Lun. Dic 15th, 2025

IL VALORE DEL LAVORO DIRETTO E INDIRETTO: COSA FA FUNZIONARE DAVVERO UN’AZIENDA

Confronto visivo tra lavoro diretto, rappresentato da un uomo stressato al telefono, e lavoro indiretto, rappresentato da una donna serena che pianifica al computer.
Lavoro diretto e indiretto a confronto: due modi diversi di far funzionare e crescere un’azienda nel tempo.

UNA CORNICE DI PARTENZA PERSONALE

Quante volte, parlando con colleghi o manager, ci è capitato di sentire frasi come “sembra di lavorare in un pronto soccorso”: sempre emergenze, scadenze irrealistiche, telefoni che squillano anche fuori orario, nervi tesi e una sensazione costante di rincorsa. In molte aziende il lavoro sembra andare avanti solo perché alcune persone “tirano la carretta”, sostenendo sulle proprie spalle gran parte dell’operatività quotidiana.

È un’immagine che conosciamo bene: venditori che corrono senza sosta per chiudere contratti, operativi che risolvono problemi uno dietro l’altro, manager che riescono a respirare solo nei rari momenti in cui tutto sembra sotto controllo… fino alla prossima urgenza. Questo modo di lavorare può far funzionare l’azienda nel breve periodo, ma non la fa crescere. Anzi, spesso la espone a un rischio ancora più grande: il collasso del team. Troppe volte ho visto professionisti validi arrivare allo stremo o decidere di andarsene, perché nessuno può reggere ritmi da “emergenza continua” per troppo tempo.

È un po’ come andare in bicicletta senza mai smettere di pedalare: nel momento in cui ti fermi, perdi l’equilibrio. Ed è proprio da questa immagine che nasce una distinzione fondamentale, spesso poco discussa ma essenziale per la salute di qualsiasi organizzazione: la differenza tra lavoro diretto e lavoro indiretto.


COSA SIGNIFICA LAVORO DIRETTO

Il lavoro diretto è quello che produce un risultato immediato, visibile, misurabile. È l’insieme delle attività che mandano avanti l’azienda giorno per giorno: il venditore che chiude un contratto, il tecnico che installa un impianto, l’impiegato amministrativo che registra fatture o il customer service che risolve una richiesta urgente.

Il pregio del lavoro diretto è evidente: genera valore subito, contribuisce al fatturato, permette di garantire continuità operativa. Il limite, però, è altrettanto chiaro: se chi svolge quel lavoro si ferma, l’azienda rallenta o si blocca. È un modello che dipende dalle persone e dalla loro presenza costante, senza possibilità di scalare davvero.


COSA SIGNIFICA LAVORO INDIRETTO

Il lavoro indiretto, al contrario, non produce un risultato immediato, ma costruisce valore nel tempo. Comprende attività come formare altri colleghi, documentare processi, migliorare strumenti e procedure, introdurre automazioni, analizzare dati, sviluppare nuove competenze e costruire una cultura aziendale solida.

È il tipo di lavoro che permette all’azienda di crescere, essere più efficiente, innovare, diventare meno dipendente dalle persone chiave e prepararsi al futuro. Le ricerche manageriali — da Harvard Business Review a McKinsey, fino al MIT Sloan Management Review — sono molto chiare: le aziende che investono nel lavoro indiretto crescono più velocemente, gestiscono meglio l’incertezza e riducono la vulnerabilità organizzativa.


PERCHÉ IL LAVORO INDIRETTO È COSÌ IMPORTANTE

Il lavoro diretto crea reddito.

Il lavoro indiretto crea struttura.

Senza lavoro diretto l’azienda non funziona.

Senza lavoro indiretto l’azienda non evolve.

Le analisi di McKinsey mostrano che le aziende che standardizzano processi commerciali e produttivi crescono fino al 30% più rapidamente. Harvard Business Review evidenzia che la formazione interna ha un ritorno nel medio periodo perché aumenta la qualità del lavoro, riduce errori e migliora la produttività. Il MIT Sloan aggiunge che investire in sistemi, processi e cultura libera dal 20% al 40% del tempo operativo, trasformandolo in capacità di innovazione.

In altre parole: il lavoro indiretto è ciò che permette all’azienda di funzionare anche quando tu non ci sei.


COME FAVORIRE IL LAVORO INDIRETTO SE SEI DIPENDENTE

Se lavori in azienda e senti che tutto dipende dal lavoro diretto, puoi contribuire al cambiamento. Il primo passo è rendere visibili le inefficienze: ritardi, informazioni sparse, mancanza di procedure o strumenti non aggiornati. Far emergere questi aspetti aiuta i manager a capire che non è un problema di persone, ma di struttura.

È utile proporre momenti di formazione interna, anche brevi, per condividere competenze o migliorare l’utilizzo degli strumenti digitali. Molte aziende non investono nel lavoro indiretto perché non comprendono l’impatto reale: portare dati, esempi e soluzioni concrete può facilitare la decisione.

Infine, mostrarsi disponibili a testare nuovi processi o strumenti permette di creare piccoli cambiamenti che diventano, nel tempo, trasformazioni più ampie.


COME ATTUARE IL LAVORO INDIRETTO SE SEI MANAGER

Quando si ha un ruolo manageriale, il lavoro indiretto diventa una responsabilità strategica. Le ricerche parlano chiaro: investire nella formazione, nel benessere organizzativo, nella standardizzazione e nell’analisi dei dati produce ritorni economici concreti.

Un manager può iniziare documentando processi, costruendo procedure replicabili e investendo in percorsi di formazione continua. Introdurre momenti dedicati al miglioramento, monitorare i KPI e adottare un approccio di miglioramento continuo rende il lavoro meno dipendente dalle persone e più ancorato alla struttura.

Nei dati raccolti da PwC, le aziende che investono sistematicamente nello sviluppo interno registrano meno assenteismo, maggiore produttività e un aumento della redditività complessiva. Significa che il lavoro indiretto non è un costo, ma un investimento che produce ritorni misurabili.


QUANTO PUÒ RISPARMIARE UN’AZIENDA INVESTENDO NEL LAVORO INDIRETTO

Le ricerche più autorevoli mostrano risparmi e benefici considerevoli: riduzione del turnover, diminuzione degli errori operativi, più produttività, tempi più rapidi e un notevole miglioramento della qualità del lavoro. Le aziende che investono in formazione strutturata possono ottenere un aumento di produttività fino al 20-30% e una riduzione sensibile dei costi operativi.

Il motivo è semplice: quando un processo è ben costruito, quando i dipendenti sono formati, quando gli strumenti funzionano e quando la cultura aziendale è chiara, ogni attività diventa più fluida. E questo, nel lungo periodo, fa la differenza tra un’azienda che sopravvive e un’azienda che cresce.


L’EQUILIBRIO CHE RIGENERA PERSONE E ORGANIZZAZIONI

Il lavoro diretto fa funzionare l’azienda oggi.

Il lavoro indiretto la fa funzionare domani.

Trovare un equilibrio tra queste due dimensioni è ciò che permette alle organizzazioni di non dipendere da poche persone, ma di diventare solide, scalabili e capaci di affrontare il cambiamento con continuità. È una scelta strategica che valorizza le persone e rende il sistema sostenibile nel lungo periodo.

Come ricordava Peter Drucker, uno dei più grandi studiosi di management:

“L’efficienza riguarda il fare le cose nel modo giusto. L’efficacia riguarda il fare le cose giuste.”

Ek.

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di ErikaStreppa

Ciao sono Erika, questo blog si chiama “Cose Così” perché qui trovi davvero un po’ di tutto: dall’attualità alla musica, dalla politica alle curiosità passando per libri, economia, organizzazione e riflessioni. Sono un ingegnere con un master in economia, ma soprattutto una persona curiosa che ama osservare il mondo e raccontarlo in modo semplice e diretto. Mi piace prendere temi complessi, dall’economia ai piccoli dilemmi quotidiani, e renderli chiari, fruibili e vicini alla vita di tutti i giorni. La mia filosofia si racchiude nella frase “Se non riesci a spiegarlo in maniera semplice, allora non l’hai capito abbastanza bene”. Scrivo di “cose così”, argomenti che ci fanno riflettere, sorridere, discutere e, qualche volta, anche cambiare prospettiva.

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