiene, non significa che il vostro cane diventerà un segugio assetato di sangue.

Minerali: Per legge i prodotti secondari della carne non devono contenere pelo, corna, denti, zoccoli e perfino escrementi. Ma possono includere organi, fegato, testa e zampe (solitamente nel caso dei polli). Questi ingredienti hanno un elevato contenuto di vitamine e minerali naturali, perciò se sono presenti in un tipo di cibo per cani, probabilmente quest’ultimo contiene molte vitamine e minerali.

Fibre: Gli ingredienti vegetali sono come i nostri, le fibre sono un buon ingrediente e devi controllare che il cibo del tuo cane le contenga. Una buona quantità è tra il 2,0% e il 4,5% circa. Troppe fibre potrebbero scombussolare lo stomaco del tuo cane: possono causare diarrea, e qualche spiacevole “incidente”.

Carboidrati: Sarebbe meglio che non fosse presente il mais tra gli ingredienti. Ottime le Patate o il riso.

Alimentazione del cane adulto: Meglio umido, semi-umido o secco?

INGREDIENTI DA EVITARE

Etossichina: L’etossichina viene normalmente usata come conservante in molti cibi per animali e può essere difficile evitarla.Può avere effetti tossici, ma si discute ancora molto se sia pericolosa o no. Se volete chiarirvi le idee al riguardo, fate qualche ricerca sull’etossichina e valutatene pregi e difetti. Spesso l’etossichina compare sull’etichetta indicata semplicemente come E.

BHA e BHT: Sia il butilidrossianisolo (BHA) che il butilidrossitoluolo (BHT) sono usati come conservanti nel cibo per animali. Ma entrambi sono possibili agenti cancerogeni che hanno prodotto tumori negli animali da laboratorio.

Glicol propilene: Questo prodotto chimico è usato per conservare l’umidità e la consistenza negli alimenti per animali domestici. Ma gli studi hanno anche dimostrato che il glicol propilene è particolarmente dannoso per il fegato, i reni e il cervello dei nostri animali. Può portare a blocchi intestinali e persino a lesioni intestinali cancerogene.

Difosfato tetrasodico : Questo emulsionante viene utilizzato principalmente in cibo per gatti per aumentare l’appetibilità. E ‘anche un ingrediente di controllo contro il tartaro e si trova in molte marche di dentifricio, oltre a essere utilizzato nei prodotti di pulizia per la casa, compresi i prodotti per la rimozione della ruggine. La sua tossicità non è generalmente abbastanza grave da causare la morte, ma può provocare diarrea e nausea. Se si sta notando che l’animale soffre di questi problemi dopo i pasti, potrebbe essere una buona idea verificare la presenza di questo ingrediente.

Fosfato bicalcico: È un altro additivo utilizzato per migliorare la texture del cibo per cani e gatti. Non può assorbire acqua ed è praticamente insolubile. Può causare calcificazione del tessuto molle e conduce anche a calcoli renali.

 

Gli ingredienti di origine animale si distinguono  in tre grandi categorie, sia per la carne che il pesce.

Carne o pesce fresco. Indica il tipo di prodotto fresco (può essere pollo, salmone, manzo…). Tuttavia il prodotto era fresco quando è stato messo dentro, non lo  è più nel prodotto finito, dove la carne è cotta (nel cibo umido) o cotta ed essiccata (nelle crocchette). Questo significa che i cibi per cani che hanno tra gli ingredienti la carne fresca non sono i migliori, perché l’acqua è eliminata in cottura. Se c’è il 50% di carne fresca, la carne una volta cotta costituisce circa il 20% del prodotto finito.

Carne o pesce disidratato. E’ l’alternativa migliore. Lo stato di disidratato è l’ingrediente così come è stato messo nel mangime, ma ha la caratteristica di non avere acqua fin dall’inizio. Se il mangime contiene il 50% di pollo disidratato, il 50% è anche quello che si troverà alla fine, perché non c’è alcun tipo di perdita.

Farina di carne o pesce. E’ l’alternativa peggiore. Nella farina sono comprese anche le ossa e le lische. Potrebbe non essere alimentare e non apportare alcun beneficio. Se un mangime contiene il 50% di farina di carne, potrebbe essere semplicemente osso sbriciolato, che apporta calcio, ma non proteine o grassi. Le farine animali tendono ad abbassare la qualità dei mangimi animali.

Ceneri Grezze. Le ceneri grezze indicano quanto residuo resterebbe del prodotto se incenerito. In poche parole, meno ceneri grezze ci sono e più il cane assorbe il mangime. In effetti lo notate anche dalle feci, se il cane le fa troppo grandi probabilmente non viene nutrito a sufficienza. Le ceneri dovrebbero stare sotto al 9.

ALLERGIE:

Alcuni ingredienti possono causare allergie al cane, che certo non provocano nasi chiusi o occhi che lacrimano. Ce ne accorgiamo dai problemi alla pelle, li vediamo grattarsi o mordersi, il pelo peggiora, alcuni soffrono di infezioni croniche alle orecchie.

Le allergie alimentari non si manifestano così velocemente come succede a noi. Infatti potreste aver dato al vostro cane lo stesso cibo per anni e aver notato solo recentemente che ha iniziato ad avere sintomi allergici. Le allergie solitamente si manifestano con prurito alla pelle, prurito anale, infiammazione dell’orecchio, e lo strofinare il muso sui tappeti.

Se notate che improvvisamente il vostro cane si gratta molto, o si morde la pelle, prima di tutto controllate se ha le pulci e, se non ne trovate, quasi sicuramente avrà un’allergia al cibo e dovrete iniziare immediatamente la dieta di prova.

Le allergie alimentari più comuni sono al manzo, al maiale, al pollo, al latte, alla soia e al mais.Se comprate una marca di cibo per cani contenente uno di questi ingredienti, e scoprite che il vostro cane è allergico, e poi comprate una diversa marca con lo stesso ingrediente, noterete che il vostro cane è ancora allergico. Ecco un altro motivo per cui è così importante leggere l’etichetta.

Provate Riso e Agnello come primi ingredienti. Sia l’agnello che il riso sono considerati ipoallergenici poiché non contengono grano né mais. Per i cani il mais non è digeribile. Se il vostro cane mangia secondo la dieta del cane randagio, seguite lo stesso procedimento per scoprire a che cosa è allergico e poi semplicemente eliminate dalla sua dieta gli ingredienti responsabili. So che sembra un procedimento lungo e faticoso.

Le analisi del sangue non riescono sempre a mostrare le allergie. La dieta di prova è il modo migliore, magari combinata alle analisi.

Grain free – questa dicitura indica crocche (in genere) prive di frumento. Attenzione perché “senza frumento” non vuole dire “senza carboidrati“. Anzi! Come abbiamo visto non è possibile fare una crocca con meno del 40% di amidi, quindi ci saranno patate, piselli o altre fantasiose forme di amidi all’interno. Non abbiate l’illusione di avvicinarvi ad una dieta fresca veramente “no carb” (quindi senza carboidrati).

 

Organici – traduzione dall’inglese “organic” cioè biologico. Attenzione, anche qui, se il produttore certifica che l’alimento è “biologico” non lo fa in base ad una normativa come succede con i prodotti per umani, per cui deve essere particolarmente corretto nell’indicare ogni singola fonte, se proviene da allevamento o agricoltura bio o meno.

Human grade – cioè “adatto al consumo umano” .. scusa.. ma .. in che senso??  Ok dai, da domani per colazione ci mangiamo tutti le crocche del nostro amico a 4 zampe nel latte invece delle palline di cereali solite!  Ovviamente questa “auto-certificazione” si vorrebbe riferire agli ingredienti, MA non esiste nessuna norma chiara che ne controlli la veridicità.

 

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I misteri della città eterna: Da Suburra a Roma Criminale

Ho finito di vedere da poco la prima serie di un telefilm (è in programmazione la seconda) che non pensavo mi avrebbe appassionato così tanto. Si tratta di Suburra, la prima serie televisiva italiana prodotta da Netflix.

Il teatro della vicenda è Roma, il sindaco ha appena annunciato le proprie dimissioni. Si intrecciano le vicende di una grande varietà di personaggi tra malviventi, famiglie influenti della città, politici e clero, coinvolti nelle attività criminali della città eterna. Mi sono affezionata in particolare ai tre protagonisti, apparentemente molto diversi fra loro e facenti parte di opposte fazioni, ma che arrivano a legarsi in maniera profonda. Sono degli antieroi che devono scontrarsi con delle famiglie piuttosto ingombranti. Una sorta di Romeo&Giulietta a tre.

Ma oggi non voglio parlarvi di questo telefilm, che, tuttavia, vi consiglio assolutamente.

Il tema trattato e i vari intrighi rivelati nella trama assai avvincente, mi hanno stimolata ed invogliata a leggere un libro di oltre 500 pagine che mi ripromettevo di iniziare prima o poi.

Trattasi di Roma Criminale” di Cristiano Armati e di Yari Servella. E’ una carrellata di delitti, crimini e misteri che si intrecciano in quella che è la storia millenaria della capitale d’Italia. Si parte con i dettagli della diatriba tra Romolo e Remo, fondatori della città, che costò la vita al secondo. Si passa velocemente ai fatti di sangue della Roma umbertina di fine Ottocento. E’ presente una panoramica completa del delitto Matteotti, della vicenda incredibile di Gino Girolimoni, il cosiddetto Mostro di Roma.

Sarebbe impossibile elencarli tutti, ma se ad esempio siete curiosi riguardo all’assassinio di Pier Paolo Pasolini, in questo libro troverete pane per i vostri denti. Se non avete mai sentito parlare del Canaro della Magliana, autore di quello che ancora oggi viene considerato il delitto più efferato della storia recente della nostra città, allora non potete non leggere il capitolo a lui dedicato.

Se siete giovani come me, o anche di più, probabilmente sarete più interessati a casi ancora più recenti come la morte di Vanessa Russo, la ragazza assassinata in metropolitana con un’ombrello o all’omicidio di Gabriele Sandri, tifoso laziale ucciso in un autogrill d’Arezzo da un colpo d’arma da fuoco partito dalla pistola di un agente della polizia stradale.

Alcune storie sono talmente eclatanti e conosciute che hanno dato vita a film e serie di successo come l’epopea della Banda della Magliana e il misterioso caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, che conserva ancora molti tratti oscuri e inspiegabili.

In tutti i casi affrontati viene descritto con dovizia di particolari il contesto storico, la scoperta del fatto di sangue, le indagini degli inquirenti e le vicende processuali che ne conseguono.

Ogni capitolo di questo libro equivale a godersi una puntata di programmi televisivi come “Storie Maledette”, “Amore criminale”, “Quarto Grado” e simili. Se vi appassionano programmi del genere, avete trovato la lettura perfetta per voi.

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Ricette facili: La Torta Caprese

Oggi scopriamo una ricetta golosa per gli amanti del cioccolato, in particolare un grande classico come la Torta Caprese, originaria, appunto dell’Isola di Capri.

Tempo: 1h e 10 min

Strumenti necessari:

Forno – Mixer ( o frullatore) – Ciotola – Leccapasta ( o mestolo piatto) – Sbattitore automatico ( O Planetaria) – Tortiera – carta forno – Piatto da Torta

Vediamo di quali ingredienti abbiamo bisogno:

-300 gr di cioccolato fondente

-300 gr di mandorle

-150 gr di biscotti

-250 gr di burro

-300 gr di zucchero semolato

-6 uova

-farina

-rum

-cannella in polvere

-zucchero a velo

1°Passo: Tritate con cura il cioccolato, le mandorle ed i biscotti utilizzando un mixer.

2°Passo: Lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero semolato fino ad ottenere una crema soffice; incorporate alla crema i tuorli delle uova (mettete da parte gli albumi), facendoli assorbire uno per volta.

3°Passo: Unite il trito di mandorle, cioccolato e biscotti, profumate con un bicchierino di rum e mescolate con cura.

4°Passo: Incorporate gli albumi montati in neve ben ferma, mescolando delicatamente.

5°Passo: Versate l’impasto in una tortiera burrata ed infarinata, livellate la superficie e cuocete il dolce nel forno già caldo a 180° C per circa 50 minuti.

Passo finale: Sfornate la torta e lasciatela raffreddare prima di sformarla; spolverizzatela di zucchero a velo e cannella e servitela.

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Soli in casa. Perché ci abbuffiamo? Quali i trucchi per smettere?

Vi capita mai di aprire il frigorifero o la dispensa, di guardarci dentro per un po’ e poi andare via affranti? Mia madre ogni volta che lo faccio mi dice     “ non so mica cosa pensi di trovarci li dentro!”.

 Succede a tutti, ci si sente annoiati, a volte anche tristi o soli. Non siamo realmente affamati, lo stomaco non brontola e non ci fa male, magari abbiamo pure da poco finito di mangiare, e sappiamo bene che se mangeremo poi ci sentiremo in colpa perché quasi sicuramente afferreremo il cibo più calorico che abbiamo a disposizione.

Eppure, in alcuni casi, mangiare sembra essere l’unica soluzione a tutto. 

Quello appena descritto è un tipico episodio di fame nervosa o anche detta fame emotiva, e deriva non da un bisogno fisiologico, ma da uno stato emotivo che può essere ansia, rabbia o solitudine.

Di cosa abbiamo veramente fame?

Non siamo fisicamente affamati, ma emotivamente. Desiderate farvi fuori un’intera confezione di biscotti al cioccolato o una porzione gigante di patatine fritte perché avete fame di altro. Forse una gratificazione? Una lode? O magari un abbraccio, una chiacchiera tra amici? Cercate di capirlo e provate a provvedere.

 Cosa accadrà poi?

Sapete bene che il senso di colpa arriverà, provate a dirvi che se vi avventerete sul cibo poi vi sentirete delusi, gonfi e pure frustrati, perché la piacevole sensazione del momento svanirà poco dopo aver deglutito l’ultimo boccone.

Non vietatevi del tutto i cibi “cattivi”

Se continuate a ripetervi che non potete mangiare il cioccolato e cercate di non pensare al cioccolato, sarete ossessionati … dal cioccolato. Il motivo è presto detto: il senso di colpa per non essere capaci di seguire una dieta induce a mangiare di più, e peggio. Quindi, per un rapporto felice con il cibo, eliminate la parola “cattivo” dal vostro vocabolario.

Prendetevi del tempo

Respirate, respirate e respirate ancora, sapete che è la vostra fame emotiva a parlare per voi. Se in quel momento non avete tempo o modo ( perché magari siete a lavoro o state facendo altre cose), promettetevi di prendervi cura di voi il prima possibile e di capire cosa vi manca e come fare per cambiare questa situazione.

Riposatevi

La mancanza di sonno ha effetti devastanti sugli ormoni che inducono l’aumento di peso e alterano l’appetito, portandoci a preferire i cibi ad alto contenuto calorico. Inoltre, non dormire equivale a non avere l’energia per affrontare la nuova giornata.

 Se ogni giorno c’è un occasione speciale per mangiare

Una fetta di torta per un compleanno, la colazione con la brioches prima di andare in ufficio, il pranzo fuori con un amica, la cena al ristorante. Attenzione a non dire sempre sì,cercate di imporvi un limite oltre il quale non dovete andare. Sì al dolce a cena fuori, ma solo in occasioni speciali, e si alla fetta di torta, ma solo se il compleanno è il vostro.

 Parlate molto durante il pasto

Avete notato che quella vostra amica che parla sempre tanto, anche mentre mangia, è sempre più magra di voi? Questo perché Il continuo chiacchierare aiuta a mangiare di meno. Lo dimostra uno studio pubblicato sul “The Journal of clinical endocrinology & metabolism”, i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di persone di consumare una ciotola di gelato in cinque o trenta minuti. Coloro che se la sono gustata più lentamente, hanno prodotto una maggior quantità di peptide YY, ovvero l’ormone che riduce l’appetito, dichiarando di sentirsi più sazi, appunto. Quindi, gustatevi le lasagne, ma ancor di più la compagnia.

 Non comprate cibi spazzatura

Se lo hai in casa lo mangerai. Punto. E’ importante andare a fare la spesa a stomaco pieno, e con una lista predefinita, dalla quale potrete sgarrare di un massimo di 3 prodotti. Comprate degli snack salutari, così da poter mangiare quelli in caso di attacco di fame.

Insaporite le pietanze con erbe aromatiche e spezie

Amplificano il sapore di ogni piatto e danno la stessa sensazione di soddisfazione dei grassi. Inoltre, spezie come il peperoncino di Cayenna, aiutano a velocizzare il metabolismo, quindi a bruciare qualche caloria in più. Perciò, aggiungete un pizzico di paprika al posto del burro sui broccoli al vapore o del curry sul pollo.

Stress? No grazie

A volte ci si sente persi, non si capisce in che direzione stia andando la nostra vita. Proprio in questi momenti cerchiamo inconsapevolmente di riacquisire il controllo mangiando in modo smodato. Lo stress fisico ed emotivo ci spinge a consumare molto più cibo. Chiediti cosa puoi fare per ridurlo. Prova a praticare lo Yoga o la Meditazione, ascolta la musica che ti piace, passeggia in un luogo che ami e rilassati. Se da solo non riesci prova con la Terapia Dialettico Comportamentale (TDC) che si focalizza proprio sugli effetti psicologici legati al disturbo da alimentazione incontrollata.

 Porziona il cibo in maniera furba:

Non mangiare mai direttamente dalle confezioni. Cerca di tenere sempre sotto controllo la quantità di cibo che ti sei messo a disposizione. Metti sempre il cibo nel piatto o in una piccola ciotola ( se riesci pesa il cibo per capire quanto ne stai realmente mangiando). Moderazione è la chiave, così da poter evitare le privazioni.

 Se ti annoi trovati da fare, ma soprattutto fatti la doccia!

Prima di tutto bevi un bel bicchiere d’acqua, mangia un chewing-gum e poi trovati qualcosa da fare. Puoi iniziare con una bella doccia rilassante, magari passati sul corpo uno scrub levigante che ti renda la pelle liscia e vellutata.  Metti in posa sui capelli quella maschera ristrutturante che volevi provare da tanto.  Impara a fare qualcosa di nuovo, leggi, scrivi, vai a fare una passeggiata, iscriviti in palestra, godi del tuo tempo.

 Pianifica gli orari

Ti sembrerà inutile, ma pianificare l’orario per ogni singolo pasto e spuntino ti disciplinerà e farà in modo di non restare troppo tempo senza mangiare. Io per esempio faccio colazione alle 7:00, spuntino alle 9:30 e alle 11:30. Pranzo veloce alle 13:30, spuntino alle 16:00 e cena alle 19:30. Datti delle regole e seguile.

 Si mangia solamente a tavola

Assicurati di mangiare solo stando seduto a tavola. Non davanti al computer, alla TV o mentre sei al telefono, altrimenti sarà impossibile rimanere concentrato e godere appieno del tuo cibo. Inoltre, sarebbe molto più difficile riuscire a percepire il senso di sazietà. Evita di assaggiare ripetutamente il cibo mentre cucini.

 Da leggere

“La Dieta Paradossale” di Giorgio Nardone. Un ottimo libro che approfondisce la psicologia della dieta e più in generale del rapporto con il cibo.

” Vincere le abbuffate ” di Christofer Fairburn, psichiatra di Oxford. Una serie di piccoli passi al fine di abbandonare l’abitudine di assumere cibo in modo meccanico. Il libro suggerisce come superare l’impulso ad abbuffarsi, raggiungendo uno stile alimentare sano e regolare.

“ THE REVOLUTIONARY DIET “, di  Dian Smith. Aiuta ad evitare cibo pronto che contiene troppi sali e trattiene acqua nelle cellule.

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