Film e Serie da Non Perdere

Spazzolini da denti in bambù, alternativa valida a quelli in plastica?

Oggi parleremo di una valida alternativa alla plastica, eco sostenibile e che fa bene all’ambiente.

Il tema dell’invasione della plastica nei fondali marini e più in generale in tutto il nostro pianeta è molto caldo in questo periodo. Si stanno cercando soluzioni per poter salvaguardare la vita della flora e della fauna, messa a repentaglio da una produzione sempre maggiore e da uno smaltimento errato di questo materiale. L’obiettivo più immediato è quello di riciclarla in maniera intelligente ed efficiente. Nel frattempo ci chiediamo se anche noi possiamo fare qualcosa di concreto.

 

GLI SVANTAGGI DELLO SPAZZOLINO IN PLASTICA: Non ci metteremo ad elencare gli infiniti svantaggi di questo materiale, basti pensare che gli spazzolini in plastica dura hanno un pesante impatto ambientale (la plastica deriva dal petrolio) e nel giro di 3 mesi diventano pessimi rifiuti indifferenziati. Manico e setole non si riciclano.

Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di cambiare la testina mantenendo il manico, così da ridurre la plastica non riciclabile. Il problema è che di solito  testine e spazzolini sono acquistati in imballi di plastica più grossi di loro. La testina va comunque gettata nell’indifferenziata e alla lunga, rimane sempre un po’ di sporco tra testina e manico (bleah).

Come fare? Abbiamo deciso di provare spazzolini 100 % biodegradabili e compostabili, in bambù.

GLI SVANTAGGI DEL BAMBOO: La provenienza del bambù, non è proprio a km zero. Viene infatti da piantagioni della Cina. Una marca, la Tea Natura, ha richiesto le schede tecniche agli amici orientali, sulle quali si legge che non vengono usati concimi chimici, fertilizzanti, né pesticidi. Ma Tea Natura ammette di non essere mai andata a controllare. Si potrebbe pensare a delle piantagioni di bambù in Italia, biologiche e sostenibili, o ad un altro materiale biodegradabile tutto made in Italy.

I VANTAGGI DEL BAMBOO: Vanno cambiati ogni 2-3 mesi, come i normali spazzolini e si possono sotterrare in giardino o buttare nel compost dopo aver tagliato via le setole. Anche il packaging è sobrio e sostenibile, fatto con carta riciclata. Il prezzo al pubblico è di 3 euro a spazzolino, per quantità più elevate il costo è un po’ inferiore.

Io li ho presi su amazon a 1,40 euro l’uno.  Il bambù, spiega la ditta produttrice, è la pianta con il miglior rapporto di resa legno per ettaro e non ha bisogno di fertilizzanti per la coltivazione. Ha grossi effetti di riduzione di CO2 dal momento che incamera quattro volte le emissioni di un gruppo di alberi di dimensioni simili. Inoltre, il bambù è naturalmente resistente ai batteri quindi è difficile che pericolosi germi prendano albergo nel nostro spazzolino ecologico.  Risulta quindi una pianta sostenibile per l’ambiente. Le setole sono inserite a forza e non trattenute da colle sintetiche, è il maggiore spessore della piegatura che le trattiene nel foro. Se ve lo state chiedendo le setole sono morbide, diciamo che può equivalere ad una setola media di plastica.

 

Modo d’uso: si consiglia di asciugare lo spazzolino dopo ogni lavaggio e di sostituirlo ogni 2-3 mesi. Sappiate che è possibile personalizzare il manico dello spazzolino!

IL COSTO: Magari qualcuno può obiettare che il costo sia più alto rispetto a quelli tradizionali in plastica, anche se 2/3€ è un prezzo quasi in linea con quello degli spazzolini di plastica del supermercato.  Inoltre, su quelli in plastica, non viene calcolato il costo di smaltimento e inquinamento, che tornerà come un boomerang e che quindi pagheremo sotto un’altra forma (tasse rifiuti, inquinamento, ecc.…).

Esistono anche altre marche, acquistabili on line, di spazzolini in bambù, ma tutti provengono dalla Cina e alcuni di questi non hanno setole compostabili:
Hydrophil,  biodegradabile al 96%. Un prodotto completamente vegan e formato da un manico in bambù e da setole in plastica biologica e biodegradabile (nylon 4), ma non compostabile.
Bogobush: uno spazzolino fatto e ideato negli USA e realizzato interamente in bambù dipinto con colori ad acqua e con setole in nylon biodegradabile (che a differenza del tradizionale nylon, per decomporsi impiega meno di un anno). Anche questo non è compostabile. Carina l’iniziativa della società (Do LLC) che per ogni BogoBrush acquistato, ne donerà uno in beneficenza a persone bisognose di Detroit, Atlanta e Minnesota.

L’articolo finisce qui, sperando di esservi stata utile vi lascio con un’ultima considerazione. Il mondo non finisce all’interno del recinto di casa nostra, ma è molto più vasto e meraviglioso e non possiamo sempre pensare che qualcun altro risolverà il problema del quale noi siamo parte. Quando esistono soluzioni che portano al bene di tutti, anche se dobbiamo spendere 1 euro in più ogni tre mesi, dovremmo provare a fare le brave persone ed impegnarci tutti.

Con affetto

Ek.

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

Foto: www.2backpack.it

Il bluff della Paraffina: Un prodotto da tenere lontano dai bambini

PARAFFINA

Cos’è?

Ricavata dal petrolio, la paraffina è uno dei petrolati più dannosi. Wikipedia la descrive così: “La paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi.”

In quali prodotti si trova: la paraffina è molto diffusa nei prodotti cosmetici, soprattutto in quelli per bambini perché dona la sensazione di avere una pelle morbida e levigata, ma si tratta di un bluff. La paraffina si presenta cerosa, insolubile anche negli acidi. E’ un ottimo lubrificante per
attrezzi e macchine utensili, serrature, cerniere.

Altri utilizzi della Paraffina:
-Per proteggere la gomma dei Pneumatici;
-Per rendere le superfici in legno e in cuoio impenetrabili all’acqua;
-Come antiadesivo per guarnizioni e chiusure;
– Come distaccante per stampi.
-Nelle fonderie per la fabbricazione di esplosivi                                                                                                                                                                                       -Nell’industria dei detersivi

Perché viene utilizzata: 

Nel settore cosmetico viene utilizzata come agente filmante, dona una sensazione di levigatezza alla pelle. Si tratta, purtroppo, solo di una sensazione, perché Il film che si poggia sulla vostra pelle o le labbra altro non è che una patina, una pellicola che non consente alla pelle di respirare, ne velocizza l’invecchiamento, ostruendo i pori e non fa altro che provocare un inarrestabile effetto a catena. Voi spalmate la crema per idratare, ottenete un effetto momentaneo (e fasullo) e intanto la vostra pelle peggiora e siete costrette a porre rimedio con lo stesso prodotto continuando ad avere lo stesso effetto “fake”. Nel caso di un burro di cacao contente Paraffinum Liquidum fra le controindicazioni più facili da identificare c’è la comparsa di punti neri intorno al contorno delle labbra e lo spuntare di di herpes labiali.

Come la riconosciamo:

Possiamo trovarla indicata con diversi termini: Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Vaselina, Mineral Oil, Cera Microcristallina (chimicamente non è esattamente la stessa cosa, ma le caratteristiche sono simili).

Effetti collaterali:

-Cancerogena

-Non idratante

-Ostruisce i pori

-Accelera il processo di invecchiamento della pelle

-Favorisce la formazione di brufoli, punti neri e rughe

-Inquina l’ambiente

Più usate prodotti che contengono paraffina sulla vostra pelle, più il problema che desideravate risolvere peggiorerà.

La Paraffina è cancerogena?

Quello che deve preoccupare maggiormente sono le impurità che restano nella paraffina dopo il processo di raffinazione, che favorirebbero invecchiamento e addirittura tumori della pelle. L’Unione Europea ha applicato la frase di rischio R45 con la nota N specifica delle sostanze che possono provocare il cancro.

Vi siete mai chiesti da cosa dipende la sensazione di “untuosità”, che creme o cerette lasciano sulla pelle? Bene, questa sensazione, è causata proprio dal petrolio residuo e dalla azione di “soffocamento” che esso svolge sulla pelle. Ecco perché molti neonati, la paraffina è presente in tanti prodotti per bambini- soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati!

Perché viene utilizzata:

La paraffina, in sintesi, viene utilizzata anche perché ha un costo molto basso e risulta inodore, ha il pregio di non irrancidire. Questi fattori fanno sì che venga utilizzata su larga scala, trascurando, che anche per il settore cosmetologico, ci sono molte valide alternative naturali. Non dimentichiamoci che la paraffina NON è biodegradabile. Le alternative, sono resine, burri o oli vegetali!

Attenzione alla trappola:

La paraffina liquida (ottenuta dalla raffinazione del petrolio) è stata dichiarata cancerogena dalla comunità europea, ma purtroppo anche se viene indicata come paraffina pura può essere inserita nei cosmetici.Quindi non lasciamoci ingannare neppure da questa dicitura ingannevole Paraffina pura! Alcuni scrivono anche paraffina vegetale.

Candele: Molte candele sono realizzate con una miscela di paraffina o paraffina pura. Questo derivato del petrolio è una cera economica ed è per questo che viene spesso utilizzata dai produttori. Tenere accese delle candele di paraffina può avere lo stesso effetto di respirare del fumo passivo. Benzene e toluene sono noti agenti cancerogeni che vengono rilasciati nell’aria dalla paraffina, creando mal di testa e possibili patologie ai polmoni. Alternative Candele di Soia, Cera d’api.

Prodotti per capelli con paraffina

Nei capelli dona flessuosità e lucentezza, ma sono effetti ingannevoli poiché, come i siliconi, non cura i danni del capello, li camuffa.

Veramente dannose sono poi le maschere per capelli, che promettono capelli lisci e lucenti, ma in realtà ci stiamo spalmando solo paraffina in testa con i danni che ne conseguono al cuoio capelluto.

Prodotti make up con paraffina

Presente nei fondotinta liquidi, nei blush e soprattutto nei prodotti per le labbra.

I petrolati sulle labbra hanno un effetto veramente fastidioso, seccano e formano pellicine.

Tra i prodotti peggiori ricordo:

-Olio JOHNSON BABY composto principalmente da paraffina liquida!!!(carcerogena certificata!!)

 –Pasta Fissan

-MASCHERA ULTRADOLCE GARNIER all’ Olio d’argan e di camelia: dove la paraffina è tra i primi ingredienti.
-Crema Cera di Cupra bianca (con una etichetta da mettersi le mani nei capelli)
-SHAMPOO HERBAL ESSENCE  ricco di silicone e perfino paraffina!!! Non fatevi fregare dalla scritta “herbal”, non è un cosmetico ecobio, e nemmeno naturale !!
-Nivea, 

-Glysolid, 

-Dove, 

-Vichy,

 -Leocrema

-DermaSol Bimbi Crema Solare Protettiva Alta protezione 1-3 anni

-Garnier Bodytonic

 –CREMA alla Glicerina, che purtroppo non contiene solo glicerina, ma anche tanta paraffina, ingrediente petrolchimico e inquinante che invece di idratare le mani le renderà sempre più secche e screpolate.

-SHAMPOO PANTENE lisci effetto seta, in realtà tutti gli shampoo di questa marca sono ricchi di siliconi e addirittura alcuni, come questo, contengono anche la paraffina!

-Labello e burrocacao, a base di cera microcristallina e paraffinum liquidum, cioè petrolato puro (che viene anche ingerito!!)

Spesso questi burridi cacao con paraffina creano una vera dipendenza, più li usi e più ti seccano e più tendi ad utilizzarli.

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FOTO:pemcosmetik.com

Bridgerton – 5 Curiosità sulla serie Netflix più vista di sempre

Un elegante commistione fra Gossip Girl, i Tudor e Downtown Abbey, la nuova serie creata da Shonda Rhimes è già un cult per il pubblico e per la critica

“In 28 giorni l’hanno seguita 82 milioni di abbonati alla piattaforma. Superato il precedente detentore del record, il successo fantasy ‘The Witcher’ (76 milioni), terzo ‘Lupin’ (70 milioni) e quarta ‘La regina degli scacchi’ (62 milioni) – La Repubblica

Arrivata sulla nota piattaforma di intrattenimento il giorno di Natale, Bridgerton è a tutti gli effetti la serie più vista di sempre su Netflix. C’era gran fermento già prima della sua uscita. Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy, Le Regole del Delitto Perfetto) si è rivelata ancora una volta una garanzia di successo.

La serie è l’adattamento del romanzo di Julia Quinn “Il Duca e io”. Bridgerton è appunto il nome della famiglia dell’alta società protagonista della storia, ambientata agli inizi dell’Ottocento. Al centro della scena otto fratelli, di cui 4 maschi e 4 femmine. La vicenda si concentra in particolare su Daphne, la primogenita, arrivata all’età giusta per prendere marito. Oggetto del desiderio il duca di Hastings con il quale instaurerà un rapporto molto particolare. A rendere più frizzante il tutto, la presenza della misteriosa Lady Whistledown, autrice di un giornaletto di gossip seguitissimo perfino dalla Regina in persona, che svela i retroscena di tutta l’alta società londinese.

5 CURIOSITA’ SULLA SERIE

1.Costumi da favola

Non può non colpire lo spettatore l’accuratezza e la ricercatezza dei costumi e delle acconciature dei protagonisti della serie. Ci è voluta una squadra, guidata magistralmente da Ellen Mirojnick, per creare oltre 7500 costumi. Alla base delle creazioni uno studio approfondito su ritratti dell’epoca. La sola protagonista Daphne ha indossato 104 abiti.

2. Daphne ispirata ad un’icona del cinema

Il look di Daphne Bridgerton, interpretata da Phoebe Dynevor, è ispirato alla diva di Hollywood per antonomasia, Audrey Hepburn. Nessun tubino nero, ma una scelta preponderante per le acconciature e gli abiti dai toni dell’azzurro tanto cari all’attrice di Colazione di Tiffany. Phoebe Dynevor ha seguito sedute quotidiane di fitting di quasi tre ore nei mesi di riprese.

3. La misteriosa Lady Whistledown

La voce della Gossip girl del 1800, che accompagna lo spettatore dalla prima all’ultima puntata, nella versione originale è quella di Julie Andrews. Sì, proprio l’attrice che interpretò Mary Poppins nel classico Disney del 1964.

4. Un personaggio che non c’era nei libri

Persino la Regina Charlotte si innamora della classe e dell’eleganza di Daphne Bridgerton, ma nei libri questo personaggio non è presente. L’attrice che la interpreta Golda Rosheuvel è stata ingaggiata perché Shonda Rhimes è una sua fan accanita. Tuttavia nella storia questo personaggio è esistito veramente, si tratta di Sophia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, la prima persona bi-razziale della famiglia reale inglese.

5. Le coreografie delle scene di sesso

La serie non risparmia le scene di sesso, anche piuttosto esplicite e spettacolari. I momenti intimi sono stati coreografati da Lizzy Talbot, la “intimacy coordinator” responsabile di istruire gli attori sugli acrobatici atti amorosi. La regina degli schacchi, l’unico super eroe che riesce a salvare se stesso>>>LEGGI SUBITO L’ARTICOLO SU UN’ALTRA SERIE CULT DI NETFLIX

FOTO: Tvserial.it

Marco Fabio Ceccatelli

La Regina degli Scacchi, l’unico supereroe che riesce a salvare se stesso

The Queen’s Gambit vi ipnotizza e vi spinge con forza su un’ascensore che sale dall’Inferno all’Olimpo in 24 mosse

Ci avviciniamo sempre di più al periodo natalizio. Non sono le luci o le decorazioni per le strade ad annunciarci l’arrivo imminente di Babbo Natale, ma la valanga di film e serie tv a sfondo natalizio che impazzano su Netflix e Amazon Prime. A tal proposito mi permetto di consigliarvi Dash e Lily, una miniserie da 8 episodi dal romanticismo sconfinato che non trascende, però, nello smielato.

Una visione rassicurante

Dopo questa breve digressione passiamo però al tema dell’articolo di oggi. Se desiderate una serie tv da domenica pomeriggio sotto le coperte di pile Ikea, ho quello che fa per voi: The Queen’s Gambit, ovvero La regina degli scacchi. Probabilmente in molti non saranno d’accordo con me nel definirla una serie da sonnecchiosi pomeriggi invernali, ma io ci ho trovato un non so che di rassicurante. Ma andiamo con ordine.

La regina di scacchi è una miniserie tratta dal romanzo omonimo di Walter Tevis del 1983. Al centro della vicenda, raccontata in 7 episodi da circa un’ora, figura una prodigiosa giocatrice di scacchi. “Che barba eh, vista così!”.

Beth Harmon come Spiderman e Batman

Amate i telefilm di super eroi? A mio avviso The Queen’s Gambit fa per voi. Cosa ci gasa maggiormente dei vari Spider-Man, Batman e compagnia cantante? Il loro passare da un’infanzia tremenda ad un’età adulta caratterizzata dalle loro straordinarie doti. E’ proprio la rivalsa della protagonista Beth Harmon (una magnetica Anya Taylor-Joy), che passa da orfana stramboide a Gran Maestro degli scacchi osannata in tutto il mondo. Nessun cavallo l’ha morsa. Semplicemente la ragazzina dai capelli rossi ha una mente formidabile, aggressiva, impulsiva. Probabilmente ereditata dalla madre, brillante matematica caduta in disgrazia.

Beth rimane orfana a 8 anni perché la madre decide di mollare. Questa bimba dal volto arcigno viene trasferita in un’orfanotrofio dalle regole rigide che la Nostra trasgredisce in maniera sfacciata, ma elegante. Il colpo di fulmine per la scacchiera scoperta nel seminterrato dell’istituto, davanti alla quale siede il suo mentore Mr Schaibel (Bill Camp), dona la propulsione che serve alla serie per attrarre lo spettatore. Anche perché le doti straordinarie di Beth appaiono fin da subito evidenti. Ci si chiede: “fin dove può arrivare una mente del genere?”.

Ma soprattutto, senza l’autodistruzione che caratterizza il personaggio per gran parte del racconto, sarebbe arrivata a scacco ugualmente? Le scene spruzzate di onirismo lynchiano evocano un universo mentale intricato della protagonista, ma profondamente affascinante e accattivante.

Un’eroina solitaria?

Beth combatte innumerevoli battaglie non solo contro gli avversari che di volta in volta gli si piazzano davanti, con la spavalderia dell’essere uomini, ma anche contro i propri demoni interiori. Sessantaquattro come le caselle della scacchiera? Forse anche di più. Una delle prima considerazioni che ci verrebbe da fare è “ma come può affrontare tutto questa da sola?”. All’inizio la Nostra non mostra grandi segni di debolezza, come se l’ammirazione altrui le bastasse per tenere duro.

Uno degli aspetti che mi hanno esaltato di più è proprio è stato il crescendo dell’intensità dei rapporti interpersonali. Apparentemente anaffettiva, Beth strega le persone che incontra non solo per l’incanto delle sue gesta, ma anche perché non è mai ingiusta con chi gli si para davanti. E’ leale con amici e nemici, è perfetta per gli altri, imperfetta per se stessa. L’aspetto interessante e galvanizzante della serie, è il modo in cui arriva la redenzione per la protagonista. Non grazie alla vittoria più importante per lei, ma alla modalità con cui tale trionfo arriva.

Non tollera di non poter vincere sempre, la sconfitta con Vasily Borgov la sconvolge emotivamente, ma le dà anche la motivazione per inseguire nuovi obiettivi. Se avesse vinto subito tutti i tornei più prestigiosi avrebbe comunque continuato a giocare a scacchi con la medesima passione?

Il Gambetto di donna

E’ fra le aperture più popolari del mondo degli scacchi, nonché la traduzione letterale del titolo originale The Queen’s Gambit. Una mossa molto aggressiva che affida alla regina grandi responsabilità. Così come Beth Harmon è impaziente di vincere le proprie partite, così il pezzo pregiato della scacchiera si avventura in attacchi micidiali per umiliare il nemico (tutti gli altri pezzi sono per lo più maschili, a parte le torri).

La morale

Il gioco degli scacchi non è solo l’occasione per la protagonista per riscattarsi da un’infanzia nefasta, ma anche il mezzo per creare legami interpersonali molto profondi. Fin dall’inizio, non si ha mai la sensazione che Beth giochi contro Mr Schaibel, ma nella stessa squadra, con l’obiettivo comune di farla diventare la migliore giocatrice del mondo. Grazie alla scacchiera la Nostra si connette con il mondo, con la bella vita, ma instaura anche legami autentici con altri personaggi e, soprattutto, con quelli che sono dei potenziali temibili avversari.

Anche nella vita reale, di questi tempi, quanti videogiochi sono rimasti che non siano multiplayer? Il gioco è sempre, anche nei tempi moderni, un modo per creare relazioni. Certo uscire di casa ogni tanto a fare movimento con il proprio corpo e non soltanto con quello dei propri alter ego virtuali potrebbe essere una buona idea. Chissà che il vostro compagno di battaglie non si faccia trovare sul prato per una bella partita di pallone.

La protagonista

Beth Harmon è l’unica protagonista della serie. La sola che venga caratterizzata nei minimi dettagli, gli altri sono satelliti che brillano soprattutto di luce riflessa. Non fraintendetemi, ci sono personaggi interessanti, ma la rossa magnetica è talmente totalizzante da scaraventare tutti gli altri a km di distanza dal suo alone mistico. La Nostra subisce un’evoluzione clamorosa in quello che si rivela come un percorso di formazione che la porta in breve tempo da giovane orfana con prospettive di vita felice zero, fino al supereroe che guarda tutti dall’alto in basso. Supereroe in grado di salvare se stesso (per ora), quanti altri personaggi dei fumetti che conoscete ci sono riusciti?

Ci sarà una seconda stagione?

Non ci sono molti indizi che lascino presagire l’arrivo di una seconda serie, dato che al termine delle sette puntate la vicenda si conclude in maniera perfetta. Possiamo, tuttavia, riscontrare alcune questioni che potrebbero aprire ad un eventuale seguito. Come si evolverà il suo rapporto con la federazione di scacchi, intenzionata a sfruttare la sua popolarità? Beth è finalmente uscita dal tunnel dell’alcolismo e dell’abuso di sostanze stupefacenti? Ora che è Gran Maestro di scacchi, si apriranno per lei nuove e avvincenti sfide?

FOTO: Justnerd.it; serial.everyeye.it.

Marco Fabio Ceccatelli

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I 10 film cult che non puoi non guardare a Natale >>>SCOPRI QUALI SONO

I Provenzali: Shampoo erboristico ai semi di lino

Ciao a tutti, oggi parleremo di uno shampoo che si è da poco rinnovato e che ha catturato di nuovo la mia attenzione, iniziamo subito.

IL BRAND: Il marchio Provenzali nasce grazie al fondatore Domenico Giannasso nei primi anni ’60 a Savona. Già negli anni ’70, la filosofia ecologista lo rende un brand famoso e competitivo. Provenzali non testa i suoi prodotti sugli animali.  Nel 2017 il Gruppo Gianasso, leader nel mercato del naturale e biologico con il marchio I Provenzali viene acquisito dal gruppo Mirato (Malizia, Intesa, Geomar, Clinians, Splend’or, Breeze, etc),  una realtà industriale dalle caratteristiche tutte italiane, ma dal respiro sempre più internazionale, che sta cercando di proiettarsi verso l’ecologia.

QUANTITA’: 250 ml

PREZZO: 4.90 euro

INCI: Inci precedenti

 

I Provenzali – Semi di Lino – Shampoo erboristico
INCI:
Immagine AQUA (solvente)
Immagine SODIUM C12-15 PARETH SULFATE (tensioattivo)
Immagine COCAMIDE DEA (emulsionante / stabilizzante emulsioni / tensioattivo / viscosizzante)
Immagine PARFUM
Immagine LINUM USITATISSIMUM OIL (vegetale / emolliente)
Immagine PANTHENOL (antistatico)
Immagine TRITICUM VULGARE OIL (Vegetale / emolliente)
Immagine BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER (Vegetale / condizionante cutaneo / additivo reologico)
Immagine POLYQUATERNIUM-10 (antistatico / filmante)
Immagine GLYCERIN (denaturante / umettante / solvente)
Immagine CITRIC ACID (agente tampone / sequestrante)
Immagine POLYSORBATE 20 (emulsionante / tensioattivo)
Immagine DIETHANOLAMINE BISULFATE (agente tampone)
Immagine PROPYLENE GLYCOL (umettante / solvente)
Immagine METHYLPARABEN (conservante)
Immagine ETHYLPARABEN (conservante)
Immagine PROPYLPARABEN (conservante)
Immagine IMIDAZOLIDINYL UREA (conservante)
Immagine METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE (Conservante)
Immagine METHYLISOTHIAZOLINONE (conservante)
Immagine PHENOXYETHANOL (conservante)
Immagine LINALOOL (Allergene del profumo)
Immagine LIMONENE (Allergene del profumo)
Immagine HEXYL CINNAMAL (Allergene del profumo)
Immagine GERANIOL (additivo)
or Immagine GERANIOL (Allergene del profumo)
Immagine BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL (Allergene del profumo)

PAO: 24 mesi

Inci attuale

Nuovo INCI:
Immagine AQUA (solvente)
Immagine SODIUM MYRETH SULFATE (emulsionante / tensioattivo)
Immagine COCAMIDOPROPYL BETAINE (tensioattivo)
Immagine COCO-GLUCOSIDE (tensioattivo)
Immagine GLYCERYL OLEATE (emolliente / emulsionante)
Immagine LINUM USITATISSIMUM OIL (profumante / condizionante cutaneo)
Immagine BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER (condizionante cutaneo / additivo reologico)
Immagine HYDROLYZED WHEAT PROTEIN (antistatico)
Immagine PANTHENOL (antistatico)
Immagine CITRIC ACID (agente tampone / sequestrante)
Immagine PARFUM
Immagine LINALOOL (Allergene del profumo)
Immagine LIMONENE (Allergene del profumo)
Immagine HEXYL CINNAMAL (Allergene del profumo)
Immagine GERANIOL (additivo)
or Immagine GERANIOL (Allergene del profumo)
Immagine PHENOXYETHANOL (conservante)
Immagine BENZOIC ACID (conservante)
Immagine DEHYDROACETIC ACID (conservante)

 ( fonte: saicosatispalmi.it)

CERTIFICAZIONI: 

Questo prodotto

 Vegan

Quindi non contiene

No petrolNo parabeni, SLES, SLS e PEGNo oli minerali

Testato in sicurezza

Prodotto testato dermatologicamenteProdotto testato per i metalli pesanti

PRODOTTO TESTATO PER I METALLI PESANTI

Sostanze non inserite in formula come previsto dalla legge, la cui presenza viene controllata dopo il processo produttivo mediante analisi di laboratorio. Garanzia di tollerabilità anche per pelli soggette a fenomeni allergici dovuti a metalli pesanti come Nichel, Cromo e Cobalto.

Con amore per il pianeta

Energia Pulita: Zero CO2I Provenzali e WWFSTOP AI TEST SU ANIMALI

E speranza nel futuro

  • Flacone ecologico

    FLACONE ECOLOGICO

    Tutte le plastiche impiegate sono provenienti dalla raccolta differenziata o da recuperi industriali sanitizzati, per Flaconi ed Etichette ecologiche.
  • Invito alla differenziata: flacone (PET)

Un’attestazione indipendente per un preciso impegno morale: ad oggi l’Unione Europea vieta ogni test su animali in ambito cosmetico, ma la scelta de I Provenzali è quella di mantenere la Certificazione volontaria perché fin dal 2003 ha seguito la politica di non ricorrere a test su animali facendo della scelta etica anche una garanzia verso il consumatore, infatti non esportano in Paesi che richiedono test su animali alimentando il fenomeno della vivisezione e non includono materie prime sperimentate su animali da molto prima che la direttiva imponesse lo stop.

CHE COS’E’/ COME SI PRESENTA IL PRODOTTO: Oggi parliamo di uno Shampoo che si è rinnovato e si è guadagnato il mio acquisto. Si tratta del nuovo, o meglio della nuova formulazione dello Shampoo Erboristico ai Semi di Lino- I Provenzali che oltre a rinnovarsi nel packaging ha modificato e migliorato anche la sua formulazione.

PACKAGING: Il contenitore è cambiato sia nel colore che nella forma, ora più allungata. Anche il colore dello shampoo è cambiato, da  trasparente a giallino ed è migliorata la grafica, più colorata. Il profumo invece è rimasto quasi invariato, anche se non è persistente.

COME SI USA: a capelli bagnati applicare e massaggiare, lasciare agire per pochi minuti e risciacquare abbondantemente con acqua.

COME L’HO UTILIZZATO: Come spiegano le istruzioni, ho bagnato i capelli ed applicato sulla cute, ho massaggiato per qualche minuto e poi ho risciacquato. Non fa praticamente schiuma e questo è ottimo perché è indice di assenza di siliconi all’interno del prodotto.

COSA NE PENSO: Chi mi segue sa che ho i capelli tendenti al crespo e quindi ho bisogno di uno shampoo nutriente e che non sgrassi eccessivamente. Ho trovato questo shampoo esageratamente forte per i miei capelli che non sono risultati nutriti come speravo. Soprattutto perché dopo averlo usato in combinata con il balsamo della stessa linea, ho fatto la piega ai capelli che sono apparsi opachi e spenti.

LO CONSIGLIO/ ADATTO A TE SE: Anche se sulla confezione c’è scritto per capelli danneggiati a mio avviso è adatto a chi ha i capelli normali o tendenti al grasso, non lo consiglio se avete i capelli secchi.

DOVE LO TROVO: L’ho comprato al supermercato, non si trova in tutti i supermercati, ma solo in quelli che contemplano il reparto bio o comunque che siano abbastanza grandi. Si trova anche nei negozi per casalinghi, tipo Acqua e Sapone, Maurys, RisparmioCasa etc. Lo trovate anche su Amazon<

VOTO/ LO RICOMPREREI: 7, è un buon prodotto, soprattutto considerando che è una marca da supermercato, gli inci sono buoni e le certificazioni ottime. Non lo ricomprerò perché i risultati sui miei capelli non mi sono piaciuti.

Sperando di esservi stata utile, fatemi  sapere come vi siete trov

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Sale nello shampoo: Attenti al sodium

IL SALE NEI PRODOTTI COSMETICI PER CAPELLI

A fine anno sono andata dalla mia parrucchiera di fiducia e, come ogni anno, ho fatto i colpi di sole ed il taglio. Non so se sapete che in realtà io sono riccia, ho fatto alcuni video al naturale, ma adoro i capelli lisci perché mi danno l’impressione di avere ordine in testa, dentro e fuori.

Direte che c’entra con la parrucchiera? Beh ad un certo punto lei mi dice se voglio provare i nuovi prodotti senza sale, ottimi per i capelli ricci. Silenzio. La guardo come se mi avesse chiesto ketchup o maionese sui pop corn? Lei mi spiega che molti prodotti contengono questa sostanza che per alcuni capelli è una mano santa, ma per altri è il preludio del dramma.

C’è Sale e Sale:

La prima cosa alla quale dobbiamo fare attenzione è  non confondere il comune sale marino o sale da cucina, ovvero il cloruro di sodio alias sodium chloride, con altre sostanze come il laurilsolfato di sodio alias sodium lauryl (o laureth) sulphate (SLS), che è un tensioattivo dall’azione sgrassante abbastanza aggressiva.

Sodium lauryl (o laureth) sulphate (SLS),

Parliamo del tensioattivo, il più potente agente detergente sgrassante, in grado di combinarsi con le particelle di grasso e di asportarle con il risciaquo. Il laurilsolfato di sodio viene utilizzato anche per pulire il grasso dei motori e delle locomotive. Dopotutto tutte noi amiamo spalmarci il grasso dei motori sui capelli, e tutte quante almeno una volta a settimana ci facciamo impacchi di nero di seppia, quindi è necessario che sia presente nei nostri shampoo.

Perché viene utilizzato:

A parte gli scherzi, perché viene utilizzato? Perché costa poco ed è facilmente reperibile, ma soprattutto perché produce tanta schiuma, quella che amiamo da morire quando ci laviamo. Ricordate che la schiuma non determina la qualità dello shampoo, ma solo del cappuccino.

Che Danni crea:

Mentre pulisce i capelli rimuove anche il sebo, che ha il compito di lubrificare la cute e il gambo del capello. Soprattutto per noi ricce, rimuovere il sebo non fa altro che esasperare il livello di secchezza dei capelli, con conseguente perdita di lucentezza e tono. I prodotti contenenti SLS hanno un potere di pulizia che è travolgente, però spogliano i capelli degli oli essenziali per la loro salute.

Il consiglio più utile è dunque quello di ricorrere a shampoo privi di sodio lauril solfato.

Il SLS è cancerogeno?

 Sono stati fatti migliaia di piccoli studi e test per capire il grado di sicurezza degli SLS, ma  non vi è ancora una risposta definitiva sulla loro relazione con l’insorgere di malattie. Senza creare allarmismo, io scelgo in ogni caso di non utilizzarli. Quello che voglio fare qui è informare per rendervi consapevoli e darvi la possibilità di valutare meglio la scelta da compiere.

Come riconoscere la sostanza incriminata:

Per individuare prodotti privi di questa sostanza nociva è sufficiente leggere attentamente la composione riportata sulle etichette. I termini che devono essere assenti sono i seguenti:

SODIUM LAURETH SULFATE (SLES)

SODIUM LAURYL SULFATE (SLS)

In quali prodotti li troviamo:

Nei detergenti aggressivi aggiunti a migliaia di prodotti cosmetici e da toeletta (shampoo, tinture per capelli, trucco, dentifricio, collutorio, saponi per le mani o per la lavanderia).

Consigli di Bellezza:

1. Cercare shampoo che non contengano ammonium lauryl sulfate, sodium lauryl sulfate o sodium laureth sulfate, ma shampoo che utilizzano una forma più lieve di detergente come il sodium lauryl sulfoaccetate e il sodium lauryl solfosuccinate. Questi shampoo possono non fare tanta schiuma come quelli che contengono Sls o Sles più aggressivi, ma detergono efficacemente i capelli e il cuoio capelluto, senza stressarli.

3. Cercare un balsamo che non contenga dimeticone.

4. Una delle migliori alternative è trovare un balsamo che utilizza l’acido 18-methyleicosanoic (18-MEA). Questo è uno dei lipidi con cui i nostri capelli si coprono naturalmente. Quando i nostri capelli crescono, il18-MEA è incorporato in loro e agisce come un isolante naturale che aiuta a bilanciare l’umidità del fusto del capello, lo mantiene integro e gli dona una naturale lucentezza.

SALE DA TAVOLA:

Un altro tipo di sale che dovremmo evitare è il Sodium Chloride, meglio conosciuto come sale da tavola. Il cloruro di sodio è usato come addensante in shampoo e balsami contenenti sodium lauyil sulfate. E’ spesso causa di cute secca e prurito, può portare alla perdita dei capelli. Dovrebbe essere evitato dalle persone che stanno utilizzando trattamenti alla cheratina perché ne annulla i benefici.

Sale da Cucina e Capelli Grassi:

Questo prodotto naturale a basso costo può essere utilizzato da chi ha i capelli grassi. Aggiungete due o tre cucchiai di sale al vostro shampoo, agitate bene la bottiglietta e poi procedete al lavaggio come di consueto. Il sale aiuterà a rimuovere l’eccesso di sebo, ma i benefici si noteranno dopo qualche lavaggio. Attenzione a non usarlo sui capelli normali o secchi, perché disidrata cute e capelli.

Sale da Cucina e Forfora:

Agisce come uno scrub per rimuovere le desquamazioni, oltre a riattivare la circolazione. Dividete la chioma in sezioni, spargete qualche pizzico di sale e massaggiate delicatamente con le dita umide per qualche minuto. Infine, risciacquate il tutto e procedete con lo shampoo. Per vedere i risultati, ripetete due volte a settimana per tre settimane.

Elenco di shampoo privi di SLS e SLES:

-Vichy Dercos Antiforfora Shampoo Sensitive

-Restivoil Shampoo

-Kemon Actyva Disciplina Shampoo

-Ducray Squanorm Shampoo

-Shampoo Olio di Argan Sulfate free Maple Holistics

-Dead Sea Spa MAGIK Mineral Shampoo

-Tru Moroccan Repair Shampoo

-Aubrey Organics Green Tea Shampoo

-Alkemilla shampoo arancio e limone

-Bionike Defence Hair Pro Shampoo ultradelicato

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Siliconi: Dove possiamo trovarli e come possiamo evitarli

Cosa Sono?

I siliconi sono composti derivati dal silicio, creati dall’uomo in laboratorio. Sono tra gli ingredienti sintetici maggiormente presenti nei prodotti cosmetici. Vengono utilizzati in diversi campi, da quello edile ( ad esempio per isolare le docce) a quello della chirurgia estetica. Dagli anni novanta sono stati introdotti nell’industria cosmetica ed un recente censimento ha registrato ben 125 voci diverse di tale componente.

Dove si trovano i siliconi?

La loro versatilità li rende utilizzabili in vari settori.  Possiamo trovarli nei giocattoli, nelle protesi, negli stampi per uso alimentare e in molteplici altri prodotti. I siliconi sono impiegati anche dall’industria cosmetica, per la loro capacità di aumentare le perfomance delle formulazioni cosmetiche. Essi, infatti, garantiscono una serie di effetti positivi. Rendono la pelle più setosa, facilitano l’assorbimento delle creme, aumentano l’efficacia dei filtri solari. Hanno, inoltre, proprietà idrorepellenti, antistatiche, e sono resistenti alle alte temperature.

Queste caratteristiche li rendono adatti come ingredienti di creme solari resistenti all’acqua, creme viso e corpo non untuose, ma vellutanti, prodotti per capelli che lucidano senza appesantire, fondotinta che si spalmano in maniera uniforme.

 

Perché vengono utilizzati?

Permettono di rendere i prodotti idrorepellenti, meno unti, meno appiccicosi. Donano la sensazione di una pelle ‘vellutata’ al tatto.

Proprio come i petrolati, i siliconi permettono alla pelle di creare una superficie di protezione e impediscono all’umidità di uscirne. Sono antischiuma, ovvero impediscono il famoso ‘effetto bianco’ al momento dell’applicazione della crema. Aumentano la performance dei filtri solari sia chimici che fisici.

 

https://erikastreppa.it/il-bluff-della-paraffina-un-prodotto-da-tenere-lontano-dai-bambini

Silicone e Bambini:

Le emulsioni siliconiche non irrancidiscono, non irritano e sono prive di tossicità. Per questi motivi possono trovare impiego anche nei paidocosmetici (cosmetici per bambini). Molte preparazioni cosmetiche hanno ricevuto notorietà e fortuna grazie all’impiego di questi prodotti.

Prodotti Siliconici sulla pelle

Nelle creme viso, l’effetto vellutato si trasforma velocemente in disidratazione. Un utilizzo troppo frequente rende la pelle secca, squamosa e piena di punti neri. Sulla pelle si crea una pellicola che va a chiudere i pori, quindi seppure la pelle appare liscia come seta, in realtà il risultato finale sarà quello di renderla ricca di brufoli e punti neri. I siliconi vengono utilizzati in maschere e creme scadenti, povere di principi attivi, che danno una sensazione immediata di miglioramento, ma che nel medio periodo non fanno che peggiorare la salute e la bellezza del nostro viso.

 Prodotti Siliconici sui capelli

Rivestono completamente i fusti capillari, impedendo il passaggio di sostanze nutritive ed idratanti.

In un primo momento i capelli appaiono lisci, l’effetto crespo diminuisce, ma un uso prolungato può portare ad un capello bruciato, opaco e fragile.

I prodotti siliconici sporcano maggiormente la cute ed il capello tende ad ingrassarsi alla radice, lasciando secche le punte. A lungo andare, dato che il silicone tende a formare una pellicola protettiva sui capelli, l’acqua non riuscirà ad uscire, ma neppure ad entrare. Così la pellicola formata dal silicone farà anche  da barriera per le sostanze nutritive che dovrebbero penetrare nei capelli. Sono particolarmente controindicati per tutti coloro che soffrono di pelle secca.

Qual è il reale scopo del silicone?

Rendere momentaneamente alla vista la pelle ed i capelli sani e luminosi, senza curarli, ma semplicemente coprendo gli inestetismi. Hanno uno scopo puramente estetico. Dopo l’uso i capelli risultano più facilmente pettinabili e maggiormente brillanti.

Come possiamo evitarli?

L’unico modo per farlo è controllare l’INCI, che  contiene l’elenco degli ingredienti in ordine da quello più presente a quello meno.

 

Il silicone si distingue in diverse categorie a seconda delle caratteristiche:

Siliconi ciclici: i loro nomi nell’INCI sono cyclohexasiloxane, cyclomethicone, cyclopentasiloxane. Si tratta di elementi che tendono ad evaporare velocemente da pelle e capelli.

Dimethicone e composti: si tratta di prodotti di silicone abbastanza pesanti e unti e quindi che non fanno respirare pelle e capelli. Nell’INCI, i loro nomi sono: Dimethicone, Dimethiconol, Cetyl Dimethicone, Amodimethicone, Dimethicone copolyol.

I siliconi più leggeri (quelli ciclici) seccano esageratamente la pelle e sono quindi  controindicati in caso di pelli che necessitano di idratazione.

 

Silicone e Ambiente:

Non sono biodegradabili, perciò una volta finiti negli scarichi fognari sono destinati ad accumularsi nell’ambiente e ad inquinarlo.

Prodotti in commercio da evitare:

Alcuni prodotti assolutamente da evitare sono:

SHAMPOO HERBAL ESSENCE  ricco di silicone e paraffina. Non fatevi fregare dalla scritta “herbal”, non è un cosmetico ecobio, e nemmeno naturale.

Shampoo Sunslik Liscio perfetto, contiene quasi tutti ingredienti dannosi.

SODIUM C12-13 PARETH SULFATE (B) * (tensioattivo)
DIMETHICONOL (antischiuma / emolliente)

DIMETHICONE (antischiuma / emolliente)

CARBOMER (stabilizzante emulsioni / viscosizzante)
DMDM HYDANTOIN (conservante)
LAURETH-4 (emulsionante / tensioattivo)
LAURETH-23 (emulsionante / tensioattivo)
POLOXAMER 407 (emulsionante / tensioattivo)
PEG-9M (legante / stabilizzante emulsioni / viscosizzante)
TEA-DODECYLBENZENESULFONATE (Tensioattivo)
DISODIUM EDTA (sequestrante / viscosizzante)
PPG-12 (emolliente)
MAGNESIUM NITRATE (additivo)
SYNTHETIC FLUORPHLOGOPITE (viscosizzante)

METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE (Conservante)
METHYLISOTHIAZOLINONE (conservante)
BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL (Allergene del profumo)

SHAMPOO PANTENE lisci effetto seta, in realtà tutti gli shampoo di questa marca sono ricchi di siliconi e addirittura alcuni, come questo, contengono anche la paraffina.

Biopoint 

Tutti con alto contenuto di sale, e tra i primi ingredienti contengono dimethicone, oltre ad altri ingredienti allergizzanti che possono rilasciare formaldeide,scientificamente provata come cancerogena.

COME RICICLARE PRODOTTI CON SILICONE O PARAFFINA

E se avete in casa questi prodotti e decidete di non usarli più? Le creme ricche di siliconi sono ottime per pulire capi in pelle come borse e scarpe (non scamosciate o nabuck). Gli shampoo usati in micro quantità sono ottimi per lavare i pavimenti.

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I misteri della città eterna: Da Suburra a Roma Criminale

Ho finito di vedere da poco la prima serie di un telefilm (è in programmazione la seconda) che non pensavo mi avrebbe appassionato così tanto. Si tratta di Suburra, la prima serie televisiva italiana prodotta da Netflix.

Il teatro della vicenda è Roma, il sindaco ha appena annunciato le proprie dimissioni. Si intrecciano le vicende di una grande varietà di personaggi tra malviventi, famiglie influenti della città, politici e clero, coinvolti nelle attività criminali della città eterna. Mi sono affezionata in particolare ai tre protagonisti, apparentemente molto diversi fra loro e facenti parte di opposte fazioni, ma che arrivano a legarsi in maniera profonda. Sono degli antieroi che devono scontrarsi con delle famiglie piuttosto ingombranti. Una sorta di Romeo&Giulietta a tre.

Ma oggi non voglio parlarvi di questo telefilm, che, tuttavia, vi consiglio assolutamente.

Il tema trattato e i vari intrighi rivelati nella trama assai avvincente, mi hanno stimolata ed invogliata a leggere un libro di oltre 500 pagine che mi ripromettevo di iniziare prima o poi.

Trattasi di Roma Criminale” di Cristiano Armati e di Yari Servella. E’ una carrellata di delitti, crimini e misteri che si intrecciano in quella che è la storia millenaria della capitale d’Italia. Si parte con i dettagli della diatriba tra Romolo e Remo, fondatori della città, che costò la vita al secondo. Si passa velocemente ai fatti di sangue della Roma umbertina di fine Ottocento. E’ presente una panoramica completa del delitto Matteotti, della vicenda incredibile di Gino Girolimoni, il cosiddetto Mostro di Roma.

Sarebbe impossibile elencarli tutti, ma se ad esempio siete curiosi riguardo all’assassinio di Pier Paolo Pasolini, in questo libro troverete pane per i vostri denti. Se non avete mai sentito parlare del Canaro della Magliana, autore di quello che ancora oggi viene considerato il delitto più efferato della storia recente della nostra città, allora non potete non leggere il capitolo a lui dedicato.

Se siete giovani come me, o anche di più, probabilmente sarete più interessati a casi ancora più recenti come la morte di Vanessa Russo, la ragazza assassinata in metropolitana con un’ombrello o all’omicidio di Gabriele Sandri, tifoso laziale ucciso in un autogrill d’Arezzo da un colpo d’arma da fuoco partito dalla pistola di un agente della polizia stradale.

Alcune storie sono talmente eclatanti e conosciute che hanno dato vita a film e serie di successo come l’epopea della Banda della Magliana e il misterioso caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, che conserva ancora molti tratti oscuri e inspiegabili.

In tutti i casi affrontati viene descritto con dovizia di particolari il contesto storico, la scoperta del fatto di sangue, le indagini degli inquirenti e le vicende processuali che ne conseguono.

Ogni capitolo di questo libro equivale a godersi una puntata di programmi televisivi come “Storie Maledette”, “Amore criminale”, “Quarto Grado” e simili. Se vi appassionano programmi del genere, avete trovato la lettura perfetta per voi.

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“Il momento di uccidere” di Grisham: E’ arrivato il momento di leggerlo o di vedere il film

Pochi giorni fa stavo controllando su internet i programmi serali e mi sono illuminata quando ho visto in programmazione alle 21 il film “Il momento di uccidere” di Joel Schumacher su un canale che ancora non conoscevo, Cine Sony. Lo trovate al canale 55 del digitale terrestre.

Sebbene si tratti di un film del 1996, con una cast stellare, in cui brillano fra tutti Matthew McConaughey, Samuel L. Jackson, Kevin Spacey ed una giovanissima e bellissima Sandra Bullock, non ero ancora riuscita a vederlo. Il mio entusiasmo derivava dal fatto che qualche anno fa avevo letto il romanzo omonimo di John Grisham e l’avevo trovato a dir poco appassionante.

Non sono mai stata una grande amante dei gialli giudiziari, ma il consiglio di una persona cara e la sua insistenza mi avevano convinto ad iniziare la lettura. Mai scelta fu più azzeccata.

La storia è molto forte e non nascondo che in alcuni punti è stata anche disturbante. Una bambina di colore viene violentata e picchiata a sangue da due ragazzi neo nazisti. Il padre della bimba vuole farsi giustizia da solo e lo confida ad un suo amico avvocato, che non lo prende sul serio. Inevitabilmente la vendetta si consuma, e…

Non voglio darvi ulteriori dettagli per non spoilerarvi tutta la trama.

https://erikastreppa.it/ecco-perche-non-esiste-un-seguito-di-eragon

Fanno da sfondo alla vicenda gli scontri fra rappresentanti del Ku Klux Klan e manifestanti della comunità afroamericana.

Nel romanzo, Grisham affronta magistralmente gli stati d’animo dei componenti della giuria, chiamati a giudicare su un caso che metterà a dura prova le loro coscienze ed i loro pregiudizi, razziali e non. La fase del processo viene esaltata soprattutto nel film, dove l’intensissima arringa finale del giovane avvocato rampante è da standing ovation. Nel libro la fase processuale occupa uno spazio più limitato, ma traspare l’enorme passione dell’autore per quella che è la sua professione legale.

In questo momento storico del nostro paese, in cui la questione migranti spacca nettamente in due l’opinione pubblica, è senza dubbio un libro che fa molto riflettere sulle diversità e sulla parità di diritti che è stata raggiunta solo a parole.

Il pregiudizio con il quale la comunità bianca del Mississipi guarda all’imputato di colore, lascia presagire una condanna certa alla pena di morte. Allo stesso modo, la diffidenza con la quale ci poniamo nei confronti dei migranti che giungono sulle nostre coste o in linea generale con chi riteniamo diverso e in qualche modo meno meritevole di avere una vita dignitosa rispetto a noi, condannano la solidarietà fra SIMILI ( e non UGUALI, perché sarebbe impossibile) ad essere una merce sempre più rara come la giustizia in tribunali palesemente parziali.

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