Imparate a fare colazione

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La domenica mattina, dopo aver dormito dodici ore di seguito, non c’era niente di meglio che farsi portare la colazione a letto dalla propria mamma, che di certo abbondava con le leccornie e con le calorie. Gli altri giorni della settimana non mancavano latte, cereali, fette biscottate, biscotti, cornetti, dolci fatti in casa e tanto altro sulla tavola di prima mattina.

Vivere da soli comporta anche che spesso ci si debba “coccolare” da soli. Quale miglior modo per gratificarsi di una ricca e nutriente colazione? Molti di voi probabilmente, per i più svariati motivi, fretta, pigrizia, mancanza di cibo “adatto alla colazione”, rinunciano a quello che è universalmente riconosciuto come il pasto più importante della giornata.

Non preoccupatevi, siete in buona compagnia, un recente sondaggio ha messo in luce come il 17% degli italiani salti completamente la colazione, il 15% si limiti a bere un caffè o un tè senza accompagnarlo con del cibo solido e il 18%, con la scusa di non avere tempo di mangiare a casa, si vizi con una colazione super calorica al bar che prevede sempre almeno un cornetto o una pastarella farcita.

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Perché la colazione è il pasto più importante della giornata?

Innanzitutto dovete considerare che è il pasto che arriva dopo il digiuno più lungo nell’arco delle 24 ore, quindi è fisiologico che il vostro corpo abbia fame e abbia bisogno di energie. Il rinunciare a mangiare appena svegli porterà il vostro fisico a ricercare il nutrimento nei muscoli, questo vuol dire che perderete massa magra e il vostro metabolismo inevitabilmente rallenterà. Bere solo un caffè la mattina senza mettere niente di solido sotto i denti potrebbe essere ancora più deleterio perché alla lunga non farà altro che irritare il vostro tratto digerente. Inoltre, non pensate di rendere meglio nello studio o nel lavoro sentendovi più sazi e appagati?

Vi sembrano tutte motivazioni futili? Ingrassare vertiginosamente e diventare delle balenottere azzurre può essere una motivazione più convincente?

Pensateci bene, saltare la colazione vi porterà ad avere una fame da lupi già a metà mattina e a colmare questo vuoto  con degli spuntini molto abbondanti e poco salutari a base di snack e merendine. Il senso di colpa vi costringerà a saltare il pranzo e ad arrivare all’ora di cena con  allucinazioni su panini farciti, paste al forno, arrosti ripieni e torte al cioccolato. A cena, come è comprensibile, vi abbufferete e la mattina seguente non avrete voglia di mangiare di nuovo dopo i peccati di gola della sera precedente. Questo circolo vizioso vi è familiare?

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Cosa mangiare a colazione?

Avete davvero l’imbarazzo della scelta. Personalmente inizio la mia giornata con una tazza di latte senza lattosio, con dei cereali integrali, un frutto fresco, una manciata di frutta secca e una tazzina di caffè. Un’altra ottima combinazione potrebbe prevedere dello yogurt con cereali integrali e frutti di bosco e l’immancabile tazza di caffè o di tè. Se preferite potete puntare su un numero adeguato di fette biscottate con un velo di marmellata accompagnate da una spremuta d’arancia (non succhi di frutta confezionati che fanno ingrassare quasi come una merendina). Per chi ama il salato, niente vi impedisce di gustare dell’affettato leggero, come la bresaola o il petto di pollo, con del pane bruscato e un contorno di legumi. Un paio di volte a settimana non è deleterio per il colesterolo concedersi anche un paio di uova, preferibilmente alla coque, il modo più dietetico di gustare questo alimento.

Vi ho mostrato delle combinazioni di colazioni sane e decisamente nutrienti, scommetto che vi è venuta un po’ di acquolina in bocca. Se pensate comunque di non riuscire a trovare il tempo per fermarvi a mangiare, ancora assonnati e magari in perenne ritardo, eccovi dei semplici consigli che potete adottare per regalare al vostro palato una soddisfazione di prima mattina:

1.Apparecchiate la tavola già dalla sera

2.Se avete la moka per fare il caffè preparatela dalla sera prima

3.Createvi una parte di dispensa dedicata esclusivamente alla colazione

4.Provate alimenti diversi, non ci sono regole fisse su cosa mangiare la mattina

5.Non approfittatene divorando pandori, panettoni e torte alla nutella

6.Con un po’ di buon senso e fantasia la colazione potrebbe essere il segreto per avere una marcia in più durante la giornata

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Come pulire i muri dalle macchie più comuni

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A meno che non siate entrati in una casa nuova di zecca, dove siete i primi in assoluto ad abitare, o in una casa appena ristrutturata e ripulita, è molto probabile che troviate qualche “difettuccio” nelle pareti del vostro nuovo rifugio. Questo perché magari il precedente inquilino era un fumatore accanito e sulle pareti possono essere presenti macchie di nicotina, oppure la casa potrebbe essere rimasta chiusa a lungo e c’è la possibilità che si siano create macchie di muffa, soprattutto nei bagni, per ovvi motivi le stanze più umide della casa. Più semplicemente pareti e soffitti potrebbero essere pieni di ragnatele e polvere.
Nessun problema, vediamo insieme come intervenire sui muri della nostra casa nel caso delle macchie più comuni.
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Muffa: La riconoscete subito, forma delle macchie scure, verdi/nere ed è tossica se respirata, quindi va tolta il prima possibile. Quello che possiamo fare è mettere in uno spruzzino vuoto ( se non lo possedete lo potete comprare nei negozi di casalinghi ed anche al supermercato e costa in  media 1€) una soluzione composta per metà d’acqua e per metà da candeggina pura. Nebulizzate ( quindi spruzzate) sulle parti interessate. Potete poi utilizzare un panno carta per pulire il muro. Questo trattamento non previene la formazione della muffa, ma serve solo a toglierla. Per evitare che nuove macchie si formino, ricordate sempre di areare i locali.
Nicotina/Fuligine: La nicotina ed il fumo vengono assorbiti dagli intonaci e dalle pitture lasciando su di esso tipiche macchie giallastre che tendono a riaffiorare anche dopo la pittura con idropitture. Sono causate dalla condensazione dei vapori di nicotina e di altre sostanze organiche coloranti che si producono durante la combustione del tabacco. Sono anche causate dalle sostanze prodotte dal legno, dal carbone del camino. Per toglierle bisognerà lavare i muri con un panno imbevuto in acqua tiepida e strizzato bene e poi applicare un intonaco anti umidità. 
Polvere: La polvere si annida sui muri e sui soffitti, per pulirli basterà passarci una volta al mese il panno antistatico. 
Inchiostro: Se avete dei bambini in casa state certi che qualche opera d’arte di valore inestimabile comprarirà sulle vostre pareti. Le scelte sono due, potete incentivare il talento dei vostri figli ed incorniciare ogni disegno col quale decorerà i vostri muri, oppure convincerli ad esprimere il loro estro su dei fogli di carta e togliere l’inchiostro dal muro bianco che tanto amate. Può di certo accadere che una vostra disattenzione (sbattere accidentalmente con una penna mentre si sta studiando) vi porti a colorare la parete attaccata al vostro tavolo. Niente panico! 
Prima di iniziare a pulire, provate l’alcool su un angolo di parete nascosto, per verificare che il prodotto non faccia scolorire la pittura. Usate guanti di gomma. Eviterete di farvi seccare le mani.
Preparate una ciotola e riempitela di alcool, prendete un  batuffolo di cotone ed un panno pulito rigorosamente bianco. Fate una pallina di cotone ed imbevetelo nell’alcool, tamponate la macchia d’inchiostro sulla parete con il cotone. NON STROFINATE LA MACCHIA.
Tamponate ed attendete circa 15 secondi, l’alcool diluirà l’inchiostro, quando l’ovatta sarà piena di inchiostro cambiatela con una pulita e ricominciate fino a quando la macchia non sarà quasi del tutto sparita. A quel punto prendete il panno di cotone bianco, imbevetelo nell’alcool e passatelo sulla macchia strofinando per eliminare gli ultimi residui di inchiostro, cambiando lato del panno man mano che il panno si sporca, altrimenti sporcherete tutto il muro. Asciugate la parete passando un panno asciutto et voilà il gioco è fatto.
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Olio/Sugo: Le pareti della cucina sono le più colpite dalla sciagura di queste macchie. Avete fritto le patatine ed uno schizzo d’olio ha colpito il muro? O ancora peggio, vi è caduto il barattolo dei sottaceti o delle alici sott’olio e il muro della cucina si è imbrattato creando una macchia “gigantesca”? Il barattolo di pomodoro è caduto e anche dopo aver pulito rimane l’alone di olio?
Sappiate che questa macchia fa penare anche le casalinghe più esperte.
Eccovi alcuni trucchi che potete provare per risolvere il guaio:
Non credete a chi vi suggerisce di utilizzare una soluzione a base di acqua e di ammoniaca, perché l’unto riemerge sempre dalla parete. Un metodo più efficace è cospargere la macchia con del borotalco, lasciate agire per 20 minuti circa e strofinate con una spazzola a setole morbide. Fatelo con movimenti circolari molto delicati.  Ripetete fino a quando la macchia non sbiadisce. Se necessario ritoccate con la cementite o con una passata di vernice.
METODO ALTERNATIVO: Inumidite (è molto importante inumidire i panni o le spugne e non inzupparli, per non danneggiare i muri. Non utilizzate mai acqua calda perché fissereste  la macchia d’olio al muro) una spazzola morbida (come ad esempio quella per le unghie) e passatela sul sapone di marsiglia. Quindi cospargete la spazzola con del bicarbonato e strofinate la parete (solo la zona interessata). Aspettate 30 minuti e risciacquate tamponando con un panno bagnato.Il consiglio a monte è quello di utilizzare in cucina le piastrelle, ove non fosse possibile, passate sulla pittura uno strato repellente che rende inattaccabile la pittura.
Se la macchia è asciutta? Se non avete trattato la macchia di olio sul momento, mettete della carta sulla macchia e con un phon o un ferro da stiro mandate del calore. La carta assorbirà la macchia d’unto, ripetete l’esecuzione, cambiando pezzo di carta, finchè non avete assorbito tutta la macchia. Questo trucco è molto consigliato anche  per le macchie di olio su pareti colorate.
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Come evitare un’esplosione nel microonde: I contenitori adatti e quelli da evitare

 

post-it-contenitori-microondeAssodato che il forno a microonde è un amico fedele per tutti noi, come con ogni amico che si rispetti dobbiamo prendercene cura, ma soprattutto non metterne a repentaglio la salute. No ragazzi, non sono impazzita. Mi riferisco al fatto che nel momento in cui mettete nel microonde il cibo da scongelare o semplicemente da scaldare, dovete fare molta attenzione ai contenitori che utilizzate. In caso di errore nella scelta del contenitore, potreste addirittura provocare un’esplosione!

Innanzitutto i contenitori devono essere “trasparenti” alle microonde, in generale i contenitori in commercio oggi presentano sul fondo tutte le diciture necessarie, se sono adatti al microonde e alla lavastoviglie.
Quali sono i modi migliori per avvolgere i cibi?
Carta Forno: E’ sicuramente il materiale più indicato per cuocere al microonde. Non è comoda per cibi liquidi, ma  è ottima per esempio per scongelare pane o pizza.
Carta da Cucina: Come per la carta forno, ottima per scongelare pane o pizza.
Pellicola per microonde: Esiste una pellicola trasparente in commercio che serve per congelare i cibi e che permette di metterli direttamente in microonde. Sopporta bene le temperature elevate ed è comoda da utilizzare.
Carta stagnola: Non è particolarmente adatta al microonde, sappiate che va tenuta ad almeno 2cm dalle pareti del forno perché può provocare scintille.
Quali sono i Contenitori più adatti e quelli da evitare?
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Contenitori di plastica (NI)
Non tutti i contenitori di plastica, fate attenzione perché si deformano facilmente, sul contenitore deve esserci scritto “ resistente al calore” e deve tenere almeno i 140°. Deve trattarsi di plastica che non contiene PVC, altrimenti oltre a deformassi potrebbe fondersi e contaminare il cibo.
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Contenitori di vetro (NI)
Utilizzatelo solo se espressamente indicato per cuocere al microonde, ma attenzione, non mettete bicchieri o coppe di cristallo al piombo nel microonde o scoppieranno.
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Contenitori di Porcellana (SI)
Il miglior contenitore per cuocere al microonde è lui! Tutti i tipi di porcellana sono adatti al forno a microonde, purché non presentino decorazioni in oro o in argento, il metallo può provocare scintille e danneggiare il forno.
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Contenitori in ceramica o terracotta (NI)
Questi materiali sono adatti solo se  smaltati a vetro e lo smalto non ha crepe o fenditure, altrimenti è consigliabile non mettere questi materiali nel forno a microonde, perché potrebbero scoppiare. Il fondo non smaltato o i bordi di tali recipienti assorbono umidità, si riscaldano e possono quindi rompersi.
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Contenitori di carta o cartone: (NO) non sono molto adatti al microonde, potete utilizzarli se volete scaldare brevemente il cibo, ma in generale non vanno bene, sopratutto perché la cera che viene utilizzata per realizzare il cartone si può facilmente fondere mescolandosi al cibo. Esistono però dei contenitori in cartone appositi per il microonde.
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 Contenitori in Pyrex: (SI)
Sono dei contenitori in vetro temperato e possono essere utilizzati sempre.
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 Contenitori in Silicone: (SI)
Il silicone va bene sia con la cottura micro che con la combinata (crisp o grill). Potete utilizzarlo anche nei forni normali, resistendo anche a temperature più alte di quelle del microonde.
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Contenitori in alluminio: (SI)
Quelli che usano i ristoranti cinesi per il take away, in commercio ne esistono veramente di ogni forma e dimensione, potete usarli nel microonde solo se non superano i 2/3 cm di altezza, dovete lasciarli scoperti e non metterli mai a contatto con le pareti del forno.
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Contenitori in acciaio inossidabile: (NO)
NON vanno mai utilizzati nel microonde tutte quelle stoviglie in metallo con le quali normalmente cuciniamo. Pentole e padelle in acciaio, acciaio inossidabile, ghisa, smalto o rame non sono indicate per riscaldare o cuocere a microonde, poiché essi riflettono le onde, che non riescono a raggiungere gli alimenti e non  possono quindi riscaldarli. La stessa cosa vale per i piatti da portata in acciaio inossidabile.
Se sono indeciso come posso fare? Con il Test! 
Inserite nel microonde il contenitore vuoto riempito con un bicchiere di acqua e azionate l’apparecchio per 60 secondi alla potenza massima. Il contenitore risulterà adatto solo se rimarrà freddo o tiepido.
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Un fidato amico per scongelare i cibi: Il forno a microonde

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Una volta che vivrete da soli scoprirete come possa suscitare tristezza tornare a casa da lavoro e non trovare nessuno ad accogliervi, ma soprattutto non trovare sulla tavola la cena già pronta. In pochi, dopo una giornata impegnativa in ufficio, hanno la fantasia di mettersi a cucinare qualcosa di elaborato una volta arrivati a casa. Per fortuna esiste un amico fedele sul quale potete sempre contare quando avete bisogno di preparare un pasto veloce, sto parlando del forno a microonde, utilissimo per scongelare in pochi minuti i cibi che il vostro freezer gelosamente conserva.
 
Ad oggi tutti i microonde sono dotati della funzione decongelamento, la DEFROST, ed è solitamente indicata sul pannello con un fiocco di neve oppure con un fiocco di neve e una goccia. Per togliervi ogni dubbio controllate il libretto di istruzioni, se ancora lo possedete, oppure fate una veloce ricerca su internet. Potete etichettare le sigle o i simboli in modo da non sbagliare.
 
 
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In cosa consiste la funzione di scongelamento del forno a microonde?  
Praticamente non fa altro che accendere e spegnere ad intermittenza le microonde, permettendo di scongelare rapidamente i cibi evitando di cuocerli. Il tempo di scongelamento dipende principalmente dalla quantità di alimenti congelati che inserite nel forno. Ci vorrà un pochino, mediamente sui 15 minuti/ 30 minuti. Controllate ogni tanto lo stato del cibo perché una volta finito lo scongelamento, il microonde comincerà a cuocerli. 
I cibi molto densi come la carne necessitano solitamente di meno potenza e di più tempo, mentre gli alimenti meno densi richiedono meno tempo di scongelamento e più potenza. 
 
E se non ho la funzione defrost nel micronde? 
Potete utilizzare il microonde a bassa potenza, solitamente sui 300 watt ed otterrete gli stessi risultati, però in questo caso fate maggiore attenzione e controllate gli alimenti più spesso per evitare che il microonde li cuocia.
 
E’ sicuro scongelare al Microonde?
E’ il metodo più sicuro per conservare i nutrienti degli alimenti e non rovinarli. In più rispetto ad altri metodi è sicuramente più igienico, visto che l’elevata velocità di scongelamento limita la proliferazione di batteri.  Le proprietà nutritive degli alimenti vengono alterate molto meno rispetto ad altri metodi di scongelamento.
 
Per sapere quali contenitori sono adatti e quali no per il forno a microonde, vi rimando al prossimo articolo.
 
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Come si congela il cibo?

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Molte persone, andando a vivere da sole, si portano dietro alcuni “trucchi” che per le nostre mamme sono il pane quotidiano. Uno fra i più apprezzati è quello di cucinare grandi quantità di cibo in una sola volta, per risparmiare tempo, e di congelare gli avanzi mettendoli in dei recipienti di vetro o di plastica e infilandoli nel congelatore. Il nostro freezer diventerà così una ricca dispensa alla quale attingere quando non avremo voglia di cucinare piatti troppo elaborati.

Vediamo insieme come funziona:

La congelazione attraverso il freezer di casa nostra porta la temperatura dei cibi intorno ai -18°.  Rappresenta per i cibi conservati quello che potremmo definire un “letargo”, un lungo sonno invernale, al termine del quale i cibi ritrovano, quasi totalmente, le caratteristiche che avevano prima di essere congelati.

Cosa possiamo congelare?

 Potete congelare praticamente tutti i tipi di alimenti, compresi i piatti già pronti. La lunga conservazione di alcuni alimenti è più conveniente che per altri. Due sono i criteri fondamentali, dati per lo più dal buon senso, per la scelta dei cibi da conservare:
La stagionalità: è conveniente congelare i prodotti che sono disponibili soltanto in determinate stagioni: verdure pregiate, frutta rossa, selvaggina. In questo modo la loro disponibilità viene prolungata nel tempo.
Sfruttare le offerte per comprare all’ingrosso: se trovate delle offerte imperdibili su grosse quantità di cibo, potete approfittarne per comprare all’ingrosso e congelare buona parte della vostra spesa. Per esempio “Offerta del giorno! 10Kg di carne a 20€ invece che 100!”  
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LE 4 COSE DA FARE PER CONGELARE UN ALIMENTO
1) Prepararlo: dovete sistemare gli alimenti in modo tale che li troverete pronti al momento del consumo e potrete quindi utilizzarli immediatamente. Eliminate tutti gli scarti come ossa, pelli, lische. Pulite bene il prodotto in caso di frutta e verdura.
2) Confezionarlo: non potete mettere nel congelatore una cosa senza averla imballata, prima di tutto perché potreste dopo qualche mese ritrovarla inglobata nel ghiaccio, ma soprattutto perché confezionare significa proteggere il cibo dall’essiccazione, dalla brina, ed evitare che trasmetta odori agli altri alimenti. Cosa dobbiamo utilizzare ? L’importante è che siano materiali impermeabili all’acqua e all’aria, i migliori sono i contenitori rigidi di plastica, alluminio e vetro, oppure cellophane per alimenti o l’alluminio.
3)Etichettatura: come vedremo nei prossimi articoli, gli alimenti in congelatore non sono eterni, la loro data di scadenza si allunga, ma certo non per sempre, quindi è bene etichettare il cibo con il giorno del congelamento ed entro quando andrà consumato.
Mai inserire nel congelatore piatti caldi, bisogna sempre aspettare che si raffreddino completamente, per non modificare la temperatura interna. 
4)Posizionare il prodotto nel modo più giusto: una volta che avremo eseguito tutti i passaggi precedenti, basterà aprire il congelatore e posizionare il prodotto. Il cibo da congelare va sistemato nella zona più fredda, a contatto con le superfici refrigeranti, e va lasciato dello spazio libero intorno alla confezione. I cibi possono essere messi a contatto dopo che sono già congelati.
Mi raccomando, non lasciate le cose nel congelatore, vedetelo un po’ come il gioco del tetris, tutto va incastrato ponendo avanti le cose che scadranno prima, le cose più pesanti vanno messe sotto così da evitare di schiacciare i cibi più leggeri deformandoli.
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Ricette facili: Frittata di bianchi d’uovo

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Avete usato i rossi dell’uovo (tuorli) e non sapete cosa fare con i bianchi (albumi)?

 

Vi presento una semplice ricetta con la quale potrete utilizzare gli albumi avanzati. Tenete presente che l’albume è la parte più sana dell’uovo perché quasi privo di grassi  e colesterolo, ma  ricco di proteine, sali minerali e vitamine. E’ una ricetta particolarmente adatta a chi vuole mettere su massa muscolare senza appesantire il fegato mangiando chili di carne.

Tempo di cottura: 15 minuti

 

Ingredienti per due persone: 1 patata, ( se vi piace aggiungete 100 grammi di mozzarella o 1 sottiletta), olio extravergine d’oliva ( non usiamo altri oli perché questo è l’unico che ha il punto di fumo a 210°, quindi molto alto, al secondo posto se volete usare altro olio potete comprare olio di arachidi con il punto di fumo a 180°. Non vanno bene olio di mais 160°, olio di soia e girasole 130°), una cipolla ( potete usare la cipolla bianca, quella gialla, quella rossa o lo scalogno, che ha un sapore meno forte) e 4 bianchi d’uovo, sale.

Per questa ricetta ci serviranno: 1 pentola per cucinare le patate, 1 una frusta da cucina, un coltello o una mezzaluna, una padella per cucinare la frittata, un tagliere, una grattugia per tritare la cipolla. 1 piatto da portata.

Procediamo:

Mettete in una pentola larga 20 cm ( più o meno dal vostro pollice al mignolo con la mano aperta) 750 ml di acqua fredda, e accedete il fuoco e appena l’acqua inizia a borbottare ( fare le prime bollicine) aggiungete 1 cucchiaio di sale grosso. Nel frattempo pelate la patata con il pela patate e poi tagliatela a cubetti piccoli. Quando l’acqua bolle, aggiungete le patate e lasciatele cuocere per 15/20 minuti senza coperchio. Nel frattempo mettiamo in una ciotola alta almeno 20 cm e stretta  massimo 15 cm di diametro i bianchi d’uovo, altrimenti sarà difficile sbatterli.

Prendete la frusta da cucina e iniziate a sbattere gli albumi. Impugnate la frusta come una bacchetta da direttore d’orchestra, con la parte della frusta verso l’indice e poi fate un movimento circolare con il polso, e sbattete le uova per 1/2 minuti, se non avete la frusta utilizzate una forchetta compiendo lo stesso movimento.

Prendete un tagliere e metteteci sopra  la cipolla, sbucciatela ( ricordate che della cipolla va tolta la parte esterna, quella che sembra “secca” , il primo strato, andrà bene dal secondo strato che risulterà lucido e umido) e dopo aver preso il coltello o la mezzaluna (lama semicircolare con i manici che facilita il taglio delle pietanze), tritate sottilmente la cipolla. Se volete potete usare una grattugia larga, così da farla subito tritata.

Una volta cotte le patate, scolatele e poi unitele alle uova ed alla cipolla , e sbattete tutti insieme gli ingredienti. Aggiungete un pizzico di sale fino          ( mezzo cucchiaino) e se volete un pochino di pepe. Mentre finite di mescolare mettete sul fuoco ( una fiamma media, non quella più grande che avete) una padella con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e, quando sarà calda, versateci il composto.

Abbassate il fuoco e coprite con un coperchio, così da far cuocere le uova anche sopra ed evitare di dover girare la frittata. Fate cuocere per 5 minuti e poi controllate. Non alzate il fuoco per la fretta. Una volta cotta la frittata, passate sotto di lei una spatola piatta per staccare eventualmente dalla padella le parti aderite. Prendete un piatto piano e fatecela scivolare sopra.

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Buon Appetito!

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Che differenza c’è tra congelare o surgelare un cibo?

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CONGELARE O SURGELARE? 
Oggi parleremo della differenza tra congelare e surgelare. In realtà è molto semplice, ma anche facile da confondere.
Il surgelamento è un procedimento che avviene a livello industriale, comporta il raggiungimento di temperature per le quali sono necessari macchinari appositi. Non so se avete mai sentito parlare dell’abbattitore, che certo non è una macchina per uccidere, ma per abbattere la temperatura. Questa macchina può portare un alimento a temperature fino a – 80° in due ore, e non supera mai i -18°. Tale processo è necessario, per esempio, se si vuole mangiare il pesce crudo, se prima non è abbattuto non può essere mangiato. L’abbattitore permette di mantenere le caratteristiche nutritive del pesce fresco.  Il surgelamento è regolamentato da una legge (Decreto Legislativo n.110 del 27 gennaio 1992).
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La congelazione, invece, è un procedimento casalingo, che può essere effettuato direttamente nel freezer di casa.
QUALI SONO LE DIFFERENZE SOSTANZIALI?
La differenza più evidente riguarda la quantità di ghiaccio prodotta dai due procedimenti. La surgelazione permette di raggiungere temperature bassissime e proprio per questo i cristalli di ghiaccio che si formano sono di dimensioni ridotte. Quando vorremo cucinare il prodotto lo troveremo con tutte le sue proprietà nutritive intatte o quasi. Il pesce e la carne al momento dello scongelamento potrebbero perdere piccole quantità di sali e vitamine presenti nel liquido, vi consiglio infatti di utilizzarlo.
La congelazione, che avviene nei nostri freezer, tende a formare cristalli di ghiaccio di dimensioni maggiori, questo rappresenta un problema nel momento dello scongelamento perché vi è una maggiore perdita d’acqua e di sostanze nutritive. Se intendete congelare frutta e verdura, sappiate che è necessario effettuare una fase di scottatura di tali prodotti prima di metterli in freezer. Esiste comunque il rischio di perdere un 15/20% di vitamine, ma in linea di massima potremo godere di prodotti come appena colti.
Nel blog parleremo non solo di come si congela il cibo, ma anche di come si decongela e desurgela.
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Ricette facili: Purea di patate e prosciutto cotto

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Tempo di cottura: 20 minuti

Ingredienti: 4 patate, 2 fette di prosciutto cotto o 100 gr di prosciutto cotto in cubetti,  se vi piace aggiungete 100 grammi di mozzarella o 1 sottiletta, 250 ml di latte ( se siete intolleranti al lattosio potete utilizzare latte senza lattosio), 50 grammi di burro ( non necessario), noce moscata ( non necessario), 2 cucchiai di sale grosso.

Per questa ricetta ci serviranno: 1 pentola per cucinare le patate, 1 pentolino per scaldare il latte, una frusta da cucina, un coltello o una mezzaluna, una pentola alta, uno schiaccia patate ( non necessario in caso usate una forchetta), 1 piatto da portata.

Procediamo:

Mettete in una pentola larga 30 cm ( più o meno come un piatto fondo) 2 litri di acqua fredda, accedete il fuoco e appena l’acqua inizia a borbottare     ( fare le prime bollicine) aggiungete 2 cucchiai di sale grosso, nel frattempo pelate la patata con il pela patate e poi tagliatela a cubetti piccoli. Quando l’acqua bolle, aggiungete le patate e lasciatele cuocere per 15/20 minuti senza coperchio (le patate sono cotte quando sono morbide e cambiano colore diventando più scure). Una volta cotte, scolatele e poi schiacciatele con uno schiaccia patate o con una forchetta fino a renderle senza grumi. Nel frattempo mettete a bollire il latte in una casseruola, mettete le patate schiacciate dentro la pentola dove le avete cucinate, aggiungete il latte caldo e un pizzico di sale ( mezzo cucchiaino) e mescolate con una frusta energicamente. Se vi piace potete aggiungere 50 grammi di burro e un pizzico di noce moscata. assaggiate e se serve altro sale aggiungetelo. La purea è pronta.

Versatelo nel piatto di portata e Buon Appetito!

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Le migliori App per la sicurezza in città

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Quando si va a vivere da soli ci si trova molto spesso a girare da soli, speriamo non accada mai, ma potreste trovarvi in una situazione spiacevole, una situazione che vi metta paura. Sempre più ragazze e ragazzi subiscono prepotenze o furti durante le ore serali, ecco perché oggi vi elencheremo le migliori App per la sicurezza in strada al momento attive in Italia. Ce ne sono per tutti i gusti, quelle che chiamano un amico o un parente, quelle che contattano le forze armate, ci sono app di solidarietà del quartiere e di aiuto tra vicinato. Scegliete quella che più fa per voi! Sperando di esservi stati utili, ricordate che non c’è da vergognarsi a volersi sentire sicuri.

  • Base App: Questa app permette di creare una rete di protezione e sicurezza tra i familiari ed amici. Le funzioni sono molte e vanno da “avviso guardiano”, che permette di inviare una notifica di allarme ai contatti in caso di pericolo, a “Sono qui” che tramite geolocalizzazione invia le coordinate di dove si trova l’utente in quel momento.
  • Apriamo gli Occhi App: ( per ora attiva solo ad Asti) Molto simile alla Street safe, con la quale i cittadini comunicano tra loro eventuali anomalie. La particolarità è che nelle zone dove l’app è attiva sono installati dei cartelli con la scritta “zona sottoposta a controlli di vicinato” che servirà a scoraggiare eventuali malintenzionati. E’ stata creata anche una emanazione astigiana dell’associazione  che, tramite alcuni volontari, sensibilizzerà  la cittadinanza sull’argomento.

 

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  • Companion App: Creata da cinque studenti dell’Università del Michigan. Consente a un amico o familiare di supervisionare in tempo reale il nostro tragitto attraverso una mappa. Può lanciare un SOS anche alle forze dell’ordine. Quante volte tornando a casa abbiamo chiamato la mamma, la sorella, un parente o un amico, per tenerci compagnia in un tragitto non proprio sicuro? Pensando  a tale situazione questi studenti hanno creato questa App, facile da utilizzare, una volta che ci mettiamo in cammino possiamo inviare la richiesta di accompagno ad uno dei numeri della rubrica, fino a che non troviamo qualcuno disposto ad accompagnarci. Dopo aver accettato la richiesta, l’amico o familiare supervisiona in tempo reale il nostro tragitto attraverso una mappa, fino a quando non arriviamo a destinazione. E se nota qualcosa di strano (passo molto più accelerato o uno stop improvviso) può inviare un messaggio per assicurarsi che tutto vada bene semplicemente spingendo il tasto “I feel nervous”. Se dopo il primo campanello d’allarme non riceve risposte dalla persona che si trova per strada scatta il piano B, avvertire la polizia.
  • Kitestring App: Una delle App più utilizzate all’estero, è come una seconda mamma, si assicura che tu stia bene e che sia arrivata a casa sana e salva. Si può programmare in maniera tale che invii un messaggio entro un periodo di tempo (mezzora, un’ora e 5 ore), per sincerarsi della nostra sicurezza. L’applicazione permette di inserire un codice anti aggressione, al ricevimento del messaggio di controllo l’utente è tenuto a rispondere in un arco di tempo. Alla mancata risposta, Kitestring si metterà in contatto con i numeri di sicurezza impostati per segnalare che qualche cosa non va.

 

  • Noruba App: Questa applicazione permette di comunicare velocemente con i residenti nel proprio quartiere: è questa l’applicazione sviluppata da Emanuele e Andrea Tronchetti, due fratelli toscani con la passione per l’informatica, e promossa dal primo cittadino di Quistello, Luca Malavasi. Questa App incrementa la sorveglianza nel proprio quartiere, primo deterrente per tantissimi furti che si verificano nelle case.  La cosa buona di questa app è che, scaricandola ci si iscrive alla community e così si crea un raggio di contatti con altri utenti, si possono scambiare segnalazioni, richiedere favori, come ad esempio affacciarsi alla finestra e controllare se le luci sono spente, ricevere e dare supporto in base alla necessità. Ottimo perché è difficile che le forze di polizia controllino ogni angolo, e nessuno può farlo meglio di noi!

 

  • Protechtor App: App che permette in caso di pericolo di attivare le procedure d’intervento, contattando le forze dell’ordine o i propri familiari, dotata di uno strumento di geolocalizzazione, può tracciare in tempo reale gli spostamenti dell’utente così da poterlo raggiungere facilmente. Anche in questo caso conviene contattare un familiare che è stato precedentemente avvisato, vista la non sempre efficace e rapida risposta delle forze dell’ordine.
  • Roma Decoro App: Vi segnalo anche questa applicazione che fa parte del Progetto Integrato di Sicurezza Urbana “Sicuramente Cittadini”, a cura del Municipio II di Roma. Tramite Roma Decoro è possibile contribuire al mantenimento del decoro urbano inviando segnalazioni di situazioni di degrado all’interno della città di Roma. Il problema è che per ora non funziona, ma speriamo che gli sviluppatori riescano a sistemare gli errori per renderla operativa al più presto.
  • Samsung: Si, parliamo proprio della casa sudcoreana che ha introdotto nei nuovi smartphone un sistema di sicurezza personale che, dopo aver schiacciato per 3 secondi i tasti del bilanciere del volume, invia un messaggio settato da noi ad una lista di contatti precedentemente salvati; è anche possibile impostare l’avvio della geolocalizzazione e gli scatti continui delle 2 fotocamere del nostro smartphone.

spray-peperoncino

  • Siamo Sicure App: App tutta italiana, studiata appositamente per le donne, le funzioni più importanti sono la possibilità di attivare un allarme sonoro che spiazzi e sia un deterrente per far scappare o comunque fermare l’eventuale aggressore e la torcia che permette di emettere il segnale codificato di SOS. Consiglio comunque di girare con lo spray al peperoncino. Mors tua, vita mea.
  • Siqra App:  Consente di segnalare in tempo reale gli episodi di criminalità in una determinata zona. A svilupparla è stato un impiegato tecnico di 29 anni di Ravenna, Ares Braghittoni. La cosa da fare una volta iscritti ( necessaria l’iscrizione a tutte le app per evitare che qualche mal intenzionato vi rubi l’identità) è impostare la propria «zona di ascolto», cioè la località da cui si desidera ricevere e segnalare in tempo reale informazioni su furti, rapine, episodi violenti, truffe e situazioni sospette. Alla segnalazione bisogna dare un titolo, fornendo una breve descrizione, indicando sulla mappa il luogo dell’accaduto con data e ora e, se disponibili, allegando fino a tre immagini. Mi sembra una procedura un po’lunga e non so se a tutti andrà di perdere 10/15 minuti, in più se volete avere più zone d’ascolto, dalla seconda si paga 2,99€ per una zona extra, fino a 7,99€ per 3 zone extra.  Un altro dubbio  potrebbe riguardare l’attendibilità delle segnalazioni, per evitare la segnalazione di informazioni false forse sarebbe stato meglio aggiungere l’obbligatorietà di inviare il proprio documento d’identità, con un punteggio per utente in base all’affidabilità.
  • Shelly App: APP GRATUITA CHE TI AVVERTE IN TEMPO REALE DEI PERICOLI, NATA PER CONTRASTARE LA MICROCRIMINALITA’ ED IL DEGRADO, principalmente per Milano . Permette di inviare e ricevere segnalazioni anonime ed in tempo reale in merito a situazioni di potenziali pericoli o disagi nella zona in cui ti trovi. Se una delle segnalazioni fatte dagli altri utenti è nei tuoi paraggi o in quelli di una tua sentinella (punto fisso sulla mappa impostabile dall’utente come ad es. l’indirizzo della propria abitazione) sarai avvisato con un messaggio. La segnalazione fatta dall’utente sarà visibile con un pin sulla mappa per un periodo di tempo sufficiente a far in modo che gli utenti vicini e quelli che hanno impostato una sentinella in quel luogo possano essere avvisati del pericolo. Un po’ come Waze per il traffico. Le segnalazioni che l’utente può fare sono inerenti a pericoli concreti che si stanno verificando attorno a loro come risse, manifestazioni fuori controllo, persone pericolose (persone armate, spacciatori), incendi, atti di bullismo, animali pericolosi, persone moleste, atti vandalici in corso e fenomeni atmosferici intensi. La prima sentinella sarà sempre gratuita ed eventuali altre sentinelle saranno poi acquistabili ad una tariffa fissa di 0.99€.  Mi lascia perplessa la questione delle segnalazioni anonime,   e nutro qualche dubbio sull’attendibilità delle segnalazioni, per evitare la segnalazione di informazioni false forse sarebbe stato meglio aggiungere un punteggio per utente in base all’affidabilità.

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Quali sono i quartieri più pericolosi a Roma?

 

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Un buon modo per scegliere il quartiere migliore dove vivere è consultare le mappe del degrado della città. Vi farò un esempio su Roma, che è la mia città e la conosco abbastanza per parlarvene.

La schermata presa dalla trasmissione tv “Quinta Colonna” mostra quali quartieri a Roma siano ad oggi più pericolosi e quali meno.

Come possiamo vedere dall’immagine qui sotto, per esempio, l’Esquilino, un quartiere centrale della capitale, è un quartiere con un altissimo tasso di criminalità. Il quartiere Pigneto  è rinomato per lo spaccio,  per i disordini dovuti ad alcune case occupate e per una criminalità diffusa, è una zona che se potete è meglio evitare.

 

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Ci sono quartieri di Roma che i romani conoscono e non frequentano volentieri. Il primo, considerato il più insicuro, come abbiamo visto è l’Esquilino, seguito da San Basilio, Corviale, Trullo, Centocelle, Torpignattara, Torre Angela e Tor Bella Monaca.

Quello che dovete ricordare quando vi trasferite, è  di informarvi sulla situazione sociale del quartiere che avete scelto come sede della vostra nuova casa.

Un’altra cosa che dovete controllare è la sicurezza di stazioni e metropolitane.

Per i cittadini i luoghi più pericolosi di Roma sono la stazione Termini e i relativi dintorni (67,5 %), piazza Vittorio (20,4 %), la stazione Tiburtina (18,6 %) e la stazione Ostiense (11,7 %). I romani hanno paura, in generale, delle strade isolate, delle stazioni della metropolitana, dei luoghi di ritrovo di extracomunitari e delle comitive di giovani (27,1 %), delle fermate degli autobus (13,3 %) e dei vagoni della metro (12,3 %). In generale, sempre guardando la piantina, tutta la periferia sud, ovest e sud-ovest di Roma è meno problematica. Non fatevi ingannare da quartieri che un tempo erano rinomati per essere dei bei quartieri ( che magari poi a livello di monumenti  lo sono), e non vi fate tentare dai prezzi molto più bassi degli affitti.

Un modo quasi infallibile per rendervi conto della pericolosità di un quartiere è visitarlo nelle ore notturne, non fatelo mai da soli. In questo modo potrete capire se per viverci avete bisogno di una scorta armata oppure no.

LA CONCENTRAZIONE  DI STRANIERI A ROMA

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Un fattore  che ad oggi fa oscillare il prezzo degli immobili è la presenza di degrado, ed una delle maggiori cause di degrado è la presenza di extracomunitari. Quando scegliamo una zona nella quale vivere dobbiamo sempre visitare il quartiere nelle ore notturne, in quelle ore potrete capire se siete capitati in un quartiere tranquillo, o in uno nel quale vige una sorta di “coprifuoco”, e soprattutto se siete donne e/o pensate di avere un bambino, è il caso che evitiate quartieri “pericolosi” o in pieno “degrado”.

 

Tra i territori della capitale con maggior presenza di stranieri residenti, ci sono il Municipio I, con l’Esquilino e i dintorni della stazione Termini (51.296 persone, ovvero 36 stranieri ogni 100 italiani), la zona di Torre Maura-Torre Angela (Municipio VI, con 48.517 presenze, pari a 23 stranieri ogni 100 italiani), il Prenestino-Casilino (Municipio V, con 36.168 presenze, pari a 17 stranieri ogni 100 italiani), Tor di Quinto-Prima Porta (Municipio XV, con 27.918 presenze, pari a 22 stranieri ogni 100 italiani), l’Appio-Tuscolano (Municipio VII, con 26.813 presenze, con 10 stranieri ogni 100 italiani). In due zone urbanistiche vivono più stranieri che italiani: Trastevere, con 108 stranieri ogni 100 italiani, e Martignano, con 105 stranieri ogni 100 italiani.

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