2016

La bacinella: Un’alleata preziosa in molte occasioni

 

Il reparto lavanderia deve essere organizzato al meglio per farvi risparmiare tempo, spazio e fatica e la bacinella in plastica è un accessorio assolutamente indispensabile da tenere in casa. Non importa il colore, ma per la forma e la dimensione dobbiamo scegliere con cura.

bacinella

Potrete utilizzare la bacinella in molti modi, per mettere in ammollo i capi da smacchiare o da lavare a mano (scarpe incluse), per trasportare panni dalla lavatrice allo stendino, per riporre gli accessori per il lavaggio ( ad es. la retina per gli indumenti intimi).

Se avete un terrazzo potete averne una da esterno per riporre gli attrezzi da giardino o prodotti delicati per la cura delle piante. Il mio consiglio è di averne almeno due, una grande (da 20lt circa)  e una media ( da 10 a 15 lt) per le altre esigenze. E’ importante che abbia i manici e che sia leggera da vuota. Per quanto riguarda la forma, scegliete quella con la quale vi trovate più comodi. Io ne ho una circolare ed una ovale, quella circolare la uso per trasportare i panni, invece l’ovale per il bucato a mano.  Il materiale migliore è la plastica dura, facile da pulire e non lascia nessun tipo di residuo quando ci mettete le cose dentro. Potete comprarle ovunque: nei supermercati, nei market specializzati per la casa, da Ikea.

 

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Il magico mondo della lavatrice: Come lavare i capi bianchi

 

Tempo fa vedevo l’arrivo del weekend come l’occasione per uscire a fare baldoria fino a tardi, per poi dormire tutto il giorno successivo. Tutto questo ora non è più possibile, non perché sia troppo vecchia per quel genere di vita, ma perché il sabato e la domenica sono diventati giorni interamente dedicati alle lavatrici. In primis perché l’energia costa di meno nei weekend e, in secundis, fare le lavatrici comporta una certa capacità organizzativa nel tenere in considerazione i tempi necessari per lavaggio, asciugatura ed eventualmente anche per lo stiro. Tutto deve incastrarsi alla perfezione affinché il lunedì mattina tutto il guardaroba sia di nuovo a disposizione.

LE TEMPERATURE OTTIMALI PER I VARI TESSUTI

°°°Temperatura 60°: puoi sempre lavarci il cotone, gli asciugamani e i tappeti del bagno o della cucina (magari questi in una lavatrice a parte rispetto ai vestiti!).

Temperatura 90°: usala poco, può fare molti danni. Ci lavi il cotone sporchissimo o i tappeti, ma oltre ad essere un inutile spreco di soldi e per l’ambiente, i capi adeguatamente trattati (anche se sporchi) possono uscire puliti anche a 60°. °°°

Per questa missione serviranno: Detersivo liquido per lavatrice, bicarbonato, candeggina delicata o candeggina pura o in alternativa la mistura di limone (clicca qui per la ricetta), ammorbidente, una bacinella e la retina per l’intimo.

IL BIANCO è UN CAPO SOLITARIO

maglietta-bianca

Il bianco va  sempre lavato da solo. Annoveriamo tra gli indumenti “bianchi” non solo tutti quelli di colore bianco, ma anche  quelli molto chiari come azzurro chiaro , rosa chiaro e grigio chiaro. La prima cosa da fare è separare i capi in bianchi, colorati e scuri (clicca qui per “consiglio su come separare i capi”).  Vi consiglio di separare anche i tessuti (clicca qui per “come leggere le etichette”) perché alcuni tessuti non si possono lavare in lavatrice e li dovrete lavare a mano. A questo punto dovrete fare attenzione ai prodotti da utilizzare (clicca qui per “prodotti da comprare per fare il bucato”).  Per lavare i bianchi e renderli splendenti c’è un prodotto del quale non si può fare a meno, il Bicarbonato.

Una volta che avrete tutti i panni bianchi davanti dovrete dividere l’intimo, slip e calzini ( mi raccomando gli slip, ma soprattutto i calzini non vanno messi in lavatrice appallottolati, ma vanno distesi e sgrullati da eventuali residui, pelucchi o sporco che si è attaccato e vanno pretrattati sul tallone e sulla pianta , clicca qui per “come pretrattare i capi”)  e i delicati da una parte e, una volta pretrattati, li inserirete nella “retina per lavare i capi intimi” (se non l’avete procuratevene almeno due, il costo va dai 3 ai 7€, potete trovarla su internet).

retina-lavatrice

Adesso sgrulliamo e controlliamo i capi più grandi per evidenziare eventuali macchie che andranno pretrattate prima di essere messe  in lavatrice.  Visto che parliamo di bianchi sicuramente useremo la candeggina, mi raccomando non vi venisse mai in mente di mischiare candeggina ed ammoniaca perché queste due sostanze unite creano gas tossici! Adesso mettiamo tutti i panni nella bacinella di plastica da bucato ed andiamo verso la lavatrice.

La bacinella: Un’alleata preziosa in molte occasioni

 

 

METTIAMO I PANNI IN LAVATRICE

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Posizioniamo i panni. Cercate di mettere al centro del cestello la retina con l’intimo, chiudete tutti i tipi di allacciatura, i bottoni, le cerniere, i nastri, i lacci e fate attenzione a svuotare tutte le tasche! Pretrattate con sapone liquido i colli, le giunture, i polsini e sotto le ascelle delle magliette, nei casi più seri usate dei prodotti antimacchia. Lavate sempre al rovescio gli indumenti con ricami, applicazioni in paillette e stampe onde evitare che si rovinino a contatto con gli altri capi da lavare.

 

 

COME IMPOSTARE LA LAVATRICE

Non riempite esageratamente il cestello altrimenti i capi rischiano di non venire puliti. In caso di cestello a metà attiverete il programma “mezzo carico”. Chiudete l’oblo ed andrete a riempire il cassettino dei saponi. Aprite il cassettino e mettete due tappi di detersivo liquido se il cestello è pieno a metà e tre tappi se è completamente pieno. Mettete un tappo di ammorbidente nell’apposita vaschetta, di norma quella più piccola a sinistra. Create adesso la mistura di candeggina.

Ricetta: dentro un recipiente mettete  2 bicchieri di acqua, 3 tappi di detersivo pieni di candeggina ( la candeggina pura solamente se avete messo i capi totalmente bianchi, altrimenti se ci sono anche gli azzurri, i rosa ed i grigi chiari dovete usare la candeggina delicata!) e due cucchiai di bicarbonato.

Se non volete utilizzare la candeggina per disinfettare i vostri capi, potete utilizzare il succo di limone. Ricetta mistura al limone: Succo di due limoni aggiunto a due bicchieri di acqua, possibilmente distillata, e 2 cucchiai di sale grosso. Grazie alle sue proprietà il succo del limone disinfetta e lascia pure un profumo piacevole.

Scegliete  il tipo di lavaggio, io lavo i bianchi a 40/50 gradi, anche perché con temperature troppo alte c’è il rischio che ingrigiscano ed a meno che non siano veramente molto sporchi non è necessario cuocerli. Se mettete anche lenzuola ed asciugamani, sarebbe meglio effettuare il lavaggio dai 60 ai 90 gradi ( mi raccomando controllate sulle etichette di poter lavare tutti i capi a 60 gradi altrimenti li butterete! ).

Il ciclo normale di lavaggio è il numero 3 se fai i 60 gradi e il 2 se fai i 90. Preimposta la centrifuga al massimo così da avere i panni più asciutti possibile ( controlla le etichette, ma normalmente se puoi lavarli a 60 gradi puoi anche fare centrifuga massima).

Siete pronti per avviare la lavatrice. Appena inizia a tirare l’acqua dentro, versiamo nel cassetto la nostra mistura. Un consiglio Extra per avere capi bianchissimi: una volta che la lavatrice arriva al ciclo di lavaggio in cui tiene per un po’ i panni a bagno in ammollo, spegnila e tienili in ammollo per almeno 4 ore, poi riaccendi la lavatrice e fai proseguire il ciclo di lavaggio.

Una volta arrivata alla centrifuga il tuo ciclo è finalmente terminato! Attendi che la lavatrice si spenga, apri l’oblo e voilà! I tuoi panni sono pronti per essere stesi! Ricordate di non lasciare i panni in lavatrice, altrimenti inizieranno ad ammuffire ed avranno un pessimo odore, stendeteli entro 12 ore.

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Come scegliere la lavatrice dei vostri sogni

 

lavatrice

Una volta andati a vivere da soli, l’elettrodomestico al quale non volete rinunciare è la lavatrice. Prima di imparare ad usarla, dobbiamo essere in grado di sceglierla con criterio, infatti non tutte le lavatrici sono uguali. Eccovi qualche consiglio per scegliere la marca e il modello che meglio può soddisfare le vostre esigenze.

 

 

 

SCEGLIAMO LA MARCA IN BASE ALL’ASSISTENZA CHE CI VIENE OFFERTA

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Non fate come le vostre nonne che “se non è Ariston non lava bene”, ormai in questo mondo estremamente globalizzato, ci sono una infinità di marche valide fra le quali scegliere. Concentratevi piuttosto sul modello. Per la marca, l’unica dritta è quella di sceglierne una con il centro assistenza vicino casa e che sia contattabile e accessibile ( evitiamo marche che hanno call center aperti dalle 8:00 alle 12:00 solo i giorni dispari e se non piove, e che parlano solo turco). Vi dico questo perché la lavatrice si potrà rompere, è normale ed avere l’assistenza vicina, non costosa e italiana è fondamentale.

CERCHIAMO DI CAPIRE LE CARATTERISTICHE TECNICHE

Eccoci di fronte alle tanto temute due paroline che ci invitano spesso a chiedere aiuto ai maschietti. Cosa sono le caratteristiche tecniche? Da fuori le lavatrici sembrano tutte uguali, bianche, con un oblò, ma dentro nascondono un mondo misterioso. La prima cosa da considerare è la grandezza dell’oblò, più è grande e più è comodo inserire la biancheria. La seconda è la velocità di centrifuga, più va veloce più i panni usciranno asciutti. Altra cosa fondamentale è la capacità di carico : se il carico è inferiore agli 8Kg scordatevi di lavare le coperte ed i piumini a casa, più la capacità di carico è alta più potrete lavare a casa senza dover spendere soldi in lavanderia o al self-wash. Non vi preoccupate se siete soli in casa e pensate che 8kg siano troppi. Ormai le nuove lavatrici sono provviste di regolazione automatica, cioè se carichi la lavatrice con 2kg di panni il consumo sarà per quei due kg e non per 8! Altra caratteristica da non trascurare è il consumo energetico: una classe AAA eviterà alla vostra bolletta di schizzare alle stelle, vi consiglio di controllare il vostro piano tariffario energetico. Io ho il consumo ridotto il sabato e la domenica e dopo le 19:00, quindi faccio le lavatrici in orari stabiliti, ma risparmio un bel po’. Che cosa sono le A++++ ? Ogni + aggiunta dopo la A, corrisponde ad un minor consumo, ma attenzione perché ad ogni + il costo sale di molto e molte volte non conviene prendere quella più costosa perché per ammortizzare i costi ci vorrebbero anni.

Terminiamo con una caratteristica che molti tralasciano, la rumorosità: c’è davvero bisogno che vi dica quanto sia fastidiosa una lavatrice super rumorosa? Non potrete mandarla la notte, ne mentre siete a casa e volete rilassarvi davanti alla tv.

QUANTO DEVO PAGARE LA LAVATRICE?

Se siete soli o siete in due e fate una media di 2/3 lavatrici a settimana potete pensare ad una lavatrice economica (200/300€), però queste montano motori elettrici a spazzole. Sono motori molto rumorosi durante la centrifuga, come quando parte un aereo per capirci e durano in media 2000 lavaggi, e voi siete sui 150 lavaggi annui. Se, invece, le lavatrici che fate sono più di 4 a settimana, classico delle famiglie numerose o con pargoli, non va bene la lavatrice economica (entro i 300€ ), meglio quelle con motori inverter che sono molto più silenziose e più affidabili. Una economica, dati i molti lavaggi morirebbe in breve tempo, quelle inverter sono garantite per 10 anni, meglio non rischiare no?

DOVE METTO LA LAVATRICE

Normalmente si mette in balcone, ma dovete considerare che deve essere in un posto che non dia fastidio a voi ed ai vostri vicini. Se avete il balcone che dà sulla camera da letto dell’inquilino del piano di sotto, meglio metterla in cucina. Se in casa non avete spazio, ma non potete metterla all’esterno, esiste una tipologia di lavatrice che si chiama a carica dall’alto. La utilizza chi ha problemi di spazio perché, appunto, caricandosi dall’alto non necessita che davanti alla lavatrice ci sia lo spazio per aprire lo sportello. E’ una soluzione ottima anche per chi soffre di mal di schiena e non ce la fa a chinarsi, anche se molti risolvono il problema mettendo la lavatrice su un ripiano in cemento ad un metro da terra e sotto ci ricavano pure lo spazio per mettere i saponi. Personalmente quella con la carica dall’alto non la consiglio, a meno che proprio non abbiate seri problemi di spazio. Tra le varie cose questa lavatrice ha il difetto di far aprire lo sportellino superiore ogni tanto durante il lavaggio e bloccare il cestello, in più rispetto a quella normale non si può pulire la guarnizione che va sostituita.

COS’E’ LA LAVASCIUGA?

Quando ero piccola pensavo che fosse un’invenzione di mia nonna, che chiamava così la lavatrice, in realtà la lavasciuga è una lavatrice con l’asciugatrice integrata. Anche in questo caso sono scettica, quindi mi sento di non consigliarvela perché prima di tutto avere due macchine in una significa avere il doppio delle possibilità che si rompano e di norma si creano sempre più problemi, in più non puoi effettuare lavaggi a pieno carico perché l’asciugatrice non li regge.

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Perché è importante la classe energetica della nostra casa?

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MEGLIO UNA CLASSE A, UNA B O ADDIRITTURA UNA G?

Scommetto che molti di voi si sono chiesti cosa vuol dire classe energetica A, B, fino a G, e perché viene segnalata in tutti gli annunci di vendita o d’affitto di un appartamento. La classe energetica degli appartamenti è una scala, molto simile a quella degli elettrodomestici, che va da A a G, ma indica il consumo annuale di una casa, espresso in Kwh per metro quadro (Kwh/mq anno). Il consumo di una casa dipende sia come è costruita (al 70%) sia in piccola parte (al 30%) per come ci comportiamo noi, perché anche se noi siamo bravissimi, non possiamo impedire alla casa di dissipare (non trattenere) il calore. Ovviamente è un fattore che dovreste tenere in considerazione quando andate a vivere da soli, perché una classe energetica G, che è la classe energetica più diffusa, è più dispendiosa in quanto ha un mantenimento del calore più basso di una classe A, che troviamo generalmente nelle case nuove, che però ha un costo di canone maggiore visto il vantaggio che avrete nelle bollette. Diciamo che se dovete comprare casa dovreste puntare ad una classe A o B che vi costerà maggiormente all’inizio, ma poi vi farà risparmiare per sempre sulle bollette, se dovete andare in affitto andrà benissimo una classe G perché vi costerà meno il canone mensile.

Di seguito vi riporto il consumo annuo delle varie classi:
Classe A+ <16,25 Kwh/mq anno
Classe A tra 16,25 e 32,5 Kwh/mq anno
Classe B tra 32,5 e 48,75 Kwh/mq anno
Classe C tra 48,75 e 65 Kwh/mq anno
Classe D tra 65 e 81,25 Kwh/mq anno
Classe E tra 81,25 e113,75 Kwh/mq anno
Classe F tra 113,75 -162,5 Kwh/mq anno
Classe G > 162,5 Kwh/mq anno
Se vuoi calcolare la classe energetica della tua casa c’è un APP “Class Energy Tester” gratuita che permette una stima preliminare della classe energetica.

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Come leggere la bolletta

 

 

La bolletta è  divisa in tre parti che sono sempre presenti: Sintesi, Dettaglio e Comunicazioni. La prima pagina è la più importante perché presenta la sintesi di tutte le informazioni. In alto a destra troverete i vostri Dati cliente, il Nome della Società di Vendita con cui avete stipulato il contratto, il Numero Cliente (codice di riconoscimento della vostra fornitura gas che serve per tutte le comunicazioni con il vostro operatore) e il Codice Fiscale dell’intestatario della fornitura.

 

I Dati della Fornitura si trovano invece a sinistra, si trova l’indirizzo del luogo dove viene fornito il gas. Se avete stipulato un’offerta che prevede la bolletta cartacea, ricordate che questo indirizzo può essere diverso recapito dove il fornitore vi invia la bolletta. Il totale da pagare è nel riquadro centrale con la data di scadenza. la Componente Sostitutiva CCI, che indica il prezzo della materia prima del gas sottoscritta da voi nel contratto. In un anno solare, tale importo resta sempre lo stesso in ogni bolletta. La Data di Attivazione della Fornitura corrisponde alla data da cui decorre la fornitura gas, e di solito non coincide con quella della firma del contratto, ma di avvio del servizio o di rinnovo del contratto. Infine, l’ultimo dato di questo riassunto è molto importante, il Consumo Annuo smc, ossia, il consumo fatturato degli ultimi 365 giorni rispetto al periodo indicato in bolletta. Questo dato è essenziale, perché conoscendo quanto gas consumate in un anno, potete confrontare le diverse tariffe gas per trovare quella più conveniente per voi.

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Il dramma delle bollette: La bolletta del gas

La crisi economica è reale e lo sappiamo bene, fatichiamo a guadagnare e soprattutto a risparmiare, però con tanta forza di volontà elevata all’ennesima potenza, una buona dose di fortuna e magari una aiutino, andare a vivere da soli non è impossibile.

Capirete perché le vostre madri strillavano “spegni la luce! Non stare sotto la doccia 2 ore! ” appena la prima bolletta arriverà dentro la cassetta della posta. Quando la aprirete e leggerete quanto vogliono da voi vi sentirete male e da li vi verrà in mente di vivere a lume di candela e deciderete di fare docce lampo e di mangiare solo pane. Non sarà necessario, se capirete come si calcolano i consumi.

 

LA BOLLETTA DEL GAS

Adesso che avete fatto l’allaccio dovete decidere le condizioni contrattuali. Potete scegliere fra le bollette del mercato libero e quelle  del servizio a maggior tutela.

Nelle bollette del mercato libero il prezzo viene bloccato per uno o due anni, ciò può essere a vantaggio del consumatore solo se il prezzo bloccato si mantiene più basso di quello del servizio di tutela. In questo caso potete scegliere il vostro operatore del gas.  Nelle bollette del servizio a maggior tutela, le condizioni economiche e contrattuali della fornitura del gas vengono stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) e aggiornate ogni tre mesi in base all’andamento del mercato. Quindi non c’è un prezzo fisso ma varia .  La bolletta del gas risulta essere la   più salata delle utenze per la casa, ed è per questo la più temuta ed odiata. Il gas viene utilizzato per il riscaldamento invernale, per avere l’acqua calda per la doccia e per la cottura dei cibi. Una bolletta media mensile si aggira sui 56€/mese + revisione annuale caldaia obbligatoria €10.

QUANTO COSTA IL GAS?

Il gas si misura in Smc (metro cubo standard), il prezzo a metro cubo del gas va da 0.85€ a 1,20€ tasse incluse. La bolletta del gas è soggetta ad accise  (che variano a seconda del consumo e più consumate, più la percentuale sale) , addizionali regionali ( in base alla regione dove abitate c’è un costo fisso da pagare) e IVA (l’imposta sul valore aggiunto, che viene calcolata sulle somme di tutte le voci della bolletta. Accise comprese. L’Iva è del 10% per i primi 480 metri cubi consumati, del 21% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse.). Considerate che mediamente a Roma il consumo annuale di gas per un’abitazione non troppo grande è di 800 Smc (circa 66 Smc/mese, quindi è un costo tra 66×0.85= 56€ a 66×1.20= 79€).  Il costo varia in base agli abitanti, una persona sola in media consuma 70smc/mese, de persone 130Smc/mese, 3 persone 190 smc/mese, 4 persone 250smc/mese e così via.

QUANDO ARRIVA LA BOLLETTA?

Per il Servizio di maggior tutela: Ogni 4 mesi per consumi fino a 500 Smc/annuo ( due bollette in stima e una di conguaglio), ogni tre mesi per consumi tra i 500 e i 5000 Smc/annuo (due bollette di stima e due di conguaglio), Ogni mese per bollette oltre i 5000 (questa si basa sui consumi effettivi).  Per il Mercato libero: A discrezione dell’operatore che avete scelto, di solito ogni due mesi. Se non vi arriva la bolletta contattate il vostro fornitore perché altrimenti rischiate che vi stacchino il gas per mancato pagamento!

DOVE SI PAGA?

Potete andare con la bolletta direttamente dal tabaccaio o alla posta, alcune si possono pagare persino al supermercato. Se non vi va di dover ricordare di pagarla, potete chiedere la domiciliazione bancaria, ma dovete avere un contro corrente. (clicca qui per “come si legge il contatore”).

COME CONSUMARE DI MENO

Dovete ricordare tutte le urla dei vostri genitori e farne tesoro. Evitate le docce troppo lunghe, accendete i termosifoni senza esagerare, non dovete girare a maniche corte a dicembre. Con i riscaldamenti accesi non aprite le finestre, appena fa buio chiudete le finestre ed abbassate le tapparelle, se ci sono delle stanze vuote chiudete i termosifoni, e se potete isolate il cassettone degli avvolgibili.

ATTENZIONE AL CONGUAGLIO!

In molti casi le persone pagano la bolletta in base ad una stima del loro consumo, cioè il fornitore fa una stima di quanto consumate al mese. In teoria i moderni contatori elettronici installati in quasi tutta Italia, consentono l’autolettura, cioè la lettura dei consumi a distanza, ma purtroppo è consueta in molte zone. Una o due volte l’anno verrà un incaricato a casa a fare la lettura del contatore, a meno che voi non inviate l’autolettura , (clicca qui per saperne di più). Sulla base dei consumi effettivi realmente effettuati, viene fatturata la bolletta di conguaglio. Se il cliente ha consumato meno del previsto, il fornitore deve rimborsare la differenza e la bolletta di conguaglio è negativa. Nel caso opposto, se il cliente ha avuto un consumo superiore alle stime, il fornitore addebita la differenza al cliente.

 

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Quali sono le prime spese da sostenere quando si va a vivere da soli?

NON TAGLIATE I PONTI CON I VOSTRI GENITORI

Il primo consiglio che mi sento di darvi è di parlare con i vostri genitori in merito alla  vostra decisione, a meno che non stiate scappando da loro. In teoria dovreste anche decidere quando andare a trovarli o quando passare del tempo con loro. Tenete a mente che fino ad ora siete stati i loro pulcini, adesso che state andando via svilupperete un nuovo rapporto con loro. Potete star certi che ci saranno sempre per voi, ma alcuni problemi li vivrete solo sulla vostra pelle. E’ una realtà che loro vivono da anni, imparerete a rispettarli di più e loro vi tratteranno come pari.

 

STABILITE UN BUDGET PER IL TRASLOCO

Stabilite il budget per coprire le spese del trasloco, che include affitto, bollette, cibo e trasporto. Se siete ancora nella prima fase e state cercando un appartamento, se non avrete la possibilità di comprarlo, andrete in affitto. Dovete quindi considerare in primis un canone di locazione fisso (cioè l’affitto mensile), ma ricordate che normalmente il proprietario di casa richiede 2 canoni anticipati  ed eventualmente 1 canone va versato all’agenzia, se vi avvarrete dei loro servizi. Quindi se il vostro budget è sui 500€/mese considerate che all’inizio dovrete avere disponibili 2000€ .

ALTRE SPESE

Normalmente quando prendete una casa in affitto dovrete fare gli allacci per l’energia elettrica, per l’acqua e per il gas con un costo medio di 85/90 euro a servizio. Anche il pagamento della nettezza urbana sarà a carico dell’affittuario. Se la casa è ammobiliata, possono mancare gli utensili da cucina ( mediamente 200€). Almeno per i primi tempi  potete chiedere ai vostri genitori se hanno cose che non utilizzano più, pentole, padelle, lenzuola, tende, insomma qualsiasi cosa che potete ottenere gratis sarà una mano santa per il vostro portafoglio.

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Siete davvero pronti?

Ve lo devo chiedere: siete davvero pronti ad andare via? Andare a vivere da soli è meraviglioso, non dover più chiedere permessi, poter decidere in autonomia su qualunque cosa, girare nudi per casa  o in pigiama avvolti dal piumone, mangiare solo patatine e gelato per giorni senza pensare alle verdure, stare svegli fino a tardi. Dobbiamo però tenere presente che ci dovremo far carico di tutte le responsabilità del “vivere da soli”.

 

Pulire casa, cucinare, pagare le bollette e tante altre azioni che giornalmente qualcun altro faceva per noi e che diventeranno impegni sistematici ed obbligatori in questa nostra nuova avventura. Siete pronti a passare da “sabato e domenica finalmente relax e divertimento” a “sabato pulizie e lavatrici”? Non ci saranno più pranzi che compaiono magicamente sulla tavola. Pronti a scoprire che la polvere è il demonio in persona e che la casa non si pulisce da sola? Pronti al Silenzio? Con questa esperienza prenderete coscienza di quanto costi in termini di impegno e denaro organizzare la propria vita ed essere indipendenti. In questo blog troverete tutto quello che dovete sapere: da come si fa la spesa a come si lavano i vestiti, come si tiene la casa pulita in poco tempo, come e cosa si può cucinare in tempi rapidi,  come organizzarsi con i soldi e con il pagamento delle bollette e tanto altro ancora.

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Il primo volo fuori dal nido

 

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volo-dal-nidoCi siamo, avete deciso, il grande passo è vicino, finalmente avete messo la vostra vita in una valigia, in 2 o forse in 15 scatoloni ed avete deciso di lasciare il nido, senza più guardarvi indietro, probabilmente lasciando dietro di voi una madre che si stringe le braccia sul corpo e si lascia andare a più di una lacrima, anche se andrete a vivere a 500 metri da casa. Che siano 10 metri, 20 km o due nazioni di differenza il grande passo significa indipendenza, ma indipendenza significa anche tante responsabilità in più. Quando sono andata via l’ho fatto con incoscienza, pensando che sarebbe stato tutto facile e divertente, assaporavo la libertà, il non dover più chiedere il permesso, la frenesia di iniziare una nuova vita ricca di avventure. Per questo scrivo questa guida, per voi futuri naviganti che state vivendo il distacco dalla famiglia d’origine, perché nel momento in cui arriverete nella vostra nuova casa e chiuderete la porta alle vostre spalle, le domande saranno tantissime e vi accorgerete che non avrete una risposta per molte di esse, e non vi andrà di chiedere sempre aiuto ai vostri genitori. Perché ci sono cose che nessuno ci dice prima di andare via di casa, su cui nessuno ci mette in guardia o sulle quali siamo poco informati. Ed ecco allora il vostro/mio personalissimo MANUALE DI SOPRAVVIVENZA PER VIVERE DA SOLI.

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Perché non buttiamo mai niente? Come evitare di diventare accumulatori seriali

METTETE ORDINE NELLA VOSTRA VITA

Facciamo ordine in casa e nella vita. Oggi parleremo della difficoltà che abbiamo nel  gettare cose che possediamo da tanto tempo, ma che sono finite a prendere polvere in cantina o in soffitta.

 

La prima domanda che vi faccio è  “perché non lo buttate via?”. Le motivazioni possono essere 3: AFFETTO, PIGRIZIA, e “LO USERO’ ANCORA PRIMA O POI”.

 

LO USERò ANCORA PRIMA O POI

Sono la prima che tende a non buttare cose che “potrebbero servirmi ancora”. In particolare conservo gelosamente tutti i libri, i quaderni e gli appunti dell’università che ho sistemato in uno scaffale della libreria quando ho dovuto lasciare gli studi a un soffio dal traguardo. Ho sempre pensato che un giorno li avrei riutilizzati per  raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissata.

A distanza di anni ho deciso di spostarli in una grande scatola chiusa, per evitare che si impolverassero, ma non ho osato togliere la scatola dallo scaffale della libreria. Quando poggio gli occhi su quella scatola, la nostalgia ed il rimpianto mi assalgono. Non posso buttarla perché sono certa che un giorno o l’altro qualcosa succederà. Mi rendo conto che quei vecchi libri e quaderni sono l’ultimo legame con un sogno non ancora estinto nel mio cuore, con una vita che ormai non esiste più. Non riesco ancora a buttarli, ma devo scegliere. Adesso. O ricomincio a studiare, apro la grande scatola e ne utilizzo il contenuto entro la fine dell’anno, oppure la prendo senza nemmeno aprirla e la porto alla discarica più vicina. La presenza ingombrante di quella grande scatola che sembra quasi fissarmi con sguardo severo dal ripiano più alto della libreria sta diventando insopportabile, mi fa sentire inadeguata e non fa che provocarmi un malessere sia fisico che mentale. Devo mettermi in testa che ci sono altri sogni da inseguire e altre cose per cui vale la pena vivere. Ecco come farò, ci metterò un post-it sopra con una data. Se entro quella scadenza non utilizzerò quelle cose relegate nella scatola allora vorrà dire che non mi servono e le butterò.  Vi consiglio di fare la stessa cosa. Se dopo quel tot di tempo che avete appuntato sul post-it, non avete usato ciò che avevate messo da parte, è chiaro che non vi serve, altrimenti lo avreste usato. Non inventate scuse. Buttatelo, vendetelo, regalatelo, fatene ciò che è meglio, ma liberatevene.

AFFETTO

Qui scatta la seconda fase, perché normalmente una volta stabilito che non usate più un oggetto anche da anni, pensate “però quanti ricordi”!  Ecco allora  spuntare collezioni di riviste che leggevate durante la prima gravidanza, tutti i diari di scuola (mai più letti), le letterine d’amore (mai più lette), cd e musicassette (che non ascoltate più), la culla dei vostri figli (che hanno 40 anni), i vestitini dei vostri figli ( sempre loro che adesso hanno 40 anni).

Sono cresciuta in una famiglia dove il motto è “non si spreca il cibo e non si butta niente, a meno che non sia necessario farlo”.  Non rinnego le mie origini, odio sprecare il cibo o buttare cose ancora buone. Non dimentichiamoci che esiste il riciclo, possiamo andare a rivendere le cose nei mercatini vintage e con quei soldi magari comprare qualcosa che potrà esserci utile adesso. Inoltre, in questo modo, potremmo liberare la nostra cantina, soffitta/Narnia, perché ci sono cose, tipo il tiralatte o il lettore cd, che per un periodo della nostra vita sono state fondamentali, ma che adesso non ci servono più.

Quello che ci piace sono i ricordi legati a quegli oggetti, che dapprima teniamo in un mobiletto, poi spostiamo in fondo ad un armadio e poi finiscono inesorabilmente in cantina. E che ci dobbiamo fare? Staranno lì per anni a prendere polvere. Consideriamo le nostre vecchie cianfrusaglie come delle  “Capsule del tempo”, ritrovarle dopo anni probabilmente ci strapperà un sorriso facendoci ripensare ad un momento felice del passato.  Mi viene in mente la frase dello scrittore Tiziano Terzani “ La storia esiste solo se qualcuno la racconta”  e quella storia noi la tramanderemo senza bisogno di oggetti.  “La storia dietro ogni oggetto era quel che ci sarebbe rimasto. Dell’oggetto in sé non ci sentivamo che dei temporanei custodi”.

Quindi datemi retta, prendete tutti quegli scatoloni pieni di ricordi, fate delle belle foto alle cose più significative e dopo aver fatto l’ultimo tuffo nel passato, buttate tutto e guardate avanti, al futuro, quel che siete e quel che siete stati non si perderà con i vostri diari di scuola o con il vostro lettore cd, non perderete i vostri figli gettando via i loro vestitini di quando erano piccoli. Tenetene uno se volete, e mettetelo nel vostro armadio, così da poter sorridere ogni giorno nel rivederlo, ma poi, per carità, buttate/vendete/regalate tutto il resto, i ricordi vivono dentro di voi.

PIGRIZIA

Se come me avete molto spazio per stipare ( soffitta e cantina), tenderete a mettere via anche cose che non sono per voi ricordi affettivi od oggetti a lungo utilizzo come nei due casi precedenti, semplicemente li metterete li, per poi, un giorno ( non si sa quale) decidere cosa farne, e così passeranno i mesi, gli anni, le cose magari inizieranno anche a rovinarsi. Spunteranno alibi come funghi “ eh ma io non ce la faccio, c’è troppa roba e non riesco a sollevarla”, “eh ma la discarica è aperta solo la mattina e io non posso andarci”, “eh ma mi servirebbe un mese di ferie per togliere tutto e controllarlo”, “eh si adesso spreco il mio tempo in quel tugurio? E chi mi ridà la vita che perdo?”, e potrei continuare per ore, ma l’unica cosa che dovete considerare adesso è: “SE NON LE CERCHI E NON LE METTI NEL TUO PLANNING LE OCCASIONI PER FARE CIO’ CHE NON HAI VOGLIA DI FARE NON SI PRESENTANO MAI”.

A voi non va di svuotare la cantina/soffitta, ed invece, dovete trovare la forza e soprattutto la voglia per farlo, perché nessun’altro lo farà per voi.  E’ la vostra cantina, la vostra soffitta, la vostra roba stipata. Non vorrete mica aspettare di morire per lasciare il pesante onere ai vostri eredi? Chiamate un camioncino di quelli che si occupano di sgomberi, così porteranno via le cose più pesanti e farete una cernita veloce, “eh si e quanto mi costa?”. Ecco l’ennesimo alibi, il costo del furgone si aggira  sui 100€, più una cinquantina di euro per i due bei forzuti che per 8 ore toglieranno tutto il vecchio per fare spazio al nuovo. Facendo un piano di risparmio, mettendo via BEN 30€ per 7 mesi, avrete la cifra richiesta (210€, ci esce pure la mancia). “ eh ma io in 8 ore con la fretta non posso sgombrare tutto!”. Ancora alibi? Potete anche pagare una persona che venga ad ore per più giorni e che vi aiuti a sistemare tutto da una parte le cose da buttare ( cose vecchie, rotte, rovinate, inutilizzate, inutili) e da un’altra ordinare ciò che è proprio necessario tenere ( la bici che usate tutte le estati) e potete farlo con calma. Chi mai comincia mai finisce!

 

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