Dicembre 2016

Come pulire il piano cottura e i fornelli

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Per quanto si possa essere totalmente dipendenti dal forno a microonde o addirittura ci si limiti a mangiare solo alimenti crudi, prima o poi arriva il giorno in cui è necessario utilizzare il piano cottura ed i fornelli per cucinare qualcosa di più “elaborato”.

Utilizzare il piano cottura non è certamente un’attività difficile da svolgere, ma tenerlo pulito e splendente non è così facile come sembra.

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Intanto vi svelo un piccolo trucco da utilizzare per preservare il piano cottura dallo sporco quando avete intenzione di friggere o comunque di cucinare dei cibi che potrebbero schizzare fuori dalla pentola. Mettete sotto le griglie, intorno ai fornelli, un foglio di alluminio e una volta finito di cucinare potete semplicemente rimuovere il foglio d’alluminio e gettarlo nella spazzatura. In questo modo il piano cottura sarà salvo, ma non potete utilizzare questo stratagemma ogni volta.

 

Dopo aver lavato i piatti vi consiglio di terminare sempre il vostro lavoro in cucina pulendo il piano cottura, in maniera da dover affrontare lo sporco “fresco” che è molto più semplice da eliminare. Basterà passarci un panno umido imbevuto di detersivo, poi risciacquare e infine asciugare. Considerate che la maggior parte dei piani cottura è in acciaio non inossidabile, dovrete, quindi, prestare molta attenzione a non utilizzare spugnette ruvide che potrebbero graffiarlo.

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Se siete stati pigri o approssimativi nella pulizia nei giorni precedenti, vi potrà capitare di trovare delle incrostazioni sul vostro piano cottura. In questo caso, dopo aver tolto le parti estraibili, passate un panno morbido imbevuto in una soluzione di acqua e sale e come per magia le parti incrostate scompariranno. Certo dovrete usare un po’ di olio di gomito.

Per rendere brillante il piano cottura prendete un altro straccio e immergetelo in una soluzione a base di acqua e aceto ( 2 cucchiai di aceto ogni bicchiere d’acqua). In questo secondo passaggio non sarà necessario strofinare energicamente, potrete anche essere delicati, ma cercate di passare su tutta la superficie del piano.

PASSIAMO ORA ALLE GRIGLIE

Cominciamo col dire che potete lavare le griglie anche in lavastoviglie, ma io vi consiglio caldamente il lavaggio a mano che è molto più efficace. Utilizzate una soluzione a base di bicarbonato e di acqua bollente (2 cucchiai di bicarbonato ogni bicchiere di acqua bollente), immergeteci una spugna leggermente abrasiva e passatela delicatamente sulle griglie.

LA PARTE PIU’ DIFFICILE: I FORNELLI

Con molta probabilità è questa la parte più soggetta a incrostazioni ostinate. Immergete i fornelli in acqua bollente ed aceto per una ventina di minuti. Puliteli con un panno morbido e asciugateli al meglio per evitare che l’umidità crei degli aloni. Per una pulizia più a fondo pulite i fori con uno stuzzicadenti, evitate coltelli e utensili di metallo che potrebbero rovinare i fornelli.

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Compriamo l’aspirapolvere: Modelli, prezzi e caratteristiche delle più diffuse

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Ora che conoscete praticamente tutte le caratteristiche da tenere in considerazione per scegliere l’aspirapolvere migliore per voi (ovviamente se avete letto l’articolo precedente sull’aspirapolvere), potete concentrarvi sul modello più adatto alle vostre esigenze di pulizia e di costi.
A TRAINO- CICLONICO
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Prezzo: a partire da 50 euro. Garantisce maggiore potenza, per pulizie più a fondo e più durature. Pulizia della casa 2/3 volte a settimana. Variante molto più versatile rispetto agli altri modelli di aspirapolvere. E’ composta da un corpo che poggia a terra su due ruote, alla quale si collega il tubo flessibile ed è dotata di avvolgi-cavo. Al suo interno un motore elettrico aziona la ventola aspirante che spinge l’aria aspirata all’interno dell’apposito contenitore. Quest’apparecchio è dotato di una scatola (cassetta ciclonica), all’interno della quale si sviluppa un ciclone: attraverso la forza centrifuga sviluppata da quest’ultimo, la polvere viene separata dall’aria.
 
BATTITAPPETO
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Prezzo: a partire da 80 euro. Passare l’aspirapolvere regolarmente sul vostro tappeto potrebbe non bastare ad impedire alla sporcizia, agli acari della polvere, ai peli degli animali domestici e ai batteri di rimanere ancorati alle fibre del tessuto.
Quest’apparecchio è costituito da una spazzola rotante di forma cilindrica dotata di setole, che viene fatta passare sul tessuto. Sfregando la superficie la polvere si alza e viene aspirata grazie ad un motore provvisto di ventola.
Questo deposito di sporcizia viene raccolto nel sacco rimovibile dell’apparecchio.
Certi modelli, detti “bagless”, non presentano il sacco, ma raccolgono la polvere più spessa in un contenitore che può essere svuotato. Le polveri più fine, invece, sono bloccate all’interno di filtri.
 
BIDONE
Prezzo: a partire da 40 euro. Le aspirapolvere a bidone sono costituite da un lungo tubo e da un bidone contenente il motore e il sacchetto. Sono una buona scelta per pavimenti in legno duro, superfici verticali, tende e scale.
Tutti i modelli a bidone funzionano in maniera eccellente sui pavimenti duri.
La difficoltà sta nel fare le scale perché generalmente il tubo è corto e dovete portare con voi il bidone, che normalmente ha un peso rilevante. Non lo consiglio in case con molte scale. 
 
 
SCOPA ELETTRICA
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Prezzo: a partire da 40 euro. Non pulisce a fondo, prestazioni sufficienti a mantenere la casa pulita fino al giorno seguente.
Hanno un design simile ai modelli verticali leggeri e sottili, ma non sono provvisti di battitappeti.
Le scope elettriche, funzionano bene su pavimenti in legno duro, mobili, tende, angoli difficili da raggiungere e spazi ristretti.
Dal momento che sono piccoli e leggeri ( non devono mai superare i 4 kg), la maggior parte usa un piccolo contenitore invece che un sacchetto per raccogliere lo sporco e la polvere.
I loro piccoli motori non usano tanta energia elettrica quanto i modelli più grandi, e sono disponibili molti modelli cordless.
 
A BATTERIA
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Prezzo: a partire da 40 euro. Senza filo, piccoli e leggeri modelli manuali, tipicamente cordless, rappresentano un’ottima alternativa ai modelli più grandi e sono l’ideale per piccoli lavori di pulizia.
La maggior parte usa un piccolo contenitore invece che un sacchetto, ha un braccio per raggiungere spazi ristretti e alcuni hanno un battitappeto integrato.
 
ROBOT ASPIRAPOLVERE
Prezzo: a partire da 80 euro.  Non pulisce a fondo. Può andare bene per le pulizie giornaliere, quando non si ha il tempo di farle. Sono le aspirapolvere che possono essere programmate e girano per casa da sole. Un robot aspirapolvere funziona tramite batteria. Le migliori batterie sono quelle al litio, che si ricaricano molto velocemente (massimo un’ora). Una buona batteria dovrebbe idealmente avere anche un’autonomia superiore ad un’ora, ma da questo punto di vista la scelta dipende anche dalle dimensioni della casa che dovete pulire. I migliori sono quelli con capacità fino a 600ml, perché una volta pieno il robot si ferma. 
I migliori robot aspirapolvere sono dotati di sofisticate funzioni di navigazione quali mappatura dello spazio e pianificazione del percorso. Possono anche avvalersi di muri virtuali, per delimitare l’area trattata, e sono dotati di sensori in grado di evitare collisioni con mobili e rovinose cadute dalle scale, che li potrebbero rompere. Alcuni sono anche in grado di riconoscere la polvere ed aspirarla, in questi casi saliamo di prezzo.
Altre funzionalità interessanti sono la capacità di tornare autonomamente alla base di ricarica quando la batteria è in esaurimento e di essere programmati per attivarsi autonomamente ad un orario preciso.
 
ASPIRABRICIOLE
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Prezzo: a partire da 25 euro. Sono ottimi per pulire gli armadi, la tappezzeria, le prese d’aria, le persiane e gli interni dell’auto. Gli aspirapolvere portatili sono stati ideati con l’intento di pulire tutto quello che c’è al di sopra del pavimento, e possono essere utilizzati per piccoli compiti, come liberarsi delle ragnatele o pulire i davanzali. Tuttavia ci sono molti apparecchi in grado di aspirare anche i liquidi. Non solo, la versatilità è data anche dal kit accessori. Infatti in dotazione possiamo trovare un solo elemento a disposizione, che permette appunto la sola aspirazione di alimenti o simili, oppure, nel caso di prodotti molto completi, anche accessori per imbottiture o fessure. Le batterie, come nel caso delle scope elettriche, hanno valori espressi in Volt, laddove il minimo è solitamente di circa 2,4 V e il massimo di 10,8 V.
 
A VAPORE
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Prezzo: a partire da 40 euro . In sostituzione dello straccio o del mocio. Usiamo il vapore e una soluzione detergente per pulire e sterilizzare i tappeti.
I vaporizzatori per tappeti assomigliano agli aspirapolvere verticali, ma invece che un sacchetto hanno un contenitore per raccogliere lo sporco.
Molti hanno delle maniglie che consentono di trasportarli e svuotarli più facilmente.
Invece che degli sbattitori, la maggior parte dei vaporizzatori per tappeti ha multiple testine rotanti che agitano il tappeto per allontanare la polvere e permettere alla soluzione pulente di penetrare in profondità.
Poi la soluzione e lo sporco vengono aspirati dal tappeto. Molti sono dotati di una funzione spray che aiuta a rimuovere lo sporco dalle aree che vengono calpestate più spesso.
Se siete pronti a mandare in pensione il vostro mocio, potreste prendere in considerazione di sostituirlo con una scopa a vapore. Le scope a vapore offrono un metodo veloce ed efficace per pulire i pavimenti duri. La loro azione pulente ha inizio scaldando l’acqua presente nel serbatoio, a temperature molto elevate, fino a trasformarla in vapore, che conseguentemente viene rilasciato dalla testa della scopa direttamente nel suolo.
Spesso chiamate lavapavimenti, le scope a vapore rimuovono delicatamente lo sporco dai pavimenti, in maniera molto più efficace rispetto al convenzionale mocio. Nel processo di pulizia è il vapore a fare tutto il duro lavoro. Tra le altre cose, la temperatura elevata generata uccide i batteri, i germi ed i virus, in modo da permettervi di sterilizzare, igienizzare e deodorare il pavimento ed ottenere un livello di pulizia mai raggiunto prima.
 
La maggior parte delle scope a vapore possono essere utilizzate su diverse superfici dure, quali il legno, il linoleum e le piastrelle in ceramica. Alcune sono dotate di accessori aggiuntivi per la pulizia a vapore dei banconi da lavoro, l’intonaco e altre superfici. Prima di acquistare una scopa a vapore, ci sono alcuni elementi che dovrete prendere in considerazione:
La testa della scopa. Assicuratevi che la testa della scopa a vapore sia delle dimensioni giuste, qualora fosse troppo piccola non potrebbe coprire la superficie necessaria per una pulizia rapida. Dopodiché controllate se la scopa è in possesso di una testa ruotabile in modo da poter raggiungere gli angoli più ardui ed essere così maneggiata più facilmente.
Capacità di carico. Semplicemente, con una capacità di carico maggiore potreste utilizzare la scopa a vapore più a lungo senza dover ricaricare di continuo il serbatoio d’acqua.
Sistema controllo vapore. Con questa opzione potrete controllare il livello di erogazione del vapore. In base ai lavori da eseguire saranno necessarie diverse tipologie di getto.
 
AD ACQUA
Prezzo: a partire  da 50 euro. Combina acqua calda e una soluzione pulente formando una schiuma che viene spruzzata sul tappeto.
Poi le testine rotanti massaggiano le nappe del tappeto per assicurarsi che la soluzione pulente arrivi fino alla base, portando lo sporco in superficie.
Quando il vostro tappeto si asciuga, potete aspirare via lo sporco. I modelli ad acqua assicurano una pulizia molto più profonda e accurata.
Alcuni modelli hanno dei bracci utilizzabili per pulire scale, tende o altre zone difficili da raggiungere.
 
IL FOLLETTO
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Prezzo: a partire da 1500 euro. Probabilmente l’aspirapolvere più diffuso in Italia, caratterizzato dal colore verde e bianco. Ha un prezzo elevato, ma dura in media 25/30 anni, quindi il suo costo si ammortizza nel tempo. C’è da considerare il fatto che ogni anno escono tecnologie avanzate, quindi alla lunga avrete un elettrodomestico “obsoleto” solo perché lo avete pagato troppo per cambiarlo. Anche se è il più diffuso non è il migliore come qualità/prezzo. 
 
ASPIRACENERE: 
Prezzo: a partire  da 50 euro. Per le ceneri delle stufe a pellet e del camino, non è possibile utilizzare le normali aspirapolvere. Le ceneri vanno aspirate senza sacco in bidoni di ferro o acciaio inox, primo, per garantire che eventuali parti di cenere non del tutto spente possano romperlo e soprattutto perché la consistenza della cenere è molto sottile ed intasa le normali aspirapolvere. Ci sono aspiratori dedicati alla stufa.
 
ANIMALI DOMESTICI
Prezzo: a partire da 90 euro. 
Non posso non fare questa parentesi. Per gestire i peli degli animali domestici potete decidere di affidarvi a degli aspirapolvere specifici, disegnati esclusivamente per svolgere questo compito. Per adempiere in maniera soddisfacente all’incarico, questi tipi di modelli devono garantire una potenza di aspirazione molto elevata.
La potenza non è comunque l’unico fattore da analizzare quando si decide di acquistare un aspirapolvere per pulire l’ambiente dai peli degli animali domestici. Infatti è fondamentale  controllare che tra gli accessori dell’aspiratore siano presenti le varie spazzole adibite al compito, che vi permetteranno di esplorare nuove soluzioni di pulizia.
Sono diversi gli aspirapolvere disponibili in commercio indirizzati esclusivamente ai possessori di animali domestici.
 
Adesso che abbiamo tutte le informazioni necessarie via a comprare laspirapolvere!
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Compriamo l’aspirapolvere: Quali caratteristiche tenere in considerazione

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L’aspirapolvere si è rotta. L’ho passata migliaia di volte per tutta casa e dopo anni di onorato servizio è morta. E adesso? Devo comprarne un’altra. Ma quale scelgo?
Mi guardo intorno spaesata, nei negozi ce ne sono pareti intere, con il sacco, senza sacco, cicloniche, con mille spazzole, con il vapore, che camminano da sole! 
La prima cosa è capire bene le proprie necessità, se avete animali o bambini in casa, se avete una casa grande su più piani o su un piano solo. Ci sono elementi sui quali dovete soffermarvi per fare la scelta giusta.
 
IL TUBO 
Una aspirapolvere buona, deve avere un tubo rigido che si allunga e che si ritrae. Bisogna fare attenzione che sia resistente.
 
IL PESO
Questa è una cosa fondamentale, per la prima che ho comprato non ho badato al peso, ma vi assicuro che poi, se dovete faticare solo per prenderla dal ripostiglio e se avete anche le scale, visto che va trasportato continuamente, non la userete quasi mai e passerete ai panni elettrostatici. L’aspirapolvere deve essere leggera e facilmente manovrabile. Il peso deve oscillare tra i 2 e gli 8 Kg. 
 
LE DIMENSIONI 
Sopratutto se non avete molto spazio in casa, potete trovare aspirapolvere potenti che non sono troppo ingombranti. Prima di comprarlo considerate anche le misure di dove lo andrete a riporre.
 
LA LUNGHEZZA DEL CAVO
Magari lo diamo per scontato, ma ci sono aspirapolvere con cavi molto corti, ( tipo 4 metri) e questo significa dover cambiare continuamente presa e soprattutto doversi poi avvalere di una prolunga. Prediligete quelle con l’avvolgicavo.
 
LA POTENZA
Se la potenza di aspirazione è poca, l’aspirapolvere non aspira! Una buona aspirapolvere va dai 1200 ai 2000 Watt ( le eco green vanno dai 1200 ai 1400 e le loro capacità sono spesso simili alle versioni più potenti). Considerate che il wattaggio vi è utile soprattutto per capire il consumo energetico, spesso una potenza alta coincide anche con una forza aspirante elevata, ma per capire bene la capacità di aspirazione bisogna visionare le Watt/aria, solitamente fra i 250 e 400 Watt. Purtroppo non sempre troviamo questo dato nelle schede tecniche. Ricordate che la potenza di aspirazione risente di elementi esterni come ad esempio le spazzole o il tipo di bocchetta.
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IL PREZZO
Non fatevi ingannare, non è detto che un’aspirapolvere che costa 1500 euro sia la migliore. Molte volte i venditori di grandi marchi tendono ad aumentare i prezzi. Spesa più alta non significa necessariamente maggiore qualità!
 
I PEZZI DI RICAMBIO
Attenzione alle case produttrici, il più delle volte controllare l’elettrodomestico o cambiarne alcune componenti richiede una spesa esagerata.
 
LA RUMOROSITA’
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Sulla scheda tecnica ci sono i dB (decibell), sceglietene una che abbia meno di 70db. In un ambiente domestico normalmente i decibel vanno da 50 a 60. Consideriamo che 70-80 sono quelli di una radio ad alto volume o di una sveglia con sensazione di fastidio e 90-110 db  sono quelli di un concerto Rock o di una motosega, con relativi danni per l’udito . Quando passate l’aspirapolvere non dovete essere infastiditi o innervosirvi per il rumore. L’aspirapolvere più silenzioso presente sul mercato in questo momento è l‘Ingenius ProSilence 59 di Bosch, che garantisce, grazie al sistema Silence Sound, un livello di rumorosità di soli 59 dB. Oltretutto il motore ad alta efficienza vi permetterà di risparmiare il 50% dell’energia elettrica, per un consumo totale di 28 kWh/anno.

 

 
 
L’ASPIRAPOLVERE E LE SUE VARIANTI
 
SACCO
Gli aspirapolvere a sacchetto di carta non sono le mie preferite, il sacchetto si cambia ogni qual volta  è pieno, quindi dovete fare attenzione che il modello che avete scelto preveda la funzione che lo segnali. Quando aspira effettua anche un’azione filtrante. La scocciatura è che va cambiato spesso, altrimenti puzza, e che vanno sempre comprati i sacchetti, quindi alla lunga ha un costo maggiore rispetto alle altre e rischiate di non poterla usare perché non trovate i sacchetti. In più è necessario smaltire i sacchetti in maniera appropriata, come rifiuti speciali, perché il sacchetto non potete semplicemente buttarlo nel non riciclabile. 
 
SENZA SACCO
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In questo caso il contenitore può essere estratto, svuotato e lavato ogni volta, così non puzzerà mai. Dovete controllare che l’operazione non sia troppo complicata. Prima di comprarla provate al negozio, così da comprare quella più semplice per voi. La capienza è inferiore rispetto a quelle con il sacco, quindi va svuotata ogni volta, e dovete fare attenzione quando aprite il contenitore a farlo direttamente nel secchio per evitare che esca fuori. Gli aspirapolvere a serbatoio, o ciclonici, hanno quasi sempre una capacità inferiore a quelli a sacchetto, e quasi mai vanno oltre i 3 litri.
 
CON FILTRO AD ACQUA
Aspira anche i liquidi, in generale lo troviamo nei “Bidoni” e si una principalmente per l’esterno  visto che ha anche la funzione “soffia via”, ideale per raccogliere le foglie.
 
CON SCARICO A TERRA
Il sistema di aspirazione centralizzato è poco diffuso da noi in Italia. Si collega il tubo, che è lungo fino a 9 metri, alle prese inserite nel muro, come fossero normali prese della corrente. Parte l’aspiratore e la polvere passa nei tubi inseriti nella parete e nel pavimento dell’edificio, spedendo tutto in un grande contenitore lontano dai luoghi dove respiriamo. La potenza è 1,5 volte superiore agli aspirapolvere ed ha un altissimo tasso di silenziosità.
 
FILTRI
Quante polveri vengono rimesse nell’ambiente? Più il filtro è buono e più la polvere resterà nell’aspirapolvere.
Un modello in grado di trattenere la quasi totalità delle particelle presenti nell’aria appartiene ad una “classe di reimmissione delle polveri” elevata (A o B), questa è una caratteristica importante da valutare soprattutto se siete voi stessi, o vivete con soggetti allergici, in quanto molte delle particelle che vengono trattenute sono allergeni.
Valutiamo positivamente anche la presenza di un filtro HEPA, possibilmente vicino alla generazione H14, che è la più recente, capace di aspirare e imprigionare i piccoli batteri come gli acari (che sono causa di allergie). Difficile verificare se funzioni davvero o meno, proprio perché assorbe elementi minuscoli.
 
ACCESSORI
Quando viviamo in casa e c’è chi pulisce per noi, non ci rendiamo conto, ma per pulire le varie superfici servono spazzole differenti:
Spazzola universale: per superfici ampie e piane, moquette, fibre naturali e tappeti.
Bocchetta a lancia: per le fessure più strette.
Spazzola triangolare: per essere utilizzata negli angoli.
Spazzola con setole retrattili: non riga la superficie (per parquet e pavimenti duri delicati).
Spazzola rotonda: per mobili e piccoli oggetti.
Spazzola con pennello sottile: per gli elementi del termosifone.
Turbospazzola: per pulire tappeti, moquette, capelli umani, peli di animali, e particelle difficili da aspirare.
Se comprerete un’aspirapolvere con la sola spazzola universale e la bocchetta a lancia avrete una buona aspirazione, ma non potrete fare molte cose come pulire il parquet o aspirare i peli del cane.
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5 Maschere per la pelle buone da mangiare

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Negli ultimi tempi i maschietti sono diventati vanitosi quasi quanto le femminucce. Mentre prima gli uomini prediligevano prendersi cura del fisico con sedute interminabili in palestra, adesso sentono il desiderio di sfoggiare anche un viso rilassato e senza rughe.

Nell’articolo di oggi vogliamo andare sul sicuro, proponendovi 5 semplicissime maschere di bellezza da fare in casa, adatte a uomini e donne, che avranno effetti benefici sia che decidiate di mangiarle, sia che scegliate di spalmarle sul vostro viso (scelta che vi consiglio).

1.MASCHERA ALLE FRAGOLE

Quanto sono buone le fragole? Con la panna poi sono strepitose. Sono anche molto nutrienti per la vostra pelle. Se notate sul vostro viso i segni della stanchezza e della fatica, magari a causa di qualche alzataccia di troppo, vi consiglio questa semplice maschera per ridonare vitalità a volto e collo.

fragole

Prendete una decina di fragole e frullatele insieme ad un cucchiaio di succo di limone e ad un cucchiaio di yogurt. Applicate la pappetta ottenuta su viso e collo e fatela agire per 30 minuti. Sciacquate con acqua tiepida.

2.MASCHERA ALLE ALBICOCCHE

albicocche

Non so voi, ma io vado matta per le albicocche sciroppate. Quando voglio tonificare il viso, in particolare gote e contorno occhi, prendo la polpa di 4/5 albicocche e ci aggiungo un bicchiere di latte. Mescolo e creo una crema morbida che lascio riposare per 30 minuti, poi la spalmo sul viso e la tengo per altri 30 minuti. Infine risciacquo con acqua tiepida.

3.MASCHERA ALLE CILIEGIE

ciliegie

Uno dei miei frutti preferiti per fare una merenda sana, il problema è che una tira l’altra e si finisce con l’esagerare. Questa maschera è particolarmente indicata se avete il viso arrossato dal freddo o dal vento. Le ciliegie, infatti, hanno notoriamente un’azione emolliente. Mescolate la polpa di una manciata abbondante di ciliegie con del miele liquido. Applicate sul viso e tenete su per 30 minuti. Sciacquate con acqua tiepida.

4.MASCHERA ALLE PERE

pere

Avete mai provato le pere con il cioccolato? Sono un connubio perfetto. Se soffrite di pelle secca e avete spesso le labbra screpolate questa maschera fa per voi.

Tagliate le pere a fettine sottilissime e applicatele subito sul viso. Rilassatevi e tenetele per un’ora. Una volta tolte aspettate un’altra ora prima di sciacquare il viso con acqua tiepida.

5.MASCHERA AL POMPELMO

pompelmo

Il pompelmo è ottimo per dare un tocco di freschezza a numerosissimi cocktail estivi e non.

La maschera che vi propongo è più che altro un’alternativa ai classici prodotti detergenti. Potete usare il succo di pompelmo per detergere la pelle del viso, non solo elimina la pelle morta, ma restringe anche i porti dilatati. Alla fine della detersione sciacquate con acqua tiepida.

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Ricette facili: Il salame di tonno

 

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E’ arrivata la vigilia, e tra un Oh Oh Oh, una risata, un’arrabbiatura, l’ansia dell’abbinamento della tovaglia con i bicchieri, stiamo per preparare tante ricette sfiziose. Per chi festeggia in maniera religiosa, in questa giornata non si mangia carne, ma pesce. Alcuni però, non amano particolarmente il sapore del pesce, per questo oggi vi proporrò una ricetta che piace a tutti, grandi e piccini, e anche a chi il pesce non lo ama tanto.
E’ il piatto della nostra tradizione familiare, ogni anno è sulla nostra tavola: IL SALAME DI TONNO.
Ingredienti: 300g di tonno sott’olio, 2 uova, 50 gr di parmigiano grattugiato ( se siete intolleranti al lattosio o se non vi piace, potete non metterlo), 50 gr di pangrattato ( necessario per renderlo maneggevole), un cucchiaio di olio di oliva e un pizzico di sale. In aggiunta potete mettere alcune foglie tritate di prezzemolo, io personalmente lo odio e quindi nella mia versione non c’è mai. Una patata lessa (a piacere).
Per questa missione ci serve: carta di alluminio, carta forno, pentola larga, frullatore o impastatrice.
Prendiamo il tonno, scoliamolo bene e mettiamolo nell’impastatrice, aggiungiamo le uova e facciamo amalgamare bene il tutto, aggiungiamo il parmigiano, l’olio e per ultimo il pan grattato, mettendone prima metà e poi pian piano tutto il resto per essere sicuri che l’impasto non si secchi troppo (se volete che il salame risulti più morbido, aggiungete all’impasto una patata lessa).
Voilà! L’impasto è pronto! Adesso prendiamo la carta da forno, ne tagliamo un foglio di 50 cm e mettiamo il tonno al centro con una forma allungata, proprio come un salame. Potete scegliere se farlo più corto e largo o più stretto e lungo. Arrotolate bene la carta forno e tagliate via l’eccesso.
A questo punto prendete la carta di alluminio ed avvolgeteci il salame di tonno bene bene bene, mi raccomando fate due giri almeno, deve essere impermeabile. 
Prendete una pentola con il fondo largo ed adagiateci dentro il salame, riempitela di acqua fredda e mettetelo a cuocere. Calcolate  circa 30 minuti dal momento che l’acqua inizia a bollire.
Passati i 30 minuti, scolatelo e lasciatelo raffreddare. Quando sarà freddo mettetelo in frigorifero per 3 ore. Un volta che il salame sarà molto freddo ( se non sarà freddo si sbriciolerà) affettate il salame e disponetelo su un bel piatto. Potete guarnire ogni fetta con una pallina di maionese ed un cappero o mezza oliva, oppure potete accompagnarlo con delle salse che più vi piacciono!
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Auguri a tutti e buona vigilia! 
Ek.
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Meglio un conto corrente online o uno tradizionale?

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Per potersi dichiarare indipendenti a tutti gli effetti, ma soprattutto per poter ricevere in maniera molto semplice lo stipendio che si percepisce per il proprio lavoro, è necessario possedere un conto corrente.

Ogni conto corrente differisce dagli altri per il suo codice IBAN. Si tratta di un codice di 27 numeri e lettere che identifica l’istituto bancario presso il quale abbiamo il conto (codice ABI), la sigla della nazionalità della banca, la filiale (codice CAB) e il numero del conto corrente del titolare. Quando qualcuno deve pagarci per un lavoro, per un servizio o semplicemente perché gli abbiamo venduto qualcosa, basta comunicargli il nostro IBAN e invitarlo a effettuare un bonifico sullo stesso.

Con la diffusione di internet, compiere qualsiasi tipo di operazione bancaria, che sia un bonifico, una ricarica telefonica, una ricarica di una carta di credito, può avvenire tramite l’Home Banking ovvero tramite un computer o un telefono dotato di connessione internet. I maggiori istituti bancari permettono ai propri clienti di eseguire le varie operazioni sia direttamente in filiale allo sportello, che online. Esistono anche banche che operano esclusivamente online.

Vivere e muoversi in città: Gli incentivi per migliorarci la vita

QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA UN CONTO CORRENTE ONLINE E UNO TRADIZIONALE?

La principale differenza riguarda i costi. I conti online di solito sono gratuiti, mentre per quelli nelle banche tradizionali si paga un canone mensile che varia da istituto bancario a istituto bancario. Il vantaggio del conto corrente tradizionale è sicuramente la possibilità di interagire dal vivo con il personale della banca allo sportello, con il direttore di filiale, per avere delucidazioni su qualsiasi tipo di operazione, costo o eventuale investimento.

conto-online-o-tradizionale

Come detto esistono banche che operano esclusivamente online. Eliminando tutti i costi di intermediazione e i costi del personale di filiale, riescono ad offrire servizi molto più convenienti. Tante persone non si fidano di questo tipo di soluzione, dato che si sentono notizie di truffe online tutti i giorni. Se si presta attenzione alle notizie riportate dai telegiornali si capisce come questa paura sia ingiustificata. I siti delle banche online sono monitorati 24h su 24h da professionisti del settore che collaborano con le forze dell’ordine. I truffatori del web puntano molto sull’ingenuità e sull’ignoranza delle persone, riescono, infatti, a rubare i dati di accesso ai conti correnti attraverso delle email ingannevoli che indirizzano su siti web falsi che ricordano proprio quelli della banca presso la quale si possiede il conto corrente.

La maggior parte degli istituti bancari, sia “misti” come Unicredit e San Paolo sia esclusivamente online come Widiba e Ing Direct, forniscono una key che genera un codice random valido per circa 20 secondi, indispensabile per compiere le operazioni più importanti online, come bonifici e ricariche. In questo modo viene impedito ai truffatori di utilizzare i dati rubati per sottrarre soldi dal conto corrente.

La vostra scelta fra le due soluzioni non deve essere condizionata dalla paura della mancanza di sicurezza per quanto riguarda il conto corrente online. Se magari avete la vostra filiale vicino a casa, vi fidate ciecamente del direttore della stessa, amate investire e quindi discutere dal vivo con consulenti preparati sui possibili tipi di investimenti, o semplicemente preferite mantenere un rapporto umano più stretto, allora forse i soldi che risparmiereste aprendo un conto online non sono un motivo sufficiente per scegliere questa soluzione.

Se, invece, ogni volta che dovete andare in banca per fare prelievi, depositi o altre operazioni, maledite il fatto di dover affrontare ore di traffico e vi stressate per trovare parcheggio, allora scegliete pure il conto corrente online e mettete quei soldini che risparmiate in un salvadanaio.

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Ricette facili: La Torta Pan di Stelle

 

 

 

 

 

 

 

L’articolo di oggi mira a suggerirvi una ricetta semplicissima, la Torta Pan di Stelle. Soltanto i più temerari osano cucinare un dolce del genere, non perché sia difficile prepararlo, ma perché viene considerata una vera e propria bomba calorica. Vedrete che lascerà a bocca piena tutti i partecipanti alla festa. Scommettiamo?

INGREDIENTI: 

-500 gr di Pan di Stelle

-500 gr di Nutella

-500 gr di Panna fresca

-2 tazzine di caffè

-150 ml di latte

-cacao amaro

-50 gr di zucchero a velo

Preparazione: 20 minuti più 2 ore in frigorifero    Difficoltà: Facile

Montate la panna con lo zucchero a velo fino a che non cresce e diventa bella densa. Vi è permesso assaggiarla.

Prendete una teglia rettangolare o tonda e foderate la base con dei Pan di Stelle interi bagnati nel latte e caffè (non inzuppateli fino a renderli molli, bagnateli appena). Cercate di formare una base uniforme, riempite i buchi con i biscotti sbriciolati.

Nel frattempo avrete messo un barattolo di Nutella senza tappo a bagno dentro una casseruola su un fornello con fuoco relativamente basso.

Versate 1/3 della Nutella sul primo strato di Pan di Stelle e spalmatela in maniera omogenea su tutta la superficie. Fate lo stesso con 1/3 della vostra panna montata con lo zucchero a velo.

Ricominciate da capo. Coprite lo strato di panna con i Pan di Stelle bagnati nel latte e caffè, sbriciolandone alcuni, se necessario. Versate di nuovo la Nutella sui biscotti e spalmatela in maniera uniforme e fate lo stesso con la panna.

Ripetete l’intera operazione una terza volta così da ottenere tre golosissimi strati di Pan di Stelle, Nutella e Panna.

Spolverateci sopra il cacao amaro e riponete in frigo per almeno due ore.

Al termine delle due ore travasate la torta dalla teglia ad un piatto da portata. Potete decorarne la superficie con stelle di pasta di zucchero o più semplicemente con altri Pan di Stelle, con i quali potete anche decorare i lati delle torta.

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Vedrete che la vostra Torta Pan di Stelle sarà salutata e gustata con più entusiasmo dell’arrivo del nuovo anno.

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E’ possibile congelare la frutta?

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Certo che si. Anche la frutta può essere conservata per mesi grazie al congelatore.

E’ molto probabile che all’inizio non saprete regolarvi con le quantità quando farete la spesa. Magari, ingenuamente, prenderete spunto dalle sontuose spese di vostra madre, senza considerare che le bocche da sfamare sono sensibilmente diminuite.
Quando vi capitano delle offerte molto vantaggiose, anche sulla frutta, non dovete rinunciarvi per paura di non riuscire a consumarla tutta in pochi giorni. Avete la possibilità di congelarla e di gustarla anche a distanza di parecchie settimane.
Accettate con un sorriso i 10kg di susine generosamente regalatevi dalla premurosa vicina. Se siete stati così bravi da creare un orto tutto per voi, non fatevi problemi se le vostre piante sfornano valanghe di prodotti ortofrutticoli.
 
 Se la frutta è molto matura e prevedete di non riuscire a consumarla a breve, non gettatela. Preparate una purea di frutta e congelatela nei contenitori per i cubetti di ghiaccio. Potrete utilizzarla in seguito nella preparazione di frullati, come ingrediente aggiuntivo e rinfrescante.
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In congelatore: va congelata fresca e completamente matura, perché una volta congelata la frutta non maturerà più. Dopo averla lavata, asciugatela accuratamente con della carta, facendo attenzione a non lasciare pelucchi. Per una lunga e buona conservazione e per lasciare inalterato il colore, è necessario impacchettare la maggior parte della frutta ricoprendola di zucchero o di sciroppo. La scelta dell’uno o dell’altro sistema dipende ovviamente dall’uso che se ne farà dopo lo scongelamento.
 
Composta, sciroppo o zucchero?
 
Composta: Ideale per frullati. 
Procedimento: Lavate la frutta e fatela a pezzi. Mettetela in una pentola con un cucchiaio di zucchero a velo ogni 100g di frutta. Aggiungete 2/3 dita di acqua e fate cuocere a fuoco lento fino a che la frutta non diventa morbida. Lasciate raffreddare nello stesso recipiente, quindi spostatela nei barattoli, etichettateli e congelateli.
 
Sciroppo: Lo sciroppo può essere usato solo per la frutta che deve essere servita cruda. Si prepara portando a ebollizione dell’acqua nella quale si versa dello zucchero, mescolando il tutto fino a quando lo zucchero non sia completamente disciolto. Una volta ottenuto lo sciroppo, fatelo raffreddare prima di usarlo. 
Procedimento: Fate sciogliere lo zucchero in acqua bollente e lasciate raffreddare, aggiungete qualche goccia di limone e conservate in frigo per quattro ore. Lavate la frutta, asciugatela con carta assorbente e immergetela completamente nello sciroppo freddo. Dividete la frutta in contenitori rigidi – plastica o vetro – senza giungere a riempirli del tutto per evitare che lo sciroppo, aumentando di volume nel congelarsi, li apra o li spacchi.
 
Ci sono sciroppi a diverse concentrazioni, le proporzioni da usare sono le seguenti:
Soluzione al 30%: 450 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 40%: 650 gr di zucchero ogni litro di acqua;
Soluzione al 50%: 800 gr di zucchero ogni litro di acqua.
 
https://erikastreppa.it/quando-la-frutta-ti-rende-piu-bella-5-maschere-per-la-pelle-buone-da-mangiare
 
 
 Zucchero: lavate e asciugate la frutta con carta assorbente. In un recipiente colmo di zucchero immergete la frutta intera o a pezzi. Mettete il recipiente con la frutta nel congelatore fino a quando la frutta stessa si sarà congelata. Togliete il recipiente dal congelatore e, con l’aiuto di un setaccio, rimuovete lo zucchero in eccesso. Conservate la frutta – ben zuccherata – in sacchetti da congelatore o contenitori che chiudano bene. Rimettete quindi nel congelatore e consumate entro i tempi previsti.
Lo zucchero è consigliabile sia per la frutta che deve essere cotta o usata per torte, sia per quella da consumare cruda . La quantità di zucchero da usare è di circa 250 grammi per ogni chilogrammo di frutta. La frutta mantiene inalterato il colore se si immerge nel succo di limone prima di ricoprirla di zucchero.
 
E se non volessimo utilizzare dolcificanti? 
 
C’è un ultimo metodo per congelare la frutta, ad eccezione di quella che si scurisce ( banane) e di quella che si ossida (mele).
Lavate la frutta in acqua fredda ed asciugatela con carta assorbente, pulite, sbucciate e tagliate a pezzi la frutta più grande, disponetela  affiancata, ma in maniera che non si tocchi un pezzo con l’altro su una teglia ricoperta di carta forno. Mi raccomando “distanziata” altrimenti poi non potrete più separarla. Mettete la teglia nel freezer. Attendete 24 ore e poi rimuovete la frutta dalla teglia e trasferitela in un contenitore ( di plastica o vetro oppure un sacchetto). Se la possedete potete utilizzare la macchina sotto vuoto, così da rimuovere la maggior parte dell’aria dal sacchetto ( l’aria può provocare un odore sgradevole nella frutta). 
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Imparate a fare colazione

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La domenica mattina, dopo aver dormito dodici ore di seguito, non c’era niente di meglio che farsi portare la colazione a letto dalla propria mamma, che di certo abbondava con le leccornie e con le calorie. Gli altri giorni della settimana non mancavano latte, cereali, fette biscottate, biscotti, cornetti, dolci fatti in casa e tanto altro sulla tavola di prima mattina.

Vivere da soli comporta anche che spesso ci si debba “coccolare” da soli. Quale miglior modo per gratificarsi di una ricca e nutriente colazione? Molti di voi probabilmente, per i più svariati motivi, fretta, pigrizia, mancanza di cibo “adatto alla colazione”, rinunciano a quello che è universalmente riconosciuto come il pasto più importante della giornata.

Non preoccupatevi, siete in buona compagnia, un recente sondaggio ha messo in luce come il 17% degli italiani salti completamente la colazione, il 15% si limiti a bere un caffè o un tè senza accompagnarlo con del cibo solido e il 18%, con la scusa di non avere tempo di mangiare a casa, si vizi con una colazione super calorica al bar che prevede sempre almeno un cornetto o una pastarella farcita.

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Perché la colazione è il pasto più importante della giornata?

Innanzitutto dovete considerare che è il pasto che arriva dopo il digiuno più lungo nell’arco delle 24 ore, quindi è fisiologico che il vostro corpo abbia fame e abbia bisogno di energie. Il rinunciare a mangiare appena svegli porterà il vostro fisico a ricercare il nutrimento nei muscoli, questo vuol dire che perderete massa magra e il vostro metabolismo inevitabilmente rallenterà. Bere solo un caffè la mattina senza mettere niente di solido sotto i denti potrebbe essere ancora più deleterio perché alla lunga non farà altro che irritare il vostro tratto digerente. Inoltre, non pensate di rendere meglio nello studio o nel lavoro sentendovi più sazi e appagati?

Vi sembrano tutte motivazioni futili? Ingrassare vertiginosamente e diventare delle balenottere azzurre può essere una motivazione più convincente?

Pensateci bene, saltare la colazione vi porterà ad avere una fame da lupi già a metà mattina e a colmare questo vuoto  con degli spuntini molto abbondanti e poco salutari a base di snack e merendine. Il senso di colpa vi costringerà a saltare il pranzo e ad arrivare all’ora di cena con  allucinazioni su panini farciti, paste al forno, arrosti ripieni e torte al cioccolato. A cena, come è comprensibile, vi abbufferete e la mattina seguente non avrete voglia di mangiare di nuovo dopo i peccati di gola della sera precedente. Questo circolo vizioso vi è familiare?

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Cosa mangiare a colazione?

Avete davvero l’imbarazzo della scelta. Personalmente inizio la mia giornata con una tazza di latte senza lattosio, con dei cereali integrali, un frutto fresco, una manciata di frutta secca e una tazzina di caffè. Un’altra ottima combinazione potrebbe prevedere dello yogurt con cereali integrali e frutti di bosco e l’immancabile tazza di caffè o di tè. Se preferite potete puntare su un numero adeguato di fette biscottate con un velo di marmellata accompagnate da una spremuta d’arancia (non succhi di frutta confezionati che fanno ingrassare quasi come una merendina). Per chi ama il salato, niente vi impedisce di gustare dell’affettato leggero, come la bresaola o il petto di pollo, con del pane bruscato e un contorno di legumi. Un paio di volte a settimana non è deleterio per il colesterolo concedersi anche un paio di uova, preferibilmente alla coque, il modo più dietetico di gustare questo alimento.

Vi ho mostrato delle combinazioni di colazioni sane e decisamente nutrienti, scommetto che vi è venuta un po’ di acquolina in bocca. Se pensate comunque di non riuscire a trovare il tempo per fermarvi a mangiare, ancora assonnati e magari in perenne ritardo, eccovi dei semplici consigli che potete adottare per regalare al vostro palato una soddisfazione di prima mattina:

1.Apparecchiate la tavola già dalla sera

2.Se avete la moka per fare il caffè preparatela dalla sera prima

3.Createvi una parte di dispensa dedicata esclusivamente alla colazione

4.Provate alimenti diversi, non ci sono regole fisse su cosa mangiare la mattina

5.Non approfittatene divorando pandori, panettoni e torte alla nutella

6.Con un po’ di buon senso e fantasia la colazione potrebbe essere il segreto per avere una marcia in più durante la giornata

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Come pulire i muri dalle macchie più comuni

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A meno che non siate entrati in una casa nuova di zecca, dove siete i primi in assoluto ad abitare, o in una casa appena ristrutturata e ripulita, è molto probabile che troviate qualche “difettuccio” nelle pareti del vostro nuovo rifugio. Questo perché magari il precedente inquilino era un fumatore accanito e sulle pareti possono essere presenti macchie di nicotina, oppure la casa potrebbe essere rimasta chiusa a lungo e c’è la possibilità che si siano create macchie di muffa, soprattutto nei bagni, per ovvi motivi le stanze più umide della casa. Più semplicemente pareti e soffitti potrebbero essere pieni di ragnatele e polvere.
Nessun problema, vediamo insieme come intervenire sui muri della nostra casa nel caso delle macchie più comuni.
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Muffa: La riconoscete subito, forma delle macchie scure, verdi/nere ed è tossica se respirata, quindi va tolta il prima possibile. Quello che possiamo fare è mettere in uno spruzzino vuoto ( se non lo possedete lo potete comprare nei negozi di casalinghi ed anche al supermercato e costa in  media 1€) una soluzione composta per metà d’acqua e per metà da candeggina pura. Nebulizzate ( quindi spruzzate) sulle parti interessate. Potete poi utilizzare un panno carta per pulire il muro. Questo trattamento non previene la formazione della muffa, ma serve solo a toglierla. Per evitare che nuove macchie si formino, ricordate sempre di areare i locali.
Nicotina/Fuligine: La nicotina ed il fumo vengono assorbiti dagli intonaci e dalle pitture lasciando su di esso tipiche macchie giallastre che tendono a riaffiorare anche dopo la pittura con idropitture. Sono causate dalla condensazione dei vapori di nicotina e di altre sostanze organiche coloranti che si producono durante la combustione del tabacco. Sono anche causate dalle sostanze prodotte dal legno, dal carbone del camino. Per toglierle bisognerà lavare i muri con un panno imbevuto in acqua tiepida e strizzato bene e poi applicare un intonaco anti umidità. 
Polvere: La polvere si annida sui muri e sui soffitti, per pulirli basterà passarci una volta al mese il panno antistatico. 
Inchiostro: Se avete dei bambini in casa state certi che qualche opera d’arte di valore inestimabile comprarirà sulle vostre pareti. Le scelte sono due, potete incentivare il talento dei vostri figli ed incorniciare ogni disegno col quale decorerà i vostri muri, oppure convincerli ad esprimere il loro estro su dei fogli di carta e togliere l’inchiostro dal muro bianco che tanto amate. Può di certo accadere che una vostra disattenzione (sbattere accidentalmente con una penna mentre si sta studiando) vi porti a colorare la parete attaccata al vostro tavolo. Niente panico! 
Prima di iniziare a pulire, provate l’alcool su un angolo di parete nascosto, per verificare che il prodotto non faccia scolorire la pittura. Usate guanti di gomma. Eviterete di farvi seccare le mani.
Preparate una ciotola e riempitela di alcool, prendete un  batuffolo di cotone ed un panno pulito rigorosamente bianco. Fate una pallina di cotone ed imbevetelo nell’alcool, tamponate la macchia d’inchiostro sulla parete con il cotone. NON STROFINATE LA MACCHIA.
Tamponate ed attendete circa 15 secondi, l’alcool diluirà l’inchiostro, quando l’ovatta sarà piena di inchiostro cambiatela con una pulita e ricominciate fino a quando la macchia non sarà quasi del tutto sparita. A quel punto prendete il panno di cotone bianco, imbevetelo nell’alcool e passatelo sulla macchia strofinando per eliminare gli ultimi residui di inchiostro, cambiando lato del panno man mano che il panno si sporca, altrimenti sporcherete tutto il muro. Asciugate la parete passando un panno asciutto et voilà il gioco è fatto.
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Olio/Sugo: Le pareti della cucina sono le più colpite dalla sciagura di queste macchie. Avete fritto le patatine ed uno schizzo d’olio ha colpito il muro? O ancora peggio, vi è caduto il barattolo dei sottaceti o delle alici sott’olio e il muro della cucina si è imbrattato creando una macchia “gigantesca”? Il barattolo di pomodoro è caduto e anche dopo aver pulito rimane l’alone di olio?
Sappiate che questa macchia fa penare anche le casalinghe più esperte.
Eccovi alcuni trucchi che potete provare per risolvere il guaio:
Non credete a chi vi suggerisce di utilizzare una soluzione a base di acqua e di ammoniaca, perché l’unto riemerge sempre dalla parete. Un metodo più efficace è cospargere la macchia con del borotalco, lasciate agire per 20 minuti circa e strofinate con una spazzola a setole morbide. Fatelo con movimenti circolari molto delicati.  Ripetete fino a quando la macchia non sbiadisce. Se necessario ritoccate con la cementite o con una passata di vernice.
METODO ALTERNATIVO: Inumidite (è molto importante inumidire i panni o le spugne e non inzupparli, per non danneggiare i muri. Non utilizzate mai acqua calda perché fissereste  la macchia d’olio al muro) una spazzola morbida (come ad esempio quella per le unghie) e passatela sul sapone di marsiglia. Quindi cospargete la spazzola con del bicarbonato e strofinate la parete (solo la zona interessata). Aspettate 30 minuti e risciacquate tamponando con un panno bagnato.Il consiglio a monte è quello di utilizzare in cucina le piastrelle, ove non fosse possibile, passate sulla pittura uno strato repellente che rende inattaccabile la pittura.
Se la macchia è asciutta? Se non avete trattato la macchia di olio sul momento, mettete della carta sulla macchia e con un phon o un ferro da stiro mandate del calore. La carta assorbirà la macchia d’unto, ripetete l’esecuzione, cambiando pezzo di carta, finchè non avete assorbito tutta la macchia. Questo trucco è molto consigliato anche  per le macchie di olio su pareti colorate.
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