Proteggete le vostre mani: Meglio guanti in lattice o di gomma?

Dopo aver fatto le pulizie domestiche, in particolare dopo aver lavato i piatti, hai le mani secche e screpolate? Le hai protette adeguatamente, considerando che nello svolgimento delle faccende verrai a contatto con prodotti chimici che potrebbero provocare da semplici irritazioni fino a più gravi ustioni chimiche?

La soluzione per evitare che le tue mani invecchino molto prima di te consiste nel proteggerle con i guanti.

Vediamo insieme quali rischi si corrono nel tralasciare questo semplice accorgimento:

1.Le mani sono il tuo biglietto da visita sia nelle relazioni sociali, sia in alcuni lavori. Meglio evitare, quindi, di seccarle sottoponendole a continui cambi di temperatura sotto acqua calda e fredda per interminabili minuti. PROTEGGETELE CON I GUANTI. Non sempre le creme idratanti posso salvarvi dall’avere mani screpolate e secche.

2. Magari avete cambiato il vostro sapone per i piatti e il nuovo prodotto contiene ingredienti ai quali siete allergici. Perché rischiare di ricoprirsi di antiestetiche e fastidiose bolle sulle braccia. PROTEGGETE LE MANI CON I GUANTI.

3. Ci sono anche degli “incoscienti” che maneggiano prodotti ancora più aggressivi dei canonici saponi per piatti, come ammoniaca e candeggina o addirittura idraulico liquido. In questi casi il rischio di un’ustione chimica è a portata di mano. PROTEGGETEVI CON I GUANTI.

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QUALI SONO I TIPI DI GUANTI PIù COMUNI?

C’è da dire che il mercato ha ormai creato dei modelli super sicuri e super comodi, felpati, con prodotti emollienti all’interno che coccolano le tue mani anche mentre stai lavorando con prodotti “pericolosi”, super sottili, ma super resistenti etc.

I più comuni sono senza ombra di dubbio quelli in lattice e quelli in gomma.

GUANTI IN LATTICE.

guanti lattice

Esistono sia quelli “usa e getta”, che quelli più spessi e duraturi. I primi hanno il vantaggio di essere molto sottili, comodi ed economici, ma non assicurano una protezione adeguata in caso di contatto con oggetti taglienti o con prodotti altamente corrosivi, come i secondi.

GUANTI IN GOMMA.

guanti gomma

Se dovete maneggiare prodotti altamente corrosivi come la candeggina o l’idraulico liquido e volete stare tranquilli, utilizzate i guanti in gomma. Questo tipo di guanti, essendo, di solito, meno stretto e aderente alle mani, le farà sudare di meno. L’unica pecca è che sono meno comodi, in quanto il loro spessore vi concederà una sensibilità minore rispetto a quelli di gomma.

Su qualsiasi tipologia di guanti ricada la vostra scelta, ricordate di sciacquare le mani con sapone neutro alla fine delle pulizie, ma soprattutto di utilizzare la crema idratante. Vi consiglio di idratare le mani prima di andare a dormire, in maniera da lasciare che la crema agisca per tutta la notte, donandovi al mattino delle mani morbide e piacevoli da toccare.

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Zucchero bianco vs zucchero di canna, chi vincerà la sfida del secolo?

E’ nato prima l’uovo o la gallina? Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

No, in questo articolo non parleremo degli inestricabili dilemmi che affliggono gli uomini da tempo immemore, ma affronteremo una diatriba alimentare che non cessa di generare discussioni piuttosto accese, è meglio lo zucchero bianco o lo zucchero di canna?

I “puristi” della salute si abbattono senza pietà sullo zucchero bianco definendolo un alimento “morto”, in contrapposizione a quello di canna che esaltano come alimento “vivo”.

Ricette facili: Frappe fritte

Cominciamo col dire che lo zucchero è un alimento indispensabile per il nostro organismo perché ci fornisce energia pulita, in quanto la sua metabolizzazione non produce scorie residue, anzi lo zucchero si trasforma in acqua ed anidride carbonica che vengono eliminati completamente dal nostro corpo.

Analizziamo ora nel dettaglio le differenze fra i nostri due sfidanti. 

Dal punto di vista chimico, lo zucchero bianco e lo zucchero di canna contengono la stessa molecola, il saccarosio. Lo zucchero di canna, che non subisce le varie raffinazioni dello zucchero bianco, in più contiene la melassa, seppur in piccole quantità. La melassa contiene una piccola percentuale di  minerali e vitamine, che spingono a considerare lo zucchero di canna più nutriente.

A tale riguardo c’è senz’altro una considerazione da fare. Già queste vitamine e minerali in più sono presenti in percentuali davvero esigue nello zucchero di canna, inoltre va considerato che durante il giorno assumiamo piccole quantità di questo alimento. Diciamo, quindi, che i benefici effettivi per il nostro organismo non sono così evidenti.

Quale zucchero è più calorico?

Lo zucchero bianco ha circa 15 calorie in più per 100 gr rispetto al collega giallognolo (392 kcal vs 377).

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Conclusioni

Dietologi, nutrizionisti ed esperti di sana alimentazione sono sostanzialmente d’accordo nell’equiparare, dal punto di vista nutrizionale, lo zucchero bianco con lo zucchero di canna, in quanto le esigue quantità di potassio, ferro, sodio e vitamine B e PP presenti nel secondo, non giustificano una vera e propria superiorità dello stesso, soprattutto perché una dieta sana ricerca vitamine e minerali nella frutta e nella verdura e non nelle due/tre bustine di zucchero di canna che possiamo consumare giornalmente.

Per tutelare al meglio la nostra salute, invece di metterci a sindacare su come dolcificare il nostro caffè, dovremmo concentrarci sull’evitare tutti quegli zuccheri semplici che assumiamo tramite il consumo di merendine, succhi di frutta, dolciumi e bevande gassate.

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Fatalisti sì, ma non troppo! Dite basta alla “corsa del topo”

Fatalisti si, ma non troppo!

Nel mondo in cui viviamo , sempre di corsa, sempre orientati verso il lavoro o verso qualcosa da raggiungere, perdiamo di vista le cose importanti, le cose per le quali vale davvero la pena vivere.

Amore, Famiglia, Affetti.

famiglia

Crediamo di avere sempre tempo per poter rimediare alle nostre assenze, perché tanto tutti sono sempre lì, in un modo o nell’altro. Essendo fatalisti crediamo che non accadrà nulla di male alle persone care intorno a noi, e ci ripetiamo “se deve accadere, accadrà. Non posso stare dietro a tutto”.

Eppure non è così, perché un giorno, all’improvviso, potremmo perdere la persona amata, un genitore, una sorella o addirittura un figlio. In momenti tragici come questi, ci si rende finalmente conto dell’immenso valore che hanno le persone che ci sono accanto e che ci vogliono bene.

Prima di arrivare a questo punto, fermiamoci un attimo a pensare. Quello che stiamo facendo è abbastanza? Lavorare 12 ore al giorno e credere che il nostro “compito” giornaliero sia solo quello, è un errore madornale. Quindi, dicevo, stiamo facendo abbastanza  per riempirci il cuore di amore o solo per riempire il nostro portafoglio di soldi?

Sognate una vita a piedi scalzi? Essere infelici è una nostra scelta

Non voglio essere ipocrita, se è vero che i soldi da soli non danno la felicità, hanno comunque il potere di donarti una serenità ed una libertà maggiore. Ti consentono di avere le cure adeguate, di disporre di un buon sistema di trasporto, di poter godere di svaghi che rigenerano il fisico e l’umore. Ma la felicità, quella vera, genuina, totale, può donartela solamente l’amore, non parlo di amore solo verso di un compagno di vita, ma anche di amore per un fratello, per un figlio, per un genitore o per un amico molto caro (umano e non).

Come si fa a coltivare questa immensa ricchezza che è l’amore per se stessi e per il prossimo? Dobbiamo essere in grado di trovare quel qualcosa che è più prezioso del platino, del diamante, di un milione di euro, IL TEMPO.

Una carezza, un bacio, una risata sonora, un sorriso timido, magari ricambiato con lo stessa timidezza, una passeggiata mano nella mano in riva al mare, l’abbraccio protettivo del babbo che si vede sempre più raramente per gli impegni di lavoro sempre più pressanti, il piatto di pasta da tre etti di una mamma che ti trova sciupata anche se hai preso 3 kg nell’ultimo mese, la impareggiabile complicità fraterna, lo scodinzolio e le attenzioni del tuo cane rivolte esclusivamente a te, il bacio della buonanotte di tuo marito che non si accontenta mai solo di un bacio.

Davvero volete rinunciare a tutto questo soltanto per i soldi e per la prospettiva di una vita migliore? I vostri intenti sono ammirevoli, ma la vita è adesso. Vivetela, non vi limitate a rincorrerne una migliore. Non rinunciate alla famiglia, non rinunciate ad uscire con le vostre amiche, per inseguire esclusivamente la carriera.

 Buddha diceva “Quando scoprirai chi sei , riderai di ciò che credevi di essere”.

Non è il lavoro che fai o quanti soldi hai ad indicare chi sei, troppo spesso ce ne dimentichiamo. Siamo prigionieri della classica “corsa del topo”, l’inseguire costantemente il guadagno per realizzare qualcosa di grandioso che possa portarci all’autoaffermazione. Non date per scontate le persone che vi aspettano a casa, ogni tanto lasciate da parte il fatalismo, perché la vita è imprevedibile e non è poi così lunga come crediamo. Frequentate i vostri cari,  la carriera può avere evoluzioni in qualunque momento, crescendo potreste rendervi conto che in realtà vi piace fare altro, mentre le persone amate, una volta andate via, non torneranno più.

 Ek.

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Come rendere il vostro water pulito e brillante. Ecco 5 trucchi infallibili

La stanza della casa che, più delle altre, richiede una pulizia giornaliera e approfondita è senza ombra di dubbio il bagno.

Qualunque ospite vostro coetaneo, che non sia un fissato dell’ordine e della pulizia, non sarà particolarmente colpito nel trovare montagne di vestiti buttati su una sedia della vostra camera o addirittura sul letto. Probabilmente non farà caso alle tazze della colazione che ancora giacciono nel lavandino e che hanno attirato allegre famigliole di moscerini, ma potrà provare un forte fastidio o addirittura un accenno di nausea di fronte ad un bagno sudicio e ad un water dove galleggiano oggetti non esattamente identificati.

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PULIRE WATER

Oggi vi rivelo 5 trucchi per offrire ai vostri ospiti, nonché avventori del vostro bagno, un water talmente bianco da fare invidia al sorriso di Julia Roberts appena uscita da una seduta di sbiancamento dal dentista.

1.Non aspettate di andare al bagno 3 o 4 volte prima di tirare l’acqua. Risparmiate su altre cose. Lo spazzolone è accanto al water per una ragione, utilizzatelo ogni volta che tirate lo sciacquone per ottimizzare la pulizia delle pareti del sanitario.

2.Bicarbonato e aceto sono un’accoppiata vincente per neutralizzare le macchie più ostinate e per sbiancare il vostro water. Se avete letto qualcuno dei miei articoli precedenti, sapete quanto sono affezionata a questi due prodotti, davvero utili in tantissime situazioni. Mettete il bicarbonato sulle macchie incriminate e poco dopo versateci sopra l’aceto, lasciate agire per almeno 20 minuti e poi utilizzate lo spazzolone con vigore per completare l’opera. Alla fine del trattamento, basterà risciacquare tirando lo sciacquone per avere un risultato superlativo.

3.Borace e succo di limone, un’altra coppia d’oro! Se preferite che il vostro water emani una piacevole fragranza limonosa, potete affidarvi a quest’altra coppia di prodotti davvero infallibili. Create un composto di borace (una sostanza in polvere che ha un alto potere detergente) e succo di limone e passatelo sopra le macchie e le incrostazioni del vostro water, lasciate agire una mezzora e strofinate con lo spazzolone. Ricordatevi che l’olio di gomito è l’ingrediente in più. Infine tirate lo sciacquone e specchiatevi nel bianco del vostro water.

4.Passiamo alle maniere forti. Se i metodi che vi ho suggerito fino ad ora dovessero fallire (cosa che ritengo altamente improbabile), probabilmente è perché le macchie con cui avete a che fare risalgono a qualche settimana fa, se non di più. In questo caso procuratevi una pietra pomice (esatto, proprio quella che utilizzate per prendervi cura dei vostri piedi) e passateci sopra del detersivo per wc o del semplice succo di limone e strofinate energicamente sulle macchie più tenaci. Tirate lo sciacquone e date il colpo di grazia versando mezza bottiglia di coca cola da 1, 5 l facendo bene attenzione a far colare la bevanda su tutta la circonferenza interna del vostro sanitario. Lasciate agire almeno 2/3 ore senza utilizzare il bagno. Il risultato sarà stupefacente, anche se, data la mia passione per la Coca Cola e la Pepsi, trovo veramente uno spreco utilizzare tutto quel nettare per uno scopo del genere.

5. Il metodo che preferisco. 

Io mi affido alla candeggina. So che molti pensano che sia un metodo troppo aggressivo, che a lungo andare possa danneggiare la lucentezza del sanitario, ma io mi sono sempre trovata benissimo e ho riscontrato una pulizia impeccabile. Prendo la candeggina e la verso abbondantemente sulle pareti interne del water, la faccio agire per una decina di minuti e poi passo una spugnetta sulle pareti, mettendoci più olio di gomito che mai. Utilizzo lo spazzolone per pulire il fondo. Tiro lo sciacquone e mi godo lo straordinario potere pulente della candeggina. Quando voglio pulire anche lo spazzolone, lo lascio nel water e verso altra candeggina intorno alle pareti del sanitario e lascio agire per un paio d’ore. Alla fine di questo trattamento sono pronta a scommettere che il water sia pronto per una durissima ispezione anche da parte dell’ospite più esigente.

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Cosa è veramente importante? Solo sovrappensiero possiamo capirlo

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Ehi, mi ascolti o sei sovrappensiero?

Sovrappensiero è un luogo sereno nel quale ci rifugiamo il più delle volte quando abbiamo bisogno di staccare la spina. E’ un luogo dove si può andare sempre, senza mai allontanarsi.  

Sovrappensiero è un luogo bellissimo. Quante volte, seduti ad una scrivania, tenendo una matita tra le mani, ci capita di guardare fuori dalla finestra o di fissare un punto e di colpo eccoci lì, dentro il sovrappensiero?

Nel mio, la maggior parte delle volte, c’è una spiaggia calda, il mare, giochi, scherzi e risate, passeggiate a piedi nudi sulla sabbia oppure su un prato verde con il mio cane.

Ma di cosa abbiamo bisogno?

Finiamo nel sovrappensiero perché il mondo reale ci mette sotto pressione, ci stressa, non ci rendiamo conto che la nostra realtà ( si perché non in tutti i paesi si vive pensando solo a lavorare) è molto complicata. Pensate  alle epoche precedenti, all’uomo moderno è richiesto uno sforzo enorme. C’era un epoca in cui potevi governare il paese senza saper nemmeno leggere e scrivere, oggi è richiesto saper parlare varie lingue, leggere, scrivere, essere digitalizzati, ricchi di nozioni, e molto del nostro tempo viene impiegato per imparare come funzionano gli strumenti che dovremo usare. Tutto il tempo che risparmiamo grazie alla tecnologia lo impieghiamo per imparare altro. Passiamo molto tempo in simbiosi con le tecnologie (soprattutto nelle nostre auto e con i nostri smartphone), ma poi sogniamo luoghi lontani.

Perché?

Non assecondando più i ritmi e le regole della natura, siamo sempre presi nel girare tra tanti impegni, senza avere mai la possibilità di soffermarci veramente ed a fondo su uno in particolare.

Che fare allora? Se capitiamo nel meraviglioso mondo del sovrappensiero, ci si potrebbe fermare ogni tanto e chiedersi: “Ma tutto quello che faccio è veramente importante per me? C’è qualcosa che posso organizzare meglio, o qualcosa che posso eliminare dalla lista dei miei impegni? Qual è il vero motivo per cui non riesco mai a fermarmi un momento?”

Pochi giorni fa ho incontrato una mia vecchia amica ed abbiamo finito per fare tardi. Le ho chiesto scusa “ quando ci vediamo ti faccio fare sempre tardi” E lei ha risposto: “Oh no, parlare con un’amica non è tempo sprecato, è il resto del tempo che è sprecato”.

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Perché non ci sentiamo felici?

bimbi che giocano

Ci sono dei momenti nella vita in cui tutto ti crolla addosso. Leggo la lettera di Michele, trentenne che si toglie la vita perché stufo del precariato, della ricerca frenetica di un lavoro, dei riconoscimenti che non arrivano mai, della società malata che non premia la meritocrazia, ma la furbizia.

Sul momento ho pensato: “perché non sei fuggito all’estero come tanti altri e ti sei precluso ogni possibilità mettendo fine alla tua vita?”.

Con rabbia e dolore ho letto le sue parole   “Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.” Parole che sento spesso dette dai miei coetanei, parole che a volte, nei momenti bui ho pensato anche io.

Mi sono chiesta il perché, cosa è successo, cosa ci ha portato così allo sbaraglio? La prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mancanza di disciplina. Da anni la società ci sta insegnando che non è giusto sottostare alle regole, che ognuno può far quel che vuole, che non bisogna temere le autorità perché tanto non ti succede niente.

Questo cambio di vedute ci ha trasformato in bambini viziati che pretendono e pensano che tutto sia loro dovuto, che non apprezzano più le piccole cose della vita.  Eppure, se ci pensiamo, perché tutti vorremo tornare bambini?

I bambini hanno sicuramente meno ricordi brutti da dimenticare, ma hanno anche ben chiaro come si fa ad essere felici. I ricordi migliori che abbiamo, quelli che ci emozionano e ci fanno sorridere o commuovere, sono quelli riferiti ai luoghi dove giocavamo da piccoli, magari in spiaggia fino al tramonto con i cuginetti a fare castelli di sabbia, le serate a cantare a squarciagola con gli amici, i giochi, le risate, i natali con i nonni, tenere per mano mamma e papà, giocare alla maestra  con tua sorella, ballare scatenati in cameretta con un’amica, le gare di biglie.

Cosa salta agli occhi? Nessuno ha un ricordo emozionante legato  “a quel giorno che ho comprato…”, perché quello che conta nella vita sono le emozioni, gli affetti e gli amori.

Molti hanno difficoltà a rimanere per ore in silenzio, perché il silenzio porta a riflettere, ad ascoltare noi stessi, ci fa sentire che qualcosa non va, che siamo alla ricerca di qualcosa, che vogliamo altro. Passiamo ore a fare zapping alla ricerca di “qualcosa”, andiamo a lavoro e facciamo tante cose, sempre di fretta, con la convinzione che saremo giudicati per lo status che la società impone, per la macchina che guidiamo, per il telefono che possediamo, per i posti che visitiamo, eppure non siamo mai “Felici”.

Vogliamo il telefono che ci tiene connessi con tutti, ma poi ci sentiamo soli, l’auto più potente per andare più veloce, ma alla fine andiamo sempre dagli stessi amici e parenti che ci amano così come siamo. Vogliamo i vestiti firmati, ma le cose più divertenti le facciamo con i pantaloncini e una maglietta corta e quelle ancora più divertenti le facciamo senza vestiti, vogliamo case belle, ma poi passiamo le giornate in ufficio per guadagnare più soldi.

E la famiglia? Molti di noi rinunciano ad avere figli perché non ricevono aiuto, perché in questa società dove ognuno pensa a sé, i sensibili e gli altruisti cercano sempre dei loro simili per fare “branco”, perché alla fine siamo animali anche noi, e siamo animali da branco, che necessitano di un capo che li guidi e li faccia sentire sicuri,  che gli mostri qual è il modo giusto di fare le cose e comportarsi.

L’epoca senza regole porta ad una anarchia di sentimenti e di umanità che non possiamo permetterci. Dovremo iniziare a rivalutare le cose belle ed importanti della vita, e ritrovare un po’ della nostra umanità e del rispetto verso gli altri e verso la vita.

EK

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La base per una buona dieta? Una buona spesa. 10 e più consigli per riempire il carrello al meglio

post it spesa buona per dieta

Sono finalmente finiti tutti gli “avanzi” ipercalorici delle feste natalizie? Panettoni, torroni e dolci di ogni sorta che avete trovato nella calza della Befana? Bene, è ora di dare una sistemata al vostro frigo e alla vostra dispensa, di ricominciare a mangiare sano e di rimettervi in forma.

Oggi vedremo insieme dei trucchi per fare una spesa adatta a mantenervi in salute e con una linea invidiabile per tutto l’anno, permettendovi in ogni caso di sgarrare durante dei particolari periodi.

LA BASE DI UNA BUONA DIETA è UNA BUONA SPESA

1)E’ inevitabile che trovare nella credenza merendine e cibi appetitosi vi spingerà a lasciarvi andare a spuntini molto calorici non appena ne avrete occasione. Come prima regola cercate di riempire il frigo e la dispensa di cibi salutari e non di cibi grassi e tentatori.

2)Preparate a casa una lista completa di quello che dovete comprare, non pensate “vedo quello che c’è e decido cosa comprare sul momento”. Se avrete da subito le idee chiare sui prodotti di cui avete bisogno e sulle corsie da percorrere, vi salverete dai reparti più pericolosi.

3)Evitate di andare a fare la spesa a stomaco vuoto, da sazi sarete in grado di passare davanti alle centinaia di varietà di cioccolata senza battere ciglio.

carrello della spesa

 

 

QUALI SONO I PRODOTTI CHE NON POSSONO MANCARE NEL VOSTRO CARRELLO?

1)Soffermatevi di più nel reparto ortofrutta, che di solito è il primo reparto che incontrate nei supermercati. Ricordate che dovreste mangiare una porzione di frutta e verdura per 5 volte al giorno, quindi almeno un terzo del vostro carrello dovrebbe essere pieno di questi alimenti. Preferite prodotti freschi e di stagione, ma anche quelli congelati non sono da disprezzare.

2)Non limitatevi a comprare sempre la solita pasta (meglio se integrale). Orzo, farro, riso, quinoa e miglio sono delle alternative sfiziose e rimangono buonissime anche per il giorno seguente, se conservate in frigo. Non dovete bandire il pane, ma state alla larga da quello troppo lavorato (panini all’olio, al latte, con i pezzi di pancetta), meglio il classico filone di grano duro o il pane integrale.

3)Se siete amanti degli affettati, scegliete quelli più magri come bresaola, petto di pollo o petto di tacchino. Non siate pigri, fate la fila al banco e prendeteli freschi, quelli già confezionati costano di più e per essere conservati più a lungo sono stati riempiti di nitriti e di nitrati.

4) Comprate carne e pesce freschi, se le vostre finanze ve lo permettono. Mangiate carne rossa una volta a settimana, prediligete tagli magri e carni bianche come il pollo, il tacchino o il coniglio.

5) Evitate i formaggi troppo grassi, soprattutto quelli cremosi. Largo alla ricotta e allo stracchino.

6) Con lo yogurt potete abbondare, ma attenzione a scegliere quelli con lo 0,1% di grassi.

7) Un tasto dolente sono i prodotti per la colazione. E’ vero che la mattina potete permettervi di mangiare di più perché avete bisogno di incamerare energie per affrontare la giornata, ma strafogarvi di biscotti e di merendine vi appesantirà e basta. Puntate su latte, cereali, frutta fresca e l’immancabile yogurt.

8) Un altro prodotto che non può mancare nel vostro carrello è la frutta secca, in particolare mandorle, noci e nocciole. Sono ricche di grassi buoni e con una manciata potete garantirvi uno spuntino molto sano e saziante. Non esagerate perché sono abbastanza caloriche.

9) Vi ho detto di preferire prodotti freschi, ma la vostra dispensa ha comunque bisogno di un po’ di scatolame per situazioni di emergenza o quando, semplicemente, non avete tempo di tenere a bagno per ore i fagioli secchi. Comprate un paio di barattoli ciascuno di ceci, fagioli e lenticchie.

10)Concedetevi un paio di uova a settimana. Puntate su quelle fresche, biologiche e provenienti da galline allevate a terra.

11) Per quanto riguarda le bevande, pollice in sù per l’acqua naturale, il tè verde e tisane di vari tipi. Pollice in giù per gli alcoolici, le bibite gassate. Non esagerate con i succhi di frutta, a meno che non siano quelli senza zuccheri aggiunti.

Non è necessario seguire alla lettera questi suggerimenti, anche perché nessuno merita la sofferenza di essere perennemente a dieta, neppure il peggiore dei vostri nemici. Prima di salutarvi voglio lasciarvi degli ultimi consigli.

1)Leggete le etichette: Potrete evitare errori madornali come comprare biscotti che contengono grassi idrogenati. Vi sarà utile anche per trovare i prodotti con le caratteristiche che fanno al caso vostro, es: poche calorie, alto valore proteico, presenza di fibre etc.

2)Provate  alimenti alternativi: Avete mai provato il latte vegetale? Quello di cocco, di soia, di mandorla sono delle soluzioni perfette per chi è intollerante al lattosio.

3)Guarda in alto e in basso sugli scaffali: Le aziende spesso pagano di più per collocare i loro prodotti al “livello degli occhi” e questi costi aggiuntivi sono generalmente trasferiti sui consumatori.

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Come scegliere l’elettricista

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Non so come facciano, ma le nostre mamme sanno sempre chi chiamare quando ci sono problemi in casa. “Si è rotta la caldaia, mi tocca chiamare Peppino”, sentiamo sempre frasi come “ eh ma Tizio arriva subito se lo chiamo e non mi fa pagare la chiamata” o “seeeehhh… io Bulgari non lo chiamo, che mi fa spendere 1000 euro”.

Ma noi, se non abitiamo più con i nostri genitori e siamo in una nuova casa, lontani da loro, magari in una nuova città, come possiamo fare se non conosciamo nessuno?

Quando abbiamo bisogno di un elettricista, normalmente è perché sappiamo che i lavori elettrici sono pericolosi e non vanno fatti né da noi né da tecnici non autorizzati, ma da professionisti certificati e competenti.

Una cosa è certa, se siamo in emergenza e dobbiamo  chiamare una persona che non conosciamo, ci ritroveremo spesso a sborsare cifre rilevanti. Se vi trovate in questa situazione, prima di tutto chiedete  se c’è il costo chiamata e a quanto ammonta ( no non di quella telefonica, ma dovete sapere che gli elettricisti solo per venire a casa vostra e per fare il sopralluogo e capire il problema, si prendono dei soldi, da 50 fino a 150 euro, quindi chiedere prima vi farà risparmiare un infarto) e fatevi fare SEMPRE un preventivo prima di fargli iniziare il lavoro.

Ricordatevi, se non conoscete la persona che avete contattato, chiedetegli se è in possesso della licenza. Sappiamo tutti che l’elettricista è molto costoso perché esegue un’attività pericolosa. Mai scegliere un imprenditore con una tariffa oraria esageratamente bassa, perché un tecnico inesperto e non autorizzato può eseguire un lavoro in maniera semplicistica e potreste finire per spendere più soldi o, peggio ancora, potreste poi incorrere in un incidente. Qualsiasi lavoro elettrico esterno richiede un elettricista professionista. Siete consapevoli del fatto che la maggior parte degli incendi elettrici cominciano perché alcuni proprietari di case non hanno prestato attenzione o non hanno preso sul serio il problema?

Se non siete in emergenza la prima cosa che potete fare è chiedere ad amici, parenti, conoscenti, colleghi, informazioni su una loro recente esperienza con elettricisti. Se avete appena comprato casa, potete chiedere all’impresa che ve l’ha venduta. Le imprese edili di solito hanno un buon rapporto con i vari fornitori di servizi in casa e sono in grado di raccomandare un elettricista affidabile. Stessa cosa se avete preso casa in affitto, l’agente immobiliare può aiutarvi a trovare un professionista nei vari ambiti domestici.

Non conoscete nessuno? Potete fare una ricerca su internet, ci sono molti siti internet che mettono in comunicazione utente e fornitore. Per esempio GliAffidabili.it che basa il suo funzionamento sul concetto del “social rating”, cioè un sito dove i professionisti vengono valutati con recensioni per giudicare la professionalità tramite tre parametri: servizio, prezzo e disponibilità. Ricordate che in siti di social rating è necessaria la registrazione per garantire recensioni veritiere. Oppure  www. Borsartigiano. it , o se siete a Roma www.sos-elettricistiroma.com .

elettricista

Quali sono le caratteristiche di un buon elettricista?

Il lavoro in sicurezza: sappiate che qualsiasi cosa accada alle persone in casa vostra è colpa vostra e voi ne siete i diretti responsabili, questo significa che se si fa male qualcuno, anche per sua inettidudine, sarete voi a pagarne le conseguenze economiche e legali. Quindi pretendete che l’elettricista lavori in piena sicurezza. Come? Deve utilizzare dispositivi di protezione ( scarpe antinfortunistica, guanti, maglietta a maniche lunghe, etc.).

Deve utilizzare materiali conformi alla legge e che siano ben mantenuti, deve portarsi la cassetta degli attrezzi completa di tutto l’occorrente, e gli utensili devono essere sani. Deve utilizzare prodotti certificati IMQ che sono prodotti garantiti e sicuri, perché sottoposti a tutte le verifiche possibili ed hanno tutti i requisiti richiesti dalla legge. Sarebbe preferibile se l’elettricista fosse coperto da una polizza assicurativa, e magari se lo foste anche voi.

Cosa sa fare un elettricista?

Normalmente Assistenza elettrica, Impianti di Allarme, Impianti Elettrici, Impianti di Messa a terra, Manutenzione impianti e pronto intervento. Una cosa importante che gli elettricisti fanno ed alla quale dovete prestare attenzione è l’adeguamento alla legge 46/90 che stabilisce la sicurezza per gli impianti elettrici, soprattutto nelle abitazioni costruite prima degli anni ‘90, Le norme prevedono che l’impianto elettrico a regola d’arte debba avere: un interruttore magnetotermico per la protezione contro le sovracorrenti, un interruttore differenziale per la protezione contro i contatti indiretti, un interruttore generale (dispositivo di sezionamento posto all’origine dell’impianto), isolamenti per la protezione contro i contatti diretti.

Alcuni fanno anche impianti di ricezione tv, ma di solito per quelli si chiama l’antennista.

Ricordate che avvalervi di un professionista vi eviterà di spendere soldi in seguito per recuperare i danni creati dall’intervento di un incompetente.

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Come istruire la colf

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La prima volta fate venire la domestica e fatele fare il giro di casa, spiegandole nel dettaglio cosa volete che faccia e che non faccia ( per esempio, che pulisca lo schermo del pc solo con un certo panno, che sollevi le cose prima di pulire il pavimento, che sposti quel mobile per pulirci dietro, che passi il panno anche sui muri e soffitti). Le prime volte, fate venire la colf quando siete in casa e potete dedicarvi a lei (ad esempio, il sabato), in modo da spiegarle tutto ciò che va fatto. Successivamente, potete lasciarla sola a svolgere i suoi compiti, verificando ogni tanto se ha ancora bisogno del vostro aiuto. Se qualcosa non è stato fatto come le hai chiesto, sentitevi liberi di darle di nuovo istruzioni con garbo sull’argomento, come se fosse la prima volta (in tal modo, non la offenderete).

Una buona colf, deve saper tenere pulita una casa ed è necessaria una forte predisposizione all’ordine. Non deve fumare in casa e possibilmente non deve fermarsi per fumare durante le ore di lavoro a meno che non superi le 4 ore consecutive, in quel caso le spetta una pausa di 15 minuti. Riunite con lei in un mobile del bagno tutto l’occorrente che andrà ad utilizzare tutte le volte che si dedicherà alla pulizia di una specifica stanza come ad esempio: spugnette, detersivi e catini vari. Lo stesso per la cucina dove sotto il lavello andrete a sistemare tutti i detersivi per maioliche, piatti e pentole.

I pavimenti andranno lavati quotidianamente e le lenzuola dei letti andranno cambiate al massimo una volta a settimana. Nel mio caso le cambio io il sabato, che la colf non è in casa, a lei spettano i compiti più pesanti e noiosi per me, come spolverare e lavare le finestre. Sarà, invece, opportuno sostituire gli asciugamani almeno due volte a settimana e potrete farlo voi a meno che non abbiate una colf fissa. La polvere dai mobili andrà rimossa al massimo a giorni alterni mentre infissi e vetreria dovrà essere lavata almeno una volta alla settimana.

Se avete intenzione di farla stirare solo un giorno alla settimana, stabilite “a priori” almeno una mezza giornata “fissa” di un giorno a vostra scelta e mantenetela nel tempo.  Fate in modo di fare le lavatrici in modo da farle trovare tutti i panni asciutti e pronti per la stiratura.

L’OCCORRENTE

Cleaning, washing, vivid colors

È importante anche munirsi di materiali per le pulizie adeguati, in grado di facilitare il compito a chi le effettua.

Occorrono come minimo:

1 scopa per interni (le più nuove uniscono alle setole una parte in spugna elettrostatica) con 1 raccogli spazzatura

1 scopa robusta per esterni

1 aspirapolvere o 1 scopa elettrica (ne esistono anche a batteria, ricaricabili)

1 secchio da 5 l. e 1 bastone con fiocco/straccio per lavare per terra

1 detersivo liquido per pavimenti

1 spugnetta esclusiva per il wc

1-2 spugnette morbide per il lavabo, il bidet e la vasca del bagno/doccia (le spugnette ruvide graffieranno indelebilmente, facilitando l’accumulo di sporco e calcare)

1 detersivo in gel per la pulizia del bagno

1 detersivo specifico per il water (se anticalcare, è possibile usarlo, in piccole dosi, per rimuovere le incrostazioni dei pezzi in ceramica)

1 paio di guanti in lattice di gomma per pulire il wc e 1 paio di guanti per le pulizie

1 panno in 100% PVE per asciugare i pezzi e le mattonelle del bagno

1 detersivo in gel per lavare i piatti e pulire il lavello della cucina

1 panno in 100% PVE per asciugare il lavabo e le superfici della cucina

1 panno o 1 spugnetta per lavare i vetri e una bacinella per l’acqua

1 panno grande di cotone per asciugare i vetri

Altri detersivi per la lavastoviglie, la lavatrice, l’argento ecc.

Sperando di esservi stata utile.

 

Ek

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Quanto costa una colf? Conviene metterla in regola?

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Il lavoro della colf è rischioso ed è quindi necessario metterla in regola, anche se è uno dei lavori più sommersi che ci sia in Italia. I maggiori rischi riguardano la possibilità che la colf possa  farsi male o possa denunciarvi all’Ispettorato del lavoro per il lavoro in nero. Inoltre dovete tutelarvi anche per il fatto che mettete in casa vostra una persona che non conoscete.

Quindi quanto ci costa una Colf e come possiamo metterla in regola?

Con il voucher si pagano il 25% di contributi. Quindi in questo caso se pagate la colf 7,50 euro/ora  nette, pagherete un voucher da 10,00 euro. Sono compresi Inps (previdenza sociale, la pensione per capirci) e Inail ( assicurazione ed infortuni sul lavoro). Non sono comprese Ferie e malattia.  In questo caso dovrete redigere un contratto, quello che vi consiglio è di recarvi al patronato, il voucher conviene se la collaborazione è saltuaria ed inferiore alle 6 ore settimanali.

Con il contratto si pagano i contributi in base alla retribuzione ( fino a 7,88 euro netti si pagano 1,40 euro, fino a 9,59 si paga 1,69 euro di contributi) + malattia e ferie (se previste, ovviamente se sono 16 ore mensili, le ferie sono 4 giorni l’anno). Tutte le info le trovate sul sito inps (https://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=%3b0%3b5637%3b4980%3b&lastMenu=4980&iMenu=1&iNodo=4980&p4=2) . Quindi se pagate la colf 7,50 euro/ora, pagherete 8,90 euro. Ma a queste vanno aggiunte la tredicesima, le eventuali malattie e le ferie.

Per il contratto potete fare in tre modi:

– Potete chiamare il numero verde INPS 803.164 oppure 06.164164, e fare il contratto direttamente al telefono, vi basterà possedere il PIN Dispositivo ed il codice fiscale del lavoratore.

– Potete recarvi direttamente presso un CAF o Patronato e ve lo faranno loro.

– Potete farlo da soli sul sito INPS -> accedi ai servizi -> servizi per il cittadino -> Lavoratori domestici.

Detrazione dei contributi Inps ai fini Irpef nel Modulo 730 o nel Unico: Ecco una bella notizia! I contributi versati per la colf durante l’anno vi verranno restituiti una volta che compilerete il Modulo 730 ( modello che si compila obbligatoriamente se avete un reddito maggiore di 7000 euro/annui e si compila con reddito inferiore per detrazioni di medicine, veterinario, colf, arredamento… Si compila entro giungo dell’anno successivo). I contributi andranno indicati nel Rigo E23 – Contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari: indicare i contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare (es. colf, baby-sitter e assistenti delle persone anziane), per la parte a carico del datore di lavoro. L’importo massimo deducibile è di 1.549,37 euro.

CONTRATTO: Di seguito una bozza di contratto

Accordo di lavoro tra:

(Datore di lavoro) – Cognome __________Nome_________, nato a ______(__) Il________, residente a (città)________(__) In via______________ n.___. CF: ______________________

e

(Lavoratore) -– Cognome __________Nome_________, nato a ______(__) Il________, residente a (città)________(__) In via______________ n.___. CF: _____________________. Cittadinanza:_____________Permesso di soggiorno n.__________, rilasciato il________ da________

Il presente contratto disciplina il rapporto di lavoro tra… (nome e cognome del datore di lavoro) e… (nome e cognome della lavoratrice).

Le condizioni di lavoro, sia sul piano normativo che su quello retributivo, rispettano pienamente quelle previste per i lavoratori del settore dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro. In particolare le parti convengono le seguenti condizioni.

Il rapporto di lavoro è a tempo pieno /  tempo parziale).

Il periodo di prova è pari a giorni…

L’assunzione decorre a far data dal giorno…

La lavoratrice/il lavoratore è inquadrato nella categoria/livello…

Le mansioni sono le seguenti: descrizione delle mansioni cui sarà adibita la lavoratrice.

L’orario di lavoro settimanale è pari a… ore.  L’orario di lavoro sarà suddiviso nelle giornate di ______ dalle ore____ alle ore_____

Lo stipendio mensile lordo (inclusi contributi Inps) è pari a €… o La retribuzione oraria al netto è di euro…

La lavoratrice ha diritto a… giorni di ferie e la loro fruizione sarà concordata tra le parti.

(Indicare eventuali altre condizioni contrattuali).

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente contratto si fa riferimento al CCNL di categoria.

Le parti si impegnano reciprocamente a rispettare tale contratto.

Luogo e data

Il datore di lavoro                                                                                                            La lavoratrice

(firma)                                                                                                                                   (firma)

Sperando di esservi stata utile

Ek

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