Mer. Dic 10th, 2025

AUTOVELOX NON REGISTRATO? LA MULTA PUÒ ESSERE NULLA

Uomo che utilizza il telefono in aeroporto davanti al tabellone dei voli, simbolo di attesa e controllo, usato per rappresentare la verifica delle multe con autovelox non registrati.
Come controllare la validità di una multa da autovelox tramite la piattaforma del MIT.

PROVIAMO A FARE CHIAREZZA

A chi non è mai capitato di prendere una multa per eccesso di velocità? È un’esperienza così comune che spesso suscita un misto di rabbia, frustrazione e la speranza che, in qualche modo, si possa rimediare. La domanda che molti si fanno è sempre la stessa: “Posso contestarla?”. E soprattutto: “È valida davvero?”. Con l’entrata in vigore delle nuove regole sugli autovelox, questo dubbio si è fatto ancora più forte. Per questo ho deciso di raccogliere tutte le informazioni aggiornate e spiegare, in modo semplice, come funziona la nuova procedura, come verificare un autovelox e cosa fare se si vuole contestare una multa.


COSA È CAMBIATO CON LA NUOVA NORMATIVA DEL MIT

Dal 1 dicembre 2025 è entrata in vigore una novità molto importante: le multe per eccesso di velocità sono valide solo se l’autovelox che ha rilevato l’infrazione è registrato nella banca dati nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. È un cambiamento molto significativo, perché per la prima volta esiste un elenco pubblico che certifica quali dispositivi sono considerati regolari.

Il MIT ha richiesto a tutti gli enti di registrare ogni autovelox indicando marca, modello, matricola, collocazione precisa, direzione rilevata e rimandi alle approvazioni tecniche. Senza questa registrazione, il dispositivo non può essere utilizzato. In altre parole, un autovelox non presente nell’elenco ufficiale non dovrebbe nemmeno essere attivo, e se dovesse generare una multa, il verbale potrebbe essere contestato.

Questa procedura nasce con un obiettivo chiaro: garantire trasparenza e uniformità su tutto il territorio nazionale. Per anni, infatti, sono stati segnalati casi di dispositivi installati in modo poco chiaro, senza autorizzazioni complete o senza adeguata pubblicità. Il censimento vuole porre fine a queste incertezze.


DOVE SI TROVA L’ELENCO UFFICIALE DEGLI AUTOVELOX REGISTRATI

La lista aggiornata degli autovelox registrati è disponibile sul sito del MIT, all’interno della piattaforma dedicata al censimento dei dispositivi. Si tratta di una pagina pubblica, accessibile da tutti, che permette di verificare con facilità se un determinato autovelox è stato inserito nel database.

Per effettuare il controllo basta accedere al portale, cercare il Comune o la strada indicati nella multa e verificare se il dispositivo compare. La consultazione è semplice e immediata, e rappresenta il primo passaggio per capire se la sanzione ricevuta è regolare.

L’elenco viene aggiornato periodicamente, includendo nuovi dispositivi o rimuovendo quelli che non risultano più conformi. È un modo concreto per garantire che ogni cittadino abbia accesso alle informazioni necessarie per comprendere se un autovelox è installato correttamente.


REGISTRAZIONE NON SIGNIFICA SEMPRE REGOLARITÀ COMPLETA

La registrazione sul sito del MIT è un requisito fondamentale, ma non garantisce da sola che l’autovelox sia conforme in ogni dettaglio. Esistono casi in cui un dispositivo risulta registrato, ma non completamente omologato secondo le norme tecniche previste. Ciò significa che, pur essendo presente nel database, potrebbe comunque presentare irregolarità.

Anche la segnaletica, la visibilità del dispositivo, la taratura e la corretta indicazione delle approvazioni sul verbale sono elementi che possono incidere sulla validità della multa. Per questo, quando si riceve una sanzione, vale la pena leggere con attenzione ogni punto del verbale e verificare che tutte le informazioni siano presenti e corrette.

La registrazione è dunque un primo controllo importante, ma non sostituisce la necessità di verificare anche gli altri elementi che rendono valido un accertamento.


QUANDO UNA MULTA PUÒ ESSERE CONSIDERATA NULLA

Una multa può essere contestata se l’autovelox utilizzato non è presente nell’elenco del MIT. Tuttavia questo non avviene automaticamente: è il cittadino a dover presentare un ricorso. Il giudice, o il Prefetto, valuta la documentazione e stabilisce se la sanzione è valida o meno.

La data chiave da tenere a mente è quella di fine novembre 2025. Dopo quel termine, tutti i dispositivi non registrati non avrebbero dovuto essere attivi, e quindi eventuali multe successive potrebbero essere viziate. Le sanzioni emesse prima della data di attivazione del censimento restano valide.

La regola è semplice: se l’autovelox non è registrato, la multa può essere messa in discussione. Ma serve un ricorso formale per far valere questo diritto.


COME VERIFICARE UN AUTOVELOX QUANDO SI RICEVE UNA MULTA

Di fronte a una multa, il primo passo è leggerla con calma. Il verbale deve riportare informazioni precise: il luogo dell’infrazione, la direzione di marcia, il modello del dispositivo e la sua omologazione. Una volta raccolti i dati, è possibile accedere alla piattaforma del MIT e verificare la presenza del dispositivo.

Questa verifica è alla portata di tutti e richiede pochi minuti. Confrontare le informazioni del verbale con quelle presenti nella banca dati permette di capire se la multa è stata emessa da un dispositivo regolare o meno. È un passaggio che può evitare errori, soprattutto quando si desidera contestare.


COME CONTESTARE UNA MULTA SE L’AUTOVELOX NON È REGISTRATO

Se il dispositivo non risulta registrato, è possibile presentare ricorso. Esistono due strade: una presso il Prefetto, entro sessanta giorni dalla notifica, e l’altra presso il Giudice di Pace, entro trenta giorni. Le due opzioni sono alternative: si sceglie una sola.

Nel ricorso è utile allegare la prova della non registrazione, ad esempio una stampa della pagina del MIT relativa alla zona in cui è avvenuta la rilevazione. È altrettanto importante verificare eventuali altre irregolarità, come segnaletica non conforme o dati mancanti nel verbale.

In caso di dubbi, rivolgersi a un professionista o a un’associazione può aiutare a capire rapidamente se il ricorso ha basi solide e come procedere nel modo più efficace.


RIFLESSIONE FINALE

La nuova normativa sugli autovelox rappresenta un passo avanti verso maggiore trasparenza e tutela dei cittadini. Sapere che esiste un elenco ufficiale, consultabile da tutti, permette di affrontare con più serenità la possibilità di contestare una multa quando qualcosa non torna. Comprendere come funzionano queste regole ci rende più consapevoli e meno vulnerabili, permettendoci di affrontare la burocrazia con maggiore sicurezza.

Come ricordava l’economista Amartya Sen, la libertà nasce soprattutto dalla possibilità di scegliere con consapevolezza.

Ek.

RIPRODUZIONE RISERVATA.

di ErikaStreppa

Ciao sono Erika, questo blog si chiama “Cose Così” perché qui trovi davvero un po’ di tutto: dall’attualità alla musica, dalla politica alle curiosità passando per libri, economia, organizzazione e riflessioni. Sono un ingegnere con un master in economia, ma soprattutto una persona curiosa che ama osservare il mondo e raccontarlo in modo semplice e diretto. Mi piace prendere temi complessi, dall’economia ai piccoli dilemmi quotidiani, e renderli chiari, fruibili e vicini alla vita di tutti i giorni. La mia filosofia si racchiude nella frase “Se non riesci a spiegarlo in maniera semplice, allora non l’hai capito abbastanza bene”. Scrivo di “cose così”, argomenti che ci fanno riflettere, sorridere, discutere e, qualche volta, anche cambiare prospettiva.

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