Mar. Dic 2nd, 2025

BONUS IN BUSTA PAGA O WELFARE AZIENDALE: COSA CONVIENE DAVVERO

Mani maschili che tengono due buste con le scritte “Bonus in busta paga” e “Welfare aziendale”, simbolo della scelta tra le due modalità di premio.
Due vie per valorizzare il lavoro: premio in busta paga o welfare aziendale, la scelta che cambia davvero il valore del riconoscimento.

QUANDO IL PREMIO ARRIVA, MA IN CHE FORMA

Ricevere un premio aziendale è sempre una buona notizia. Quello che molti non sanno, però, è che lo stesso premio può avere un valore diverso a seconda di come viene erogato: in busta paga o in welfare aziendale.

È una domanda che sento ripetere spesso: “Cosa mi conviene di più?”

Per rispondere, dobbiamo capire come funzionano le due opzioni, come vengono tassate e quali vantaggi portano, sia per chi lavora sia per chi gestisce un’azienda.


COSA SONO I PREMI DI RISULTATO

Il premio di risultato (o premio di produttività) è una somma che l’azienda riconosce ai dipendenti quando raggiunge determinati obiettivi: produttività, redditività, qualità o innovazione.

Di solito questi obiettivi vengono definiti nei piani industriali pluriennali, ad esempio nei piani quinquennali o decennali, che guidano la strategia dell’impresa.

Il premio può essere:

  • collettivo (per tutti i dipendenti)
  • di reparto
  • o individuale, a seconda del contratto aziendale

Per poter essere erogato in modo agevolato, deve esserci un accordo aziendale o territoriale depositato al Ministero del Lavoro e il lavoratore deve avere un reddito annuo (RAL) inferiore a 80.000 euro.


PREMIO IN BUSTA PAGA: COME FUNZIONA

Quando il premio viene corrisposto in busta paga, il dipendente riceve una somma di denaro aggiuntiva. È tassata, ma in modo più vantaggioso rispetto al normale stipendio.

Tassazione agevolata

  • Imposta sostitutiva del 5% (invece delle aliquote IRPEF ordinarie)
  • Restano dovuti i contributi INPS, pari a circa 9,19% del lordo

Esempio pratico

Premio lordo: 2.000 euro

Contributi INPS (9,19%) = 183,80 euro

Imposta sostitutiva 5% su 1.816,20 euro = 90,81 euro

Netto finale = circa 1.725 euro

Formula sintetica

Premio netto = Premio lordo – contributi INPS (9,19%) – imposta sostitutiva (5%)

Per l’azienda, il premio è deducibile ai fini IRES e IRAP, ma comporta un costo contributivo maggiore rispetto al welfare.


PREMIO IN WELFARE AZIENDALE: IL VALORE PIENO

In alternativa, il lavoratore o l’azienda può scegliere di convertire il premio in welfare aziendale, trasformandolo in buoni, rimborsi o servizi.

Il valore è netto al 100%, perché non vengono applicate tasse o contributi (entro i limiti previsti dalla legge).

Tuttavia, il premio non può essere convertito in denaro: va utilizzato per i beni o servizi inclusi nel piano welfare aziendale.

Esempi di welfare

  • buoni spesa e carburante
  • polizze sanitarie e assicurazioni
  • rette scolastiche o asili
  • corsi di formazione o sport
  • abbonamenti ai mezzi o palestre

Esempio pratico

Premio lordo: 2.000 euro

Convertito in welfare = 2.000 euro effettivi in servizi, senza trattenute

Per l’azienda, il welfare è vantaggioso: riduce il costo del lavoro e aumenta il benessere e la fidelizzazione dei dipendenti.


FRINGE BENEFIT E SOGLIA NON IMPONIBILE

Il termine fringe benefit significa “beneficio accessorio”: sono vantaggi non monetari che l’azienda offre ai dipendenti come parte della retribuzione.

Rientrano nei fringe benefit:

  • buoni pasto e buoni spesa
  • buoni carburante
  • parcheggio aziendale gratuito
  • abbonamenti ai trasporti pubblici
  • contributi scolastici o sanitari

SOGLIA NON IMPONIBILE

È l’importo massimo entro il quale un benefit non viene tassato.

Oltre quella cifra, la parte in eccesso diventa imponibile (cioè soggetta a tasse).

Soglie 2024

  • 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico
  • 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico

Esempio

Un dipendente con figli riceve 1.800 euro in buoni spesa → nessuna tassa.

Se ricevesse 2.200 euro, i 200 euro in più verrebbero tassati come reddito.


DIFFERENZE PRINCIPALI TRA PREMIO E WELFARE

AspettoPremio in busta pagaPremio in welfare
FormaDenaro in busta pagaServizi e benefit
Tassazione5% imposta sostitutiva + contributiNessuna tassazione se entro i limiti
ContributiSì (9,19% INPS)No
Netto percepito85–90% del lordo100% del valore lordo
Impatto sul redditoAumenta il reddito imponibileNon incide sul reddito
Vantaggio aziendaleDeduzione parzialeDeduzione piena + risparmio contributivo
FlessibilitàDenaro liquidoBenefit e servizi

COSA CONVIENE DAVVERO

La scelta dipende dalle esigenze personali. Se serve liquidità immediata, conviene la busta paga. Se invece l’azienda offre un piano welfare utile (spesa, scuola, salute), conviene la conversione.

In molti casi la soluzione più equilibrata è una combinazione delle due formule.

L’importante è capire che non esiste una scelta giusta per tutti, ma quella più adatta alla propria situazione economica e familiare.


IL VERO BONUS È IL VALORE CHE SI CREA

Il premio aziendale non è solo un numero: è un segnale di fiducia e riconoscimento.

Sia che arrivi in busta paga o in welfare, il suo valore più grande è nel significato che trasmette: apprezzamento, collaborazione e crescita comune.

Come diceva Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.”

Ek.

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di ErikaStreppa

Ciao sono Erika, questo blog si chiama “Cose Così” perché qui trovi davvero un po’ di tutto: dall’attualità alla musica, dalla politica alle curiosità passando per libri, economia, organizzazione e riflessioni. Sono un ingegnere con un master in economia, ma soprattutto una persona curiosa che ama osservare il mondo e raccontarlo in modo semplice e diretto. Mi piace prendere temi complessi, dall’economia ai piccoli dilemmi quotidiani, e renderli chiari, fruibili e vicini alla vita di tutti i giorni. La mia filosofia si racchiude nella frase “Se non riesci a spiegarlo in maniera semplice, allora non l’hai capito abbastanza bene”. Scrivo di “cose così”, argomenti che ci fanno riflettere, sorridere, discutere e, qualche volta, anche cambiare prospettiva.

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