E’ un ritornello sul quale ormai tutti i romani sono d’accordo, “Ogni volta che piove a Roma è un disastro”.
A seguito degli ennesimi disagi registrati nella capitale dopo il temporale di domenica 5 novembre è arrivata anche la conferma ufficiale da parte del Codacons, emblematiche sono le parole del suo presidente Carlo Rienzi: “Sono bastate due ore di pioggia per mandare in tilt strade, viabilità, trasporti e stazioni della metropolitana, e provocare allagamenti con conseguenti disagi per gli utenti. Un film già visto e rivisto centinaia di volte, e una situazione di criticità cronica che rende senza alcun dubbio Roma la peggiore città d’Europa sotto la pioggia, quella cioè dove si vive peggio in caso di maltempo perché non in grado di assicurare servizi basilari ai cittadini e garantire la fruibilità di strade e trasporti pubblici”.
Rienzi continua: ““Dal momento che il temporale era stato annunciato da giorni e considerata l’esperienza degli ultimi anni, ci chiediamo cosa abbia fatto l’amministrazione comunale per evitare l’ennesima giornata da incubo nella capitale, e quali misure siano state adottate per garantire la funzionalità delle stazioni della metro ed impedire gli allagamenti delle strade”.
Si sente parlare in modo quasi esclusivamente negativo dell’effetto serra, ma in realtà la vita sul nostro pianeta è possibile anche grazie a questo fenomeno naturale, che permette di conservare sulla Terra il calore necessario allo sviluppo di tutte le forme di vita. Vi basti pensare che, senza l’effetto serra, la temperatura media sul nostro pianeta sarebbe -18°.
COME AVVIENE L’EFFETTO SERRA?
Durante il giorno i raggi del Sole penetrano nella nostra atmosfera e riscaldano la superficie terrestre. Durante la notte la Terra perde calore sotto forma di raggi infrarossi, i quali tornano nello spazio, ma una parte di questi viene bloccata dai cosiddetti gas serra, in particolare dall’anidride carbonica. Ciò permette al nostro pianeta di mantenere una temperatura mite e temperata.
Effetto serra naturale: è l’effetto naturale descritto nel paragrafo precedente che consente al nostro pianeta di mantenere una temperatura media di +15°. Senza di esso la temperatura media scenderebbe vertiginosamente a -18° e molte forme di vita non riuscirebbero a sopravvivere.
Effetto serra antropico: è uno dei principali problemi ambientali di cui discutono i leader mondiali. L’effetto serra antropico è quello provocato dalle attività umane come le industrie, l’allevamento e l’agricoltura, ma non solo. Anche per il riscaldamento della nostra casa o per quello della nostra auto vengono prodotte ingenti quantità di anidride carbonica, che contribuiscono ad intensificare l’effetto serra e di conseguenza il riscaldamento globale.
Altra attività umana altamente responsabile dell’aumento di temperatura sul nostro pianeta è la costante riduzione di superfici agricole e boschive. Privandoci dell’aiuto delle piante, che con la fotosintesi clorofilliana trasformano l’anidride carbonica in ossigeno, stiamo condannando la Terra a delle conseguenze disastrose.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELL’EFFETTO SERRA?
L’aumento della temperatura media del nostro pianeta sta provocando degli sconvolgimenti climatici di grande portata, come lo scioglimento dei ghiacci, un numero sempre crescente di uragani e tornadi, l’innalzamento del livello degli oceani di un metro e mezzo. In particolare, in Italia, c’è il rischio che tra qualche decennio la città di Venezia possa ritrovarsi completamente sommersa dalle acque. Lo stesso rischio viene corso da chilometri di coste che potrebbero essere cancellate dall’innalzamento del livello dei mari.
PROTOCOLLO DI KYOTO
Nel 1997, gli studi condotti dall’IPCC (Intergovernmental panel on climate change), un comitato scientifico internazionale dell’ONU, hanno portato alla creazione di un accordo internazionale, noto come Protocollo di Kyoto, in cui i paesi aderenti si impegnano ad adottare dei provvedimenti per ridurre la produzione dei gas serra e il conseguente riscaldamento globale.
Ridurre il consumo di combustibili fossili (petrolio, gas carbone) per produrre energia, in modo da ridurre la produzione di anidride carbonica, in poche parole non abusare del riscaldamento sia in casa che in auto.
Aumentare la superficie di verde nelle nostra città. Piantare un albero o prendersi adeguatamente cura delle piante nel nostro giardino può essere un primo passo per dare modo alla fotosintesi clorofilliana di eliminare più anidride carbonica possibile.
Passare a forme di energia rinnovabili e poco inquinanti come quella solare o quella eolica.
Non è troppo tardi per far respirare ai vostri amici a 4 zampe l’atmosfera di Halloween.
L’ingrediente alla base della ricetta di oggi è la zucca, che è un alimento eccellente per il vostro cane per 4 motivi:
1) Favorisce la sua regolarità intestinale, grazie alle proprietà presenti nelle sue fibre vegetali e nel suo succo
2)Le vitamine, il magnesio e il ferro contenuti nella zucca rinforzano il sistema immunitario del vostro cane
3) La zucca accelera il metabolismo e la digestione del cane
4) E’ un toccasana anche per la sua quantità di antiossidanti naturali che contribuiscono alla pulizia dell’apparato urinario del cane
Godetevi il video con la ricetta dei biscotti alla zucca per cani, sfiziosi da sgranocchiare (anche per noi umani), ma soprattutto molto utili per la salute del vostro migliore amico peloso.
La carne artificiale o carne in vitro viene creata prelevando cellule muscolari da tessuti animali e nutrendo tali cellule con proteine che aiutano il tessuto a crescere e a riprodursi.
Il primo hamburger “in provetta” di carne bovina venne presentato nel 2013 in una conferenza stampa a Londra, prodotto da un team di scienziati della Maastricht University in Olanda. La prima cosa che risalta è il prezzo, 330mila dollari per un hamburger di 250 gr.
Lo chef Richard McGeown la cucinò per un numero ristretto di assaggiatori, tra cui l’autore del libro “TASTE OF TOMORROW” Josh Schonwald e la ricercatrice austriaca, nonché critica culinaria Hanni Rützler di Future Food Studio che al riguardo disse: “Per me è carne, è qualcosa che posso masticare e credo che l’aspetto sia decisamente simile”, tuttavia aggiunse che, seppure la consistenza fosse perfetta e avesse un sapore intenso, la mancanza di grasso non la rendeva particolarmente succosa e appetitosa come la carne tradizionale.
Le indagini di mercato condotte dal 2013 al 2017 hanno rilevato una certa diffidenza da parte dei futuri consumatori, poco ispirati dall’origine artificiale del prodotto e, probabilmente, spaventati dal prezzo esagerato.
La startup americana Memphis Meat nel marzo del 2017 ha creato in laboratorio la prima carne di pollo e anatra partendo da tessuti animali. Il metodo è lo stesso usato dal team olandese dell’università di Maastricht. ll team ha prelevato dai muscoli le cellule staminali, e le ha poi sviluppate in filamenti adagiandole su supporti specifici. Per creare la carne sintetica, i filamenti utilizzati sono stati 20 mila. L’azienda americana promette di migliorare il prodotto e di renderlo disponibile sul mercato entro 5 anni.
DIFFERENZE TRA CARNE TRADIZIONALE E CARNE SINTETICA
La prima differenza sostanziale sta nel prezzo esorbitante della carne sintetica, gli scienziati che ci stanno lavorando assicurano che grazie al miglioramento della tecnologia utilizzata per produrla, il prezzo potrebbe diminuire drasticamente in tempi brevi.
La volontà di produrre grandi quantità di carne sintetica potrebbe richiedere l’aggiunta di ormoni della crescita artificiali, con conseguenze negative sulla nostra salute.
D’altro canto gli scienziati americani e olandesi hanno ipotizzato che si possano inserire principi nutritivi utili per il nostro benessere, come ad esempio acidi grassi Omega3 che di solito troviamo in grandi quantità nel pesce.
La carne artificiale sarebbe meno esposta a batteri e a decomposizione e si manterebbe più a lungo. Inoltre sarebbe sottoposta a controlli molto più specifici e meticolosi della carne tradizionale.
In maniera lungimirante si sta anche pensando che è possibile ricreare il tessuto muscolare di qualsiasi animale, anche l’essere umano. Questo è importantissimo perchè potrebbe anche avere applicazioni mediche.
All’inizio bisognerebbe combattere la diffidenza della gran parte delle persone nei confronti di un prodotto visto come non naturale e che tuttora viene definito “FRANKENMEAT”, la stessa diffidenza che si respira nei confronti degli OGM, in maniera certamente amplificata.
Il gusto della carne artificiale potrebbe risentire della mancanza totale di grasso, ma potrebbe rivelarsi particolarmente adatta ai bambini e a chi ha problemi di colesterolo.
RISVOLTI AMBIENTALI
Tutti i ricercatori impegnati nello studio della carne artificiale sono concordi nell’affermare che l’impatto ambientale della carne sintetica è significamente minore rispetto a quello della carne da macello. Mentre l’industria dell’allevamento tradizionale è responsabile di circa il 18% dei gas serra, la produzione di carne sintetica ne emetterebbe solo il 4%.
Grazie alla produzione di carne sintetica si avrebbe un grande risparmio di energia, di acqua e di terra. In poco tempo si riporterebbe la terra allo stato vergine, con il conseguente ripopolamento anche da parte degli animali selvatici. Senza contare il fattore più ovvio, non sarebbe più necessario macellare ogni anno migliaia di mucche, pecore o in generale animali d’allevamento di ogni tipo.
POSIZIONI ETICHE AL RIGUARDO
I bioeticisti dichiarano che “La carne sintetica ferma le crudeltà nei confronti degli animali, è migliore per l’ambiente, può essere più sicura, efficiente e anche più salutare.”
All’interno della corrente vegetariana le reazioni sono ambigue, una corrente è favorevole alla carne artificiale in quanto non possedendo sistema nervoso, la carne non può sentire dolore. Una frangia più estremista considera la carne sintetica presentata nel 2013 non vegetariana, dal momento che è stato utilizzato siero fetale del vitello nel mezzo di coltura.
DUBBI
Ci sono degli interrogativi ai quali non sono ancora state date risposte esaurienti.
Che tipo di proteine vengono utilizzate, se riescono a mantenere le stesse proprietà nutritive della carne vera?
Sarebbe bello poter imporre alle aziende il cruelty free per quanto riguarda gli animali da macello, che dovrebbero poter condurre una vita dignitosa. Probabilmente non è economicamente conveniente tenere un comportamento così rispettoso della natura per le aziende produttrici?
Nulla toglie che le due tipologie di carne possano coesistere e sia il consumatore a poter scegliere quale utilizzare, ma il consumatore medio è già pronto per un cibo tanto innovativo e con un prezzo così proibitivo?
Voi che ne pensate? La assaggereste una bistecca sintetica o degli arrosticini in provetta?
L’attesa è finita, tra due giorni, il 19 ottobre, uscirà finalmente nelle sale italiane il film horror che ha battuto tutti i record in fatto di incassi per una pellicola di genere. Stiamo parlando di ITdi Andres Muschietti, trasposizione cinematografica del celebre romanzo omonimo di Stephen King.
La vicenda si svolge nella cittadina di Derry, nel Maine, teatro di numerosi omicidi ad opera di un demone mutaforma, che sceglie “l’accattivante” forma del pagliaccio IT, Pennywise, per attirare più facilmente i bambini del posto e trascinarli nella sua tana sotterranea. Un gruppo di ragazzi, il CLUB DEI PERDENTI, dopo l’omicidio del fratellino di uno di loro, decide di affrontare il terribile Pennywise, che tenterà di sconfiggere i coraggiosi ragazzini incarnando tutte le loro paure più recondite.
LA MINISERIE TV Esiste già una miniserie televisiva in due puntate ispirata al romanzo di King, andata in onda nel 1990 e diretta da Tommy Lee Wallace. Il poliedrico protagonista IT era interpretato da Tim Curry, che aveva già vestito i panni di una creatura demoniaca in LEGENDdel 1985.
La miniserie IT lanciò nell’immaginario collettivo la figura del clown visto come creatura inquietante, capace di commettere delitti efferati. Molti quarantenni e cinquatenni di oggi attribuiscono proprio alla visione di quella miniserie la loro fobia per i pagliacci (coulrofobia).
Questa prima versione subì critiche molto feroci per la sua scarsa fedeltà al romanzo di King. La produzione si giustificò sostenendo di essere stata condizionata da un budget limitato e dal fantasma di una censura televisiva implacabile.
L’ESORCISTA SCALZATO DAL PRIMO POSTO
Il film di Muschietti del 2017 ha già infranto numerosi record, diventando il film horror vietato ai minori di 17 anni, non accompagnati da un adulto, che ha incassato di più nella storia degli Stati Uniti. Ha spodestato dal trono un cult come L’Esorcista (1973) di William Friedkin, sceso al secondo posto.
L’eredità di Curry viene raccolta dal giovane attore svedese BillSkarsgård, star della serie Netflix Hemlock Grove. La locandina mostra un Pennywise ancora più spaventoso del precedente, che in alcuni frangenti poteva regalare anche qualche sorriso per la sua ironia ed il suo black humor.
IL SECONDO CAPITOLO
E’ già in cantiere il secondo film di IT, con il regista Muschietti che, dato l’incredibile successo del primo capitolo, potrà disporre di un budget molto più elevato di quello avuto a disposizione per la prima pellicola (“soltanto” 35 milioni di $). Non vogliamo svelare nulla, diciamo solo che verrà seguito l’iter naturale del romanzo e si vedranno come protagonisti i PERDENTI qualche anno dopo.
ISPIRATO AD UNA STORIA VERA
Il personaggio di Pennywise è ispirato a John Wayne Gacy, il clow assassino, che animava feste ed eventi per bambini con il nome d’arte Pogo il clown.
Si trattava di un uomo che aveva ottenuto grandi successi imprenditoriali e politici, e che godeva di molta stima anche da parte di alte cariche istituzionali. Questo, probabilmente, lo aiutò a cavarsela più di una volta di fronte a pesanti accuse nei suoi confronti per aggressione a danni di minori. Tuttavia la resa dei conti arrivò anche per lui.
La casa di Gacy venne perquisita, in seguito a diverse segnalazioni da parte dei vicini che non sopportavano più l’odore nauseabondo che proveniva dal suo scantinato. La polizia vi trovò numerosi corpi di adolescenti in avanzato stato di decomposizione, sotterrati in maniera approssimativa. Gacy venne arrestato e condannato a morte. L’esecuzione avvenne il 10 maggio 1994 tramite iniezione letale. Le ultime parole di Pogo il clown davanti al boia furono “Baciatemi il culo”.
Non ci resta che salutarvi e darvi appuntamento al cinema per la visione di questo gioiello del cinema Horror che ha appassionato il pubblico americano e che promette di fare scintille anche nel Belpaese. Il parere positivo del Re del Brivido Stephen King è una garanzia in più, ma non fatevi condizionare e commentate l’articolo con le vostre opinioni al riguardo, assolutamente senza censure e senza timori reverenziali nei confronti del Papà di Pennywise, il pagliaccio danzante.
Sono sempre di più le famiglie che accolgono in casa degli amici a quattro zampe. Tutti noi li adoriamo e spesso permettiamo loro di salire sul divano, sul letto e ci lasciamo andare ad abbracci e coccole. E’ un’immagine meravigliosa vero? Certo che sì, ma dobbiamo tenere presente che quando invitiamo degli ospiti in casa, non tutti potrebbero essere entusiasti di trovare il divano pieno di peli.
Il problema dei peli si ripropone anche per quanto riguarda i nostri vestiti, sia per una questione di igiene, soprattutto quando si è in pubblico, sia per una questione di rispetto nei confronti di chi potrebbe soffrire di allergie al pelo di cani, gatti o altri nostri amici pelosi.
Vi propongo 8 metodi efficaci e soprattutto a basso costo, per rimuovere i peli dei vostri amici a 4 zampe da tutti i tipi di tessuti.
Come sempre, fatemi sapere se conoscete altri metodi efficaci , scrivendomeli nei commenti.
se state effettuando delle ristrutturazioni e siete indecisi se mettere i condizionatori o i ventilconvettori, spero di esservi utile nella scelta.
Condizionatori Split:
Gli split sono condizionatori composti da due sezioni separate ( dall’inglese “split” separare) che sono collegate al motore esterno tramite unità interne ( a parete, a pavimento, a soffitto, consolle a cassetta o canalizzabili). Sono ideali per ambienti medio-piccoli e non hanno bisogno di opere murarie.
Possiamo scegliere fra Monosplit, che hanno un’unità esterna collegata ad una sola unità interna, per condizionare un solo ambiente e Multisplit, dove l’unità esterna è collegata da 2 a fino un massimo di 5 unità interne, generalmente uno per ogni ambiente da condizionare.
PARTICOLARITà DEGLI SPLIT:
-estrema rapidità di adeguamento ai carichi
– maggiore volatilità della temperatura ambiente a causa della mancanza di massa radiante
– presenza di masse d’aria in movimento.
PARTICOLARITà TERMOSIFONI:
-maggiore lentezza nel riscaldamento degli ambienti
-temperatura molto più stabile a causa della presenza di una massa radiante.
Impianti Idronici ( fan coil o ventilconvettori)
Sono sistemi ad acqua, costituiti da un refrigeratore collegato mediante linee di distribuzione a più ventilconvettori di vario tipo ( parete, pavimento. cassetta o canalizzabili). Con questo sistema si può sfruttare un unico impianto ad acqua per il riscaldamento ed il refrigeramento. I radiatori, grazie ad una ventola che soffia sullo scambiatore, scaldano o rinfrescano l’ambiente.
Possono essere alimentati totalmente ad energia elettrica ( sia per il freddo che per il caldo con pompa di calore) o parzialmente a gas ( metano o gpl) solo per il caldo. Sono particolarmente indicati per le installazioni civili e per uffici anche di grandi dimensioni.
La differenza principale rispetto al multisplit sta nel fluido termovettore che circola nelle linee di collegamento tra unità esterna e unità interne, acqua anziché un refrigerante alogenato.
Il fan coil è una unità interna di un sistema, in cui il caldo o il fresco vengono prodotti facendo circolare al suo interno acqua calda o refrigerata. E’ un sistema ad espansione indiretta e, generalmente, la fonte di calore non è una pompa di calore, ma una caldaia. I termo convettori vanno considerati nell’ACE nel caso in cui l’impianto a pompa di calore costituisca l’impianto di riscaldamento prevalente dell’edificio.
I consumi dei due sistemi sono del tutto simili a parità di caratteristiche delle macchine.
Il confronto va fatto fra un centralizzato ad espansione diretta in tecnologia inverter ed un’analoga macchina che viene chiamata refrigeratore d’acqua in pompa di calore che gestisce i ventilconvettori, sempre in tecnologia inverter.
Quindi si devono paragonare inverter con inverter e on-off con on-off.
In entrambe le tecnologie il refrigeratore d’acqua adegua la sua potenza se in tecnologia inverter oppure spegne il compressore se in tecnologia on/off, nè più nè meno di un compressore al servizio di split.
Pulizia:
Condizionatore:
Split: nei filtri si annidano germi e batteri, ogni volta che accendete il vostro condizionatore, respirate ESATTAMENTE tutto quello che si trova al suo interno, compromettendo il vostro benessere. A questo punto non avete alternative, DOVETE PULIRE I FILTRI. In questo modoeviterete mal di testa e nausea e avrete garantita una maggiore efficienza dell’impianto oltre ad un minore spreco di energia. Operazione da eseguire almeno ogni 6 mesi. Se lo utilizzate solo in estate meglio pulirlo a maggio ( prima della prima accensione) ed a Settembre ( dopo l’ultima accensione).
Unità esterna: Anche l’unità esterna va pulita con la stessa cadenza di quella interna. Con un pennello togliere polvere e pollini e poi passare l’aspirapolvere.
Termoconvettore: Per due volte l’anno, i termoconvettori hanno bisogno di questa pulizia, effettuata nel seguente modo: prima di tutto bisogna togliere lo schermo protettore. In secondo luogo, bisogna pulire e disinfettare il radiante e la vaschetta che raccoglie la condensa. Poi bisogna verificare in che condizioni è il filtro, se è particolarmente usurato, potete cambiarlo. Tutte queste pulizie devono essere effettuate con prodotti specifici dei quali potete chiedere consiglio alla ditta produttrice del termoconvettore.
Ricarica Gas:
Se il condizionatore non riesce a raffreddare la stanza (in condizioni di buona coibentazione e di un buon dimensionamento dell’apparato), la prima cosa da fare è controllare il gas refrigerante. In questo caso sarebbe più opportuno contattare un tecnico per verificare insieme che non vi siano perdite del gas refrigerante oppure potrebbe esserci necessità di ricaricarlo.
Il Fan coil non necessita di ricarica, essendo alimentato ad acqua.
Il sistema split è decisamente più semplice ed ha un rendimento di sistema leggermente migliore, lo sanno installare tutti.
Il sistema a refrigeratore d’acqua ha il grande vantaggio che può essere abbinato ad un’altra fonte di energia termica: pannelli solari, termocamini/termostufe/caldaie a biomassa, caldaie a gas in grado di riscaldare acqua.
Quest’ultima possibilità è particolarmente importante nella scelta quanto più è fredda la zona di installazione.
In generale in zona climatica F ed E meglio i ventilconvettori, in zona B e C split, in zona D è da vedere.
Comunque, riscaldare un’abitazione con split o fan coil non è il massimo, l’aria si raffredda subito appena spento, circola parecchia polvere e hai sempre aria in movimento nella stanza.
Io in casa ho i termosifoni con l’aggiunta del fan coil per riscaldare d’inverno ed è eccezionale perché in poco tempo la casa diventa subito calda e non è necessario tenere accesi i termosifoni più di un’ora.
Chi di voi non ha mai sognato di svegliarsi con un profumino invitante che arriva dalla cucina?
Magari avete avuto una serata piacevolissima con il vostro partner, e la mattina dopo trovate il suo lato del letto vuoto.
Niente paura! La vostra dolce metà si è alzata presto per prepararvi una colazione con i fiocchi. Non so quali siano i vostri gusti, ma la mia fantasia golosa più sfrenata è iniziare la giornata con una montagna di pancake farciti con ogni tipo di leccornia possibile.
D’altronde non trovo giusto che solo ai protagonisti delle commedie romantiche americane capiti questa fortuna.
Non è un’impresa titanica preparare queste deliziose frittelle, adatte sia per una colazione da campioni sia come sfizioso dessert.
Gli ingredienti sono molto semplici:
-200 gr di farina
-2 uova
-250 ml di latte
-1 cucchiaio di zucchero
– 2 cucchiaini di lievito in polvere
-1 pizzico di sale
-25 gr di burro
Come procediamo:
Mettete il burro in una padella a fuoco basso per farlo fondere. Non appena si sarà fuso spegnete la fiamma. Nel frattempo dividete gli albumi dai tuorli. Sbattete i tuorli in una ciotola utilizzando una frusta a mano e versateci il burro fuso, che nel frattempo si sarà raffreddato. Aggiungete a poco a poco anche il latte e non dimenticate di continuare a mescolare il composto fino a che non diventerà omogeneo.
Mettete insieme il lievito alla farina, curandovi di setacciarli, se necessario, per evitare che si creino dei grumi. Poi versateli nella ciotola con il composto che avete preparato.
Montate con la frusta anche gli albumi, che avevate messo da parte, aggiungendovi lo zucchero, fino a creare una spuma. Ora potete versarli con gli altri ingredienti nella ciotola per ottenere il composto finale.
Mettete a scaldare a fuoco lento una padella antiaderente, maggiore sarà il suo diametro e maggiori saranno le dimensioni dei vostri pancake. Versate al centro della padella un mestolo del vostro composto e vedrete iniziare la magia.
Non appena vedete dorato uno dei lati, potete girare il vostro pancake con una spatolina. Disponete le vostre creazioni una sopra l’altra su un piatto piano e preparatevi a sbizzarrirvi con le guarnizioni.
Oltre al classico sciroppo d’acero, meritano una chance di assaggio tutti i tipi di marmellate, la nutella con della panna montata sopra e, per chi ama la versione salata, potete abbondare con uova e fette di bacon croccante.
Dopo una scorpacciata del genere non potrete che iniziare la giornata con il piede giusto.
Al giorno d’oggi la nostra generazione sempre più spesso si trova a dover affrontare innumerevoli colloqui di lavoro per riuscire ad arrivare ad una assunzione, la guerra è spietata e la maggior parte delle volte ci si presenta in tantissimi per un unico posto.
E così ci ritroviamo ad accettare condizioni lavorative che non approviamo e che ci fanno soffrire, distanze abissali da casa all’ufficio, trasferimenti in altre città, orari di lavoro lunghi e massacranti, nessun ticket per il pranzo, stipendi che partono dai 300 euro mensili utilizzando contratti di stage o di apprendistato. Per non parlare dell’assenza della meritocrazia, delle zero tutele per genitori e donne, dell’assenza di una vita oltre al lavoro, perché se vuoi avere una vita privata sei un pigro e non ti va di lavorare “ fare 10 – 20 è il minimo se vuoi lavorare qui”.
Parliamoci chiaro, la condizione lavorativa è pessima per la maggior parte di noi e lo sappiamo tutti.
Il punto non è se sia giusto o sbagliato che le attività commerciali siano aperte di domenica e festivi. Il punto fondamentale è il trattamento economico e contrattuale che viene dato ai lavoratori nell’ambito del commercio.
Il loro trattamento economico dovrebbe prevedere una maggiorazione di stipendio nelle giornate festive e la possibilità di turni per permettere a tutti di godere di almeno una festività a scelta. Esattamente come dovrebbe prevedere il pagamento degli straordinari dopo le otto ore lavorative, perché non è tanto il lavorare 10 ore (in realtà è sbagliato, e dovrebbe essere facile per il datore di lavoro poter assumere due persone part-time a sei ore con sgravi fiscali per evitare di incidere sullo stipendio del lavoratore), l’errore sta nel pagare o sottopagare il lavoro nell’ambito del commercio.
Il problema non consiste tanto nell’apertura nei giorni festivi, perché ormai nel 2017 non possiamo permetterci di tornare indietro e non essere al passo con la globalizzazione. Ci sono attività, come la ristorazione, le forze armate, la sanità, ma anche gli stabilimenti balneari per tutta la stagione estiva, che non si possono concedere sabati, domeniche e altre festività. Tante attività prevedono di lavorare quando gli altri non lavorano, pensiamo ad esempio alle occupazioni notturne.
Non possiamo pensare di lavorare tutti dalle 8 alle 16 dal lunedì al venerdì, ci sono lavori che inevitabilmente necessitano di turnazioni durante i festivi. Potete boicottare i centri commerciali durante la domenica e le festività, ma considerate che alcune persone lavorando dalle 10 alle 20, non hanno mai il tempo di concedersi una giornata di shopping se non durante la domenica o durante le feste, e molte altre, che lavorando dalle 9 alle 19 non hanno tempo, se non dopo le ore 20, di fare la spesa.
È proprio il mercato del lavoro a dover cambiare, ma la nostra società è troppo radicata per permettere un cambiamento deciso. Quindi abbiamo donne che fanno la spesa alle nove di sera perché tutto il resto del tempo nella giornata lo hanno passato lavorando o girando come trottole dietro ai figli e alla casa.
Viviamo in un paese dove i lavoratori vengono trattati come dei rompiscatole pretenziosi che si lamentano perché vorrebbero, oltre che lavorare, vivere la propria vita. In questo sistema sbagliato ci siamo dentro tutti. La carenza di lavoro fa sì che le persone accettino di lavorare in condizioni vergognose, questo alimenta la richiesta di personale sempre più preparato, ma di manodopera a bassissimo costo, a discapito di professionisti e delle famiglie che alla fine non arrivano più a fine mese.
Quindi invece di concentrarci sul problema delle chiusure delle attività commerciali durante le festività, dovremmo preoccuparci soprattutto delle condizioni lavorative del paese nel quale viviamo, e delle quali non ci lamentiamo abbastanza.