Guerra Russia Ucraina i motivi del conflitto

Il conflitto va avanti ormai da diversi giorni, Putin non accenna a compiere passi indietro. Ma quali sono le ragioni delle sue azioni?

Ogni giorno sui telegiornali arrivano immagini tremende dai territori ucraini, ospedali e asili bombardati, centinaia di civili uccisi dal fuoco russo e tanti disperati che cercano rifugio nelle nazioni vicine.

E’ esplosa la guerra in Europa. Putin ha preso la decisione di invadere prima il Donbass e poi l’Ucraina. I missili russi non colpiscono solo obiettivi militari. La situazione sta velocemente precipitando e il popolo ucraino non potrà resistere ancora a lungo. I negoziati fin qui andati in scena si sono risolti con un nulla di fatto.

Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire perché si è arrivati a questa assurda situazione. Gli interessi in gioco sono molteplici.

Breve storia dell’Ucraina

Situata lungo le rive del Mar Nero, l’Ucraina fu colonia greca, romana e bizantina. Nel Medio Evo i territori dell’odierna Ucraina erano divisi fra clan tribali slavi.

Nel 988 il principato di Kiev con Valdimir I dà vita alla cosiddetta Russia di Kiev, quella che sarebbe diventata la super potenza moderna. Le successive invasioni mongole portano alla distruzione della capitale e alla spartizione del territorio ucraino fra varie fazioni. Dall’impero ottomano fino a quello austriaco e gran parte anche all’impero russo che si stava diffondendo verso nord.

Nel 1917 la rivoluzione bolscevica vede svilupparsi una guerra civile in quel territorio con due repubbliche ucraine in lotta. Lo scontro fra i rossi (bolscevichi) e i bianchi (forze anticomuniste legate al vecchio esercito zarista) si conclude con la vittoria dei primi e nel 1922 l’Ucraina entra a far parte dell’Unione Sovietica.

Con il crollo dell’URSS nel 1991 l’Ucraina è tornata indipendente e dal 2004 con la Rivoluzione Arancione si è affermato il desiderio di stringere un rapporto più netto con l’Unione Europea. Scelta ribadita con la rivolta di Maidan del 2013.

I fatti del 2014

Le milizie armate nel 2014 hanno proclamato due repubbliche filo-russe nelle regioni di Donetsk e Lugansk (l’area mineraria del Donbass). Quella zona dell’Ucraina confinante con la Russia e in maggioranza di lingua russa. Più tardi l’esercito russo occupò la Crimea, successivamente annessa formalmente alla Russia. Nel Donbass in questi anni si è sempre combattuto, ma in maniera meno intensa rispetto ad ora.

Con l’invasione di Putin le due repubbliche sono state annesse alla Russia. La scusa che in quella zona la popolazione sia per lo più di etnia e lingua russa non regge. Se si dovessero ridisegnare i confini dell’Europa in base a tali caratteristiche, scoppierebbero guerre ovunque.

I motivi delle azioni di Putin

Secondo le statistiche l’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il 74° più povero del mondo. A riportarlo è lo Human Developmente Index. Nell’era zarista era soprannominato il granaio d’Europa per le sue potenzialità. Considerando le risorse minerarie e gli strategici sbocchi sul mar Nero e il mare di Azov.

Dobbiamo partire da un presupposto per capire la psicologia di Putin. Per il leader russo, il crollo dell’Unione Sovietica viene considerato la più grande tragedia geo-politca del ventesimo secolo. Il suo desiderio espresso è quello di tornare ad avere un’influenza piena sulle ex repubbliche sovietiche, come è già riuscito a fare in Georgia, Moldavia, Bielorussia e ora in Ucraina.

Lo scopo sarebbe quello di proteggere la Russia dalla minaccia occidentale mediante una serie di stati cuscinetto. La Nato viene vista come il nemico, pur rappresentando un’alleanza solamente difensiva.

Le reazioni dell’Occidente e quelle dei russi

Sono già partite pesanti sanzioni economiche nei confronti della Russia che stanno mettendo in ginocchio l’economia del paese, ma anche quello degli stati europei. Possibile che gli aiuti militari a favore di Kiev vengano implementati e che alcuni stati come Finlandia e Svezia, non ancora membri della Nato, chiedano di entrarvi per sentirsi più protetti.

Nonostante la propaganda della tv di stato russa, orientata a dipingere Kiev e l’occidente come il male assoluto, l’opinione pubblica si sta rendendo conto (questo anche fra i ministri e fra gli stessi militari russi) che la politica di Putin sta andando oltre.

Il dissenso è destinato a crescere con i danni economici che inevitabilmente il popolo russo dovrà affrontare nelle prossime settimane. In poche parole Putin si starebbe scavando la fossa da solo, anche dal punto di vista politico.

Può scoppiare la terza guerra mondiale?

Per ora non sembrerebbero esserci i presupposti perché ciò accada. L’Ucraina ancora non fa parte della Nato. Usa e Regno Unito hanno inviato aiuti militari al governo di Kiev. L’assistenza militare potrebbe aumentare qualora Putin dovesse decidere di continuare la sua opera di espansione.

Intanto a Kiev si vorrebbe accelerare l’adesione alla Ue e alla Nato stessa. Un attacco subito da una nazione facente parte dell’Alleanza Atlantica diventerebbe un attacco alla Nato stessa e sarebbe necessario l’intervento in prima linea degli stati coinvolti. Non si tratta di un’evenienza del breve periodo.

FOTO: Today.it

Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!