Perché non ci sentiamo felici?

bimbi che giocano

Ci sono dei momenti nella vita in cui tutto ti crolla addosso. Leggo la lettera di Michele, trentenne che si toglie la vita perché stufo del precariato, della ricerca frenetica di un lavoro, dei riconoscimenti che non arrivano mai, della società malata che non premia la meritocrazia, ma la furbizia.

Sul momento ho pensato: “perché non sei fuggito all’estero come tanti altri e ti sei precluso ogni possibilità mettendo fine alla tua vita?”.

Con rabbia e dolore ho letto le sue parole   “Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.” Parole che sento spesso dette dai miei coetanei, parole che a volte, nei momenti bui ho pensato anche io.

Mi sono chiesta il perché, cosa è successo, cosa ci ha portato così allo sbaraglio? La prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mancanza di disciplina. Da anni la società ci sta insegnando che non è giusto sottostare alle regole, che ognuno può far quel che vuole, che non bisogna temere le autorità perché tanto non ti succede niente.

Questo cambio di vedute ci ha trasformato in bambini viziati che pretendono e pensano che tutto sia loro dovuto, che non apprezzano più le piccole cose della vita.  Eppure, se ci pensiamo, perché tutti vorremo tornare bambini?

I bambini hanno sicuramente meno ricordi brutti da dimenticare, ma hanno anche ben chiaro come si fa ad essere felici. I ricordi migliori che abbiamo, quelli che ci emozionano e ci fanno sorridere o commuovere, sono quelli riferiti ai luoghi dove giocavamo da piccoli, magari in spiaggia fino al tramonto con i cuginetti a fare castelli di sabbia, le serate a cantare a squarciagola con gli amici, i giochi, le risate, i natali con i nonni, tenere per mano mamma e papà, giocare alla maestra  con tua sorella, ballare scatenati in cameretta con un’amica, le gare di biglie.

Cosa salta agli occhi? Nessuno ha un ricordo emozionante legato  “a quel giorno che ho comprato…”, perché quello che conta nella vita sono le emozioni, gli affetti e gli amori.

Molti hanno difficoltà a rimanere per ore in silenzio, perché il silenzio porta a riflettere, ad ascoltare noi stessi, ci fa sentire che qualcosa non va, che siamo alla ricerca di qualcosa, che vogliamo altro. Passiamo ore a fare zapping alla ricerca di “qualcosa”, andiamo a lavoro e facciamo tante cose, sempre di fretta, con la convinzione che saremo giudicati per lo status che la società impone, per la macchina che guidiamo, per il telefono che possediamo, per i posti che visitiamo, eppure non siamo mai “Felici”.

Vogliamo il telefono che ci tiene connessi con tutti, ma poi ci sentiamo soli, l’auto più potente per andare più veloce, ma alla fine andiamo sempre dagli stessi amici e parenti che ci amano così come siamo. Vogliamo i vestiti firmati, ma le cose più divertenti le facciamo con i pantaloncini e una maglietta corta e quelle ancora più divertenti le facciamo senza vestiti, vogliamo case belle, ma poi passiamo le giornate in ufficio per guadagnare più soldi.

E la famiglia? Molti di noi rinunciano ad avere figli perché non ricevono aiuto, perché in questa società dove ognuno pensa a sé, i sensibili e gli altruisti cercano sempre dei loro simili per fare “branco”, perché alla fine siamo animali anche noi, e siamo animali da branco, che necessitano di un capo che li guidi e li faccia sentire sicuri,  che gli mostri qual è il modo giusto di fare le cose e comportarsi.

L’epoca senza regole porta ad una anarchia di sentimenti e di umanità che non possiamo permetterci. Dovremo iniziare a rivalutare le cose belle ed importanti della vita, e ritrovare un po’ della nostra umanità e del rispetto verso gli altri e verso la vita.

EK

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!