Nessuno si ricorda di quando Anna Frank tifava Lazio?

Si è scatenata una tempesta mediatica in questi giorni sul caso degli adesivi antisemiti, in particolare su quelli raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma, che sono stati attaccati nella curva sud dello stadio Olimpico da alcuni tifosi della Lazio durante la partita dei biancocelesti contro il Cagliari, nella serata del 22 ottobre 2017.

La curva Nord, tradizionalmente sede dei tifosi laziali, era stata squalificata per dei buu razzisti all’indirizzo di due giocatori di colore del Sassuolo durante il match del 1 ottobre fra i capitolini e gli emiliani. Ai possessori dell’abbonamento era stato vietato di entrare allo stadio per le successive due partite in casa.

Il presidente della Lazio Claudio Lotito, con una mossa da alcuni considerata geniale, da altri incosciente e poco trasparente, era riuscito, con uno stratagemma perfettamente legale, a permettere agli abbonati della curva Nord di entrare allo stadio Olimpico e di occupare la curva Sud, pagando la cifra simbolica di un euro.

La mattina successiva alla partita fra Lazio e Cagliari, gli addetti alle pulizie dello Stadio Olimpico hanno fotografato e diffuso alla stampa delle immagini, assolutamente riprovevoli, di seggiolini e vetrate della curva sud tappezzate di adesivi con scritte antisemite e in particolare con la foto di Anna Frank con la maglia della Roma.

adesivi anna frank

Immediate le reazioni da parte della Comunità ebraica di Roma, nella persona della sua presidente Ruth Dureghello: “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”. 

Non hanno tardato ad accodarsi personalità di spicco dello sport e della politica nostrana. In primis il ministro dello sport Luca LottiQuello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma. Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati“.

La sindaca Virginia Raggi ha affidato ad un tweet la condanna del gesto: Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Dureghello“.

Anche le più alte cariche dello stato, come il Presidente del Consiglio Gentiloni e il Presidente della Repubblica Mattarella hanno definito l’atto compiuto dagli Irriducibili come inaccettabile e addirittura disumano.

I colpevoli del folle gesto sono stati identificati grazie alle telecamere poste all’interno dello stadio, si tratta di 15 persone  fra cui 2 minorenni, uno di soli 13 anni. La procura di Roma ha aperto un procedimento nei loro confronti per istigazione all’odio razziale, i giovani rischiano da 1 a 4 anni di reclusione e un Daspo fino a 8 anni.

Ovviamente la società Lazio si è subito dissociata dall’operato di questi pseudo tifosi, e in particolare il portavoce dei biancocelesti Arturo Diaconale ha così tuonato ai microfoni di Radio Incontro Olympia: « La posizione della Lazio è limpida. Condanniamo il razzismo, domenica la tifoseria si è comportata in maniera esemplare. Mi sembra evidente che alcune persone vogliono danneggiare la società. Ci sono indagini in corso della polizia per accertare ciò che è successo. Evidentemente questa società che sta crescendo da fastidio. La preoccupazione che ho è che ci sia qualche malintenzionato che cancella quanto fa la società e la tifoseria. Io ho visto una curva comportarsi con la massima correttezza e che ha aderito alla lotta contro il razzismo. Personalmente sono sempre stato vicino e solidale alla comunità ebraica. Bisogna capire esattamente quello che sta succedendo, il sospetto che qualcuno stia provocando ci sta. Penso che dia fastidio a qualcuno questa situazione di riavvicinamento fra tifoseria e società».

Quello che mi ha colpito, in effetti, è stato il profondo accanimento da parte degli organi di informazione nei confronti della Società Lazio e della tifoseria nella sua totalità. Si è superficialmente passati a fare di tutta un’erba un fascio, andando a riprendere episodi precedenti che ritraevano gli Irriducibili come un gruppo di tifosi profondamente fascista e razzista. Non si è mai, e ripeto MAI, accennato alle bellissime iniziative da parte di questo gruppo ultra nelle zone terremotate. Ma questa è un’altra storia.

In pochi hanno ricordato  episodi, a mio avviso anche più gravi, intervenuti all’interno di altre tifoserie, compresa quella dell’altra parte del Tevere. La stessa immagine di Anna Frank con la maglia della Lazio era apparsa per le vie della capitale qualche anno fa, con annesse scritte del tutto simili a quelle fotografate sugli spalti della curva sud.

anna frank lazio

Come dimenticare il clamoroso striscione “Lazio- Livorno, stessa iniziale, stesso forno” apparso in occasione del match tra Roma e Livorno del 29 gennaio del 2006. Anche la integerrima curva della Juve non si è risparmiata striscioni di cattivo gusto, in occasione di un match di tre anni fa allo Stadium contro la Fiorentina,  “Fiorentini non italiani, ma soltanto una massa di ebrei”.

Insomma la bufera clamorosa che sta abbattendosi sulla Lazio non fa che mettere in luce ancora una volta come si stiano adottando due pesi e due misure.

Intendiamoci, ripetiamo che il gesto compiuto da quei 15 idioti è assolutamente da condannare, ma come si può associare il loro comportamento idiota a quello di tutto una curva? Chi lo fa probabilmente è in malafede.

C’è chi ha calcato la mano sul fatto che è meschino prendere in giro una bambina morta nei campi di concentramento. Nessuno si è prodigato in condanne altrettanti feroci quando la curva giallorossa ha intonato, anche in tempi recenti, cori contro il povero Paparelli, ucciso da un razzo sparato proprio dalla curva sud verso la nord il 28 ottobre del 1979. Forse perché Vincenzo Paparelli aveva la colpa di aver già compiuto 33 anni e di non essere più un bambino? Come di solito avviene in questi casi, ci sono morti considerati di serie A e morti di serie B.

paparelli

Infine voglio invitarvi ad una riflessione, riprendendo anche i sospetti di Diaconale. Siamo sicuri che non ci sia un disegno dietro per danneggiare la S.S. Lazio, protagonista di una stagione fino ad ora da incorniciare? Sapete qual è la prima cosa che farei? Andrei ad intervistare i ragazzi colpevoli di aver attaccato quei maledetti adesivi. In primis mi accerterei che si tratti veramente di ragazzi appartenenti agli Irriducibili e poi chiederei loro il motivo del folle gesto.

Ricordiamo che fra i colpevoli c’erano anche due minorenni. Secondo voi questi due, poco più che bambini, sapevano veramente chi fosse Anna Frank? E allora perché hanno fatto quello che hanno fatto? Sono stati condizionati dai “colleghi” più maturi, o, come tutti e 15 i protagonisti hanno subito delle pressioni per commettere questa nefandezza?

Questi sono interrogativi che molti di voi potrebbero ritenere ridicoli, ma io un pensierino ce lo sto facendo.

L’argomento è talmente ampio e i file da poter aprire davvero un’infinità. Vi lascio con provocazione.

Secondo voi sono più provocatori i fatti accaduti in curva sud o le reazioni eccessivamente retoriche da parte dei mezzi di comunicazione? Il gesto di alcuni giovani della comunità ebraica di Roma, che hanno gettato nel  Tevere la corona di fiori deposta in Sinagoga da Claudio Lotito e da altri rappresentanti biancocelesti, si può considerare un comportamento distensivo?

Mi pare che qui si gridi a squarciagola all’ignoranza o alla meschinità nei confronti di una controparte, ma non si riesca, o peggio, non si voglia, farsi un esame di coscienza e dimostrarsi in qualche modo più intelligenti dall’altra.

M.F.C.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!