ATTUALITA’

Come organizzare il picnic di Pasquetta senza stress

Il Lunedì dell’angelo, più comunemente conosciuto come Pasquetta, è il giorno dopo la Pasqua che quest’anno cadrà di domenica 21 aprile. Tradizionalmente si festeggia l’annuncio della resurrezione di Gesù da parte dell’angelo a Maria di Magdala. Maria madre di Giacomo e di Giuseppe e Salomè, accorse al sepolcro con oli aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù.

Dopo le ricche abbuffate pasquali, nelle quali sono quasi sempre coinvolte interminabili tavolate con i parenti e in particolare con nonne super preoccupate della nostra linea, si è soliti passare la pasquetta all’aria aperta, tempo permettendo, magari organizzando un picnic o una gita fuori porta.

picnic pasquetta

Alcuni temerari, magari costretti dalle nonne aguzzine, si porteranno dietro gli avanzi della giornata precedente, mischieranno cannelloni, costolette di abbacchio, affettati più o meno magri e cioccolato di ogni tipo. In caso di assalto da parte di una mandria di zombie sicuramente le provviste si rivelerebbero provvidenziali, ma in linea di massima, sia il vostro dietologo che il vostro cardiologo, vi consiglierebbero di darci un taglio e di organizzarvi con un pranzo un pochino più soft.

Dovete considerare la pasquetta come l’occasione per respirare aria buona e fare attività fisica, mangiare a dismisura non vi permetterà di offrire una prestazione degna nei giochi classici della giornata, sia che si tratti di “schiaccia sette” o di un’interminabile “tedesca”.

Dopo tutti questi ammonimenti, passiamo a dei semplici consigli per rendere la giornata il più piacevole possibile.

La prima cosa da fare è controllare le previsioni del tempo. Se è atteso un lunedì di tempesta meglio non allontanarsi troppo dalla propria città, sia per non essere costretti una volta arrivati sul luogo prescelto ad un drastico cambio di programma, sia perché passare la serata in fila sull’autostrada, magari sotto la pioggia, non lo si augura neanche al peggior nemico.

Se la vostra meta è un parco e avete intenzione di sdraiarvi sul prato, non dimenticate di portare con voi delle coperte, dei teli da mare di dimensioni adeguate e dei cuscini, che vi permettano di stare comodi e di potere, volendo, anche appisolarvi all’ombra di un albero. Abbondate con i bicchieri, i piatti, le posate ed i tovaglioli di plastica, che finiscono sempre troppo presto. Non dimenticate i classici sacchi neri per gettare i rifiuti alla fine della giornata. Rispettate l’ambiente che vi circonda e fate in modo che i vostri amici facciano lo stesso.

Nel caso in cui la vostra “tavola” sia il prato, puntate su piatti facili da mangiare con le posate di plastica, ad esempio con l’insalata di riso non sbagliate mai. Il classico pranzo al sacco con panini farciti, pizze rustiche, frittate con patate e, per i più salutisti, carote e finocchi crudi, è un sempreverde.

Se vi recate in una zona attrezzata per picnic, potreste avere a disposizione dei barbecue in pietra dove cucinare della succulenta carne e delle verdure crude. Cercate di non esagerare con le quantità perché scommetto che nelle vostre precedenti esperienze sarà spesso capitato di cucinare troppo cibo e di doverlo, a malincuore, gettare nella pattumiera. Ricordate che per tagliare delle fiorentine di 5 cm servono dei coltelli adeguati, così come per tagliare il pane, se avete intenzione di cucinare delle bruschette.

Ovviamente un’importanza molto rilevante hanno le bevande. Per accompagnare un barbecue di carne, del corposo vino rosso è una scelta ottimale, soprattutto se dopo la scorpacciata avete intenzione di fare un pisolino. Io vi consiglio di puntare su tanta acqua e sui succhi di frutta, che vi danno energia senza appesantirvi. Non dimenticate l’apribottiglie, non tutti sono dei piccoli Macgyver e sanno come ovviare a questa terribile mancanza.

E’ tutto?

In realtà no, forse manca una delle cose più importanti, la borsa frigo munita dei ghiaccioli all’interno, che vi permetterà di mantenere fresche le bevande e di conservare al sicuro cibi che potrebbero rovinarsi se esposti al sole.

La giornata non può dirsi completa senza un paio di palloni, uno da pallavolo e uno da calcio, almeno un mazzo di carte e magari dei giochi da tavola che non abbiano oggetti troppo piccoli da maneggiare.

Un ultimo suggerimento è quello di vestirsi a strati. Se è vero che all’ombra potreste avvertire addirittura dei brividi, se volete dimostrare quanto sono potenti le vostre schiacciate, forse è meglio togliersi la felpa pesante che vi protegge dalle rare folate di vento.

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Calano le bollette di luce e gas dal 1 aprile, quanto risparmieremo?

Dopo le batoste dei numerosi rincari nelle bollette di luce e gas durante il 2018, finalmente arriva una buona notizia per i consumatori. Dal primo aprile la bolletta della luce registrerà una diminuzione dell’8,5% mentre quella del gas scenderà del 9.9%.

Quali sono i motivi di questo improvviso ribasso?

Alcuni media hanno visto un intento propagandistico in ottica elezioni europee del 26 maggio, “il presidente dell’Authority, nominato da Di Maio, riduce fortemente le tariffe da aprile”. Così scriveva Repubblica tre giorni fa.

Ma le motivazioni reali sembrano essere altre:

  1. Cominciamo col considerare un dato fondamentale, questo è stato il settimo inverno più caldo dal 1910 ad oggi. Ciò ha permesso ai consumatori di utilizzare una quantità minore di metano per riscaldare il proprio ufficio e la propria abitazione.
  2. Il cambiamento più importante è di natura finanziaria: c’è stato un notevole ribasso del prezzo del gas naturale dovuto al rallentamento delle economie asiatiche, della Cina in particolare, che ne ha richiesta una minore quantità. Il Gnl (gas naturale liquido) in eccesso è stato distribuito sui mercati europei, questo ha portato ad una diminuzione del prezzo all’ingrosso.

Come ne hanno beneficiato i consumatori?

Dato che quasi la metà dell’energia in Italia è prodotta da centrali a ciclo combinato, che utilizzano il gas naturale come combustibile, è naturale che se il prezzo di quest’ultimo scende, costa meno produrre energia.

L’ARERA ( Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) nel determinare le tariffe ha anche considerato l’incremento di produzione di energia eolica, dovuto ad un inverno particolarmente ventoso in tutta Europa.

Quanto risparmieremo?

L’Unione nazionale consumatori ha stimato che dal 1 aprile 2019 al 31 marzo 2020 una famiglia tipo risparmierà 5o euro per la luce e 118 euro per il gas, per un totale di 168 euro annui.

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Vuoi sposarmi in Converse? Sì lo voglio!

Il momento più carico di tensione per una futura sposa è la scelta dell’abito. Spesso le accompagnatrici non sanno essere obiettive e passano da un eccesso all’altro: “questo vestito ti sta divinamente, certo però che pure il primo che hai provato. Si vabbè, ma a te sta bene tutto”, “mmm mi pare che questo abito non ti valorizzi, questo ti fa difetto sui fianchi, sei sicura di voler tenere la schiena completamente scoperta?”.

Alla fine solo l’intervento del capo supremo, la mamma, potrebbe far pendere la decisione verso un vestito in particolare oppure, una sorta di luce mistica che illumini le accompagnatrici di fronte ad una sposa che ha veramente trovato l’abito perfetto per lei. Immaginate tutte le femmine in stato di trance che indicano la sposa piangendo, “è lui, non potrebbe essere nessun altro”.

E le scarpe? 

Le spose tengono molto a questo accessorio, anche se dopo la cerimonia non vedono l’ora di disfarsene per mettersi a piedi nudi o con le classiche ballerine. Nella maggior parte dei casi la scelta ricade su scarpe col tacco, prevalentemente bianche, ma negli ultimi anni sta spopolando una tendenza che permette agli sposi di godersi la giornata sin dal primo momento, senza arrivare alla sera con i piedi doloranti.

Stiamo parlando del matrimonio in Converse, siamo pronti a scommettere che qualcuno di voi già conosce una coppia che ha voluto rendere il proprio giorno speciale più easy, comodo e stravagante.

Le All Star hanno da sempre rappresentato più di una semplice calzatura, sono considerate un vero e proprio stile di vita. Ideali per un matrimonio informale all’aperto, magari in un’atmosfera alla Central Park, ma anche per delle nozze a tema country, per ballare la quadriglia e altri balli particolarmente scalmanati.

Ciò non toglie che queste scarpe possano essere indossate sotto i canonici abiti da cerimonia per sdrammatizzare il look formale tipico di questi eventi. Ormai è possibile personalizzarle nei più svariati modi, con disegni, frasi divertenti o addirittura con le foto dei promessi sposi.

Un’idea potrebbe essere quella di abbinare le proprie converse al colore del vestito dell’altro. Ad esempio la sposa potrebbe indossare delle scarpe blu come il completo dello sposo e quest’ultimo potrebbe portarle bianche con qualche decorazione particolare.

Se consentirete anche agli invitati questo tipo di libertà stilistica, state certi che non li troverete contrariati. Magari persino la nonnina ottantenne potrebbe avventurarsi in un trenino intorno ai tavoli, confortata dalla comodità della propria calzatura.

Un ultimo suggerimento potrebbe essere quello di regalare ai testimoni qualcosa di unico e che rimanga nel tempo, come un paio di converse. Chissà che non decidano anche loro di sposarsi con ai piedi il vostro dono di nozze.

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FOTO: chedonna.it

 

Milano ospita la prima Unicorn House, sarà possibile dormirci per tre giorni

C’è chi aspetta Natale con trepidante attesa, chi ha l’acquolina da gennaio perché sogna di nuotare nel cioccolato delle uova di Pasqua e c’è chi, invece, vuole solo immergersi in un mondo di arcobaleni, marshmallow e cavalli alati.

I primi a poter realizzare il loro desiderio saranno proprio questi ultimi, dato che il 9 aprile si celebrerà la Festa Mondiale dell’unicorno. 

Il portale di prenotazione viaggi ed esperienze online Booking.com, ha allestito un’autentica Unicorn House nel centro di Milano, in via Santa Cecilia 4, a pochi passi da Piazza San Babila.

Non si tratta di un museo da visitare, ma di un vero e proprio appartamento dove tre gruppi di ospiti potranno soggiornare per tre notti, dal 10 al 12 aprile, durante la Design Week.

Le prenotazioni saranno possibili sul portale alle ore 10:00 del 23 marzo, del 28 marzo e del 1 aprile. Ogni soggiorno potrà durare massimo 24 ore, per dare la possibilità a quante più persone possibili di godersi la magia di questa atmosfera da favola, con lenzuola, tende e arredamento tutto rigorosamente puccioso e unicornoso.

Alberto Yates, Regional Manager di Booking.com si dichiara entusiasta dell’iniziativa: “Siamo felicissimi di poter invitare alcuni fortunati ospiti a provare la Unicorn House, e siamo sicuri che sarà un’esperienza magica e assolutamente indimenticabile”.

L’esperienza avrà un costo di 70 euro per due persone, inclusa sarà la dolcissima colazione ed una lezione di cake design di Eleonora di Simine di Nana&Nana Cakes.

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Il 20 marzo si festeggia l’Equinozio di Primavera con gli occhi al cielo

Impostate le sveglie e gli orologi alle ore 22:58 di stasera, perché potrete festeggiare ufficialmente l’Equinozio di Primavera. Questo accadrà, ovviamente, nel nostro emisfero, il settentrionale. Al contrario, nell’emisfero meridionale scatterà l’Equinozio d’Autunno.

COSA SI INTENDE PER EQUINOZIO

Il termine equinozio deriva dalla locuzione latina “aequa nox”, cioè notte uguale (al dì). Si verifica due volte l’anno, il primo il 20 marzo ed è noto come Equinozio di Primavera, il secondo il 22/23 settembre ed è chiamato Equinozio d’Autunno. In questi due giorni il Sole si trova esattamente allo zenit dell’equatore e per tale motivo la notte ed il giorno hanno la stessa durata (12 ore circa).

PERCHE’ SI E’ PASSATI DAL 21 AL 20 MARZO?

A scuola ci hanno sempre insegnato che la primavera inizia ufficialmente il 21 marzo con l’omonimo equinozio, ma da un po’ di tempo a questa parte le cose sono cambiate.

Questo slittamento è dovuto ad un difetto del calendario gregoriano che ha sempre considerato che la rotazione della Terra intorno al Sole avvenisse in esattamente 365 giorni, anche se in realtà c’è uno scarto annuale di 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. In parte il problema si è risolto con l’introduzione del 29 febbraio ogni 4 anni (anno bisestile).

Altro problema riguarda il fatto che il calendario gregoriano è basato sull’anno solare e non su quello siderale. Cosa comporta questo?

Si è adottato uno stratagemma, non si considerano bisestili gli “anni centenari”, quelli che terminano con “00”, che non siano divisibili per 400. Quindi il recente 2000 ha mantenuto la sua bisestilità in quanto divisibile per 400.

Sono ragionamenti un po’ complicati, comunque vi basti sapere che, nonostante tutti questi accorgimenti machiavellici, un piccolo margine di errore rimane ed è quello che ha portato allo spostamento dell’equinozio dal 21 al 20 marzo.

Alcuni esperti hanno calcolato che intorno al 2048 l’equinozio sarà addirittura il 19 marzo.

OCCHI AL CIELO PER LA SUPERLUNA

Per i nottambuli e per gli appassionati del cielo notturno, stanotte alle ore 2:43 ora italiana, la Luna si troverà nel punto più vicino alla Terra della sua orbita (perigeo) e sarà possibile ammirare, anche ad occhio nudo, una Superluna. Per godere di uno spettacolo ancora più nitido si consiglia di sdraiarsi sotto le stelle in un luogo privo di luci artificiali.

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Festa di San Patrizio, dove festeggiarla!

Il 17 marzo si festeggia San Patrizio, patrono d’Irlanda, ma la festa viene celebrata con sfilate e fiumi di birra in tutto il mondo.

Saint Patrick’s Day o Paddy’s Day è una festa inserita nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica già dal 1700.

PERCHE’ IL TIPICO COLORE VERDE?

I motivi sembrano essere due:

1)Il vescovo irlandese Patrizio si servì del trifoglio per spiegare il mistero della Santissima Trinità agli irlandesi e convertirli al Cristianesimo.

2) Avrete sicuramente sentito parlare della “verde Irlanda”, l’isola di smeraldo. La bandiera simboleggia la pace fra i cristiani (associati al colore verde) e i protestanti (associati al colore arancione), il bianco nel mezzo indica la pace fra le due fedi.

UNA FESTA AMATA IN TUTTO IL MONDO

Saint Patrick’s Day è festa nazionale nella Repubblica d’Irlanda, ma è particolarmente sentita anche nelle province canadesi di Terranova e Labrador, nelle città di New York e di Boston (San Patrizio è anche il patrono di questa città). Anche a Tokyo ogni anno si svolge una sfilata dedicata al santo irlandese.

I PIATTI E LE BEVANDE TIPICHE

Sono due le bevande consumate durante i festeggiamenti, rigorosamente alcoliche. Si tratta del sidro, derivante dalla fermentazione del succo di mele, e la birra. La più consumata e apprezzata  è la Guinnes.

Il cibo più famoso è un piatto unico, il Roast Dinner, a base di manzo bollito, patate, piselli e carote, accompagnato da un pane di farina integrale.

DOVE FESTEGGIARE IN ITALIA

Gli italiani, festaioli per tradizione, hanno accolto anche questa festa d’oltreconfine. Nella penisola non si contano gli eventi e le sfilate colorate di verde e di sana follia irlandese.

A Roma, l’ente del Turismo Irlandese, la Global Greening, si è prodigata per far illuminare di verde il Colosseo alle 21 del 17 marzo. Stessa sorte toccherà a Villa Spada, sede dell’ambasciata irlandese.

Lo Spirit of Irland è un lungo weekend, dal 15 al 17 marzo, che anima Milano attraverso musica, danze irlandesi e stand dedicati alla birra e al whiskey.

A Venezia l’Hard Rock Cafè sarà la sede glamour dei festeggiamenti, sui passi delle danze folkloristiche e sulle note delle icone musicali irlandesi, gli U2 ed Ed Sheeran.

Per chi è affamato di cultura consigliamo gli eventi che si terranno a Livorno. Catherine Dunne e John Banville (candidato al Nobel per la letteratura), affiancati dall’italiano Marco Vichi, scriveranno tre racconti inediti che saranno presentati al San Patrizio Livorno Festival.

Anche Pescara, Udine, Bologna e Parma hanno in serbo delle sorprese per gli amanti di questa festa.

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A Milano il tiramisù più lungo del mondo: 15mila porzioni per il pubblico

-50mila savoiardi

-500 kg di mascarpone

-65 kg di cacao amaro

-300 litri di caffè

-60 kg di tuorlo

-70 kg di albume

-65 kg di zucchero

E’ questa la lista della spesa che Galbani Santa Lucia ha stilato per portarsi a casa gli ingredienti necessari per preparare il tiramisù dei record.

Sabato 16 marzo il parco commerciale di Milano CityLife Shopping District sarà il teatro dell sfida al precedente primato detenuto da Gorizia con un dessert da 266,9 metri.
L’evento vedrà protagonisti assoluti i pasticceri della Scuola di Cucina Teatro7/Lab e Aadv Entertainment.

In loco è stata allestita una zona appositamente dedicata, i pasticceri lavoreranno su 80 tavoli da 183 cm. L’obiettivo finale è raggiungere una lunghezza complessiva di 303, utile per entrare nel Guinnes World Record.

Lo “spettacolo” avrà inizio alle 14 e sarà animato dagli speaker di Radio Dejay La Pina, Diego e La Vale.

Alla fine ci sarà la parte migliore, l’assaggio. 15Mila porzioni saranno messe a disposizione del pubblico e gli ingredienti per altre 15 mila andranno ad addolcire i pasti di alcune mense dei poveri in Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.

Davvero un’iniziativa lodevole per Galbani in collaborazione con il Banco Alimentare.

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Whittier, in 217 sotto a un tetto

Non si tratta di un sequel della celeberrima sitcom “8 Sotto ad un tetto”andata in onda fra il 1989 e il 1998, ma di una città dell’Alaska unica nel suo genere.

Whittier è un centro abitato che si trova sulla riva nord est della penisola di Kenai, in Alaska. Tutti i suoi abitanti, 217 di cui 35 studenti dalla scuola materna al liceo, vivono nello stesso edificio di 14 piani, il Begich Towers. 

La grande struttura è una vecchia caserma dell’esercito costruita nel 1974, durante la guerra fredda. E’ diventata un vero e proprio centro polifunzionale dato che oltre ad ospitare monolocali per single e appartamenti per famiglie, ospita al suo interno scuole, un ospedale, una stazione di polizia, un supermercato, una lavanderia automatica, una chiesa metodista e tanti altri servizi.

Whittier è raggiungibile soltanto in due modi, o attraversando il Passage Canal con una barca o attraverso un tunnel ad una sola corsia, dotato di semafori interni per evitare incidenti.

 

Le due “vie di fuga” rimangono chiuse durante la notte e riaprono alle 5 del mattino fino alle 22.30.

La cittadina è spesso coperta di neve, ma gli abitanti non hanno bisogno di uscire per soddisfare i loro bisogni. D’estate è una meta turistica molto popolare, soprattutto per via del caratteristico porto. All’interno del Begich Towers c’è anche un B&B nel caso foste interessati a prenotare una vacanza particolare, a contatto con quella che può definirsi una sola grande famiglia.

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Raccolta differenziata stradale vs Raccolta differenziata porta a porta

post it raccolta differenziata

Negli ultimi anni la raccolta differenziata si è diffusa in un numero sempre maggiore di comuni italiani, non sempre in maniera omogenea in tutti i quartieri delle città più importanti. Il fine ultimo della raccolta differenziata è smaltire nella maniera più corretta ciascuna tipologia di rifiuti, con la possibilità di riciclo per alcuni materiali.

Esistono due tipi di raccolta differenziata, quella in strada e quella porta a porta.

LA RACCOLTA STRADALE

secchioni raccolta differenziata

 

La separazione dei rifiuti comincia in casa, dove il cittadino dovrà separare scarti alimentari e organici, carta e cartoncino, contenitori in plastica e metallo, contenitori in vetro e i rifiuti non riciclabili.

Per strada sono sistemati degli appositi cassonetti con un colore specifico destinati ai vari materiali:

Cassonetti marroni: per gli scarti alimentari e organici (es. avanzi di cibo).

Cassonetti bianchi: per carta, cartone e cartoncino (es. giornali, volantini, cartoni di bevande in tetra pak).

Cassonetti blu: per contenitori in plastica e metallo (es. barattoli, buste, piatti e bicchieri di plastica puliti dai residui di cibo).

Cassonetti grigi: per i rifiuti non riciclabili (es. materiali in carta o cartone sporchi o oliati, pannolini, assorbenti).

Campane verdi: per bottiglie, barattoli e altri contenitori di vetro.

LA RACCOLTA PORTA A PORTA

raccolta differenziata porta a porta1

 

Le tipologie di rifiuti da separare sono le medesime: scarti alimentari e organici, carta e cartoncino, contenitori in plastica e metallo, contenitori in vetro e i rifiuti non riciclabili.

Dobbiamo distinguere fra quegli edifici che hanno più di 7 appartamenti e quelli che ne hanno di meno.

Edifici con più di 7 appartamenti. 

Ama fornisce il materiale informativo su come buttare i rifiuti e il calendario di raccolta con i giorni e gli orari, una bio-pattumiera per gli scarti alimentari ed organici con una fornitura dei relativi sacchetti compostabili. Per i rifiuti non riciclabili (indifferenziato) si possono continuare ad usare i comuni sacchi per la spazzatura.

Ricordate che Ama fornisce i sacchetti compostabili esclusivamente nella fase d’avvio del servizio di raccolta degli scarti alimentari. Successivamente gli utenti potranno utilizzare le buste in materiale biodegradabile e compostabile o i sacchetti di carta (es. quelli del pane).

Gli utenti che risiedono in edifici con più di 7 appartamenti gettano i rifiuti domestici nei bidoni condominiali assegnati, da esporre su strada nei giorni e negli orari stabiliti in base al calendario di raccolta. Dopo l’esposizione i bidoncini devono essere custoditi all’interno della pertinenza condominiale. La pulizia, la custodia e l’esposizione dei contenitori condominiali, in comodato d’uso gratuito, sarà a cura del condominio o di un suo incaricato. Il personale Ama non entrerà nell’area condominiale.

Il vetro andrà sempre gettato nelle campane verdi che troverete per strada.

Edifici con meno di 7 appartamenti o abitazioni singole

Gli utenti ricevono il materiale informativo su come buttare i rifiuti e il calendario di raccolta con i giorni e gli orari, una bio-pattumiera per gli scarti alimentari ed organici con realtivi sacchetti compostabili per gettare i rifiuti organici, un bidoncino per la raccolta degli scarti alimentari e organici da esporre con maniglia chiusa, una fornitura di sacchi per i contenitori in plastica e metallo, un bidoncino da esporre per la raccolta di carta e cartoncino, un bidone da esporre per la raccolta dei materiali non riciclabili.

Nei giorni e negli orari stabiliti in base al calendario di raccolta, le singole utenze devono esporre: bidoncino con maniglia antirandagismo chiusa,bidone dei rifiuti non riciclabili, bidoncino della carta, sacchi trasparenti per i contenitori in plastica e metallo.

Anche in questo caso il vetro andrà sempre gettato nelle campane verdi che troverete per strada.

La raccolta differenziata è regolamentata dalla normativa comunitaria, nazionale e comunale che prevede sanzioni fino a 500 euro per chi non utilizza gli appositi contenitori, abbandona i rifiuti sul suolo pubblico o su spazi privati visibili o danneggia il decoro urbano.

Abbiate pazienza e fate la raccolta differenziata, i risultati positivi li vedremo nel lungo periodo.

Gli errori più comuni quando si fa la raccolta differenziata.

Raccolta plastica: Lavate sempre i contenitori di plastica prima di buttarli. Evitate di differenziare quei barattoli che contengono prodotti pericolosi come vernici o colle. Quando buttate le bottiglie d’acqua vuote, togliete l’etichetta di carta dalla bottiglia stessa.

Raccolta carta: Non buttate carta o cartoni unti o sporchi. Non gettate piatti e bicchieri di “carta” che in realtà vanno gettati nella plastica.

Raccolta dell’umido: Potete buttarci avanzi di cibo, le bucce della frutta, i fondi del caffè e i fiori secchi.

Raccolta indifferenziata: Dovete buttarci i materiali sporchi e unti, cd e dvd, sacchetti dell’aspirapolvere. Anche piatti e tazze di ceramica rotti devono essere gettati nell’indifferenziata e non nel vetro perché non è possibile riciclarli.

N.B. I medicinali scaduti non vanno gettati nell’indifferenziata, ma in appositi contenitori che trovate presso le farmacie e gli ambulatori Asl. Le pile esaurite devono essere riciclate nei contenitori presenti nei negozi di elettronica.

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Ad ogni dosha la propria alimentazione: scopri quali cibi dovresti evitare in base alla tua costituzione

Vediamo insieme come dovrebbe nutrirsi un individuo in base al proprio dosha e quali cibi dovrebbe assolutamente evitare.

ALIMENTAZIONE:

L’ayurveda non prescrive diete, ma consiglia di mangiare di tutto, con un occhio alla costituzione dosha e con una particolare attenzione ai sapori. Secondo l’Ayurveda ogni sapore ha un suo effetto sull’organismo.

SAPORE DOLCE: per esempio frutta, lattosio, zucchero di canna, miele, cereali, patate, gli oli e i grassi, stimola il pancreas, è calmante del carattere e dell’appetito.

SAPORE ACIDO:  per esempio agrumi, frutti di bosco, fragole, prugne, pomodori, spinaci, vino, yogurt, stimola le ghiandole gastriche, stimola la secrezione salivare e favorisce il senso di soddisfazione.

SAPORE PICCANTE:  per esempio aglio, peperoncino, pepe, cipolle, rafano, ravanelli, prezzemolo, menta, zenzero, stimola il metabolismo, riscalda e purifica.

SAPORE SALATO: stimola l’appetito.

SAPORE AMARO: per esempio melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura, purifica e depura, stimola il fegato e la cistifellea.

SAPORE ASTRINGENTE: per esempio melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura sedativo delle mucose, prosciugante e astringente.

Per dimagrire, secondo la teoria ayurvedica, occorre limitare drasticamente i cibi di sapore dolce e salato, che aumentano kapha, e privilegiare i sapori piccanti, amari e astringenti. Questi infatti sono in grado di ridurre l’energia di tipo kapha che favorisce gli accumuli di grasso e la cellulite edematosa, con presenza di gonfiori dovuti al ristagno di liquidi nei tessuti.

Gli alimenti piccanti sono molto utili per dimagrire: fanno bruciare di più e accelerano l’eliminazione delle sostanze residue. Chi è soprappeso, infatti, ha in genere un metabolismo lento, per cui anche rallentando la perdita di chili di troppo. (In sanscrito, l’antica lingua indiana, il metabolismo è chiamato agni, cioè il fuoco. Agni ha sede nello stomaco e coincide con la capacità digestiva: se questa è buona il cibo si trasforma velocemente e nel corpo restano meno tossine). Le spezie e le bevande calde mantengono acceso agni. Per questo l’ayurveda suggerisce di condire sempre i cibi con spezie, radici e semi e accompagnare i pasti con bevande tiepide, perché quelle fredde rallentano la digestione e aumentano kapha favorendo il soprappeso. Peperoncinonoce moscata e pepe nero, per esempio, sono spezie piccanti che stimolano il metabolismo e favoriscono l’eliminazione di tossine. Salvia e rosmarino eliminano i liquidi in eccessoTutte le spezie combattono la formazione di gas intestinali.

ALIMENTAZIONE PER I VATA: 

Vata (forza di eliminazione), composto da spazio e aria, è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione sanguigna..). Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidezza e fluidità.

Vata non ha mai problemi di sovrappeso, perché è snello, perde facilmente peso, quando è sotto stress non mangia e salta i pasti senza problemi. La sua sede principale è il colon, per questo I cibi consigliati al vata sono: i legumi, da prediligere le lenticchie, i cereali come avena, riso e grano; la frutta dolce, in particolare fichi, uva, banane, papaya, prugne e frutta secca; le carni bianche, in particolare tacchino e pollo. Le carni rosse sono consigliate solo occasionalmente, da preferire il manzo. Ortaggi cotti, Uova, Pesce, Crostacei. Tutti i latticini e prodotti lattiero-caseari. Semi oleosi. Tutte le spezie, ma attenzione a peperoncino, tabasco e pepe che vanno moderati. Zucchero integrale.

I cibi sconsigliati sono: fagioli, ceci, cicerchie e soia. Da evitare il digiuno, i pasti irregolari o consumati velocemente (che aumentano l’ingestione di aria), non mangiare alimenti amari o astringenti o troppo piccanti.

Personalità: la persona Vata è snella, ha la pelle secca, è attiva, vivace, creativa e flessibile. Può soffrire di insonnia, disturbi nervosi, problemi digestivi e stati d’ansia. 

ALIMENTAZIONE PER I KAPHA:

Kapha (forza di assimilazione), composto da acqua e terra, è il dosha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uniforme. Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesantezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levigatezza e densità.

Ha una costituzione robusta, ingrassa facilmente sia perché mangia troppo, si butta sul cibo quando è sotto stress. Non elimina facilmente scorie e tossineI cibi consigliati ai Kapha sono: miglio, orzo, avena, granturco, lenticchie rosse, verdure crude e cotte, barbabietole, carote, ravanelli, cavoli, mais, cetrioli, latte di capra, ricordando che è indispensabile adottare una dieta a basso contenuto di grassi, equilibrandola con l’uso delle spezie adatte.

I cibi sconsigliati sono: zucchine, pomodori, patate, pomodori, tofu, prodotti della soia, frumento, formaggio, burro, latte freddo, gelati e cibi Fritti.

Personalità: la persona Kapha ha una struttura ossea pesante e un corpo forte, ha un carattere calmo e rilassato, ama dormire ed è piuttosto avaro e geloso. I problemi che di solito affliggono l’individuo Kapha sono il sovrappeso, l’obesità, la pigrizia, le allergie, l’ipercolesterolemia, la depressione e la difficoltà ad accettare i cambiamenti. 

ALIMENTAZIONE PER I PITTA:

Pitta (forza di combustione), composto da fuoco e acqua, è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo) che mentale (elaborazione delle emozioni). Le sue qualità sono: caldo, untuoso, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità.

I tipi pitta (di solito di peso normale) non hanno una particolare tendenza a ingrassare, anche se a volte sono preda di attacchi di fame, spesso conseguenza di arrabbiature. La sua sede principale è l’intestino tenue, per questo i cibi consigliati al Pitta sono: cereali leggeri (orzo, avena, riso basmati, riso bianco, miglio.), ortaggi e verdure fresche (in particolare cavoli, carciofi, tarassaco, asparagi, cetrioli, sedano, lattuga, piselli, prezzemolo, radicchio, cicoria, rucola…) i legumi (meglio se all’insalata e fatta eccezione per le lenticchie e i fagioli, più difficili da digerire per la costituzione Pitta.), frutta (in particolare cocco, avocado, mela, fichi, melone, pere, ananas, prugne, melagrane, banane ben mature…) condimenti (olio di cocco, olio extravergine d’oliva, olio di girasole, zucchero panela, burro non salato.), spezie (curcuma, cardamomo, finocchio, coriandolo, con moderazione pepe nero. Sconsigliata la paprika, il tabasco e il peperoncino.), le carni e derivati animali come latte, ricotta, carni bianche, uova, coniglio e crostacei.

I cibi sconsigliati sono: frutta secca, pasta di grano duro, carni rosse, lenticchie e fagioli, cibi in scatola, ketchup, sottaceti, aceto, peperoncino, bevande alcoliche, bevande gassate, alimenti salati o con aggiunta di glutammato, cibi particolarmente acidi, cibi particolarmente piccanti. Assolutamente da evitare sono i cibi caldi d’estate. Il gusto dolce e amaro fa bene alla sfera emotiva oltre che a quella fisica.

Personalità: generalizzando e approssimando alquanto, possiamo dire che l’individuo Pitta di solito ha i capelli chiari, è di costituzione media, è intelligente, determinato, organizzato, coraggioso e tende alla leadersheap. Può soffrire di ulcera, acne e emorroidi e spesso è soggetto ad attacchi di collera e a scatti di aggressività. 

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