2018

Aspirapolvere senza fili: Pregi e difetti

Ho comprato quattro mesi fa ormai, l’aspirapolvere senza fili Deik dopo un’accurata scelta durata settimane. Ero molto indecisa, avendo il pavimento sia in parquet che con le mattonelle non ero certa che mi avrebbe completamente soddisfatta, ma dopo mesi posso finalmente recensirla.

 
Perché senza fili?
PREGI
  1. Rapidità: il normale aspirapolvere va preso nel luogo in cui è stato riposto, di norma un posto scomodo e faticoso da raggiungere. Poi va srotolato il cavo, presa una prolunga, e poi va trascinato da una parte all’altra dell’appartamento staccando ed attaccando la spina, e se avete acceso la lavatrice non è inusuale che vi salti pure la luce. Il senza fili si prende dalla stazione di ricarica, di norma messa in vista, in posizione comoda da prendere e va semplicemente spinto il tasto on. Pesa solo 2,32 kg.
  2. Praticità: il senza fili una volta staccato dalla stazione di ricarica, va solo acceso. Non ci sono fili da tenere o sui quali inciampare, che si incastrano sotto i divani o si arrotolano intorno ai tavoli.
  3. Pulizia costante: se mi seguite sapete che per la pulizia giornaliera, avendo il cane, optavo per la scopa al silicone e lo swiffer, passando l’aspirapolvere due volte a settimana. Da quando ho la senza fili invece, la passo ogni giorno.  Stai aspettando che tuo marito finisca di prepararsi? Perché non dare una passata in cucina?
  4. Se manca l’elettricità: puoi passare la senza fili anche in punti dove non arrivano le prese elettriche, come in automobile o in abitazioni dove ancora non c’è la corrente. Per non parlare della comodità di passarla sulle scale.
  5. Ciclonici e senza sacchetto: risparmiate sulla sostituzione del sacchetto, il contenitore può essere svuotato, pulito e lavato un’infinità di volte.
  6. Questo aspirapolvere sta in piedi da solo ed occupa poco spazio. Certamente il Dyson è la madre di tutti i senza fili e se potete e volete spendere sui 400€ non ha eguali. L’ho provato da una mia amica ed è favoloso, ma vi assicuro che anche questo fa benissimo il suo lavoro. Questa costava 170€, ad oggi la trovate intorno agli 80€ su Amazon.
  7. 2 in 1: funge da scopa elettrica e da portatile. Basta staccare il corpo motore dal telaio per disporre di un aspirapolvere per divani, auto, davanzali etc.
  8. Luci led: nella parte frontale della testina ha 3 luci led che aiutano ad individuare polvere, peli e detriti durante la pulizia, soprattutto in punti con scarsa luce.
  9. Regolazione potenza: potete scegliere di utilizzarla a potenza normale o super, io la utilizzo sempre alla massima potenza e sono molto soddisfatta.
 
Perché senza fili?
DIFETTI
  1. Autonomia (durata della batteria): se avete spazi molto grandi, quando acquistate un’aspirapolvere senza fili dovreste considerare questo come primo parametro. Quella che ho acquistato io ha autonomia fino a 30 minuti al massimo della potenza (modalità turbo). Quindi dovrete imparare ad essere veloci, preparare prima casa, spostando o alzando quello che dovete, evitando di passare più volte sullo stesso punto.
  2. Tempo di ricarica: se la batteria si scarica durante le pulizie dovrete attendere 2/3 ore che l’apparecchio si ricarichi, a me non è ancora mai successo, ma potrebbe accadere.
  3. Capacità del serbatoio: fate attenzione perché molte senza fili hanno capacità di serbatoio talmente limitate che vi toccherà svuotarlo più volte per pulire casa. Questa ha capacità 0,4 litri, sufficiente per me che ho un Labrador in casa in costante muta e 50/ 60 mq da pulire.
  4. Manutenzione: si, perché se è vero che è comoda e veloce, il modello senza fili va pulito ad ogni utilizzo, altrimenti noterete un calo delle prestazioni costante fino alla quasi non aspirazione. Va quindi pulito il contenitore e la spazzola rotante. Vanno anche lavati periodicamente i filtri (la Deik monta filtro Hepa).
  5. Potenza d’aspirazione: come una scopa elettrica, e non come un’aspirapolvere o il folletto.
  6. Durata della batteria: dopo un anno circa, la batteria andrà sostituita, perché la potenza di aspirazione andrà diminuendo man mano ( normale calo fisiologico).

 
Consigli:
Con questo aspirapolvere consigliamo di assumere un nuovo atteggiamento, questo è un elettrodomestico ideale per pulizie pratiche e veloci ogni giorno, quello a corrente potete passarlo una volta a settimana per le pulizie profonde. Se comprate il senza fili con questa consapevolezza, sarete estremamente soddisfatti.
 
 
Sperando di esservi stata utile, se avete domande, dubbi o se volete aggiungere qualcosa, scriveteci nei commenti qui sotto 😊
 
EK
 
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Capelli rovinati: Cause e 8 rimedi infallibili

Prima di tutto vediamo cosa intendiamo per capelli rovinati. Quante di noi, almeno una volta, hanno preso in mano le proprie punte ed hanno pensato di avere i capelli rovinati? Considerate che il capello può avere dei problemi di varia natura e non tutte le situazioni  “problematiche”della nostra chioma possono risolversi con un semplice impacco.

 La struttura del capello è congenita: alcuni li hanno a forma tubolare, forti, lucidi e resistenti, ma altri se li ritrovano fini, ricci, disordinati, pieni di rose e addirittura crespi. Accettare i propri capelli per come sono (con i loro limiti!) è il punto di partenza per cominciare a lavorarci, perfezionandoli, curandoli e modificandoli in modo che abbiano la forma e il colore che desideriamo.

Le tre tipologie di capelli che hanno bisogno di un aiuto in più di olio d’oliva spremuto a freddo dal contadino pugliese, più degli impacchi di miele, degli shampoo di aceto, di limone, di maschere super idratanti con il karitè o l’argan del Madagascar, di aloe vera, e di chi più ne ha più ne metta sono:

1-      Capelli sfibrati: li riconoscete perché le squame della cuticola sono sollevate o in alcuni casi assenti.  Come si presenta il capello? Ruvido al tatto, spento, opaco, indomabile, difficile da pettinare, con perdita di colore e con riduzione della lucentezza.

2-      Capelli Traumatizzati: Amanti delle acconciature io già vi vedo con il phon caldo, la spazzola, la piastra. Il risultato è che il calore  determina aridità e disidratazione del fusto. Come si presenta il capello? Il capello si elettrizza. Il diametro del fusto si riduce.

3-      Tricoptilosi: O più semplicemente le Doppie Punte, i capelli appaiono rovinati, depigmentati e secchi con presenza di punte aride. Per alcuni centimetri possono assumere una forma particolare detta a “coda di rondine”.

Come abbiamo detto per queste problematiche potrebbe non bastare un agente esterno come un impacco, quindi non lasciatevi convincere da prodotti che promettono di trasformare i vostri capelli in quelli di Rapunzel.

Vediamo insieme quali sono le possibili cause dei capelli rovinati:

1-      Mancanza di Ferro: una cosa che poche persone considerano (compresa me) è la carenza di ferro. Ho fatto le analisi perché mi sentivo sempre stanca ed è risultato che il mio valore è 13. Ho iniziato la cura di Ferro e dopo pochi mesi, oltre a sentirmi energica, capelli ed unghie sono tornati meravigliosi. La caduta dei capelli potrebbe essere causata dall’anemia sideropenica, cioè da una carenza di ferro nel sangue. Il ferro infatti è uno dei minerali che compongono i capelli, oltre a garantire l’ossigenazione dei tessuti. Nello specifico il medico mi ha prescritto sideremia, ferritina e transferrina.

 Il consiglio: lo so, non vi piacerà, ma solo un esame del sangue potrà stabilire un’effettiva carenza di ferro che, una volta confermata, si può risolvere con un cambiamento delle abitudini alimentari, introducendo nella dieta cibi ricchi di ferro, o assumendo integratori specifici, soprattutto in caso di menopausa.

2-      Carenza di Folina (acido folico): Un deficit di acido folico può causare una lunga serie di disturbi e portare ad alcune spiacevoli conseguenze anche per quanto riguarda la bellezza e la salute dei capelli. In caso di incanutimento, diradamento e fragilità, è doveroso assicurarsi che i valori di vitamina B9 nel sangue siano ottimali. Favorendo la sintesi proteica e la divisione delle cellule, infatti, questo elemento stimola la crescita di ciglia e capelli, specialmente in associazione con il PABA (Acido para-aminobenzoico).

 Il consiglio: utilizzate un’alta concentrazione di vitamina B9, almeno 400 microgrammi, associata magari con la vitamina C e la B12. Diminuite il consumo di alcol. Oltre a causare problemi di salute, l’eccesso di alcol interferisce con l’assorbimento di acido folico. Consultatevi con il vostro medico se assumete contraccettivi orali. 

Essi possono aumentare la necessità di acido folico. Mangiate verdure a foglia verde, riso, formaggio, datteri, legumi, funghi, arance, germe di grano, tonno, salmone, cereali integrali, pollo e ortaggi a radice. Tutti sono buone fonti di acido folico. Mangiate verdure e frutta crude o poco cotte a vapore. Ricordate che anche cucinare al microonde distrugge l’acido folico.

3-      La Tiroide: Capelli fragili e secchi, che si indeboliscono e cadono facilmente, sono un sintomo comune delle malattie della tiroide. L’aumentata caduta dei capelli è di comune riscontro in presenza di deficit nutrizionali, infezioni, sottoposizione ad interventi chirurgici, ustioni, variazioni ormonali e diverse malattie, incluse quelle tiroidee. In più l’Eutirox (levotiroxina) – può favorire la caduta dei capelli, specie se assunto in quantità non adeguate. Nello specifico il medico mi ha prescritto TSH, FT3, FT4, anti-TPO ( necessario per vedere se ci sono infezioni in una tiroide sana).

Il consiglio: se si sospetta un disturbo alla tiroide, per prima cosa bisogna sottoporsi ad un esame del sangue, dopo di che sarà il medico a prescrivere il farmaco più idoneo a ristabilire il giusto equilibrio degli ormoni tiroidei.

4-      Sindrome dell’ovaio policistico: Questo disturbo endocrino va ad incidere sulla funzione delle ovaie, ma anche i capelli possono risentirne, perché l’eccessiva produzione di androgeni (gli ormoni maschili) rischia di accorciarne la fase di crescita.

Il consiglio: in caso di sindrome dell’ovaio policistico sarà il medico a stabilire la terapia più idonea, sebbene in genere il ricorso ad un farmaco anti-androgeno (come la pillola) sia sufficiente a ristabilire il giusto equilibrio ormonale e ad arrestare di conseguenza anche la caduta dei capelli.

5-      Alimentazione Scorretta: I capelli sono un tessuto non-essenziale, il che significa che sono gli ultimi a ricevere le sostanze nutritive: ecco perché nutrirli risulta tanto difficile e, di conseguenza, basta una dieta sbagliata per provocarne la caduta. Attenzione al dimagrimento, se avviene tutto in un colpo, l’organismo si difende trattandolo come se fosse un trauma fisico (al pari di un parto o di un intervento chirurgico), ovvero trattenendo i nutrienti dai tessuti non essenziali come appunto i capelli che, di conseguenza, finiscono con l’indebolirsi e cadere.

Il consiglio: per permettere ai capelli di crescere sani e forti occorre fare il pieno di proteine, scegliendo fra quelle animali (assorbite più facilmente dall’organismo) e quelle vegetali.

6-      Lo stress: lo stress aumenta i livelli di testosterone che, a loro volta, possono incidere sul processo di crescita dei capelli.

Il consiglio: considerate la perdita dei capelli come un segnale che è arrivato il momento di dare un cambio alla vostra vita. Scegliete il modo a voi più congeniale per ridurre lo stress, che sia un corso di yoga, una seduta settimanale dal terapista o la meditazione.

7-      L’elastico ed il Calore: Se la coda di cavallo è troppo stretta, i follicoli ne risentono e si può così avere quella che viene chiamata “alopecia da trazione”. Se da sporadico, l’impiego di accessori per lisciare o arricciare i capelli, diventa quotidiano, è bene cominciare a pensare di cambiare pettinatura, perché a lungo andare l’eccesso di calore stressa il follicolo pilifero e assottiglia il capello.

Il consiglio: per proteggere i capelli, raffreddate i ferri del mestiere (phon compreso) e aggiungete prima dell’asciugatura dei prodotti specifici a base di ingredienti naturali come olio di oliva o avocado, che rafforzano e reidratano il fusto.

8-      Agenti esterni: Sole, cloro, tinture, permanenti, ma anche siliconi, parabeni ed agenti chimici all’interno dei prodotti per la “cura” dei capelli sono dei nemici subdoli della vostra chioma.

Il consiglio: iniziate a pensare di utilizzare prodotti che non contengano siliconi, parabeni ed agenti chimici che alla lunga danneggiano il capello.     ( Se volete saperne di più leggete le recensioni sui prodotti bio su questo sito)

Come abbiamo visto, la salute del nostro capello può dipendere da vari fattori. Un consulto con il  medico può risultare utilissimo per scoprire la causa del nostro problema, magari attraverso delle analisi del sangue specifiche. In questo modo potremo concentrarci su una cura o su un cambio di abitudini alimentari che possa ridonarci la chioma dei nostri sogni.

Sperando di esservi stata utile.

Ek.

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Impariamo a spazzolare il cane: Ecco gli strumenti migliori

Molte persone non spazzolano mai il loro amico a quattro zampe, per poi portarlo a tosare periodicamente. Perché questa cosa non è consigliata? Perché Madre Natura, che è stata bravissima, ha fatto sì che la pelliccia che resta attaccata alla pelle del cane sia essenziale per tutelarlo dal freddo, ma anche dal clima torrido, quindi a meno di un parere specifico del veterinario, è cosa buona e giusta liberarlo dal pelo morto con il giusto metodo senza tosarlo. Pettinare Fido lo predispone a preparare il pelo per il bagno periodico.

Oltretutto durante le operazioni di spazzolatura e cardatura, sottoponiamo l’animale ad una corretta stimolazione della circolazione sanguigna cutanea, oltre che ad un incremento della relazione tra il proprietario ed il cane. Maggiore sarà la lunghezza del pelo, più frequenti risulteranno le sessioni di spazzolatura, in particolare durante il periodo della muta, cioè del ricambio del sottopelo.

GLI STRUMENTI DA UTILIZZARE SU FIDO:

Scegliere una spazzola adatta per il nostro cane  può non essere così semplice come si tende a pensare. Nella scelta il primo criterio da tenere in considerazione è la tipologia di pelo del nostro amico a quattro zampe. Cercate di evitare le spazzole con setole dure, perché se non vengono usate con la dovuta delicatezza, rischiate di fargli male. Spazzolare e cardare il cane non è in sé un movimento difficile, ci vogliono semplicemente mano leggera e comprensione per lo stato d’animo dell’animale. Considerate che dopo il vostro prezioso lavoro il cane sarà liberato dai grovigli del pelo e proverà un grande sollievo di cui vi riterrà fautori.

SPAZZOLA CON SETOLE IN ACCIAIO:

E’ uno strumento che non dovrebbe mai mancare nel beauty del nostro cane. Fate attenzione a comprarla della dimensione giusta a seconda della stazza  e della lunghezza del suo pelo. Spazzolate Fido in direzione del pelo, probabilmente sarà necessario passare il cardatore prima della spazzola vera e propria, per quel pelo infeltrito che non si riesce a spazzolare.

Quando spazzolate e cardate il vostro animale, dovete usare molta delicatezza, perché c’è sempre il rischio di ferire o irritare la pelle. Prestate particolare attenzione alle parti sensibili come occhi, orecchie e naso dove potreste optare per una spazzola a setole morbide.

Quando si spazzolano cani dal pelo riccio e lungo, meglio utilizzare una spazzola con larghe setole in metallo, solamente dopo aver eliminato gli eventuali nodi con il rastrello. Se il vostro è un cane dal pelo lungo, spazzolarlo permette di fargli sfoggiare un pelo ancora più brillante ed elegante, eliminando polvere e pelo morto.

CARDATORE:

Si tratta di un altro strumento utilissimo, è una spazzola con i dentini in ferro che strappa (senza fare male) il pelo morto e vecchio, ripulendo velocemente la pelliccia. La cardatura serve per ripulire e sfoltire il sottopelo, consentendo così una miglior ossigenazione di tutto il manto. L’operazione di cardatura si può fare con minor frequenza rispetto alla spazzolatura, che andrebbe, invece, eseguita ogni giorno.

Per un lavoro ben fatto, seguite questi consigli: cardate o spazzolate una ciocca alla volta, iniziando dalle zampe, a mano a mano, salite verso la coscia; evitate il contropelo, perché fa male all’animale e lo infastidisce; fate attenzione a non far impigliare la spazzola nei nodi; la spazzolatura va fatta cambiando direzione, a zig zag, in modo che i nodi si sbroglino più facilmente.

Per spazzolare e cardare il sottopelo lungo e folto, come per il pastore belga, è preferibile utilizzare un cardatore a rastrello. In questo modo si evita la formazione di nodi e si elimina il pelo morto. Per i peli di tipo medio-lungo, per esempio di un golden retriever, vi troverete in presenza di un sottopelo moderatamente folto che tende ad annodarsi con relativa facilità.

Cardare e spazzolare il cane con cadenza regolare previene ogni tipo di problema e difficoltà. Usate il cardatore per districare i peli annodati dei barboncini e di tutti quei i cani che presentano un pelo arricciato e duro. In particolare per il cane barbone, visto che il pelo non smette mai di crescere, dovrete tosare e regolare continuamente il pelo. Chiaramente essendo queste operazioni delicate, vi consigliamo di rivolgervi ad un toelettatore professionista, soprattutto le prime volte, se non foste perfettamente in grado di farlo.

FURMINATOR:

Una parentesi doverosa va fatta sul Furminator che è una spazzola Ibrida, che unisce la spazzola con le setole in acciaio ad un cardatore, per questo è una delle spazzole più amate dai proprietari di amici pelosi. Spazzolare significa pettinare l’animale, mentre cardare significa sbrogliare il manto del cane in modo che i peli siano posti in modo parallelo, eliminando le impurità ed asportando in modo indolore il sottopelo in eccesso, questa spazzola offre entrambe le opzioni.

SPAZZOLA A RASTRELLO:

Chi ha un cane a pelo corto-raso, dovrà dotarsi della classica spazzolina con estremità a pettine, simile ad un piccolo rastrello, utile ad eliminare i micro grovigli e a toelettare bene il nostro amico di zampa. In questi casi è possibile usare anche una spazzola con setole naturali, facendola passare in direzione di crescita del pelo. I

Iniziando a pulire il pelo con un pettine, seguendo la direzione del mantello partendo dalla testa, proseguendo sul corpo e successivamente zampe e coda. Si consiglia di insistere sulle zone più difficili, senza però spingere troppo forte, dove il pelo sedimenta maggiormente, come l’area del collo e la parte posteriore del corpo. In un secondo momento si passa alla spazzola che potrà rimuovere eventuali corpi estranei, come foglie, legnetti, insetti, districando anche eventuali nodi. Sappiate che esiste anche la spazzola per rimuovere le pulci, a forma di rastrello con dentini stretti stretti, che portano via i parassiti.

TAGLIA NODI:

Se la situazione è critica, potrebbe essere necessario un taglia nodi, che elimina il problema senza strappare o tirare la peluria del nostro cane. A questo punto usiamo la spazzola in tutte le direzioni per eliminare il pelo morto, concludendo con una passata finale che segue la direzione di crescita del pelo.

GUANTO IN SILICONE:

Se la spazzola è fonte di stress per Fido, possiamo intervallare il suo utilizzo con quello del classico guanto con piastra in gomma, che accarezza dolcemente la cute del cane, trattenendo il pelo fra le setole. Ricordiamoci sempre che se il nostro amico a quattro zampe ha l’abitudine di rotolarsi nella terra, potrebbe essere necessario un lavaggio prima della spazzolatura, per eliminare la sporcizia che ci renderebbe difficile pettinare in profondità il manto.

MANOPOLE IN GOMMA:

Nei cani a pelo corto e raso, come ad esempio i dobermann e i boxer, il sottopelo è spesso assente, mentre il pelo di copertura è liscio, fitto, omogeneo e corto. Con questo tipo di pelo non ci sono problemi di nodi, ma c’è l’inconveniente del pelo morto che può arrecare particolare fastidio al proprietario. Infatti, cadendo il pelo si infila nei divani, negli abiti o nei tappeti e si riesce ad eliminare con fatica. Al fine di prevenire il problema, ci sono in commercio delle apposite manopole/spugne in gomma morbida, che con facilità e delicatezza si devono passare sul mantello del cane per togliere ed eliminare il pelo morto.

STRUMENTI PER IL PROPRIETARIO:

Anche noi proprietari quando spazzoliamo il cane dovremmo munirci di alcuni strumenti. Utile è il grembiule dedicato alla spazzolatura, possibilmente di gomma o di un materiale acetato che non trattiene i peli, da indossare sopra gli abiti, così da non dover passare poi una buona mezz’ora a toglierci peli da dosso. Utile anche una busta da mettersi accanto dove buttare i peli del cane, per evitare che volino in giro. Se volete potete munirvi di guanti usa e getta. Ricordate di vestirvi comodi e di trovare un luogo dove possiate posizionare fido abbastanza in alto per non stare ricurvi.

Almeno una volta la settimana il pelo deve essere controllato con cura, soprattutto dopo la passeggiata se il cane vive in campagna o scorazza nei parchi con erba alta e secca. Durante l’ispezione vanno verificati la presenza di nodi del sottopelo, eventuali residui d’erba o spighette (i famosi forasacchi). Verificate anche che la perdita di pelo sia naturale e non eccessiva.

E voi che cane avete e che spazzola utilizzate? Scrivetelo nei commenti qui sotto.

Un abbraccio

Ek.

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Dormire con il proprio cane: Quali benefici può trarne il nostro sonno?

Se ricordate l’inizio del cartone Lilly ed il Vagabondo, vi verrà sicuramente in mente il momento in cui “Gianni caro” non vuole che il cane appena arrivato dorma con loro, mettendolo in uno scatolone in garage, cedendo solo a tarda notte portando la piccola cucciola in casa e dichiarando che sarà solo per quella notte, e poi, invece, la dolce Lilly dormirà con i suoi umani per sempre.

Dalla teoria alla pratica:

Secondo l’American Veterinary Association, più di 40 milioni di famiglie americane possiede almeno un cane. Di queste, il 63% considera i compagni a quattro zampe come familiari a tutti gli effetti.

Quasi tutti ci ripromettiamo che il cucciolo non dormirà nella nostra stanza, ma i primi tempi cediamo perché “è così piccolo e adorabile” e senza rendercene conto ci ritroviamo con un “pargolo” di 40 kg sotto le coperte con noi.

Perché vogliamo dormire con i nostri amici a 4 zampe?

“La relazione tra le persone e i loro animali domestici è cambiata nel tempo, probabilmente perché molti individui permettono ai loro animali domestici di dormire nella loro stanza – osserva la dottoressa Krahn -. Oggi molti proprietari di animali domestici trascorrono gran parte della giornata lontano dai loro animali domestici, perciò vogliono massimizzare il tempo da passare in loro compagnia quando sono a casa. Averli in camera da letto durante la notte è un modo semplice per farlo. Finalmente i proprietari di animali possono trovare il conforto della loro presenza con la consapevolezza che non avrà un impatto negativo sul loro sonno”.

Dormire con il proprio cane o gatto migliora il sonno?

Secondo una ricerca della Mayo Sleep Clinic degli Stati Uniti, (http://www.mayoclinicproceedings.org/article/S0025-6196%2817%2930486-X/fulltext ) che ha coinvolto 150 volontari, di cui il 49% proprietario di un animale domestico, un numero consistente di persone afferma di dormire meglio con il proprio “pet”: non solo single, ma anche persone che passano la notte da sole perché il partner viaggia per lavoro o lavora di notte.

Pareri favorevoli:

Oltre la metà degli amici a 4 zampe divide la camera o il letto con il padrone e l’80% ne è felice. Gli intervistati riferiscono che l’esperienza di condivisione del sonno con il proprio compagno peloso è appagante, distensiva e anche utile, perché la presenza dell’animale fa sentire al sicuro, scalda il letto e rilassa. Dormire col proprio cane o gatto riduce i livelli di stress e aiuta a sentirsi sereni perché aumenta il livello di ossitocina, l’ormone del benessere. La compagnia di un cane, un gatto o un coniglio risveglia l’interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, stimola energie positive distogliendo o rendendo più accettabili i problemi di tutti i giorni. Il contatto con un animale soddisfa una serie di bisogni umani (affetto, sicurezza, compagnia) che servono a mantenere un buon equilibrio psicofisico e può servire da “allenamento” per mantenere attivi quelle abilità sociali (incontri, uscite, passeggiate) fondamentali per il benessere dell’individuo in ogni fase della vita.  Ora questo studio aggiunge che dormire con il proprio cane o gatto migliora il sonno.

Pareri contrari:

Dall’altra parte il 20% lamenta che gli animali disturbano il sonno russando, piagnucolando o a causa dei bisogni fisiologici. C’è inoltre da considerare che il sonno umano e quello canino sono differenti: il cane tende a svegliarsi più spesso, emettendo rumori e mugolii che possono compromettere la qualità del nostro riposo. Infine, secondo alcuni esperti, la mancata separazione degli spazi può confondere l’animale e influire negativamente sulla sua educazione.

Benefici di notte ma anche di giorno:

I benefici della presenza di un pet nel letto continuano di giorno: diversi studi hanno dimostrato, infatti, che il contatto con un animale, oltre a compensare eventuali carenze di affetto e attenzione, facilita le relazioni interpersonali grazie a una speciale empatia che si crea con l’uomo.

 

Qualche precauzione:

Quando si dorme con il proprio amico fedele, bisognerebbe adottare piccoli accorgimenti, come arieggiare spesso stanza e materasso. Sarebbe meglio se Fido dormisse su una coperta/lenzuolo dedicata cambiata ogni 2/3 giorni. Prestate sempre la massima attenzione alla sua igiene (nel pelo e sulle zampe si accumulano batteri e funghi, quindi pulitelo sempre ogni sera prima di darvi la buonanotte, magari con delle salviette dedicate) e salute (non saltate nessun controllo veterinario, rispettate il piano di vaccinazioni e de-parassitatelo spesso, soprattutto perché nel caso in cui una zecca finisse nel vostro letto, il suo morso potrebbe provocarvi la malattia di Lyme). Insieme o separati, un riposo rigenerante influisce sul benessere di cane e padrone, quindi non dormiteci sopra!

La conclusione:

Dormire con il proprio cane o gatto migliora il sonno. Il risultato dello studio, secondo gli autori, non deve essere sottovalutato, perché il sonno dipende proprio in gran parte da uno stato di rilassamento fisico e mentale. Dormite quindi felici con il vostro amato amico, ma fategli capire che ognuno ha il suo posto e che non è il caso di dormire per forza appiccicati.

Se poi, oltre al cane, nel letto dorme anche il vostro partner, assicuratevi che faccia piacere anche a lui. Tre anime in un letto sono tante, ma facendosi piccoli uno spazio si trova sempre.

Ek.
 
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Ricette estive: Gelato after-eight

Il caldo torrido di questo periodo vi mette a dura prova? Cosa c’è di meglio di un gelato che coniuga la freschezza della menta alla dolcezza del cioccolato per rinfrescare corpo e mente? Prepariamo insieme una semplice ricetta estiva, il gelato after-eight.

Tempo: 50 min + 3 ore di riposo

Strumenti necessari:

Pentolino-mestolo in legno per amalgamare-ciotole per servire il gelato

Ingredienti per 6 porzioni di gelato:

-100 ml di sciroppo di menta

-50 gr di cioccolato fondente

-250 ml di latte

-250 ml di panna

-70 gr di zucchero

PROCEDIMENTO:

Primo passo:

Mescolate latte e panna in un pentolino e unitevi lo zucchero. Mettete sul fuoco a fiamma bassa e fate bollire mescolando.

Secondo passo:

Appena il tutto sarà arrivato a bollore, spegnete e versate in una ciotola dove aggiungerete lo sciroppo di menta. Mescolate bene per amalgamare.

Terzo passo:

Una volta che il composto sarà freddo, mettete la ciotola in frigorifero per circa tre ore.

Quarto passo:

Tirate fuori il gelato un po’ prima di servirlo e aggiungete il cioccolato a pezzetti. Decorate con foglioline di menta.

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Ad ogni dosha la propria alimentazione: scopri quali cibi dovresti evitare in base alla tua costituzione

Vediamo insieme come dovrebbe nutrirsi un individuo in base al proprio dosha e quali cibi dovrebbe assolutamente evitare.

ALIMENTAZIONE:

L’ayurveda non prescrive diete, ma consiglia di mangiare di tutto, con un occhio alla costituzione dosha e con una particolare attenzione ai sapori. Secondo l’Ayurveda ogni sapore ha un suo effetto sull’organismo.

SAPORE DOLCE: per esempio frutta, lattosio, zucchero di canna, miele, cereali, patate, gli oli e i grassi, stimola il pancreas, è calmante del carattere e dell’appetito.

SAPORE ACIDO:  per esempio agrumi, frutti di bosco, fragole, prugne, pomodori, spinaci, vino, yogurt, stimola le ghiandole gastriche, stimola la secrezione salivare e favorisce il senso di soddisfazione.

SAPORE PICCANTE:  per esempio aglio, peperoncino, pepe, cipolle, rafano, ravanelli, prezzemolo, menta, zenzero, stimola il metabolismo, riscalda e purifica.

SAPORE SALATO: stimola l’appetito.

SAPORE AMARO: per esempio melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura, purifica e depura, stimola il fegato e la cistifellea.

SAPORE ASTRINGENTE: per esempio melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura sedativo delle mucose, prosciugante e astringente.

Per dimagrire, secondo la teoria ayurvedica, occorre limitare drasticamente i cibi di sapore dolce e salato, che aumentano kapha, e privilegiare i sapori piccanti, amari e astringenti. Questi infatti sono in grado di ridurre l’energia di tipo kapha che favorisce gli accumuli di grasso e la cellulite edematosa, con presenza di gonfiori dovuti al ristagno di liquidi nei tessuti.

Gli alimenti piccanti sono molto utili per dimagrire: fanno bruciare di più e accelerano l’eliminazione delle sostanze residue. Chi è soprappeso, infatti, ha in genere un metabolismo lento, per cui anche rallentando la perdita di chili di troppo. (In sanscrito, l’antica lingua indiana, il metabolismo è chiamato agni, cioè il fuoco. Agni ha sede nello stomaco e coincide con la capacità digestiva: se questa è buona il cibo si trasforma velocemente e nel corpo restano meno tossine). Le spezie e le bevande calde mantengono acceso agni. Per questo l’ayurveda suggerisce di condire sempre i cibi con spezie, radici e semi e accompagnare i pasti con bevande tiepide, perché quelle fredde rallentano la digestione e aumentano kapha favorendo il soprappeso. Peperoncinonoce moscata e pepe nero, per esempio, sono spezie piccanti che stimolano il metabolismo e favoriscono l’eliminazione di tossine. Salvia e rosmarino eliminano i liquidi in eccessoTutte le spezie combattono la formazione di gas intestinali.

ALIMENTAZIONE PER I VATA: 

Vata (forza di eliminazione), composto da spazio e aria, è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione sanguigna..). Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidezza e fluidità.

Vata non ha mai problemi di sovrappeso, perché è snello, perde facilmente peso, quando è sotto stress non mangia e salta i pasti senza problemi. La sua sede principale è il colon, per questo I cibi consigliati al vata sono: i legumi, da prediligere le lenticchie, i cereali come avena, riso e grano; la frutta dolce, in particolare fichi, uva, banane, papaya, prugne e frutta secca; le carni bianche, in particolare tacchino e pollo. Le carni rosse sono consigliate solo occasionalmente, da preferire il manzo. Ortaggi cotti, Uova, Pesce, Crostacei. Tutti i latticini e prodotti lattiero-caseari. Semi oleosi. Tutte le spezie, ma attenzione a peperoncino, tabasco e pepe che vanno moderati. Zucchero integrale.

I cibi sconsigliati sono: fagioli, ceci, cicerchie e soia. Da evitare il digiuno, i pasti irregolari o consumati velocemente (che aumentano l’ingestione di aria), non mangiare alimenti amari o astringenti o troppo piccanti.

Personalità: la persona Vata è snella, ha la pelle secca, è attiva, vivace, creativa e flessibile. Può soffrire di insonnia, disturbi nervosi, problemi digestivi e stati d’ansia. 

ALIMENTAZIONE PER I KAPHA:

Kapha (forza di assimilazione), composto da acqua e terra, è il dosha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uniforme. Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesantezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levigatezza e densità.

Ha una costituzione robusta, ingrassa facilmente sia perché mangia troppo, si butta sul cibo quando è sotto stress. Non elimina facilmente scorie e tossineI cibi consigliati ai Kapha sono: miglio, orzo, avena, granturco, lenticchie rosse, verdure crude e cotte, barbabietole, carote, ravanelli, cavoli, mais, cetrioli, latte di capra, ricordando che è indispensabile adottare una dieta a basso contenuto di grassi, equilibrandola con l’uso delle spezie adatte.

I cibi sconsigliati sono: zucchine, pomodori, patate, pomodori, tofu, prodotti della soia, frumento, formaggio, burro, latte freddo, gelati e cibi Fritti.

Personalità: la persona Kapha ha una struttura ossea pesante e un corpo forte, ha un carattere calmo e rilassato, ama dormire ed è piuttosto avaro e geloso. I problemi che di solito affliggono l’individuo Kapha sono il sovrappeso, l’obesità, la pigrizia, le allergie, l’ipercolesterolemia, la depressione e la difficoltà ad accettare i cambiamenti. 

ALIMENTAZIONE PER I PITTA:

Pitta (forza di combustione), composto da fuoco e acqua, è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo) che mentale (elaborazione delle emozioni). Le sue qualità sono: caldo, untuoso, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità.

I tipi pitta (di solito di peso normale) non hanno una particolare tendenza a ingrassare, anche se a volte sono preda di attacchi di fame, spesso conseguenza di arrabbiature. La sua sede principale è l’intestino tenue, per questo i cibi consigliati al Pitta sono: cereali leggeri (orzo, avena, riso basmati, riso bianco, miglio.), ortaggi e verdure fresche (in particolare cavoli, carciofi, tarassaco, asparagi, cetrioli, sedano, lattuga, piselli, prezzemolo, radicchio, cicoria, rucola…) i legumi (meglio se all’insalata e fatta eccezione per le lenticchie e i fagioli, più difficili da digerire per la costituzione Pitta.), frutta (in particolare cocco, avocado, mela, fichi, melone, pere, ananas, prugne, melagrane, banane ben mature…) condimenti (olio di cocco, olio extravergine d’oliva, olio di girasole, zucchero panela, burro non salato.), spezie (curcuma, cardamomo, finocchio, coriandolo, con moderazione pepe nero. Sconsigliata la paprika, il tabasco e il peperoncino.), le carni e derivati animali come latte, ricotta, carni bianche, uova, coniglio e crostacei.

I cibi sconsigliati sono: frutta secca, pasta di grano duro, carni rosse, lenticchie e fagioli, cibi in scatola, ketchup, sottaceti, aceto, peperoncino, bevande alcoliche, bevande gassate, alimenti salati o con aggiunta di glutammato, cibi particolarmente acidi, cibi particolarmente piccanti. Assolutamente da evitare sono i cibi caldi d’estate. Il gusto dolce e amaro fa bene alla sfera emotiva oltre che a quella fisica.

Personalità: generalizzando e approssimando alquanto, possiamo dire che l’individuo Pitta di solito ha i capelli chiari, è di costituzione media, è intelligente, determinato, organizzato, coraggioso e tende alla leadersheap. Può soffrire di ulcera, acne e emorroidi e spesso è soggetto ad attacchi di collera e a scatti di aggressività. 

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Come distinguere tra una personalità vata, pitta o kapha

Adesso che abbiamo fatto il test vediamo nello specifico le caratteristiche di ogni Dosha.

Io, che sono una iperattiva, sono uscita 55%Vata, 25% Kapha e 20% Pitta e voi se volete scrivete nei commenti qui sotto cosa siete usciti.

In base alla predominanza di uno, due o tutti e tre i Dosha, vediamo che sono possibili sette tipi di costituzione: Vata – Pitta – Kapha – Vata/Pitta – Pitta/Kapha – Vata/Kapha – Vata/Pitta/Kapha

L’Ayurveda ci insegna a rimanere entro la nostra soglia individuale, comprendendo che i tre dosha ci aiutano in questo compito. Frequentemente si ha una combinazione delle tipologie costituzionali: alcune persone sono puro vata, puro pitta o puro kapha, ma molte sono vata-pitta, vata-kapha o pitta-kapha (la qualità dominante viene citata per prima) o, più raramente, un totale equilibrio di tutti e tre i dosha, vata-pitta-kapha.

“Vata, pitta e kapha si spostano in tutto il corpo producendo effetti benèfici o dannosi sull’intero sistema, secondo il loro stato normale o aggravato. Il loro stato normale è l’equilibrio e il loro stato aggravato è la malattia”. – CHARAKA SAMHITA

 

LA PERSONALITA’ VATA:

Vata si può considerare il dosha che conduce, dato che espleta la funzione fondamentale della propulsione sia di sé stesso che di Pitta e Kapha. Poichè ha un ruolo fondamentale, viene definito “dosha sovrano”, dato che è il dosha che serve gli altri due, funzionando come veicolo e mezzo delle loro funzioni. Vata (Aria) è il principio della comunicazione e del movimento. È il messaggero che regola il sistema nervoso e quello immunitario e sovrintende alle funzioni input e output del nostro corpo. Come tale è responsabile di ogni movimento all’interno dell’organismo: il flusso del respiro, l’espressione della parola, la circolazione del sangue, l’eliminazione dei prodotti di scarto, le mestruazioni, il parto.

Vata costituisce l’umore biologico dell’aria. L’influenza di Vata si concentra anche in altre parti dell’organismo come le gambe, le cosce, le orecchie, la trachea, le ossa, il cervello e la pelle.

Qualità: freddo, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidità e fluidità. Di norma ha Giunture “scricchiolanti” e può soffrire di eruttazioni o leggera flatulenza, parla velocemente, salta da un argomento all’altro.

Fisicamente: la fisicità è Esile, gradevolmente snella; statura molto alta o bassa. Ginocchia e gomiti nodosi. La Pelle è secca, ruvida, screpolata, fenditure su mani e piedi. Vene visibili attraverso l’epidermide. Labbra, unghie e pelle pallide, bluastre quando fa molto freddo. Si abbronza facilmente. Capelli: Secchi, sottili, mossi o ricci, ispidi, crespi, scuri. Scarsa peluria sul resto del corpo. Unghie: Secche, ruvide, di lunghezza e forma irregolari, possono presentare macchie bianche e segni in rilievo; possibile fragilità. Occhi: Grigi, blu o marrone scuro, piccoli rispetto alla testa; possibile sensazione di secchezza. Sopracciglia sottili, di forma regolare. Odore: Difficilmente il corpo presenta odori. Suda raramente. Le malattie tipiche di vata, come l’osteoporosi, le artriti o il morbo di Alzheimer, tendono ad aumentare più in là con gli anni.

Abitudini: la Digestione è Variabile, con appetito “nervoso” e irregolare. Può soffrire di gonfiori e flatulenza. Costipazione, feci secche, motilità intestinale irregolare. Sonno: Schema irregolare, da leggero a molto profondo, in media 4-7 ore; può soffrire di insonnia. Soggetto al sonnambulismo; parla nel sonno; è comune il bruxismo. Si alza presto e si sente un po’ esausto. Raramente ricorda i sogni, che spesso riguardano il movimento. Predilige un letto morbido con coperte pesanti. Livelli Energetici: Incostanti, l’energia va e viene “a ondate”. Cattiva gestione della vitalità, spesso cerca di sostenere l’energia con sostanze stimolanti. Impulso Sessuale: Variabile. Romantico e sognatore appassionato. Intensamente passionale, poi però necessita di riposo. Può soffrire di scarsa fertilità. Temperatura: Sente facilmente freddo, indossa molti capi pesanti. Preferisce cibi e bevande caldi. Ama il clima caldo e umido. Non ama il clima freddo, secco e ventoso. Umore: Se in equilibrio è ispirato e creativo. Se in squilibrio può sentirsi un poco ansioso e impaurito.

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LA PERSONALITA’ KAPHA:

Dei tre dosha è quello più materiale, denso e grossolano. Kapha genera la forma fisica, la rende solida e uniforme, la protegge contro il caldo eccessivo e il deterioramento fisico. Esso provvede a mantenere la stabilità dei tessuti corporei, proteggendoli grazie alla propria tendenza verso la compattezza, il contenimento e la materialità. Le qualità sono: freddo, umidità, pesantezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levigatezza, opacità e densità. Rappresenta l’umore biologico dell’acqua. La sua principale funzione è la coesione, ossia la capacità di mantenere unito.

Kapha è il principio dell’amore e della struttura ed è responsabile della stabilità e dell’idratazione del corpo (letteralmente kapha significa “che prospera nell’acqua”). Si fa carico di immagazzinare nelle cellule l’energia (portata da vata e controllata da pitta), sotto forma di grassi all’interno della membrana e di carboidrati nella parete cellulare. Ciò aiuta ad apportare lubrificazione e a dare forma e struttura all’intero corpo. Kapha letteralmente “tiene insieme” il corpo idratando le strutture dei tessuti e della pelle. Come un fiume che scorre sinuoso, è lento, pesante, denso, morbido, oleoso, appiccicoso, torbido, liquido e dolce. È coesivo, conferisce forma e struttura e agevola la crescita e lo sviluppo.

Qualità: Le persone kapha sono colme di amore e compassione. Nel momento del bisogno potete sempre contare su di loro poiché sono assai fedeli e devote. Si dimostreranno le vostre migliori amiche, rivelando solidità e fermezza. Inoltre elargiscono grandi abbracci. Parlano lentamente, hanno il passo pesante e tendono a russare. Gli individui appartenenti a questo dosha tendono ad aggrapparsi e ad accumulare sia oggetti sia persone – possono essere infatti un poco avide e possessive.

Fisicamente: Ossa grandi, corpo solido e robusto. Fianchi e spalle ampi, dita corte e tozze, tendono ad ingrassare, hanno difficoltà a perdere peso. Si scottano al sole, ma si abbronza velocemente. Capelli: Spesso castani, folti, grossi, ondulati e talvolta untuosi. Il corpo può essere irsuto. Unghie: Ampie, spesse, forti, simmetriche, bianche e morbide. Occhi: Castani, grandi e ovali con sclera bianca. Ciglia e sopracciglia folte. Odore: Moderato, aroma dolce. Sudano facilmente dopo l’attività fisica.

Abitudini: Appetito stabile, digestione lenta. Amano il cibo, mangiare può essergli di conforto. Motilità intestinale regolare, ma lenta. Sonno Pesante, dormono 8 ore o più. Risveglio difficoltoso; sogni pacati, tranquilli e di natura emotiva. Prediligono un letto morbido con una media quantità di coperte. Livelli energetici: Uniformi e costanti, riluttanti a spendere energia, preferiscono guidare piuttosto che camminare. Impulso sessuale: Consistente, molto amorevole e compassionevole, fertilità eccellente. Temperatura: Sente fresco e indossa abiti morbidi e comodi. Preferisce cibi e bevande tiepidi. Ama il clima temperato, ma secco. Non ama il clima troppo freddo o troppo caldo. Se in equilibrio è forte e dà sostegno. Se in squilibrio diventa avido e pigro.

 

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LA PERSONALITA’ PITTA:

Costituisce l’umore biologico del fuoco. E’ associato al processo digestivo, al riscaldamento e alla trasformazione dal livello cellulare, tessutale e organico a quello della sfera emotiva, mentale e psicologica. Le qualità sono: caldo, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità. Pitta è  acuto, penetrante, lievemente oleoso, scivoloso, veloce e irritabile. Pitta è il principio della passione e del metabolismo. È il manager che, attraverso una gestione efficiente del potenziale energetico, regola le informazioni portate nel corpo da vata. Controlla quindi la digestione e il metabolismo e sovrintende alla produzione di energia a livello cellulare. È la forza dell’attività metabolica che avviene nell’organismo e che controlla il battito cardiaco, i livelli ormonali, la temperatura corporea, la percezione visiva, la fame, la sete e la qualità della pelle. Nello specifico, pitta è anche responsabile della funzionalità del fegato, della secrezione biliare, della digestione e dell’intestino tenue. A livello della mente questo dosha riveste un ruolo importante nel comprendere e nell’assimilare le impressioni sensoriali. Pitta è colmo di vitalità.

Qualità: i Sospiri, i dosha pitta sospirano molto, soffrono di vampate, hanno la pelle calda e untuosa. Le persone pitta sono leader affascinanti e carismatici che amano trovarsi al centro dell’attenzione. In effetti, averli intorno è molto divertente poiché sono assai dinamici e vivaci. Inoltre sono ottimi pianificatori e sanno come portare a termine le cose. A livello emozionale, uno squilibrio di pitta si manifesta sotto forma di collera, frustrazione e irritazione, spesso il risultato di emozioni represse. I soggetti pitta rappresentano l’archetipo della “persona critica”; sono pronti a giudicare gli altri, ma sommessamente sono molto severi nei confronti di loro stessi. Essendo estremamente competitivi sono spesso tormentati dalla gelosia. Per equilibrare la natura “intensa” di pitta ricercate le qualità opposte, come calma, pacatezza, compassione e moderazione.

Fisicamente: Corporatura atletica, peso nella media, in relazione alla struttura. Si mantiene ben equilibrato. Pelle: Fine e delicata, facilmente irritabile e spesso arrossata. Intollerante al sole – Tendenza a lentiggini, nei, eruzioni cutanee e acne. Capelli: lisci, biondi, castani o rossi – Incanutimento e calvizie spesso precoci. Unghie morbide, forti, flessibili – Letto ungueale color rosso intenso. Occhi chiari – acuti, penetranti e sensibili alla luce, ciglia e sopracciglia proporzionate.       Odore: Forte e pungente – Sudorazione abbondante quando fa caldo.

Abitudini: Appetito vorace; facilmente irritabile se affamato, può soffrire di bruciori di stomaco e acidità , raramente è costipato, ma può soffrire di diarrea.   Sonno: Dorme bene, in media 4-7 ore – È spesso nottambulo – Può fare sogni vividi e intensi che riguardano l’azione – Predilige un letto solido e compatto con poche coperte. Livelli energetici: Buoni, regolari e consistenti – Può sviluppare dipendenza dal lavoro. Impulso sessuale: Forte – Buona fertilità. Temperatura: Sente caldo e indossa abiti leggeri – Preferisce bevande fresche e certi cibi crudi – Ama il clima fresco e mite – Non ama il clima caldo e umido. Umore: Se in equilibrio è positivo e giocoso , se in squilibrio diventa aggressivo ed eccessivamente competitivo – Agisce per avere ciò che vuole e si irrita se non l’ottiene.

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Di che costituzione sei? Fai il test per scoprire qual è il tuo dosha

Ciao a tutti e benvenuti, oggi vi vorrei parlare di una cosa che ho scoperto da poco (anche se esiste da millenni) e che mi ha letteralmente appassionata. Le Tipologie di Costituzione secondo l’Ayurveda (Il termine ayurveda indica “la conoscenza, il sapere sacro” (Veda) relativo alla “vita” o “longevità” (ayus).

Capisco il vostro scetticismo, anche io all’inizio ho pensato fosse una sciocchezza, ma perché non dare una possibilità a questo articolo?

COME SI SUDDIVIDONO I DOSHA:

In Ayurvedica le tipologie di costituzione si chiamano Dosha (si lo so sembra che diciate doccia con la s sibilante) o umori biologici, sono tre e seguono gli elementi: etere o spazio (akasa), aria (ayu),fuoco (tejas), acqua (apas), terra (prithvi).

Il Dosha Vata: che equivale all’unione di acqua e spazio (o etere).

Il Dosha Kapha (da leggere kafa): che equivale all’unione dell’acqua e della terra.

Il Dosha Pitta: che equivale al fuoco.

Si lo so sembrano Gino, Pino e Lino, ma è interessante scoprire che in ognuno di noi le tre qualità dette Dosha si combinano dando luogo alla costituzione unica e speciale di ogni individuo ed in base a questo potrete riconoscere le persone sia fisicamente che per i loro disturbi cronici, e troverete anche tanti consigli sull’alimentazione che potrebbero aiutarvi. Tutti noi conteniamo vata, pitta e kapha, in maggiore o minore misura (misura che peraltro può cambiare nel corso della nostra vita, dall’infanzia alla vita adulta fino alla vecchiaia). La loro particolare combinazione ci rende ciò che siamo e ci insegna, in una prospettiva ayurvedica, a comprendere quale sia il modo migliore per prenderci cura della nostra salute.

La prima cosa divertente che possiamo fare è andare al test e vedere che combinazione abbiamo:

TEST Ayurveda: che Tipo di Costituzione o Dosha sei?

Segnate le caratteristiche che vi descrivono maggiormente(Siccome molti di noi sono una combinazione di dosha, spesso la risposta valida sarà più di una. Scegliete quelle che vi si addicono di più).

Caratteristiche fisiche

1 Come descrivereste la vostra struttura fisica e il vostro peso?
a) Esile, irregolare, con ossa sporgenti; peso scarso o sottopeso
b) Media, con ossatura armoniosa; peso equilibrato e costante
c) Robusta, con ossatura forte e solida; peso consistente o sovrappeso

2 Com’è la vostra pelle?
a) Secca, fredda, ruvida, sottile e scura, con mani e piedi freddi
b) Ben idratata, calda, liscia, untuosa e rosea, chiara con lentiggini e facilmente irritabile
c) Morbida, fresca, umida, spessa e pallida

3 Quanto sudate?
a) Quasi per nulla
b) Abbondantemente
c) Moderatamente e costantemente

4 Come sono i vostri capelli?
a) Secchi, sottili, scuri, ricci, fragili, nodosi e con doppie punte
b) Untuosi, lisci, biondi/rossi/grigi (o calvizie)
c) Untuosi, lucenti, folti, ondulati e castani

5 Quale descrizione si adatta meglio alle caratteristiche del vostro viso?
a) Appuntito, con naso irregolare e narici allungate, labbra sottili, secche e screpolate
b) Regolare, con naso romano, labbra color rosso intenso, morbide e idratate
c) Largo, con naso arrotondato e narici ampie, labbra grandi e carnose

6 Come descrivereste le vostre caratteristiche fisiche?
a) Corporatura piccola, fianchi stretti; addome piatto e scarso; gambe magre con ginocchia sporgenti
b) Fianchi medi; addome moderato e sodo; gambe di media taglia
c) Fianchi larghi; addome ampio, pieno e morbido; gambe forti e robuste

7 Com’è il vostro ciclo mestruale? (solo per le donne)
a) Irregolare, leggero, flusso scarso di colore scuro con coaguli, crampi intensi, tendenza alla sindrome premestruale (SPM) e al pianto
b) Regolare, flusso consistente e prolungato di colore rosso chiaro, crampi di media entità, forte SPM e irritabilità
c) Regolare e senza problemi, crampi leggeri ma costanti, ritenzione idrica e lieve SPM

Mente ed emozioni

1 Come descrivereste il vostro sonno?
a) Disturbato. Avete il sonno leggero e spesso soffrite di insonnia
b) Buono. Riposate bene e non avete bisogno di dormire molto
c) Profondo. Avete il sonno pesante e dormite a lungo.

2 Siete entrati a far parte di un team di lavoro. Quale delle seguenti descrizioni meglio rappresenta il vostro ruolo nel gruppo?
a) Siete “il creativo”, ricco di idee fantastiche e talvolta radicali, ma quando partecipate alle riunioni, invece di prendere appunti vi ritrovate a fantasticare e a pensare a cosa farete nel weekend
b) Siete voi ad aver redatto il piano di lavoro, organizzato le riunioni e preparato i volantini, ma se le vostre idee vengono criticate andate su tutte le furie
c) Siete affidabili e fate tutto ciò che c’è bisogno di fare, ma portare a termine i vostri compiti vi richiede molto tempo e un grande sforzo

3 A breve dovrete affrontare un esame. Come vi preparate?
a) Vi immergete nello studio soltanto all’ultimo momento. Ricordate giusto ciò che vi serve per il giorno dopo ma dimenticate tutto nel giro di una settimana
b) Seguite una tabella di marcia meticolosa; vi concedete molto tempo per rivedere il tutto e vi ricordate ogni dettaglio
c) Vi ci vuole una infinità di tempo per ricordare qualunque cosa, ma una volta che ci riuscite non la dimenticate più

4 Vi trovate a una festa e qualcuno sta spudoratamente “flirtando” con il vostro partner. Come reagite?
a) Vi sentite assalire da ansia e insicurezza ma con tutta probabilità non affronterete il vostro partner
b) Vi trasformate nel “mostro dagli occhi verdi”, iniziano a volare i vol-au-vents e alla fine vi lanciate in una violenta discussione
c) Sapete di non aver nulla da temere e continuate a divertirvi con i vostri amici..

Digestione

1 Il vostro appetito è:
a) Variabile. Vi piace masticare tutto il giorno e sbocconcellare come e quando vi pare
b) Regolare. Vi piace mangiare a orari specifici, ma quando avete fame il vostro appetito è intenso e non riuscite a concentrarvi fino a quando non mettete del cibo sotto i denti
c) Costante. Vi piace rilassarvi mentre mangiate e dedicare tempo ai vostri pasti

2 La vostra sete è:
a) Variabile. In genere preferite le bevande calde
b) Regolare. Avete spesso sete e in genere preferite le bevande fresche
c) Scarsa. Raramente avete sete

3 Così considerate la vostra digestione e la motilità del vostro intestino:
a) Irregolare. Spesso vi sentite gonfi, pieni di gas o costipati. Quando siete lontani da casa soffrite sempre di costipazione
b) Regolare come un orologio. Avete un metabolismo veloce, evacuate ogni giorno ma potete soffrire di acidità di stomaco
c) Indolente. Avete un metabolismo lento e soffrite di intestino pigro.

Salute generale ed energia

1 Di cosa soffrite più spesso?
a) Ansia, insonnia e disturbi nervosi
b) Infiammazione, emorragie e problemi della pelle
c) Muco, congestione e problemi al torace o al cuore

2 Se vi ammalate:
a) Avvertite sintomi acuti che iniziano all’improvviso, ma poi guarite rapidamente
b) Soffrite di febbri e sudorazione
c) La malattia ci mette un po’ a comparire, ma poi perdura per un certo lasso di tempo

3 Com’è la vostra energia?
a) Tocca livelli estremi che possono essere utilizzati molto rapidamente, lasciandovi esausti
b) Costante, e voi sapete come stimolarla
c) Ci mette un po’ per “carburare” ma poi resiste a lungo

4 Come tenete sotto controllo il vostro peso?
a) Avete difficoltà a ingrassare
b) Per tutta la vita siete sempre riusciti a mantenere un peso regolare
c) Avete facilità a ingrassare

5 Com’è la vostra vita sessuale?
a) Il vostro appetito sessuale è incostante ma vi eccitate facilmente; soffrite di scarsa fertilità
b) Il vostro appetito sessuale è intenso e appassionato e la fertilità buona
c) Il vostro appetito sessuale è normale, la resistenza buona e la fertilità ottima

6 Siete in vacanza e ci sono 30° all’ombra. Quale delle seguenti situazioni vi descrive meglio?
a) Amate il caldo e siete fanatici del sole. Vi abbronzate molto facilmente
b) Trovate il caldo insopportabile, siete in preda all’agitazione e volete solo stare in piscina. Potete scottarvi facilmente o soffrire di fastidiosi eritemi
c) Il calore non vi crea disagio ma preferite prendervela comoda e rilassarvi tutto il giorno all’ombra.

I vostri risultati

Ora calcolate il numero di “a”, “b” e “c” che avete totalizzato. Se le vostre risposte sono prevalentemente “a”, in voi predomina vata; “b” corrisponde a pitta; “c” indica kapha. Potreste scoprire di essere una combinazione di ciascuno dei tre dosha, ma è probabile che uno sia dominante.

Se in voi predomina un dosha particolare, seguite i consigli stagionali, sull’alimentazione e sullo stile di vita specifici per quella tipologia costituzionale (descritti nel dettaglio in nel libro A Pukka Life).

Se il vostro punteggio è uguale o simile per due dosha significa che avete una costituzione mista e dovreste fare quanto segue:

Per vata–pitta: in autunno e in inverno seguite un regime alimentare che riduca vata; in primavera e in estate un regime alimentare che riduca pitta.

Per pitta–kapha: in estate e in autunno seguite un regime alimentare che riduca pitta; in inverno e all’inizio della primavera un regime alimentare che riduca kapha.

Per vata–kapha: in estate e in autunno seguite un regime alimentare che riduca vata; in inverno e in primavera un regime alimentare che riduca kapha.

Qualunque sia la vostra costituzione complessiva, dovreste scegliere il rimedio appropriato per il vostro attuale squilibrio a livello di salute.

 

(Il test è stato preso su https://www.gruppomacro.com/blog/cure-alternative/test-ayurveda-tipo-costituzione-dosha , ma sono tanti i siti dove potete trovarne, ad esempiohttps://www.ayur.it/test/costituzione-ayurvedica/ )

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Foto: www.heymonicab.com

 

Sognate una vita a piedi scalzi? Essere infelici è una nostra scelta

“Vado al lavoro per comprarmi la macchina per andare al lavoro”. Che non sarebbe neanche male se nel mentre avessi la possibilità anche di vivere. Per chi o per cosa si lavora? Il Filosofo José Pepe Mujica dice “quando compriamo qualcosa, non la compriamo con i soldi, ma con il tempo della nostra vita che ci è servito per guadagnarli”.

Se state leggendo questo articolo probabilmente siete incuriositi o forse siete stufi di sentire quella terribile sensazione al mattino, quel magone frustrante che vi rende tristi e che fa scattare quella vocina che vi dice di spegnere la sveglia e tornare a dormire. Lavorare, tutti sul pezzo per 8/10 ore al giorno, cioè tutto il tempo diurno di una vita. Sentite di non avere altro scopo che lavorare e guadagnare, poco, per sempre. Passioni, sogni, libertà, leggerezza nel cuore, cultura, affetti, meditazione, sport, ma anche le attività necessarie a vivere (gestione della casa, fare la spesa, cucinare, pulire, pensare alla cura del proprio corpo ecc) tutto nei ritagli di tempo. Quando siete sfiniti.

Troppi straordinari, troppo stress, poche soddisfazioni, e ferie che non arrivavano mai e che sono sempre troppo poche. Se cerchi di confidarti con gli affetti o con gli amici, confessando loro che ogni tanto pensi che vorresti licenziarti perché non ce la fai più, ti senti rispondere che sei pazzo, in questi tempi dove la gente pagherebbe per avere un lavoro, figuriamoci un posto fisso.

La vita dopo la fine degli studi inizia a correre in fretta. Ti svegli un giorno più vecchio di tre anni e non te ne sei nemmeno accorto. Tutte le mattine ti alzi sbuffando e l’unica cosa che vorresti fare è tornare a dormire. il tempo che passa non ti lascia nient’altro che capelli bianchi sulla testa e chili in più sui fianchi. Ti rendi conto che la vita ti sta sfuggendo dalle mani, come sabbia tra le dita, e tutti attorno a te sembrano ripetere solo una cosa, ossessivamente, continuamente: “E’ così che funziona, la vita è questa, devi avere pazienza, vedrai che le cose si sistemeranno…”.

Ti senti infelice.

Essere infelici è una nostra scelta, gran parte della nostra infelicità è creata dalle nostre aspettative, c’è chi sostiene che per essere felici basterebbe abbassare le nostre aspettative: non è vero! Quello che dobbiamo iniziare a fare è portare la nostra realtà allo stesso livello delle nostre aspettative. Come? Spostando il focus dai risultati che otterremo in un ipotetico domani, alle azioni che dobbiamo compiere oggi stesso. Non possiamo avere il pieno controllo sui risultati che otterremo tra 1, 2 o 5 anni, ma possiamo sempre decidere cosa faremo oggi per ottenere quei risultati, perché come dice A.J. D’Angelo “Se hai tempo per lamentarti, hai tempo per cambiare ciò di cui ti lamenti.”

Non preoccuparti ossessivamente di ciò che pensano gli altri, non aver paura dei tuoi fallimenti e soprattutto non ripensare continuamente agli errori commessi in passato e ai pericoli del futuro. “Se oggi non stai vivendo i tuoi sogni è perché ieri hai deciso di rimandare a domani.” Gran parte della tua felicità deriva dalla capacità di credere in te stesso; ed ancora una volta, credere di più nei tuoi mezzi è una tua responsabilità. Il maestro tartaruga in Kung Fu Panda diceva “Ieri è storia, domani è un mistero ma oggi è un dono, per questo si chiama presente”.

La tua priorità dev’essere quella di essere qui e di esserci adesso. Ci saranno momenti durante i quali penserai: “sì, sì, dopo mi concentrerò sul presente, è che adesso ho quest’altra cosa più importante da fare”. Se lascerai sempre per ultimo te stesso e le tue priorità, niente diventerà realtà. Non preoccupatevi di dare priorità al quì e adesso, questo non rallenterà la vostra vita. La arricchirà soltanto.

Certamente a meno che voi non siate miliardari e possiate vivere di rendita (inutile pensarci, vi farà solo venire attacchi di invidia acuti con relativa colite), un lavoro lo dovrete svolgere per sostentarvi, ma pensando alla frase di Confucio “Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare nemmeno un giorno della tua vita” possiamo provare a modificare la nostra vita lavorativa. Come con tutte le cose semplici e banali, spesso non ci facciamo caso. Abbiamo determinate opportunità davanti agli occhi tutti i giorni eppure non ce ne accorgiamo. Dobbiamo quindi partire dalle basi. Chiediamoci: qual è la mia più grande passione? Qual è quella cosa che mi riempie l’anima? È solo un’idea astratta o è davvero realizzabile? E soprattutto come è realizzabile? La chiave di svolta, la soluzione, in fin dei conti non è così difficile: basta saper trasformare la propria passione più grande in lavoro. Forza su, #alzalechiappe .

Per farlo non dovete subito lasciare il vostro lavoro, meglio iniziare con le spalle coperte. A meno che la situazione sia insostenibile. Chi sta già lavorando, infatti, è più tranquillo ed ha la testa per affrontare al meglio le prime, inevitabili, difficoltà, potendo contare su un capitale continuo da investire, fino a quando la passione non si trasforma in lavoro. Continuando a lavorare, ma avendo un nuovo meraviglioso obiettivo da portare avanti vi sentirete meglio, perché inizierete a pensare che quella vita lavorativa che odiate e che vi ruba la cosa più preziosa che avete, il tempo, non sarà per sempre, perché state già lottando per cambiarlo quel lavoro che non vi piace, e ce la farete! Pensate anche al fatto che avete lavorato in posti ed in condizioni peggiori, quindi se avete resistito prima potete resistere ancora fino a quando la vostra passione vi darà abbastanza denaro per lasciare definitivamente il lavoro da ufficio e sarete finalmente soddisfatti. Dovete solo avere pazienza e crederci senza mollare mai. Soprattutto quando sarete stanchi e penserete che siete stati dei folli ad iniziare questo percorso difficile ed inesplorato, ricordate sempre perché avete iniziato.

Se puoi pensarlo e vuoi farlo, puoi farlo!

Ek.

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Vivere e muoversi in città: Gli incentivi per migliorarci la vita

Stanno vedendo la luce sempre più progetti volti a favorire gli spostamenti nelle città, a diminuire il traffico e a limitare l’inquinamento.  Sono tante le proposte che cercano di eliminare le auto dalle nostre strade, alcune valide, altre meno.

Il 2 luglio del 2018 sono entrati in vigore a Cesena gli Incentivi per chi utilizza la bici percorso casa-lavoro nel periodo giugno-novembre 2018. Gli incentivi economici sono rivolti a chi decide di rinunciare all’auto e sceglie di andare al lavoro in bicicletta. C’è anche l’introduzione in tutti i plessi elementari di figure che promuovano e sviluppino l’esperienza del Piedi-bus e altre forme di mobilità sostenibile. Nel dettaglio, l’iniziativa denominata “Al lavoro in bicicletta” si svolgerà da giugno a novembre e prevederà un incentivo di 25 centesimi per ogni chilometro del percorso da casa al lavoro, con un tetto massimo di 2,50 euro al giorno e di 50 euro al mese, il requisito fondamentale sarà quello di aver utilizzato finora un veicolo privato a motore e di essere passati alla bicicletta. La gazzetta di Modena, però, in questo articolo http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/04/10/news/fiab-citta-a-misura-d-auto-meno-ciclisti-1.16698307 segnala come in realtà il numero di ciclisti nel tempo risulti comunque invariato a causa del fatto che sia sempre più comodo girare in auto e che risulti comunque meno pericoloso che girare in bici.

Quello che in molti casi viene trascurato è il fatto che le nostre città, soprattutto le metropoli, non sono più a misura d’uomo, ma a misura d’auto. Questo significa che se prima potevi uscire a piedi per fare la spesa, per portare i bambini a scuola ed in generale potevi camminare in tranquillità per strada, oggi non è più così. L’80% dello spazio pubblico è destinato alla carreggiata e al parcheggio e ribaltare progressivamente questo rapporto, favorendo lo spazio pedonale, con l’obiettivo finale di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico con benefici anche  sulla sicurezza, non è facile. Per raggiungere questo obiettivo Il Parlamento dovrebbe aggiornare il Codice della Strada, dando poteri e mezzi ai Comuni per ridisegnare gli spazi pubblici, le strade, le piazze (anche con appalti di gestione integrati a lungo termine) e finanziare interventi di mobilità sostenibile. Le città, d’altro canto, devono organizzare programmi di riqualificazione volti in questa direzione.

Una delle problematiche maggiori, soprattutto per noi di Roma, riguarda i trasporti pubbliciche spesso non rappresentano un’alternativa valida e comoda rispetto all’automobile. Questo perché il servizio è molto lento, ci sono autobus con tempi di attesa minimi di 30 minuti, inaccettabili se devi andare in ufficio o se hai un appuntamento. In generale i nostri ritmi di vita sono troppo frenetici ed i nostri tempi sono troppo ristretti per poterci affidare ad un servizio inaffidabile. Bisognerebbe iniziare con il velocizzare il servizio di trasporto pubblico, concedendo un numero maggiore di corsie preferenziali, che non devono essere ostaggio dei “furbetti del traffico” e di parcheggi selvaggi. Per capire l’importanza della sfida vale la pena citare il dato (fonte Legambiente, Ecosistema Urbano) di Roma: oggi la città ha solo 112 km di percorsi di bus in sede dedicata/protetta su un totale di 3636 (appena il 5%).

Non mancano oltretutto le polemiche per Bus e Autobus che circolano nelle nostre città, estremamente inquinanti. Oggi il servizio è inadeguato, intervenire con un ricambio del parco pubblico circolante, spesso troppo vecchio, è d’obbligo per diminuire l’utilizzo dell’auto e ridurre gli impatti rispetto al parco esistente. Servirebbe inoltre un sistema di trasporto pubblico competitivo ed efficiente per le migliaia di persone che ogni giorno entrano in città per lavoro, spesso costrette ad utilizzare l’auto privata. La mobilità di prossimità e la micro mobilità (ciclabile ed elettrica) dovrebbe connettere tutti alle stazioni e alle fermate dei mezzi pubblici (questa una delle sfide più difficili). Importante sarebbe anche aumentare ed incentivare il servizio navetta per portare i bambini e ragazzi a scuola, ciò diminuirebbe notevolmente il traffico mattutino.

Notizia di poco tempo fa è che il Diesel sarà presto bandito dalle città Mi ha sorpreso come il diesel sia passato da salvatore dell’ambiente a reietto in meno di un decennio. Per anni era stato considerato un’alternativa più pulita ed efficiente alla benzina, e apprezzato per le sue emissioni ridotte del 15%. Tuttavia le più recenti ricerche hanno rivelato che questo carburante ha ricadute ben più gravi di quelle della benzina, producendo una quantità quattro volte superiore di diossido d’azoto (NO2) e 22 volte superiore di particolato (quelle minuscole particelle fuligginose che ti entrano nei polmoni, nel cervello e nel cuore). Certo non sarà facile per chi, come me, guida Diesel da sempre, convinto di fare bene all’ambiente. Sarò forse una di quelle che passerà all’ibrido elettrico? Sicuramente vi converrà farlo se vivete a Londra, dove da ottobre verrà introdotta la cosiddetta “T-charge”, in base alla quale chiunque si metta al volante di un mezzo al di sotto dello standard di emissioni ‘Euro-Norm 4’ (cioè in genere automobili diesel e benzina immatricolate prima del 2006) dovrà pagare altre 10 sterline oltre alla “Congestion Charge”.

https://erikastreppa.it/la-storia-di-osho-e-dei-sannyasin

Ad oggi chi non vuole abbandonare l’auto ha come alternativa il car sharing o l’acquisto di auto elettriche o ibride, che usufruiscono di numerose agevolazioni. In particolar modo il testo programmatico di Lega e 5 stelle ( https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/associazionerousseau/documenti/contratto_governo.pdf ) indica, espressamente: “In tema di mobilità sostenibile è necessario avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento e miglioramento degli obiettivi contenuti nell’accordo di Parigi” E ancora: “È prioritario utilizzare strumenti finanziari per favorire l’acquisto di un nuovo veicolo ibrido ed elettrico a fronte della rottamazione-vendita di un mezzo con motore endotermico o per interventi di retrofit per veicoli a combustione interna”. Parlando di veicoli ad uso privato,il Contratto di Governo MoVimento-Lega tiene conto anche degli altri sistemi di circolazione, primo fra tutti l’utilizzo condiviso a flusso libero delle autovetture: “È necessario concedere spazi pubblici per il car sharing a fronte di quote crescenti di vetture elettriche nella flotta” e “Occorre incentivare lo sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e di un sistema di bike-sharing capace di integrare differenti sistemi di mobilità su ferro e su gomma. Le ciclo stazioni dovrebbero essere presenti in prossimità dei parcheggi intermodali, delle stazioni ferroviarie, metropolitane e degli autobus, nonché prossime ai siti di interesse turistico”.

Alternativa che prende sempre più piede è quella di non farci proprio spostare dalle abitazioni. Si scrive smart work o «lavoro agile», si legge «lavoro dove e quando vuoi», tanto poi alla fine contano i risultati. E l’azienda ti valuta solo su quelli, non sulla presenza in ufficio. Entrato in vigore con il Jobs Act (legge 22 maggio 2017, n. 8) sta prendendo sempre più piede nelle nostre città, con diminuzioni nel traffico notevoli.

Cosa dire allora? Non ci resta che aspettare, con la speranza che nel prossimo futuro ci sia spazio per tutti, con una mobilità che punti alla comodità ed alla sicurezza di chi viaggia, con un occhio di riguardo per l’ambiente.

Ek.

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