IL MONDO CHE CAMBIA
In quest’ultimo periodo sto osservando sempre con maggiore attenzione come molte innovazioni tecnologiche promettano comodità e progresso, ma al tempo stesso mi sollevano interrogativi profondi: chi guida chi?
In un mondo in cui la moneta diventa sempre più digitale, gli edifici si automatizzano e i veicoli diventano “smart”, è necessario riflettere su quanto stiamo conservando la nostra libertà di scelta.
Esploreremo insieme tre ambiti che sto osservando e monitorando con attenzione: la moneta digitale, l’ipotesi di edifici dotati solo di ascensori e automazione e i veicoli elettrici iper-connessi con guida autonoma, uniti, a mio avviso, da un unico filo rosso: lasciare all’essere umano la possibilità di scegliere se essere supportato dalla tecnologia o se guidarla.
MONETA DIGITALE O CONTANTE – LA LIBERTÀ DI PAGARE
BENEFICI E VELOCITÀ DELLA MONETA DIGITALE
La digitalizzazione dei pagamenti ha vantaggi fuori discussione: velocità nelle transazioni, tracciabilità, efficienza operativa e molto altro.
Società sempre più “cashless” cioè senza contanti, dove banconote e monete vengono usate sempre meno o del tutto eliminate, possono ridurre costi operativi e far emergere economie informali, cioè quelle attività economiche che sfuggono alla regolamentazione e alla tassazione ufficiale (il famoso “nero”).
Uno studio dell’Università Bocconi di Milano mostra come la transizione al digitale possa migliorare la trasparenza, ma richieda una gestione attenta dei rischi sociali.
RISCHI PER LA LIBERTÀ, L’INCLUSIONE E IL CONTROLLO
Quando si elimina gradualmente o totalmente il contante, emergono tre criticità concrete:
- Esclusione finanziaria di categorie fragili: anziani, persone che vivono in zone rurali o chi non ha familiarità con strumenti digitali rischiano di essere “lasciati indietro”. Nel Regno Unito, ricerche come quelle dell’Access to Cash Review stimano che circa il 17% della popolazione, oltre 8 milioni di adulti, faticherebbe a gestire la vita quotidiana in una società priva di contanti. Inoltre, un’analisi del The Guardian evidenzia che la rapida transizione verso i pagamenti digitali rischia di penalizzare anziani, persone con basso reddito o chi viaggia e insiste sul contante.
- Tracciabilità totale e perdita dell’anonimato: in un sistema completamente digitale ogni pagamento lascia una “scia elettronica” (“electronic paper trail”) che elimina l’anonimato. In pratica, ogni spesa viene registrata e può essere ricostruita, riducendo la privacy finanziaria.
- Dipendenza dall’infrastruttura digitale: un report del Swiss Re Institute spiega che “gravi interruzioni causate da attacchi informatici, blackout elettrici o disastri naturali sono una delle principali minacce per l’economia senza contanti”. Un caso recente in Spagna (2024) ha mostrato quanto questa vulnerabilità possa essere concreta: durante un blackout esteso, molti negozi e servizi digitali non hanno potuto accettare pagamenti elettronici per diverse ore, lasciando in difficoltà chi non aveva contante.
IL PUNTO CENTRALE – MANTENERE LA SCELTA
La domanda che mi faccio è: se diventa impossibile usare il contante, la libertà di scelta diminuisce?
Perché, se ci pensiamo, così come possiamo scegliere di salire le scale invece di prendere l’ascensore (ne parleremo tra poco), dovremmo poter conservare la libertà di scegliere quando e quanto affidarci alla tecnologia, e quando invece farne volontariamente a meno, senza subirla.
EDIFICI AUTOMATIZZATI E ASCENSORI: SUPPORTO O CONTROLLO?
L’ASCENSORE COME SIMBOLO DI PROGRESSO
L’ascensore è una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia moderna. Dal 1853, il primo ascensore di sicurezza brevettato da Elisha Otis, ha reso possibile costruire edifici più alti e accessibili, migliorando la qualità della vita urbana. Ha aiutato la mobilità e l’inclusione: persone con difficoltà motorie, anziani o famiglie con bambini hanno potuto vivere ai piani alti, contribuendo a rendere le città più accessibili.
Oggi gli ascensori smart sono parte integrante degli edifici automatizzati: sensori, intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT), una rete di oggetti connessi tra loro che scambiano dati in tempo reale, migliorano efficienza e sicurezza.
Uno studio del 2024 ha rilevato che sistemi elevatori basati su IA hanno ridotto del 20% il consumo energetico rispetto agli impianti tradizionali. (Nature Scientific Reports)
IL PIANO B UMANO – SCALE, EMERGENZE, AUTONOMIA
L’automazione, però, ha limiti evidenti e richiede sempre un “piano B”. In caso di incendio o blackout, gli ascensori non possono essere usati: le scale restano l’unica via sicura. Eliminare del tutto le scale significherebbe impedire a chi desidera usarle, per mantenersi in forma, per scelta personale o per superare la claustrofobia, di farlo.
Inoltre, gli edifici smart non sono immuni da rischi informatici: una ricerca sulla sicurezza dei “smart building”evidenzia che anche i sistemi di controllo degli ascensori, di accesso e di ventilazione possono essere “fortemente esposti ad attacchi informatici”.
Questo ci ricorda che la tecnologia può supportare, ma non deve sostituire la libertà e la consapevolezza dell’essere umano.
LIBERTÀ DI MOVIMENTO E SCELTA CONSAPEVOLE
Esattamente come chi sceglie di salire le scale per restare in forma o per gestire la propria claustrofobia, ogni cittadino dovrebbe poter scegliere se affidarsi all’automazione o a un’alternativa più “umana”.
La libertà di scelta si traduce in controllo personale, non in dipendenza dal sistema.
AUTO ELETTRICHE CONNESSE – LA TECNOLOGIA CHE PUÒ CONTROLLARE NOI
L’AUTO ELETTRICA E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Le auto elettriche rappresentano un passo importante verso la mobilità sostenibile: riducono le emissioni e aprono la strada a nuovi modelli di trasporto.
Ma quando queste vetture diventano sempre più “intelligenti”, iperconnesse e dotate di funzioni di controllo remoto, emerge il rischio della dipendenza tecnologica: l’utente non è più solo utilizzatore, ma diventa parte di un sistema che può limitarne l’autonomia.
I RISCHI DEL CONTROLLO REMOTO E DELLA VULNERABILITÀ
Ricerche recenti sulla sicurezza delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici mostrano che attacchi informatici possono causare malfunzionamenti o blocchi del veicolo, influendo sulla sicurezza del conducente. (Nature Scientific Reports, 2025)
Un’altra analisi ha dimostrato che alcune app di ricarica possono esporre “superfici di attacco”, cioè punti vulnerabili del sistema informatico, che consentono a terzi di gestire da remoto la carica o lo spegnimento del veicolo. (arXiv)
In pratica, questo potrebbe significare che un’auto elettrica connessa può essere controllata o disattivata a distanza.
Per ridurre questi rischi, una soluzione possibile è progettare sistemi che permettano modalità offline o manuali, così che l’utente possa decidere il livello di connessione e controllo. La tecnologia dovrebbe restare modulare e opzionale, non obbligatoria.
TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL’UMANO, NON IL CONTRARIO
ESSERE GUIDATI O GUIDARE LA TECNOLOGIA?
Quando la tecnologia entra in modo così profondo nei pagamenti, negli edifici o nella mobilità, la domanda centrale resta: chi ha il controllo?
Nella mia esperienza, chi sviluppa una consapevolezza digitale sa usare la tecnologia come strumento di libertà; chi la subisce, invece, rischia di essere guidato da sistemi che non comprende pienamente, con conseguenze sulla propria autonomia e sulla capacità di scegliere.
COME MANTENERE LA LIBERTÀ DI SCELTA
Conservare la libertà nell’era digitale significa:
- non rinunciare alle alternative: mantenere contante, scale e modalità manuali non è arretratezza, ma garanzia di autonomia;
- coltivare la consapevolezza digitale: comprendere come funzionano gli strumenti ci permette di decidere con lucidità;
- pretendere trasparenza e regolamentazione: ogni tecnologia dovrebbe poter essere “spenta”, disattivata o gestita a scelta dell’utente.
La tecnologia può essere uno strumento straordinario e affascinante: semplifica la vita, apre nuove opportunità, rende possibili sistemi che fino a poco tempo fa erano impensabili. Tuttavia, la vera misura del progresso non è quanta tecnologia usiamo, ma quanto scegliamo di usarla, restando noi i protagonisti.
Quando possiamo ancora scegliere di fare le scale, pagare in contanti, guidare senza connessione, ci ricordiamo che non siamo solo utenti della tecnologia, ma esseri umani che la guidano.
“La tecnologia è solo uno strumento. Nella scelta di come usarla risiede la nostra umanità.” — Albert Einstein
Ek.
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