QUANDO IL PREMIO ARRIVA, MA IN CHE FORMA
Ricevere un premio aziendale è sempre una buona notizia. Quello che molti non sanno, però, è che lo stesso premio può avere un valore diverso a seconda di come viene erogato: in busta paga o in welfare aziendale.
È una domanda che sento ripetere spesso: “Cosa mi conviene di più?”
Per rispondere, dobbiamo capire come funzionano le due opzioni, come vengono tassate e quali vantaggi portano, sia per chi lavora sia per chi gestisce un’azienda.
COSA SONO I PREMI DI RISULTATO
Il premio di risultato (o premio di produttività) è una somma che l’azienda riconosce ai dipendenti quando raggiunge determinati obiettivi: produttività, redditività, qualità o innovazione.
Di solito questi obiettivi vengono definiti nei piani industriali pluriennali, ad esempio nei piani quinquennali o decennali, che guidano la strategia dell’impresa.
Il premio può essere:
- collettivo (per tutti i dipendenti)
- di reparto
- o individuale, a seconda del contratto aziendale
Per poter essere erogato in modo agevolato, deve esserci un accordo aziendale o territoriale depositato al Ministero del Lavoro e il lavoratore deve avere un reddito annuo (RAL) inferiore a 80.000 euro.
PREMIO IN BUSTA PAGA: COME FUNZIONA
Quando il premio viene corrisposto in busta paga, il dipendente riceve una somma di denaro aggiuntiva. È tassata, ma in modo più vantaggioso rispetto al normale stipendio.
Tassazione agevolata
- Imposta sostitutiva del 5% (invece delle aliquote IRPEF ordinarie)
- Restano dovuti i contributi INPS, pari a circa 9,19% del lordo
Esempio pratico
Premio lordo: 2.000 euro
Contributi INPS (9,19%) = 183,80 euro
Imposta sostitutiva 5% su 1.816,20 euro = 90,81 euro
Netto finale = circa 1.725 euro
Formula sintetica
Premio netto = Premio lordo – contributi INPS (9,19%) – imposta sostitutiva (5%)
Per l’azienda, il premio è deducibile ai fini IRES e IRAP, ma comporta un costo contributivo maggiore rispetto al welfare.
PREMIO IN WELFARE AZIENDALE: IL VALORE PIENO
In alternativa, il lavoratore o l’azienda può scegliere di convertire il premio in welfare aziendale, trasformandolo in buoni, rimborsi o servizi.
Il valore è netto al 100%, perché non vengono applicate tasse o contributi (entro i limiti previsti dalla legge).
Tuttavia, il premio non può essere convertito in denaro: va utilizzato per i beni o servizi inclusi nel piano welfare aziendale.
Esempi di welfare
- buoni spesa e carburante
- polizze sanitarie e assicurazioni
- rette scolastiche o asili
- corsi di formazione o sport
- abbonamenti ai mezzi o palestre
Esempio pratico
Premio lordo: 2.000 euro
Convertito in welfare = 2.000 euro effettivi in servizi, senza trattenute
Per l’azienda, il welfare è vantaggioso: riduce il costo del lavoro e aumenta il benessere e la fidelizzazione dei dipendenti.
FRINGE BENEFIT E SOGLIA NON IMPONIBILE
Il termine fringe benefit significa “beneficio accessorio”: sono vantaggi non monetari che l’azienda offre ai dipendenti come parte della retribuzione.
Rientrano nei fringe benefit:
- buoni pasto e buoni spesa
- buoni carburante
- parcheggio aziendale gratuito
- abbonamenti ai trasporti pubblici
- contributi scolastici o sanitari
SOGLIA NON IMPONIBILE
È l’importo massimo entro il quale un benefit non viene tassato.
Oltre quella cifra, la parte in eccesso diventa imponibile (cioè soggetta a tasse).
Soglie 2024
- 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico
- 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico
Esempio
Un dipendente con figli riceve 1.800 euro in buoni spesa → nessuna tassa.
Se ricevesse 2.200 euro, i 200 euro in più verrebbero tassati come reddito.
DIFFERENZE PRINCIPALI TRA PREMIO E WELFARE
| Aspetto | Premio in busta paga | Premio in welfare |
|---|---|---|
| Forma | Denaro in busta paga | Servizi e benefit |
| Tassazione | 5% imposta sostitutiva + contributi | Nessuna tassazione se entro i limiti |
| Contributi | Sì (9,19% INPS) | No |
| Netto percepito | 85–90% del lordo | 100% del valore lordo |
| Impatto sul reddito | Aumenta il reddito imponibile | Non incide sul reddito |
| Vantaggio aziendale | Deduzione parziale | Deduzione piena + risparmio contributivo |
| Flessibilità | Denaro liquido | Benefit e servizi |
COSA CONVIENE DAVVERO
La scelta dipende dalle esigenze personali. Se serve liquidità immediata, conviene la busta paga. Se invece l’azienda offre un piano welfare utile (spesa, scuola, salute), conviene la conversione.
In molti casi la soluzione più equilibrata è una combinazione delle due formule.
L’importante è capire che non esiste una scelta giusta per tutti, ma quella più adatta alla propria situazione economica e familiare.
IL VERO BONUS È IL VALORE CHE SI CREA
Il premio aziendale non è solo un numero: è un segnale di fiducia e riconoscimento.
Sia che arrivi in busta paga o in welfare, il suo valore più grande è nel significato che trasmette: apprezzamento, collaborazione e crescita comune.
Come diceva Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.”
Ek.
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