Febbraio 2022

Serie TV – Le prossime uscite su Netflix: torna Bridgerton

Scopri tutte le ultime novità su Netflix a partire dal 25 febbraio, tante serie acclamate da pubblico e critica tornano con le nuove stagioni

Serie in arrivo dal 25 febbraio 2022

  • Vikings: Valhalla, stagione 1, dal 25 febbraio
  • Di nuovo 15 anni, stagione 1, dal 25 febbraio
  • La Giudice, stagione 1, dal 25 febbraio
  • The Fame Game, stagione 1, dal 25 febbraio

Serie in arrivo a marzo 2022

  • The Guardians of Justice, stagione 1, dal 1° marzo
  • Ritmo Selvaggio, stagione 1, dal 2 marzo
  • Mezzanotte a Istanbul, stagione 1, dal 3 marzo
  • Frammenti di Lei, stagione 1, dal 4 marzo
  • Mentiras, stagione 1, dal 4 marzo
  • Guida astrologica per cuori infranti, stagione 2, dall’8 marzo
  • The Last Kingdom, stagione 5, dal 9 marzo
  • L’amore, la vita e tutto il resto, stagione 1, dal 10 marzo
  • C’era una volta… ma ora non più, stagione 1, dall’11 marzo
  • Grond, stagione 1, dal 17 marzo
  • Light The Night, parte 3, dal 18 marzo
  • Cracow Monsters, stagione 1, dal 18 marzo
  • Confuso e innamorato, stagione 1, dal 18 marzo
  • Humasn Resources, stagione 1, dal 18 marzo
  • Drôle – Comici a Parigi, stagione 1, dal 18 marzo
  • Una Semplice Domanda, stagione 1, dal 18 marzo
  • Bridgerton, stagione 2, dal 25 marzo
  • Tomorrow, stagione 1, dal 25 marzo

Serie in arrivo ad aprile 2022

  • Palpito, stagione 1, dal 6 aprile
  • Anatomy of a scandal, stagione 1, dal 15 aprile
  • Better Call Saul, stagione 6 – parte 1, dal 19 aprile

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La teoria del cestino dei rifiuti (Garbage Can Model)

La teoria del “cestino dei rifiuti”, il metodo decisionale che ancora non hai provato

C’è chi tira la monetina, chi lancia penne in un barattolo, chi decide in base alla maggioranza in un sondaggio e c’è chi si affida all’oroscopo.

C’è però un particolare sistema decisionale, definito, con un’accezione chiaramente provocatoria, modello del garbage-can (o «cestino dei rifiuti»).

In questo modello a «cestino dei rifiuti» una decisione è il risultato raggiunto, o anche l’interpretazione ricavata, da quattro differenti tipologie di corsi d’azione, che scorrono, in modo relativamente indipendente ed autonomo, all’interno dell’organizzazione.

La nostra attenzione va qui alle interazioni che si determinano tra quattro di tali corsi d’azione:

1.     i problemi, che vengono continuamente rilevati nel corso del tempo (es. frustrazioni sul lavoro, carriera, relazioni di gruppo, distribuzione dello status, aspetti economici, ecc.);

2.     le soluzioni, che sono costantemente prodotte in risposta ai problemi che la vita quotidiana propone;

3.     i partecipanti, che vanno e vengono nel corso del tempo e il cui grado di coinvolgimento alle decisioni può variare in funzione della natura del problema di volta in volta trattato;

4.     le opportunità di scelta, ovvero particolari situazioni o contesti in cui ci si aspetta che l’organizzazione decida (es. la firma di un contratto, l’assunzione di una persona o la costituzione di un gruppo di lavoro).

Tali flussi sono relativamente indipendenti l’uno dall’altro e la decisione è il risultato della loro fortuita combinazione.

La metafora che viene pertanto proposta è la seguente: la decisione, o come viene chiamata nella fattispecie, l’opportunità di scelta, è paragonabile ad un “cestino dei rifiuti” in cui problemi, soluzioni e decisori sono gettati dentro man mano che vengono generati.

È in questo senso che si può considerare la decisione come il risultato della combinazione casuale di un problema e una soluzione che vengono messi assieme da uno dei tanti decisori che casualmente è stato (o si è) coinvolto nella decisione.

Una caratteristica molto importante che emerge, è il non necessario accoppiamento tra problemi e soluzioni; non sempre cioè le alternative scelte contribuiscono a risolvere il problema per il quale erano state formulate.

Questo si verifica perché le decisioni finali vengono effettuate quando la combinazione di problema, soluzione e decisori è tale da rendere possibile e sufficientemente credibile l’azione.

Può allora accadere che, ad esempio, la soluzione scelta contribuisca a risolvere problemi che si sarebbero manifestati di lì a poco tempo (prima cioè che essi vengano identificati e definiti).

In tale prospettiva, il garbage-can model, non si propone di definire un metodo scandito da fasi distinte che porti alla risoluzione dei problemi organizzativi, ma permette di ricostruire ex-post la configurazione di decisioni e processi relativi a contesti contraddistinti dagli elementi caratterizzanti le anarchie organizzate.