Febbraio 2017

Come rendere il vostro water pulito e brillante. Ecco 5 trucchi infallibili

La stanza della casa che, più delle altre, richiede una pulizia giornaliera e approfondita è senza ombra di dubbio il bagno.

Qualunque ospite vostro coetaneo, che non sia un fissato dell’ordine e della pulizia, non sarà particolarmente colpito nel trovare montagne di vestiti buttati su una sedia della vostra camera o addirittura sul letto. Probabilmente non farà caso alle tazze della colazione che ancora giacciono nel lavandino e che hanno attirato allegre famigliole di moscerini, ma potrà provare un forte fastidio o addirittura un accenno di nausea di fronte ad un bagno sudicio e ad un water dove galleggiano oggetti non esattamente identificati.

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PULIRE WATER

Oggi vi rivelo 5 trucchi per offrire ai vostri ospiti, nonché avventori del vostro bagno, un water talmente bianco da fare invidia al sorriso di Julia Roberts appena uscita da una seduta di sbiancamento dal dentista.

1.Non aspettate di andare al bagno 3 o 4 volte prima di tirare l’acqua. Risparmiate su altre cose. Lo spazzolone è accanto al water per una ragione, utilizzatelo ogni volta che tirate lo sciacquone per ottimizzare la pulizia delle pareti del sanitario.

2.Bicarbonato e aceto sono un’accoppiata vincente per neutralizzare le macchie più ostinate e per sbiancare il vostro water. Se avete letto qualcuno dei miei articoli precedenti, sapete quanto sono affezionata a questi due prodotti, davvero utili in tantissime situazioni. Mettete il bicarbonato sulle macchie incriminate e poco dopo versateci sopra l’aceto, lasciate agire per almeno 20 minuti e poi utilizzate lo spazzolone con vigore per completare l’opera. Alla fine del trattamento, basterà risciacquare tirando lo sciacquone per avere un risultato superlativo.

3.Borace e succo di limone, un’altra coppia d’oro! Se preferite che il vostro water emani una piacevole fragranza limonosa, potete affidarvi a quest’altra coppia di prodotti davvero infallibili. Create un composto di borace (una sostanza in polvere che ha un alto potere detergente) e succo di limone e passatelo sopra le macchie e le incrostazioni del vostro water, lasciate agire una mezzora e strofinate con lo spazzolone. Ricordatevi che l’olio di gomito è l’ingrediente in più. Infine tirate lo sciacquone e specchiatevi nel bianco del vostro water.

4.Passiamo alle maniere forti. Se i metodi che vi ho suggerito fino ad ora dovessero fallire (cosa che ritengo altamente improbabile), probabilmente è perché le macchie con cui avete a che fare risalgono a qualche settimana fa, se non di più. In questo caso procuratevi una pietra pomice (esatto, proprio quella che utilizzate per prendervi cura dei vostri piedi) e passateci sopra del detersivo per wc o del semplice succo di limone e strofinate energicamente sulle macchie più tenaci. Tirate lo sciacquone e date il colpo di grazia versando mezza bottiglia di coca cola da 1, 5 l facendo bene attenzione a far colare la bevanda su tutta la circonferenza interna del vostro sanitario. Lasciate agire almeno 2/3 ore senza utilizzare il bagno. Il risultato sarà stupefacente, anche se, data la mia passione per la Coca Cola e la Pepsi, trovo veramente uno spreco utilizzare tutto quel nettare per uno scopo del genere.

5. Il metodo che preferisco. 

Io mi affido alla candeggina. So che molti pensano che sia un metodo troppo aggressivo, che a lungo andare possa danneggiare la lucentezza del sanitario, ma io mi sono sempre trovata benissimo e ho riscontrato una pulizia impeccabile. Prendo la candeggina e la verso abbondantemente sulle pareti interne del water, la faccio agire per una decina di minuti e poi passo una spugnetta sulle pareti, mettendoci più olio di gomito che mai. Utilizzo lo spazzolone per pulire il fondo. Tiro lo sciacquone e mi godo lo straordinario potere pulente della candeggina. Quando voglio pulire anche lo spazzolone, lo lascio nel water e verso altra candeggina intorno alle pareti del sanitario e lascio agire per un paio d’ore. Alla fine di questo trattamento sono pronta a scommettere che il water sia pronto per una durissima ispezione anche da parte dell’ospite più esigente.

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Cosa è veramente importante? Solo sovrappensiero possiamo capirlo

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Ehi, mi ascolti o sei sovrappensiero?

Sovrappensiero è un luogo sereno nel quale ci rifugiamo il più delle volte quando abbiamo bisogno di staccare la spina. E’ un luogo dove si può andare sempre, senza mai allontanarsi.  

Sovrappensiero è un luogo bellissimo. Quante volte, seduti ad una scrivania, tenendo una matita tra le mani, ci capita di guardare fuori dalla finestra o di fissare un punto e di colpo eccoci lì, dentro il sovrappensiero?

Nel mio, la maggior parte delle volte, c’è una spiaggia calda, il mare, giochi, scherzi e risate, passeggiate a piedi nudi sulla sabbia oppure su un prato verde con il mio cane.

Ma di cosa abbiamo bisogno?

Finiamo nel sovrappensiero perché il mondo reale ci mette sotto pressione, ci stressa, non ci rendiamo conto che la nostra realtà ( si perché non in tutti i paesi si vive pensando solo a lavorare) è molto complicata. Pensate  alle epoche precedenti, all’uomo moderno è richiesto uno sforzo enorme. C’era un epoca in cui potevi governare il paese senza saper nemmeno leggere e scrivere, oggi è richiesto saper parlare varie lingue, leggere, scrivere, essere digitalizzati, ricchi di nozioni, e molto del nostro tempo viene impiegato per imparare come funzionano gli strumenti che dovremo usare. Tutto il tempo che risparmiamo grazie alla tecnologia lo impieghiamo per imparare altro. Passiamo molto tempo in simbiosi con le tecnologie (soprattutto nelle nostre auto e con i nostri smartphone), ma poi sogniamo luoghi lontani.

Perché?

Non assecondando più i ritmi e le regole della natura, siamo sempre presi nel girare tra tanti impegni, senza avere mai la possibilità di soffermarci veramente ed a fondo su uno in particolare.

Che fare allora? Se capitiamo nel meraviglioso mondo del sovrappensiero, ci si potrebbe fermare ogni tanto e chiedersi: “Ma tutto quello che faccio è veramente importante per me? C’è qualcosa che posso organizzare meglio, o qualcosa che posso eliminare dalla lista dei miei impegni? Qual è il vero motivo per cui non riesco mai a fermarmi un momento?”

Pochi giorni fa ho incontrato una mia vecchia amica ed abbiamo finito per fare tardi. Le ho chiesto scusa “ quando ci vediamo ti faccio fare sempre tardi” E lei ha risposto: “Oh no, parlare con un’amica non è tempo sprecato, è il resto del tempo che è sprecato”.

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Perché non ci sentiamo felici?

bimbi che giocano

Ci sono dei momenti nella vita in cui tutto ti crolla addosso. Leggo la lettera di Michele, trentenne che si toglie la vita perché stufo del precariato, della ricerca frenetica di un lavoro, dei riconoscimenti che non arrivano mai, della società malata che non premia la meritocrazia, ma la furbizia.

Sul momento ho pensato: “perché non sei fuggito all’estero come tanti altri e ti sei precluso ogni possibilità mettendo fine alla tua vita?”.

Con rabbia e dolore ho letto le sue parole   “Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.” Parole che sento spesso dette dai miei coetanei, parole che a volte, nei momenti bui ho pensato anche io.

Mi sono chiesta il perché, cosa è successo, cosa ci ha portato così allo sbaraglio? La prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mancanza di disciplina. Da anni la società ci sta insegnando che non è giusto sottostare alle regole, che ognuno può far quel che vuole, che non bisogna temere le autorità perché tanto non ti succede niente.

Questo cambio di vedute ci ha trasformato in bambini viziati che pretendono e pensano che tutto sia loro dovuto, che non apprezzano più le piccole cose della vita.  Eppure, se ci pensiamo, perché tutti vorremo tornare bambini?

I bambini hanno sicuramente meno ricordi brutti da dimenticare, ma hanno anche ben chiaro come si fa ad essere felici. I ricordi migliori che abbiamo, quelli che ci emozionano e ci fanno sorridere o commuovere, sono quelli riferiti ai luoghi dove giocavamo da piccoli, magari in spiaggia fino al tramonto con i cuginetti a fare castelli di sabbia, le serate a cantare a squarciagola con gli amici, i giochi, le risate, i natali con i nonni, tenere per mano mamma e papà, giocare alla maestra  con tua sorella, ballare scatenati in cameretta con un’amica, le gare di biglie.

Cosa salta agli occhi? Nessuno ha un ricordo emozionante legato  “a quel giorno che ho comprato…”, perché quello che conta nella vita sono le emozioni, gli affetti e gli amori.

Molti hanno difficoltà a rimanere per ore in silenzio, perché il silenzio porta a riflettere, ad ascoltare noi stessi, ci fa sentire che qualcosa non va, che siamo alla ricerca di qualcosa, che vogliamo altro. Passiamo ore a fare zapping alla ricerca di “qualcosa”, andiamo a lavoro e facciamo tante cose, sempre di fretta, con la convinzione che saremo giudicati per lo status che la società impone, per la macchina che guidiamo, per il telefono che possediamo, per i posti che visitiamo, eppure non siamo mai “Felici”.

Vogliamo il telefono che ci tiene connessi con tutti, ma poi ci sentiamo soli, l’auto più potente per andare più veloce, ma alla fine andiamo sempre dagli stessi amici e parenti che ci amano così come siamo. Vogliamo i vestiti firmati, ma le cose più divertenti le facciamo con i pantaloncini e una maglietta corta e quelle ancora più divertenti le facciamo senza vestiti, vogliamo case belle, ma poi passiamo le giornate in ufficio per guadagnare più soldi.

E la famiglia? Molti di noi rinunciano ad avere figli perché non ricevono aiuto, perché in questa società dove ognuno pensa a sé, i sensibili e gli altruisti cercano sempre dei loro simili per fare “branco”, perché alla fine siamo animali anche noi, e siamo animali da branco, che necessitano di un capo che li guidi e li faccia sentire sicuri,  che gli mostri qual è il modo giusto di fare le cose e comportarsi.

L’epoca senza regole porta ad una anarchia di sentimenti e di umanità che non possiamo permetterci. Dovremo iniziare a rivalutare le cose belle ed importanti della vita, e ritrovare un po’ della nostra umanità e del rispetto verso gli altri e verso la vita.

EK

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