Qualche tempo fa, mentre navigavo sul web, mi sono imbattuta in un’idea molto interessante che mi ha incuriosita: esisterebbe una “teoria psicologica” secondo cui si può scoprire molto sulla nostra storia emotiva, sui traumi superati e sul nostro modo di affrontarli… semplicemente osservando come reagiamo quando ci cade il caffè.
Può sembrare strano, e forse un po’ insolito, ma ho deciso di approfondire l’argomento, perché credo che anche le idee più semplici, anche se non scientificamente provate, possano contenere un fondo di verità e diventare utili per riflettere sul nostro modo di vivere e sentire.
In cosa consiste la “teoria del caffè che cade”?
L’idea è piuttosto semplice: partiamo dal fatto che quando una tazza di caffè scivola dalle mani e si rovescia, si tratta di un piccolo incidente, niente di grave ma comunque fastidioso.
Ed è qui che entra in gioco la teoria: come si reagisce in quel momento?
- C’è chi sorride, scherza e si rimbocca subito le maniche per pulire senza lasciarsi prendere dallo stress.
- Altri si innervosiscono, si lasciano sopraffare dalla rabbia o dalla frustrazione.
- Alcuni sembrano quasi bloccarsi, come se quel piccolo imprevisto facesse riaffiorare qualcosa di più profondo.
Secondo questa teoria, molto popolare su alcuni blog americani di self-help, queste reazioni possono raccontare molto:
- Chi riesce a gestire con leggerezza il piccolo disastro potrebbe avere imparato a convivere con le difficoltà e a lasciar andare il controllo.
- Chi invece reagisce in modo molto intenso o negativo potrebbe portare dentro qualche tensione emotiva irrisolta o un modo più fragile di affrontare lo stress.
È davvero una teoria scientifica?
Voglio essere sincera: non esiste, almeno per ora, una teoria scientifica riconosciuta che prenda in considerazione questo gesto, far cadere il caffè, come un vero e proprio test psicologico per valutare traumi o resilienza.
Quello che ho trovato è principalmente una riflessione che proviene dalla cosiddetta pop psychology, ovvero quella psicologia “da divulgazione” molto diffusa negli Stati Uniti, spesso proposta in blog, libri di auto-aiuto e video motivazionali. Qui prende il nome di “The Spilled Coffee Test” ed è utilizzata più come metafora o spunto di riflessione personale che come strumento scientifico.
Ho consultato studi, articoli accademici e pubblicazioni specializzate, ma non esistono ricerche che abbiano formalmente testato o validato questa teoria con rigore scientifico.
In sostanza, è un esempio di come la cultura pop americana ami prendere piccoli momenti della vita quotidiana e trasformarli in simboli di crescita emotiva e consapevolezza, anche se senza basi scientifiche solide.
Ma cosa ci dice la ricerca sul nostro modo di affrontare i piccoli stress quotidiani?
Anche se la “caduta del caffè” non è stata studiata ufficialmente, la psicologia ha approfondito come reagiamo agli stress di ogni giorno, quei piccoli ostacoli che incontriamo costantemente.
Ecco alcune cose interessanti:
- Le persone con una buona capacità di resilienza – cioè la forza di rialzarsi dopo un piccolo imprevisto – tendono a recuperare rapidamente da questi momenti fastidiosi e a mantenere un equilibrio emotivo positivo (pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40259775).
- Chi reagisce con molta intensità emotiva a piccoli disagi quotidiani, soprattutto fin dall’infanzia, può avere più probabilità di sviluppare in futuro difficoltà come ansia o stress (pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32328865).
- La nostra autostima e il senso di controllo personale influenzano molto come percepiamo e affrontiamo le sfide quotidiane (pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27357303).
Un messaggio prezioso che possiamo portare nella vita di tutti i giorni
La prossima volta che vi capita di rovesciare il caffè, o di vivere un piccolo imprevisto, provate a osservare la vostra reazione. È un modo gentile per entrare in contatto con voi stessi, per scoprire quanto siete resilienti e per prendere consapevolezza di come affrontate lo stress.
Non serve a giudicare, ma può essere un’occasione per imparare a essere più gentili con noi stessi e, perché no, anche con chi ci sta intorno.
Un pensiero finale per chiudere con dolcezza
Come diceva la grande poetessa attivista e perfomer afroamericana Maya Angelou:
“Non possiamo controllare tutti gli eventi che ci accadono, ma possiamo scegliere come reagire a loro.”
La caduta del caffè, in effetti, non è altro che un piccolo promemoria: la vita ci mette alla prova, e ogni volta abbiamo la possibilità di scegliere come rispondere, con rabbia, calma, ironia o serenità.
E questa scelta, più di qualsiasi teoria, è ciò che racconta davvero chi siamo.
Ek.
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