Ottobre 2019

Arriva il cucciolo in casa – Video

Accogliere un cucciolo in casa è un’emozione unica, come possiamo organizzare la nostra magione per l’arrivo di un vero e proprio tornado?

Qualche consiglio per tutelare sia l’incolumità del nuovo arrivato che quella della vostra casa:

  1. Togliere dalla portata dei denti e della coda del vostro amico a 4 zampe tutti i soprammobili e gli oggetti fragili (con un labrador è assolutamente necessario, credetemi!).
  2. Attenzione alle prese e ai cavi elettrici (molti cani hanno una passione smodata per il masticare i cavi elettrici).
  3. I cuccioli adorano le piante ornamentali, che siano vere o finte, le mangiano e le buttano per terra molto volentieri, quindi fate voi!
  4. Assicuratevi di tenere fuori dalla loro portata farmaci, prodotti per pulire e alimenti non adatti ai vostri pargoli pelosi.
  5. Limitate l’accesso a zone pericolose della casa con dei cancelletti, lo stesso discorso vale per stanze che ritenete off limits. Meglio abituare subito il cucciolo ad avere dei paletti.
  6. Per evitare che il cucciolo sbatta contro una vetrata, mettete degli adesivi che gli suggeriscano che hanno di fronte un ostacolo, dopo un mese si ricorderanno dell’ostacolo e non attenteranno più alle vostre porte finestre.
  7. Mettete la cuccia del vostro piccino in un luogo riparato, dove non ci siano forti correnti d’aria.

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Se volete approfondire questi consigli e scoprirne degli altri, vi invito a vedere il video qui sotto!

Foto: Petsblog

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Come gestire il rapporto con un narcisista

Appare affascinante, divertente, sicuro di sé, questo ci attira irrimediabilmente di lui. Conosce l’arte dell’adulazione, ma solo al fine di ottenere il nostro consenso e di tenerci in suo potere. Sto parlando del narcisista

Come si riconosce un narcisista

La caratteristica fondamentale di un narcisista è l’egocentrismo, l’ostentazione della profonda autostima che si ha per sé stessi, anche se, nel profondo, non è proprio così. I narcisisti patologici, infatti, nascondono una spiccata insicurezza dietro ai comportamenti da spaccone.

Vediamo insieme alcune caratteristiche comuni nel partner narcisista:

  1. Ha bisogno che gli dimostri costantemente il tuo amore, mentre lui pensa di non aver bisogno di dimostrare nulla.
  2. Non accetta di chiedere consiglio o aiuto ad altri, pensa di essere in grado di fare tutto da sé.
  3. Pretende dal partner più di quanto dona, alcune volte esige anche in maniera veemente, convinto di averne diritto per volontà divina.
  4. Tende a sminuire i tuoi successi e ad infierire e a colpevolizzarti quando attraversi dei momenti bui.
  5. Manca totalmente di empatia, è del tutto inutile confidargli le tue debolezze, a meno che tu non voglia essere ulteriormente affossata.
  6. Cerca di circondarsi di persone interessanti ed importanti per sentirsi anche lui tale e ti “invita” ad adeguarti a quegli standard.

Come gestire un partner narcisista

Il narcisismo è una patologia che si manifesta in età adulta, dopo i 18 anni. Il primo passo è prendere atto che si tratta di un vero e proprio disturbo della personalità e trattarlo come tale.

Dobbiamo entrare nei panni del narcisista, una persona insicura, vulnerabile, che non ha alcuna intenzione di risolvere i conflitti interiori che lo tormentano e che non vi esporrà mai totalmente i suoi sentimenti per paura di soffrire.

Tentare di cambiare il vostro partner è estremamente difficile, sia perché lui non riconoscerà mai il suo problema e di conseguenza non accetterà mai di farsi aiutare da uno specialista. Quindi come se ne esce?

La cosa più importante è riuscire a difendersi dai suoi attacchi, basando la propria autostima sulle qualità oggettive e riconosciute da altri soggetti e non sulla considerazione che il narcisista ha di voi.

La strategia da seguire in 5 punti:

  1. Lui pretenderà tutto e subito. Voi concedetegli quello che ritenete giusto, ma tenete il punto sulle richieste palesemente esagerate e inaccettabili.
  2. Se volete provare a farlo sciogliere è necessario che facciate voi la prima mossa: parlategli di come vi sentite, accettando il rischio che vi faccia sentire ancora peggio con le sue parole. Il vostro obiettivo è portarlo a mostrare qualcuna delle sue debolezze. In quel caso non vi vendicate per i soprusi subiti, ma coccolatelo e ascoltatelo. E’ possibile che non si senta più così in pericolo a parlare dei suoi problemi.
  3. Se avete delle richieste particolari fategli presente che voi assecondate quasi il cento per cento delle sue e che quindi ritenete opportuno che lui faccia lo stesso almeno con quelle per voi più importanti.
  4. Non siate sempre disponibili. Lo avete abituato più che bene, lui si sente sicuro della vostra presenza qualsiasi cosa accada. Farvi desiderare, ogni tanto, non potrà che contribuire a fargli capire quanto ci tiene a voi e non quanto gli siete utili.
  5. Se non volete scoppiare accumulando rancore nei suoi confronti, affrontate le discussioni sul momento, non appena sono semplici lapilli, prima che si tramutino in eruzioni vulcaniche. Questo sarà probabilmente il passo più difficile, perché il narcisista pensa di avere ragione a prescindere, quindi o lo fregate con l’astuzia (es: se ha palesemente torto gli fate credere che la verità sta nel mezzo) o dovrete arrivare allo scontro verbale e fisico.

Piano B: mollare un narcisista

Magari per molte di voi si tratta del piano A, tanto meglio!

Cominciamo col dire che liberarsi di un partner narcisista non è di certo impresa semplice, soprattutto se si è instaurata una relazione che tende alla dipendenza sia fisica che psicologica.

Il primo passo è quello di tagliare completamente i ponti, cambiare numero o bloccare il suo, cancellare foto e video insieme, non concedergli neppure un ultimo appuntamento. Ricordate che il narcisista ha nella manipolazione la sua arma più pericolosa.

Non vergognatevi di chiedere aiuto, che sia ad uno psicologo o a un gruppo di sostegno. Lo specialista lavorerà sulla vostra autostima, rendendovi consapevoli di quanto valete come persona singola e non come ombra del vostro partner.

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Oggi è la festa dei nonni, auguri ai nostri angeli custodi

Da 14 anni a questa parte il 2 ottobre in Italia si celebra la festa dei nonni, figure fondamentali per la crescita del bambino e come aiuto concreto ai genitori che sono fuori tutto il giorno per lavoro

Anche Google ha dedicato a questa ricorrenza un doodle molto significativo, due orsi anziani che giocano con il proprio nipotino.

Perché si festeggia il 2 ottobre?

In Italia la festa è stata istituita ufficialmente con la legge n.159 del 31 luglio 2005. Si è scelta come data il 2 ottobre perché in questo giorno la Chiesa Cattolica celebra gli angeli custodi. I nonni non possono considerarsi un po’ i nostri angeli custodi, soprattutto durante l’ infanzia?

Come nasce questa festa

La festa dei nonni nasce negli Stati Uniti nel 1978 su suggerimento di una casalinga chiamata Marian McQuade, madre di 15 figli e nonna di 40 nipoti. Il presidente di allora Jimmy Carter proclamò che il Grandparents Day  si celebrasse la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.

Curiosamente in Francia le nonne ed i nonni vengono festeggiati separatamente, rispettivamente la prima domenica di marzo e la prima domenica di ottobre.

Le festa dei nonni in Italia

Come detto in precedenza, con la legge n.159 del 31 luglio 2005 il parlamento italiano ha riconosciuto il ruolo fondamentale della figura dei nonni. Gli enti locali si impegnano a promuovere iniziative per valorizzare il loro ruolo nella famiglia e nella comunità. Addirittura il presidente della Repubblica premia i 10 nonni più meritevoli d’Italia.

E’ tradizione che i nipotini regalino ai loro angeli custodi una piantina sempreverde o dei fiori.

Il Nontiscordardimé è il fiore ufficiale di questa ricorrenza.

La canzone ufficiale della festa dei nonni

Il cantautore Walter Bassani nel 2005 ha scritto l’inno ufficiale della festa dei nonni, si intitola “Tu sarai” ( Tu sarai un uomo migliore, se porterai i nonni nel cuore).

MFC

Foto: comune.arco.tn.it

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Cos’è il Coworking, il nuovo modo di lavorare

Per coworking si intende uno stile lavorativo innovativo, basato sulla condivisione di uno spazio comune fra persone appartenenti ad aziende e business diversi

La cosa entusiasmante del coworking è la mancanza di vincoli che trovereste presenti in un normale ufficio, dove i superiori ed i colleghi saccenti sono sempre lì a metterti pressione. L’interazione con gli altri lavoratori può avvenire durante una pausa caffè o in caso di scambi di opinione su programmi simili. Rappresenta quindi un’occasione d’oro per accogliere consulenze gratuite, fornire idee personali e farsi coinvolgere in nuovi progetti lavorativi nati sul momento.

L’ UFFICIO COME IL LICEO

Cos’è il coworking

Letteralmente coworking vuol dire “lavorare con”, si tratta di uno spazio condiviso in cui personale di aziende diverse lavora a stretto contatto, con la possibilità di interagire per scambiarsi idee, opinioni e progetti. Ormai la maggior parte delle aziende si avvale di collaboratori esterni, che hanno la possibilità di contribuire anche da remoto, avvalendosi di tecnologie messe a disposizione in locali ed uffici ad hoc.

Inoltre la crisi lavorativa attuale ed il caro affitti suggerisce a freelance e startup di usufruire di questa nuova opportunità.

Cosa offre il coworking

Al di là del luogo fisico dove poter portare avanti il proprio lavoro, dotato di ogni tipo di tecnologia idonea a permettere lo sviluppo di idee e progetti, è di vitale importanza l’interazione tra professionisti che vi gravitano all’interno. Non di rado vengono riscontrati problemi comuni a più aziende e con delle “rilassanti” riunioni di lavoro davanti alla macchinetta del caffè si scoprono soluzioni innovative grazie al lampo di genio di un individuo ispirato dalla caffeina. L’incontro con soggetti che svolgono attività simili può dare vita a sinergie estremamente redditizie sia in termini economici che di rapporti sociali.

Uno dei vantaggi primari del coworking è la gestione degli orari. Pensate ad una mamma di bimbi piccoli o in età scolare, che non ha la possibilità o la voglia di affidare i suoi pargoli alle cure dei nonni o della baby sitter. Ha la possibilità di organizzare la propria giornata come meglio crede e in base alle esigenze della sua famiglia.

A tal proposito vi segnalo una realtà italiana di coworking dedicata alle donne, si tratta di PIANO C. Per maggiori informazioni cliccate qui.

Il coworking in Italia

Una postazione di coworking in Italia costa in media 25 euro al giorno. Se l’affitto si allunga il prezzo scende sensibilmente, circa 260 euro al mese.

Le città italiane con un maggior numero di ambienti a disposizione sono Milano (oltre 60 spazi), Roma (30 spazi) e Torino (22 spazi).

SE VOLETE TROVARE IL LOCALE DI COWORKING PIù VICINO A CASA VOSTRA CLICCATE QUI.

FOTO: Archipreneur.com

Marco Fabio Ceccatelli

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