COSTANZA E PERSEVERANZA
Capita a tutti: ci si sveglia storti, con il pensiero “oggi non ce la faccio”, “oggi proprio non mi va”, “oggi vorrei solo dormire ed aspettare domani”.
A volte è colpa di una riunione andata male, altre volte di una notte insonne, di una discussione finita male o semplicemente di quella sensazione di “non ho voglia di niente”.
Eppure, è proprio lì che si misura la differenza tra chi va avanti e chi si ferma.
Nella mia esperienza, sia nel lavoro che nello sport, ho capito che la costanza non è questione di forza di volontà infinita o di motivazione costante. È un sistema.
È la capacità di portare avanti un programma anche quando l’umore, la stanchezza o le circostanze remano contro.
Perché, come si dice spesso, la costanza batte il talento, se il talento non si allena con costanza.
Capita spesso quando finisco di lavorare e sto per andare in palestra, che mi chiedano come faccio ad avere voglia di allenarmi, e io la maggior parte delle volte rispondo “non mi va, ma ci vado lo stesso”.
Così ho pensato di condividere dieci strategie pratiche, autentiche e fondate su studi scientifici, che aiutano me, e possono aiutare anche te a non mollare anche nei giorni no.
1. L’AZIONE MINIMA GARANTITA
Nei giorni in cui l’energia scarseggia, prometti a te stesso solo il minimo indispensabile: “faccio almeno cinque vasche”, “scrivo un paragrafo”, “preparo un pasto sano”.
Spesso, una volta iniziato, l’azione si autoalimenta: il cervello, attivato dal primo gesto, rilascia dopamina, la motivazione cresce e finisci per fare più del previsto.
E se invece ti fermi davvero dopo pochi minuti, avrai comunque la soddisfazione di non aver ceduto del tutto. È così che si costruisce la disciplina.
2. IL BUFFER DI RISERVA
Quando sei in una buona giornata, crea una piccola scorta di lavoro o di risultati anticipati: un allenamento extra, un piatto sano già pronto, una parte del progetto finita in anticipo.
Nei giorni no, quel “buffer” diventa il tuo salvagente: non devi inventarti nulla, devi solo attingere da ciò che hai già messo da parte.
Questo riduce la fatica decisionale e mantiene viva la sensazione di continuità.
3. LA REGOLA “SE-ALLORA”
Prevedi in anticipo le situazioni difficili e associa a ciascuna una micro-azione concreta.
Non “se non ho voglia di andare in palestra, allora indosso solo le scarpe”, ma qualcosa di più vincolante e sensato, come:
“Se non ho voglia di allenarmi, allora farò solo 10 minuti di riscaldamento: se dopo ancora non va, torno a casa.”
Nove volte su dieci, una volta iniziato il riscaldamento, il corpo e la mente si riassestano. È la potenza delle implementation intentions, ossia delle decisioni automatiche che bypassano l’umore.
4. IL MICRO-RITUALE DI INGRESSO
Il cervello ama la prevedibilità. Crea un gesto che segni l’inizio della tua attività: accendere una lampada prima di studiare, stendere il tappetino da yoga, mettere la cuffia per il nuoto, sistemare la scrivania.
Il rituale diventa un “interruttore mentale”: il corpo riconosce che è il momento di agire, anche se non ti senti al massimo.
5. LA CHECKLIST VISIVA
Ogni giorno, scrivi su carta o su schermo tre azioni chiave: chiare, semplici e realizzabili.
Spuntare una voce produce un piccolo rilascio di dopamina, creando un ciclo di gratificazione naturale.
Facciamo un esempio concreto:
- Allenamento: “cardio 20 min – stretching 10 min”
- Lavoro: “rispondi a 3 email – chiudi progetto X”
- Dieta: “pranzo bilanciato – niente dolci oggi”
Non è un elenco infinito: è un promemoria del tuo impegno con te stesso.
6. LA REGOLA DELL’ENERGIA ADATTIVA
Non tutti i giorni hanno la stessa intensità. Riconoscerlo non è un limite, ma intelligenza operativa.
Valuta ogni mattina il tuo livello di energia da 1 a 10 e adatta la giornata in base a questo schema:
- Da 7 a 10: sei carico, sfrutta la spinta. Fai allenamenti completi, affronta le attività più complesse o le conversazioni impegnative.Esempio: se devi nuotare 40 minuti, oggi puoi spingerti a 50.
- Da 4 a 6: energia media. Mantieni la routine, ma riduci l’intensità.Esempio: se hai un progetto da 3 ore, lavoraci per 90 minuti concentrati, poi concediti una pausa lunga.
- Da 1 a 3: giornata difficile. L’obiettivo è non interrompere la catena: scegli un’azione simbolica ma reale.Esempio: fai solo 10 minuti di camminata o prepara un pasto semplice ma sano.
La costanza non è fare sempre tanto, ma fare sempre qualcosa.
7. LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA
Racconta a qualcuno del tuo impegno. Può essere un collega, un amico, un familiare o il gruppo WhatsApp con cui ti alleni.
Non serve chiedere giudizi: basta dire “oggi ci sono anche io”.
La responsabilità sociale aumenta la probabilità di rispettare gli impegni, perché ci ancora alla coerenza e al senso di connessione.
8. IL DIARIO DEL GIORNO NO
Quando una giornata va storta, non archiviarla con frustrazione.
Annota in due minuti cosa è successo (“ero stanca”, “giornata pesante”, “troppe distrazioni”) e scrivi subito un piccolo aggiustamento per domani.
Così il fallimento non diventa un giudizio, ma un’informazione preziosa per adattarti.
9. L’EFFETTO SPECCHIO
Circondati di segnali visivi che richiamino il tuo impegno: la foto della piscina o della palestra, una frase sulla scrivania, un oggetto simbolico.
I promemoria ambientali sono strumenti potentissimi per mantenere la rotta quando l’umore scende.
Non ti spingono a fare “di più”, ma ti ricordano chi vuoi essere.
10. MEGLIO IMPERFETTO CHE FERMO
Non esistono solo giorni buoni.
Ma finché resti in movimento, anche a velocità ridotta, resti dentro la traiettoria.
L’importante non è quanto fai oggi, ma che oggi tu ci sia.
È così che la costanza, giorno dopo giorno, supera il talento.
“SE INSISTI E RESISTI, RAGGIUNGI E CONQUISTI”
Questo è il mio motto, e spero diventi anche il vostro. La costanza non è un dono: è una scelta quotidiana. Significa esserci anche quando la motivazione cala, quando il corpo è stanco o quando l’umore non collabora.
Essere costanti non vuol dire non sentire fatica, ma saperla attraversare senza arrendersi.
E quella frase, “Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”, è il riassunto perfetto di tutto questo: un promemoria semplice e potente di ciò che possiamo ottenere quando smettiamo di cercare la perfezione e scegliamo la perseveranza.
E come ricordava Robert Collier:
“Il successo è la somma di piccoli sforzi ripetuti giorno dopo giorno.”
Ek.
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