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8 Cose sulla candeggina che devi assolutamente sapere

Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie

Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA! 

Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?

VERITA’, FALSI MITI  E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:

1.      La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.

2.      Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.

3.      Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.

4.      Non elimina batteri e muffe,

5.      RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.

6.      Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.

7.      Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.

8.      ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.

ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA

Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.

ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):

Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue sporeE’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).

Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.

Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.

CANDEGGINA DELICATA acqua ossigenata 26v (7%)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 400ml acqua distillata + 1 cucchiaino di acido citrico

Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.

DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)

Ingredienti: 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 34g acqua distillata + 25g acido citrico

ANTI MUFFA PER I MURI  (elimina spore) acqua ossigenata 50v

Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)

PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE

Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.

ALTRI RIMEDI NATURALI:

BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.

PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.

Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.

RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.

DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.

PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.

L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.

Ek.

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Foto: donnaglamour.it

La Supereroina degli smacchiatori\ La Trielina

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Se siete arrivati ad usare la Trielina vuol dire che siete dei tipi audaci, ma soprattutto che avete bisogno di un aiuto portentoso per salvare un capo al quale siete particolarmente affezionati.

Normalmente viene utilizzata come solvente industriale, spesso anche nelle lavanderie ed infatti è fra gli odori che le caratterizza.

Prima di tutto, che cos’è la Trielina o Tricloroetilene? 
E’uno smacchiatore che serve sia per mandare via le macchie dai tessuti, sia per eliminarle dalla pelle, ma dobbiamo fare MOLTA MOLTA ATTENZIONE a come la usiamo. E’ l’ultima spiaggia prima di buttare il capo macchiato, non dovete usarla come prima soluzione.  A tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo sulle macchie impossibili da togliere dove troverete le soluzioni per eliminare qualsiasi tipo di macchia. 
 
trielina
 
La Trielina è uno degli smacchiatori e degli sgrassatori più potenti del mondo, toglie grasso, olio e vernici in maniera veloce e senza lasciare la minima traccia. E’ utile su cotone  e lana e per togliere il grasso dalle superfici, ma non dobbiamo MAI utilizzarlo su tessuti delicati perché li rovinerebbe per sempre. In più è anche altamente tossica. Bene ora che vi ho spaventati a sufficienza possiamo iniziare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per questa missione ci serviranno: Trielina, tuta protettiva ( o grembiule), guanti e mascherina, un panno rigorosamente bianco.
 
    1. Quando si lavora con la trielina bisogna lavorare all’aperto o se non è possibile aprire tutte le finestre.
    1. Ricordate che la trielina ha la tendenza a scolorire i tessuti, quindi prima di utilizzarla su una macchia effettuate una prova mettendo un po’ di prodotto in una parte piccola ed invisibile del capo, perché una volta tolto il colore sappiate che è irrimediabile.
  1. La macchia va trattata sottosopra, cioè dovete mettere il capo alla rovescia e smacchiare prima la parte interna del capo, una volta che la macchia sul rovescio del tessuto è sparita potete metterlo al dritto e con estrema delicatezza lo smacchierete definitivamente. 
      4. Prendete lo straccio bianco, imbevetelo nella trielina e poi sfregate la parte dell’indumento da smacchiare, ovviamente non dimenticate di  indossare i guanti durante tutta l’operazione. 
 
      5. Una volta smacchiato, mettere il panno all’aria per consentire alle sostanze chimiche ancora presenti sul corpo di disperdersi all’esterno. Non   indossare l’abito subito dopo averlo smacchiato e non mettetelo al sole.
 
      6. Riporre la Trielina in un luogo privo di fonti di calore e luce ed ovviamente lontano da bambini ed animali. 
 
Può essere utilizzata anche durante la stiratura sui colli ed i polsini delle camicie, mettendo in una tazza una soluzione di acqua e trielina ( in rapporto 6 a 1) , ed immergendoci un panno bianco strizzato tamponando fino a quando la camicia non risulta pulita e la macchia sparita.
 
 
Chicca in più? Ottima anche per trasferire immagini da una rivista ad un tessuto, per personalizzarlo.  Si mette il pezzo di giornale capovolto sul foglio o sul tessuto bianco e poi si tampona con ovatta inzuppata di trielina.
 
Consigli generali per togliere le macchie:
    1. leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
    1. fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
    1. non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
    1. per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
  1. per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.

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Il bucato a mano? Non è difficile come sembra

 

Lo so che è molto più facile e pratico utilizzare la lavatrice, ma ci sono dei capi o delle situazioni che richiedono l’utilizzo della meravigliosa bacinella. Il sapone che ci servirà in questo caso è sapone di marsiglia oppure un sapone per lavare i capi a mano. Vi consiglio di  tenerne  un po’ sempre in casa perché se doveste sporcarvi accidentalmente, potrete smacchiare subito il capo con un po’ di questo sapone.

Riempite la bacinella a metà con acqua (meglio se distillata) calda, tiepida o fredda ( rispettivamente per bianchi, colorati o scuri), immergete poi il bucato già pretrattato e, una volta immerso, girate il bucato per bene e poi lasciatelo in ammollo per almeno 30 minuti. A questo punto infilate i guanti (assolutamente non fate mai mai mai i lavori domestici senza guanti, soprattutto se utilizzate prodotti chimici) e strofinate per bene e con energia ogni parte di ogni capo che avete messo in ammollo, insistendo sulle macchie. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi dell’aceto bianco che ammorbidirà le fibre, sbiancherà i vestiti e non lascerà odori. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Attenzione: i capi lavati a mano non andrebbero stesi appesi , perché potrebbero allargarsi; andrebbero stesi su una superficie piana così da evitare che si deformino o si sgualciscano.

 I BIANCHI

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Nel caso in cui  i vostri capi siano diventati grigi, oppure si siano  ingialliti o abbiano delle macchie insistenti,  dovrete pretrattare i vostri capi utilizzando un trucchetto facile e non impegnativo.

La prima cosa da fare è prendere la vostra meravigliosa ed utilissima bacinella e versare al suo interno 3 litri di acqua (meglio se distillata) calda , in  una ciotola a parte mettete 100 grammi di bicarbonato (oppure  un tubetto intero di dentifricio al bicarbonato e perossido), 50 grammi di sale e 500 ml di aceto e dopo aver mescolato bene versate nella bacinella e mescolate ancora con un mestolo di legno pulito fino al completo scioglimento del bicarbonato. A questo punto immergete i panni ingialliti o ingrigiti stando attenti che siano sommersi completamente. Lasciateli in ammollo per almeno 8 ore, mescolando di tanto in tanto. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi dell’aceto bianco che ammorbidirà le fibre, sbiancherà i vestiti e non lascerà odori. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Se i vostri capi bianchi escono grigi e non brillanti fate attenzione che non siano di materiale Elastan, cioè la biancheria elasticizzata tipo reggiseni, che è un materiale che, anche se bianco, non va lavato ad alte temperature altrimenti ingrigisce.

Laviamo i Peluche: 6 metodi rapidi e performanti

I COLORATI

Ci sono capi che non si possono lavare a mano, per esempio perché sono nuovi e scaricano ancora troppo colore oppure perché di un materiale particolare. Come sempre dovrete prendere la  vostra meravigliosa ed utilissima bacinella e versare al suo interno 3 litri di acqua (meglio se         distillata) tiepida ( tendente al freddo), altrimenti i panni si restringeranno e potrete regalarli ai vostri nipotini di  2 anni! Se ci sono delle macchie basterà pretrattare con uno smacchiatore specifico. Riempita la bacinella, versate un tappo di detersivo e mescolate bene. A questo punto immergete i panni nella bacinella e lasciateli in ammollo per 10/15 minuti, quindi se ci sono delle macchie strofinatele e poi risciacquatele. Dopo questo passaggio, cambiate l’acqua e versate sui capi mezzo tappo di ammorbidente che ammorbidirà le fibre. Mettetevi sotto l’acqua corrente e sciacquate bene il bucato. Strizzate senza esagerare, mettete tutti i capi nella bacinella vuota ed andate a stendere. Ricordate di stendere non direttamente al sole. Prima di stendere date una vigorosa sbattuta ai capi così da stirarli dalle grinze della strizzatura.

Il magico mondo della lavatrice: Come pretrattare i capi

GLI SCURI

Per questa missione ci serve: Bacinella, lavandino, guanti ,smacchiatore, detersivo liquido( non in polvere che è troppo aggressivo), ammorbidente, acqua fredda.
Se alcuni capi presentano delle macchie difficili è bene smacchiarli prima con un apposito prodotto smacchiante. Controllate sempre le etichette interne dei vestiti per apprendere delle informazioni precise sul lavaggio degli stessi.
Prendiamo la bacinella e riempiamola per metà con acqua fredda, (acqua fredda: danneggia meno i tessuti, rispetta di più i colori e sembra agisca anche meglio sulle macchie. Non credete alla leggenda metropolitana che dice che l’acqua calda abbia un potere igienizzante superiore rispetto a quella fredda. Nulla di più errato! ). Facciamo un calcolo del quantitativo di acqua messa nella bacinella per regolarci con il sapone a mano, non esagerate con questo detersivo perché potreste dover faticare per togliere tutti i residui.Una volta messo il detersivo mescolatelo con la mano ( dopo aver indossato i guanti) finché non risulterà omogeneo.  Mettete al rovescio tutti i capi da lavare. Seguendo bene le istruzioni riportate sulla confezione del sapone scelto, immergete i capi per un tempo che va da un quarto d’ora a un’ora al massimo. Tenuti in ammollo per circa dieci minuti, mettete i guanti e  si potranno smacchiare i punti più difficili del nostro vestiario, per le camicie i colletti e i polsi, per i pantaloni l’orlo, per i calzini le punte ecc. Lasciamo agire il detersivo per circa 10 minuti e sciacquiamo i panni. Non serve strizzarli poichè ora procederemo con un lavaggio in ammorbidente. Riempiamo nuovamente la bacinella o il lavandino, con dell’acqua fredda ed aggiungiamo l’ammorbidente (provate anche ad aggiungere all’acqua un paio di bicchierini di aceto, che ammorbidisce maggiormente le fibre senza dare ai vestiti un cattivo odore). Risciacquiamo sotto acqua corrente fredda nel lavandino.
Non stendete l’abbigliamento vicino a fonti di calore o a luce diretta dei raggi solari. Per ultimo, quando li stiriamo, facciamolo sempre al rovescio, oppure frapponiamo tra la piastra del ferro, e l’indumento, un leggero panno di cotone tipo un fazzoletto di stoffa. Lasciamo agire per altri 10 minuti. Risciacquiamo con abbondante acqua per evitare che si formino aloni.

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