Mar. Dic 2nd, 2025

COME GESTIRE LA PREPOTENZA E L’EGOISMO DEGLI ALTRI

Donna con metà elmo che tiene un cuore rosso e uno scudo, simbolo della protezione dell’empatia e della gentilezza in un mondo competitivo.
Essere gentili non significa essere deboli: è saper proteggere il proprio cuore con coraggio e consapevolezza.

INTRODUZIONE: QUANDO LA GENTILEZZA DIVENTA BERSAGLIO

Essere gentili ed empatici è una forza, perché permette di creare connessioni autentiche, di leggere tra le righe e di comprendere gli altri in profondità.

Ma in certi momenti può sembrare una vulnerabilità.

Facendo parte di quella categoria di persone che praticano la gentilezza ogni giorno — nel lavoro come nella vita — mi capita spesso di osservare come le persone sensibili si scontrino con l’arroganza o l’egoismo altrui, chiedendosi se “essere buoni” abbia ancora senso in un mondo che premia chi si impone.

Eppure, la gentilezza non è debolezza. È una forma di lucidità: scegliere la calma quando l’altro alza la voce, rispondere con rispetto anche quando si riceve durezza.

Il punto non è smettere di essere gentili, ma imparare a esserlo in modo consapevole.


PERCHÉ MOLTE PERSONE OGGI MOSTRANO COMPORTAMENTI PREPOTENTI O EGOISTI

Viviamo nell’epoca dell’individualismo: un tempo in cui l’“io” è spesso più importante del “noi”.

L’Università di Pisa lo definisce “individualismo affettivo”, una forma di libertà che però può sfociare nella solitudine o nella mancanza di legami solidi ([Università di Pisa, 2022]).

Secondo il Censis, la società italiana è sempre più “frammentata”, dove ciascuno costruisce la propria bolla di sicurezza ([Censis, 2022]).

In questo contesto, chi è assertivo o empatico rischia di sembrare “fuori posto”.

La ricerca di status e riconoscimento, come evidenziano studi recenti di Zeigler-Hill ([ScienceDirect, 2023]), alimenta comportamenti competitivi e poco collaborativi.


LE SFIDE DI CHI È GENTILE ED EMPATICO

Le persone empatiche hanno una caratteristica: comprendono, accolgono e spesso assorbono.

Ma questa sensibilità può trasformarsi in sovraccarico emotivo, soprattutto quando si incontrano personalità dominanti o manipolative.

Come spiega il dott. Mazzeo ([Sapienza, 2022]), l’empatia non è sempre un dono facile da gestire: richiede consapevolezza e limiti chiari.

Ed è proprio da lì che nasce la forza: nel dire “no” con rispetto, senza sentirsi in colpa.


COME PROTEGGERSI RESTANDO AUTENTICI

GENTILE NON SIGNIFICA ACCONDISCENDENTE

Gentile non significa “disponibile sempre e comunque”. Stabilire confini chiari è un atto di rispetto, non di egoismo.

Io dico sempre: “accomodante sì, accondiscendente no”.

È una distinzione che fa tutta la differenza. Chi è troppo accomodante rischia di annullarsi. Chi invece sa dire “no” con equilibrio, costruisce relazioni più sane.


L’ASSERTIVITÀ: LA MIA PAROLA PREFERITA

L’assertività è la via di mezzo tra passività e aggressività.

Non significa “alzare la voce”, ma comunicare con fermezza e rispetto.

È una parola che ho trovato sui miei libri di studio tanti anni fa, e me ne sono innamorata a tal punto da provare a metterla in pratica sempre, soprattutto nelle situazioni più scomode.

A volte ha funzionato, a volte no. Ma con il tempo diventa naturale, quasi automatico.

Essere assertivi non è una tecnica: è un modo di abitare la propria dignità.

Puoi citare qui ricerche sulla comunicazione assertiva e l’empatia ([APA / Harvard Communication Study, 2023]).


LA MANUTENZIONE DELL’ANIMA

Ritagliarsi momenti per sé — come camminare, scrivere o meditare — non è fuga, ma manutenzione emotiva. Così come ci si prende cura dell’auto, della casa o della beauty routine, anche l’anima ha bisogno di attenzione regolare.

Non si può dare luce se non si è ricaricati.

La gentilezza verso sé stessi è la base per poterla offrire anche agli altri.


SCEGLIERE LE PERSONE E I CONTESTI GIUSTI

Non tutte le persone valorizzano la gentilezza, ed è giusto così.

Circondarsi di ambienti empatici, colleghi, amici o gruppi che condividono la stessa visione, è un modo per proteggersi senza indurirsi. L’empatia è come un muscolo: cresce solo se la si esercita in contesti che la rispettano.


L’IRONIA COME SCUDO

Da divoratrice di fumetti, tengo sempre a mente una frase di Snoopy che mi fa sorridere ogni volta che qualcosa mi irrita:

“Affronta qualunque cosa stressante come un cane. Se non puoi mangiarla o giocarci, semplicemente facci sopra la pipì e passa oltre.”

A volte l’ironia è la più elegante forma di distacco emotivo.


CONCLUSIONE: LA FORZA TRANQUILLA DELLA GENTILEZZA

Essere gentili in un mondo che spesso confonde la fermezza con la durezza è una forma di coraggio.

Non si tratta di cambiare natura, ma di imparare a dosare le energie, a scegliere dove metterle e con chi condividerle. Proteggersi non significa diventare freddi: significa mantenere intatta la propria autenticità, anche quando intorno tutto sembra gridare.

Come scriveva Mahatma Gandhi:

“La gentilezza non è segno di debolezza, ma di forza controllata.”


Ek.

RIPRODUZIONE RISERVATA.

di ErikaStreppa

Ciao sono Erika, questo blog si chiama “Cose Così” perché qui trovi davvero un po’ di tutto: dall’attualità alla musica, dalla politica alle curiosità passando per libri, economia, organizzazione e riflessioni. Sono un ingegnere con un master in economia, ma soprattutto una persona curiosa che ama osservare il mondo e raccontarlo in modo semplice e diretto. Mi piace prendere temi complessi, dall’economia ai piccoli dilemmi quotidiani, e renderli chiari, fruibili e vicini alla vita di tutti i giorni. La mia filosofia si racchiude nella frase “Se non riesci a spiegarlo in maniera semplice, allora non l’hai capito abbastanza bene”. Scrivo di “cose così”, argomenti che ci fanno riflettere, sorridere, discutere e, qualche volta, anche cambiare prospettiva.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *