“Non ce la faccio più a mangiare, quando finiscono queste feste”? Ce l’abbiamo fatta finalmente, siamo usciti dal periodo delle abbuffate e non c’è tempo da perdere perché la prova costume è dietro l’angolo.
Oggi conosceremo degli alleati per perdere un po’ di peso e per combattere la ritenzione idrica. Vi anticipo subito che non si tratta di mistici guaritori o guru dai poteri soprannaturali, ma di tisane drenanti e depurative.
Quello che voglio intendere è che per ottenere un corpo da favola dovrete fare affidamento soprattutto su un’attività fisica intensa e su una regime alimentare controllato.
Le tisane drenanti sono preparati a base di erbe che vengono messe in infusione in acqua calda e poi filtrate. Il sapore potrebbe non essere estremamente dolce, ma guai a versare nella vostra tazza fumante zucchero o miele. E’ ammesso il succo di limone.
L’effetto principale di tali bevande è quello di eliminare la sensazione di gonfiore addominale e di diminuire la ritenzione idrica.
Sono molto indicate anche per la cellulite, per il gonfiore degli arti inferiori e per eliminare le scorie in eccesso.
In base al tipo di pianta utilizzata per la preparazione, la tisana avrà effetti diversi.
Tisana alla betulla
Le foglie di betulla sono ricche di flavonoidi, vitamina C e acido caffeico. Le tisane preparate con questa pianta hanno non solo proprietà diuretiche e depurative, ma anche antinfiammatorie.
La tisana alla betulla è l’ideale per prevenire l’accumulo di adipe e per combattere la tanto odiata buccia d’arancia. E’ estremamente consigliata anche a chi soffre di calcoli renali.
Viene consumata soprattutto d’inverno in quanto si tratta di un rimedio estremamente efficace contro raffreddore, mal di gola e catarro.
PREPARAZIONE: mettete dell’acqua a bollire e nel frattempo tritate in pezzi più piccoli possibile le foglie di betulla. Aggiungete il trito e lasciate bollire per almeno 5 minuti. Calcolate indicativamente un cucchiaio di erbe per tazza.
Dopodiché filtrate con un colino. E’ preferibile bere la tisana calda, ma potete anche conservarla per consumarla durante la giornata. Non andate oltre le tre tazze al giorno e in una decina di giorni noterete già a primi miglioramenti sulle vostre gambe.
Tisana al finocchio
E’ senza dubbio quella più conosciuta, ma vediamo insieme quali sono i suoi benefici principali.
La tisana al finocchio è un antispasmodico naturale, particolarmente indicato per chi soffre di colon irritabile, flatulenza e crampi addominali.
Viene utilizzata spesso dalle donne alle prese con i dolori del ciclo mestruale.
Combatte la ritenzione idrica ed è un’alleata preziosa per chi vuole perdere peso. Le sue proprietà antibatteriche sono molto utili per guarire le infiammazioni del cavo orale.
PREPARAZIONE: se utilizzate le foglie fresche la preparazione è molto simile alla tisana alla betulla. L’unica differenza è che le foglie di finocchio vanno lasciate a macerare in infusione per almeno 15/20 minuti e poi filtrate tramite colino.
Se utilizzate i semi di finocchio, la preparazione cambia sensibilmente. Inserisci in un mortaio un cucchiaino di semi di finocchio e inizia a pestarli. Raccogli la polvere grossolana che ne deriva e depositala in un colino, versaci una tazza di acqua bollente e lascia in infusione per 10 minuti.
Se ne avete preparata troppa e non avete voglia di berla tutta, vi consiglio di utilizzare la tisana per impacchi sugli occhi gonfi o affetti da congiuntivite.
Imbevete un batuffolo di cotone nella tisana tiepida e ponetelo sopra le vostre palpebre per una decina di minuti. Noterete un attenuamento del gonfiore e una sensazione di benessere oculare.
Da aracnofobica i ragni in casa per me sono un vero incubo.
Vediamo insieme come nascono, come evitare che arrivino e come mandarli via.
Per un lungo periodo sono stata convinta che i ragni semplicemente comparissero in casa, magicamente, forse creati dalla polvere. Li temo, ma li rispetto, perché sono gli animali che hanno avuto meno trasformazioni evolutive, esistono praticamente da sempre. Recentemente è stato scoperto dagli scienziati il fossile di un ragno di 165 milioni di anni fa. Il più grande ragno mai scoperto. Interessante sapere che gli scienziati sono persino riusciti a determinare il genere dell’animale, femmina adulta. I Ragni sono gli Ingegneri del mondo animale, sono in grado di creare strutture magnifiche.
Momento Superquark.
Il Ragno ha otto zampe, non è un insetto, perché gli insetti ne hanno sei, è un’aracnide. E’ un’ invertebrato, sulle zampe ha due piccole unghie per camminare sui fili della ragnatela (un po’ come gli elefanti della filastrocca, che trovavano la cosa interessante). Per costruire una ragnatela producono un liquido gommoso che crea dei fili, che poi vengono intrecciati e formano una cordicella, così da creare il filo unico della ragnatela. Questo filo è circa mille volte più sottile di un capello, ma è molto più resistente. I ragni fabbricano la ragnatela per catturare gli insetti, che rappresentano il loro pasto preferito.
Come nascono i ragni? I ragni nascono dalle uova, normalmente mamma ragno deposita le uova sulla ragnatela. Le uova si trovano nei bozzoli sulle ragnatele, ed è così che poi si formano tanti altri ragnetti che poi gironzolano per casa e ne formano altri ed altri ed altri. I ragni appena nati sono già capaci di tessere la tela. Nelle nostre case il più pericoloso da trovare è il Ragno Violino che genera delle ferite di difficilissima cicatrizzazione, tanto da richiedere mesi e mesi di cure. Per fortuna basta controllare la biancheria e le scarpe prima di indossarle perché morde generalmente quando non ha via di scampo, quindi solo quando intrappolato. Sono animali estremamente timorosi, preferiscono scappare e nascondersi nella tana, anziché affrontare un potenziale pericolo.
Fine momento Superquark. Grazie a questa premessa cosa abbiamo capito? Primo che i ragni sono bruttissimi e che io se ne vedo uno scappo di casa, ma questo non è importate ai fini della nostra battaglia contro di loro, la cosa importante che possiamo dire è che i ragni nascono dalle ragnatele, quindi se vogliamo evitare che si riproducano dobbiamo ELIMINARE LE RAGNATELE, ogni volta che ne vediamo una.
Un rimedio efficace è quello di BLOCCARE LE VIE D’ACCESSO, fori, crepe nei muri, battiscopa non perfettamente allineati. Il ragno può essere stimolato ed entrare nell’abitazione semplicemente per ragioni di temperatura più confortevole o perché gli angoli delle finestre sono particolarmente comodi per fissare la ragnatela. Rimuovere le condizioni vantaggiose per questo scopo non farà altro che concentrare le attenzioni dell’aracnide altrove.
Per quanto brutti, i ragni non si avvicinano né al cibo né tantomeno a noi, ed hanno un punto debole, LA LAVANDA e LA MENTA PIPERITA. Trovate in erboristeria l’olio essenziale puro al costo di 6 euro, quindi potete realizzare dei comodi e profumatissimi repellenti naturali. I ragni sono aracnidi molto puliti, utilizzano i pedipalpi (le due “zampe anteriori”) per assolvere diverse funzioni, come la manipolazione del cibo ovvero mosche, moscerini e zanzare, quindi non entrerebbero mai in contatto con ambienti contaminati. Gli oli essenziali, così come l’olio di Neem, sono visti come contaminanti e proprio per questo riescono ad allontanare i ragni.
Per quanto io li detesti, non mi piace che muoiano, per questo mando avanti qualche coraggioso per prenderli e portarli fuori casa. In caso vogliate liberarvene, ecco due rimedi naturali:
LA FARINA FOSSILE. Attenzione che sia ad uso entomologico e non enologico, la trovate su internet o nei negozi di articoli per acquari o negozi di articoli per il vino. La trovate anche in spray ed è utile anche contro gli insetti, comprese blatte e scarafaggi. Questa polvere viene ricavata da un fossile naturale di una creature acquatica , la diatomea. Non reca danni a persone o animali, quando il ragno l’attraversa si provoca dei tagli che causano perdita di fluidi e la morte. Puoi spargerla intorno al perimetro della tua casa internamente.
Un’altra soluzione è L’ACETO, che contiene acido acetico, che brucia i ragni al contatto. Potete spruzzarlo negli angoli, perché pare che il solo odore basti per combatterli, oppure spruzzarlo direttamente su di loro per ucciderli.
Cerchiamo di prevenire che arrivino, così da non doverli uccidere, questi animali timidi e riservati, hanno solo lo svantaggio di essere nati molto, molto, molto brutti.
Oggi parleremo di una valida alternativa alla plastica, eco sostenibile e che fa bene all’ambiente.
Il tema dell’invasione della plastica nei fondali marini e più in generale in tutto il nostro pianeta è molto caldo in questo periodo. Si stanno cercando soluzioni per poter salvaguardare la vita della flora e della fauna, messa a repentaglio da una produzione sempre maggiore e da uno smaltimento errato di questo materiale. L’obiettivo più immediato è quello di riciclarla in maniera intelligente ed efficiente. Nel frattempo ci chiediamo se anche noi possiamo fare qualcosa di concreto.
GLI SVANTAGGI DELLO SPAZZOLINO IN PLASTICA: Non ci metteremo ad elencare gli infiniti svantaggi di questo materiale, basti pensare che gli spazzolini in plastica dura hanno un pesante impatto ambientale (la plastica deriva dal petrolio) e nel giro di 3 mesi diventano pessimi rifiuti indifferenziati. Manico e setole non si riciclano.
Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di cambiare la testina mantenendo il manico, così da ridurre la plastica non riciclabile. Il problema è che di solito testine e spazzolini sono acquistati in imballi di plastica più grossi di loro. La testina va comunque gettata nell’indifferenziata e alla lunga, rimane sempre un po’ di sporco tra testina e manico (bleah).
Come fare? Abbiamo deciso di provare spazzolini 100 % biodegradabili e compostabili, in bambù.
GLI SVANTAGGI DEL BAMBOO: La provenienza del bambù, non è proprio a km zero. Viene infatti da piantagioni della Cina. Una marca, la Tea Natura, ha richiesto le schede tecniche agli amici orientali, sulle quali si legge che non vengono usati concimi chimici, fertilizzanti, né pesticidi. Ma Tea Natura ammette di non essere mai andata a controllare. Si potrebbe pensare a delle piantagioni di bambù in Italia, biologiche e sostenibili, o ad un altro materiale biodegradabile tutto made in Italy.
I VANTAGGI DEL BAMBOO: Vanno cambiati ogni 2-3 mesi, come i normali spazzolini e si possono sotterrare in giardino o buttare nel compost dopo aver tagliato via le setole. Anche il packaging è sobrio e sostenibile, fatto con carta riciclata. Il prezzo al pubblico è di 3 euro a spazzolino, per quantità più elevate il costo è un po’ inferiore.
Io li ho presi su amazon a 1,40 euro l’uno. Il bambù, spiega la ditta produttrice, è la pianta con il miglior rapporto di resa legno per ettaro e non ha bisogno di fertilizzanti per la coltivazione. Ha grossi effetti di riduzione di CO2 dal momento che incamera quattro volte le emissioni di un gruppo di alberi di dimensioni simili. Inoltre, il bambù è naturalmente resistente ai batteri quindi è difficile che pericolosi germi prendano albergo nel nostro spazzolino ecologico. Risulta quindi una pianta sostenibile per l’ambiente. Le setole sono inserite a forza e non trattenute da colle sintetiche, è il maggiore spessore della piegatura che le trattiene nel foro. Se ve lo state chiedendo le setole sono morbide, diciamo che può equivalere ad una setola media di plastica.
Modo d’uso: si consiglia di asciugare lo spazzolino dopo ogni lavaggio e di sostituirlo ogni 2-3 mesi. Sappiate che è possibile personalizzare il manico dello spazzolino!
IL COSTO: Magari qualcuno può obiettare che il costo sia più alto rispetto a quelli tradizionali in plastica, anche se 2/3€ è un prezzo quasi in linea con quello degli spazzolini di plastica del supermercato. Inoltre, su quelli in plastica, non viene calcolato il costo di smaltimento e inquinamento, che tornerà come un boomerang e che quindi pagheremo sotto un’altra forma (tasse rifiuti, inquinamento, ecc.…).
Esistono anche altre marche, acquistabili on line, di spazzolini in bambù, ma tutti provengono dalla Cina e alcuni di questi non hanno setole compostabili: Hydrophil, biodegradabile al 96%. Un prodotto completamente vegan e formato da un manico in bambù e da setole in plastica biologica e biodegradabile (nylon 4), ma non compostabile. Bogobush: uno spazzolino fatto e ideato negli USA e realizzato interamente in bambù dipinto con colori ad acqua e con setole in nylon biodegradabile (che a differenza del tradizionale nylon, per decomporsi impiega meno di un anno). Anche questo non è compostabile. Carina l’iniziativa della società (Do LLC) che per ogni BogoBrush acquistato, ne donerà uno in beneficenza a persone bisognose di Detroit, Atlanta e Minnesota.
L’articolo finisce qui, sperando di esservi stata utile vi lascio con un’ultima considerazione. Il mondo non finisce all’interno del recinto di casa nostra, ma è molto più vasto e meraviglioso e non possiamo sempre pensare che qualcun altro risolverà il problema del quale noi siamo parte. Quando esistono soluzioni che portano al bene di tutti, anche se dobbiamo spendere 1 euro in più ogni tre mesi, dovremmo provare a fare le brave persone ed impegnarci tutti.
Siete già da qualche settimana nel vostro nuovo appartamento. Vi guardate intorno, la cucina c’è, il bagno pure, la camera da letto idem, il televisore con tutta la pay tv esistente sul pianeta è istallato. Eppure non siete ancora convinti del tutto, vi sembra che manchi qualcosa. Ecco, sì, le pareti sono troppo spoglie.
Quale miglior modo per personalizzare la vostra nuova casa che appendere qualche quadro alle pareti? Non ci soffermeremo sui temi delle opere d’arte che sceglierete, anche qualche poster di super eroi potrebbe essere una buona soluzione, soprattutto se avete in programma di invitare a cena qualche sensuale ragazza nerd.
SCEGLIETE DOVE POSIZIONARE IL QUADRO
Non appendete tanto per appendere, fate qualche veloce considerazione sull’ambiente che volete arredare. Vi consiglio di farvi aiutare da un’altra persona che posizionerà il quadro nel punto che avete preventivamente scelto. In questo modo potrete allontanarvi e guardare con occhio critico da più angolazioni se avete assegnato all’opera d’arte la collocazione migliore possibile. Appendete il quadro ad almeno 160 cm dal pavimento.
COSA VI SERVE?
1 Metro (vi consiglio quello rigido che usano i muratori, è molto più comodo e facile da usare di quello a scatto che tante volte ci ha ferito le dita da piccini)
Chiodi ( le dimensioni dipendono dal peso e dalle dimensioni del quadro che volete appendere)
Martello
Livella a bolla d’aria
Matita
COME PROCEDIAMO?
Una volta scelta la posizione del dipinto dovete considerarne le dimensioni. Nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di un quadro con una cornice davvero massiccia e pesante o di una lunghezza considerevole, vi basterà mettere un solo chiodo alla parete. Calcolate che fino a 10 kg di peso vanno benissimo i chiodi da 5 cm.
Tracciate un segno con la matita in corrispondenza del centro della cornice, se volete essere precisissimi utilizzate il metro. Quello è il punto dove andrete a battere il vostro chiodo. Puntatelo sul segno che avete delineato con la matita e inclinate leggermente il chiodo verso l’alto, in modo da formare un angolo di 45° circa fra la parete e il chiodo stesso. State certi che questo accorgimento darà maggiore stabilità al quadro. Ora dovete battere in maniera decisa con il martello sulla testa del chiodo. Aprite il gancio dietro il quadro e fateci passare il chiodo.
Prendete la livella a bolla d’aria e posizionatela sopra la cornice superiore, dovete fare in modo che la bolla sia perfettamente al centro della livella (il centro è delineato da due righe, tranquilli). Non appena avrete raggiunto questo equilibrio sarete certi che il vostro quadro è dritto.
Godetevi il vostro ottimo lavoro, apprezzabile quasi quanto quello del pittore stesso. Non trovate che la vostra casa sia già molto più calda e accogliente?
Ricavata dal petrolio, la paraffina è uno dei petrolati più dannosi. Wikipedia la descrive così: “La paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi.”
In quali prodotti si trova: la paraffina è molto diffusa nei prodotti cosmetici, soprattutto in quelli per bambini perché dona la sensazione di avere una pelle morbida e levigata, ma si tratta di un bluff. La paraffina si presenta cerosa, insolubile anche negli acidi. E’ un ottimo lubrificante per attrezzi e macchine utensili, serrature, cerniere.
Altri utilizzi della Paraffina: -Per proteggere la gomma dei Pneumatici; -Per rendere le superfici in legno e in cuoio impenetrabili all’acqua; -Come antiadesivo per guarnizioni e chiusure; – Come distaccante per stampi. -Nelle fonderie per la fabbricazione di esplosivi -Nell’industria dei detersivi
Perché viene utilizzata:
Nel settore cosmetico viene utilizzata come agente filmante, dona una sensazione di levigatezza alla pelle. Si tratta, purtroppo, solo di una sensazione, perché Il film che si poggia sulla vostra pelle o le labbra altro non è che una patina, una pellicola che non consente alla pelle di respirare, ne velocizza l’invecchiamento, ostruendo i pori e non fa altro che provocare un inarrestabile effetto a catena. Voi spalmate la crema per idratare, ottenete un effetto momentaneo (e fasullo) e intanto la vostra pelle peggiora e siete costrette a porre rimedio con lo stesso prodotto continuando ad avere lo stesso effetto “fake”. Nel caso di un burro di cacao contente Paraffinum Liquidum fra le controindicazioni più facili da identificare c’è la comparsa di punti neri intorno al contorno delle labbra e lo spuntare di di herpes labiali.
Possiamo trovarla indicata con diversi termini: Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Vaselina, Mineral Oil, Cera Microcristallina (chimicamente non è esattamente la stessa cosa, ma le caratteristiche sono simili).
Effetti collaterali:
-Cancerogena
-Non idratante
-Ostruisce i pori
-Accelera il processo di invecchiamento della pelle
-Favorisce la formazione di brufoli, punti neri e rughe
-Inquina l’ambiente
Più usate prodotti che contengono paraffina sulla vostra pelle, più il problema che desideravate risolvere peggiorerà.
La Paraffina è cancerogena?
Quello che deve preoccupare maggiormente sono le impurità che restano nella paraffina dopo il processo di raffinazione, che favorirebbero invecchiamento e addirittura tumori della pelle. L’Unione Europea ha applicato la frase di rischio R45 con la nota N specifica delle sostanze che possono provocare il cancro.
Vi siete mai chiesti da cosa dipende la sensazione di “untuosità”, che creme o cerette lasciano sulla pelle? Bene, questa sensazione, è causata proprio dal petrolio residuo e dalla azione di “soffocamento” che esso svolge sulla pelle. Ecco perché molti neonati, la paraffina è presente in tanti prodotti per bambini- soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati!
Perché viene utilizzata:
La paraffina, in sintesi, viene utilizzata anche perché ha un costo molto basso e risulta inodore, ha il pregio di non irrancidire. Questi fattori fanno sì che venga utilizzata su larga scala, trascurando, che anche per il settore cosmetologico, ci sono molte valide alternative naturali. Non dimentichiamoci che la paraffinaNON è biodegradabile. Le alternative, sono resine, burri o oli vegetali!
Attenzione alla trappola:
La paraffina liquida (ottenuta dalla raffinazione del petrolio) è stata dichiarata cancerogena dalla comunità europea, ma purtroppo anche se viene indicata come paraffina pura può essere inserita nei cosmetici.Quindi non lasciamoci ingannare neppure da questa dicitura ingannevole Paraffina pura! Alcuni scrivono anche paraffina vegetale.
Candele: Molte candele sono realizzate con una miscela di paraffina o paraffina pura. Questo derivato del petrolio è una cera economica ed è per questo che viene spesso utilizzata dai produttori. Tenere accese delle candele di paraffina può avere lo stesso effetto di respirare del fumo passivo. Benzene e toluene sono noti agenti cancerogeni che vengono rilasciati nell’aria dalla paraffina, creando mal di testa e possibili patologie ai polmoni. Alternative Candele di Soia, Cera d’api.
Prodotti per capelli con paraffina
Nei capelli dona flessuosità e lucentezza, ma sono effetti ingannevoli poiché, come i siliconi, non cura i danni del capello, li camuffa.
Veramente dannose sono poi le maschere per capelli, che promettono capelli lisci e lucenti, ma in realtà ci stiamo spalmando solo paraffina in testa con i danni che ne conseguono al cuoio capelluto.
Prodotti make up con paraffina
Presente nei fondotinta liquidi, nei blush e soprattutto nei prodotti per le labbra.
I petrolati sulle labbra hanno un effetto veramente fastidioso, seccano e formano pellicine.
Tra i prodotti peggiori ricordo:
-Olio JOHNSON BABY composto principalmente da paraffina liquida!!!(carcerogena certificata!!)
–Pasta Fissan
-MASCHERA ULTRADOLCE GARNIER all’ Olio d’argan e di camelia: dove la paraffina è tra i primi ingredienti. -Crema Cera di Cupra bianca (con una etichetta da mettersi le mani nei capelli) -SHAMPOO HERBAL ESSENCE ricco di silicone e perfino paraffina!!! Non fatevi fregare dalla scritta “herbal”, non è un cosmetico ecobio, e nemmeno naturale !! -Nivea,
-Glysolid,
-Dove,
-Vichy,
-Leocrema
-DermaSol Bimbi Crema Solare Protettiva Alta protezione 1-3 anni
-Garnier Bodytonic
–CREMA alla Glicerina, che purtroppo non contiene solo glicerina, ma anche tanta paraffina, ingrediente petrolchimico e inquinante che invece di idratare le mani le renderà sempre più secche e screpolate.
-SHAMPOO PANTENE lisci effetto seta, in realtà tutti gli shampoo di questa marca sono ricchi di siliconi e addirittura alcuni, come questo, contengono anche la paraffina!
-Labello e burrocacao, a base di cera microcristallina e paraffinum liquidum, cioè petrolato puro (che viene anche ingerito!!)
Spesso questi burridi cacao con paraffina creano una vera dipendenza, più li usi e più ti seccano e più tendi ad utilizzarli.
Consigli utili e semplici da mettere in pratica per combattere l’ansia da apertura della bolletta: ecco come risparmiare sul riscaldamento della casa
Alzi la mano chi non ha ancora acceso i riscaldamenti quest’anno. Chiunque sia rimasto con il braccio abbassato è un bugiardo o probabilmente vive alle Maldive.
Purtroppo, soprattutto di questi tempi, riuscire ad ottenere un risparmio significativo sulla bolletta del gas non è semplice, anche perché di anno in anno i costi aumentano in maniera vertiginosa.
Oggi proviamo a mettere in pratica alcune semplici strategie che potrete adottare sin da subito. Vediamole insieme!
ESEGUITE LA MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO
Potrà sembrarvi scontato, ma è davvero molto importante essere ligi su questo punto. Ne va della vostra sicurezza e del vostro portafoglio. Chi non effettua la manutenzione può incorrere in una multa che parte dai 500 euro in su. Vale la pena rischiare?
TENETE LA TEMPERATURA PIù BASSA
La normativa vigente permette di tenere la temperatura nella propria abitazione fino a 22 gradi, ma 19-20 gradi sono più che sufficienti per mantenere una temperatura ottimale per la vostra salute. Inoltre, considerate che per ogni grado in meno, il risparmio varierà dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
IL SOLE E’ VOSTRO ALLEATO
Cercate di cambiare aria alle stanze nelle ore più calde della giornata. Aprite le ante delle finestre e le tende in modo da sfruttare il calore del sole per scaldare le stanze.
AFFIDATEVI AI CRONOTERMOSTATI
Pensate che bello sarebbe poter tornare a casa dal lavoro e trovare la vostra abitazione avvolta dal tepore e da una temperatura mite e temperata. Esistono ormai da anni degli strumenti (i cronotermostati) che permettono di impostare gli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento. In questo modo potrete anche svegliarvi e fare colazione all’alba con un calduccio da coccola estrema.
ATTENZIONE AL CAMINO E ALLE TAPPARELLE
Si tratta di due punti di grande dispersione di calore. Per quanto concerne le tapparelle è importante isolare adeguatamente il cassetto degli avvolgibili sopra la finestra. A meno che non utilizziate il camino per riscaldare tutta casa, sarebbe bene isolarlo durante l’inverno con degli appositi palloncini.
NON COPRITE I TERMOSIFONI
Non vi stiamo consigliando soltanto di non metterci più i vostri asciugamani ad asciugare in caso di bisogno, ma più che altro di non coprire i termosifoni con mobili e tende che contribuirebbero a far disperdere il calore verso l’esterno, soprattutto se la parete sulla quale è attaccato il termosifone è rivolta verso il terrazzo o il giardino. Se così fosse, sarebbe bene provare ad isolarla con piastre riflettenti o istallando del materiale isolante.
UTILIZZATE I PARASPIFFERI
Munirsi di paraspifferi, magari anche graziosi, è uno dei metodi più economici per limitare lo spreco di calore. La vostra cervicale ringrazierà.
SOSTITUZIONE IMPIANTO
Se il vostro impianto ha superato i 20 anni, sarebbe bene valutarne la sostituzione. Pensate eventualmente anche a metodi alternativi come le stufe a pellet o, ancora meglio, ai pannelli solari. Se la vostra casa appartiene a una classe energetica molto bassa, valutate un cappotto isolante per le pareti.
CHIUDETE LE STANZE INUTILIZZATE
Se avete delle stanze che non utilizzate mai, tenete sempre le loro porte chiuse, in modo da limitare la dispersione di calore al loro interno.
Come avete visto, basta semplicemente un po’ di buona volontà per ottenere un duplice beneficio, temperatura ideale in casa per il vostro benessere e portafoglio più gonfio per il vostro divertimento.
Sta per arrivare Natale e con esso si iniziano a vedere nei supermercati i calendari dell’avvento, tanto amati dai piccoli ma anche dai più grandi
Ma come funziona il calendario dell’Avvento? Tecnicamente in tanti modi, a seconda di quale filosofia si sia scelta per celebrare il periodo. Ci sono genitori che decidono di riempire le caselline di idee e piccoli gesti di gentilezza, soprattutto se i bambini sono piccoli e non si vuole puntare su regali prima di Natale. Se ne apre una al giorno, in un momento in cui tutta la famiglia è riunita.
Molti scelgono di accendere semplicemente delle candele nelle domeniche d’Avvento (quest’anno la prima domenica è il 28 Novembre), altri una per ogni giorno del mese di dicembre. Altri ancora aprono una casellina di un calendario dell’Avvento preconfezionato.
Di calendari ce ne sono di vari tipi in giro, a partire da quelli in cartoncino, con dei cassetti o delle porticine, fino a quelli in legno dipinti a mano, passando per quelli con i sacchetti in tessuto. Ogni calendario ha una sua estetica, che viene incontro alle esigenze ed ai gusti di chi lo riceve. Vediamo insieme i più gettonati del momento.
A TUTTA DOLCEZZA
Tra cioccolatini e caramelle, vediamo insieme i più sfiziosi
NESTLÉ KITKAT Calendario dell’Avvento con Snack di Cioccolato al Latte Ripieno e Cioccolatini al Latte Ripieno.
M&M’s2 Confezioni di M&M’s Calendario Dell’ Avvento Assortimento Misto, 2 Confezioni – 722 gr
I CALENDARI CON CUI GIOCARE:
Se non volete fare il pieno di dolcezza, ma non volete rinunciare ad aprire un piccolo dono aspettando il giorno più atteso dell’anno, potreste optare per i calendari con sorpresa, di seguito gli immancabili.
LEGO Harry Potter Calendario dell’Avvento 2021, e Gioco da Tavolo per Bambini dai 7 Anni con 6 LEGO Minifigures, 76390
PLAYMOBIL(per LEI) Calendario dell’Avvento Ballo di Natale nel Salone di Cristallo, dai 4 Anni, 9485
PLAYMOBIL (per LUI) Calendario dell’Avvento 70187 – La Battaglia dei Cavalieri
Fidget Toys Calendario dell’Avvento 2021, Calendario dell’Avvento Bambini, Calendario dell’Avvento di GIOCATTOLI SENSORIALI ANTISTRESS
BSTCAR Calendario Avvento Statua del Personaggio dei VENDICATORI 2021– 24 Pezzi
LIPTON TEAAdvent Calendar 2021, Calendario dell’avvento senza cioccolato, Tè nero, Tè verde, infusi di erbe, Il regalo perfetto per gli amanti del tè nel periodo natalizio, 48 filtri.
Siete a dieta, o siete super sportivi e non volete rinunciare ai dolci? La marca Foordspring ha pensato a voi.
FOODSPRING Calendario Avvento 2021, Fine Fitness Selection, 1720 g, 24 caselle, 24 sorprese fit dolci: il tuo Natale in anticipo in versione fit
CALENDARI PIENI DI DONI:
Se avete superato l’età nella quale si gioca con i giocattoli, esistono calendari anche per voi, che siano gioielli, creme per il corpo o candele profumate.
Consigli utili per affrontare uno degli stati d’animo più conosciuti e diffusi nella società moderna, la pigrizia, fedele compagna di pisolini
“Pigrizia: l’abitudine di riposarsi ancor prima di essere stanchi.” – (Jules Renard)
Ah la pigrizia, in questo periodo, chi più chi meno, è stato assalito da colei che riesce a far spiaggiare sui divani anche i più duri combattenti. E’ sempre lei che vi vorrebbe convincere a non leggere questo articolo, ma DOVETE LEGGERLO!
Scartati i fattori ormonali o altri problemi organici, dobbiamo comprendere cosa soggiace al nostro stato d’animo. Vi ricordate quella filastrocca sulla pigrizia che veniva spesso insegnata alle scuole elementari? Com’è che faceva?! Ah sì, eccola qua:
“La Pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Prese l’acqua, accese il fuoco,
si sedette e riposò
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la Pigrizia se ne andò.”
Quante volte arrivati a fine giornata ci rendiamo conto di non aver concluso una “cippalippa”? O ci promettiamo di essere più dediti, più perseveranti, più, più, più, per poi perderci negli stessi errori? Quante volte abbiamo desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino non si sa bene come, abbiamo perso la forza di volontà per farlo?
ESISTE UNA CURA ALLA PIGRIZIA?
Combattere la pigrizia può essere una vera e propria lotta contro i mulini a vento. Vorremmo scrollarci di dosso quella patina di apatia, ma nonostante i nostri sforzi tutto quello che riusciamo a fare è piazzarci davanti alla TV o a qualche social. Diamine, dovrà pure esistere una cura! O siamo condannati a soccombere in eterno di fronte alla nostra pigritudine?!
3 IDEE PER COMBATTERE LA PIGRIZIA E SMETTERE DI PROCRASTINARE
1. Affronta per primo il tuo problema più grande
Tutti noi tendiamo ad affrontare prima i lavori più semplici e rapidi, in modo da concentrare poi tutte le energie in un unico e più complicato progetto. Lo facciamo perché ci sembra che partendo dai compiti più facili, possiamo compierli facilmente e possiamo poi dedicarci a quelli più complicati che richiedono tutta la nostra concentrazione.
Lavorando in questo modo, però, non andiamo avanti, ma arriviamo alla fase della continua procrastinazione, perché tenderemo sempre a dire “lo faccio dopo”. Ce lo dimostra persino uno studio della New York University pubblicato nel Journal of Personality and Social Psychology a dicembre 2001, il quale ha scoperto che il cervello stimola il lavoro produttivo reale, costringendoci a prenderlo in piccole dosi e scandagliarlo nel tempo. Questo accade perché il cervello, prima di visualizzare il peggiore scenario possibile, farà di tutto per impedirci di cominciare.
“Tutti vogliono salvare il mondo ma pochi aiutano la mamma a lavare i piatti.” (Roland Topor)
2. Prova il Metodo Giapponese Kaizein
La parola giapponese Kaizen significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. La strategia è molto semplice, basta eseguire l’azione che si tende a rimandare o ad evitare per 1 minuto ogni giorno. In questo modo ci si inizia ad abituare alla novità e via via l’azione poco gradita diventerà parte della routine quotidiana e non sarà più un problema.
Cosa potreste fare in soli 60 secondi? Ad esempio, se avete bisogno di fare esercizio fisico, provate a fare degli squat o degli addominali, oppure a saltare la corda. Potrete anche ripiegare degli abiti, iniziare a riordinare la vostra stanza o leggere una pagina di un libro che vi interessa, ma che continuate a lasciare chiuso sul comodino per mancanza di tempo. Giorno dopo giorno il tempo che dedicherete all’azione prescelta aumenterà in modo naturale e così mantenervi in forma o fare in modo che la vostra casa sia un po’ più ordinata del solito diventerà più semplice.
“Scegliere metodi per non agire è stata l’attenzione e lo scrupolo della mia vita.” (Fernando Pessoa)
3. Il modello delle 3 “S” (di Tony Robbins) per combattere la pigrizia:
Adotta una Strategia efficace
La pigrizia va a braccetto con gli scarsi risultati. Per cambiare i risultati che abbiamo ottenuto finora (o meglio, che NON abbiamo ottenuto finora) dobbiamo quindi intervenire sulla strategia che stiamo adottando.
Questo non significa necessariamente che devi stravolgere quanto hai fatto finora. Se i risultati non sono ancora arrivati, le motivazioni possono essere infatti due:
– Non hai applicato la strategia corretta in modo costante e consistente.
– Stai applicando la strategia sbagliata.
Quando sei in dubbio se continuare o meno con l’attuale strategia, la cosa migliore da fare è un “esperimento a tempo”: impegnati per un periodo predefinito nell’applicare la strategia in modo costante e consistente. Solo al termine dell’esperimento valuta i risultati ottenuti e decidi il da farsi. Purtroppo, però, individuare la strategia corretta per raggiungere i nostri obiettivi non è sufficiente per scrollarci di dosso la pigrizia. Ma questo lo sai meglio di me: quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto?
Spesso a bloccarci sono le storie che ci raccontiamo, oppure i nostri obiettivi non sono concreti.
Fai attenzione alla Storia che ti racconti
Queste balle spaziali che ostruiscono le nostre sinapsi hanno l’obiettivo principale di preservare il nostro ego. Cioè il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: se infatti tentiamo di cambiare e falliamo, andiamo in crisi. Se invece tentiamo di cambiare e riusciamo, mettiamo comunque in crisi tutto ciò che avevamo creduto vero fino a quel momento. In entrambi i casi il nostro subconscio vede un pericolo e ci ostacola.
Quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, dobbiamo prendere consapevolezza di questo nostro dialogo interiore. Nello specifico, esistono 5 tipologie di dialogo interiore.
1)ACCETTAZIONE NEGATIVA – È dominato da pensieri come: “Non Posso; Non Ci Riesco; Sono Stanco; Non Ho Più Le Energie”. Purtroppo, questo tipo di dialogo interiore, è quello che ha la maggior parte delle persone.
2)IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA – “Devo; Dovrei; Avrei Bisogno Di”. Sicuramente si tratta di una condizione migliore, rispetto a quella del primo livello, ma non possiamo investire in quest’area. È chiaro che sia stato individuato un problema, ma questa condizione non ci offre alcuna soluzione.
3)DECISIONE DI CAMBIARE – “Mai; Mai Più”. È il livello in cui abbiamo deciso di apportare un cambiamento radicale nella nostra vita: “Non Fumerò Mai Più; Non Rimanderò Più”. È di fondamentale importanza, perché in questo momento, noi DIAMO ISTRUZIONI al nostro subconscio, che verranno considerate veritiere. Le sensazioni e le emozioni che proveremo, saranno la fonte da cui scaturiranno nuove azioni.
4)AFFERMAZIONI ESPRESSE AL PRESENTE CON ACCEZIONE POSITIVA – “Io sono; Io posso; Io ho; ecc. Io sono in controllo della mia vita; decido la mia vita; sono entusiasta; ho energia; mi rispetto”. Il quarto livello di dialogo interiore, invia al subconscio dei messaggi che ci incoraggiano, ci potenziano, ci rinforzano, che toccano il nostro cuore e che ci consentono di visualizzare i nostri sogni. È il livello che ci spinge in avanti. È il livello che ci fa combattere le nostre paure, che ci fa sterzare e dirigere verso la nostra meta. Questo è il livello in cui dobbiamo trascorrere il maggior tempo possibile. Richiede impegno e sforzo, ma è efficace.
5)BRILLA, SEI PARTE DELL’UNIVERSO – Se impari a riconoscerle, le puoi contrastare.
Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)
Alzati in piedi e muoviti!
Nel 2012 la psicologa sociale Amy Cuddy, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che esistono specifiche posture che sono in grado di influire sui nostri livelli di testosterone e cortisolo. In altre parole, se modifichiamo il nostro atteggiamento corporeo possiamo abbassare i livelli di stress ed aumentare la fiducia in noi stessi. L’abito non fa il monaco, ma il portamento sì. (Ti lasciamo il video della dottoressa. Meglio di lei chi te lo può spiegare? E non fare il pigro! Qui troverai le “power poses” più efficaci.
Leggete attentamente questo indovinello: “Ci sono tre passeri su un albero, due di essi vogliono volare. Quanti passeri ci sono adesso?”
Ci sono sempre tre passeri. Finché i passeri che vogliono saltare non lo faranno, resteranno sul ramo. Accade la stessa cosa per la pigrizia: non serve a nulla pensare di fare qualcosa se poi non lo facciamo.
E adesso cosa farai? Ti alzerai subito? O rimanderai a domani?
Il cibo è il carburante del nostro corpo, un’alimentazione mirata è fondamentale soprattutto per gli sportivi, che hanno obiettivi precisi ed ambiziosi. E lo sportivo celiaco? Come può sopperire a determinate mancanze nutritive?
La celiachia
Si tratta di una patologia che prevede l’infiammazione cronica dell’intestino tenue in caso di assunzione di alimenti contenenti glutine. Questa proteina è presente nel grano e in molti altri cereali. Il problema sorge in quanto tali alimenti forniscono un apporto importante di carboidrati, i quali sono fondamentali per chi fa sport, soprattutto nel caso di attività aerobiche.
Gli obiettivi sono essenzialmente due: 1) un’alimentazione priva di glutine, 2) che sia varia e che fornisca l’energia necessaria per affrontare uno sforzo fisico considerevole.
Gli esperti consigliano di farsi ispirare dalla dieta mediterranea, notoriamente ricca di frutta e ortaggi, di legumi, di pesce e dell’immancabile olio d’oliva. Una suddivisione ideale delle calorie da assumere potrebbe essere questa:
-55% carboidrati di origine vegetale (es: legumi, ortaggi e frutta)
-30% grassi vegetali e animali
-15% proteine sia vegetali che animali
Non dimenticate di idratarvi adeguatamente.
Cosa può mangiare lo sportivo celiaco
Abbiamo detto che i carboidrati sono fondamentali, largo allora a tutti quei cereali che non contengono glutine come il riso, il miglio, il grano saraceno, il mais e la quinoa.
Due fra i tennisti più forti di tutti i tempi sono celiaci. Si tratta del serbo Novak Djoković e della ceca Martina Navrátilová. Cosa non può mancare nella borsa di un tennista per integrare il potassio? Un banana, esattamente! Oltre all’unico frutto dell’amor anche pomodori e fagioli sono ricchi di tale minerale. Se volete prendere due piccioni con una fava, puntate sulle patate, ottime sia come fonte di carboidrati che di potassio.
Un’ulteriore ricarica di sali minerali è possibile ottenerla da frutta e verdura di stagione, perfette per la merenda mattutina e per quella pomeridiana.
La chicca finale è il cacao (ovviamente senza glutine). Le fave di cacao contegono flavonoidi, antiossidanti fondamentali per migliorare il flusso sanguigno verso i muscoli.
Consigli finali
Lo sportivo ha necessariamente bisogno di una massiccia dose di vitamina C, essenziale per l’assorbimento del ferro. Se soffrite anche di anemia, abbondate con gli agrumi, i kiwi, i peperoni e la lattuga. Anche il giusto apporto di acido folico è importantissimo. Fate incetta di broccoli, spinaci, asparagi, fragole e melone.
Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie
Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA!
Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?
VERITA’, FALSI MITI E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:
1. La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.
2. Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.
3. Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.
4. Non elimina batteri e muffe,
5. RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.
6. Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.
7. Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.
8. ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.
ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA
Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.
ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):
Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue spore. E’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).
Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.
Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.
Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.
DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)
ANTI MUFFA PER I MURI (elimina spore) acqua ossigenata 50v
Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)
PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE
Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.
ALTRI RIMEDI NATURALI:
BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.
PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.
Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.
RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.
DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.
PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.
L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.