Gennaio 2022

Amici a 4 zampe – La migliore lettiera per cani

Qual è la lettiera più adatta al vostro fidato amico? Vediamolo insieme. Mi raccomando, la lettiera non deve sostituire le uscite giornaliere

Il cane, come si sa, è un impegno quotidiano. Ci sono situazioni estreme in cui non è sempre possibile portare il proprio amico a quattro zampe fuori a passeggiare per fare i propri bisogni. Soprattutto se abbiamo un cane anziano, o debilitato da una malattia.

Per questi casi viene in nostro soccorso la lettiera, che ricordiamo non deve mai essere un sostitutivo delle 4 uscite giornaliere (due lunghe da almeno mezz’ora e due brevi) che un cane dovrebbe fare.

A differenza dei gatti, le lettiere per cani sono un po’ più elaborate. Infatti, al gatto basta la classica ghiaia fine, mentre il cane combinerebbe un bel disastro. Ecco perché in commercio non troverai mai una lettiera per cani riempita con ghiaia fine. Inoltre, educare il cane all’uso della lettiera non è così semplice come avviene per i gatti: questo è un altro motivo per cui tante persone preferiscono portarlo fuori regolarmente.

In base a cosa si sceglie una lettiera per cani? Cosa contraddistingue un buon modello da uno scarso? Scopriamolo insieme.

La pulizia della lettiera

È giusto dire che qualsiasi lettiera si sceglierà, comprese le famose traversine, l’odore in casa sarà presente. Non esiste nessuna magia che permetta all’ambiente dove si trovi la lettiera “usata” di profumare. E questo vale anche per i gatti. La lettiera, che diventerà il suo WC, può essere collocata in casa oppure all’interno del giardino. Per evitare i cattivi odori è meglio posizionarla all’esterno, come fuori al balcone o in un proprio spazio verde.

Non utilizzare né candeggina né altri detergenti chimici: sono dannosi per la salute del nostro cane. Se l’acqua non è sufficiente si può optare per l’utilizzo dell’aceto che funge, così come la candeggina, da sterilizzante e da disinfettante naturale. Per un ulteriore consiglio puoi chiedere al tuo medico veterinario di fiducia, comunque in commercio si trovano tanti prodotti appositamente studiati per la pulizia dei luoghi dove soggiorna il cane.

Tre tipologie di Lettiera domestica

LETTIERA CON TAPPETINO: LA TRAVERSINA (Costo economico Alto, costo fatica basso)

Concettualmente questo tipo di lettiera è molto simile a quella in erba sintetica, con la sola differenza che non viene utilizzato nessun manto erboso per l’assorbimento. Infatti, il cane fa i propri bisogni su un apposito tappetino realizzato in materiale assorbente, molto simile a quello utilizzato per produrre i pannolini. Alcuni di questi tappetini sono dotati di nastro adesivo per il fissaggio al pavimento, ma molto spesso fanno fatica ad attaccare e il tappetino rimane mobile. Ciò non è il massimo in fatto di igiene e praticità, quindi ecco la soluzione: una sorta di “blocca – tappetino” realizzato in plastica. Invece che fissare il tappetino assorbente a terra, si può utilizzare questa speciale lettiera.

Contro: questo tipo di lettiera può confondere l’animale, creando però nel cane l’idea che tutti i tappeti di casa siano la sua lettiera, con conseguente necessità di rimuovere tutti i tappeti da casa. Un’altra cosa degna di nota è che i classici tappetini assorbenti non proteggono le zampette del tuo cane, che camminando sul tappetino si bagnerà inevitabilmente. Inoltre, purtroppo i cani molto spesso amano giocare con i tappetini e strapparli facendoli a pezzi, loro si divertono, tu un po’ meno a ripulire il tutto (potrebbero anche ingerirne alcune parti). 

LETTIERA IN ERBA SINTENTICA (Costo economico basso, costo fatica media)

Le lettiere per cani vengono solitamente realizzate in erba sintetica, in modo da ricreare l’ambiente naturale in cui il cane preferisce fare i propri bisogni. l’erba sintetica è difficile da pulire. Se non hai un luogo, come ad esempio un giardino, dove poter pulire per bene l’erba sintetica con l’acqua.

Vi è anche il fatto che l’erba sintetica può emanare un cattivo odore dopo averla utilizzata per un po’ di tempo. Purtroppo con l’erba sintetica un altro problema si presenta per il fatto che raccoglie batteri, questo avviene perché non vi è la possibilità di ripulirlo per bene quotidianamente, vista la conformazione del materiale.

Con le lettiere per cani in erba sintetica è impossibile stabilire se il tuo cane ha fatto la pipì se non alzi prima lo strato di erba artificiale, che è appunto posta nella parte superiore della lettiera. Non è necessario aggiungere né un tappetino igienico assorbente per cani e nemmeno dei vecchi giornali, sul fondo della lettiera; infatti, basterà svuotare e pulire il fondo ogni sera.

LETTIERA IN ERBA VERA (Costo Economico medio, costo fatica media)

L’evoluzione del tappetino in erba sintetica. All’apparenza sembrano identici, con una sola differenza: l’erba utilizzata per i bisogni del cane è vera e, come tale, necessita di tutte le cure di un qualsiasi manto erboso. Certo, la superficie è piccola e il tipo di erba utilizzato è molto rigoglioso, ma comunque bisogna annaffiarla e tenerla pulita avendo cura di non smuovere le zolle di terra. Soluzione molto green.

Contro: c’è la possibilità che il cane la utilizzi anche come gioco. Essendo erba vera piantata su delle zolle di terra, nel caso il cane iniziasse a scavare potrebbe combinare un bel disastro. Non ideale per i cuccioli e per i cani da tana.

La lettiera in erba vera potete farla anche da voi, in base alla grandezza del cane vanno da 1x1metro fino a 2×2 metri.  

LETTIERA A GRIGLIA (Costo economico medio, costo fatica medio)

Grazie alle griglie rimovibili che hanno una trama di quadratini abbastanza piccola da supportare il cane comodamente e allo stesso tempo offrono un sistema di filtri per l’urina che viene catturata sotto le griglie, puoi assicurare delle zampette asciutte e pulite a Fido. I cubi delle griglie sono abbastanza piccoli da consentire alle feci di rimanere sopra per essere facilmente rimosse.

È molto meglio dei tappetini per l’ambiente ed inoltre le zampe di Fido saranno sempre asciutte perché non andranno a contatto diretto con l’urina che in questo modo non porterà in tutta la casa sporcando la. Se vuoi utilizzare i tappetini insieme a questo tipo di lettiera, si può fare in tutta tranquillità, perché il cane in ogni modo non può raggiungerlo né per strapparlo né per sporcarsi le zampe di pipì. 

Ed ecco a proposito dei cani da tana una cosa importante da ricordare:

Ad ogni cane la sua lettiera

Sembra un’affermazione scontata, ma in realtà è proprio vero che ogni cane, essendo diverso dagli altri, preferisca un tipo di lettiera piuttosto che un’altra. Come fare per capire quale sia quella più idonea?

Il Padrone: una persona che ha poco tempo da dedicare alla lettiera potrebbe non amare la lettiera erba vera, perché oltre alla pulizia di routine è necessario occuparsi anche del manto erboso che, per quanto piccolo, richiede comunque il suo tempo. Anche le lettiere in erba sintetica richiedono alcune attenzioni particolari: è vero, non bisogna pensare al manto erboso, ma vanno comunque pulite con cura.

Alcuni residui di feci potrebbero creare degli spiacevoli odori e sarà quindi necessario spazzolare e lavare. Se proprio non hai nessuna voglia di dedicare tempo alla lettiera, la traversina fa al caso tuo, poiché il tappetino usato viene rimosso, gettato nei rifiuti e sostituito con uno pulito. Il costo però è molto elevato, poiché se non vuoi avere odori sgradevoli in casa, la traversina va rimossa il prima possibile da terra appena sporca.

Il cane: non è semplice educare il cane alla traversina, in più per ogni razza e quindi per ogni peculiarità caratteriale sarà più idonea una o l’altra. Per tutte le razze di cani che amano scavare (tutti i Terrier, il Pastore Australiano, il Basset Hound, il Beagle, il Border Collie, il bassotto, Schnauzer, l’Husky siberiano) l’unica consigliata è la lettiera sintetica, tutte le altre verrebbero mangiate o distrutte.

Per tutte le razze considerate “molto energiche” (Beagle, Bassotto, Labrador, Welsh Springer Spaniel, Chesapeake Bay Retriever, Jack Russell Terrier, Golden Retriever, Curly Coated Retriever, Setter inglese) è sconsigliato l’uso della lettiera in casa, ma è sempre meglio portare il cane a sfogare tutta la sua energia, per non ritrovarsi la casa distrutta (ma questa è un’altra storia per un altro articolo).

Capelli Secchi, aridi come la paglia? Ecco le principali cause e soluzioni

I capelli secchi possono essere favoriti o peggiorati da innumerevoli fattori: vediamo insieme quali e cosa possiamo fare per evitarlo

AGENTI ATMOSFERICI (ACQUA SALATA, VENTO, RAGGI UV ECC.)

Con loro ci dobbiamo convivere ameno ché non decidiamo di coprirli uscendo sempre con cappelli e copricapi, rinunciare al bagno in piscina o al mare o di rimanere chiuse in casa nelle giornate più ventose.

Gli agenti atmosferici, soprattutto il rilascio di raggi UV, tendono ad aumentare la secchezza nei capelli già carenti di sebo, la stessa cosa vale per il sale nel mare e il cloro nelle piscine. Il vento è vettore di depositi inquinanti e sporcizia che si insinuano nel capello secco e lo rendono ulteriormente sfibrato.

AGENTI IRRITANTI (TINTE COLORATE, CLORO DELLA PISCINA)

la decolorazione che rappresenta un procedimento chimico capace di danneggiare seriamente il capello, se non viene fatta a regola d’arte, e senza rispettare la giusta procedura nei livelli di schiaritura.

Affidatevi sempre a professionisti e cercate di non decolorare i capelli con un intervallo di tempo inferiore a 45 giorni.

PATOLOGIE (IPER/IPOTIROIDISMO, MORBO DI HASHIMOTO)

per queste consulta il tuo medico curante, ci sono degli esami specifici che vi farà fare per vedere se rientrate in questa casistica.

ALIMENTAZIONE SCARSA IN PROTEINE O CARENTE DI VITAMINE ED ACIDI GRASSI ESSENZIALI

la mancanza di alcuni oligoelementi o vitamine favoriscono il problema alterando la produzione del sebo, principalmente si tratta della vitamina A la cui carenza provoca una secchezza visibile anche sulla pelle.

LAVAGGI ECCESSIVI, UTILIZZO DI SHAMPOO AGGRESSIVI O INADATTI PER IL PROPRIO TIPO DI CAPELLO

questo punto è tanto comune quanto sottovalutato, usate sempre lo stesso shampoo, tintura o prodotto per la permanente che vi hanno definito miracoloso (avete pensato ad Olaplex ad esempio)?

Ecco magari potrebbe essere quello non adatto a voi perché contiene ingredienti o principi attivi che il vostro capello non “digerisce”.

Capire il problema per poter agire

Il problema della secchezza è causato da alterazioni nella produzione del sebo, ovvero le produzioni di grassi da parte della ghiandola sebacea, che in questo caso ne produce troppo pochi rendendo i capelli porosi e fragili.

Un capello molto arido e la mancanza di lubrificazione sebacea danno alla nostra chioma un aspetto debole e sfibrato, lo potremmo definire “un aspetto sbattuto”, inoltre il singolo capello, carente della giusta quantità di sebo, si spezza favorendo la formazione di doppie punte.

Cosa fare e quali Rimedi utilizzare

Partendo dal presupposto che Il materiale pubblicato non sostituisce il parere del medico vediamo insieme le buone norme da utilizzare ed i rimedi fai da te:

-Dopo lo shampoo, si consiglia l’applicazione di una maschera per capelli nutriente, da lasciare in posa alcuni minuti prima della rimozione. Le maschere per capelli fai da te (realizzate ad esempio con uovo, yogurt e olio d’oliva) vanno invece applicate prima dello shampoo (attenzione a fare solo maschere che facciano bene al capello).

-Preferire prodotti cosmetici formulati con la sericina, una proteina della seta in grado di interagire positivamente con la superficie dei capelli mediante meccanismi di bio-adesione. Grazie a questi processi, la sericina espleta un effetto estremamente positivo dal momento che dà origine ad un film elastico protettivo attorno al fusto, aumentando così spessore e idratazione del capello secco

-Spazzolare i capelli secchi con delicatezza, avendo cura di non tirarli: a tale scopo, si consiglia di utilizzare un pettine a denti larghi

-Se necessario, applicare lozioni a base di cheratina per rafforzare il capello (efficace rimedio per aumentare lo spessore in tutta la sua lunghezza), parlane prima con il tuo medico o con il tuo dermatologo.

-Soprattutto d’estate, si consiglia di applicare sui capelli secchi spray o lozioni contenenti filtri solari e sostanze idratanti.

Impacchi e maschere agli oli vegetali : Olio di cocco, olio di mandorle dolci, olio di semi di Argania, olio di Jojoba o burro di Karitè vengono spesso impiegati per preparare un impacco o una maschera da applicare ai capelli e sono molto utilizzati come dopo shampoo. Molto utili come rimedio dopo un bagno al mare o in piscina perché aiutano il capello a riprendersi dall’azione logorante del sale o del cloro.

-L’ Altea è una pianta appartenente alla famiglia delle malvaceae molto ricca di flavonoidi, mucillagini, amido e pectine. I prodotti a base di Altea sono estremamente idratanti, emollienti e aiutano a sfiammare la cute.

Lozione fissativa a base di birra: questa bevanda è un toccasana per i capelli secchi (da utilizzare per applicazione topica). Distribuita sul cuoio capelluto, la birra conferisce alla chioma un aspetto luminoso, vitale e soprattutto sano

-Ultimo risciacquo con acqua demineralizzata: spesso le acque che utilizziamo in casa sono molto dure e ricche di troppi sali minerali calcio e magnesio, questo non va bene, un risciacquo con acqua demineralizzata magari arricchita con un po’ di limone permette di rimuovere i residui di sapone o elementi irritanti che vengono trattenuti dalle porosità del capello secco. Consigliati anche risciacqui con infusi di camomilla o malva.

-Integratori a base di Biotina: (parlandone prima con il medico) Protegge i capelli dai danni delle alte temperature (phon, piastra, esposizione al sole…) e li rafforza.

Cose da evitare

Ci sono dei comportamenti che accentuano o favoriscono il problema, vediamo quali:

-Utilizzare prodotti di fissaggio (gel, schiume, lacche): oltre ad essere irritanti per il cuoio capelluto, questi cosmetici favoriscono l’adesione di polvere ed impurità sui capelli, peggiorando ulteriormente il disturbo dei capelli secchi.

-I trattamenti troppo frequenti di colorazione, decolorazione e permanente indeboliscono la struttura dei capelli in generale e di quelli secchi in particolare. In presenza di un problema molto accentuato vi consiglio non di ridurre ma di interrompere completamente questi trattamenti, che possono compromettere in maniera seria la fibra del capello.

-Lavaggi troppo frequenti sono causa di secchezza principalmente perché aumentano l’utilizzo di shampoo e balsamo che magari non sono adatti al nostro capello, inoltre i frequenti risciacqui portano ai problemi legati alla durezza dell’acqua.

-Utilizzare prodotti tossici per il capello. Potrebbe esserti utile il sito https://www.saicosatispalmi.com/ dove troverai la spiegazione degli INCI (cioè degli ingredienti che costituiscono il prodotto che utilizzi).

-Se siete appassionati di nuoto e come me ci andate più volte a settimana cercate di utilizzare il più possibile la cuffia, magari utilizzate anche un protettore, io utilizzo questo ↓

Salute e Bellezza – La differenza tra dimagrire e perdere peso

Quale delle due ci rende belli e tonici e quale invece flaccidi e svuotati? Ecco la risposta e un paio di “segreti”

Sono una sportiva da sempre ed ormai da anni sono seguita da una nutrizionista. Moltissimi quando lo dico pensano subito che io passi la mia vita a contare le calorie ed a mangiare cose tristi ed insipide. La loro faccia quando poi mi vedono mangiare pizza, pasta, cioccolato e formaggi fa sempre sorridere, soprattutto quando scoprono che non ho la minima intenzione di pesarmi su una bilancia, se non nel controllo periodico della nutrizionista.

E la cosa che li sconcerta definitivamente è quando mi vedono felice per aver preso magari un chilo di massa magra, quindi quando sono felice ed entusiasta di pesare un chilo di più.

Dimagrire e perdere peso sembrano due sinonimi ma non lo sono.

Non lo sono a livello fisico, estetico, e non lo sono a livello di salute. Una persona potrebbe perdere peso anche mangiando esclusivamente merendine, purché il suo introito calorico risulti inferiore al dispendio energetico, in modo quindi da avere un deficit calorico. Ma di certo questa non è la strada giusta per ottenere risultati buoni in termini di dimagrimento, quindi di riduzione di massa grassa, e di salute.

Qual è allora la differenza tra dimagrire e perdere peso?

Ve lo dico in sette parole: per dimagrire dobbiamo diminuire la massa grassa. Niente di più.

Niente di più direte voi, e come si fa? Per comprendere se si sta registrando una semplice perdita di peso o un vero e proprio dimagrimento, bisogna essere in grado di capire a che cosa è dovuto il calo ponderale. Sembra difficile ma in realtà la questione è che se non sappiamo se abbiamo perso massa magra o massa grassa o acqua (si, anche l’acqua) possiamo semplicemente dire di aver perso peso. Al contrario, possiamo parlare di dimagrimento quando a ridursi è, nello specifico, il quantitativo di massa grassa.

A tale proposito studi hanno dimostrato che il corpo umano non è in grado di perdere più di 300 – 500g di grasso a settimana, ragion per cui, se negli ultimi sette giorni avete perso 5 Kg, facendo una semplice operazione scoprirete che, se è andato tutto bene, avete perso 300 – 500g di grasso e 4.5 Kg di tessuto magro e acqua.

Il numero che vediamo sulla bilancia è quindi un dato parziale, in grado di testimoniare unicamente la perdita di peso. Ma per capire se è in atto un reale dimagrimento servono strumenti più precisi, che valutino la composizione corporea, come il plicometro e la bioimpedenziometria.

Solo un dimagrimento confermato attraverso questi strumenti è positivo a livello di salute. La perdita di peso evidenziata dalla bilancia può invece nascondere una perdita di massa muscolare che, a dispetto dell’entusiasmo iniziale dettato dal calo registrato, non rappresenta una conquista positiva né a livello di estetica né a livello di salute.

Esiste una DIETA che ci aiuti a dimagrire?

Negli ultimi tempi vanno di moda le diete che tagliano semplicemente un macronutriente, per lo più i carboidrati (troppo spesso demonizzati) o i grassi, dall’alimentazione quotidiana. In realtà la cosa principale è il quantitativo totale di calorie che introduciamo nel corso della giornata. Se quest’ultimo risulterà essere inferiore rispetto alle calorie consumate nell’arco delle 24 ore, ecco che andremo a registrare un progressivo calo di peso.

Il consumo energetico, però, non è dato solo dall’attività sportiva, ma è la somma di quattro fattori: il metabolismo basale, la TID (termogenesi indotta dalla dieta, ovvero le calorie che il nostro organismo consuma per digerire quello che mangiamo), il NEAT (non exercise activity thermogenesis, ovvero tutte le calorie che consumiamo per svolgere le attività quotidiane che non siano sport) e l’energia consumata nel fare attività sportiva. Le diete che attribuiscono il merito dei loro risultati all’eliminazione di un alimento, di una classe di alimenti o di un macronutriente, ingannano. Se andiamo, ad esempio, ad eliminare tutti i carboidrati dalla nostra dieta, finiremo con altissime probabilità per introdurre meno calorie rispetto al nostro fabbisogno.

La perdita di peso, quindi, non sarà merito dell’assenza di carboidrati in quanto tali, ma, piuttosto, dell’indiretta ma conseguente diminuzione dell’introito calorico totale, e prima o poi saremo necessariamente portati ad assumere di nuovo, con la naturale conseguenza di un aumento di peso.

Il segreto, non tanto segreto, per dimagrire senza troppe rinunce

La strada vincente è quella che prevede la messa in atto di uno stile di vita attivo unito ad una dieta controllata. In questo modo si evita di dover portare all’estremo una di queste due pratiche, finendo per seguire diete estreme o attività fisica troppo intense, che possono essere dannose per l’organismo. Effettuare una attività sportiva per almeno 3 ore alla settimana (parliamo di 3 ore su 168 settimanali) vi permetterà di poter mangiare senza troppe rinunce evitando il dramma dello “svuotamento”.

Eh si, perché va detto che il rischio di alcune diete drastiche è anche quello di ‘svuotarsi’ in alcune parti del corpo che magari non sono quelle che avremmo voluto vedere dimagrire. E se sicuramente una dieta drastica non fa bene in generale, i punti in cui si dimagrisce possono non dipendere dall’alimentazione.

Il problema è che una volta impostata una dieta che preveda un deficit energetico, sarà la nostra genetica a determinare in che distretti corporei, più che in altri, andremo a perdere massa grassa e volumi. Questo implica che magari avreste voluto perdere centimetri sui fianchi, ed invece proprio quelli resteranno invariati ma vi si svuoterà il viso e il petto.

Per quello è importante essere seguiti da una figura professionale (un nutrizionista, un dietologo etc.) che vi aiuterà a scegliere le caratteristiche del piano nutrizionale ipocalorico più giusto per voi.

Per chi ama praticare sport ad esempio, deficit calorici abbinati ad un insufficiente apporto proteico, faranno sì che a essere sacrificata sia per lo più la massa muscolare, con conseguenze negative in termini di salute, estetica e prestazione.

Una dritta utile per iniziare a rimettersi in forma: prima di parlare di allenamento si può pensare ad aumentare il cosiddetto NEAT a cui abbiamo già accennato, ovvero l’insieme di tutte quelle attività quotidiane a costo zero che nell’arco di una giornata hanno un peso a livello di dispendio energetico, come camminare, fare le scale, fare le faccende domestiche, portare le borse della spesa. A questo poi si potrà abbinare una dieta varia, calibrata sui propri fabbisogni, da strutturare in accordo con uno specialista del settore come un dietologo, un nutrizionista o un dietista.

Per concludere: LA FORZA DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE, O LA BRAVURA DI UN ESPERTO ALIMENTARE, CONSISTE NEL FARVI PERDERE GRASSO CHE NON SEMPRE COINCIDE CON IL CALO DEL PESO. Buttate la bilancia che vi fa solo venire la depressione e ricordate che un lieve aumento dei muscoli ci permetterà in seguito di innalzare il metabolismo basale che come abbiamo detto è direttamente proporzionale alla massa muscolare. Dopo avere messo anche un solo chilo di muscoli potete mangiare di più, senza timore di ingrassare!

Bonus animali domestici 2022: in cosa consiste e chi può richiederlo

Tra le tante detrazioni statali di questi anni c’è anche quella per le spese veterinarie. Cos’è il bonus animali domestici e come funziona

E’ una tutela che consente di risparmiare qualche euro per il mantenimento in salute dei propri animali domestici. Che gli italiani amino gli animali è un fatto risaputo e anche la legislazione tiene conto di questo aspetto.

In realtà non si tratta di una novità perché già in passato le spese veterinarie erano detraibili. Ma vediamo quali sono invece le differenze con gli scorsi anni.

Modalità per richiederlo

Per richiederlo e ottenerlo occorre che i pagamenti siano tracciabili, oppure presentare le ricevute fiscali delle spese effettuate. La richiesta va fatta compilando il modulo sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il bonus animali domestici può essere richiesto dai cittadini italiani, senza limitazioni legate all’ISEE.

il proprietario dell’animale domestico richiedere il bonus animali domestici e il tetto della spesa detraibile.

Come funziona il Bonus e quanto è il massimo rimborso

Il bonus sarà dunque prorogato per il 2022 con alcune novità, come il tetto massimo di detraibilità Irpef che passa da 500 a 550 euro.

L’agevolazione fiscale a sostegno delle spese sanitarie per i nostri compagni animali è pari al 19% sull’Irpef, per alcune spese veterinarie. Ad esempio, le visite specialistiche, gli interventi di chirurgia, gli esami in laboratorio e l’acquisto di farmaci veterinari.

Rimane anche la franchigia di 129,11 euro, che significa che la detrazione Irpef al 19% viene applicata sull’importo speso, meno questa somma. Va detto quindi che, togliendo la franchigia dal tetto massimo, il rimborso massimo che si può ottenere con il bonus animali è poco meno di 80 euro.

Sicuramente la cifra non è altissima, ma è un passo in avanti verso un mondo nel quale magari tutte le spese veterinarie saranno detratte, considerando i nostri amici animali dei familiari. Speriamo poi in un futuro dove le spese di ricovero e di grande intervento siano economicamente meno impegnative per le famiglie, così da non dover mai essere messi davanti alla scelta di curare il proprio animale o arrivare a fine mese. 

Novità contro il randagismo e la persecuzione

Altre novità, il voler aiutare in modo concreto tutti quegli animali che non hanno una fissa dimora vivendo in strada e tutelare i diritti e la salute degli animali selvatici. Come? È stato stanziato un fondo di circa 2 milioni l’anno per i prossimi 3 anni, per intervenire sulle regioni che hanno maggiormente bisogno di aiuto con tutti i cuccioli randagi, come Campania, Abruzzo, Calabria, Puglia, Molise, Basilicata, Sardegna e Sicilia.

Si supporteranno anche tutti quegli animali che sono più a rischio della persecuzione da parte dell’uomo come orsi o cinghiali. Ci sarà inoltre, la chiusura degli allevamenti di visoni in modo permanente, in quanto oltre alle motivazioni etiche, anche per cause sanitarie in quanto questi animali possono ammalarsi di Covid e permettere al virus di mutare.

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FOTO: Optimagazine.com

Salute e bellezza – Trattamenti TOP anticaduta per i capelli

Abbiamo selezionato per voi tre prodotti anticaduta che riteniamo i migliori in circolazione a costi contenuti

Prima di tutto vediamo le motivazioni che portano i capelli a cadere:

–  il sesso (la caduta è maggiore negli uomini rispetto alle donne)

–  la stagione (in autunno e primavera la caduta aumenta)

–  condizioni di salute (l’utilizzo di certi farmaci e alcune malattie possono accelerare la caduta)

–  lavaggio e spazzolatura ( il trauma meccanico facilita il distacco dei capelli)

– densità di capelli (più capelli si hanno e maggiore sarà la caduta in termini assoluti)

– genetica (alcuni soggetti sono geneticamente predisposti alla caduta).

La prevenzione, comunque, continua a rivestire un ruolo essenziale contro la caduta dei capelli. Brevemente, diciamo che è importante seguire una serie di norme igieniche, come evitare diete drastiche e mangiare sano, proteggere i capelli dal sole e dalle lampade abbronzanti. Non fumare ed evitare anche il fumo passivo. Infine, lavare spesso i capelli (almeno 3 volte alla settimana, ma anche più spesso se sono grassi) non ne accentua, ma spesso addirittura ne previene, la caduta.


Vediamo i tre prodotti anticaduta:

1. NOOK ENERGIZING SUPER ACTIVE INTENSE LOTION TRATTAMENTO ANTICADUTA CAPELLI STIMOLANTE INTENSIVO

Un trattamento stimolante intensivo che favorisce la ricrescita dei capelli. Contrasta l’eccessiva perdita di capelli stagionale e calvizie maschili precoci.

Rafforza i capelli deboli e devitalizzati agendo su tutta la struttura, dal bulbo al fusto, controllando anche l’iper produzione sebacea. Aiuta ad aumentare lo spessore dei capelli fini e la ricrescita sana di quelli giovani.

2.REINFORCE ENERGIZING LOTION Maxima Puring

Sono fiale anticaduta energizzanti specifiche per contrastare il diradamento e prevenire la caduta dei capelli.

Indicato per capelli deboli, le fiale anticaduta vanno a stimolare l’irrorazione sanguigna e l’apporto di ossigeno nel cuoio capelluto favorendo una migliore crescita del capello oltre a svolge un’azione riequilibrante e purificante

3.  ENERGIZING SENSITIVE LOTION – ALCOOL FREE Difference Hair Care Nook

Un trattamento stimolante per cute sensibile specifico per contrastare la perdita di capelli dovuta a caduta stagionale e favorire la ricrescita di capelli giovani e forti. Le fiale senza alcool sono specifiche per cute sensibile. Migliora lo spessore dei capelli deboli e fini, controlla l’iper produzione sebacea tonificando e idratando la cute secca e sensibile.

Le fiale contribuiscono a ristabilire l’equilibrio cutaneo purificandolo, favorendo la circolazione sanguigna della cute che, combattendo l’invecchiamento del capello, stimola la ricrescita naturale.

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Come creare una casa ecologica: le regole base

Le regole base per isolamento termico, riscaldamento, pannelli solari, impianto elettrico, generatori fotovoltaici, e molto altro

Svariati studiosi e ricercatori concordano nel ritenere l’aria all’interno delle nostre abitazioni più inquinata di quella esterna di ben 7/8 volte. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse mondiale rispetto all’ecologia, con la tendenza ad assumersi la responsabilità nei confronti del pianeta e dell’inquinamento prodotto dall’uomo. Questo sta portando sempre più persone a cercare di trasformare la propria casa in un ambiente sano ed ecologico.

La casa ecologica può oltretutto risultare una fonte di guadagno oltre che fonte di spesa, perché le buone abitudini, se condivise, generano un mercato in cui poter vendere il surplus ad esempio di energia che le buone abitudini ci permettono di accumulare. Deve consumare poca energia, non solo per diminuire i costi della bolletta, ma anche per impattare il meno possibile sull’ambiente.

Materiali naturali e atossici

Le case ecologiche in legno sono le più comuni, ma esistono molti materiali naturali ed ecologici che possono essere utilizzati come il sughero, il bambù, la paglia e la lana di roccia, la canapa, la calce e l’argilla.

Legno: A differenza di altri tipi di costruzione, la casa in legno ha un eccezionale potere isolante e quindi consuma poca energia; i costi di riscaldamento e di rinfrescamento, infatti, si riducono notevolmente.

Paglia: anche in Italia, si stanno diffondendo le case in paglia, realizzate con balle compresse, che richiedono tempi brevi di costruzione e costi molto contenuti. Le case in paglia hanno il vantaggio dell’impiego di un materiale completamente naturale, ecosostenibile e che non rilascia nessuna sostanza inquinante nell’ambiente. La paglia, inoltre, è un ottimo isolante acustico e un eccezionale isolante termico e assicura una bassa dispersione del calore, qualità che permette di ridurre le spese per i bisogni quotidiani di energia.

Vernici, collanti, isolanti ed altri materiali atossici hanno ridotte emissioni di sostanze chimiche pericolose per la salute come formaldeide e composti organici volatici (VOC) assicurando ambienti più salubri e regalando un migliore comfort abitativo.

Isolamento Termico

Le pareti esterne delle nostre abitazioni sono molto vulnerabili alla trasmittanza termica, ovvero disperdono molto facilmente il calore interno in inverno e consentono il surriscaldamento degli ambienti d’estate. La soluzione più ecologica ed economica sono, sicuramente, i pannelli isolanti ecologici.

Tra di essi, i migliori sono quelli realizzati in fibra di legno, sughero, fibra di cocco o legno magnesite. Si tratta di materiali provenienti, in gran parte, da scarti di lavorazione industriale e che, dunque, presentano costi estremamente competitivi rispetto a prodotti analoghi non ecologici.

Il riscaldamento

Gli impianti di riscaldamento, generalmente termosifoni e condizionatori, creano consistenti movimenti d’aria in grado di sollevare un consistente turbinio di polveri e microrganismi in grado di creare allergie e disturbi respiratori potrebbe risultare utile preferire gli impianti a pavimento. Non creano, infatti, sbalzi di temperatura o moti convettivi e utilizzano acqua a temperatura inferiore rispetto ai termosifoni normalmente utilizzati consentendo, così, di risparmiare annualmente un 20 – 25% sui costi relativi alla gestione.

Si tratta di un sistema di serpentine da installare sotto il pavimento ancorate ad un tappeto termoisolante, il tutto ricoperto da una soletta in cemento ed un normale pavimento. Un altro interessante sistema di riscaldamento è, poi, quello a battiscopa. Quest’ultimo viene montato lungo le pareti esterne e sostituisce il battiscopa tradizionale.

Risparmio Idrico

I consumi di acqua in ogni abitazione possono essere contenuti grazie a delle buone abitudini ma si può fare molto con l’installazione di sistemi a risparmio idrico, sia per quanto riguarda i sanitari che per i rubinetti. Sia in bagno che in cucina la presenza di aeratori aiuta a ridurre sensibilmente il flusso di acqua ogni volta che si apre il rubinetto, senza ridurre il getto.

Allo stesso tempo si ridurrà anche la spesa di energia per la produzione di acqua calda. Anche le docce termostatiche sono un altro modo per ridurre i consumi ed avere in cambio una temperatura costante dell’acqua e quindi un grande confort.

Per quanto riguarda i sanitari invece si possono adottare vaschette di scarico dual flush grazie alle quali si possono avere due differenti quantità di acqua per lo scarico a seconda delle esigenze, appositamente ideate per contenere gli sprechi.

Illuminazione e risparmio energetico

L’impiego di luci Led rispetto ad altre tipologie di lampade consente di abbassare drasticamente i consumi domestici per l’elettricità.

Da valutare l’installazione di lampade Led che si possono gestire in maniera avanzata, variando il colore e l’intensità dell’illuminazione per un ulteriore risparmio.

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