Il cibo è il carburante del nostro corpo, un’alimentazione mirata è fondamentale soprattutto per gli sportivi, che hanno obiettivi precisi ed ambiziosi. E lo sportivo celiaco? Come può sopperire a determinate mancanze nutritive?
La celiachia
Si tratta di una patologia che prevede l’infiammazione cronica dell’intestino tenue in caso di assunzione di alimenti contenenti glutine. Questa proteina è presente nel grano e in molti altri cereali. Il problema sorge in quanto tali alimenti forniscono un apporto importante di carboidrati, i quali sono fondamentali per chi fa sport, soprattutto nel caso di attività aerobiche.
Gli obiettivi sono essenzialmente due: 1) un’alimentazione priva di glutine, 2) che sia varia e che fornisca l’energia necessaria per affrontare uno sforzo fisico considerevole.
Gli esperti consigliano di farsi ispirare dalla dieta mediterranea, notoriamente ricca di frutta e ortaggi, di legumi, di pesce e dell’immancabile olio d’oliva. Una suddivisione ideale delle calorie da assumere potrebbe essere questa:
-55% carboidrati di origine vegetale (es: legumi, ortaggi e frutta)
-30% grassi vegetali e animali
-15% proteine sia vegetali che animali
Non dimenticate di idratarvi adeguatamente.
Cosa può mangiare lo sportivo celiaco
Abbiamo detto che i carboidrati sono fondamentali, largo allora a tutti quei cereali che non contengono glutine come il riso, il miglio, il grano saraceno, il mais e la quinoa.
Due fra i tennisti più forti di tutti i tempi sono celiaci. Si tratta del serbo Novak Djoković e della ceca Martina Navrátilová. Cosa non può mancare nella borsa di un tennista per integrare il potassio? Un banana, esattamente! Oltre all’unico frutto dell’amor anche pomodori e fagioli sono ricchi di tale minerale. Se volete prendere due piccioni con una fava, puntate sulle patate, ottime sia come fonte di carboidrati che di potassio.
Un’ulteriore ricarica di sali minerali è possibile ottenerla da frutta e verdura di stagione, perfette per la merenda mattutina e per quella pomeridiana.
La chicca finale è il cacao (ovviamente senza glutine). Le fave di cacao contegono flavonoidi, antiossidanti fondamentali per migliorare il flusso sanguigno verso i muscoli.
Consigli finali
Lo sportivo ha necessariamente bisogno di una massiccia dose di vitamina C, essenziale per l’assorbimento del ferro. Se soffrite anche di anemia, abbondate con gli agrumi, i kiwi, i peperoni e la lattuga. Anche il giusto apporto di acido folico è importantissimo. Fate incetta di broccoli, spinaci, asparagi, fragole e melone.
Sono veramente poche le persone che non hanno mai utilizzato la candeggina, vi sveliamo 8 curiosità sul prodotto principe per le pulizie
Oggi parleremo di un prodotto che utilizziamo quasi tutti e che per la maggior parte adoriamo. In particolare il suo odore ci dà l’idea di pulito e disinfettato. La utilizziamo per lavare e disinfettare i capi, come asciugamani e intimo, per disinfettare il bagno e ne versiamo a litri nel wc per renderlo pulito e super bianco brillante. E’ proprio lei la nostra eroina, la CANDEGGINA!
Per disinfettare frutta, verdura, mani e quant’altro si crede che l’amuchina sia il prodotto migliore. Ma sappiamo davvero cosa stiamo utilizzando?
VERITA’, FALSI MITI E CURIOSITA’ SULLA CANDEGGINA:
1. La candeggina e l’amuchina sono soluzioni acquose all’ 1-25% di ipoclorito di sodio (NaClO), stabilizzate con l’aggiunta di carbonato di sodio o solfato di sodio. L’azione sbiancante della candeggina avviene tramite la liberazione dell’ossigeno (O), contenuto nell’ipoclorito di sodio.
2. Nel 2006 è stata emanata la legge n. 296 che vieta l’utilizzo di candeggina per le pulizie ordinarie, perché ritenuta responsabile di inquinamento e nociva per la salute.
3. Non disinfetta e igienizza, anzi sulle superfici porose fa accumulare lo sporco.
4. Non elimina batteri e muffe,
5. RISCHI PER LA SALUTE: Aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei bambini e il manifestarsi di allergie. La candeggina aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie nei più piccoli e non solo. L’uso eccessivo, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante quasi immediata. Non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.
6. Arrugginisce la rubinetteria, se non sciacquata per bene.
7. Ha un odore sgradevole e pungente, che abbiamo sempre associato al pulito e disinfettato, ma non è così. Sui panni chiari, l’effetto sbiancante è dimostrato, ma non può dirsi lo stesso per quanto riguarda la pulizia dei capi stessi. Inoltre la candeggina, se usata per lavare i vestiti, può causare irritazioni alla pelle. La soluzione migliore è quella di utilizzare candeggine ecologiche che si trovano in commercio.
8. ATTENZIONE AI MISCUGLI: Importantissimo è non usare la candeggina insieme ad altri prodotti igienizzanti, come ad esempio l’acido muriatico, con il quale genera un cloro gassoso che se inalato si rivela altamente tossico. Non mescolate la candeggina con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani. La candeggina non deve mai essere mischiata all’ammoniaca, perché ne scaturisce un composto chiamato clorammine, che ha un odore fortissimo ed è assai irritante.
ALTERNATIVE NATURALI ALLA CANDEGGINA
Il Dipartimento della Salute Pubblica del Belgio ha condotto uno studio che dimostra che i bambini i cui genitori utilizzano abitualmente la candeggina per igienizzare la casa, sono più esposti alle influenze e alle malattie respiratorie. Alternative naturali alla candeggina esistono: il bicarbonato di sodio, l’acqua ossigenata, composti del sale o del Tea Tree Oil.
ACQUA OSSIGENATA (PEROSSIDO DI IDROGENO):
Abbiamo detto che l’azione sbiancante della candeggina è data dall’ossigeno. Allora perché non utilizzare l’acqua ossigenata? L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, ha un alto potere ossidativo, contenendo più ossigeno, rispetto alla candeggina. Le sue molecole sono costituite da due atomi di idrogeno e due di ossigeno, quindi è completamente biodegradabile. I batteri anaerobi (che si trovano nelle urine, nelle feci, nel sangue) vengono uccisi dalla presenza di ossigeno libero. Inoltre, questa è un anti-calcare ed elimina sia le muffe che le sue spore. E’ inodore. Non può essere usata, però, su superfici delicate e su capi delicati. Infine, dobbiamo ricordarci che, soprattutto maneggiandola a 130v, cioè in soluzione al 36%, dobbiamo utilizzare sempre dei guanti e stare attenti agli occhi e alle mucose (la si trova solo in internet o in alcune drogherie specializzate).
Oltre ad essere un prodotto ecologico, è anche un prodotto economico rispetto alla candeggina e la sua efficacia è dimostrata dal fatto che viene usata nelle lavanderie.
Andiamo a vedere in che concentrazione possiamo utilizzare l’acqua ossigenata, a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, e come stabilizzarla, per far si che non si decomponga. Infatti andremo a creare un ambiente acido con l’acido citrico, per conservare il nostro prodotto.
Procedimento: Aggiungere un bicchiere nella vaschetta per il prelavaggio. Non mischiare con il detersivo, altrimenti si potrebbe decomporre prima di entrare in contatto con i capi da lavare.
DETERGENTE IGIENIZZANTE E SMACCHIATORE (macchie, stoviglie, sanitari, superfici non delicate, muffa, fughe, anti calcare)
ANTI MUFFA PER I MURI (elimina spore) acqua ossigenata 50v
Ingredienti : 100ml acqua ossigenata 130v (36%) + 200ml acqua distillata + (aggiungere mezzo cucchiaino di acido citrico se si vuole conservare la soluzione)
PULIZIA LETTIERA DEL GATTO, CUCCE O CUSCINI DI ANIMALI DOMESTICI, O ALTRE SUPERFICI DA STERILIZZARE
Procedimento: Nella lettiera aggiungere 2 dita d’acqua e versare un bicchiere di acqua ossigenata 130v, aggiungere un cucchiaio di soda solvay, che fa liberare una grande quantità d’ossigeno sterilizzando l’ambiente.
ALTRI RIMEDI NATURALI:
BUCATO PULITO: Prendete il detersivo per la lavatrice che adoperate di solito e aggiungetevi mezza tazza di bicarbonato di sodio. I vostri capi saranno bianchi ed eliminerete i cattivi odori.
PERCARBONATO DI SODIO: si dimostra una valida alternativa alla candeggina. Il percarbonato è biodegradabile al 100% e quindi ha un impatto positivo sull’ambiente. Sbianca e pulisce anche a basse temperature. In lavatrice, già a soli 30°C, quindi con un elevato risparmio energetico, è in grado di igienizzare e smacchiare i capi, sia bianchi sia colorati e permette ai capi ingrigiti di riacquistare il loro splendore originario.
Se ne può aggiungere un cucchiaino al detersivo della lavatrice oppure lo si scioglie nell’acqua insieme al detersivo per il bucato a mano. Inoltre, può essere impiegato anche nella lavastoviglie, aggiunto al detersivo per igienizzare e rendere più brillanti piatti, bicchieri e stoviglie. Può essere diluito in acqua tiepida per pulire ed igienizzare tutte le superfici lavabili. E’ un prodotto totalmente biodegradabile e non bio accumulabile.
RICETTA CANDEGGINA NATURALE BIODEGRADABILE: Prendete un recipiente di plastica e dentro versate 1 tazza di carbonato di sodio, 1 tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, ¼ di tazza di borace, ½ tazza di sapone di Marsiglia liquido puro e ¼ di tazza di succo di limone filtrato. Mescolate tutti gli ingredienti con un mestolo di legno e la vostra candeggina “fai da te” è pronta. Usatela per pretrattare gli aloni ostinati o per lavare pavimenti e tutte le superfici di casa.
DISINFETTARE PAVIMENTI E SUPERFICI: Con il Tea Tree Oil disinfettate e pulite in maniera naturale. Procuratevi dell’acqua demineralizzata tiepida e aggiungete due gocce di questo olio. Poi mettete il liquido in una bottiglia spray e spruzzate su pavimenti o elettrodomestici: otterrete eccellenti risultati. Io uso questa soluzione anche sulla cuccia del cane che poi risciacquo.
PER SBIANCARE ED IGIENIZZARE: Il sale grosso è il classico “rimedio della nonna”. Scioglietene due cucchiai per ogni litro di acqua calda e aggiungete anche due cucchiai di bicarbonato: il composto sbianca e igienizza.
L’articolo è finito, se possibile quindi, cerchiamo di evitare i prodotti chimici e di sostituirli con quelli naturali preparati in casa: risparmierete denaro e saprete che state adoperando un prodotto sicuro per la vostra salute.
La vaselina bianca è un unguento inodore e incolore ricavato dai residui della distillazione del petrolio
Si presenta come un composto dalla consistenza oleosa e cerosa oppure gelatinosa. Nella versione reperibile in farmacia, è sicura per la salute e può essere utilizzata in modo versatile anche per usi domestici e NON E’ CANCEROGENA.
I possibili utilizzi
Graffi e bruciature: una volta disinfettata e pulita bene la ferita, la vaselina è utile per velocizzare il processo di guarigione, riuscendo a trattenere nella pelle il giusto grado di umidità e proteggendola nel contempo da agenti esterni.
Rimuovere il trucco: è sufficiente mettere una piccola noce di vaselina su un batuffolo di cotone e premere delicatamente il prodotto su palpebre e ciglia. Per evitare la comparsa dei punti neri però, è necessario lavare bene il viso dopo il trattamento
Lubrificare: ad esempio, per togliere un anello che è rimasto incastrato sul dito o per lubrificare i cardini di una porta.
Rimuovere i calli dai piedi: se applicata dopo la doccia, la vaselina funziona come un idratante occlusivo, che impedisce cioè alla pelle di asciugarsi. Può essere utile in particolare per il trattamento dei talloni screpolati.
Proteggere la pelle dalle macchie di tintura per capelli: coprire tutte le aree della pelle vicino al cuoio capelluto prima di applicare la tintura per capelli. Fronte, spalle, collo, orecchie saranno salve dalle macchie.
Ammorbidire le cuticole, ma anche essere messa intorno alle unghie prima di applicare lo smalto per evitare di macchiarsi.
Nascondere le doppie punte: è sufficiente applicare una piccola quantità di vaselina sui palmi delle mani, strofinarla e infine cospargere il prodotto sulle punte dei capelli.
Mantenere il profumo più a lungo sulla pelle: applicare piccole quantità di crema sul collo, dietro le orecchie o comunque sulla pelle dove poi spruzzerai il tuo profumo preferito. La vaselina bianca, infatti, è in grado di assorbirne l’essenza facendola durare più a lungo e rendendola più intensa.
Contro la forfora: poco prima di fare lo shampoo applicare la vaselina aiuta a ridurre il prurito e previene l’insorgenza della forfora
Nel trucco: può essere adoperata anche in situazioni di emergenza, ad esempio quando hai improvvisamente esaurito il blush. Basta mischiare una piccola quantità di ombretto o di rossetto con della vaselina in crema per ottenere un blush di buona qualità e pronto all’uso. Puoi aggiungere la Vaselina al mascara per delle ciglia ancora più lunghe ed uno sguardo più intenso.
Olio di vaselina per gatti: questo particolare olio viene talvolta consigliato anche in caso di stitichezza del gatto. Insieme all’olio di oliva, può rappresentare un rimedio naturale per trattare con efficacia la costipazione intestinale del felino.
Proteggere dal freddo: spalmata sulla pelle, la vaselina crea una sorta di pellicola protettiva (film occlusivo), in grado di diminuire la perdita di acqua trans-epidermica. Il film occlusivo che si viene così a creare è anche in grado di proteggere (seppur in maniera limitata) la pelle dall’aggressione di agenti esterni potenzialmente irritanti.
Allergia al polline: utilizzo piuttosto curioso della vaselina ne prevede l’applicazione in prossimità delle narici al fine di evitare attacchi allergici in individui con allergia al polline(quando si tratta di allergie, è comunque necessario il parere del medico prima di effettuare qualsivoglia trattamento fai da te).
Proteggere la pelle appena tatuata: anche se è un rimedio poco utilizzato è stato usato sia in virtù delle sue proprietà emollienti, sia in virtù della sua capacità di creare un film protettivo in corrispondenza dello stesso tatuaggio. La formazione del film occlusivo è molto utile per proteggere la pelle (già irritata e infiammata) dagli insulti esterni.
Effetti collaterali
Uso interno: ritardata guarigione delle ferite anali; possibilità di assorbimento e deposito nei linfonodi, nella mucosa, nel fegato e nella milza, con conseguenti reazioni da corpo estraneo. Perdite anali di vaselina, con conseguente prurito locale fino a quadri di stenosi anale.
Uso esterno: potenziale reazioni allergiche, azione comedogena.
Nel video all’interno dell’articolo vi presento la scopa in silicone, che rivoluzionerà il vostro modo di fare le pulizie
Se siete sommersi dalla polvere e dai peli del vostro amico a quattro zampe, ma non amate passare l’aspirapolvere per casa o spazzare più volte con una scopa normale, c’è una soluzione davvero geniale per voi.
Vi presento la scopa in silicone, che rivoluzionerà il vostro modo di fare le pulizie.
La frutta fresca ha una maturazione piuttosto veloce, vediamo come possiamo rallentare questo processo con dei semplici trucchi
Fare la spesa non è certamente fra le attività preferite di chi vive da solo, a meno che non sia una scusa per recarsi al supermercato con lo scopo di incontrare potenziali partner. Le nostre nonne e mamme vanno a fare la spesa anche tutti i giorni, per molti dei neo emancipati, invece, è molto più pratico limitarsi ad una sola volta a settimana, nella quale si fa una bella scorta di cibi pronti e di cibi freschi.
Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, si possono sfruttare alleati fedeli come il microonde e il freezer per avere sempre a portata di mano una soluzione per le nostre serate in cui la fame è tanta, ma la voglia di cucinare è quasi inesistente.
COME CONSERVARE LA FRUTTA
Cominciamo subito col dire che può essere saggio fare scorta di scatolame e di altri prodotti che non si deteriorano, ma per quanto riguarda i prodotti freschi, in particolar modo la frutta, meglio non esagerare con le quantità. La frutta fresca, infatti, ha una maturazione abbastanza veloce. Come possiamo rallentare questo processo di deterioramento?
I tempi variano molto in base al tipo di frutta che prendiamo in considerazione. Se abbiamo intenzione di consumare la nostra razione di vitamine giornaliere con regolarità, non abbiamo bisogno di mettere in frigo banane, mele, pere e kiwi. Certo è che riporre questa frutta nel cassettone apposito del frigo vi permetterà di guadagnare qualche giorno in più.
Se utilizzate il classico cesto, ricordate di non mettere a contatto le mele con altra frutta, questo perché il frutto preferito da Biancaneve sprigiona il gas etilene che contribuisce all’invecchiamento della frutta.
In particolare gli agrumi possono essere conservati fuori dal frigo per una settimana senza il rischio di doverli buttare. E’ importante che al banco ortofrutticolo scegliate arance, pompelmi, mandarini e limoni duri e senza ammaccature. Poneteli in un luogo aperto e fresco, lontano da fonti di calore.
Il loro punto debole è che sono soggetti al proliferare della muffa. Quando, tastandoli, li sentirete troppo morbidi, è il momento di preparare una bella spremuta ricchissima di vitamina C. Potete tranquillamente fare un mix e spremere insieme anche agrumi diversi.
Uno dei frutti più amati dai ragazzi di tutto il mondo è sicuramente la banana, perfetta per uno spuntino energetico prima dello studio o della palestra. Quando troviamo un’offerta conveniente tendiamo a comprarne anche dieci alla volta e rischiamo di vederle annerirsi sotto i nostri occhi. Oltre a poterle riporre nel cassettone del frigo, un trucco efficace per guadagnare un paio di giorni di vita è quello di avvolgere il gambo in una pellicola di plastica, in questo modo impedirete alla maturazione, che parte dal gambo, di raggiungere il resto del frutto.
Il famigerato pomo rosso presente in numerose fiabe e leggende è uno dei frutti maggiormente presente sulle nostre tavole. Stiamo ovviamente parlando della mela. Fondamentale, come per gli agrumi, è la scelta al supermercato. Una mela danneggiata tenuta vicina ad altre perfette, le può danneggiare facendole maturare in tempi molto più brevi. Vi consiglio di sbucciare quella nella condizione peggiore e di mangiarla subito, o comunque di separarla dalle altre. Se mettete le mele nel cassettone del frigo, state certi che si manterranno in ottimo stato per 2/3 settimane.
Prendiamo in considerazione un altro frutto particolarmente apprezzato, perfetto per guarnire torte a base di crema pasticcera, ma non solo. Scommetto che avete indovinato subito, mi riferisco alle fragole, perfette come dessert sia con la classica panna montata che con lo zucchero o, per i più salutisti, condite solo con del succo di limone. Possiamo gustare questo frutto soltanto per un limitato periodo d’estate, a meno che non ricorriate all’aiuto del congelatore, in modo da poterle mangiare anche d’inverno.
Se comprate le fragole in vaschetta controllate sempre bene che siano tutte integre, nel caso ne troviate qualcuna ammuffita o ammaccata, liberatevene subito in modo da non rischiare che contaminino quelle buone.
Uno dei nemici peggiori di questo frutto è l’acqua o meglio l’umidità. Ovviamente se avete intenzione di mangiarle nell’immediato fate bene a lavarle, ma se intendete metterle in frigo per mangiarle la sera o magari il giorno dopo, evitate di lavarle perché tendono ad assorbire umidità e ciò le porta a rovinarsi in maniera prematura. Un ulteriore consiglio che vi do è quello di conservarle in frigo in recipienti larghi che vi permettano di non metterle una sopra l’altra, per evitare che il contatto le porti a maturare prima del tempo. Se possibile lasciate il recipiente aperto, in maniera che le fragole respirino.
Il rito civile (o simbolico) ha un fascino particolare, non va confuso con il matrimonio civile in una fredda sala comunale, se ben organizzato può diventare un vero spettacolo per gli invitati, ma soprattutto per gli sposi
La burocrazia
Cominciamo subito a toglierci il dente, così poi potremo concentrarci sulle cose più piacevoli come le decorazioni e la cerimonia in sé. Se ha intenzione di sposarti in una location suggestiva come un castello, una dimora storica o anche un parco immerso nel verde lussureggiante, devi assicurarti che la struttura possieda le autorizzazioni per accogliere i registri del matrimonio.
Nulla ti vieta di sposarti prima in comune e poi replicare nel luogo dei tuoi sogni attraverso un rito simbolico, questa è la scelta che sempre più coppie stanno valutando.
Se hai scelto una location con regolare autorizzazione potrai svolgere direttamente il matrimonio civile in loco perché c’è stata una delibera comunale che ha dichiarato la struttura equivalente ad una sede comunale distaccata. Come detto in precedenza, non confondere questo tipo di rito con il classico che si svolge al comune, che dura pochi minuti e non fornisce emozioni supplementari se non quelle dettate dalla gioia del dirsi sì. Con una procedura di delega potrai scegliere un cerimoniere di fiducia che celebrerà il tuo rito civile come lo desideri, nel senso che il testo della cerimonia sarà personalizzato direttamente dagli sposi e dal cerimoniere.
La cerimonia: le varie fasi
La scelta degli addobbi, degli abiti e delle fedi ti ha portato via molto tempo e non hai pensato alla cosa più importante in assoluto, la scaletta ed il testo della cerimonia. Non è il tuo lavoro, quindi un po’ di panico è comprensibile, anche se con qualche piccolo consiglio vedrai che scriverai una cerimonia fantastica ed emozionante.
PRIMA FASE
1)Avete scelto un rito informale, senza i canoni rigidi della chiesa e quelli troppo schematici del comune, quindi fate in modo che gli invitati si sentano a proprio agio e benvenuti.
2)Probabilmente molti degli invitati non si conosceranno fra loro. Il vostro compito, per quanto possibile, sarà quello di creare una comunità che interagisca, nonostante le probabili differenze di vario tipo.
3) Siete voi i protagonisti, ma una mossa vincente per rendere il matrimonio meraviglioso anche per gli invitati è farli partecipare. Ritagliate un ruolo preciso alle persone più vicine a voi, in modo che si sentano coprotagonisti.
4) Se qualche invitato, magari più in là con l’età, ha dubbi o perplessità, fate in modo che qualcuno si premuri di rassicurarlo e di sciogliere ogni sua diffidenza.
FASE CENTRALE
E’ il vostro momento, pianti, risate, emozioni. Il grande passo è vicino e tutti gli invitati ormai sono immersi nel vostro universo d’amore.
Il cerimoniere si curerà di sottolineare l’importanza del passo che i due sposi stanno per compiere e magari racconterà degli aneddoti su come la coppia si sia conosciuta.
Per personalizzare il rito si dovrà fare in modo di mettere in luce l’unicità della coppia, dell’esperienza di vita insieme fin qui compiuta e di quella che verrà.
Evitare le “sceneggiate” di dubbio gusto, propendere per gesti e parole personalizzati, ma comunque appropriati.
FASE FINALE
Si è giunti al momento più delicato dell’intera cerimonia. Il rito civile vero e proprio con conseguente lettura degli articoli del codice civile.
E’ fondamentale che il cerimoniere si dia un contegno e ricordi agli sposi l’importanza della loro unione.
Sarà fondamentale dare modo a familiari e amici di esprimere auguri per la futura felicità della coppia, anche attraverso delle letture scelte dagli sposi stessi.
Come un più angelico Caronte.il cerimoniere accompagnerà gli invitati verso il momento più allegro della cerimonia, i festeggiamenti ed il banchetto. Fornirà informazioni sulla “scaletta” della giornata.
Quanto dovrebbe durare la cerimonia?
In media stat virtus, ma appare scontato se si passa da cerimonie di oltre un’ora celebrate in chiesa e riti di pochi minuti che hanno luogo in una sala comunale. Non esiste un canone ben definito, 30,40, 50 minuti, dipende da voi.
Una cerimonia troppo breve non avrebbe senso, ci si sposa una volta sola (in teoria!), quindi è necessario che sia gli invitati che soprattutto gli sposi si rendano effettivamente conto di quello che sta succedendo. Date modo ai vostri genitori di piangere, asciugarsi le lacrime e di ricominciare poco dopo. Ovviamente non è il caso di esagerare, perché non c’è nulla di peggio di un invitato annoiato e distratto durante il rito.
Se una zia particolarmente prolissa prende la parola e dopo 20 minuti non accenna a smettere, concedetegli una deroga speciale e speditela a spizzicare gli antipasti.
Lo stile della cerimonia
Lo stile perfetto universalmente non esiste, ma quello perfetto per voi dovrebbe tenere conto del vostro modo di essere. Difficile pensare ad una cerimonia che si protragga con un stile univoco. Ci sarà certamente una parte più solenne, una più divertente e scherzosa e ovviamente quella più romantica, magari dedicata ai racconti sulla coppia.
Perché è importante scegliere uno stile prevalente?
Vi sarà utile soprattutto per scegliere le letture più adatte al contesto che avrete creato. Un consiglio ulteriore è quello di affidare ai lettori che avrete scelto delle letture che in qualche modo si avvicinino al loro modo di essere. Inutile far leggere un brano spiritoso alla zia musona o una poesia di Shakespeare a chi trova eccessivamente sdolcinati anche le frasi dei baci Perugina.
Una breve guida sui cibi afrodisiaci: come funzionano e se funzionano, quali sono i più comuni e i meno noti: buona lettura
La donna dei tuoi sogni ha accettato l’invito a cenaa casa tua? Sai benissimo che per arrivare in terza base non puoi semplicemente prenderla tra le tue braccia vigorose e farla tua.
O magari sì, ma devi essere certo che lei sia predisposta a lasciarsi andare, che sia dell’umore. Ricorda che la sessualità femminile parte dal cervello, quindi parole dolci e frasi allusive possono essere un buon metodo per farti strada nelle sue…grazie.
Anche curare l’atmosfera con candele e un’apparecchiatura scenografica può contribuire a farla sentire importante.
Un aiuto in più dal menù
Leggenda e scienza sostengono che esistono dei cibi che risvegliano la libido sopita e invogliano uomini e donne a seguire le proprie pulsioni sessuali.
Si tratta dei cibi afrodisiaci, a detta di molti più efficaci, ma soprattutto più gustosi, di pasticchette colorate insapore.
Afrodisiaco proviene dal greco ἀϕροδισιακός «sessuale», derivante da᾿Αϕροδίτη «Afrodite» la dea dell’amore e della passione.
Tra mito e realtà, gli esperti spiegano che le sostanze contenute in alcuni cibi migliorano la salute degli organi sessuali. Inoltre possono amplificare sensazioni che portano l’essere umano ad eccitarsi, come l’aumento del battito cardiaco e della temperatura fisica e a sentirsi tutto d’un tratto pieni di energia.
Gli afrodisiaci più noti
LE OSTRICHE
Il binomio ostriche e champagne dovrebbe preludere ad una notte di passione sfrenata.
La nomea delle ostriche si fa risalire al celebre rubacuori Casanova che nel 18esimo secolo sosteneva di fare colazione tutte le mattine con le ostriche crude per fare il pieno di energie in previsione dei suoi innumerevoli incontri galanti.
La grande quantità di zinco presente in questi molluschi, che ricordano a grandi linee i genitali femminili, contribuisce alla produzione di testosterone e sperma.
Inoltre contengono anche tirosina, un amminoacido fondamentale per la produzione di dopamina. La scienza afferma che una carenza di quest’ultima sostanza può portare a diminuzione del desiderio sessuale.
IL PEPERONCINO
Il peperoncino è un vasodilatatore naturale e come tale migliora la circolazione e aumenta la temperatura corporea.
La capsaicina, la sostanza oleosa contenuta in esso, gli conferisce il caratteristico sapore piccante. La sensazione di pizzicore che si avverte nella bocca provoca il rilascio di epinefrina ed endorfine, conosciute universalmente come oppiacei naturali.
IL CIOCCOLATO
Purtroppo i più golosi resteranno delusi, ma non esistono conferme scientifiche sul fatto che il cioccolato abbia degli effetti rilevanti sulla libido.
Di sicuro qualche cioccolatino non può che migliorare l’umore di chi lo gusta, grazie all’eccezionale quantità di feniletilammina, un elemento chimico che provoca sensazione di benessere ed eccitazione.
Gli afrodisiaci meno conosciuti
IL COCOMERO
L’insospettabile cocomero contiene citrullina, un amminoacido che ha lo stesso effetto del Viagra, dilata i vasi sanguigni e aumenta il flusso di sangue con conseguente e crescente eccitazione sessuale.
C’è un però…
La citrullina si trova in maggiori quantità nella buccia di questo fruttoprevalentemente estivo. Per avere effetti rilevanti sarebbe necessario mangiare anche la parte verde del cocomero, non esattamente la migliore.
LE MANDORLE
Ascoltate bene uomini! Le mandorle stimolano la fertilità ed il desiderio sessuale, soprattutto nelle donne, grazie al loro contenuto di vitamina E. La medicina naturale le ritiene tra gli alimenti più afrodisiaci.
LE BANANE
Se le mandorle agiscono soprattutto sul desiderio sessuale femminile, le banane, ricche di potassio e di vitamina B6 rappresentano una mano santa per il testosterone.
Alcuni medici le consigliano anche come rimedio naturale contro l’impotenza e l’infertilità.
L’effetto placebo può fare la sua parte
Siamo pronti a scommettere che se organizzerete una cenetta a lume di candela con un aperitivo a base di ostriche e champagne ed un dessert che preveda una coppa di fragole coperte da cioccolato e panna, avrete ottime chance di raggiungere la terza base.
Il buon esito del corteggiamento potrebbe dipendere dalle sostanze contenute nelle pietanze da voi servite, ma non sottovalutate l’effetto placebo, ovvero la convinzione da parte del partner che determinati cibi possano amplificare le pulsioni sessuali.
Scaramanzie, tradizioni secolari, credenze popolari più o meno bizzarre fanno parte della vita di qualsiasi generazione
Sin dal medioevo il prurito al naso veniva associato ad un presagio che a seconda dei casi poteva essere negativo o positivo. Poteva indicare sia l’arrivo di disgrazie o problemi, che quello di una lieta notizia o di una visita gradita.
A Roma si dice che quando ti prude il naso fuori “son botte”, quando il prurito è interno “son soldi”. C’è anche chi sostiene che quando ti prude il naso vuol dire che qualcuno ti sta pensando.
LE VERE CAUSE
Ma volendo essere meno poetici, il prurito al naso spesso dipende da reazioni allergiche. Il nemico numero uno è il polline dei fiori che venendo a contatto con le nostre narici, scatena pruriti e starnuti.
Al secondo posto non possiamo che menzionare i peli dei nostri amici a 4 zampe, in particolare dei felini. Sul podio sale anche l’allergia alla polvere, che a volte provoca delle scariche di starnuti che sembrano infiniti.
Chiudiamo in bellezza con il nasino disidratato. Quando la pelle è particolarmente secca, si può sentire un po’ di bruciore e di prurito.
Se siete arrivati ad usare la Trielina vuol dire che siete dei tipi audaci, ma soprattutto che avete bisogno di un aiuto portentoso per salvare un capo al quale siete particolarmente affezionati.
Normalmente viene utilizzata come solvente industriale, spesso anche nelle lavanderie ed infatti è fra gli odori che le caratterizza.
Prima di tutto, che cos’è la Trielina o Tricloroetilene?
E’uno smacchiatore che serve sia per mandare via le macchie dai tessuti, sia per eliminarle dalla pelle, ma dobbiamo fare MOLTA MOLTAATTENZIONE a come la usiamo. E’ l’ultima spiaggia prima di buttare il capo macchiato, non dovete usarla come prima soluzione. A tal proposito vi consiglio di leggere l’articolo sulle macchie impossibilida togliere dove troverete le soluzioni per eliminare qualsiasi tipo di macchia.
La Trielina è uno degli smacchiatori e degli sgrassatori più potenti del mondo, toglie grasso, olio e vernici in maniera veloce e senza lasciare la minima traccia. E’ utile su cotone e lana e per togliere il grasso dalle superfici, ma non dobbiamo MAI utilizzarlo su tessuti delicati perché li rovinerebbe per sempre. In più è anche altamente tossica. Bene ora che vi ho spaventati a sufficienza possiamo iniziare.
Per questa missione ci serviranno: Trielina, tuta protettiva ( o grembiule), guanti e mascherina, un panno rigorosamente bianco.
Quando si lavora con la trielina bisogna lavorare all’aperto o se non è possibile aprire tutte le finestre.
Ricordate che la trielina ha la tendenza a scolorire i tessuti, quindi prima di utilizzarla su una macchia effettuate una prova mettendo un po’ di prodotto in una parte piccola ed invisibile del capo, perché una volta tolto il colore sappiate che è irrimediabile.
La macchia va trattata sottosopra, cioè dovete mettere il capo alla rovescia e smacchiare prima la parte interna del capo, una volta che la macchia sul rovescio del tessuto è sparita potete metterlo al dritto e con estrema delicatezza lo smacchierete definitivamente.
4. Prendete lo straccio bianco, imbevetelo nella trielina e poi sfregate la parte dell’indumento da smacchiare, ovviamente non dimenticate di indossare i guanti durante tutta l’operazione.
5. Una volta smacchiato, mettere il panno all’aria per consentire alle sostanze chimiche ancora presenti sul corpo di disperdersi all’esterno. Non indossare l’abito subito dopo averlo smacchiato e non mettetelo al sole.
6. Riporre la Trielina in un luogo privo di fonti di calore e luce ed ovviamente lontano da bambini ed animali.
Può essere utilizzata anche durante la stiratura sui colli ed i polsini delle camicie, mettendo in una tazza una soluzione di acqua e trielina ( in rapporto 6 a 1) , ed immergendoci un panno bianco strizzato tamponando fino a quando la camicia non risulta pulita e la macchia sparita.
Chicca in più? Ottima anche per trasferire immagini da una rivista ad un tessuto, per personalizzarlo. Si mette il pezzo di giornale capovolto sul foglio o sul tessuto bianco e poi si tampona con ovatta inzuppata di trielina.
Consigli generali per togliere le macchie:
leggere sempre le etichette con i simboli di lavaggio.
fate sempre una prova di smacchiatura in un angolo nascosto.
non lasciate invecchiare le macchie, ma agite prima possibile.
per evitare gli aloni, stendete all’ombra i capi smacchiati.
per macchie penetrate nel tessuto, mettete sotto i tessuti un panno assorbente, come una garza, l’ovatta, un fazzoletto, panno carta… così da permettere ai residui rimossi dallo smacchiatore di finire lì.
Quante volte avete sentito dire “una volta che ho dato un esame mi dimentico tutto quello che ho studiato”? Questo avviene perché si tende a ripetere infinite volte i vari argomenti, pensando, in questo modo, di fissarli per sempre nella nostra testa. La memoria di chiunque ha delle potenzialità inaudite, basta solo conoscere le strategie migliori per sfruttarle
Ricordate il film Limitlesscon Bradley Coopere Robert De Niro? Grazie ad una pillola magica il protagonista riesce ad utilizzare al massimo le proprie potenzialità mentali. Probabilmente non esiste un escamotage del genere per rendere al top, ma ci sono dei trucchi che permetteranno alla vostra memoria di migliorare giorno dopo giorno, anche con l’avanzare dell’età.
Concentrati sulle immagini
Come accennavamo sopra, durante lo studio tendiamo a cercare di memorizzare più nozioni possibili ripetendole decine di volte, quasi come una cantilena, raramente ci concentriamo sul significato di quello che stiamo ripetendo. Questo avviene perché la nostra mente fatica ad incamerare informazioni verbali, mentre è più elastica se si tratta di ricordare delle immagini.
Volete fare un test? Guardate per un’ora una serie tv e per un’ora rilassatevi leggendo un libro. Scommettiamo che ricorderete molti più dettagli della prima (es: abbigliamento attori, eventi che accadono, location) che non della vostra lettura? Questo semplicemente perché i luoghi e i protagonisti del libro non li avete visti, ma solo eventualmente immaginati.
Stai più attento
Tre anni fa ho frequentato un corso di teatro in cui eravamo più di venti persone. Il primo giorno ci siamo presentati, ma mi ci è voluto più di un mese per ricordare i nomi di tutti, mentre ero in grado di identificare i miei “colleghi” in base alle caratteristiche fisiche o al modo di vestire.
La motivazione è di tipo antropologico e risale agli uomini primitivi, che tendevano a ricordare i dettagli più utili alla sopravvivenza, quindi l’aspetto ed il comportamento, piuttosto che il nome della persona o dell’animale che avevano di fronte.
Un trucco che dovrebbe aiutarvi a ricordare il nome della persona che vi viene presentata per la prima volta, è cercare di soffermarsi sul momento della pronuncia del suo nome, ripetendo ad esempio nella vostra testa: “il ragazzo rosso vestito di nero si chiama Luca”. In questo modo non appena rivedrete il rosso di scuro vestito capirete che si tratta di Luca. Sembra troppo semplice vero? Ma lo è!
Più sbagli più impari
Uno degli errori che ho sempre commesso durante il mio studio universitario è stato quello di ripetere sempre con il libro ed il quaderno davanti, in modo da avere la possibilità di controllare una nozione se non ero sicuro che la stessi dicendo esattamente.
Pensate ai bambini che all’inizio pronunciano molte parole storpiandole, poi vengono corretti e ci riprovano, magari sbagliano di nuovo pronunciando la parola anche diversamente, ma dopo un po’ di tempo imparano a pronunciarla perfettamente.
Provate a ripetere la lezione senza libro, andate avanti anche se vi bloccate su alcuni argomenti, buttatevi, solo alla fine andate a ricontrollare se avete azzeccato i concetti. In caso positivo avrete consolidato il vostro processo logico ( sarete arrivati alla soluzione, non ve la sarete semplicemente imparata a memoria), in caso di errore, fidatevi, ve lo ricorderete la volta successiva e non sbaglierete più.
Utilizza le associazioni e le analogie
Questa è una tecnica che può apparire complicata, ma in realtà non lo è.
Ti capita mai di vedere per la prima volta un oggetto che non conosci e di dire “assomiglia proprio a..” oppure di conoscere una persona e pensare “sembra il cugino di…”, immagino di sì.
Quello che devi fare è associare la cosa che non vuoi dimenticare ad un’altra molto simile o anche completamente opposta che conosci bene, in questo modo legherai indissolubilmente quei due concetti e creerai un ricordo più stabile.
VEDIAMO INSIEME IL METODO DEI LOCI
Tale metodo venne creato dagli antichi greci. Si basa sull’immagazzinare i ricordi in dei luoghi conosciuti, come possono essere le stanze della vostra casa.
Provate con unalista della spesaformata da una decina di prodotti. Cercate di memorizzarli in circa un minuto e provate a ripeterli senza guardare. Difficilmente riuscirete a ricordarli tutti.
Scegliete una stanza o un luogo della casa dove collochereste ogni singolo oggetto. Immaginate di camminare e di mettere ogni oggetto nel posto che avevate scelto. Appuntatevi i loci, ovvero i luoghi pratici dove avete collocato i prodotti.
Ora percorrete il tragitto mettendo effettivamente gli oggetti dove avete immaginato di farlo. Non occorre essere sempre scontati, es: mela nel cesto della frutta, bagnoschiuma nella doccia etc. Per assurdo se mettete il dolce al cioccolato sulla tazza del bagno, difficilmente vi potrete dimenticare di averlo posto in un luogo così strano.
Questa tecnica funziona perché vi permette di utilizzare entrambi gli emisferi cerebrali: l’emisfero destro (della creatività) sistemando gli oggetti dove più vi piace, l’emisfero sinistro (della razionalità) scegliendo i luoghi reali della vostra casa.
Vi sfido a ripetere tutti i prodotti della lista senza guardare, sono certo che si riuscirete. Potete provare anche con un numero maggiore di oggetti.
Ripete di meno, ma più volte
Si tratta della cosiddetta ripetizione dilazionata.
Quanti di voi si riducono all’ultimo per studiare e fanno nottata il giorno prima dell’esame? Niente di più sbagliato per memorizzare meglio. Organizzatevi il tempo in modo da preferire sessioni di studio di meno ore per più volte al giorno. In ogni caso se avete deciso di dedicare 4 ore allo studio di un argomento, è molto meglio che facciate due ore oggi e due ore domani piuttosto che tutte e quattro nello stesso giorno.
Questo tipo di tecnica funziona molto bene nel caso in cui tu debba memorizzare nuovi vocaboli in una lingua straniera.
L’importanza del fare gli schemi
Anche in questo caso devo ammettere i miei errori. Nel periodo universitario ero solito scrivere riassunti più lunghi del libro stesso, con la conseguenza di sprecare tantissimo tempo e di ritrovarmi a studiare un numero sproporzionato di pagine colme di informazioni inutili.
Anche nel fare gli schemi c’è un metodo vincente. Il primo passo è dare una gerarchia alle nozioni che stai leggendo e trovare le connessioni tra i diversi argomenti che stai affrontando. Non devi aver paura di eliminare le ripetizioni di un concetto in altre salse e tutto ciò che è superfluo.
Perché è importante analizzare quello che stai studiando?
Perché non solo ti sarà più facile memorizzare le nozioni, ma avrai soprattutto una migliore rappresentazione di tali nozioni.
All’inizio ti sembrerà di metterci più tempo, anche se, paradossalmente le informazioni a tua disposizione saranno più chiare e più sintetiche, così come sarà più facile collegare un argomento a quello immediatamente successivo.
Volete mettere a pochi giorni dall’esame ripassare una ventina di pagine di schemi ben fatti rispetto a due quadernoni di roba di cui vi ricorderete solo un decimo?