VADO A VIVERE DA SOLO

Come scegliere la colf. Quali sono i requisiti base?

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Vivere da soli significa doversi occupare di molte cose. Per il primo periodo consiglio di fare da soli le faccende domestiche così da rendersi conto di quali sono le “problematiche” della casa ed essere poi in grado di farsi aiutare al meglio. Insieme al decluttering (sbarazzarsi degli oggetti vecchi e inutili), lo space clearing è una vera e propria disciplina che teorizza il buon mantenimento, e quindi il buon funzionamento, della casa attraverso la pulizia e il riordino degli spazi. Se avete tempo potreste frequentare un corso per poter poi essere dei bravi insegnanti per la vostra colf.

Se potete permettervi economicamente un aiuto, arriva un momento nel quale non riuscite a stare dietro a tutto ed allora decidete di avvalervi della colf.  Il primo step è più che altro riflessivo, ovvero dovete soffermarvi sul perché vi serve una collaboratrice domestica. Quindi, buttate già una lista delle caratteristiche che a vostro avviso il candidato ideale dovrebbe avere (ad esempio: puntualità, precisione, ecc.), non dimenticandovi di sottolineare i nei che non dovrebbe assolutamente possedere ( per esempio nel mio caso, che non fumi e che durante il lavoro non usi mai il telefono a meno di gravi emergenze). Un altro elenco da stilare riguarda i lavori domestici che volete affidare alla persona da selezionare (per esempio io ho scelto due volte a settimana, facendole fare ogni volta a fondo una zona di casa, pulendo però sempre anche bagni e pavimenti, le altre giornate alle piccole pulizie ci penso io e non la faccio stirare). Domandatevi se dovrà  lavorare solo in casa o se dovrà anche espletare delle mansioni esterne (ad esempio: fare la spesa).

Una volta deciso chi state cercando dovrete chiedervi quanto potete spendere al mese per lei? Considerate che la spesa oraria per una colf va dai 7 ai 9 euro l’ora ( le tariffe oltre i 9 euro cercate di non prenderle in considerazione a meno che voi non abitiate in un quartiere molto inn o abbiate richieste particolari)

Come possiamo trovare la colf?

Ci sono due metodi: Il Passaparola. Spargete la voce tra amici e parenti che siete in cerca di un aiuto domestico, in modo tale che possano a loro volta diffondere la notizia. Vedrete che riuscirete a trovare i contatti giusti degli ipotetici candidati da selezionare in poco tempo. E una volta trovati, vi basterà fissare un colloquio e visionare le eventuali referenze. Su internet. Se avete cambiato città o se preferite avere maggiore scelta potete andare sui siti internet specializzati che mettono in relazione chi cerca lavoro e chi lo offre ( per esempio www.tiaiuto.it , www.domostaff.it , www.marypoppins.it , www.gliaffidabili.it, ecc. oppure delle app come homejoy). Sarà necessaria la registrazione e potrete mettere un annuncio dettagliato di quello che state cercando. Di seguito un esempio: [ Salve sono xxx, sto cercando una collaboratrice esperta, possibilmente Italiana, per pulizia della casa e stiro. La mia esigenza è di xxx ore la settimana, preferibilmente nelle ore pomeridiane dopo le 15:00. Cerco una persona che non abbia l’esigenza di utilizzare il cellulare durante le ore di lavoro e che non sia fumatrice. La paga oraria è di 7,50 euro nette ed il pagamento sarà con mezzo Voucher. Sono richieste Referenze ]

COLLOQUI:  Non fermatevi alla prima persona che vedete, ma fate dei colloqui, almeno 3, in modo da poter valutare anche l’empatia che si crea, dopotutto dovrete farla entrare in casa vostra. Date retta alla vostre prime impressioni, fate leva sul vostro istinto e scartate subito quelle persone che vi sembrano poco affidabili. Se il candidato è straniero, accertatevi che sappia leggere e scrivere, perché se dovrà ritirare la posta o firmare una raccomandata, è indispensabile che comprenda se la lettera sia indirizzata a voi o se il pacco deve essere accettato o rifiutato. Inoltre, se dovrà rispondere al telefono, può risultare fondamentale la comprensione della lingua italiana, altrimenti non riuscirà a comunicarvi in modo ideale i messaggi.

Avete trovato la persona giusta? Informatevi bene sulla tariffa oraria richiesta e ricordatevi che è obbligatorio assicurare la colf presso l’Inps. Ricordatevi anche di pianificare bene i compiti che dovrà svolgere e di diversificarle le mansioni giorno per giorno, in modo tale da alleggerirle il carico di lavoro e di farle combattere la routine in modo intelligente. Se non volete metterla in regola, firmate comunque un contratto, così da avere i documenti della persona che è in casa vostra, la prudenza non è mai troppa.

Mary Poppins

REFERENZE. Se non siete ancora sicuri, potete chiedere alla Colf di darvi il numero di telefono di altre famiglie dove ha lavorato, così da poter chiedere conferma delle sue abilità.

CORSI DI FORMAZIONE. Chiedete se ha degli attestati di corsi di formazione. Forse non tutti sanno che la colf, o i domestici, dovrebbero aver conseguito un corso di formazione e sono tantissime le scuole in Italia. Soprattutto se volete prendere un/una domestica fissa, chiedete che lo abbia o che lo faccia. Chiedetele anche se è in possesso di un’assicurazione personale.

Sperando di esservi stata utile

Ek.

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Come organizzare un Kit di Pronto Soccorso domestico

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Non tutte le famiglie hanno la buona abitudine di tenere un kit di pronto soccorso in casa, accorgimento che invece può rivelarsi molto utile, soprattutto in caso di necessità di cure a notte fonda o di domenica.

Siete nella vostra casa e una delle cose alle quali dovete pensare è il Kit di Primo soccorso per casa.

Prima di tutto dove teniamo le medicine?

C’è chi sceglie una cassetta per i medicinali, ma nella maggior parte dei casi è troppo piccola. Chi , come la mia famiglia, ha un armadietto in bagno dedicato. Considerate che, appena andrete a vivere da soli, dovrete comprare tutto ed è meglio avere abbastanza spazio, così da poter dividere i medicinali . La cassetta dovrà essere posta comunque abbastanza in alto così da non poter essere raggiunta da animali e bambini, e mai poggiata a terra.

Nella parte degli strumenti medicali  metteremo:

termometro

Un termometro – Da scegliere tra i vari modelli presenti in commercio: il più economico è quello al Galinstan, ossia una lega di metalli a bassa  tossicità (gallio, indio, stagno), meno inquinante del mercurio . Efficaci e poco più costosi  i termometri digitali.

Cerotti di varie dimensioni, consiglio quelli resistenti all’acqua e trasparenti.

Bende:

·         2 bende elastiche da 6 cm (per mani, polsi, avambracci, piedi e caviglie)

·         1 benda elastica da 10 cm (per braccia e gambe)

·         1 benda elastica da 15 cm (per spalle e cosce)

Guanti sterili monouso -Nel caso in cui si renda necessario medicare una ferita, per proteggere noi stessi e per non correre il rischio di infettare la ferita.

Garze sterili – Meglio se in buste singole da 10 pezzi, altrimenti vi ritroverete garze aperte per mesi che prenderanno lo sporco e che poi sarete costretti a buttare, non essendo più sterili.

Rotolo di cerotto da 2,5 cm per  fissare le garze alle medicazioni.

 Cerotto adesivo a metraggio– Permette di ritagliare secondo le proprie esigenze qualsiasi tipo di cerotto  e di risparmiare sull’acquisto di tante misure diverse, dalle più grandi alle più piccole che magari non vi troverete mai ad usare.

Un paio di forbici ben pulite e disinfettate, per tagliare garze e cerotti. Le userete solo per questo scopo.

Ghiaccio chimico o anche una borsa del ghiaccio naturale, da usare per eventuali contusioni.

Nella parte dei medicinali:

aspirina

Un antifebbrile – Ossia un farmaco che serve ad abbassare la temperatura corporea in caso di febbre. Il paracetamolo è indicato sia per gli adulti sia per i bambini. Prima di usarlo, è necessario consultare il medico e comunque, rivedere attentamente il foglietto illustrativo. Il paracetamolo è anche un antidolorifico. Se avete la febbre alta ( da 38.5 in su) potete utilizzare la Tachipirina, altrimenti Aspirina o Oki. Se avete febbre e raffreddore potete provare Actigrip, che per 6/8 ore vi lascerà respirare, anche se il malanno è molto forte.

Un antipiretico – Serve sempre, così come un antinfiammatorio e/o antidolorifico. Per la donna può essere necessario tenere in casa un antispastico per i dolori del ciclo mestruale.

Farmaci per l’Emicrania- Sempre più numerose sono le persone che soffrono  di mal di testa nel nostro paese. C’è chi ne soffre più di due volte al mese. Se ne soffrite più di due volte a settimana controllate vista e denti. Ottimi Oki, Enantyum, Moment, Brufen.

Antistaminico –Per gli allergici è fondamentale, soprattutto durante il periodo primaverile-autunnale, così come uno stick per le punture di insetti. Noi a casa teniamo le compresse di Bentelan.

Crema per le ustioni Noi abbiamo la fitostimolina e il Biafin pomata. Per quanto riguarda le USTIONI, ricordiamoci che in casa potremmo scottarci con la macchina del gas, il forno, il ferro da stiro e, nel peggiore dei casi, rovesciarci una pentola d’acqua bollente addosso (ma in quel caso CHIAMATE IMMEDIATAMENTE IL 118). Per le piccoli ustioni procurate dagli utensili domestici, ricordate di raffreddare la zona colpita per arrestare l’infiammazione, a questo scopo è sufficiente dell’acqua corrente fredda o del ghiaccio opportunamente non a contatto diretto con la cute.

Disinfettante- In caso di ferite con possibilità di infezioni, tipo tagli profondi o ustioni, la parte va disinfettata. Potete utilizzare l’acqua ossigenata ( quella che pizzica e fa le bollicine), che però è molto aggressiva. Potete usare anche l’alcool puro, oppure il Neomercurocromo, particolarmente indicato per i bambini perché disinfetta, ma non pizzica. Un’unica accortezza, quando lo mettete usate i guanti perché macchia. Mentre la ferita si rimargina, è bene non applicare nessun prodotto cosmetico (creme, oli o balsami per il corpo), ma solo pomate e unguenti prescritti dal medico. Una volta guarita la lacerazione, potete  applicare dell’olio di Rosa Mosqueta o una preparazione a base di Aloe Vera per ammorbidire la pelle e minimizzare il segno della cicatrice. Sono indicati soprattutto per chi ha superato i quarant’anni, età dopo la quale la pelle fa più fatica a rimarginare le ferite.

Scottature- Per le scottature solari, gli eritemi o le piccole scottature domestiche, noi a casa utilizziamo il Foille.

Antidiarroico- Per eventuali emergenze, per quanto sia famoso l’Imodium, per noi è esageratamente forte, quindi lo teniamo in casa, ma non lo utilizziamo se non in casi gravi. Consiglio di assumere fermenti lattici, che ripristinano la flora batterica ed Enterogermina o Codex.

Digestivo o antiacido- per qualche bruciore allo stomaco. Io soffro di bruciori di stomaco, quindi in casa non manca mai il Riopan Gel.

Farmaci per la nausea- Anche in questo caso sempre meglio prevenire, in casa noi teniamo il Plasil, perché io non amo i medicinali che sanno di agrumi, altrimenti il Biochetasi, bevete poco, un cucchiaino d’acqua ogni 30 minuti per le prime due ore. Mangiate solo riso in bianco, fette biscottate e patate lesse.

Lividi e Contusioni:  I traumi domestici dovrebbero rientrare nell’ordine di contusioni e distorsioni e il Fastum Gel o il Lasonil sono più che sufficienti per risolvere queste tipologie di traumi. Ottima anche l’Arnica ( che però ha un odore molto pungente) o le pomate preparate in farmacia.

Un flacone di soluzione fisiologica – Utile nel caso in cui si renda necessario lavare una piccola ferita o anche per praticare i lavaggi nasali a bambini piccoli. Ricordiamo che tenere pulito il naso dei bambini, in particolare i più piccoli, è importantissimo, soprattutto in presenza di catarro.

Ovviamente in aggiunta a questi, che sono gli standard minimi da tenere in casa, ognuno terrà quelli necessari per le proprie patologie. Ottimo anche poter disporre dell’aerosol, utilissimo per liberare le vie respiratorie.

Ricordate di fare attenzione alla data di scadenza.

Ci sono prodotti, come alcuni medicinali oftalmici, che una volta aperti vanno consumati entro 4 giorni e tenuti in frigo. Non utilizzate medicinali scaduti. I farmaci scaduti vanno smaltiti negli appositi contenitori presenti in prossimità delle farmacie.

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Come pulire il piano cottura e i fornelli

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Per quanto si possa essere totalmente dipendenti dal forno a microonde o addirittura ci si limiti a mangiare solo alimenti crudi, prima o poi arriva il giorno in cui è necessario utilizzare il piano cottura ed i fornelli per cucinare qualcosa di più “elaborato”.

Utilizzare il piano cottura non è certamente un’attività difficile da svolgere, ma tenerlo pulito e splendente non è così facile come sembra.

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Intanto vi svelo un piccolo trucco da utilizzare per preservare il piano cottura dallo sporco quando avete intenzione di friggere o comunque di cucinare dei cibi che potrebbero schizzare fuori dalla pentola. Mettete sotto le griglie, intorno ai fornelli, un foglio di alluminio e una volta finito di cucinare potete semplicemente rimuovere il foglio d’alluminio e gettarlo nella spazzatura. In questo modo il piano cottura sarà salvo, ma non potete utilizzare questo stratagemma ogni volta.

 

Dopo aver lavato i piatti vi consiglio di terminare sempre il vostro lavoro in cucina pulendo il piano cottura, in maniera da dover affrontare lo sporco “fresco” che è molto più semplice da eliminare. Basterà passarci un panno umido imbevuto di detersivo, poi risciacquare e infine asciugare. Considerate che la maggior parte dei piani cottura è in acciaio non inossidabile, dovrete, quindi, prestare molta attenzione a non utilizzare spugnette ruvide che potrebbero graffiarlo.

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Se siete stati pigri o approssimativi nella pulizia nei giorni precedenti, vi potrà capitare di trovare delle incrostazioni sul vostro piano cottura. In questo caso, dopo aver tolto le parti estraibili, passate un panno morbido imbevuto in una soluzione di acqua e sale e come per magia le parti incrostate scompariranno. Certo dovrete usare un po’ di olio di gomito.

Per rendere brillante il piano cottura prendete un altro straccio e immergetelo in una soluzione a base di acqua e aceto ( 2 cucchiai di aceto ogni bicchiere d’acqua). In questo secondo passaggio non sarà necessario strofinare energicamente, potrete anche essere delicati, ma cercate di passare su tutta la superficie del piano.

PASSIAMO ORA ALLE GRIGLIE

Cominciamo col dire che potete lavare le griglie anche in lavastoviglie, ma io vi consiglio caldamente il lavaggio a mano che è molto più efficace. Utilizzate una soluzione a base di bicarbonato e di acqua bollente (2 cucchiai di bicarbonato ogni bicchiere di acqua bollente), immergeteci una spugna leggermente abrasiva e passatela delicatamente sulle griglie.

LA PARTE PIU’ DIFFICILE: I FORNELLI

Con molta probabilità è questa la parte più soggetta a incrostazioni ostinate. Immergete i fornelli in acqua bollente ed aceto per una ventina di minuti. Puliteli con un panno morbido e asciugateli al meglio per evitare che l’umidità crei degli aloni. Per una pulizia più a fondo pulite i fori con uno stuzzicadenti, evitate coltelli e utensili di metallo che potrebbero rovinare i fornelli.

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Compriamo l’aspirapolvere: Modelli, prezzi e caratteristiche delle più diffuse

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Ora che conoscete praticamente tutte le caratteristiche da tenere in considerazione per scegliere l’aspirapolvere migliore per voi (ovviamente se avete letto l’articolo precedente sull’aspirapolvere), potete concentrarvi sul modello più adatto alle vostre esigenze di pulizia e di costi.
A TRAINO- CICLONICO
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Prezzo: a partire da 50 euro. Garantisce maggiore potenza, per pulizie più a fondo e più durature. Pulizia della casa 2/3 volte a settimana. Variante molto più versatile rispetto agli altri modelli di aspirapolvere. E’ composta da un corpo che poggia a terra su due ruote, alla quale si collega il tubo flessibile ed è dotata di avvolgi-cavo. Al suo interno un motore elettrico aziona la ventola aspirante che spinge l’aria aspirata all’interno dell’apposito contenitore. Quest’apparecchio è dotato di una scatola (cassetta ciclonica), all’interno della quale si sviluppa un ciclone: attraverso la forza centrifuga sviluppata da quest’ultimo, la polvere viene separata dall’aria.
 
BATTITAPPETO
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Prezzo: a partire da 80 euro. Passare l’aspirapolvere regolarmente sul vostro tappeto potrebbe non bastare ad impedire alla sporcizia, agli acari della polvere, ai peli degli animali domestici e ai batteri di rimanere ancorati alle fibre del tessuto.
Quest’apparecchio è costituito da una spazzola rotante di forma cilindrica dotata di setole, che viene fatta passare sul tessuto. Sfregando la superficie la polvere si alza e viene aspirata grazie ad un motore provvisto di ventola.
Questo deposito di sporcizia viene raccolto nel sacco rimovibile dell’apparecchio.
Certi modelli, detti “bagless”, non presentano il sacco, ma raccolgono la polvere più spessa in un contenitore che può essere svuotato. Le polveri più fine, invece, sono bloccate all’interno di filtri.
 
BIDONE
Prezzo: a partire da 40 euro. Le aspirapolvere a bidone sono costituite da un lungo tubo e da un bidone contenente il motore e il sacchetto. Sono una buona scelta per pavimenti in legno duro, superfici verticali, tende e scale.
Tutti i modelli a bidone funzionano in maniera eccellente sui pavimenti duri.
La difficoltà sta nel fare le scale perché generalmente il tubo è corto e dovete portare con voi il bidone, che normalmente ha un peso rilevante. Non lo consiglio in case con molte scale. 
 
 
SCOPA ELETTRICA
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Prezzo: a partire da 40 euro. Non pulisce a fondo, prestazioni sufficienti a mantenere la casa pulita fino al giorno seguente.
Hanno un design simile ai modelli verticali leggeri e sottili, ma non sono provvisti di battitappeti.
Le scope elettriche, funzionano bene su pavimenti in legno duro, mobili, tende, angoli difficili da raggiungere e spazi ristretti.
Dal momento che sono piccoli e leggeri ( non devono mai superare i 4 kg), la maggior parte usa un piccolo contenitore invece che un sacchetto per raccogliere lo sporco e la polvere.
I loro piccoli motori non usano tanta energia elettrica quanto i modelli più grandi, e sono disponibili molti modelli cordless.
 
A BATTERIA
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Prezzo: a partire da 40 euro. Senza filo, piccoli e leggeri modelli manuali, tipicamente cordless, rappresentano un’ottima alternativa ai modelli più grandi e sono l’ideale per piccoli lavori di pulizia.
La maggior parte usa un piccolo contenitore invece che un sacchetto, ha un braccio per raggiungere spazi ristretti e alcuni hanno un battitappeto integrato.
 
ROBOT ASPIRAPOLVERE
Prezzo: a partire da 80 euro.  Non pulisce a fondo. Può andare bene per le pulizie giornaliere, quando non si ha il tempo di farle. Sono le aspirapolvere che possono essere programmate e girano per casa da sole. Un robot aspirapolvere funziona tramite batteria. Le migliori batterie sono quelle al litio, che si ricaricano molto velocemente (massimo un’ora). Una buona batteria dovrebbe idealmente avere anche un’autonomia superiore ad un’ora, ma da questo punto di vista la scelta dipende anche dalle dimensioni della casa che dovete pulire. I migliori sono quelli con capacità fino a 600ml, perché una volta pieno il robot si ferma. 
I migliori robot aspirapolvere sono dotati di sofisticate funzioni di navigazione quali mappatura dello spazio e pianificazione del percorso. Possono anche avvalersi di muri virtuali, per delimitare l’area trattata, e sono dotati di sensori in grado di evitare collisioni con mobili e rovinose cadute dalle scale, che li potrebbero rompere. Alcuni sono anche in grado di riconoscere la polvere ed aspirarla, in questi casi saliamo di prezzo.
Altre funzionalità interessanti sono la capacità di tornare autonomamente alla base di ricarica quando la batteria è in esaurimento e di essere programmati per attivarsi autonomamente ad un orario preciso.
 
ASPIRABRICIOLE
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Prezzo: a partire da 25 euro. Sono ottimi per pulire gli armadi, la tappezzeria, le prese d’aria, le persiane e gli interni dell’auto. Gli aspirapolvere portatili sono stati ideati con l’intento di pulire tutto quello che c’è al di sopra del pavimento, e possono essere utilizzati per piccoli compiti, come liberarsi delle ragnatele o pulire i davanzali. Tuttavia ci sono molti apparecchi in grado di aspirare anche i liquidi. Non solo, la versatilità è data anche dal kit accessori. Infatti in dotazione possiamo trovare un solo elemento a disposizione, che permette appunto la sola aspirazione di alimenti o simili, oppure, nel caso di prodotti molto completi, anche accessori per imbottiture o fessure. Le batterie, come nel caso delle scope elettriche, hanno valori espressi in Volt, laddove il minimo è solitamente di circa 2,4 V e il massimo di 10,8 V.
 
A VAPORE
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Prezzo: a partire da 40 euro . In sostituzione dello straccio o del mocio. Usiamo il vapore e una soluzione detergente per pulire e sterilizzare i tappeti.
I vaporizzatori per tappeti assomigliano agli aspirapolvere verticali, ma invece che un sacchetto hanno un contenitore per raccogliere lo sporco.
Molti hanno delle maniglie che consentono di trasportarli e svuotarli più facilmente.
Invece che degli sbattitori, la maggior parte dei vaporizzatori per tappeti ha multiple testine rotanti che agitano il tappeto per allontanare la polvere e permettere alla soluzione pulente di penetrare in profondità.
Poi la soluzione e lo sporco vengono aspirati dal tappeto. Molti sono dotati di una funzione spray che aiuta a rimuovere lo sporco dalle aree che vengono calpestate più spesso.
Se siete pronti a mandare in pensione il vostro mocio, potreste prendere in considerazione di sostituirlo con una scopa a vapore. Le scope a vapore offrono un metodo veloce ed efficace per pulire i pavimenti duri. La loro azione pulente ha inizio scaldando l’acqua presente nel serbatoio, a temperature molto elevate, fino a trasformarla in vapore, che conseguentemente viene rilasciato dalla testa della scopa direttamente nel suolo.
Spesso chiamate lavapavimenti, le scope a vapore rimuovono delicatamente lo sporco dai pavimenti, in maniera molto più efficace rispetto al convenzionale mocio. Nel processo di pulizia è il vapore a fare tutto il duro lavoro. Tra le altre cose, la temperatura elevata generata uccide i batteri, i germi ed i virus, in modo da permettervi di sterilizzare, igienizzare e deodorare il pavimento ed ottenere un livello di pulizia mai raggiunto prima.
 
La maggior parte delle scope a vapore possono essere utilizzate su diverse superfici dure, quali il legno, il linoleum e le piastrelle in ceramica. Alcune sono dotate di accessori aggiuntivi per la pulizia a vapore dei banconi da lavoro, l’intonaco e altre superfici. Prima di acquistare una scopa a vapore, ci sono alcuni elementi che dovrete prendere in considerazione:
La testa della scopa. Assicuratevi che la testa della scopa a vapore sia delle dimensioni giuste, qualora fosse troppo piccola non potrebbe coprire la superficie necessaria per una pulizia rapida. Dopodiché controllate se la scopa è in possesso di una testa ruotabile in modo da poter raggiungere gli angoli più ardui ed essere così maneggiata più facilmente.
Capacità di carico. Semplicemente, con una capacità di carico maggiore potreste utilizzare la scopa a vapore più a lungo senza dover ricaricare di continuo il serbatoio d’acqua.
Sistema controllo vapore. Con questa opzione potrete controllare il livello di erogazione del vapore. In base ai lavori da eseguire saranno necessarie diverse tipologie di getto.
 
AD ACQUA
Prezzo: a partire  da 50 euro. Combina acqua calda e una soluzione pulente formando una schiuma che viene spruzzata sul tappeto.
Poi le testine rotanti massaggiano le nappe del tappeto per assicurarsi che la soluzione pulente arrivi fino alla base, portando lo sporco in superficie.
Quando il vostro tappeto si asciuga, potete aspirare via lo sporco. I modelli ad acqua assicurano una pulizia molto più profonda e accurata.
Alcuni modelli hanno dei bracci utilizzabili per pulire scale, tende o altre zone difficili da raggiungere.
 
IL FOLLETTO
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Prezzo: a partire da 1500 euro. Probabilmente l’aspirapolvere più diffuso in Italia, caratterizzato dal colore verde e bianco. Ha un prezzo elevato, ma dura in media 25/30 anni, quindi il suo costo si ammortizza nel tempo. C’è da considerare il fatto che ogni anno escono tecnologie avanzate, quindi alla lunga avrete un elettrodomestico “obsoleto” solo perché lo avete pagato troppo per cambiarlo. Anche se è il più diffuso non è il migliore come qualità/prezzo. 
 
ASPIRACENERE: 
Prezzo: a partire  da 50 euro. Per le ceneri delle stufe a pellet e del camino, non è possibile utilizzare le normali aspirapolvere. Le ceneri vanno aspirate senza sacco in bidoni di ferro o acciaio inox, primo, per garantire che eventuali parti di cenere non del tutto spente possano romperlo e soprattutto perché la consistenza della cenere è molto sottile ed intasa le normali aspirapolvere. Ci sono aspiratori dedicati alla stufa.
 
ANIMALI DOMESTICI
Prezzo: a partire da 90 euro. 
Non posso non fare questa parentesi. Per gestire i peli degli animali domestici potete decidere di affidarvi a degli aspirapolvere specifici, disegnati esclusivamente per svolgere questo compito. Per adempiere in maniera soddisfacente all’incarico, questi tipi di modelli devono garantire una potenza di aspirazione molto elevata.
La potenza non è comunque l’unico fattore da analizzare quando si decide di acquistare un aspirapolvere per pulire l’ambiente dai peli degli animali domestici. Infatti è fondamentale  controllare che tra gli accessori dell’aspiratore siano presenti le varie spazzole adibite al compito, che vi permetteranno di esplorare nuove soluzioni di pulizia.
Sono diversi gli aspirapolvere disponibili in commercio indirizzati esclusivamente ai possessori di animali domestici.
 
Adesso che abbiamo tutte le informazioni necessarie via a comprare laspirapolvere!
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Compriamo l’aspirapolvere: Quali caratteristiche tenere in considerazione

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L’aspirapolvere si è rotta. L’ho passata migliaia di volte per tutta casa e dopo anni di onorato servizio è morta. E adesso? Devo comprarne un’altra. Ma quale scelgo?
Mi guardo intorno spaesata, nei negozi ce ne sono pareti intere, con il sacco, senza sacco, cicloniche, con mille spazzole, con il vapore, che camminano da sole! 
La prima cosa è capire bene le proprie necessità, se avete animali o bambini in casa, se avete una casa grande su più piani o su un piano solo. Ci sono elementi sui quali dovete soffermarvi per fare la scelta giusta.
 
IL TUBO 
Una aspirapolvere buona, deve avere un tubo rigido che si allunga e che si ritrae. Bisogna fare attenzione che sia resistente.
 
IL PESO
Questa è una cosa fondamentale, per la prima che ho comprato non ho badato al peso, ma vi assicuro che poi, se dovete faticare solo per prenderla dal ripostiglio e se avete anche le scale, visto che va trasportato continuamente, non la userete quasi mai e passerete ai panni elettrostatici. L’aspirapolvere deve essere leggera e facilmente manovrabile. Il peso deve oscillare tra i 2 e gli 8 Kg. 
 
LE DIMENSIONI 
Sopratutto se non avete molto spazio in casa, potete trovare aspirapolvere potenti che non sono troppo ingombranti. Prima di comprarlo considerate anche le misure di dove lo andrete a riporre.
 
LA LUNGHEZZA DEL CAVO
Magari lo diamo per scontato, ma ci sono aspirapolvere con cavi molto corti, ( tipo 4 metri) e questo significa dover cambiare continuamente presa e soprattutto doversi poi avvalere di una prolunga. Prediligete quelle con l’avvolgicavo.
 
LA POTENZA
Se la potenza di aspirazione è poca, l’aspirapolvere non aspira! Una buona aspirapolvere va dai 1200 ai 2000 Watt ( le eco green vanno dai 1200 ai 1400 e le loro capacità sono spesso simili alle versioni più potenti). Considerate che il wattaggio vi è utile soprattutto per capire il consumo energetico, spesso una potenza alta coincide anche con una forza aspirante elevata, ma per capire bene la capacità di aspirazione bisogna visionare le Watt/aria, solitamente fra i 250 e 400 Watt. Purtroppo non sempre troviamo questo dato nelle schede tecniche. Ricordate che la potenza di aspirazione risente di elementi esterni come ad esempio le spazzole o il tipo di bocchetta.
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IL PREZZO
Non fatevi ingannare, non è detto che un’aspirapolvere che costa 1500 euro sia la migliore. Molte volte i venditori di grandi marchi tendono ad aumentare i prezzi. Spesa più alta non significa necessariamente maggiore qualità!
 
I PEZZI DI RICAMBIO
Attenzione alle case produttrici, il più delle volte controllare l’elettrodomestico o cambiarne alcune componenti richiede una spesa esagerata.
 
LA RUMOROSITA’
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Sulla scheda tecnica ci sono i dB (decibell), sceglietene una che abbia meno di 70db. In un ambiente domestico normalmente i decibel vanno da 50 a 60. Consideriamo che 70-80 sono quelli di una radio ad alto volume o di una sveglia con sensazione di fastidio e 90-110 db  sono quelli di un concerto Rock o di una motosega, con relativi danni per l’udito . Quando passate l’aspirapolvere non dovete essere infastiditi o innervosirvi per il rumore. L’aspirapolvere più silenzioso presente sul mercato in questo momento è l‘Ingenius ProSilence 59 di Bosch, che garantisce, grazie al sistema Silence Sound, un livello di rumorosità di soli 59 dB. Oltretutto il motore ad alta efficienza vi permetterà di risparmiare il 50% dell’energia elettrica, per un consumo totale di 28 kWh/anno.

 

 
 
L’ASPIRAPOLVERE E LE SUE VARIANTI
 
SACCO
Gli aspirapolvere a sacchetto di carta non sono le mie preferite, il sacchetto si cambia ogni qual volta  è pieno, quindi dovete fare attenzione che il modello che avete scelto preveda la funzione che lo segnali. Quando aspira effettua anche un’azione filtrante. La scocciatura è che va cambiato spesso, altrimenti puzza, e che vanno sempre comprati i sacchetti, quindi alla lunga ha un costo maggiore rispetto alle altre e rischiate di non poterla usare perché non trovate i sacchetti. In più è necessario smaltire i sacchetti in maniera appropriata, come rifiuti speciali, perché il sacchetto non potete semplicemente buttarlo nel non riciclabile. 
 
SENZA SACCO
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In questo caso il contenitore può essere estratto, svuotato e lavato ogni volta, così non puzzerà mai. Dovete controllare che l’operazione non sia troppo complicata. Prima di comprarla provate al negozio, così da comprare quella più semplice per voi. La capienza è inferiore rispetto a quelle con il sacco, quindi va svuotata ogni volta, e dovete fare attenzione quando aprite il contenitore a farlo direttamente nel secchio per evitare che esca fuori. Gli aspirapolvere a serbatoio, o ciclonici, hanno quasi sempre una capacità inferiore a quelli a sacchetto, e quasi mai vanno oltre i 3 litri.
 
CON FILTRO AD ACQUA
Aspira anche i liquidi, in generale lo troviamo nei “Bidoni” e si una principalmente per l’esterno  visto che ha anche la funzione “soffia via”, ideale per raccogliere le foglie.
 
CON SCARICO A TERRA
Il sistema di aspirazione centralizzato è poco diffuso da noi in Italia. Si collega il tubo, che è lungo fino a 9 metri, alle prese inserite nel muro, come fossero normali prese della corrente. Parte l’aspiratore e la polvere passa nei tubi inseriti nella parete e nel pavimento dell’edificio, spedendo tutto in un grande contenitore lontano dai luoghi dove respiriamo. La potenza è 1,5 volte superiore agli aspirapolvere ed ha un altissimo tasso di silenziosità.
 
FILTRI
Quante polveri vengono rimesse nell’ambiente? Più il filtro è buono e più la polvere resterà nell’aspirapolvere.
Un modello in grado di trattenere la quasi totalità delle particelle presenti nell’aria appartiene ad una “classe di reimmissione delle polveri” elevata (A o B), questa è una caratteristica importante da valutare soprattutto se siete voi stessi, o vivete con soggetti allergici, in quanto molte delle particelle che vengono trattenute sono allergeni.
Valutiamo positivamente anche la presenza di un filtro HEPA, possibilmente vicino alla generazione H14, che è la più recente, capace di aspirare e imprigionare i piccoli batteri come gli acari (che sono causa di allergie). Difficile verificare se funzioni davvero o meno, proprio perché assorbe elementi minuscoli.
 
ACCESSORI
Quando viviamo in casa e c’è chi pulisce per noi, non ci rendiamo conto, ma per pulire le varie superfici servono spazzole differenti:
Spazzola universale: per superfici ampie e piane, moquette, fibre naturali e tappeti.
Bocchetta a lancia: per le fessure più strette.
Spazzola triangolare: per essere utilizzata negli angoli.
Spazzola con setole retrattili: non riga la superficie (per parquet e pavimenti duri delicati).
Spazzola rotonda: per mobili e piccoli oggetti.
Spazzola con pennello sottile: per gli elementi del termosifone.
Turbospazzola: per pulire tappeti, moquette, capelli umani, peli di animali, e particelle difficili da aspirare.
Se comprerete un’aspirapolvere con la sola spazzola universale e la bocchetta a lancia avrete una buona aspirazione, ma non potrete fare molte cose come pulire il parquet o aspirare i peli del cane.
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5 Maschere per la pelle buone da mangiare

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Negli ultimi tempi i maschietti sono diventati vanitosi quasi quanto le femminucce. Mentre prima gli uomini prediligevano prendersi cura del fisico con sedute interminabili in palestra, adesso sentono il desiderio di sfoggiare anche un viso rilassato e senza rughe.

Nell’articolo di oggi vogliamo andare sul sicuro, proponendovi 5 semplicissime maschere di bellezza da fare in casa, adatte a uomini e donne, che avranno effetti benefici sia che decidiate di mangiarle, sia che scegliate di spalmarle sul vostro viso (scelta che vi consiglio).

1.MASCHERA ALLE FRAGOLE

Quanto sono buone le fragole? Con la panna poi sono strepitose. Sono anche molto nutrienti per la vostra pelle. Se notate sul vostro viso i segni della stanchezza e della fatica, magari a causa di qualche alzataccia di troppo, vi consiglio questa semplice maschera per ridonare vitalità a volto e collo.

fragole

Prendete una decina di fragole e frullatele insieme ad un cucchiaio di succo di limone e ad un cucchiaio di yogurt. Applicate la pappetta ottenuta su viso e collo e fatela agire per 30 minuti. Sciacquate con acqua tiepida.

2.MASCHERA ALLE ALBICOCCHE

albicocche

Non so voi, ma io vado matta per le albicocche sciroppate. Quando voglio tonificare il viso, in particolare gote e contorno occhi, prendo la polpa di 4/5 albicocche e ci aggiungo un bicchiere di latte. Mescolo e creo una crema morbida che lascio riposare per 30 minuti, poi la spalmo sul viso e la tengo per altri 30 minuti. Infine risciacquo con acqua tiepida.

3.MASCHERA ALLE CILIEGIE

ciliegie

Uno dei miei frutti preferiti per fare una merenda sana, il problema è che una tira l’altra e si finisce con l’esagerare. Questa maschera è particolarmente indicata se avete il viso arrossato dal freddo o dal vento. Le ciliegie, infatti, hanno notoriamente un’azione emolliente. Mescolate la polpa di una manciata abbondante di ciliegie con del miele liquido. Applicate sul viso e tenete su per 30 minuti. Sciacquate con acqua tiepida.

4.MASCHERA ALLE PERE

pere

Avete mai provato le pere con il cioccolato? Sono un connubio perfetto. Se soffrite di pelle secca e avete spesso le labbra screpolate questa maschera fa per voi.

Tagliate le pere a fettine sottilissime e applicatele subito sul viso. Rilassatevi e tenetele per un’ora. Una volta tolte aspettate un’altra ora prima di sciacquare il viso con acqua tiepida.

5.MASCHERA AL POMPELMO

pompelmo

Il pompelmo è ottimo per dare un tocco di freschezza a numerosissimi cocktail estivi e non.

La maschera che vi propongo è più che altro un’alternativa ai classici prodotti detergenti. Potete usare il succo di pompelmo per detergere la pelle del viso, non solo elimina la pelle morta, ma restringe anche i porti dilatati. Alla fine della detersione sciacquate con acqua tiepida.

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Ricette facili: Il salame di tonno

 

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E’ arrivata la vigilia, e tra un Oh Oh Oh, una risata, un’arrabbiatura, l’ansia dell’abbinamento della tovaglia con i bicchieri, stiamo per preparare tante ricette sfiziose. Per chi festeggia in maniera religiosa, in questa giornata non si mangia carne, ma pesce. Alcuni però, non amano particolarmente il sapore del pesce, per questo oggi vi proporrò una ricetta che piace a tutti, grandi e piccini, e anche a chi il pesce non lo ama tanto.
E’ il piatto della nostra tradizione familiare, ogni anno è sulla nostra tavola: IL SALAME DI TONNO.
Ingredienti: 300g di tonno sott’olio, 2 uova, 50 gr di parmigiano grattugiato ( se siete intolleranti al lattosio o se non vi piace, potete non metterlo), 50 gr di pangrattato ( necessario per renderlo maneggevole), un cucchiaio di olio di oliva e un pizzico di sale. In aggiunta potete mettere alcune foglie tritate di prezzemolo, io personalmente lo odio e quindi nella mia versione non c’è mai. Una patata lessa (a piacere).
Per questa missione ci serve: carta di alluminio, carta forno, pentola larga, frullatore o impastatrice.
Prendiamo il tonno, scoliamolo bene e mettiamolo nell’impastatrice, aggiungiamo le uova e facciamo amalgamare bene il tutto, aggiungiamo il parmigiano, l’olio e per ultimo il pan grattato, mettendone prima metà e poi pian piano tutto il resto per essere sicuri che l’impasto non si secchi troppo (se volete che il salame risulti più morbido, aggiungete all’impasto una patata lessa).
Voilà! L’impasto è pronto! Adesso prendiamo la carta da forno, ne tagliamo un foglio di 50 cm e mettiamo il tonno al centro con una forma allungata, proprio come un salame. Potete scegliere se farlo più corto e largo o più stretto e lungo. Arrotolate bene la carta forno e tagliate via l’eccesso.
A questo punto prendete la carta di alluminio ed avvolgeteci il salame di tonno bene bene bene, mi raccomando fate due giri almeno, deve essere impermeabile. 
Prendete una pentola con il fondo largo ed adagiateci dentro il salame, riempitela di acqua fredda e mettetelo a cuocere. Calcolate  circa 30 minuti dal momento che l’acqua inizia a bollire.
Passati i 30 minuti, scolatelo e lasciatelo raffreddare. Quando sarà freddo mettetelo in frigorifero per 3 ore. Un volta che il salame sarà molto freddo ( se non sarà freddo si sbriciolerà) affettate il salame e disponetelo su un bel piatto. Potete guarnire ogni fetta con una pallina di maionese ed un cappero o mezza oliva, oppure potete accompagnarlo con delle salse che più vi piacciono!
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Auguri a tutti e buona vigilia! 
Ek.
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Meglio un conto corrente online o uno tradizionale?

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Per potersi dichiarare indipendenti a tutti gli effetti, ma soprattutto per poter ricevere in maniera molto semplice lo stipendio che si percepisce per il proprio lavoro, è necessario possedere un conto corrente.

Ogni conto corrente differisce dagli altri per il suo codice IBAN. Si tratta di un codice di 27 numeri e lettere che identifica l’istituto bancario presso il quale abbiamo il conto (codice ABI), la sigla della nazionalità della banca, la filiale (codice CAB) e il numero del conto corrente del titolare. Quando qualcuno deve pagarci per un lavoro, per un servizio o semplicemente perché gli abbiamo venduto qualcosa, basta comunicargli il nostro IBAN e invitarlo a effettuare un bonifico sullo stesso.

Con la diffusione di internet, compiere qualsiasi tipo di operazione bancaria, che sia un bonifico, una ricarica telefonica, una ricarica di una carta di credito, può avvenire tramite l’Home Banking ovvero tramite un computer o un telefono dotato di connessione internet. I maggiori istituti bancari permettono ai propri clienti di eseguire le varie operazioni sia direttamente in filiale allo sportello, che online. Esistono anche banche che operano esclusivamente online.

Vivere e muoversi in città: Gli incentivi per migliorarci la vita

QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA UN CONTO CORRENTE ONLINE E UNO TRADIZIONALE?

La principale differenza riguarda i costi. I conti online di solito sono gratuiti, mentre per quelli nelle banche tradizionali si paga un canone mensile che varia da istituto bancario a istituto bancario. Il vantaggio del conto corrente tradizionale è sicuramente la possibilità di interagire dal vivo con il personale della banca allo sportello, con il direttore di filiale, per avere delucidazioni su qualsiasi tipo di operazione, costo o eventuale investimento.

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Come detto esistono banche che operano esclusivamente online. Eliminando tutti i costi di intermediazione e i costi del personale di filiale, riescono ad offrire servizi molto più convenienti. Tante persone non si fidano di questo tipo di soluzione, dato che si sentono notizie di truffe online tutti i giorni. Se si presta attenzione alle notizie riportate dai telegiornali si capisce come questa paura sia ingiustificata. I siti delle banche online sono monitorati 24h su 24h da professionisti del settore che collaborano con le forze dell’ordine. I truffatori del web puntano molto sull’ingenuità e sull’ignoranza delle persone, riescono, infatti, a rubare i dati di accesso ai conti correnti attraverso delle email ingannevoli che indirizzano su siti web falsi che ricordano proprio quelli della banca presso la quale si possiede il conto corrente.

La maggior parte degli istituti bancari, sia “misti” come Unicredit e San Paolo sia esclusivamente online come Widiba e Ing Direct, forniscono una key che genera un codice random valido per circa 20 secondi, indispensabile per compiere le operazioni più importanti online, come bonifici e ricariche. In questo modo viene impedito ai truffatori di utilizzare i dati rubati per sottrarre soldi dal conto corrente.

La vostra scelta fra le due soluzioni non deve essere condizionata dalla paura della mancanza di sicurezza per quanto riguarda il conto corrente online. Se magari avete la vostra filiale vicino a casa, vi fidate ciecamente del direttore della stessa, amate investire e quindi discutere dal vivo con consulenti preparati sui possibili tipi di investimenti, o semplicemente preferite mantenere un rapporto umano più stretto, allora forse i soldi che risparmiereste aprendo un conto online non sono un motivo sufficiente per scegliere questa soluzione.

Se, invece, ogni volta che dovete andare in banca per fare prelievi, depositi o altre operazioni, maledite il fatto di dover affrontare ore di traffico e vi stressate per trovare parcheggio, allora scegliete pure il conto corrente online e mettete quei soldini che risparmiate in un salvadanaio.

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Ricette facili: La Torta Pan di Stelle

 

 

 

 

 

 

 

L’articolo di oggi mira a suggerirvi una ricetta semplicissima, la Torta Pan di Stelle. Soltanto i più temerari osano cucinare un dolce del genere, non perché sia difficile prepararlo, ma perché viene considerata una vera e propria bomba calorica. Vedrete che lascerà a bocca piena tutti i partecipanti alla festa. Scommettiamo?

INGREDIENTI: 

-500 gr di Pan di Stelle

-500 gr di Nutella

-500 gr di Panna fresca

-2 tazzine di caffè

-150 ml di latte

-cacao amaro

-50 gr di zucchero a velo

Preparazione: 20 minuti più 2 ore in frigorifero    Difficoltà: Facile

Montate la panna con lo zucchero a velo fino a che non cresce e diventa bella densa. Vi è permesso assaggiarla.

Prendete una teglia rettangolare o tonda e foderate la base con dei Pan di Stelle interi bagnati nel latte e caffè (non inzuppateli fino a renderli molli, bagnateli appena). Cercate di formare una base uniforme, riempite i buchi con i biscotti sbriciolati.

Nel frattempo avrete messo un barattolo di Nutella senza tappo a bagno dentro una casseruola su un fornello con fuoco relativamente basso.

Versate 1/3 della Nutella sul primo strato di Pan di Stelle e spalmatela in maniera omogenea su tutta la superficie. Fate lo stesso con 1/3 della vostra panna montata con lo zucchero a velo.

Ricominciate da capo. Coprite lo strato di panna con i Pan di Stelle bagnati nel latte e caffè, sbriciolandone alcuni, se necessario. Versate di nuovo la Nutella sui biscotti e spalmatela in maniera uniforme e fate lo stesso con la panna.

Ripetete l’intera operazione una terza volta così da ottenere tre golosissimi strati di Pan di Stelle, Nutella e Panna.

Spolverateci sopra il cacao amaro e riponete in frigo per almeno due ore.

Al termine delle due ore travasate la torta dalla teglia ad un piatto da portata. Potete decorarne la superficie con stelle di pasta di zucchero o più semplicemente con altri Pan di Stelle, con i quali potete anche decorare i lati delle torta.

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Vedrete che la vostra Torta Pan di Stelle sarà salutata e gustata con più entusiasmo dell’arrivo del nuovo anno.

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E’ possibile congelare la frutta?

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Certo che si. Anche la frutta può essere conservata per mesi grazie al congelatore.

E’ molto probabile che all’inizio non saprete regolarvi con le quantità quando farete la spesa. Magari, ingenuamente, prenderete spunto dalle sontuose spese di vostra madre, senza considerare che le bocche da sfamare sono sensibilmente diminuite.
Quando vi capitano delle offerte molto vantaggiose, anche sulla frutta, non dovete rinunciarvi per paura di non riuscire a consumarla tutta in pochi giorni. Avete la possibilità di congelarla e di gustarla anche a distanza di parecchie settimane.
Accettate con un sorriso i 10kg di susine generosamente regalatevi dalla premurosa vicina. Se siete stati così bravi da creare un orto tutto per voi, non fatevi problemi se le vostre piante sfornano valanghe di prodotti ortofrutticoli.
 
 Se la frutta è molto matura e prevedete di non riuscire a consumarla a breve, non gettatela. Preparate una purea di frutta e congelatela nei contenitori per i cubetti di ghiaccio. Potrete utilizzarla in seguito nella preparazione di frullati, come ingrediente aggiuntivo e rinfrescante.
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In congelatore: va congelata fresca e completamente matura, perché una volta congelata la frutta non maturerà più. Dopo averla lavata, asciugatela accuratamente con della carta, facendo attenzione a non lasciare pelucchi. Per una lunga e buona conservazione e per lasciare inalterato il colore, è necessario impacchettare la maggior parte della frutta ricoprendola di zucchero o di sciroppo. La scelta dell’uno o dell’altro sistema dipende ovviamente dall’uso che se ne farà dopo lo scongelamento.
 
Composta, sciroppo o zucchero?
 
Composta: Ideale per frullati. 
Procedimento: Lavate la frutta e fatela a pezzi. Mettetela in una pentola con un cucchiaio di zucchero a velo ogni 100g di frutta. Aggiungete 2/3 dita di acqua e fate cuocere a fuoco lento fino a che la frutta non diventa morbida. Lasciate raffreddare nello stesso recipiente, quindi spostatela nei barattoli, etichettateli e congelateli.
 
Sciroppo: Lo sciroppo può essere usato solo per la frutta che deve essere servita cruda. Si prepara portando a ebollizione dell’acqua nella quale si versa dello zucchero, mescolando il tutto fino a quando lo zucchero non sia completamente disciolto. Una volta ottenuto lo sciroppo, fatelo raffreddare prima di usarlo. 
Procedimento: Fate sciogliere lo zucchero in acqua bollente e lasciate raffreddare, aggiungete qualche goccia di limone e conservate in frigo per quattro ore. Lavate la frutta, asciugatela con carta assorbente e immergetela completamente nello sciroppo freddo. Dividete la frutta in contenitori rigidi – plastica o vetro – senza giungere a riempirli del tutto per evitare che lo sciroppo, aumentando di volume nel congelarsi, li apra o li spacchi.
 
Ci sono sciroppi a diverse concentrazioni, le proporzioni da usare sono le seguenti:
Soluzione al 30%: 450 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 40%: 650 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 50%: 800 gr di zucchero ogni litro di acqua.
 
https://erikastreppa.it/quando-la-frutta-ti-rende-piu-bella-5-maschere-per-la-pelle-buone-da-mangiare
 
 
 Zucchero: lavate e asciugate la frutta con carta assorbente. In un recipiente colmo di zucchero immergete la frutta intera o a pezzi. Mettete il recipiente con la frutta nel congelatore fino a quando la frutta stessa si sarà congelata. Togliete il recipiente dal congelatore e, con l’aiuto di un setaccio, rimuovete lo zucchero in eccesso. Conservate la frutta – ben zuccherata – in sacchetti da congelatore o contenitori che chiudano bene. Rimettete quindi nel congelatore e consumate entro i tempi previsti.
Lo zucchero è consigliabile sia per la frutta che deve essere cotta o usata per torte, sia per quella da consumare cruda . La quantità di zucchero da usare è di circa 250 grammi per ogni chilogrammo di frutta. La frutta mantiene inalterato il colore se si immerge nel succo di limone prima di ricoprirla di zucchero.
 
E se non volessimo utilizzare dolcificanti? 
 
C’è un ultimo metodo per congelare la frutta, ad eccezione di quella che si scurisce ( banane) e di quella che si ossida (mele).
Lavate la frutta in acqua fredda ed asciugatela con carta assorbente, pulite, sbucciate e tagliate a pezzi la frutta più grande, disponetela  affiancata, ma in maniera che non si tocchi un pezzo con l’altro su una teglia ricoperta di carta forno. Mi raccomando “distanziata” altrimenti poi non potrete più separarla. Mettete la teglia nel freezer. Attendete 24 ore e poi rimuovete la frutta dalla teglia e trasferitela in un contenitore ( di plastica o vetro oppure un sacchetto). Se la possedete potete utilizzare la macchina sotto vuoto, così da rimuovere la maggior parte dell’aria dal sacchetto ( l’aria può provocare un odore sgradevole nella frutta). 
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