Cucina

E’ possibile congelare la frutta?

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Certo che si. Anche la frutta può essere conservata per mesi grazie al congelatore.

E’ molto probabile che all’inizio non saprete regolarvi con le quantità quando farete la spesa. Magari, ingenuamente, prenderete spunto dalle sontuose spese di vostra madre, senza considerare che le bocche da sfamare sono sensibilmente diminuite.
Quando vi capitano delle offerte molto vantaggiose, anche sulla frutta, non dovete rinunciarvi per paura di non riuscire a consumarla tutta in pochi giorni. Avete la possibilità di congelarla e di gustarla anche a distanza di parecchie settimane.
Accettate con un sorriso i 10kg di susine generosamente regalatevi dalla premurosa vicina. Se siete stati così bravi da creare un orto tutto per voi, non fatevi problemi se le vostre piante sfornano valanghe di prodotti ortofrutticoli.
 
 Se la frutta è molto matura e prevedete di non riuscire a consumarla a breve, non gettatela. Preparate una purea di frutta e congelatela nei contenitori per i cubetti di ghiaccio. Potrete utilizzarla in seguito nella preparazione di frullati, come ingrediente aggiuntivo e rinfrescante.
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In congelatore: va congelata fresca e completamente matura, perché una volta congelata la frutta non maturerà più. Dopo averla lavata, asciugatela accuratamente con della carta, facendo attenzione a non lasciare pelucchi. Per una lunga e buona conservazione e per lasciare inalterato il colore, è necessario impacchettare la maggior parte della frutta ricoprendola di zucchero o di sciroppo. La scelta dell’uno o dell’altro sistema dipende ovviamente dall’uso che se ne farà dopo lo scongelamento.
 
Composta, sciroppo o zucchero?
 
Composta: Ideale per frullati. 
Procedimento: Lavate la frutta e fatela a pezzi. Mettetela in una pentola con un cucchiaio di zucchero a velo ogni 100g di frutta. Aggiungete 2/3 dita di acqua e fate cuocere a fuoco lento fino a che la frutta non diventa morbida. Lasciate raffreddare nello stesso recipiente, quindi spostatela nei barattoli, etichettateli e congelateli.
 
Sciroppo: Lo sciroppo può essere usato solo per la frutta che deve essere servita cruda. Si prepara portando a ebollizione dell’acqua nella quale si versa dello zucchero, mescolando il tutto fino a quando lo zucchero non sia completamente disciolto. Una volta ottenuto lo sciroppo, fatelo raffreddare prima di usarlo. 
Procedimento: Fate sciogliere lo zucchero in acqua bollente e lasciate raffreddare, aggiungete qualche goccia di limone e conservate in frigo per quattro ore. Lavate la frutta, asciugatela con carta assorbente e immergetela completamente nello sciroppo freddo. Dividete la frutta in contenitori rigidi – plastica o vetro – senza giungere a riempirli del tutto per evitare che lo sciroppo, aumentando di volume nel congelarsi, li apra o li spacchi.
 
Ci sono sciroppi a diverse concentrazioni, le proporzioni da usare sono le seguenti:
Soluzione al 30%: 450 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 40%: 650 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 50%: 800 gr di zucchero ogni litro di acqua.
 
https://erikastreppa.it/quando-la-frutta-ti-rende-piu-bella-5-maschere-per-la-pelle-buone-da-mangiare
 
 
 Zucchero: lavate e asciugate la frutta con carta assorbente. In un recipiente colmo di zucchero immergete la frutta intera o a pezzi. Mettete il recipiente con la frutta nel congelatore fino a quando la frutta stessa si sarà congelata. Togliete il recipiente dal congelatore e, con l’aiuto di un setaccio, rimuovete lo zucchero in eccesso. Conservate la frutta – ben zuccherata – in sacchetti da congelatore o contenitori che chiudano bene. Rimettete quindi nel congelatore e consumate entro i tempi previsti.
Lo zucchero è consigliabile sia per la frutta che deve essere cotta o usata per torte, sia per quella da consumare cruda . La quantità di zucchero da usare è di circa 250 grammi per ogni chilogrammo di frutta. La frutta mantiene inalterato il colore se si immerge nel succo di limone prima di ricoprirla di zucchero.
 
E se non volessimo utilizzare dolcificanti? 
 
C’è un ultimo metodo per congelare la frutta, ad eccezione di quella che si scurisce ( banane) e di quella che si ossida (mele).
Lavate la frutta in acqua fredda ed asciugatela con carta assorbente, pulite, sbucciate e tagliate a pezzi la frutta più grande, disponetela  affiancata, ma in maniera che non si tocchi un pezzo con l’altro su una teglia ricoperta di carta forno. Mi raccomando “distanziata” altrimenti poi non potrete più separarla. Mettete la teglia nel freezer. Attendete 24 ore e poi rimuovete la frutta dalla teglia e trasferitela in un contenitore ( di plastica o vetro oppure un sacchetto). Se la possedete potete utilizzare la macchina sotto vuoto, così da rimuovere la maggior parte dell’aria dal sacchetto ( l’aria può provocare un odore sgradevole nella frutta). 
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Imparate a fare colazione

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La domenica mattina, dopo aver dormito dodici ore di seguito, non c’era niente di meglio che farsi portare la colazione a letto dalla propria mamma, che di certo abbondava con le leccornie e con le calorie. Gli altri giorni della settimana non mancavano latte, cereali, fette biscottate, biscotti, cornetti, dolci fatti in casa e tanto altro sulla tavola di prima mattina.

Vivere da soli comporta anche che spesso ci si debba “coccolare” da soli. Quale miglior modo per gratificarsi di una ricca e nutriente colazione? Molti di voi probabilmente, per i più svariati motivi, fretta, pigrizia, mancanza di cibo “adatto alla colazione”, rinunciano a quello che è universalmente riconosciuto come il pasto più importante della giornata.

Non preoccupatevi, siete in buona compagnia, un recente sondaggio ha messo in luce come il 17% degli italiani salti completamente la colazione, il 15% si limiti a bere un caffè o un tè senza accompagnarlo con del cibo solido e il 18%, con la scusa di non avere tempo di mangiare a casa, si vizi con una colazione super calorica al bar che prevede sempre almeno un cornetto o una pastarella farcita.

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Perché la colazione è il pasto più importante della giornata?

Innanzitutto dovete considerare che è il pasto che arriva dopo il digiuno più lungo nell’arco delle 24 ore, quindi è fisiologico che il vostro corpo abbia fame e abbia bisogno di energie. Il rinunciare a mangiare appena svegli porterà il vostro fisico a ricercare il nutrimento nei muscoli, questo vuol dire che perderete massa magra e il vostro metabolismo inevitabilmente rallenterà. Bere solo un caffè la mattina senza mettere niente di solido sotto i denti potrebbe essere ancora più deleterio perché alla lunga non farà altro che irritare il vostro tratto digerente. Inoltre, non pensate di rendere meglio nello studio o nel lavoro sentendovi più sazi e appagati?

Vi sembrano tutte motivazioni futili? Ingrassare vertiginosamente e diventare delle balenottere azzurre può essere una motivazione più convincente?

Pensateci bene, saltare la colazione vi porterà ad avere una fame da lupi già a metà mattina e a colmare questo vuoto  con degli spuntini molto abbondanti e poco salutari a base di snack e merendine. Il senso di colpa vi costringerà a saltare il pranzo e ad arrivare all’ora di cena con  allucinazioni su panini farciti, paste al forno, arrosti ripieni e torte al cioccolato. A cena, come è comprensibile, vi abbufferete e la mattina seguente non avrete voglia di mangiare di nuovo dopo i peccati di gola della sera precedente. Questo circolo vizioso vi è familiare?

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Cosa mangiare a colazione?

Avete davvero l’imbarazzo della scelta. Personalmente inizio la mia giornata con una tazza di latte senza lattosio, con dei cereali integrali, un frutto fresco, una manciata di frutta secca e una tazzina di caffè. Un’altra ottima combinazione potrebbe prevedere dello yogurt con cereali integrali e frutti di bosco e l’immancabile tazza di caffè o di tè. Se preferite potete puntare su un numero adeguato di fette biscottate con un velo di marmellata accompagnate da una spremuta d’arancia (non succhi di frutta confezionati che fanno ingrassare quasi come una merendina). Per chi ama il salato, niente vi impedisce di gustare dell’affettato leggero, come la bresaola o il petto di pollo, con del pane bruscato e un contorno di legumi. Un paio di volte a settimana non è deleterio per il colesterolo concedersi anche un paio di uova, preferibilmente alla coque, il modo più dietetico di gustare questo alimento.

Vi ho mostrato delle combinazioni di colazioni sane e decisamente nutrienti, scommetto che vi è venuta un po’ di acquolina in bocca. Se pensate comunque di non riuscire a trovare il tempo per fermarvi a mangiare, ancora assonnati e magari in perenne ritardo, eccovi dei semplici consigli che potete adottare per regalare al vostro palato una soddisfazione di prima mattina:

1.Apparecchiate la tavola già dalla sera

2.Se avete la moka per fare il caffè preparatela dalla sera prima

3.Createvi una parte di dispensa dedicata esclusivamente alla colazione

4.Provate alimenti diversi, non ci sono regole fisse su cosa mangiare la mattina

5.Non approfittatene divorando pandori, panettoni e torte alla nutella

6.Con un po’ di buon senso e fantasia la colazione potrebbe essere il segreto per avere una marcia in più durante la giornata

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Come evitare un’esplosione nel microonde: I contenitori adatti e quelli da evitare

 

post-it-contenitori-microondeAssodato che il forno a microonde è un amico fedele per tutti noi, come con ogni amico che si rispetti dobbiamo prendercene cura, ma soprattutto non metterne a repentaglio la salute. No ragazzi, non sono impazzita. Mi riferisco al fatto che nel momento in cui mettete nel microonde il cibo da scongelare o semplicemente da scaldare, dovete fare molta attenzione ai contenitori che utilizzate. In caso di errore nella scelta del contenitore, potreste addirittura provocare un’esplosione!

Innanzitutto i contenitori devono essere “trasparenti” alle microonde, in generale i contenitori in commercio oggi presentano sul fondo tutte le diciture necessarie, se sono adatti al microonde e alla lavastoviglie.
Quali sono i modi migliori per avvolgere i cibi?
Carta Forno: E’ sicuramente il materiale più indicato per cuocere al microonde. Non è comoda per cibi liquidi, ma  è ottima per esempio per scongelare pane o pizza.
Carta da Cucina: Come per la carta forno, ottima per scongelare pane o pizza.
Pellicola per microonde: Esiste una pellicola trasparente in commercio che serve per congelare i cibi e che permette di metterli direttamente in microonde. Sopporta bene le temperature elevate ed è comoda da utilizzare.
Carta stagnola: Non è particolarmente adatta al microonde, sappiate che va tenuta ad almeno 2cm dalle pareti del forno perché può provocare scintille.
Quali sono i Contenitori più adatti e quelli da evitare?
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Contenitori di plastica (NI)
Non tutti i contenitori di plastica, fate attenzione perché si deformano facilmente, sul contenitore deve esserci scritto “ resistente al calore” e deve tenere almeno i 140°. Deve trattarsi di plastica che non contiene PVC, altrimenti oltre a deformassi potrebbe fondersi e contaminare il cibo.
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Contenitori di vetro (NI)
Utilizzatelo solo se espressamente indicato per cuocere al microonde, ma attenzione, non mettete bicchieri o coppe di cristallo al piombo nel microonde o scoppieranno.
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Contenitori di Porcellana (SI)
Il miglior contenitore per cuocere al microonde è lui! Tutti i tipi di porcellana sono adatti al forno a microonde, purché non presentino decorazioni in oro o in argento, il metallo può provocare scintille e danneggiare il forno.
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Contenitori in ceramica o terracotta (NI)
Questi materiali sono adatti solo se  smaltati a vetro e lo smalto non ha crepe o fenditure, altrimenti è consigliabile non mettere questi materiali nel forno a microonde, perché potrebbero scoppiare. Il fondo non smaltato o i bordi di tali recipienti assorbono umidità, si riscaldano e possono quindi rompersi.
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Contenitori di carta o cartone: (NO) non sono molto adatti al microonde, potete utilizzarli se volete scaldare brevemente il cibo, ma in generale non vanno bene, sopratutto perché la cera che viene utilizzata per realizzare il cartone si può facilmente fondere mescolandosi al cibo. Esistono però dei contenitori in cartone appositi per il microonde.
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 Contenitori in Pyrex: (SI)
Sono dei contenitori in vetro temperato e possono essere utilizzati sempre.
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 Contenitori in Silicone: (SI)
Il silicone va bene sia con la cottura micro che con la combinata (crisp o grill). Potete utilizzarlo anche nei forni normali, resistendo anche a temperature più alte di quelle del microonde.
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Contenitori in alluminio: (SI)
Quelli che usano i ristoranti cinesi per il take away, in commercio ne esistono veramente di ogni forma e dimensione, potete usarli nel microonde solo se non superano i 2/3 cm di altezza, dovete lasciarli scoperti e non metterli mai a contatto con le pareti del forno.
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Contenitori in acciaio inossidabile: (NO)
NON vanno mai utilizzati nel microonde tutte quelle stoviglie in metallo con le quali normalmente cuciniamo. Pentole e padelle in acciaio, acciaio inossidabile, ghisa, smalto o rame non sono indicate per riscaldare o cuocere a microonde, poiché essi riflettono le onde, che non riescono a raggiungere gli alimenti e non  possono quindi riscaldarli. La stessa cosa vale per i piatti da portata in acciaio inossidabile.
Se sono indeciso come posso fare? Con il Test! 
Inserite nel microonde il contenitore vuoto riempito con un bicchiere di acqua e azionate l’apparecchio per 60 secondi alla potenza massima. Il contenitore risulterà adatto solo se rimarrà freddo o tiepido.
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Un fidato amico per scongelare i cibi: Il forno a microonde

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Una volta che vivrete da soli scoprirete come possa suscitare tristezza tornare a casa da lavoro e non trovare nessuno ad accogliervi, ma soprattutto non trovare sulla tavola la cena già pronta. In pochi, dopo una giornata impegnativa in ufficio, hanno la fantasia di mettersi a cucinare qualcosa di elaborato una volta arrivati a casa. Per fortuna esiste un amico fedele sul quale potete sempre contare quando avete bisogno di preparare un pasto veloce, sto parlando del forno a microonde, utilissimo per scongelare in pochi minuti i cibi che il vostro freezer gelosamente conserva.
 
Ad oggi tutti i microonde sono dotati della funzione decongelamento, la DEFROST, ed è solitamente indicata sul pannello con un fiocco di neve oppure con un fiocco di neve e una goccia. Per togliervi ogni dubbio controllate il libretto di istruzioni, se ancora lo possedete, oppure fate una veloce ricerca su internet. Potete etichettare le sigle o i simboli in modo da non sbagliare.
 
 
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In cosa consiste la funzione di scongelamento del forno a microonde?  
Praticamente non fa altro che accendere e spegnere ad intermittenza le microonde, permettendo di scongelare rapidamente i cibi evitando di cuocerli. Il tempo di scongelamento dipende principalmente dalla quantità di alimenti congelati che inserite nel forno. Ci vorrà un pochino, mediamente sui 15 minuti/ 30 minuti. Controllate ogni tanto lo stato del cibo perché una volta finito lo scongelamento, il microonde comincerà a cuocerli. 
I cibi molto densi come la carne necessitano solitamente di meno potenza e di più tempo, mentre gli alimenti meno densi richiedono meno tempo di scongelamento e più potenza. 
 
E se non ho la funzione defrost nel micronde? 
Potete utilizzare il microonde a bassa potenza, solitamente sui 300 watt ed otterrete gli stessi risultati, però in questo caso fate maggiore attenzione e controllate gli alimenti più spesso per evitare che il microonde li cuocia.
 
E’ sicuro scongelare al Microonde?
E’ il metodo più sicuro per conservare i nutrienti degli alimenti e non rovinarli. In più rispetto ad altri metodi è sicuramente più igienico, visto che l’elevata velocità di scongelamento limita la proliferazione di batteri.  Le proprietà nutritive degli alimenti vengono alterate molto meno rispetto ad altri metodi di scongelamento.
 
Per sapere quali contenitori sono adatti e quali no per il forno a microonde, vi rimando al prossimo articolo.
 
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Come si congela il cibo?

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Molte persone, andando a vivere da sole, si portano dietro alcuni “trucchi” che per le nostre mamme sono il pane quotidiano. Uno fra i più apprezzati è quello di cucinare grandi quantità di cibo in una sola volta, per risparmiare tempo, e di congelare gli avanzi mettendoli in dei recipienti di vetro o di plastica e infilandoli nel congelatore. Il nostro freezer diventerà così una ricca dispensa alla quale attingere quando non avremo voglia di cucinare piatti troppo elaborati.

Vediamo insieme come funziona:

La congelazione attraverso il freezer di casa nostra porta la temperatura dei cibi intorno ai -18°.  Rappresenta per i cibi conservati quello che potremmo definire un “letargo”, un lungo sonno invernale, al termine del quale i cibi ritrovano, quasi totalmente, le caratteristiche che avevano prima di essere congelati.

Cosa possiamo congelare?

 Potete congelare praticamente tutti i tipi di alimenti, compresi i piatti già pronti. La lunga conservazione di alcuni alimenti è più conveniente che per altri. Due sono i criteri fondamentali, dati per lo più dal buon senso, per la scelta dei cibi da conservare:
La stagionalità: è conveniente congelare i prodotti che sono disponibili soltanto in determinate stagioni: verdure pregiate, frutta rossa, selvaggina. In questo modo la loro disponibilità viene prolungata nel tempo.
Sfruttare le offerte per comprare all’ingrosso: se trovate delle offerte imperdibili su grosse quantità di cibo, potete approfittarne per comprare all’ingrosso e congelare buona parte della vostra spesa. Per esempio “Offerta del giorno! 10Kg di carne a 20€ invece che 100!”  
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LE 4 COSE DA FARE PER CONGELARE UN ALIMENTO
1) Prepararlo: dovete sistemare gli alimenti in modo tale che li troverete pronti al momento del consumo e potrete quindi utilizzarli immediatamente. Eliminate tutti gli scarti come ossa, pelli, lische. Pulite bene il prodotto in caso di frutta e verdura.
2) Confezionarlo: non potete mettere nel congelatore una cosa senza averla imballata, prima di tutto perché potreste dopo qualche mese ritrovarla inglobata nel ghiaccio, ma soprattutto perché confezionare significa proteggere il cibo dall’essiccazione, dalla brina, ed evitare che trasmetta odori agli altri alimenti. Cosa dobbiamo utilizzare ? L’importante è che siano materiali impermeabili all’acqua e all’aria, i migliori sono i contenitori rigidi di plastica, alluminio e vetro, oppure cellophane per alimenti o l’alluminio.
3)Etichettatura: come vedremo nei prossimi articoli, gli alimenti in congelatore non sono eterni, la loro data di scadenza si allunga, ma certo non per sempre, quindi è bene etichettare il cibo con il giorno del congelamento ed entro quando andrà consumato.
Mai inserire nel congelatore piatti caldi, bisogna sempre aspettare che si raffreddino completamente, per non modificare la temperatura interna. 
4)Posizionare il prodotto nel modo più giusto: una volta che avremo eseguito tutti i passaggi precedenti, basterà aprire il congelatore e posizionare il prodotto. Il cibo da congelare va sistemato nella zona più fredda, a contatto con le superfici refrigeranti, e va lasciato dello spazio libero intorno alla confezione. I cibi possono essere messi a contatto dopo che sono già congelati.
Mi raccomando, non lasciate le cose nel congelatore, vedetelo un po’ come il gioco del tetris, tutto va incastrato ponendo avanti le cose che scadranno prima, le cose più pesanti vanno messe sotto così da evitare di schiacciare i cibi più leggeri deformandoli.
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Ricette facili: Frittata di bianchi d’uovo

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Avete usato i rossi dell’uovo (tuorli) e non sapete cosa fare con i bianchi (albumi)?

 

Vi presento una semplice ricetta con la quale potrete utilizzare gli albumi avanzati. Tenete presente che l’albume è la parte più sana dell’uovo perché quasi privo di grassi  e colesterolo, ma  ricco di proteine, sali minerali e vitamine. E’ una ricetta particolarmente adatta a chi vuole mettere su massa muscolare senza appesantire il fegato mangiando chili di carne.

Tempo di cottura: 15 minuti

 

Ingredienti per due persone: 1 patata, ( se vi piace aggiungete 100 grammi di mozzarella o 1 sottiletta), olio extravergine d’oliva ( non usiamo altri oli perché questo è l’unico che ha il punto di fumo a 210°, quindi molto alto, al secondo posto se volete usare altro olio potete comprare olio di arachidi con il punto di fumo a 180°. Non vanno bene olio di mais 160°, olio di soia e girasole 130°), una cipolla ( potete usare la cipolla bianca, quella gialla, quella rossa o lo scalogno, che ha un sapore meno forte) e 4 bianchi d’uovo, sale.

Per questa ricetta ci serviranno: 1 pentola per cucinare le patate, 1 una frusta da cucina, un coltello o una mezzaluna, una padella per cucinare la frittata, un tagliere, una grattugia per tritare la cipolla. 1 piatto da portata.

Procediamo:

Mettete in una pentola larga 20 cm ( più o meno dal vostro pollice al mignolo con la mano aperta) 750 ml di acqua fredda, e accedete il fuoco e appena l’acqua inizia a borbottare ( fare le prime bollicine) aggiungete 1 cucchiaio di sale grosso. Nel frattempo pelate la patata con il pela patate e poi tagliatela a cubetti piccoli. Quando l’acqua bolle, aggiungete le patate e lasciatele cuocere per 15/20 minuti senza coperchio. Nel frattempo mettiamo in una ciotola alta almeno 20 cm e stretta  massimo 15 cm di diametro i bianchi d’uovo, altrimenti sarà difficile sbatterli.

Prendete la frusta da cucina e iniziate a sbattere gli albumi. Impugnate la frusta come una bacchetta da direttore d’orchestra, con la parte della frusta verso l’indice e poi fate un movimento circolare con il polso, e sbattete le uova per 1/2 minuti, se non avete la frusta utilizzate una forchetta compiendo lo stesso movimento.

Prendete un tagliere e metteteci sopra  la cipolla, sbucciatela ( ricordate che della cipolla va tolta la parte esterna, quella che sembra “secca” , il primo strato, andrà bene dal secondo strato che risulterà lucido e umido) e dopo aver preso il coltello o la mezzaluna (lama semicircolare con i manici che facilita il taglio delle pietanze), tritate sottilmente la cipolla. Se volete potete usare una grattugia larga, così da farla subito tritata.

Una volta cotte le patate, scolatele e poi unitele alle uova ed alla cipolla , e sbattete tutti insieme gli ingredienti. Aggiungete un pizzico di sale fino          ( mezzo cucchiaino) e se volete un pochino di pepe. Mentre finite di mescolare mettete sul fuoco ( una fiamma media, non quella più grande che avete) una padella con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e, quando sarà calda, versateci il composto.

Abbassate il fuoco e coprite con un coperchio, così da far cuocere le uova anche sopra ed evitare di dover girare la frittata. Fate cuocere per 5 minuti e poi controllate. Non alzate il fuoco per la fretta. Una volta cotta la frittata, passate sotto di lei una spatola piatta per staccare eventualmente dalla padella le parti aderite. Prendete un piatto piano e fatecela scivolare sopra.

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Buon Appetito!

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Che differenza c’è tra congelare o surgelare un cibo?

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CONGELARE O SURGELARE? 
Oggi parleremo della differenza tra congelare e surgelare. In realtà è molto semplice, ma anche facile da confondere.
Il surgelamento è un procedimento che avviene a livello industriale, comporta il raggiungimento di temperature per le quali sono necessari macchinari appositi. Non so se avete mai sentito parlare dell’abbattitore, che certo non è una macchina per uccidere, ma per abbattere la temperatura. Questa macchina può portare un alimento a temperature fino a – 80° in due ore, e non supera mai i -18°. Tale processo è necessario, per esempio, se si vuole mangiare il pesce crudo, se prima non è abbattuto non può essere mangiato. L’abbattitore permette di mantenere le caratteristiche nutritive del pesce fresco.  Il surgelamento è regolamentato da una legge (Decreto Legislativo n.110 del 27 gennaio 1992).
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La congelazione, invece, è un procedimento casalingo, che può essere effettuato direttamente nel freezer di casa.
QUALI SONO LE DIFFERENZE SOSTANZIALI?
La differenza più evidente riguarda la quantità di ghiaccio prodotta dai due procedimenti. La surgelazione permette di raggiungere temperature bassissime e proprio per questo i cristalli di ghiaccio che si formano sono di dimensioni ridotte. Quando vorremo cucinare il prodotto lo troveremo con tutte le sue proprietà nutritive intatte o quasi. Il pesce e la carne al momento dello scongelamento potrebbero perdere piccole quantità di sali e vitamine presenti nel liquido, vi consiglio infatti di utilizzarlo.
La congelazione, che avviene nei nostri freezer, tende a formare cristalli di ghiaccio di dimensioni maggiori, questo rappresenta un problema nel momento dello scongelamento perché vi è una maggiore perdita d’acqua e di sostanze nutritive. Se intendete congelare frutta e verdura, sappiate che è necessario effettuare una fase di scottatura di tali prodotti prima di metterli in freezer. Esiste comunque il rischio di perdere un 15/20% di vitamine, ma in linea di massima potremo godere di prodotti come appena colti.
Nel blog parleremo non solo di come si congela il cibo, ma anche di come si decongela e desurgela.
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Ricette facili: Purea di patate e prosciutto cotto

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Tempo di cottura: 20 minuti

Ingredienti: 4 patate, 2 fette di prosciutto cotto o 100 gr di prosciutto cotto in cubetti,  se vi piace aggiungete 100 grammi di mozzarella o 1 sottiletta, 250 ml di latte ( se siete intolleranti al lattosio potete utilizzare latte senza lattosio), 50 grammi di burro ( non necessario), noce moscata ( non necessario), 2 cucchiai di sale grosso.

Per questa ricetta ci serviranno: 1 pentola per cucinare le patate, 1 pentolino per scaldare il latte, una frusta da cucina, un coltello o una mezzaluna, una pentola alta, uno schiaccia patate ( non necessario in caso usate una forchetta), 1 piatto da portata.

Procediamo:

Mettete in una pentola larga 30 cm ( più o meno come un piatto fondo) 2 litri di acqua fredda, accedete il fuoco e appena l’acqua inizia a borbottare     ( fare le prime bollicine) aggiungete 2 cucchiai di sale grosso, nel frattempo pelate la patata con il pela patate e poi tagliatela a cubetti piccoli. Quando l’acqua bolle, aggiungete le patate e lasciatele cuocere per 15/20 minuti senza coperchio (le patate sono cotte quando sono morbide e cambiano colore diventando più scure). Una volta cotte, scolatele e poi schiacciatele con uno schiaccia patate o con una forchetta fino a renderle senza grumi. Nel frattempo mettete a bollire il latte in una casseruola, mettete le patate schiacciate dentro la pentola dove le avete cucinate, aggiungete il latte caldo e un pizzico di sale ( mezzo cucchiaino) e mescolate con una frusta energicamente. Se vi piace potete aggiungere 50 grammi di burro e un pizzico di noce moscata. assaggiate e se serve altro sale aggiungetelo. La purea è pronta.

Versatelo nel piatto di portata e Buon Appetito!

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Ricette facili: Frittata patate e prosciutto cotto

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Tempo cottura: 20 minuti

Ingredienti: 1 patata (0,30 €) , 2 uova (0,25€) , 2 fette di prosciutto cotto (0,80€), ( se vi piace aggiungete 100 grammi i mozzarella (0,50€) o 1 sottiletta), olio extravergine d’oliva ( non usiamo altri oli perché questo è l’unico che ha il punto di fumo a 210°, quindi molto alto, al secondo posto se volete usare altro olio potete comprare olio di arachidi con il punto di fumo a 180°, non vanno bene olio di mais 160°,olio di soia e girasole 130°), sale.

Per questa ricetta ci serviranno: 1 pentola per cucinare la patata, 1 ciotola per sbattere l’uovo, una frusta da cucina, un coltello o una mezzaluna, una padella.

Procediamo:

Mettete in una pentola larga 20 cm ( più o meno dal vostro pollice al mignolo con la mano aperta) 750 ml di acqua fredda, accedete il fuoco e appena l’acqua inizia a borbottare ( fare le prime bollicine) aggiungete 1 cucchiaio di sale grosso.

Nel frattempo pelate la patata con il pelapatate e poi tagliatela a cubetti piccoli.  Quando l’acqua bolle aggiungete le patate e lasciatele cuocere per 15/20 minuti senza coperchio.

Laviamo le uova sotto l’acqua fredda, così da eliminare possibili tracce di sporco, e poi le apriamo e le mettiamo in una ciotola alta almeno 20 cm e stretta, massimo 15 cm di diametro, altrimenti sarà difficile sbatterle.  Prendete la frusta da cucina e iniziate a sbattere le uova, impugnate la frusta come una bacchetta da direttore d’orchestra, con la parte della frusta verso l’indice e poi fate un movimento circolare con il polso, e sbattete le uova per 1/2 minuti. Se non avete la frusta utilizzate una forchetta compiendo lo stesso movimento.

Prendete un tagliere e metteteci sopra il prosciutto cotto e dopo aver preso il coltello o la mezzaluna (lama semicircolare con i manici che facilita il taglio delle pietanze), tritate sottilmente il prosciutto. Una volta cotte le patate, scolatele e poi unitele alle uova ed al prosciutto, e sbattete tutti insieme gli ingredienti. Aggiungete un pizzico di sale fino ( mezzo cucchiaino) e se volete un pochino di pepe.

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Mentre finite di mescolare mettete sul fuoco ( fiamma media) una padella con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e quando sarà caldo versate il composto ed aiutandovi con un mestolo disponete in maniera uniforme le patate ed il prosciutto. Abbassate il fuoco e coprite con un coperchio, così da far cuocere le uova anche sopra ed evitare di dover girare la frittata. Fate cuocere per 5 minuti e poi controllate. Non alzate il fuoco per la fretta. Una volta cotta la frittata, passate sotto di lei una spatola piatta per staccare eventualmente dalla padella le parti che si sono attaccate, prendete un piatto piano e fatecela scivolare sopra.

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Cucinare la pasta a regola d’arte

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La prima volta che ci troviamo davanti ai fornelli per cucinare la pasta, ci rendiamo conto che non è proprio facile, veloce ed intuitivo come lo fa sembrare la mamma a casa. Il sale si mette nell’acqua fredda o calda? Quanta acqua va nella pentola? Come abbino la pasta al sugo? Il coperchio va messo? Uso il timer per scolarla o la assaggio come fa mamma?

PROVATE  MARCHE DIVERSE 

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Partiamo con ordine. Siete andati a vivere da soli, avete imparato a fare la spesa, e vi siete sicuramente accorti che la pasta ha un prezzo che oscilla dai 0,30 euro fino anche ai 2,00 euro al 1/2 kg, questo perché quando alcuni dicono “c’è pasta e pasta” non dicono il falso. Non impuntatevi su una singola marca. Una pasta trafilata al bronzo, per esempio, rende sempre meglio e accoglie qualsiasi condimento alla perfezione, la pasta di grano duro e quella di grano tenero sono differenti. Vi consiglio di provare più marche. A me piacciono la De Cecco e la Gragnano, ma sono gusti personali.

AD OGNI SUGO LA SUA PASTA

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Una volta scelta la marca della pasta dobbiamo pensare a come abbinarla al tipo di sugo, perché dovete sapere che i formati della pasta nascono proprio per accompagnare bene una tipologia di sugo. Per esempio la pasta lunga ( lo spaghetto, la linguina, il bucatino, la fettuccina) sta bene con sughi liquidi e/o cremosi ( amatriciana, carbonara, gricia, al pomodoro, alla norma e così via), la pasta corta è adatta a sughi poco omogenei come il ragù, la pasta a spirale sta bene con i sughi classici ed omogenei, come il sugo classico o il pesto.                                                 Adesso si sente tanto in tv una nota marca che sta proponendo la sua nuova pasta rigata, a cosa serve la rigatura e perché è importante? La pasta rigata assorbe meglio il condimento, quindi risulta più saporita. E’ particolarmente indicata per le paste al forno, dove la pasta viene cotta nel sugo. L’amido che esce dalle righe contribuisce a legare il sugo alla pasta. I veri amanti della pasta la prediligono liscia e non rigata, perché le antiche trafile erano state progettate con semplicità e si badava più alla qualità del prodotto che all’estetica. I formati di pasta rigata sono stati ideati in seguito per nascondere una qualità che andava diventando via via più scadente.  Migliore è la qualità del grano e della lavorazione e più lunga è la cottura ( quindi se volete scegliere una pasta buona, puntate a quelle con la cottura più lunga).

PASSIAMO ALL’AZIONE

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Prima di tutto scegliamo la pentola, per la pasta lunga sarà necessaria una pentola alta, la pasta non deve sporgere più di 5 cm dal bordo, mi raccomando non spezzate, non piegate e non forzate la pasta ad entrare nella pentola; per la pasta corta andrà bene una pentola alta 20 cm, ovviamente per il diametro dipende per quante persone cucinerete la pasta. La pentola da utilizzare è di forma cilindrica per la pasta lunga e tonda per la pasta corta o pasta fresca.

Abbiamo preso la pentola, adesso dobbiamo metterci l’acqua. Se possedete un depuratore d’acqua vi consiglio di cucinare con acqua depurata, la pasta verrà molto più saporita perché priva di calcare. Quanta acqua dobbiamo mettere? Il trucco è semplice, 1 litro di acqua per ogni 100 grammi di pasta, così da permettere alla pasta di muoversi bene all’interno della pentola e di riportare l’acqua più rapidamente al punto di bollitura una volta calata la pasta.

QUANDO VA MESSO IL SALE NELL’ACQUA?

Accendiamo il fuoco e copriamo la pentola con il coperchio perché con il coperchio bollirà prima. Eccoci all’argomento più discusso, quando si mette il sale nell’acqua?  Il sale ( grosso non fino) si aggiunge appena l’acqua inizia a fremere ( a fare le prime bollicine), circa 3 minuti prima di buttare la pasta , così da permettergli di sciogliersi, non prima, altrimenti  si rallenta il procedimento di riscaldamento dell’acqua e ci metterà di più a bollire. Quanto sale? 7 grammi ogni litro di acqua, ovviamente vi regolerete in base al gusto, assaggiate l’acqua, se non è abbastanza salata aumentate un pochino. Consiglio di assaggiare la pasta a metà cottura per essere certi “che sia giusta di sale”.  Con l’esperienza imparerete a dosare il sale  con il classico pugnetto. Da adesso in poi via il coperchio, la pasta non va coperta durante la cottura. Se l’acqua fa la schiuma e sta per uscire fuori basterà girare per farla diminuire, non vi impanicate. Per arginare il fenomeno potete mettere sulla pentola un mestolo di legno che fermerà l’esondazione ed abbassate leggermente la fiamma.

Pesiamo la pasta su una bilancia da cucina ( se non l’avete regolatevi mettendo la pasta cruda nel piatto fondo, considerando che crescerà del 30%) , per una persona potete mettere da 80 a 120 grammi di pasta. Buttiamo la pasta, la pasta va buttata in un colpo solo, ma lentamente altrimenti rischierete di bruciarvi con l’acqua bollente. Quando l’acqua raggiunge il bollore pieno, la pasta lunga buttatela “a Shangai”, stringetela nel pugno, portatela sulla pentola e allargate la mano facendola aprire a vortice. Aspettate un minuto, in modo che si ammorbidisca un po’, e poi aiutatela a piegarsi in un solo senso usando un forchettone di legno. Gli spaghetti non andrebbero mai e poi mai spezzati.  Leggete sulla confezione il tempo di cottura e mettete il timer a 2 minuti di meno, quando suonerà assaggiate la pasta e sentite se vi piace o se è troppo al dente attendete ancora un minuto di timer, non andate mai oltre il tempo di cottura della confezione. Ricordate che se poi volete amalgamarla con il sugo nella pentola la dovete togliere 2 minuti prima della fine della cottura, altrimenti si scuocerà. Mescolate la pasta spesso con un mestolo lungo, soprattutto la pasta corta, per evitare che si attacchi al fondo. Io non amo girare la pasta con i mestoli in legno, preferisco l’acciaio con il manico in gomma, ma è una scelta in base a come più vi piace. La pasta fresca cuoce in pochi minuti, da 2 a 4 dopo che è venuta a galla, il tempo esatto dipende dallo spessore che è variabile. I tempi di cottura della pasta fresca non all’uovo (orecchiette, trofie etc.) sono intermedi fra quelli della pasta all’uovo e della pasta secca, cioè 6 minuti circa.

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Mentre attendete che la pasta termini la cottura, preparate l’occorrente per scolarla.  Vi consiglio di comprare uno scolapasta in acciaio da inserire prima della cottura nella pentola, così da poter tirar su direttamente la pasta e tenere l’acqua della cottura che è preziosissima ( è ottima anche per sgrassare le stoviglie, fare del buon brodo, per la cottura al vapore e, perché no, per fare la pasta di sale, ovviamente utile per risottare e per aggiungere liquido se si sta seccando il vostro condimento e dovete cuocere ancora un po’ ).

Se non lo possedete, prendete un po’ di acqua di cottura e mettetela in una tazza,  posizionate lo scolapasta nel lavandino, aprite l’acqua fredda accanto allo scolapasta in modo che l’acqua non lo tocchi ( servirà per diminuire il vapore) e, dopo aver preso 2 presine e posizionate sui manici, scolatela.  Una volta scolata sarete pronti per versarla nel condimento nella padella. Non passate mai la pasta appena scolata sotto il getto del rubinetto, fermare la cottura è sbagliato, anche se dovete preparare la pasta fredda, lasciatela raffreddare in una zuppiera ( recipiente fondo e cilindrico che contiene la pasta per portarla a tavola) aggiungendo un filo d’olio così da evitare che si attacchi.

LA CHICCA FINALE

I più raffinati riscaldano molto bene la zuppiera per la pasta prima di mettercela per portarla a tavola, ed i super raffinati riscaldano anche i piatti 😉

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